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MessaggioInviato: 30/04/2011, 08:44 
Fukushima-Annozero: due ingegneri che hanno progettato la centrale denunciano in diretta Tepco e Hitachi. E l'agenzia di sicurezza nazionale?Nell'ultima puntata di Annozero, c'è stato un servizio su Fukushima sugli effetti delle radiazioni dopo la catastrofe, la storia del capitano dei vigili del fuoco di Tokyo che lavora nelle zone contaminate.
Ma la parte più importante (dal minuto 9 del video sotto) è la denucia dei due ingegneri che hanno progettato l'impianto di Fukushima raccontano i segreti di Tepco e Hitachi (la società responsabile dei contenitori dei reattori di Fukushima) .
Il "pentito" Mitsuhiko Tanaka ha detto in diretta web (durata 3 ore) che il reattore n.4 già nel 1974 fu attivato con elementi difettosi. Lui lo segnalò alla Tepco, ma gli diedero 30.000 euro per il suo silenzio.

Dopo Chernobyl, Tanaka si pente e riferisce tutto all'Agenzia di Sicurezza Nazionale. Questa dice: "se c'è stato un problema del genere la situazione allora è grave". Ma Hitachi continuava a negare, allora lo Stato ha detto se Hitachi dice che non è vero, non è vero.
I lavoratori della Tepco non possono parlare con i media, perchè la Tepco non ha seguito le regole e le segnalazioni di ignegneri ed esperti della società.



Alla fine del video, si parla del grosso rischio della centrale di Hamaoka, a 200km a sud di Tokyo. E’ praticamente la gemella di Fukushima: stesse imprese di costruzione, stessi ingegneri, edificata sul punto di congiunzione di due placche tettoniche…

Tutto ciò che riguarda il nucleare è coperto da una spessa coltre di omertà. Il Governo giapponese e l'Agenzia di Sicurezza Nazionale non danno informazioni, nè hanno mai spiegato le dinamiche dell'incidente. Così fan tutti!

Per esempio notizia passata nel quasi totale silenzio, datata 25 aprile 2011:
Hanno sottostimato la radioattività che entra quotidianamente nell’atmosfera dalla centrale nucleare di Fukushima, in avaria da un mese e mezzo e chissà per quanto tempo ancora. E la notizia viene dalla Commissione per la sicurezza nucleare.
Stando al Yomiuri Shimbun (quotidiano giapponese), la Commissione si è sbagliata a contare. La convenzione internazionale prevede che le emissioni – tutte le emissioni di elementi radioattivi – vengano convertite nell’equivalente quantità di Iodio raqdioattivo, e poi sommate: in questo modo vengono fuori i 154 terabecquerel. In precedenza invece la Commissione aveva semplicemente sommato le emissioni di iodio e cesio, senza prima convertire il secondo nella corrispondente quantità del primo, e il risultato era inferiore a 1 terabecquerel all’ora (24 terabecquerel al giorno).
Se si pensa che ogni giorno Fukushima rilascia radioattività... anche se la commissione ha detto che livelli di radiazione in tutto il complesso di sei reattori stanno lentamente cadendo...
Ma se i calcoli sono sottostimati, come possiamo credere ai livelli che cadono?

Il disastro di Fukushima noi l'abbiamo paragonato a Chernobyl sin dai primi giorni, mentre le "testate giornalistiche ufficiali" solo dopo settimane dal disastro.
Le autorità giapponesi continuavano a rassicurare, il portavoce del Giappone aveva precisato che “non ci sarà una nuova Chernobyl


http://genio.virgilio.it/questions/nucl ... 3155176956


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MessaggioInviato: 30/04/2011, 11:39 
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Alla fine del video, si parla del grosso rischio della centrale di Hamaoka, a 200km a sud di Tokyo. E’ praticamente la gemella di Fukushima: stesse imprese di costruzione, stessi ingegneri, edificata sul punto di congiunzione di due placche tettoniche



Questa cosa non riesco a spiegarmi e a capire: perchè costruire queste centrali su faglie tettoniche?

A voi quadra questa cosa?



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MessaggioInviato: 30/04/2011, 13:35 
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Blissenobiarella ha scritto:

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Alla fine del video, si parla del grosso rischio della centrale di Hamaoka, a 200km a sud di Tokyo. E’ praticamente la gemella di Fukushima: stesse imprese di costruzione, stessi ingegneri, edificata sul punto di congiunzione di due placche tettoniche



Questa cosa non riesco a spiegarmi e a capire: perchè costruire queste centrali su faglie tettoniche?

A voi quadra questa cosa?


ma, ammettendo la costruzione di centrali nucleari, x me è già inverosimile in tutto il Giappone !



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MessaggioInviato: 30/04/2011, 14:02 
Come lo sarebbe in Italia.



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MessaggioInviato: 30/04/2011, 14:20 
Infatti.



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MessaggioInviato: 01/05/2011, 02:40 
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Blissenobiarella ha scritto:

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Alla fine del video, si parla del grosso rischio della centrale di Hamaoka, a 200km a sud di Tokyo. E’ praticamente la gemella di Fukushima: stesse imprese di costruzione, stessi ingegneri, edificata sul punto di congiunzione di due placche tettoniche



Questa cosa non riesco a spiegarmi e a capire: perchè costruire queste centrali su faglie tettoniche?

A voi quadra questa cosa?


Ma com'è possibile? [8)]



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Operazione verità sul nucleare - 20% reattori in zone sismiche

Controlacrisi.org cercherà di raccogliere tutte le informazioni possibili per ricostruire la verità sull'energia nucleare. Questo perché tutte/i noi dobbiamo innanziatutto conoscere le cose come stanno realmente e non come ce le raccontano certi irresponsabili che sostengono un'energia pericolosa per l'intera umanità.

ANSA/ NUCLEARE: COME FUKUSHIMA, 20% REATTORI IN ZONE SISMICHE DA CALIFORNIA A IRAN, DIVERSI IMPIANTI VICINO A FAGLIE (ANSA) - ROMA, 16 MAR - Non c'è solo il Giappone, costretto dalla sua posizione geografica proprio in mezzo alla 'cintura di fuocò dei terremoti, ad aver costruito le proprie centrali nucleari in aree sismiche. Un reattore su cinque attualmente in attività si trova in zone dove prima o poi potrebbe avvenire un scossa forte, anche se non quanto quella che ha sconvolto il paese asiatico in questi giorni, e proprio le conseguenze del terremoto sull'impianto di Fukushima ha cominciato ad instillare il dubbio sui criteri di costruzione in alcuni scienziati. Il dato sui reattori a rischio sismico, il 20% dei 440 tuttora in funzione, è fornito da un documento della World Nuclear Association, che riunisce i principali costruttori: «Ma l'essere in un'area sismica non costituisce di per sè un problema - si legge nel rapporto - gli impianti sono progettati per resistere al peggior sisma che si può verificare ragionevolmente nell'area». Oltre a quelli in attività, anche 62 impianti ora in costruzione sorgono vicino a faglie conosciute, cos come molti dei 400 per cui sono state chieste le autorizzazioni come ad esempio quello che dovrebbe sorgere in Turchia e il cui progetto, secondo una dichiarazione del premier Erdogan, non subirà variazioni. Secondo l'associazione praticamente tutti i reattori giapponesi sono a rischio 'altò o 'molto altò di essere soggetti a un forte terremoto nei prossimi 50 anni. Al massimo livello di rischio ci sono anche sei reattori a Taiwan e quattro negli Usa, di cui tre in California e uno nello stato di Washington. Hanno rischio da alto a moderato anche un reattore in Pakistan e uno in India, oltre a quelli in programma in Iran. Per quanto riguarda l'Europa invece nessuna delle centrali sorge in zone considerate a rischio, tranne alcuni reattori sperimentali nel Sud est della Francia. Anche se nella progettazione si tiene conto dell'eventualità di un terremoto e si guarda al peggiore possibile, secondo alcuni ricercatori le stime potrebbero essere per difetto, a causa della mancanza di informazioni sui terremoti del passato. Se un sisma molto grande si verifica ogni mille anni, ad esempio, potrebbero essersi perse le tracce storiche: «Quello che è successo in Giappone, ad esempio, è un'indicazione chiara del fatto che non abbiamo tenuto conto della possibilità di un evento che era al di là dell'esperienza storica ma tuttavia possibile - spiega al sito Physorg.com Ross Stein, sismologo dell'US Geological Survey - penso che ci siano profonde implicazioni per tutti dalla presa di coscienza della povertà delle nostre informazioni».(ANSA).



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Blissenobiarella ha scritto:

ANSA/ NUCLEARE: COME FUKUSHIMA, 20% REATTORI IN ZONE SISMICHE DA CALIFORNIA A IRAN, DIVERSI IMPIANTI VICINO A FAGLIE (ANSA) -



Siamo governati da una manica di pazzi....



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Thethirdeye ha scritto:

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Blissenobiarella ha scritto:

ANSA/ NUCLEARE: COME FUKUSHIMA, 20% REATTORI IN ZONE SISMICHE DA CALIFORNIA A IRAN, DIVERSI IMPIANTI VICINO A FAGLIE (ANSA) -



Siamo governati da una manica di pazzi....


TTE.. se vai a guardare, è pazzo folle e insensato costruire centrali nucleari sul Pianeta Terra in generale. Dato che sismicamente e geologigicamente è nel fiore degli anni, per la legge dei grandi numeri OVUNQUE un giorno x caso potrebbe esserci un terremoto devastante.


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MessaggioInviato: 01/05/2011, 17:39 
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MessaggioInviato: 01/05/2011, 22:39 
In Giappone per far quadrare i conti si pensa ai casinò

By Edoardo Capuano - Posted on 30 aprile 2011

Crisi economica in GiapponeNel fare i conti con la crisi economica post-catastrofe, il Giappone guarda al Golfo del Messico, teatro di due delle maggiori emergenze degli ultimi anni: l'uragano Katrina e il disastro ambientale provocato dalla fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma Deepwater Horizon.

Vi guarda in due modi.

Primo. Gli eventi americani aiutano a capire come recuperare le risorse economiche andate in fumo con la micidiale azione congiunta di terremoto, tsunami e crisi nucleare.

Per la ripresa della sola regione di Tohoku, quella colpita più direttamente, si calcola che ci vorranno tra i diecimila e i ventimila miliardi di yen (da 83 a 167 miliardi di euro). Il Paese ha già accumulato un grande deficit fiscale - il Fondo Monetario Internazionale l'aveva già definito “insostenibile” a febbraio - e di aumentare le tasse non se ne parla.

Come se non bastasse, i dati più recenti confermano un calo dell'export del 2,2 per cento a marzo, il primo da sedici mesi. Ha influito soprattutto la distruzione della catena di distribuzione e la chiusura di molte fabbriche che non hanno ricevuto materie prime, ma l'esportazione di auto era crollata da molto prima, con un meno 28 per cento anno su anno.

Secondo. Le vicende del Golfo del Messico offrono indicazioni sul futuro della Tepco, la compagnia energetica di Tokyo che gestisce la centrale nucleare di Fukushima e che è responsabile di ritardi, errori, omissioni che mettono ulteriormente a rischio la vita della popolazione delle aree afflitte.

Mentre nei sondaggi l'opinione pubblica si divide tra chi vorrebbe processare i vertici dell'azienda e chi li ritiene non colpevoli in quanto l'inettitudine non può essere considerata una colpa, la utility della capitale non riesce a controllare le perdite di materiale radioattivo a Fukushima e assiste al crollo del proprio valore azionario - già dell'80 per cento da quando è cominciata la crisi - mentre si prepara al bagno di sangue dei risarcimenti che dovrà prima o poi sborsare: potrebbero raggiungere i 120 miliardi di dollari.

Nel primo caso l'esempio arriva dallo Stato del Mississipi che, dopo l'uragano Katrina, ha legalizzato il gioco d'azzardo per fare cassa. Prima era lecito solo su speciali barconi che percorrevano il grande fiume, dal 2005 è stato anche portato a terra. Due milioni di persone afflitte dalla catastrofe hanno così potuto beneficiare dei soldi racimolati con le tasse sul gioco: una dello Stato, all'8 per cento, e una locale, al 3,2 per cento. La ricostruzione è stata così finanziata con 1,8 miliardi di dollari provenienti dalle tasse e 31,7 provenienti da investimenti collegati, che hanno creato oltre 25mila posti di lavoro.

Takashi Kiso, capo dell'International Casino Institute Ltd di Tokyo, la lobby del gioco d'azzardo in Giappone, ritiene che replicando lo stesso modello “non ci sarebbe bisogno di alcun esborso di fondi pubblici”.

Il problema è che l'articolo 185 del codice penale vieta il gioco e il parlamento nipponico si è sempre opposto a una legge che modifichi la situazione. Ora la lobby torna all'attacco in nome del supremo interesse nazionale dato che la stessa assemblea della prefettura di Miyagi - che confina a settentrione con Fukushima - ha creato un gruppo di lavoro per promuovere la creazione di un complesso del gioco e dell'intrattenimento. È all'opera fin dal dicembre scorso. Da prima del disastro, dunque, e non certo per finanziare la ricostruzione. Ma nell'emergenza odierna questi appaiono dettagli: azzardo e lotterie sono da sempre l'extrema ratio delle economie in crisi.

Crisi fa rima con Tepco, si diceva. Analizzando il parallelo caso della British Petroleum responsabile della catastrofe nel Golfo del Messico, si discute oggi il futuro del colosso nipponico dell'energia. Un paio di mesi dopo la fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma Deepwater Horizon, la major britannica aveva già perso circa il 50 per cento del suo valore azionario. Voci di cessione al miglior offerente si sono inseguite per mesi.

A distanza di un anno e nonostante circa 41 miliardi di dollari di costi complessivi (diretti e indiretti), la Bp ha ripreso gli investimenti e addirittura le trivellazioni esplorative nello stesso Golfo teatro del disastro. Oltre ad avere di per sé notevoli risorse per tappare i buchi, la Bp è semplicemente “too big to fail”: troppo grande per fallire, definizione antica ma tornata in auge con la crisi finanziaria globale, quando i governi occidentali si dannarono l'anima per salvare le banche responsabili del collasso planetario. Questa condizione le ha permesso di accedere a prestiti privilegiati da parte delle banche, di fare nuove joint-venture e di incassare l'appoggio esplicito del governo Cameron, fondamentale per contenere il crollo del valore azionario.

La Tepco non è diversificata come la Bp, non ha asset all'estero da cui attingere risorse, ma nel dibattito pubblico giapponese si dà per certo che si salverà in qualche modo, anche perché fornisce energia a circa trenta milioni di persone, ha un quasi-monopolio ed è attualmente impossibile trovare un'alternativa a lei stessa medesima.

Può inoltre farsi scudo con un decreto parlamentare del 1961 - “sulla compensazione per i danni nucleari” - che consente agli operatori delle centrali di non pagare risarcimenti per incidenti causati da “un grave disastro naturale di natura eccezionale o da un'insurrezione”.

Si prospetta una soluzione mista: il governo potrebbe istituire un fondo pubblico-privato per coprire parte dei costi e concedere alla Tepco un prestito a interesse zero o quasi.

Dove trovare le risorse? Magari nelle slot-machine e al tavolo del poker.

http://www.ecplanet.com/node/2458


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MessaggioInviato: 02/05/2011, 16:42 
Portafoglio/Edmond de Rotschild: è il momento di puntare sul petrolio e sul gas, meglio se dell’Est Europa
Lunedí 02.05.2011 16:01

Anche il terremoto giapponese dello scorso 11 marzo e i conseguenti problemi agli impianti nucleari di Tepco a Fukushima-1 potrebbero offrire al petrolio e al gas naturale un supporto, pesando invece sulla domanda di uranio sia per lo stop di numerosi impianti giapponesi sia per il riaccendersi del dibattito in merito alla sicurezza della tecnologia nucleare disponibile. Lo sostengono gli esperti di Edmond de Rotschild Asset Management che in un focus sottolineano come il primo impatto del cataclisma sia stato un calo delle quotazioni dell’uranio dai 68 dollari la libbra (prezzo ante terremoto che incorporava un incremento del 67% rispetto ai livelli del giugno 2010) ai 58 dollari attuali.

Per sostituire almeno in parte la produzione elettrica legata al nucleare il Giappone, come già in passato, non potrà che ricorrere maggiormente a carbone e gas (che nel complesso contano già ora per circa il 55% del fuel mix giapponese), oltre che al petrolio (pari attualmente al 10% del mix), all’energia idroelettrica (7%) e alle altre rinnovabili (4%, decisamente meno di quanto non si rilevi solitamente in Europa, che come noto si è data l’ambizioso progetto di vedere entro il 2020 un 20% del proprio fuel mix rapprensetato da energie rinnovabili).

Dopo gli incidenti di Three Miles Island (nel 1979) e Chernobyl (nel 1986), come noto, l’opinione pubblica mondiale ha reagito molto negativamente, facendo dapprima rallentare e poi bloccare la costruzione di nuove centrali (se dal 1972 al 1986 in tutto il mondo le centrali erano passate da 100 a 390 da allora sono stati costruiti solo altri 53 nuovi impianti ricordano gli uomini di Rotschild, nessuno dei quali ha visto la luce negli ultimi 10 anni). Per quanto il nucleare fornisca il 14% dell’energia mondiale e consenta di eliminare la dipendenza da un’area politicamente instabile come il Medio Oriente, la dislocazione degli impianti fortemente squilibrata e se si escludono paesi come Francia, Belgio, Ucraina e in minor misura Giappone, Germania, Stati Uniti e Russia (tutti sopra il dato medio mondiale), nel resto del mondo il nucleare pesa poco sulla bolletta energetica.

La situazione nonostante tutto potrebbe cambiare nei prossimi anni in particolare nei mercati emergenti asiatici, se è vero come è vero che in Cina sono in costruzione 27 dei 72 nuovi reattori i cui cantieri sono stati aperti in tutto il mondo negli ultimi anni. Se l’atomo al momento ha qualche incertezza (anche perché nel frattempo le centrali stanno invecchiando e altri 143 impianti hanno oltre 30 anni e dovranno essere chiusi da qui al 2030 al massimo), il petrolio potrebbe non averne nonostante lo sviluppo di nuove fonti energetiche alternative dal solare all’eolico, complice anche la crisi libica che ha portato il greggio sui 115 dollari al barile. Un livello elevato ma ancora gestibile secondo gli esperti di Rotschild, dato che non sembra causare particolari problemi alla ripresa economica mondiale (che invece potrebbe risentire di prezzi stabilmente sopra i 120 dollari al barile).

Così se prima dei disordini in Nord Africa (e del terremoto giapponese) il 2011 sembrava poter trascorrere con un prezzo del greggio tra 90 e 100 dollari al barile, ora salvo momentanee correzioni le quotazioni sembrano destinate a rimanere sopra tali livelli e in caso di ulteriore allargamento dell’instabilità ad altri regimi nord africani e medio orientali come Algeria, Iran o la stessa Arabia Saudita potrebbero persino salire fino a picchi di 150-200 dollari al barile. In più, aggiungono gli esperti, visto il processo di progressivo inurbamento in Cina e nel prossimo futuro in India, la domanda di materie prime in genere e di prodotti energetici in particolare appare destinata a crescere in futuro e pertanto gli investitori dovrebbero approfittare di temporanee correzioni per effettuare acquisti in ottica d’investimento a medio-lungo termine, meglio se attraverso l’investimento in compagnie coinvolte nella filiera produttiva piuttosto che attraverso l’investimento diretto in future sulle singole materie prime.

Un’avvertenza che rende a giudizio degli esperti di Rotschild meno attraente di quanto si potrebbe comunemente pensare l’investimento in ETF/ETC, solitamente correlati a panieri “fisici” di materie prime, i cui mercati, con l’eccezione dell’oro, sono spesso molto modesti in termini di volume e molto rischiosi in termini finanziari. Se poi si dovesse cercare di selezionare tra le varie compagnie quelle più interessanti, forse varrebbe la pena di considerare l’opinione di Olivier Huet e Philippe Lecoq, gestori di Edmond de Rotschild specializzati sull’azionario europeo, secondo cui i mercati già scontano un rallentamento ciclico della ripresa e maggiori tassi d’interesse in Eurolandia e che ritengono che le migliori occasioni si presenteranno sui mercati emergenti europei e che suggeriscono di tener d’occhio quelle compagnie che potrebbero trarre vantaggio da temporanei indebolimenti della propria valuta. Il che detto in un momento in cui il dollaro torna a rafforzarsi dopo la notizia della morte di Osama Bin Laden suona come un invito ad acquistare titoli del vecchio continente, diversificando tra settori e paesi ma, come detto, con un occhio di riguardo ai principali gruppi energetici dei mercati dell’est Europa.

Luca Spoldi

Ovviamente c' è chi fà mercato.[:(!]



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Radiazioni 5.800 sopra il limite nel mare davanti a Fukushima
http://www.greenreport.it


La Nisa chiede scusa: «Dopo 50 giorni la situazione non è sotto controllo»

Oggi la Tepco ha annunciato che sta sviluppando un dispositivo per eliminare le sostanze radioattive dall'acqua di mare che spera di installare entro la fine di maggio nell'Oceano Pacifico, vicino alla centrale nucleare di Fukushima. La Tepco pensa di riempire un container metallico con la zeolite, un minerale che assorbe le sostanze radioattive, e poi di utilizzare una pompa per iniettare continuamente acqua di mare nel container. Come dimostrano tutte le analisi, i livelli di radiazione sono rimaste elevati nel mare intorno a Fukushima Daiichi, anche dopo che la Tepco 4 settimane fa è riuscita a tappare una perdita di acqua contaminata.
Il 2 maggio in campioni raccolti vicino ad una presa d'acqua del reattore 2 sono stati riscontrati livelli di iodio radioattivo 5.800 volte sopra il limite giapponese. La stessa azienda ammette: «Non possiamo negare la possibilità che ci sia ancora una perdita di acqua contaminata» e assicura che continuerà a monitorare da vicino la situazione. L'utility ha già realizzato barriere di protezione per contenere i fanghi, e gettato in mare sacchi contenenti zeolite. Il nuovo dispositivo "decontaminante" dovrebbe essere realizzato all'interno di un'area delimitata dalle barriere galleggianti ed anti-limo.
Livelli di radiazione da 100 a 1.000 volte superiori alla norma sono stati rilevati nei fondali marini al largo della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. La Tokyo Electric Power Company (Tepco) ha condotto la sua prima analisi sulla contaminazione dei fondali al largo dell'impianto utilizzando campioni presi il 29 aprile in 2 punti a 20 e a 30 metri di profondità. Nei campioni raccolti a circa 15 chilometri a nord dell'impianto le analisi hanno rivelato la presenza di 1.400 becquerel di cesio-137 e 1.300 becquerel di cesio 134 per chilogrammo, Nei campioni prelevati a circa 20 chilometri a sud della centrale nucleare sono stati registrati 1.200 becquerel/kg di cesio 137 e di cesio-134. Tutti i campioni del punto 2 sono stati trovati contaminati con iodio-131.
La Tepco ha detto che «E' difficile valutare le letture in quanto non ci sono limiti ufficiali per queste sostanze, ma si continuerà a monitorare i livelli di radiazione e il loro impatto sui frutti di mare».
Un altro sondaggio condotto nello stesso giorno dal ministero della scienza del Giappone non ha rilevato la presenza di sostanze radioattive nei campioni prelevati sul fondo marino a circa 50 chilometri a sud di Fukushima Daiichi.
Sembra incredibile, ma in questa situazione, Nobuaki Terasaka, il direttore della Nuclear and industrial safety agency (Nisa) del Giappone, ha visitato per la prima volta solo il 3 maggio la prefettura di Fukushima, dopo il disastro nucleare.
Dopo l'incontro con il governatore Yuhei Sato, Terasaka ha detto ai giornalisti di essersi scusato con Sato e il popolo di Fukushima e di aver anche chiesto scusa per non aver messo ancora la crisi sotto controllo, a 50 giorni dal suo inizio, e per non aver visitato Fukushima prima. Il capo della Nisa ha detto che il suo lavoro per far fronte al disastro della centrale nucleare gli avrebbe impedito di andarci.
Il governatore Sato non si è né commosso né intenerito e ha detto che «La Nisa non è stata pienamente in grado di affrontare i problemi che sorgono ogni giorno».
Che la confusione sia ancora grande lo ha implicitamente ammesso lo stesso Terasaka che ha parlato anche del lungo periodo in cui l'energia non arrivava più dalla rete elettrica esterna alla centrale nucleare di Fikushima Daiichi: «L'agenzia dovrebbe capire il motivo per cui ha lottato con questo problema e utilizzare ciò che ha imparato in futuro».



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« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
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MessaggioInviato: 14/05/2011, 10:04 
Per non dimenticare

GIAPPONE: PERDE SENSI E MUORE OPERAIO CENTRALE FUKUSHIMA

http://www.repubblica.it/ultimora/24ore ... ref=HRBO-3


Per il resto la situazione è sempre più drammatica e il mondo fa finta di niente



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quando tornerà Kachinas prenderò mio figlio e andrò a nord come mi è stato detto
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MessaggioInviato: 14/05/2011, 10:44 
Diciamo che VUOLE dimenticare; "esorcizzare" una cosa che è sotto gli occhi di molti ...[8D]



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Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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