In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
Rispondi al messaggio

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 17:51

[:296] Qualcosa DEVE essere successo ... Ecco perché dico semnpre che ci sono le cose ufficiali e le ... altre ... [8)]
Ed il mondo come va avanti? con quelle ufficiali! Fattene una ragione Atlanticus: "a casa litigo con mia moglie, in strada faccio vedere che siamo contenti" (non è il mio caso, ma per rendere l'idea) e la gente che ci osserva si comporta di conseguenza; ecco cos'è l'ufficialità ... [8)] IPOCRISIA, ma tant'è! [8D]

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 17:55

Ufologo 555 ha scritto:[:296] Qualcosa DEVE essere successo ... Ecco perché dico semnpre che ci sono le cose ufficiali e le ... altre ... [8)]
Ed il mondo come va avanti? con quelle ufficiali! Fattene una ragione Atlanticus


A ridaje....

[:D]

Allora chiudiamolo il forum! Chiudiamo tutto e andiamo a vedere la Juventus come tanti babbei (non me ne vogliano gli juventini) e fidiamoci della versione ufficiale visto che "tanto il mondo va avanti così"... ma ti ricordo che la versione ufficiale è anche quella che vuole l'euro come la panacea di tutti i mali, per cui...

Se ti accontenti di questo buon per te... io la chiamo "beata ignoranza" quella derivante dall'informarsi ESCLUSIVAMENTE attraverso i canali ufficiali.

Non è colpa mia se la "versione ufficiale" non mi soddisfa e voglio capire cosa ci sta dietro.

[;)]

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 17:56

ubatuba ha scritto:.....dopo il referendum,vinto alla grande,non riesco a capacitarmi del dietrofront greco,accettando un piano,molto x pesante di quello precedente.se questo e' un modo x risollevare una nazione,con quei problemi,........ora s'intuisce il motivo delle dimissioni di varoufakis,x la troika era necessario un qualkuno malleabile e cedevole,cosa dira' tsipras al popolo che orgogliosamente aveva dato una cosi' ampio voto,di certo x approvare cio' in parlamento sara' opportuno contrattare i voti di nea demokratia,e con ogni probabilita'si dovranno indire nuove elezioni,se pure in grecia non verra'imposto un governo tecnico,x lungo tempo,ma penso che cio' porterebbe ad una crisi sociale che potrebbe sfociare in problematiche di grosso rilievo [:294] [:294]


Non so se i greci sarebbero disposti a sopportare questo... per me si prospettano tempi molto particolari e delicatissimi!

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 18:01

ma cosa hai capito: anche a me la "versione ufficiale" non mi soddisfa! Pensi che starei a scrivere qui? Era solo per dire che (come al solito) ci è nascosto tutto, o quasi! E a noi non resta che farci "pippe mentali" ....... [8)]

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 18:11

Atlanticus81 ha scritto:
ubatuba ha scritto:.....dopo il referendum,vinto alla grande,non riesco a capacitarmi del dietrofront greco,accettando un piano,molto x pesante di quello precedente.se questo e' un modo x risollevare una nazione,con quei problemi,........ora s'intuisce il motivo delle dimissioni di varoufakis,x la troika era necessario un qualkuno malleabile e cedevole,cosa dira' tsipras al popolo che orgogliosamente aveva dato una cosi' ampio voto,di certo x approvare cio' in parlamento sara' opportuno contrattare i voti di nea demokratia,e con ogni probabilita'si dovranno indire nuove elezioni,se pure in grecia non verra'imposto un governo tecnico,x lungo tempo,ma penso che cio' porterebbe ad una crisi sociale che potrebbe sfociare in problematiche di grosso rilievo [:294] [:294]


Non so se i greci sarebbero disposti a sopportare questo... per me si prospettano tempi molto particolari e delicatissimi!


...e' difficile comprendere,come,dopo avere avuto ampio mandato dal referendum,sia stata effettuata una ritirata,che di strategico,ha ben poco,si doveva rispettare la volonta' popolare,ora con la nuova politica economica,che saranno lacrime e sangue,e' un eufemismo,c'e' il reale rischio di un collasso socio economico,tragico,ed e' difficle comprendere come mai non abbia voluto o rifitutato,quell'aiuto che i portavoce di putin avevano offerto,suppongo,che allusivamente,che "qualkuno",voglia mantenere ancora in vigore gli accordi di yalta.............................. [:293] [:293] [:295] [:295]

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 19:04

Bruxelles, 13 lug – La Grecia non uscirà dall’Euro. E questa, dicono, è la bella notizia. Figuriamoci le brutte allora.

E infatti su Atene si addensano nubi minacciose dopo che l’Eurogruppo ha raggiunto l’accordo all’unanimità per “aiutare” la Grecia.
“L’accordo è stato laborioso e ha richiesto tempo ma siamo soddisfatti: non ci sarà nessuna Grexit”, ha detto al termine del vertice dell’Eurozona il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.

La Merkel ha annunciato che il terzo intervento finanziario a favore della Grecia sarà di 82-86 miliardi in tre anni di cui 24 miliardi per il sistema bancario.

Atene sarà però di nuovo commissariata dalla Troika, con ispettori direttamente sul posto per verificare che lo smantellamento della sovranità ellenica avvenga ai ritmi concordati. Ora il Parlamento greco dovrà approvare tutte le condizioni dell’accordo.

Entro mercoledì, la Grecia dovrà adottare la riforma dell’Iva, quella delle pensioni, quella dell’Elstat (l’istituto nazionale di statistica) e introdurre tagli semi-automatici alla spesa in caso di deviazioni dall’obiettivo del surplus primario. Entro il 22 luglio invece, si dovrà approvare la riforma del codice di procedura civile e recepire la direttiva Brrd (Bank Recovery and Resolution Directive) sul fallimento degli istituti di credito.
ADVERTISEMENT

Sarà creato un fondo in cui i greci dovrebbero trasferire attivi per 50 miliardi per garantire le privatizzazioni promesse. Il fondo avrà sede in Grecia e non in Lussemburgo come si era pensato inizialmente.

Alexis Tsipras è ovviamente il grande sconfitto. Dopo aver fatto votare il popolo greco contro un memorandum duro, ne ha sottoscritto uno peggiore. E ora nel suo partito si apre la resa dei conti. Panagiotis Lafazaris, ministro dell’energia e leader dell’ala radicale di Syriza, ha definito il compromesso raggiunto a Bruxelles è come un “accordo umiliante”. Non è escluso che a breve il governo cada. A quel punto, largo a un governo tecnico centrista che apra le porte al saccheggio. Ma Alba Dorata scalpita: e se fosse giunto il suo momento.

http://www.ilprimatonazionale.it/prima/ ... oio-27248/


...se cosi' fosse,e' una gigantesca presa x i fondelli del popolo greco.............. [:287] [:287]

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 19:29

ma io ho sentito testè a rainews
che la trojka avrà diritto di veto
su ogni iniziativa di legge
del parlamento e governo greco..
in pratica è stata istituzionalizzata
la colonia greca..


adesso si capisce perchè la merkel gongola..
e quel koglione di tsipras è contento......

Anel si è già sfilata....

la crucca merkel ha ottenuto
la sua piccola squallida vendetta..
Ultima modifica di mik.300 il 13/07/2015, 19:46, modificato 1 volta in totale.

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 19:38

(L'unica volta che mi sono fidato di un comunista ... Non era possibile! ) [8)]

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 20:15

Anche io.


Ma anche se la persona ci ha deluso, il partito che guida (avrà guidato?) è espressione della volontà popolare e non intende mollare.

Io confido che sorga qualcun altro dalle fila di Syriza per portare avanti la linea dura e avrà il sostegno dei greci... e se anche lui molla... c'è qualcosa sotto.

Io vorrei vedere un Varoufakis primo ministro, ma chiunque sia per la linea e abbia le capacità va bene.


A questo punto si aprono 3 scenari:

1) governo di unità nazionale ossia burattini della Troika che commissaria di nuovo il Paese.

E' la soluzione voluta dalla Germania ma non vedo come possa andare in porto senza i voti di Syriza e il sostegno popolare.

2) Elezioni e conseguente nuova vittoria di Syriza con un nuovo leader preso dalla ala radicale.

Ammesso che la Merkel riesca a ottenere la fine anticipata del mandato, che sarebbe un golpe, avrebbe comunque questa sorpresa a mio avviso.

3) Mandato parlamentare con la maggioranza di Syriza.


Senza contare ovviamente gli scenari "extra":

1) Golpe militare

2) Commissariamento dopo il default che avverrà a breve senza accordi

Credo che i crucchi puntino a questo come piano B ed è altamente probabile.

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 20:28

Cosa sarà successooooooo ????? E' chiaro come il sole ..... s'è venduto alla Troika il popolo greco !!!
Ha alzato il prezzo sino alla "proposta che non puoi rifiutare ", ora torna in patria e si inventa qualcosa (le solite putt***te) tanto ..... se cade il governo prende un'altro bonus dalla Troika.
Non merita neanche la saliva in faccia . [:294] [:294] [:291]

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 20:34

Che delusione !!!!!!

Le guerre si vincono se si combattono fino in fondo. Hanno salvato il culo alla Merkel.

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 20:50

Grecia: abbiamo votato “No” alla schiavitù – ma “Sì” alle nostre catene

Il giornalista greco Nevradakis – con la collaborazione del giornalista investigativo USA Palast, riassume la situazione della Grecia, schiacciata tra creditori folli e una leadership che non conduce da nessuna parte. Finchè non si ammetterà che il primo problema della Grecia, così come di tanti altri stati europei, è proprio l’euro, sarà impossibile uscire dalla crisi.



Di Michael Nevradakis e Greg Palast , 6 luglio 2015



Noi Greci abbiamo votato “No” alla schiavitù – ma “Sì” alle nostre catene.

In maniera non sorprendente, con un rapporto di quasi due contro uno, a grande maggioranza i Greci hanno respinto un programma di austerità crudele e economicamente insensato richiesto dalla Banca Centrale Europea in cambio di un prestito della BCE per pagare i creditori della Grecia. In tal modo, il popolo greco ha sconfitto una campagna mediatica greca e internazionale senza precedenti basata sulla paura, l’Unione europea (UE) e la maggior parte dei nostri partiti politici.

L’unica cosa semplicemente assurda è che, mentre votano “No” all’austerità, molti Greci desiderano rimanere incatenati all’euro, la vera causa delle nostre miserie.

Resistenza, non Crisi. Prima di spiegare perché l’euro è la causa di questo film dell’orrore, chiariamo subito una cosa. Tutta la settimana, i media in tutto il mondo era pieni di notizie della “crisi” greca. Sì, l’economia fa schifo, con 1 disoccupato greco su 4 lavoratori. Ma altre 2 nazioni dell’eurozona, la Spagna e Cipro, hanno lo stesso livello di disoccupazione. Di fatto, in 7 nazioni dell’eurozona, incluse Italia e Portogallo, più dell’11% dei lavoratori sono disoccupati.

Ma a differenza della Grecia, queste altre nazioni sofferenti hanno tranquillamente acconsentito alle loro “austere” punizioni. Gli spagnoli ormai accettano di essere per sempre servitori sottopagati per i turisti britannici che vomitano birra. Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, che ha emanato un legge draconiana per imbavagliare le proteste interne così da tenere a bada le propria masse sofferenti, ha appoggiato il pacchetto-sciacallo di riforme, rifiutando qualsiasi cosa non fosse la più brutale austerità per la Grecia.

La differenza tra queste nazioni addormentate e la Grecia è che i greci non ne possono più.

Quello che i media chiamano la “crisi” greca è, in realtà, una Resistenza.

Resistere verso il nulla Ma è una Resistenza i cui leader ci conducono verso il nulla.

Per decenni, i Greci hanno sofferto governi corrotti e disonesti. L’elezione di Syriza ha cambiato questa situazione: il governo ora è solamente disonesto.

Il nostro nuovo primo ministro di Syriza, Alexis Tsipras, ha giustamente chiamato “ricatto” il piano di austerità. Tuttavia, prima della votazione di domenica, Tsipras ha detto alla nazione un gigantesca bugia. Ha detto che avremmo potuto votare contro il piano della BCE ma mantenere la moneta della BCE, l’euro. Ma come? Tsipras non l’ha detto; fa parte di una manovra politica che il suo ministro uscente delle Finanze Yanis Varoufakis chiama “ambiguità creativa.” Traduzione: ambiguità creativa è il greco per “stronzate”.

Ci dispiace, Alexis, se desideri utilizzare la moneta del Reich, devi accettare i diktat del Reich.

Non una moneta, un virus L’affermazione di Tsipras che la Grecia può mantenere l’euro pur respingendo austerità è una pazzia. Il fatto è che il cancelliere tedesco Angela Merkel, la Crudelia Demon dell’eurozona, ignorerà le grida dei greci sanguinanti e ci chiederà di ingoiare l’austerità – o di rinunciare all’euro.

Ma che ce ne importa di perdere l’euro? La cosa migliore che potrebbe succedere alla Grecia, e che avrebbe dovuto succedere molto, molto tempo fa, è di lasciare l’eurozona.

Questo perché è l’euro stesso il virus responsabile delle malattie economiche greche.

Infatti, l’impegno sadico di “austerità” è stato coniato all’interno del metallo della stessa moneta. Non tiriamo a indovinare. Uno di noi (Palast, un economista di formazione) ha avuto lunghe chiacchierate col cosiddetto “padre” dell’euro, il Professor Robert Mundell. È importante menzionare l’altro piccolo bastardo generato dal defunto Prof. Mundell: economia “lato offerta”, altrimenti nota come “Reaganomics,” “Thatcherismo” – o, semplicemente economia “voodoo”.

L’imposizione dell’euro ha avuto un solo obiettivo vero: la fine del welfare europeo.

Per Mundell e per i politici che hanno concepito il suo concetto di moneta, l’euro stesso sarebbe stato il vettore capace di infettare il corpo politico europeo con la Reaganomics sul versante dell’offerta. Mundell concepiva un’Europa eurizzata, priva di sindacati e di regolamenti governativi; un’Europa in cui i voti dei parlamenti non valevano nulla. Ogni nazione dell’eurozona, privata del controllo del valore della propria valuta, del proprio bilancio e della propria politica fiscale, avrebbe potuto competere solo tagliando i regolamenti e le tasse. Mundell disse, “[l’euro] mette la politica monetaria al riparo dei politici… Senza politica fiscale, l’unico modo per le nazioni di mantenere i posti di lavoro è tramite la riduzione competitiva delle regole sui business.”

Ecco come funziona. Per aderire all’eurozona, le nazioni devono accettare di mantenere i loro deficit entro il 3% del PIL e il debito totale a non più del 60% del PIL. In una fase di recessione, queste regole sono semplicemente folli. Al contrario, il Presidente Obama ha tirato gli Stati Uniti fuori dalla recessione aumentando la spesa in disavanzo ad uno sconcertante 9,8% del PIL, e ha aumentato il debito della nazione al 101% dal 62% pre-recessione. I repubblicani hanno fatto sceneggiate, ma ha funzionato. Gli Stati Uniti hanno una disoccupazione inferiore rispetto a qualsiasi nazione dell’eurozona.

Obama ha rimproverato i carnefici europei della Grecia: “Non si può continuare a spremere paesi che sono in mezzo a una depressione.” Tagliare il potere d’acquisto conduce a una spesa minore che porta a ulteriori tagli al potere d’acquisto – una spirale mortale che vediamo oggi nell’eurozona dalla Grecia all’Italia alla Spagna — ma non in Germania.

“Non in Germania.” Qui sta il punto. Normalmente, una nazione come la Grecia può recuperare rapidamente da una recessione da debito eccessivo, svalutando la sua moneta. La Grecia tornerebbe a essere un centro turistico terribilmente economico e le sue esportazioni a costi ribassati si amplificherebbero, aumentando istantaneamente la competitività. Ed è questo ciò che la Germania non può permettere. La Germania ha attirato le altre nazioni europee nell’euro al fine di impedirgli di praticare prezzi inferiori alla Germania nei mercati di esportazione.

Limitati dalla regola di disavanzo del 3%, l’unica soluzione rimasta ai debitori dell’eurozona è pagare lo scotto con misure di “austerità”.

Tsipras nel Paese delle Meraviglie In questo sta la menzogna. Tsipras dice ai suoi compagni Greci che possiamo vivere in un mondo di fantasia, dove possiamo prendere due piccioni con una fava; che possiamo rimanere ammanettati all’euro ma correre liberi senza austerità.

L’assurdità continua: dopo l’annuncio dei risultati ufficiali del referendum nella notte di domenica, Tsipras ha twittato che l’elettorato greco ha votato per un'”Europa della solidarietà e della democrazia,” mentre il ministro delle finanze ormai dimessosi, Varoufakis, ha twittato che “la permanenza della Grecia nell’eurozona non è negoziabile,” sostenendo che non avrebbe permesso l’”unica alternativa,” la vecchia dracma introdotta a fianco dell’euro.

L’euro-feticcio di Syriza era già evidente nelle sue proposte pre-referendum al FMI e alla BCE, un documento di 47 pagine che comprendeva 8 miliardi di euro in nuove misure di austerità più un nuovo round di svendite delle industrie di stato, il mantenimento di un avanzo primario dell’1% quest’anno che sarebbe aumentato nei prossimi anni, l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni e la stabilizzazione delle imposte precedentemente “temporanee” sulle spalle di una popolazione già sovra tassata. Nella proposta dello stesso Tsipras, non c’era alcun accenno a una cancellazione del debito o a un’interruzione dei pagamenti, nonostante il fatto chela Commissione del Debito del governo stesso avesse annunciato il 17 giugno che la maggior parte del debito della Grecia è illegale, “odioso” e non dovrebbe essere pagato.

Al contrario, Tsipras è andato a sostenere la proposta del FMI di un semplice taglio del debito del 30% e un “grace period” di 20 anni, di fatto nascondendo il problema sotto il tappeto. La Grecia attualmente è in deficit, quindi per ottenere un surplus dell’1% previsto, Syriza deve tagliare, tagliare, tagliare. Esattamente come volevano Mundell e i sostenitori del “lato dell’offerta”.

Morte causata da “Riforme” Come Obama, Tsipras sa che tagliare le pensioni, privatizzare e chiudere le industrie, tagliare gli stipendi – in altre parole, l’”austerità” – o, per usare il gergo più recente, “le riforme” – non è solo crudele, è semplicemente stupido: può soltanto spingere una nazione in recessione in una depressione.

Non è solo una teoria. La Troika (la BCE, il FMI e la Commissione Europea) avevano per prima cosa imposto le loro maligne misure di austerità in Grecia nel 2010. I Greci hanno visto calare i loro stipendi annuali alla metà della paga di un tedesco. Le pensioni presunte generose della Grecia sono state tagliate otto volte durante la crisi, mentre due terzi dei pensionati vivono sotto la soglia di povertà. Tutto è stato venduto, dagli aeroporti ai porti, dalla lotteria nazionale alle migliori proprietà immobiliari pubbliche, mentre sono state chiuse scuole ed ospedali.

E, per la prima volta dalla seconda guerra mondiale, è ritornata la fame diffusa. Si stima che in Grecia 500.000 bambini siano malnutriti. Studenti che svengono dalla fame nelle scuole fredde, che non possono permettersi il combustibile per il riscaldamento, sono ormai un fenomeno comune.

Questa crudele “stretta di cinghia,” promise la Troika, avrebbe rimesso a posto l’economia greca entro il 2012 (e poi entro il 2013, il 2014 e il 2015). In realtà, la disoccupazione è passata da un terribile 12,5% nel 2010 a un orrendo 25,6% oggi.

Ora, la Troika richiede ancora le stesse cose, una continuazione di questa disastrosa politica.

Ci schianteremo contro l’Africa? Nel frattempo, dopo il risultato del referendum che lo ha reso un eroe, il ministro delle finanze Varoufakis ha dato le dimissioni. Ironia della sorte, mentre Varoufakis irritava i funzionari tedeschi nel modo sbagliato con il suo stile poco ortodosso, perfino egli, manteneva il mito pro-euro. Le precedenti misure di austerità sono continuate durante il suo mandato. Per compiacere i pazzi maestri dell’austerità, egli ha promesso di “spremere sangue da una pietra” per rimborsare il FMI — cosa che ha fatto in maggio, quando tutti i fondi rimanenti del tesoro greco sono stati raccolti con decreto presidenziale per effettuare il pagamento di quel mese al FMI. Varoufakis era così legato all’euro da sostenere che la Grecia non sarebbe in grado di stampare la sua vecchia valuta, la dracma, perché abbiamo distrutto le nostre stampanti per la valuta quando abbiamo aderito all’euro. Invece, le apparecchiature di stampa delle banconote del governo di Atene operano ancora, stampando banconote da 10 euro.

Nel frattempo, il nostro futuro se ne va. Un quarto di milione di laureati hanno abbandonato la nostra nazione. Non avevano scelta: la disoccupazione sotto i 25 anni ha raggiunto il 48,6%.

So che molti greci, ciprioti, italiani e portoghesi esprimono una paura viscerale di lasciare l’euro. A seconda di quali sondaggi uno sceglie di sentire, un numero variabile tra una quasi maggioranza e una maggioranza schiacciante di greci desiderano rimanere nell’euro a tutti i costi. A giudicare dalle dichiarazioni isteriche che ho sentito da alcuni greci: “Non possiamo lasciare Europa!”, si potrebbe pensare che l’abbandono dell’euro comporterebbe per la Grecia lo staccarsi dal confine albanese e schiantarsi contro l’Africa.

Sarebbe confortante sentire i leader politici dire la verità economica: “lavoratori d’Europa unitevi! Non avete niente da perdere tranne l’euro — e le vostre catene. ”

Source: Vocidallestero » Grecia: abbi...a “Sì” alle nostre catene

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 21:10

Su La7 parlano monti e mieli...da vomito!

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 21:15

Grazie, ma ho appena mangiato e non voglio guastarmi la digestione! Se hai il fegato di guardare la trasmissione fino in fondo potresti fornirci una sintesi, anche se già immagino quali possano essere i contenuti della discussione

[^]

Re: Ciao Grecia ciao

13/07/2015, 22:51

Ancora non mi pronuncio,

ma con ogni contributo che viene postato diventa sempre più evidente che la speranza rappresentata da Tsipras, se non da tutta la Grecia, siano sempre state fumo.

L' euroinomania colpisce in massa, e finchè non ce ne si libera non c'è scampo.


Voglio provare ancora a sperare che Syriza sia pronta proporre l' unica vera alternativa, l' uscita dall' euro, ma bisogna vedere cosa ne dirà il popolo greco.

In caso contrario la prima vera speranza dell' Europa è rappresentata dal Movimento 5 Stelle che sta da tempo organizzando un referendum sull' euro.

Anche qui, sempre che gli itagliani guardino all' evidenza invece di ripetere a pappagallo quello che dice la televisione.


Fino ad appena quindici anni fa stavamo benissimo, è così semplice.

Ma la gente è davvero convinta che se si esce da euro e se finisce l' Unione Europea si diventa Africa.

Come se la nostra identità, che in quanto Paesi con secoli di Storia è innanzittutto nazionale e non europea,
dipendesse non dalla nostra Storia e cultura ma dalla esistenza ed appartenza ad una Unione Sovietica di burocrati e tecnocrati
che schiaccia i Paesi che ne fanno parte a tutto vantaggio di quello che dopo diversi tentativi di conquistare il continente militarmente c'è riuscito con la forza economica.


Hanno fatto davvero un ottimo lavoro nell' inculcare nella testa della gente l' equazione Unione Europea=Europa quando questa è la negazione delle conquiste plurimillenarie delle diverse culture europee,

la democrazia greca, umiliata in questi giorni,

il diritto romano, ridicolizzato da un' organizzazione sovranazionale che impone norme per definire quanti centimetri non deve superare una zucchina per non essere più zucchina
mentre segretamente prepara un trattato di cui i cittadini e gli stessi politici non sanno nulla per introdurre gli OGM e stabilire la superiorità giuridica dell' interesse di multinazionali straniere su quelli nazionali,

il rinascimento umanista, che ha nella dittatura tecnocratica e finanziaria che riduce l' uomo ad uno schiavo, ad un numero di ragioneria che non rientra nel bilancio, il suo perfetto contrario

l' illuminismo laico e i valori della rivoluzione francese, il cui confronto con l' attuale situazione di invasione islamica appoggiata dall' alto e volontà popolare ignorata e punita come in Grecia stride come i denti dei dannati danteschi,

e le conquiste sociali dei diritti del lavoro del mondo nuovo nato dopo la rivoluzione industriale, spazzati via, welfare cancellato.


Tutto sacrificato sull' altare dell' euro e dell' Unione Europea, ma mi raccomando, non possiamo lasciarlo sennò saremmo persi, non saremmo noi stessi, sarebbe la fine.

Per più di duemila anni abbiamo fatto a meno di euro ed Unione Europea e avevamo una identità, un futuro e una dignità che oggi sono solo ricordi.

Ma per l' europeo medio, tornare indietro è inconcepibile.


L' Europa non esiste, non è mai esistita, esistono le Nazioni come l' Italia, la Grecia, la Francia, la Spagna, il Portogallo, l' Inghilterra e la solita Germania,
culture diversissime tra nord e sud, una Storia che ci ha sempre visto l' uno contro l' altro: cosa abbiamo in comune?

I greci che non vogliono uscire dall' euro e dall' Unione sono gli stessi greci insieme ai loro figli e nipoti che si sono visti occupati il Paese appena mezzo secolo fa, e noi ne sappiamo qualcosa.

E adesso ci sono riusciti in maniera tale che nessuno ha il coraggio di dire le cose come stanno, solo perchè non hanno usato la forza e per i morti hanno aspettato i suicidi economici.

L' Europa è un' invenzione massonica, non dovrebbe esistere alcuna Unione nè tantomeno una sola moneta per economie così diverse.
Rispondi al messaggio