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Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

08/03/2022, 11:01

I miei primi contributi li ho versati da coltivatore diretto e garzone in un macello a spalare merd@ bovina e solo dopo studiando di giorno a bienni, lavorando di notte, ho "trovato" il tempo per costruire, iniziando a picco e pala e lavorando sabati, domeniche e mai ferie, una casetta, grazie all'esperienza di mio padre ed ai sacrifici di mia madre.

Anch'io sono un immigrato nel milanese dal 1950.
Per quanto riguarda il discorso dei terroni, ti invito a rileggere quanto risposto in precedenza.

Il resto non mi tocca, non ho rubato niente a nessuno.
CHIUSO!

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

08/03/2022, 11:41

ORSOGRIGIO ha scritto:I miei primi contributi li ho versati da coltivatore diretto e garzone in un macello a spalare merd@ bovina e solo dopo studiando di giorno a bienni, lavorando di notte, ho "trovato" il tempo per costruire, iniziando a picco e pala e lavorando sabati, domeniche e mai ferie, una casetta, grazie all'esperienza di mio padre ed ai sacrifici di mia madre.

Anch'io sono un immigrato nel milanese dal 1950.
Per quanto riguarda il discorso dei terroni, ti invito a rileggere quanto risposto in precedenza.

Il resto non mi tocca, non ho rubato niente a nessuno.
CHIUSO!

Tu hai la presunzione di capire che io sono un Terrone non conoscendomi di persona ma in base a quello che scrivo, prego indicami dove ti ho offeso personalmente,dato è dala tua prima iscrizione su questo Forum hai deliberatamente avuto un Astio nei confronti di tutti tutti i Meridionali.
SE tu sei stato poche volte il Sicilia e hai la presunzione di capire chi è Terrone e chi no, io dalle tue parti ci ho visssuto anni e quando noi Siciliani diciamo che voi siete Polentoni tu non sai bene cosa veramente che significato diamo noi a questa Parola e ti diro che l'ho potuto constatare di persona, ma di Polentoni fortunatamente dalle tue parti ne sono rimasti pochi e tu sei uno di loro.
Il fatto che ripeti sempre i tuoi sacrifici fa capire tutto che i Siciliani sono tutti Mafiosi e fannulloni ma poi ti contraddici e stringi la cerchia che non tutti sono Terroni però io ne farei parte.
Datti una regolata, guardati allo specchio e non scassarmi più la Mi..kia.

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

08/03/2022, 11:59

bleffort ha scritto:
ORSOGRIGIO ha scritto:I miei primi contributi li ho versati da coltivatore diretto e garzone in un macello a spalare merd@ bovina e solo dopo studiando di giorno a bienni, lavorando di notte, ho "trovato" il tempo per costruire, iniziando a picco e pala e lavorando sabati, domeniche e mai ferie, una casetta, grazie all'esperienza di mio padre ed ai sacrifici di mia madre.

Anch'io sono un immigrato nel milanese dal 1950.
Per quanto riguarda il discorso dei terroni, ti invito a rileggere quanto risposto in precedenza.

Il resto non mi tocca, non ho rubato niente a nessuno.
CHIUSO!

Tu hai la presunzione di capire che io sono un Terrone non conoscendomi di persona ma in base a quello che scrivo, prego indicami dove ti ho offeso personalmente,dato è dala tua prima iscrizione su questo Forum hai deliberatamente avuto un Astio nei confronti di tutti tutti i Meridionali.
SE tu sei stato poche volte il Sicilia e hai la presunzione di capire chi è Terrone e chi no, io dalle tue parti ci ho visssuto anni e quando noi Siciliani diciamo che voi siete Polentoni tu non sai bene cosa veramente che significato diamo noi a questa Parola e ti diro che l'ho potuto constatare di persona, ma di Polentoni fortunatamente dalle tue parti ne sono rimasti pochi e tu sei uno di loro.
Il fatto che ripeti sempre i tuoi sacrifici fa capire tutto che i Siciliani sono tutti Mafiosi e fannulloni ma poi ti contraddici e stringi la cerchia che non tutti sono Terroni però io ne farei parte.
Datti una regolata, guardati allo specchio e non scassarmi più la Mi..kia.

Ti sei risposto da solo.
Salut.

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

08/03/2022, 13:16

ORSOGRIGIO ha scritto:
bleffort ha scritto:
ORSOGRIGIO ha scritto:I miei primi contributi li ho versati da coltivatore diretto e garzone in un macello a spalare merd@ bovina e solo dopo studiando di giorno a bienni, lavorando di notte, ho "trovato" il tempo per costruire, iniziando a picco e pala e lavorando sabati, domeniche e mai ferie, una casetta, grazie all'esperienza di mio padre ed ai sacrifici di mia madre.

Anch'io sono un immigrato nel milanese dal 1950.
Per quanto riguarda il discorso dei terroni, ti invito a rileggere quanto risposto in precedenza.

Il resto non mi tocca, non ho rubato niente a nessuno.
CHIUSO!

Tu hai la presunzione di capire che io sono un Terrone non conoscendomi di persona ma in base a quello che scrivo, prego indicami dove ti ho offeso personalmente,dato è dala tua prima iscrizione su questo Forum hai deliberatamente avuto un Astio nei confronti di tutti tutti i Meridionali.
SE tu sei stato poche volte il Sicilia e hai la presunzione di capire chi è Terrone e chi no, io dalle tue parti ci ho visssuto anni e quando noi Siciliani diciamo che voi siete Polentoni tu non sai bene cosa veramente che significato diamo noi a questa Parola e ti diro che l'ho potuto constatare di persona, ma di Polentoni fortunatamente dalle tue parti ne sono rimasti pochi e tu sei uno di loro.
Il fatto che ripeti sempre i tuoi sacrifici fa capire tutto che i Siciliani sono tutti Mafiosi e fannulloni ma poi ti contraddici e stringi la cerchia che non tutti sono Terroni però io ne farei parte.
Datti una regolata, guardati allo specchio e non scassarmi più la Mi..kia.

Ti sei risposto da solo.
Salut.

Si.....perchè tu ti reputi raffinato civile e istruito!. [:246]
IO non sono istruito da mettere tutte le "virgole al loro posto" ma non significa che sono cretino da non esprimere bene i miei concetti.
Avere fatta la morale da uno che la ricchezza gli è caduta dall'alto, con sacrifici che ha fatto solo lui [:0] , ma non sa che queste virtù che ha avuto sono frutto di un ladrocinio a discapito del Sud, di essere stato aiutato dal Piano Marshall, di avere tutti i commerci a portata di mano e di essere al centro dell'Europa! e che in Sicilia nell'ultima guerra gli USA ci hanno regalato un rafforzamento della Mafia e che quest'ultima ci ha tagliato tutti i commerci con le loro guerre assieme alla NATO nel Bacino del Mediterraneo fino a strozzarci e non avere più sbocchi per sopravvivere.
Volevo vedere se nascevi in Sicilia da una famiglia non Borghese come avresti piagnucolato.

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

09/03/2022, 14:08

Ubi maior, minor cessat. [:301] [:301] [:301] [:301]

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

09/03/2022, 20:43

I PACIFINTI…!

https://www.facebook.com/watch/?v=11046 ... aggr_v_ids

Riassumiamo un pò...!

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

11/03/2022, 14:02

Russia e riconoscimento facciale: così il regime usa la tecnologia per reprime il dissenso. «È come Matrix»

I controlli sugli smartphone dei cittadini e dei russi o degli stranieri che fuggono dal Paese. E soprattutto l’utilizzo sempre più pervasivo di software e riprese video: oggi possono identificare una persona anche se il volto non è visibile

Per qualcuno è come «1984» di Orwell. Per qualcun’altro, come il professor Giovanni Savino, fuggito dalla Russia dopo 17 anni nel Paese anche peggio . «È come un film di fantascienza, come Matrix». La «democrazia imperfetta» con la guerra scivola in fretta verso scenari staliniani e la tecnologia è il perfetto nastro adesivo per silenziare ogni dissidenza. Come in «Matrix» c’è la realtà e c’è la narrazione dei media approvati dal Cremlino (bloccati i siti scomodi, quelli stranieri e anche i social network, con l’eccezione di Instagram). Come in «Matrix» non si sfugge alle macchine o meglio alla macchina (del controllo), che gira soprattutto intorno alle tecnologie di riconoscimento facciale. Sono utilizzate per tracciare e riconoscere i dissidenti, sfruttando una rete vastissima di telecamere di sorveglianza: solo a Mosca si stima ce ne siano 175 mila.

La Russia putiniana non inventa nulla, al più si ispira all’esempio cinese, dove l’uso della biometria facciale per autenticarsi è diffusissimo (a Pechino può servire usare il volto anche per ottenere i quadratini di carta igienica nei servizi pubblici). La chiara volontà del Cremlino è quello di costruire un database il più ampio possibile, con la classica offerta che non si può rifiutare: «Accedi col volto, paga col volto. È più comodo è veloce». L’autenticazione facciale è arrivata ad esempio nelle banche. Altre raccolte massicce, come denunciano associazioni quali Human Rights Watch, sono passate attraverso i pass scolastici e il monitoraggio del traffico. L’obiettivo del governo è avere immagini faciali e campioni vocali di 70 milioni di persone entro il 2024. Nel novembre scorso, Putin aveva affermato che solo lo Stato dovrebbe avere la piena «responsabilità della raccolta di dati biometrici» per garantirne la sicurezza e che dovrebbe anche regolare l’accesso da parte di terzi. Solo un mese più tardi, alcuni emendamenti alla legge sull’Informazione sono andati proprio in questa direzione. Il Sistema Biometrico Unificato è stato dichiarato un “sistema statale”, dando al governo il pieno controllo, compresa la regolamentazione dell’accesso ad esso, con la gestione tecnica dell’operatore di telefonia Rostelecom. Alla fine del 2021, il Sistema biometrico unificato contava però soltanto 216 mila individui registrati. Il Cremlino vuole accelerare: nel corso di quest’anno i soggetti privati, come le banche, dovranno cedere i loro database al sistema governativi, senza poterne conservare copia.

La mossa più eclatante per accelerare questa raccolta massiccia è stata l’introduzione l’anno scorso di Face Pay, un sistema per accedere alla metropolitana di Mosca semplicemente mostrando il volto. Face Pay consente di accedere a più di 240 stazioni della splendida metropolitana moscovita, che ha oltre 6 milioni di passeggeri al giorno, fermandosi al tornello e fissando una telecamera. Per attivare il sistema bisogna inviare una foto e associare una carta di pagamento e gli evenutali dati dell’abbonamento ai mezzi. Moltissime le critiche e le polemiche. «Privacy dei dati garantita!» ironizzò all’annuncio del servizio Meduza, sito di news indipendente e critico verso il regime, oggi tra quelli bloccati in Russia. Un’attivista ha dimostrato come nei gruppi Telegram sia possibile, pagando cifre anche modeste (200 dollari), ottenere decine di immagini di una persona tratte dall’ampia rete di sorveglianza attiva nella capitale russa. Il problema più rilevante resto però l’uso in chiave repressiva di questi dati.

Una data chiave dell’evoluzione sempre più apertamente anti-democratica di queste tecnologie è il settembre 2019, quando almeno 20 mila persone scesero in piazza a Mosca. Tutti i manifestanti furono «obbligati a passare attraverso metal detector dotati di telecamere a circuito chiuso, installate all’altezza degli occhi», denunciarono gli attivisti. Poco prima, il governo di Mosca aveva annunciato di voler utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale in caso di raduni pubblici. Una denuncia presso un tribunale moscovita da parte degli attivisti non sortì effetto: la corte respinse la denuncia, sostenendo che l’uso della tecnologia da parte del governo era legale, anche se la legge russa in quel momento richiedeva il consenso esplicito per la raccolta di dati biometrici tramite la tecnologia di riconoscimento facciale.

Negli ultimi due anni, l’uso di queste tecnologie da parte del Cremlino ha subito una netta accelerazione. Secondo le stesse autorità, ci sono algoritmi che processano in modo automatico flussi provenienti da circa 125 mila videocamere di sorveglianza installate in città. Il riconoscimento facciale è stato utilizzato durante i lockdown per il Covid, scovando e identificando alcune centinaia di persone che non rispettavano le regole sanitarie.
Oggi si va ancora più in là. I sistemi di processamento e analisi dei dati video sono in grado di definire un “ritratto”, un profilo chiaro di una persona in base ad altezza, taglia, abbigliamento e altri fattori: possono tracciare i movimenti anche quando il volto di un soggetto non è visibile. Questi nuovi ed evoluti sistemi sono già attivi in cinque regioni della Russia.

«Un grande passaggio rispetto ad alcuni anni fa - spiega Stefano Tubaro, docente di Telecomunicazioni e direttore del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano - è stato il miglioramento della risoluzione delle camere, grazie a cui si possono fare analisi automatiche che con camere analogiche non erano pensabili. Poi l’altro passo avanti riguarda proprio la capacità di identificare le persone anche quando non sono riprese perfettamente. Al momento attuale siamo in una fase intermedia, in cui i software riescono a fare da soli gran parte del lavoro, ma non ancora tutto».

Negli ultimi anni, il controllo tecnocratico sui cittadini russi e sui residenti stranieri è passato grandemente attraverso la sorveglianza attiva degli smartphone. Tutti gli smart devices (telefoni, computer, tv) venduti in Russia devono per legge avere software russi pre-installati. Una legge a cui anche Apple si era piegata (ora Cupertino ha bloccato le vendite nel Paese). Anche chi lascia il Paese, dopo il giro di vite che proibisce anche soltanto di parlare di “guerra” entro i confini russi, deve fare attenzione a cosa contiene il suo smartphone. Testimoni raccontano di lunghi interrogatori all’uscita e di perquisizioni su telefoni e laptop.

Insomma, se come scrive l’Economist, Putin con la guerra ha virato dalla cosiddetta “democratura” a un’aperta stalinizzazione del suo Paese, lo scenario del controllo non è quello burocratico e analogico dell’era sovietica ma si avvicina pericolosamente a quello dei film distotipici di fantascienza. Scenari che le democrazie occidentali guardano con orrore ma che devono anche essere unmonito per sviluppare i giusti anticorpi, come ricorda Fabio Chiusi, docente all’Università di San Marino e da anni fra gli esperti più attivi nel denunciare i rischi legati alla tutela dei dati personali: «Quello cha accade in Russia è un esempio concreto della fallacia della frase “Se non hai niente da nascondere non hai nulla da temere”. Noi viviamo in Italia e nell’Unione Europea, che pur fra alcuni buchi e disastri, sono tra i più attenti sul tema della privacy. Dove le istituzioni non arrivano, per fortuna c’è una grande reti di avvisti e di esperti che si fa sentire come nel caso della campagna “Reclaim your face”.» Ma il punto di fondo, ricordando il proliferare di camere di sorveglianza e di biometria più o meno “allegra” anche dalle nostre parti, secondo Chiusi è questo: «È una buona idea concedere di continuo il nostro volto? È normale vivere in una società dove per tutelarmi devo occultare il mio viso perché viene in continuazione raccolto? E questi dati, ricordiamo, sempre più spesso vengono dati in pasto ad algoritmi opachi, basati su principi parascientifici, che dovrebbero ad esempio prevenire aggressioni di genere o decidere se un migrante va fermato ai confini o no». E Fabio Chiusi poi conclude: «Quando esco con il cane nella mia città, Udine, se passeggio davanti al Tribunale il mio volto viene ripreso da videocamere di un’azienda cinese. In molti Paesi democratici queste aziende non possono vendere i loro sistemi, ma qui da noi sì. È una buona idea? Il cittadino italiano deve essere conscio di tutti questi temi».Insomma, se come scrive l’Economist, Putin con la guerra ha virato dalla cosiddetta “democratura” a un’aperta stalinizzazione del suo Paese, lo scenario del controllo non è quello burocratico e analogico dell’era sovietica ma si avvicina pericolosamente a quello dei film distotipici di fantascienza. Scenari che le democrazie occidentali guardano con orrore ma che devono anche essere unmonito per sviluppare i giusti anticorpi, come ricorda Fabio Chiusi, docente all’Università di San Marino e da anni fra gli esperti più attivi nel denunciare i rischi legati alla tutela dei dati personali: «Quello cha accade in Russia è un esempio concreto della fallacia della frase “Se non hai niente da nascondere non hai nulla da temere”. Noi viviamo in Italia e nell’Unione Europea, che pur fra alcuni buchi e disastri, sono tra i più attenti sul tema della privacy. Dove le istituzioni non arrivano, per fortuna c’è una grande reti di avvisti e di esperti che si fa sentire come nel caso della campagna “Reclaim your face”.» Ma il punto di fondo, ricordando il proliferare di camere di sorveglianza e di biometria più o meno “allegra” anche dalle nostre parti, secondo Chiusi è questo: «È una buona idea concedere di continuo il nostro volto? È normale vivere in una società dove per tutelarmi devo occultare il mio viso perché viene in continuazione raccolto? E questi dati, ricordiamo, sempre più spesso vengono dati in pasto ad algoritmi opachi, basati su principi parascientifici, che dovrebbero ad esempio prevenire aggressioni di genere o decidere se un migrante va fermato ai confini o no». E Fabio Chiusi poi conclude: «Quando esco con il cane nella mia città, Udine, se passeggio davanti al Tribunale il mio volto viene ripreso da videocamere di un’azienda cinese. In molti Paesi democratici queste aziende non possono vendere i loro sistemi, ma qui da noi sì. È una buona idea? Il cittadino italiano deve essere conscio di tutti questi temi».

https://www.corriere.it/tecnologia/22_m ... cebb.shtml

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

11/03/2022, 17:04

Guarda su youtube.com

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

11/03/2022, 17:18

Guarda su youtube.com


Che aspettate ad insultare chi volete?
Se si puo con Putin si puo anche con Draghi ed accoliti.

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

11/03/2022, 17:23

Guarda su youtube.com

Guerra in Ucraina: drone precipita in Croazia

Caspita doveva essere un drone invisibile come sono invisibili i suoi rottami [:302]

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

11/03/2022, 18:00

Wolframio ha scritto:
Guarda su youtube.com

Guerra in Ucraina: drone precipita in Croazia

Caspita doveva essere un drone invisibile come sono invisibili i suoi rottami [:302]


Ahahahaha che fake, ma si può???

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

11/03/2022, 19:22

il corriere, la carta da cesso
che accusa la russia di propaganda
è surreale..
anzi comico..

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

11/03/2022, 19:24

Wolframio ha scritto:
Guarda su youtube.com

Guerra in Ucraina: drone precipita in Croazia

Caspita doveva essere un drone invisibile come sono invisibili i suoi rottami [:302]


ma i rottami dove sono??

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

11/03/2022, 21:28

Ucraina, Innaro: "Russia isolata? Paesi 'non ostili' sono oltre 4 mld di persone"


"Stiamo parlando di più del 60% del pianeta, a voi le conclusioni"


"Attenzione a considerare la Russia isolata dal mondo: basta guardare l'elenco dei paesi considerati 'ostili'. Non c'è né il centro America, né il sud America, nessuna nazione africana, la Cina, India, Pakistan, Egitto mondo arabo, Turchia, Arabia Saudita, Israele, Mongolia, ex repubbliche sovietiche. Questo dovrebbe dirci qualcosa: facendo la somma, stiamo parlando di una popolazione che supera i 4 miliardi di persone, più del 60% del pianeta". L'analisi all'Adnkronos è di Marc Innaro, capo dell'ufficio corrispondenza Rai a Mosca, che commenta così la definizione di 'Russia isolata dal mondo' che si legge in questi giorni su molte testate italiane.

"Non dimentichiamo che la Russia ha seimila chilometri di frontiera in comune con la Cina -aggiunge il corrispondente, che osserva: "Stiamo sempre parlando di gas e petrolio, ma attenzione, c'è il problema dei fertilizzanti, di cui la Russia è uno dei maggiori produttori al mondo -osserva Innaro- o quello dei cereali, se il prezzo dei cereali e del grano salta, ci sono paesi come l'Egitto che dipendono dal grano russo credo del 95%". Ci sono dunque dei fattori di ordine globale, non soltanto militare, che non vengono sufficientemente raccontati ma visti da qua assumono una valenza fondamentale".

Attenzione dunque "a parlare di isolamento della Russia, mi sembra francamente un po' azzardato -scandisce Innaro - Chiudere Starbucks, Coca Cola, Pepsi, Twitter, Facebook, in Russia, non è così impattante. A parte che non sono stati chiusi tutti, molti sono rimasti aperti, ma il 'facebook' russo W-Kontakte, è molto più usato, Telegram sta avendo un escalation". E così "l'uranio, che se viene bloccato è un enorme problema". Per il giornalista, insomma, "i russi hanno preso decisioni epocali di cui stiamo solo cominciando ad immaginare le enormi conseguenze. Prima o poi, questo è un paese con il quale immancabilmente dovremmo avere a che fare, come europei. Ma più andiamo avanti, più stanno riorientando in senso autarchico e orientale il loro sguardo. E questo fa parte dell'antica tradizione di questo paese, che da sempre alterna lo sguardo da Est ad Ovest".


https://www.adnkronos.com/ucraina-innar ... refresh_ce

Re: Russofobia: è possibile individuare la cura

12/03/2022, 11:14

Non se lo aspettava
E dopo una mirata ricerca fanno parlare in diretta
un italiano che vive a Mosca. E accade ciò che non ti aspetti
.......ahahh!


https://www.facebook.com/watch/?v=10560 ... aggr_v_ids
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