pure qui nel ravennate,dove le crisi avvenute erano state assorbite senza tanti problemi,mentre quella attuale attanaglia tutto il settore produttivo,con decine di ditte costrette a chiudere,grz alla lungimirante politca montiana....
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Moria di aziende: 300 in meno in un anno
Commercianti e artigiani sul piede di guerra: «Allentare patto di stabilità e pressione fiscale»
RAVENNA. «Le aziende sono state messe sull’orlo del baratro. Per questo Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti non faranno sconti a nessuno». Mauro Cassani, presidente di Cna, ha chiuso con parole minacciose la relazione di ieri in occasione della Giornata di mobilitazione nazionale organizzata da Rete Impresa Italia.
A Ravenna, le quattro associazioni si sono ritrovate alla sala Cavalcoli della Camera di commercio e la loro relazione promette future scintille anche sul territorio, soprattutto in materia di fiscalità. Cassani, a nome delle quattro realtà, ha fatto una disamina di quanto sta avvenendo sul territorio: «Il 2012 sarà ricordato come uno degli anni più difficili in merito alla tenuta imprenditoriale e dell’occupazione. A fine settembre già 300 aziende mancavano all’appello, con le cancellazioni di fine anno. Il dato - aggiunge Cassani - è destinato a peggiorare ulteriormente. In termini occupazionali riscontriamo un ricorso agli ammortizzatori sociali molto diffuso». Il saldo della nati-mortalità delle imprese evidenzia per la provincia di Ravenna, da gennaio a settembre 2012, una perdita di 298 imprese. Il picco dell’emorragia colpisce il commercio (-186 imprese), seguito dalle costruzioni (-123), manifatturiero (-49), servizi alloggio e ristorazione (-33). Il saldo degli altri servizi (trasporti e magazzinaggio, servizi di informazione e comunicazione, attività finanziarie e assicurative) ha fatto registrare una perdita di 163 imprese.Cassani chiede un allentamento dei vincoli del patto di stabilità per gli enti locali virtuosi: «Oltre alla questione legata alle grandi infrastrutture territoriali (in primis porto ed E55) rimane infatti aperta la questione collegata ai piccoli investimenti locali che da sempre hanno rappresentato un importante volano per lo sviluppo del territorio. Senza una revisione del patto di stabilità è impossibile pensare ad una loro ripresa».Cassani ha affrontato anche lo spinoso tema della fiscalità locale. Spaventa in particolare l’introduzione della Tares (nuova tariffa che comprende rifiuti, sicurezza, gestione delle strade e illuminazione) per la quale i Comuni dovranno determinare le regole e le tariffe. «Da una prima stima - conclude Cassani - se le amministrazioni comunali non apporteranno i correttivi regolamentari di loro competenza, le imprese del nostro territorio registreranno aumenti medi di oltre il 30%. I Comuni avviino una programmazione pluriennale del prelievo fiscale locale che ricerchi maggiore equilibrio tra i vari tributi. L’obiettivo comune riteniamo debba essere quello di un reale contenimento della pressione fiscale da realizzare anche andando a rivedere, se necessario, in modo strutturale la spesa corrente
http://www.corriereromagna.it/ravenna/2 ... no-un-anno
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ubatuba il 29/01/2013, 13:55, modificato 1 volta in totale.