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 Oggetto del messaggio: Re: Italiani: un popolo di babbei.
MessaggioInviato: 13/10/2016, 13:09 
Bleffort, io mi sto sforzando di seguire il tuo consiglio di qualche giorno fa: lasciamo perdere.
Ma confesso che ci sarebbe da discutere su quanto affermi nel tuo post precedente. [:287]



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 Oggetto del messaggio: Re: Italiani: un popolo di babbei.
MessaggioInviato: 19/10/2016, 19:15 
Bleffort, tu dici VOI del nord... ma in realtà NOI non abbiamo fatto niente, ne depredato nessuno.
E pure i fiumi di miliardi che lo Stato ha versato e continua a versare (il parlamento siciliano é il piu costoso d'Italia, costa il triplo di quello della Lombardia) alla Sicilia, non finiscono a voi bravi siciliani ma a quei pochi eletti che magnano alle vostre spalle, o a criminali che speculano.
E questo succede anche al centro e al nord, ormai tutti arraffano più che possono.
É uno Stato marcio! E irriformabile..

Non solo la Sicilia é stata fregata dall'"unione", pure Veneto e Friuli. Dai francesi, dagli austriaci e dagli "italiani"!
Tutte annessioni forzate!
Da Repubblica della Serenissima a provincia dimenticata, buona solo per le sfilate elettorali! Tanto che ormai non si sforzano neanche e ci chiamano con un generico "nordest"!
Quindi chi ci rimette siamo sempre noi poveri cristi senza poltrona sotto al sedere, a qualsiasi latitudine...



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 Oggetto del messaggio: Re: Italiani: un popolo di babbei.
MessaggioInviato: 19/10/2016, 20:04 
Aggiungo che la regione Sicilia, in quanto regione a statuto speciale, trattiene la quasi totalità delle imposte versate dai suoi cittadini, che sommate ai trasferimenti statali, sono un bel gruzzoletto.
Ma è storia vecchia.
Invece di concentrarsi su come utilizzare al meglio questi trasferimenti ( mafia permettendo ), si dibatte ancora sulle colpe dei savoia e dei loro sgherri.



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 Oggetto del messaggio: Re: Italiani: un popolo di babbei.
MessaggioInviato: 19/10/2016, 21:16 
greenwarrior ha scritto:
Aggiungo che la regione Sicilia, in quanto regione a statuto speciale, trattiene la quasi totalità delle imposte versate dai suoi cittadini, che sommate ai trasferimenti statali, sono un bel gruzzoletto.
Ma è storia vecchia.
Invece di concentrarsi su come utilizzare al meglio questi trasferimenti ( mafia permettendo ), si dibatte ancora sulle colpe dei savoia e dei loro sgherri.

Sulle colpe dei savoia, di garibaldi e dell'occhialuto benso, convengo e mi incaxxo anch'io da più di 50 anni.



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 Oggetto del messaggio: Re: Italiani: un popolo di babbei.
MessaggioInviato: 19/10/2016, 21:51 
TheApologist ha scritto:
Bleffort, tu dici VOI del nord... ma in realtà NOI non abbiamo fatto niente, ne depredato nessuno.
E pure i fiumi di miliardi che lo Stato ha versato e continua a versare (il parlamento siciliano é il piu costoso d'Italia, costa il triplo di quello della Lombardia) alla Sicilia, non finiscono a voi bravi siciliani ma a quei pochi eletti che magnano alle vostre spalle, o a criminali che speculano.
E questo succede anche al centro e al nord, ormai tutti arraffano più che possono.
É uno Stato marcio! E irriformabile..

Non solo la Sicilia é stata fregata dall'"unione", pure Veneto e Friuli. Dai francesi, dagli austriaci e dagli "italiani"!
Tutte annessioni forzate!
Da Repubblica della Serenissima a provincia dimenticata, buona solo per le sfilate elettorali! Tanto che ormai non si sforzano neanche e ci chiamano con un generico "nordest"!
Quindi chi ci rimette siamo sempre noi poveri cristi senza poltrona sotto al sedere, a qualsiasi latitudine...


Momentaneamente leggetevi questo:



E’ ufficiale: il Bilancio della Regione siciliana 2016 è falso!
Giulio Ambrosetti/3/Sul Titanic
Lo ha certificato nei giorni scorsi, con molta probabilità senza rendersene conto, l’assessorato alle Autonomia locali, che ha inviato ai sindaci una circolare nella quale – e qui sta l’incredibile! – dice che i 340 milioni di Euro iscritti nel Bilancio regionale 2016 in favore dei Comuni non ci sono. I sindaci dei Comuni siciliani, nel redigere i Bilanci 2016, dovranno tenere conto che in ‘cassa’ ci saranno solo 105 milioni di Euro. La Corte dei Conti interverrà? E come mai il Governo Renzi non ha impugnato un Bilancio falso? Forse perché l’ha voluto l’assessore-commissario Baccei?



E’ ufficiale: il Bilancio regionale 2016 è falso. A certificarne la falsità è una circolare dell’assessorato alle Autonomie locali. In questo documento – l’ha scritto l’assessore regionale Luisa Lantieri o i burocrati? – c’è scritto che i Comuni siciliani, nel redigere i Bilanci 2016, non debbono tenere conto dello stanziamento previsto nel Bilancio regionale 2016, ovvero di 340 milioni di Euro, ma solo di 105 milioni di Euro. Il motivo è semplice: i soldi non ci sono!

Dunque il Bilancio regionale 2016 è falso. Questo blog manifesta dubbi sul Bilancio regionale 2016 dal giorno in cui è stato approvato dall’Assemblea regionale siciliana. Per un motivo semplice: perché il decreto nazionale n. 118 del 2011 – che la Regione sta applicando da quest’anno – non prevede il ricorso ad accantonamenti negativi.

Invece Governo regionale e Parlamento siciliano hanno inserito nel Bilancio 2016 circa 500 milioni di Euro che non ci sono. Sono soldi che lo Stato non ha ancora erogato alla Regione. Di fatto, lo ribadiamo ancora una volta, il Bilancio regionale 2016 è falso.

Ora sorgono i primi problemi. Con l’assessorato regionale alle Autonomia locali che, in un documento ufficiale, dice ai sindaci: sappiate che nel Bilancio regionale, contrariamente a quanto c’è scritto, non vi mette a disposizione 340 milioni di Euro, ma solo 105 milioni di Euro.

La prova – lo ribadiamo ancora una volta – che il Bilancio regionale 2016 è falso a tutto gli effetti.

Che succederà, a questo punto? Interverrà la Corte dei Conti?

Ancora: il Governo nazionale ha annunciato due o tre impugnative a carico della manovra economica e finanziaria 2016 approvata dal Parlamento siciliano. Come mai Renzi e compagni non hanno impugnato i 500 milioni di Euro che non ci sono ma che sono stati iscritti nel Bilancio regionale 2016? Forse perché questo falso appostamento nel Bilancio regionale 2016 è stato voluto dall’assessore-commissario Alessandro Baccei, lunga ani di Renzi in Sicilia?

Siamo o no davanti a una pagliacciata istituzionale? Le ‘alte’ autorità di quello che resta dell’Italia non hanno nulla da dire?

Tutto questo avviene in uno scenario in cui i Comuni siciliani sono sempre senza soldi e senza Bilanci 2016. E senza la possibilità di proseguire ad amministrare con l’esercizio provvisorio. L’esercizio provvisorio – o gestione dell’amministrazione con il Bilancio in dodicesimi – è scaduto l’1 Maggio scorso. E non può essere rinnovato senza una proroga del Ministero degli Interni. Per una Regione autonoma non è il massimo.

La follia è che i Comuni senza Bilancio e senza possibilità di utilizzare l’esercizio provvisorio possono spendere solo risorse per scongiurare danni economici. Tutti le altre attività amministrative sono bloccare.

E’ così ormai da sei giorni. Ma questo tema non riscuote l’attenzione della ‘grande informazione’. E non c’è da rimanere stupiti. A volere il blocco della spesa dei Comuni siciliani – perché di questo si tratta – è il Governo nazionale di Matteo Renzi. Che così raggiunge un risultato: impedire ai Comuni siciliani di spendere: così si ‘risparmia’. E risparmiare sulla Sicilia – che è il ‘bancomat’ del Governo Renzi – è sempre importante.

Ora arriva la notizia che i Comuni dell’Isola avranno a disposizione, per quest’anno, non più 340 milioni di Euro, ma solo 105 milioni di Euro. Che significa tutto questo? Semplice: che i Comuni, nel redigere i Bilanci dovranno tagliare servizi ai cittadini.



Non mancano le pressioni dell’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani). I vertici d dell’ANCI Sicilia, ieri, hanno incontrato l’assessore regionale alle Autonomie Locali, Luisa Lantieri. Tema, neanche a dirlo, l’emergenza finanziaria, ovvero l’impossibilità di poter procedere all’approvazione dei Bilanci di previsione 2016, il riparto ed l’erogazione del Fondo perequativo 2016, le risorse finanziarie per gli investimenti, i precari, la tenuta finanziaria e personale delle ex Province (ricordiamo che il posto delle Province dovrebbe essere preso dai Consorzi di Comuni che esistono solo sulla carta).

All’incontro di ieri erano presenti il presidente di ANCI Sicilia e sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, Mario Emanuele Alvano, segretario di ANCI Sicilia, e i vice presidenti, Paolo Amenta, Sindaco di Canicattini Bagni, e Salvatore Lo Biundo, sindaco di Partinico. Presente anche Vito Marsala, componente del Direttivo.

“Abbiamo chiesto di avere certezze sull’entità delle risorse del Fondo perequativo 2016 – dice il vice presidente, Paolo Amenta – che, in base alla Legge di Stabilità regionale, ammontano a 340 milioni di Euro. Altrettanto importante risulta il problema legato alle spese di investimento, 165 milioni di Euro, di cui è necessario conoscere modalità e tempi di erogazione”.

Ovviamente, anche Amenta fa finta di non sapere che questi soldi non ci sono, perché se li è messi nel ‘saccoccio’ Roma. Anzi, in realtà se lo ricorda: tant’è vero che chiede ‘notizie’ dei “tanto discussi e annunciati 500 milioni di Euro”: sono i soldi che il Governo Renzi si è impegnato ad erogare alla Regione siciliana nel Febbraio scorso: soldi che, fino ad oggi, il Pinocchio di Firenze e i suoi ‘sgherri’ non hanno ancora ‘restituito’ alla Sicilia (si tratta infatti di una parte degli 8 miliardi di Euro che ogni anno Roma scippa dal Bilancio della nostra Regione calpestando lo Statuto).

Amenta ricorda che la mancanza di queste risorse (dei 500 milioni di Euro che il Governo Renzi si rifiuta di erogare alla Regione, circa 180 milioni di Euro dovrebbero andare ai Comuni siciliani), “alla luce dei principi previsti dalla riforma sull’armonizzazione contabile dei bilanci degli enti territoriali, pone di fatto gli amministratori locali nelle condizioni di non poter approvare i Bilanci di previsione 2016”.

Insomma, per essere chiari, sono proprio i 500 milioni di Euro che lo Stato si trattiene – per la parte che riguarda i Comuni (i circa 180 milioni di Euro) – ad impedire ai Comuni siciliani di approvare i Bilanci 2016.



“Un problema reale non solo per i Sindaci – aggiunge Amenta – ma anche per eventuali Commissari che la Regione potrebbe nominare. Si tenga conto che l’esercizio provvisorio si è concluso il primo Maggio, per cui per evitare nei prossimi giorni conseguenze drammatiche sul piano della tenuta sociale, rispetto all’erogazione dei servizi essenziali al cittadino ed in termini di salvaguardia dei livelli occupazionali del personale precario e non, abbiamo ribadito l’urgenza di un intervento che consenta la proroga dei termini per l’approvazione dei Bilanci di previsione 2016″.

“Inoltre – prosegue il vice presidente di ANCI Sicilia – per quanto riguarda il mantenimento in servizio del personale precario è necessario che Regione e Comuni stipulino un vero e proprio patto per la salvaguardia del personale e per una progressiva stabilizzazione che consenta di tutelare gli equilibri finanziari degli enti. Vanno riprese le ragioni della proposta congiunta tra ANCI e sindacati, fatta propria dalla stessa Regione durante il confronto avuto in seguito alla manifestazione svoltasi nel Dicembre scorso. Molti Comuni si sono trovati e si trovano ancora a dover rinnovare contratti senza avere minimamente a disposizione un quadro normativo e finanziario chiaro e dovendo, pertanto, fare i conti con una conflittualità crescente, che spesso si traduce oltre che in dramma sociale in un aumento del contenzioso”.



Nell’incontro si è parlato anche delle Province siciliane, ‘derubate’ e abbandonate: il Governo Renzi ha provveduto a scippare alle Province della nostra Isola anche i 220 milioni di della RC Auto. Soldi con i quali le Province pagavano i circa 6 mila e 500 dipendenti.

Nessuno sa, in questo momento, con quali soldi viene pagato questo personale: anche se il dubbio è che i commissari delle Province (che operano in attesa che si insedino i Consorzi di Comuni e le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina) si stiano indebitando.

Che succederà? Ieri l’assessore Lantieri si è impegnata a trasferire la 4° trimestralità del 2015 (90 milioni di Euro), le accise Enel 2015 (10 milioni di Euro) e le anticipazioni 2016 (circa 40 milioni di Euro)”.

Sarà vero?

Di fatto i Comuni siciliani sono senza Bilanci. E con 225 milioni di Euro di tagli accertati sul 2016. Il resto, per ora, sono solo chiacchiere & promesse.

http://www.inuovivespri.it/2016/05/07/e ... e-falso/#_


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 Oggetto del messaggio: Re: Italiani: un popolo di babbei.
MessaggioInviato: 19/10/2016, 22:00 
FRANCIA, E’ GUERRA CIVILE MA LA STAMPA RENZIANA CENSURA TUTTO:
POLIZIOTTI IN RIVOLTA, CLANDESTINI SCATENATI, HOLLANDE BARRICATO ALL’ELISEO


Francia: ormai è guerra civile, ma la stampa renziana censura tuttoPoliziotti in rivolta, immigrati scatenati, professori e medici nel mirino dei fanatici. Paese nel caos e Hollande chiuso a palazzo come Ceaușescu

Voi non lo sapete perché la stampa renziana censura tutto, ma la Francia è sull’orlo del caos. Tra martedì 18 e mercoledì 19 ottobre, per la seconda notte consecutiva centinaia di poliziotti, esasperati dagli ordini suicidi e genocidi della sinistra di governo, sono scesi in strada in varie città a cominciare da Parigi dove hanno bloccato il traffico della zona dei Campi Elisi e accanto alle loro auto coi lampeggianti accesi hanno cantato quell’inno nazionale che la “gauche” vorrebbe cambiare perché “troppo di destra”.

Il governo e il direttore della Polizia Nazionale avevano minacciato gli agenti e spiegato nel pomeriggio di martedì che tali azioni dimostrative erano “inaccettabili” e comportavano gravissime punizioni, ma i poliziotti hanno risposto che inaccettabile è fare da passivi testimoni all’eliminazione del proprio popolo. “A questo punto – scrive Le Figaro – al Ministero dell’Interno si è diffuso il panico e si è dato ordine di rafforzare la guardia alle entrate del palazzo presidenziale”. Agenti “fedeli” al presidente schierati contro la massa “ribelle”. Scene che sembrano uscire dalla Bucarest assediata del tiranno comunista Ceaușescu (peraltro compagno di merende della sinistra-champagne europea che poi lo ha rinnegato).

Ma cosa sta succedendo? Si avvicinano le elezioni e la sinistra ha bisogno di vincere ancora grazie al voto dei “migranti” e così non solo si impennano le naturalizzazioni d’ufficio con cui si regala la cittadinanza (soprattutto – secondo i dati – a magrebini e subsahariani) ma si alza la soglia delle “marachelle” tollerate. Le bande di “nuovi francesi” che ormai da anni controllano tutte le periferie francesi e che dieci anni fa scatenarono quella che Le Pen definì la “prova generale della guerra civile”, negli ultimi mesi hanno fatto una escalation incredibile.

Non passa giorno senza che nelle scuole e negli ospedali professori e medici vengano aggrediti da gruppi di fanatici che li accusano di razzismo o scarso rispetto delle loro leggi che sono diverse da quella “infedele” francese. L’elenco delle botte ai “formaggini bianchi” lo si trova su alcuni giornali ed è infinito ma l’ultimo episodio di “colore” riguarda un professore massacrato di botte per aver ricordato agli alunni di essere lui il maestro: offesa intollerabile visto che, come gli è stato ricordato, l’unico maestro è Allah, e non parliamo poi della “offesa” rappresentata dalla presenza di insegnanti donne e dalla “intollerabile offesa” degli “Asterix bianchi” che vorrebbero insegnare a scuola la storia e la cultura “degenerata” francese.

Dalle sberle però si è passati in questi giorni alle molotov contro le scuole e persino la ministra dell’Istruzione, di origine magrebina, ha dovuto ammettere che i funzionari pubblici sono ormai nel mirino e che la situazione è grave.
Se ne erano accorti per primi i poliziotti che da un lato sono in prima linea sul fronte del terrorismo vero e proprio e dall’altro fronteggiano quotidianamente le periferie che sono zone dove spesso i fanatici si formano e si nascondono trovando collusioni e simpatie. Stati nello Stato, territori perduti della Repubblica dove dalle sassate alle poche auto di pattuglia si è passati alle bottiglie incendiarie di tre settimane fa che hanno ferito gravemente due agenti e hanno fatto traboccare il vaso.

Da lì in avanti poliziotti e uomini delle squadre speciali hanno raccontato ai giornali che la sicurezza di Stato era una farsa costruita su pochi agenti mandati allo sbando di fronte a gruppi di delinquenti, con l’ordine di non infastidirli. “Evitiamo di intervenire, evitiamo di raccogliere le denunce, evitiamo di scendere dall’auto per non scatenare reazioni-raccontavano- in pratica facciamo finta di agire, ma così si va al massacro della gente onesta e poi nostro”. Esagerazioni le ha definite la sinistra al governo, ma persino la comunità cinese che non si fa mai sentire, nell’ultimo mese ha portato in piazza due volte migliaia di persone con le bandiere francesi per denunciare la violenza incontrollata delle bande magrebine nei quartieri e per chiedere al governo di far lavorare gli agenti per riportare la legge e frenare gli episodi di impunito razzismo contro i bianchi e gli asiatici.

Naturalmente non hanno ottenuto nulla se non la solidarietà del Fronte Nazionale e del centrodestra di Sarkozy che però poi, nelle urne, fa comunella con la sinistra contro le Le Pen. Una situazione di disastro anche morale con una classe media bianca – cristiana impoverita e abbandonata e casi incredibili come quelli delle vittime dell’attentato di Nizza private dei sussidi sociali e messe alla fame mentre gli stessi assegni vengono distribuiti con generosità alle persone schedate per terrorismo.

Immagine

Nel 2006 il generale Pierre Marie Gallois, autorità assoluta nel mondo militare, ci disse (vedi “la Padania” di allora) che nel 2016 ci sarebbe stato l’inizio di una guerra civile francese che gli islamisti con la complicità della sinistra avrebbero rischiato di vincere. Beh, pare che ormai ci siamo se persino seri giornali inglesi scrivono che fonti qualificate avvertono che da “quartieri fuori controllo” potrebbero essere sparati missili terra-aria sui velivoli in atterraggio a Parigi. Tutto questo però non smuove la cattosinistra italiana che verso il “modello francese”, verso il caos francese corre alla velocità della luce e sui suoi mass-media censura ogni cattiva notizia dalla Francia ma si inquieta per le cupole della cattedrale ortodossa russa che “rovinano” il profilo di Parigi mentre le decine di moschee paiono abbellirlo vieppiù.

E la chiesa di Francia? Risponde il filosofo francese di origine ebraica Alain Finkielkraut che ha detto: “Apprendiamo con sgomento che per la Chiesa francese è sempre l’aggredito ad essere colpevole dell’aggressione di cui è vittima, e che quello che viene definito dialogo con gli islamici non è altro che totale sottomissione con il plauso della chiesa mediatica”. Il KO è davvero vicino.


Che titolo ha questa discussione? [:)]



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MessaggioInviato: 19/10/2016, 22:11 
E la stampa?

Tutto tace......

Sono veramente senza parole.... [:D]



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MessaggioInviato: 19/10/2016, 22:15 
Davvero.. Non trovo nulla al riguardo



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 Oggetto del messaggio: Re: Italiani: un popolo di babbei.
MessaggioInviato: 19/10/2016, 22:23 
TheApologist ha scritto:
Davvero.. Non trovo nulla al riguardo


Wolf non ha messo la fonte...

Io ho trovato questo..
http://www.grandecocomero.com/francia-e ... alleliseo/

Ma a parte il video che è reale, manca la DATA.
Quando sarebbe successa questa cosa Wolf?



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 Oggetto del messaggio: Re: Italiani: un popolo di babbei.
MessaggioInviato: 19/10/2016, 22:24 
Ecco a noi il grano canadese coperto di neve pronto per essere esportato in Sicilia!
I Nuovi Vespri/5/J'Accuse


La foto che vedete sopra è emblematica della follia del nostro tempo. Ecco il grano duro canadese che dovrebbe ‘maturare’ mentre nevica! Maturerà artificialmente, con il glifosato. E siccome è umido, svilupperà funghi e, quindi, micotossine. Questo impedirà al Canada di esportarlo? Ci vorrebbero i controlli su tutte le navi cariche di grano che nei prossimi mesi arriveranno nel nostro Paese. Ci saranno questi controlli? Saverio De Bonis: “L’unica cosa da fare è quella che stiamo facendo noi con GranoSalus: avviare i controlli su tutti i derivati del grano. I consumatori ci aiutino nel loro interesse”


Immaginate una distesa di grano in fase di maturazione – quindi con il classico colore giallo – ma ricoperto in buona parte di neve! In Sicilia e, in generale, nel Sud Italia questo non sarebbe possibile, perché a Giugno inoltrato da noi è già estate e il sole porta a maturazione spighe di grano prive di micotossine. Non è così in Canada dove il grano inizia a maturare in questi giorni e dove – come potete vedere dalla foto che alcuni amici ci hanno inviato – il grano che dovrebbe maturare è ricoperto dalla neve!

Segnatevi nella mente questa fotografia, perché è emblematica della follia del mondo in cui viviamo. Un mondo nel quale la globalizzazione dell’economia ha portato in Canada una coltura – il grano duro – che nulla ha a che spartire con il clima di quel Paese. Ma di mezzo ci sono i soldi, tanti soldi. Un fiume di denaro che il Canada tra qualche mese potrebbe incassare esportando in Italia questo grano duro pieno di umidità, di micotossine e di glifosato.

Con il freddo che c’è per ora in Canada il grano non può maturare naturalmente: opteranno per una maturazione artificiale con l’erbicida glifosato (o glifosate). Un metodo ingegnoso, che (come vi abbiamo raccontato qui) consentirà di ottenere un grano duro ricco di glutine, ma anche di sostanze che non sono esattamente un toccasana per la nostra salute: il già citato glifosato e le già citate micotossine.

Dei problemi che il glifosato provoca alla nostra salute vi abbiamo parlato qui.

E dei problemi che le micotossine provocano alla nostra salute vi abbiamo parlato qui.

Oggi, grazie a notizie attinte da una serie di fonti internazionali, siamo in grado di anticiparvi che cosa succederà nei prossimi mesi in Italia sul fronte del grano duro. Perché il grano duro che vedete nella foto sopra – grano ricoperto di ghiaccio – è destinato in massima parte all’Italia.

Eh già, perché l’Italia è il primo Paese importatore di grano duro canadese.

Quest’anno, per il Canada, a quanto ci raccontano, le cose non stanno andando molto bene.

“Ad Agosto – ci dice il nostro informatore – tantissimi campi di grano duro sembravano risaie. Le piogge non sono mancate. Ora è arrivato il freddo. O meglio, la neve. Si stima che, su una produzione preventivata di quasi 8 milioni di tonnellate di grano duro, il trenta per cento circa della produzione è già andata perduta”.

Conti alla mano, 2 milioni circa di tonnellate di grano duro canadese sono già al macero.

Ne rimangono 6 milioni di tonnellate circa. Di questi, solo 2 milioni di tonnellate circa sono di prima e di seconda classe. Non è il grano duro che matura nel Sud Italia, tra Puglia, Basilicata e Sicilia: un prodotto accompagnato dal sole e totalmente privo di micotossine. Ma è comunque un grano duro commestibile.

Gli altri 4 milioni di tonnellate di grano duro canadese sono di terza, quarta e quinta classe (teniamo conto che il grano duro di quarta e quinta classe si dà agli animali, proprio perché considerato non commestibile per l’uomo).

Sono i 2 milioni di tonnellate di grano duro canadese di prima e seconda classe – in ogni caso di qualità nettamente inferiore al grano duro del Sud Italia – che arriveranno in Italia con le navi? Non si sa.

Il nostro dubbio – purtroppo – è che i canadesi possano piazzare sulle navi i restanti 4 milioni di tonnellate di grano duro che, in buona parte, dovrebbe essere trattato come un rifiuto tossico perché pieno di micotossine.

Perché quando l’umidità è elevata i funghi attaccano il grano e producono le micotossine.



Questo articolo che state leggendo è importante: perché questa produzione massiccia di grano duro canadese è quella che ammazza la produzione del grano duro del Sud Italia. Con questa montagna di prodotto il prezzo del grano duro si abbasserà (infatti quest’anno ha toccato il minimo storico di 14 centesimi di Euro al chilogrammo).

Sapendo in anticipo che questa enorme quantità di grano duro canadese (ribadiamo: di pessima qualità) potrebbe arrivare in Italia con le navi (in effetti, il condizionale potrebbe essere evitato…), gli agricoltori del Sud Italia potrebbero anche non seminare il grano: perché nessuno è disposto a coltivare il grano duro sapendo che, poi, vendendolo, ci perderà.

E infatti nel Mezzogiorno d’Italia, negli ultimi anni, circa 600 mila ettari di terreni a seminativo non vengono più coltivati a grano duro.

Al posto del grano duro del Sud d’Italia, di ottima qualità, le industrie acquisteranno a prezzi molto convenienti il grano duro canadese: tanto poi ci penserà la martellante pubblicità – soprattutto in Tv – a fare credere ai consumatori che la pasta industriale italiana “è la migliore del mondo” e ci penseranno attori famosi a convincerci che i biscotti e le merendine sono buonissime…

Con questo sistema ci guadagna il Canada, che esporta grano duro che avrebbe dovuto smaltire come rifiuto speciale. Ci guadagnano gli industriali della pasta e dei dolci del nostro Paese, che acquistano un prodotto a basso prezzo.

A perdere sono gli agricoltori del Sud Italia (che infatti, come ricordato, hanno già smesso di coltivare a grano duro circa 600 mila ettari di terreni a seminativo). E a perdere sono soprattutto i consumatori, che mangiano pasta, pane e dolci con farine sulle quali è meglio non commentare…

Il discorso vale per i consumatori italiani, che sono le prime vittime di questo sistema folle. Ma vale anche per i consumatori di altri Paesi del mondo che mangiano il prodotto italiano eventualmente ‘confezionato’ a base di grano duro canadese al glifosato e alle micotossine.

Che fare? La prima cosa da fare dovrebbe essere quella di controllare tutte le navi cariche di grano canadese che arrivano nei porti italiani. Tutte. Di questo si dovrebbero occupare le autorità del nostro Paese. Ma non lo faranno, perché di mezzo ci sono accordi commerciali internazionali (come ci ha raccontato Cosimo Gioia, imprenditore agricolo, già dirigente generale del dipartimento Agricoltura della Regione siciliana, l’unico che ha provato a controllare i carichi di grano duro provenienti dal Canada, se una nave arrivata in Italia ha già attraccato in un altro porto dell’Unione Europea, non è soggetta a controlli).

In questi giorni abbiamo ricevuto telefonate da cittadini siciliani di Catania e di Pozzallo che ci chiedono: che cosa possiamo fare per bloccare queste navi che arrivano dal Canada?

Abbiamo ‘girato’ la loro domanda a Saverio De Bonis, uno dei protagonisti di GranoSalus, l’associazione di produttori di grano duro del Sud Italia che promuoverà i controlli su tutti i derivati del grano presenti nel nostro Paese, per verificare l’eventuale presenza di micotossine, glifosato e altri veleni:

“Non possiamo fare nulla, se non quello che stiamo facendo – ci risponde De Bonis -: ovvero una campagna per avviare i controlli a tappeto su tutti i derivati del grano: pasta, pane, pizze, biscotti, dolci, farine. I consumatori debbono sapere che siamo soli rispetto al rullo compressore della globalizzazione. Dobbiamo difenderci da noi. Proprio per questo abbiamo lanciato una petizione (che potete leggere qui). Che riguarda i consumatori di tutta l’Italia. Cari consumatori italiani: i controlli costano. Dateci una mano nel vostro interesse. E, soprattutto, nell’interesse dei vostri figli. La salute è un bene prezioso che dobbiamo difendere”.

Nessuno ci aiuta, dice De Bonis. Infatti non ci aspettiamo nulla dal Governo nazionale. E non ci aspettiamo nulla dalle Regioni.

In Sicilia, ad esempio – Regione dove il grano duro è un’eccellenza – l’assessorato all’Agricoltura, fino ad oggi, ha ignorato il problema: non gliene può fregare di meno.

Di questo tema parleremo sabato 15 Ottobre, a Palermo, nei saloni del Teatro Jolly, dalle 9 e mezza di mattina in poi, nel corso dell’assemblea promossa da I Nuovi Vespri. Parleremo del futuro della Sicilia. O meglio, di come cacciare gli ‘ascari’ che oggi governano la nostra Regione. Quegli ‘ascari’ che, tra i tanti danni che provocano, non hanno mai mosso un dito per tutelare il nostro grano duro e la nostra salute. Con noi, tra gli altri, ci sarà pure Saverio De Bonis.

E ricordatevi che noi, nel Sud e in Sicilia, la pasta e il pane li mangiamo ogni giorno. E non ci possiamo fare avvelenare.
http://www.inuovivespri.it/2016/10/08/e ... n-sicilia/


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MessaggioInviato: 19/10/2016, 22:27 
Thethirdeye ha scritto:
TheApologist ha scritto:
Davvero.. Non trovo nulla al riguardo


Wolf non ha messo la fonte...

Io ho trovato questo..
http://www.grandecocomero.com/francia-e ... alleliseo/

Ma a parte il video che è reale, manca la DATA.
Quando sarebbe successa questa cosa Wolf?


È successo lunedi e martedi
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http://www.lemonde.fr/police-justice/vi ... 53578.html
http://www.lemonde.fr/police-justice/ar ... 53578.html


Ultima modifica di Wolframio il 19/10/2016, 22:38, modificato 2 volte in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: Italiani: un popolo di babbei.
MessaggioInviato: 19/10/2016, 22:30 
Thethirdeye ha scritto:
TheApologist ha scritto:
Davvero.. Non trovo nulla al riguardo


Wolf non ha messo la fonte...

Io ho trovato questo..
http://www.grandecocomero.com/francia-e ... alleliseo/

Ma a parte il video che è reale, manca la DATA.
Quando sarebbe successa questa cosa Wolf?

Quì ne parlano (in Francese)
http://www.liberation.fr/direct/element ... udi_49841/


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 Oggetto del messaggio: Re: Italiani: un popolo di babbei.
MessaggioInviato: 19/10/2016, 23:04 
Wolframio ha scritto:
Thethirdeye ha scritto:
TheApologist ha scritto:
Davvero.. Non trovo nulla al riguardo


Wolf non ha messo la fonte...

Io ho trovato questo..
http://www.grandecocomero.com/francia-e ... alleliseo/

Ma a parte il video che è reale, manca la DATA.
Quando sarebbe successa questa cosa Wolf?


È successo lunedi e martedi
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http://www.lemonde.fr/police-justice/vi ... 53578.html
http://www.lemonde.fr/police-justice/ar ... 53578.html

Incredibile... in tivvù oramai passa solo quello che viene dal "piano di sopra".... il resto non esiste... [8]



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: Italiani: un popolo di babbei.
MessaggioInviato: 20/10/2016, 21:01 
Ci sarebbe anche qualcosa d'altro che è passato sotto silenzio stampa:

Guarda su youtube.com

http://www.quieuropa.it/francia-in-piaz ... -italiani/



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 Oggetto del messaggio: Re: Italiani: un popolo di babbei.
MessaggioInviato: 21/10/2016, 00:06 
Italiani: un popolo di babbei.

viewtopic.php?p=428374#p428374

.............. [xx(] [xx(] [xx(]



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