greenwarrior ha scritto:
Avendo tempo a disposizione, ho fatto una piccola ricerca.
Negli ultimi 10 anni, sono morte in Italia mediamente, per cause dirette e indirette, 10.000 persone ogni anno per influenza stagionale ( pur essendoci il vaccino ).
Ognuno di noi ricorda benissimo le raccomandazioni che gli organi di informazioni danno ogni anno, su come prevenire il contagio, stare a casa al caldo, bere molto, mangiare frutta e verdura e non frequentare luoghi affollati ecc.....
La mia domanda è: " Ma se invece di fare le solite raccomandazioni, negli anni passati l' avessero messa giù dura come capita oggi, quale sarebbe stata la reazione della gente ? Come si sarebbero mossi i mercati e i governi ?
Non voglio minimizzare ne sottovalutare il rischio di un virus " sconosciuto ", ma la domanda è d' obbligo.
Fà più danno il virus o la paura ?
E' quello che dicevo io nelle pagine passate e mi davano del troll. I dati di cui parli tra l'altro sono indicati con relativi link nei miei post. Tra l'altro se guardi i dati del 2016/17 i morti nella stagione influenzale sono addirittura 18.000! Ma bollettini in TV non ne facevano.
La provocazione era: gli altri anni la gente poteva morire di polmonite e non fotteva niente a nessuno quest'anno di polmonite non si può più morire.
Cita:
Pino Arlacchi: Come risolvere l'anomalia italiana sui dati Coronavirus
di Pino Arlacchi*
In Germania, chi muore di cancro, polmonite, arresto cardiaco E Coronavirus viene considerato morto per cancro, polmonite, etc. Il virus non viene computato come causa di morte, a meno che esso non sia stato la causa esclusiva del decesso.
In Italia, al contrario, viene considerato morto per Coronavirus chiunque abbia contratto il virus in aggiunta a patologie preesistenti.
La differenza che ne deriva è immensa: 52 decessi in Germania ieri 19 marzo, contro 3.405 da noi. Lo 0,3 contro l’ 8,2%. L’ istituto Superiore di Sanità è ben consapevole della rilevanza di questa distinzione, ed ha pubblicato un’analisi sulle cartelle cliniche che separa i numeri dei decessi CON da quelli DA Coronavirus. Le percentuali italiane che ne risultano non sono lontane da quelle tedesche. I morti per il virus sono lo 0,8% del totale, come da post pubblicato ieri.Ma il mio amico prof. Franco Priolo mi ha fatto notare che l’ attacco del virus a un paziente anziano già debilitato da una o più patologie può essere l’ elemento scatenante della crisi finale, e che non esiste alcun modo, post mortem, di isolare lo specifico input del virus. L’ osservazione è corretta, e non credo perciò ci sia una soluzione clinica soddisfacente al problema della letalità effettiva del Coronavirus.
Sono convinto, tuttavia, che esista una soluzione di tipo statistico, e sono tra il meravigliato e l’ indignato nel notare come essa non sia stata percorsa finora dall’ Istituto Centrale di Statistica.Basterebbe confrontare il numero di decessi per cause non traumatiche avvenuti in Italia e nelle zone a più alto rischio nei primi due mesi e mezzo degli anni passati - occorrono almeno due anni per scontare le variazioni casuali – con quelli registrati nell’ anno in corso per scoprire l’ incidenza precisa, il fattore differenziale in più dovuto all’ epidemia in corso.
Muoiono ogni giorno in Italia circa 1.700 persone. Se a questa cifra sottraiamo i morti per cause, diciamo così, non naturali, traumatiche (dagli incidenti stradali e di altro genere, agli omicidi, suicidi, alle overdosi, etc.) e concentriamo la nostra attenzione ai decessi per cause collegate ai fattori più comunemente associati a quelli da virus (ipertensione, scompensi cardiaci, malattie respiratorie, etc.), la comparazione con gli anni scorsi ci dà la dimensione quantitativa del fattore C.
Dal momento che l’ ISTAT ha informatizzato da tempo la raccolta e l’ elaborazione delle schede sulle cause di morte, ma pubblica solo dati annuali, l’ individuazione del fattore C è solo questione di una disaggregazione di questi dati per mesi e settimane. Lavoro che può essere compiuto senza alcuna difficoltà tecnica.
E messo a disposizione di tutti. Perché non si è fatto?
*Post Facebook del 20 marzo 2020 pubblicato su gentile concessione dell'Autore
Fonte:
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-pino_arlacchi_come_risolvere_lanomalia_italiana_sui_dati_coronavirus/82_33721/ Non si è fatto perchè questo virus è una benedizione per le casse pubbliche, SERVE IL PANICO per far passare misure e comportamenti che altrimenti col cavolo che gli italiani avrebbero accettato per motivi sociologici e culturali. Si è colta la palla al balzo e via... Poi il conto lo pagheremo noi, anzi lo stiamo pagando in termini di vite quest'anno e con lo svuotamento dei conti privati 'anno prossimo. Poi tutti quelli che stanno impazzendo qua dentro per la pandemia non si lamentino l'anno prossimo quando dovranno pagare la patrimoniale.