Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 4606 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 80, 81, 82, 83, 84, 85, 86 ... 308  Prossimo
Autore Messaggio

Rettiloide
Rettiloide

Non connesso


Messaggi: 3020
Iscritto il: 07/05/2011, 21:43
Località: rovigo
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 25/10/2011, 15:15 
Vabbè, se si tratta di slogan siamo capaci tutti. Il punto è, come sempre, COME. E, ti prego, dammi una mano perchè dentro il movimento "indignato" c'è di tutto.


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/10/2011, 12:58 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

Vabbè, se si tratta di slogan siamo capaci tutti.
Il punto è, come sempre, COME.


Beh... le iniziative in grado di contrastare, ce ne sarebbero...
Proviamo a tirare giù un elenco?



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/10/2011, 12:59 
Immagine

http://www.wallstreetitalia.com/article ... liane.aspx



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2713
Iscritto il: 04/12/2008, 11:27
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/10/2011, 12:26 
Per la giustizia e la pace il Vaticano vuole una banca centrale mondiale

Il Vaticano fa appello alla creazione di una nuova autorità finanziaria mondiale che, sullo sfondo della crisi economica, "regoli il flusso e il sistema degli scambi monetari", superi il sistema di Bretton Woods e coinvolga i Paesi emergenti e quelli in via di sviluppo, nella prospettiva della creazione di una più generale "autorità pubblica a competenza universale". Questo uno dei punti principali del documento "Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un'autorità pubblica a competenza universale" presentato oggi in Vaticano dal Pontificio consiglio per la giustizia e la pace.

Riforma del sistema monetario. Nel documento si fa appello "alla riforma del sistema monetario internazionale e, in particolare, all'impegno per dar vita a qualche forma di controllo monetario globale, peraltro già implicita negli statuti del fondo monetario internazionale. È chiaro - scrive il dicastero vaticano - che, in qualche misura, questo equivale a mettere in discussione i sistemi dei cambi esistenti, per trovare modi efficaci di coordinamento e supervisione. È un processo che deve coinvolgere anche i Paesi emergenti e in via di sviluppo nel definire le tappe di un adattamento graduale degli strumenti esistenti. Sullo sfondo si delinea, in prospettiva, l'esigenza di un organismo che svolga le funzioni di una sorta di 'banca centrale mondiale' che regoli il flusso e il sistema degli scambi monetari, alla stregua delle banche centrali nazionali.

Occorre riscoprire la logica di fondo, di pace, coordinamento e prosperità comune, che portarono agli accordi di Bretton Woods, per fornire adeguate risposte alle questioni attuali. A livello regionale tale processo potrebbe essere praticato con la valorizzazione delle istituzioni esistenti, come ad esempio la Banca centrale europea".

"Ciò - prosegue il documento del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace - richiederebbe, tuttavia, non solo una riflessione sul piano economico e finanziario, ma anche e prima di tutto, sul piano politico, in vista della costituzione di istituzioni pubbliche corrispettive che garantiscano l'unità e la coerenza delle decisioni comuni. Queste misure dovrebbero essere concepite come alcuni dei primi passi nella prospettiva di una autorità pubblica a competenza universale; come una prima tappa di un più lungo sforzo della comunità mondiale di orientare le sue istituzioni alla realizzazione del bene comune. Altre tappe dovranno seguire, tenendo conto che le dinamiche che conosciamo possono accentuarsi, ma anche accompagnarsi a cambiamenti che oggi sarebbe vano tentare di prevedere".

Tassazione delle transizioni finanziarie. Anche "su misure di tassazione delle transazioni finanziarie, mediante aliquote eque, ma modulate con oneri proporzionati alla complessità delle operazioni, soprattutto di quelle che si effettuano nel mercato 'secondario'" è necessaria una riflessione, si legge nel documento: "Una tale tassazione sarebbe molto utile per promuovere lo sviluppo globale e sostenibile secondo principi di giustizia sociale e della solidarietà; e potrebbe contribuire alla costituzione di una riserva mondiale, per sostenere le economie dei Paesi colpiti dalle crisi, nonché il risanamento del loro sistema monetario e finanziario".

Effetto devastante di ideologie liberiste. L'attuale crisi economica e finanziaria è l'"effetto devastante delle ideologie liberiste", sostiene il Pontificio consiglio: "Un effetto devastante di queste ideologie, soprattutto negli ultimi decenni del secolo scorso e i primi anni del nuovo secolo, è stato lo scoppio della crisi nella quale il mondo si trova tuttora immerso", si legge nel documento del dicastero vaticano. "Cosa ha spinto il mondo in questa direzione estremamente problematica anche per la pace? Anzitutto un liberismo economico senza regole e senza controlli. Si tratta di una ideologia, di una forma di 'apriorismo economico', che pretende di prendere dalla teoria le leggi di funzionamento del mercato e le cosiddette leggi dello sviluppo capitalistico esasperandone alcuni aspetti".

Mondo globalizzato rischia di essere Torre di Babele. "In un mondo in via di rapida globalizzazione, il riferimento a un'autorità mondiale diviene l'unico orizzonte compatibile con le nuove realtà del nostro tempo e con i bisogni della specie umana. Non va, però, dimenticato che questo passaggio, data la natura ferita degli uomini, non avviene senza angosce e senza sofferenze", si legge nel documento, che ricorda come già Giovanni XXIII, e poi Benedetto XVI nella enciclica "Caritas in veritate", abbiano proposto la creazione di un'autorità mondiale.

Cupidigia minaccia democrazia. "Nessuno - si legge nel documento presentato dal cardinal Peter. K.A. Turkson e da monsignor Mario Toso, presidente e segretario del dicastero della Santa Sede - può rassegnarsi a vedere l'uomo vivere come 'un lupo per l'altro uomo', secondo la concezione evidenziata da Hobbes. Nessuno, in coscienza, può accettare lo sviluppo di alcuni Paesi a scapito di altri. Se non si pone un rimedio alle varie forme di ingiustizia gli effetti negativi che ne deriveranno sul piano sociale, politico ed economico saranno destinati a generare un clima di crescente ostilità e perfino di violenza - si legge nel documento vaticano - sino a minare le stesse basi delle istituzioni democratiche, anche di quelle ritenute più solide".

Fonte: repubblica.it


Ultima modifica di Sirius il 27/10/2011, 12:26, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 28/10/2011, 15:26 
Cita:
Sirius ha scritto:

Per la giustizia e la pace il Vaticano vuole una banca centrale mondiale

Il Vaticano fa appello alla creazione di una nuova autorità finanziaria mondiale che, sullo sfondo della crisi economica, "regoli il flusso e il sistema degli scambi monetari", superi il sistema di Bretton Woods e coinvolga i Paesi emergenti e quelli in via di sviluppo, nella prospettiva della creazione di una più generale "autorità pubblica a competenza universale". Questo uno dei punti principali del documento "Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un'autorità pubblica a competenza universale" presentato oggi in Vaticano dal Pontificio consiglio per la giustizia e la pace.

Riforma del sistema monetario. Nel documento si fa appello "alla riforma del sistema monetario internazionale e, in particolare, all'impegno per dar vita a qualche forma di controllo monetario globale, peraltro già implicita negli statuti del fondo monetario internazionale. È chiaro - scrive il dicastero vaticano - che, in qualche misura, questo equivale a mettere in discussione i sistemi dei cambi esistenti, per trovare modi efficaci di coordinamento e supervisione. È un processo che deve coinvolgere anche i Paesi emergenti e in via di sviluppo nel definire le tappe di un adattamento graduale degli strumenti esistenti. Sullo sfondo si delinea, in prospettiva, l'esigenza di un organismo che svolga le funzioni di una sorta di 'banca centrale mondiale' che regoli il flusso e il sistema degli scambi monetari, alla stregua delle banche centrali nazionali.

Occorre riscoprire la logica di fondo, di pace, coordinamento e prosperità comune, che portarono agli accordi di Bretton Woods, per fornire adeguate risposte alle questioni attuali. A livello regionale tale processo potrebbe essere praticato con la valorizzazione delle istituzioni esistenti, come ad esempio la Banca centrale europea".

"Ciò - prosegue il documento del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace - richiederebbe, tuttavia, non solo una riflessione sul piano economico e finanziario, ma anche e prima di tutto, sul piano politico, in vista della costituzione di istituzioni pubbliche corrispettive che garantiscano l'unità e la coerenza delle decisioni comuni. Queste misure dovrebbero essere concepite come alcuni dei primi passi nella prospettiva di una autorità pubblica a competenza universale; come una prima tappa di un più lungo sforzo della comunità mondiale di orientare le sue istituzioni alla realizzazione del bene comune. Altre tappe dovranno seguire, tenendo conto che le dinamiche che conosciamo possono accentuarsi, ma anche accompagnarsi a cambiamenti che oggi sarebbe vano tentare di prevedere".

Tassazione delle transizioni finanziarie. Anche "su misure di tassazione delle transazioni finanziarie, mediante aliquote eque, ma modulate con oneri proporzionati alla complessità delle operazioni, soprattutto di quelle che si effettuano nel mercato 'secondario'" è necessaria una riflessione, si legge nel documento: "Una tale tassazione sarebbe molto utile per promuovere lo sviluppo globale e sostenibile secondo principi di giustizia sociale e della solidarietà; e potrebbe contribuire alla costituzione di una riserva mondiale, per sostenere le economie dei Paesi colpiti dalle crisi, nonché il risanamento del loro sistema monetario e finanziario".

Effetto devastante di ideologie liberiste. L'attuale crisi economica e finanziaria è l'"effetto devastante delle ideologie liberiste", sostiene il Pontificio consiglio: "Un effetto devastante di queste ideologie, soprattutto negli ultimi decenni del secolo scorso e i primi anni del nuovo secolo, è stato lo scoppio della crisi nella quale il mondo si trova tuttora immerso", si legge nel documento del dicastero vaticano. "Cosa ha spinto il mondo in questa direzione estremamente problematica anche per la pace? Anzitutto un liberismo economico senza regole e senza controlli. Si tratta di una ideologia, di una forma di 'apriorismo economico', che pretende di prendere dalla teoria le leggi di funzionamento del mercato e le cosiddette leggi dello sviluppo capitalistico esasperandone alcuni aspetti".

Mondo globalizzato rischia di essere Torre di Babele. "In un mondo in via di rapida globalizzazione, il riferimento a un'autorità mondiale diviene l'unico orizzonte compatibile con le nuove realtà del nostro tempo e con i bisogni della specie umana. Non va, però, dimenticato che questo passaggio, data la natura ferita degli uomini, non avviene senza angosce e senza sofferenze", si legge nel documento, che ricorda come già Giovanni XXIII, e poi Benedetto XVI nella enciclica "Caritas in veritate", abbiano proposto la creazione di un'autorità mondiale.

Cupidigia minaccia democrazia. "Nessuno - si legge nel documento presentato dal cardinal Peter. K.A. Turkson e da monsignor Mario Toso, presidente e segretario del dicastero della Santa Sede - può rassegnarsi a vedere l'uomo vivere come 'un lupo per l'altro uomo', secondo la concezione evidenziata da Hobbes. Nessuno, in coscienza, può accettare lo sviluppo di alcuni Paesi a scapito di altri. Se non si pone un rimedio alle varie forme di ingiustizia gli effetti negativi che ne deriveranno sul piano sociale, politico ed economico saranno destinati a generare un clima di crescente ostilità e perfino di violenza - si legge nel documento vaticano - sino a minare le stesse basi delle istituzioni democratiche, anche di quelle ritenute più solide".

Fonte: repubblica.it


Da vomito...... [xx(]



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 28/10/2011, 15:30 
USCIRE DALL’EURO! (MA COME SI PUO’ FARE ?)

Immagine

ott 28th, 2011

DI EUGENIO ORSO
pauperclass.myblog.it

http://www.altrainformazione.it/wp/2011 ... -puo-fare/

Da più parti, in qualche caso timidamente, in qualche caso con più decisione, nelle catacombe virtuali della controinformazione o altrove, si avanza la proposta dell’uscita dell’Italia dall’euro. Chi scrive ha sempre pensato, fin da prima dell’introduzione dell’euro nella concreta circolazione monetaria, – avvenuta nel 2002 spazzando via per sempre le vecchie, ma solide monete nazionali, che la moneta unica si sarebbe comunque rivelata maligna, sia nel caso di rifiuto della sua adozione sia nel caso dell’introduzione della nuova valuta sopranazionale, ed in particolare in relazione all’Italia della buona, vecchia liretta.

Se l’Italia se ne fosse rimasta fuori, nel breve la lira avrebbe subito pesanti attacchi speculativi, svalutazioni, perdita di potere d’acquisto internazionale, e tutto ciò avrebbe inciso negativamente sulla “bolletta energetica” (già allora salata) a carico del paese e più in generale sulla cosiddetta economia reale, in termini di prodotto e di occupazione.

Entrando nell’euro – grazie a figuri del calibro di Romano Prodi, il quale si è vantato a lungo di averci portato in Europa, le cose sono andate come sappiamo, e i “benefici” sul reddito e sull’occupazione li possiamo osservare ogni giorno. Oggi, per sfuggire alla morsa globalista che attraverso gli organi della mondializzazione europei vuole espellere dal lavoro e lasciare senza reddito milioni di italiani, oppure costringerli a lavorare a condizioni sempre peggiori fino alle soglie dei settanta anni, la fuga dall’euro sembra una necessità impellente per evitare un processo di impoverimento nella penisola destinato a durare (almeno) per tutto il decennio.

Niente più pensioni di anzianità, masse di disoccupati alla disperazione, liberalizzazioni selvagge, privatizzazioni orchestrate per impossessarsi del patrimonio pubblico, sembrano oggi il nostro destino futuro, restando nell’euro e nell’Europa dell’Unione.

Anche se non sempre vi è piena consapevolezza in chi propone la fuga dall’euro, per questa via si vuole mettere al riparo il paese dalle strategie criminali della classe globale, che da New York a Londra, e da tutte le piazze finanziarie nelle sue mani, sta volgendo la sua rapace attenzione verso l’Italia, aspettando il momento giusto e il passo falso per “spolpare l’osso”, dopo averci ricattato con il debito ed averci lanciato una serie di ultimatum attraverso le sue disgustose marionette europee (alcune delle quali italiane, come i rinnegati Draghi e Monti). In Patria, personaggi ambigui ed inconsistenti della fatta di Giorgio Napolitano, apostata comunista “migliorista” e neoliberista arrampicatosi fino alla presidenza della repubblica, od anche l’intera “sinistra” asservita ai globalisti ed inneggiante ai macellai sociali per conto terzi Draghi e Monti, sono pronti a mettere in atto in un istante, punto per punto, i diktat europoidi-globalisti, se solo il riottoso e pluri-inquisito Berlusconi si fa finalmente da parte (come vorrebbe persino il New York Times).

Dietro i Van Rompuy, i Draghi, i Trichet, i Monti, i Napolitano, dietro i sorrisetti anti-italiani delle inezie politiche liberaldemocratiche Merkel e Sarkozy, dietro le spalle della “sinistra” nostrana, apostata del comunismo e serva della classe globale – però nel nome sputtanato dell’Europa (non più Dio lo vuole!, ma l’Europa lo vuole!), si mal cela la nuova, spietata classe dominante del terzo millennio, la Global class deterritorializzata, nomade quanto i capitali finanziari che peregrinano senza sosta nel mondo, e le masse di denaro in continuo spostamento, per lo più virtuali, che ne simboleggiano il grande potere.

La sottomissione ai processi di globalizzazione economica ed alla supremazia del capitale finanziario passano, per l’Italia, sotto le Forche Caudine delle misure atte a favorire la Crescita neocapitalistica, che sotto la superficie nascondono controriforme epocali rivolte direttamente contro la popolazione e contro il lavoro. Eppure una “sinistra” menzognera, vile, priva di programmi politici (che tanto non servono perché si decidono altrove), e soprattutto serva dei globalisti, non perde occasione per santificare la Crescita, come se fosse non una via per rischiavizzarci (cresceranno soltanto il Valore finanziario, la sotto-occupazione e la disoccupazione), ma la soluzione di tutti i nostri problemi e la strada per la salvezza.
Ed ecco che un Berlusconi riottoso, ma alla fine anche lui prono, presenta la sua “lettera d’intenti” di sedici paginette, con tanto di premessa, a coloro che ci stanno tenendo sotto assedio – dalle cosiddette istituzioni europee alle principali piazze finanziarie, e come avvoltoi se ne stanno sul ramo, attendendo l’occasione giusta per calare sul paese e dilaniarlo.
Una lettera che Silvio il discolo ha iniziato (chissà se proprio di suo pugno) con “Caro Herman, caro José Manuel”, che sono poi gli amatissimi Van Rompuy e Barroso, rispettivamente presidente del consiglio dell’unione e capo della commissione che nessuno di noi ha eletto.

Se 60 miliardi di euro di manovre finanziarie in rapida sequenza non sono bastati, finora, a placare la fame globalista, forse non basterà neppure la letterina di Berlusconi. In questa lettera, simile da una missiva che contiene la resa, l’età pensionabile innalzata a 67 anni è stata parzialmente neutralizzata “diluendola” fino al 2026 (voluntas Lega, per mere ragioni elettoralistiche), ma in compenso ci sono altre misure, agghiaccianti sul piano sociale, che ci si poteva attendere da un vigliacchetto come il Cavaliere, solo un po’ riottoso davanti ai poteri forti (anzi, davanti al Vero Potere, come scriverebbe un Paolo Barnard). Dal maggio del 2012 licenziamenti più facili per espellere dalle aziende che invocano lo stato di crisi i lavoratori con contratto a tempo indeterminato (e tanti saluti all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori ancora in vigore).

Nei confronti degli statali regime duro con mobilità obbligatoria, cassa integrazione e annesse riduzione salariale e del personale, poi, il progetto dal suggestivo dal nome di “zone a burocrazia zero” che forse si rivelerà aria fritta,eccetera, eccetera. Berlusconi – ancora e sempre (fino alla fine, sempre più vicina) fianco a fianco con l’alleato Bossi in una ridotta, ha difeso soltanto impresari, bottegai e commercianti (libertà di orario per i negozi dal 2012), e gli ordini professionali privilegiati (i privilegiatissimi notai, ad esempio, che non sono stati ancora “liberalizzati”). Il tanto atteso piano per lo Sviluppo – che assicurerà la Crescita devastatrice neocapitalistica, il Cavaliere giura che spunterà fra poco, entro novembre.
Il clima è quello del Trattato di Versailles del 1919, solo che le dure condizioni oggi le deve scontare l’Italia assediata da speculatori e sciacalli globali, non la Germania sconfitta.

A questo punto, l’uscita dall’euro sembra la cosa più urgente, assieme alla contestuale denuncia di tutti i trattati-capestro europei, a partire da quello fondativo di Roma (ironia della sorte) del 1957.
Chi scrive è forse uno degli ultimi eurocentrici in circolazione, ma il disprezzo che nutre per la cosiddetta Europa dell’Unione, l’Europa sottomessa alla classe e al mercato globali, L’Europa senza più dignità ed indipendenza che ha sostituito l’Etica con l’euro e la sua grande cultura con la finanza, lo spinge a desiderare la catartica fine della moneta unica e delle istituzioni europee (BCE, commissione, parlamento e tutto il carrozzone burocratico annesso), per poter ricominciare a dare all’Europa – all’intero continente, da ovest a est senza esclusioni, una vera speranza futura e la possibilità di ricostruirsi su ben altre basi, che dovranno poggiare su un consenso popolare non estorto e non simulato.

Ci si deve chiedere, però, se in questo momento è realistico ipotizzare un’uscita dalla moneta unica e l’abbandono dell’Unione, almeno per paesi come l’Italia, la Grecia, la Spagna e il Portogallo, che sono i più colpiti dagli effetti della crisi strutturale neocapitalistica e dal ricatto globalista del debito. No, purtroppo non lo è.

La strada sarà lunga, perchè nessun politico liberaldemocratico cresciuto all’interno di questo sistema, sia che si definisca “conservatore” sia che si definisca “socialista” (o in qualsiasi altro modo), oserà fare un simile passo, anche se i due terzi della popolazione del paese dovessero essere favorevoli.

Inoltre, anche se più del 60% della popolazione di un paese dovesse esprimersi per l’abbandono dell’euro e l’uscita da questa Europa, non ci saranno estese proteste, tali da essere efficaci, fino ad indurre i politici locali a mutare posizione e a non servire più i globalisti mettendo in atto le politiche da loro imposte.
Il “pacifismo strumentale”, che è uno strumento di dominazione neocapitalistico cruciale in momenti di diffuso malessere sociale (momenti come quello attuale in cui può alzarsi il vento della rivolta), provvederà a neutralizzare le manifestazioni di massa, che saranno – a parte qualche isolato episodio di guerriglia urbana dovuto a piccole minoranze, “democratiche”, “politicamente corrette” e non-violente, quindi totalmente inefficaci e non pericolose.
Restando interni al sistema, e giocando secondo le sue regole, non si otterrà nulla. Prima di rivolgersi direttamente contro l’euro e le istituzioni europee, abbandonandole e sconfessandole, sarà necessario far cadere i regimi liberaldemocratici in Europa e ripristinare la tanto vituperata dittatura (rivoluzionaria) come stato di eccezione.

Il materializzarsi della possibilità di uscita dall’euro e l’inizio del collasso della falsa Europa globalista non potranno che avvenire per gradi, o meglio, per fasi successive.
Le fasi saranno essenzialmente quattro, esposte di seguito sinteticamente:

1) Il prevalere progressivo, con il diffondersi del malessere sociale e degli espropri globalisti, delle proteste violente su quelle “pacifiche” sostanzialmente interne al sistema e a lui funzionali, nonché il prevalere di quelle che oggi si demonizzano come “frange violente” sulla massa di pecoroni inerti che ripetono stanchi slogan, srotolano striscioni e gonfiano palloncini, il che potrebbe ridurre “a più miti consigli” le stesse forze della repressione che fino ad ora hanno spadroneggiato nelle piazze, bastonando gli inerti, gli studenti giovanissimi o i lavoratori disarmati che manifestavano per il posto di lavoro. Altro punto importante sarà che dopo l’autoconvocazione della protesta di piazza all’acqua di rose, sullo stile indignati, la protesta vera dovrà strutturarsi e gerarchizzarsi, diventare permanente ed organizzarsi meglio, con agguerriti servizi di sicurezza o addirittura in falangi, sullo stile del Blocco Nero, per evitare di essere sbaragliata.
2) Estese manifestazioni con l’uso della violenza in tutto il paese, che concretamente e simbolicamente romperanno le catene del “pacifismo strumentale” e del “politicamente corretto”, mettendo seriamente in discussione la stabilità del regime liberaldemocratico e la stessa sicurezza fisica delle sub-oligarchie politiche locali. Blocchi delle attività produttive e dei trasporti, occupazioni permanenti di spazi e edifici pubblici importanti. Si sentiranno i primi scricchiolii dell’impianto di potere vigente, si noterà la paura sui volti dei politici di professione (in sostituzione degli insopportabili sorrisi di circostanza) e l’aria, per loro, diventerà pesante.
3) Con il crescere della forza di piazza e del numero dei gruppi sociali in rivolta (lavoro intellettuale sottopagato e costretto ad emigrare, lavoro impiegatizio, lavoro operaio, lavoro immigrato, giovani precari, eccetera) sarà possibile la costituzione di movimenti di vera opposizione politica e/o l’occupazione di preesistenti organizzazioni sindacali (Fiom, CGIL) e politiche (PRC), bonificate da burocrazie interne e incapaci sdraiate da troppo tempo sui loro piccoli privilegi. Soltanto alla fine di questa terza fase ci potrà essere il collasso del sistema liberaldemocratico e l’occupazione delle sue (screditate) istituzioni da parte quelli che ormai saranno diventati veri e propri rivoluzionari. Se ciò accadrà, per evitare il caos e la dissoluzione dello stato, si renderanno necessari l’autoritarismo e la centralizzazione rivoluzionari, riportando in vita la tanto demonizzata dittatura come stato d’eccezione, l’unica forma di governo in grado di gestire efficacemente la transizione e di consolidare le conquiste rivoluzionarie. Sarà una fase spietata in cui non si potrà andare per troppo per il sottile, ma ancora legata alla lotta contro il nemico secondario (politico e sociale) nella dimensione nazionale.
4) La quarta fase, con l’uscita dall’euro e la denuncia di tutti i trattati europei, costituirà un salto di qualità nella lotta, perché ci si rivolgerà direttamente contro il Nemico Principale globalista e i suoi interessi, ma soltanto dopo aver sconfitto, riducendolo all’impotenza, quello secondario e interno. Se ciò accadrà in più di un paese europeo, solo a quel punto si potranno interrompere i meccanismi riproduttivi neocapitalistici e i processi di globalizzazione, ottenendo una vittoria di rilievo, perché l’area europea è (e sarà ancora per un po’, in futuro) un’area fra le più importanti del mondo globalizzato.
La classe globale che sorveglia gli stati e le nazioni dall’alto, già fin dalla fase 3 e prima che collassi il sistema liberaldemocratico nel paese europeo in rivolta, potrebbe impiegare lo strumento militare della Nato, a sua completa disposizione, oppure potrebbe farlo nella fase 4, subito dopo il ripudio dell’Europa monetaria, dell’euro e la minaccia portata alle sue istituzioni sopranazionali, e questo costituirà un grande problema per i rivoluzionari mettendo in forse l’esito della loro Lotta di Liberazione. Afghanistan, Iraq e Libia insegnano, e quanto finora è accaduto in paesi extraeuropei, o nell’area balcanica, potrebbe benissimo accadere in Europa occidentale e centro-orientale perché il potere globalista non è legato a nessuna specifica area del mondo, a nessuna nazione e a nessun popolo in particolare (neppure a quello americano).

La conclusione è che dall’euro si uscirà soltanto con la Rivoluzione.

Eugenio Orso
Fonte: http://pauperclass.myblog.it
Link: http://pauperclass.myblog.it/archive/20 ... -orso.html



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 29/10/2011, 20:43 
Come volevasi dimostrare...

Stanno preparando il PIANO DI SALVATAGGIO PER ITALIA E SPAGNA. [xx(]

L'incontro dei giorni scorsi a Bruxelles non ha prodotto risultati.




Immagine

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 30491.html



Ue: tregua finita, Italia e Btp sotto pressione

29 ottobre, 15:46

La Cina frena sull'intervento a sostegno dell'Eurozona, i rendimenti dei Btp italiani schizzano oltre il 6%, Berlino invita Roma a prendere esempio da Napolitano e Obama incalza: l'Ue agisca presto contro il rischio contagio. A due giorni dall'accordo tra i leader dell'Eurozona sul piano anti-crisi, la tregua con i mercati sembra gia' essere finita e tornano a emergere i dubbi sulla capacita' di superare il problema dei debiti sovrani. Ai quali si aggiungono nuovi timori per un ulteriore rallentamento dell'economia.

Continua>>>
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 38647.html




Immagine

La bocciatura del Financial Times: "L'Italia rovina l'atmosfera dopo l'accordo Ue"

Intanto l'esito non positivo dell'ultima asta dei Btp, con i tassi sui titoli decennali che sono schizzati oltre il 6%, malgrado l'intervento sul mercato aperto da parte della Bce, è approdato sulla prima pagina del Financial Times che in apertura titola "l'Italia rovina l'atmosfera dopo l'accordo Ue". Il quotidiano londinese sottolinea che «i costi del finanziamento dell'Italia sono cresciuti a livelli record nell'era dell'euro, appena all'indomani dell'accordo tra i leader europei su di un piano per arrestare l'avanzata della crisi debitoria» e definisce il risultato dell'asta «un segno preoccupante del fallimento nel tentativo di riguadagnare la fiducia dei mercati».

«Con l'Italia che l'anno prossimo deve rinnovare titoli in scadenza per quasi 300 miliardi di euro rispetto a una montagna di debito alta 1.900 miliardi - si legge nell'articolo - Berlusconi si trova sotto forte pressione da parte della Ue e della Bce per fare avanzare rapidamente misure per risollevare l'economia in fase di stagnazione ed evitare di seguire Grecia, Portogallo, Irlanda nel cercare un salvataggio di ampia scala che andrebbe al di là della capacità di fuoco dell'eurozona».


Continua>>>
http://www.wallstreetitalia.com/article ... rezza.aspx



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Ufetto
Ufetto

Non connesso


Messaggi: 142
Iscritto il: 28/10/2011, 15:49
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 29/10/2011, 21:00 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


USCIRE DALL’EURO! (MA COME SI PUO’ FARE ?)

Non capisco il senso della domanda. Nel senso che lo sanno anche fuori dalla nostra galassia che rimanere fuori dall'euro oggi saremmo in totale guerra civile, entrarne significava rimandare il gran botto. Quale idiota avrebbe imposto una legge per rimanerne fuori? Ammesso anche, come minimo qualcuno lo avrebbe appeso a testa in giù.
Ma all'atto pratico che senso oggi ha uscire dall'euro?
Ma in ogni caso è una domanda senza senso, dall'euro non si può uscire.



_________________
Kite Wind Generator, una delle reali e oneste alternative energetiche: http://tinyurl.com/blztrg6
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 19763
Iscritto il: 06/06/2009, 15:26
Località: VARESE
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 29/10/2011, 21:10 
Cita:
ksxmorgan ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:


USCIRE DALL’EURO! (MA COME SI PUO’ FARE ?)

Non capisco il senso della domanda. Nel senso che lo sanno anche fuori dalla nostra galassia che rimanere fuori dall'euro oggi saremmo in totale guerra civile, entrarne significava rimandare il gran botto. Quale idiota avrebbe imposto una legge per rimanerne fuori? Ammesso anche, come minimo qualcuno lo avrebbe appeso a testa in giù.
Ma all'atto pratico che senso oggi ha uscire dall'euro?
Ma in ogni caso è una domanda senza senso, dall'euro non si può uscire.



dico solo questo..

ora 1L di benzina costa
1,6 euro=3000 lire..
usciti dall`euro
e con una svalutazione del 40 % (minimo)
1L di benzina costerebbe 4200 lire..
CON 10.000 LIRE FAI 25/30 KM AL MASSIMO..

FATE VOI..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
Top
 Profilo  
 

Ufetto
Ufetto

Non connesso


Messaggi: 142
Iscritto il: 28/10/2011, 15:49
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 30/10/2011, 14:19 
Cita:
mik.300 ha scritto:
ora 1L di benzina costa
1,6 euro=3000 lire..
usciti dall`euro
e con una svalutazione del 40 % (minimo)
1L di benzina costerebbe 4200 lire..

Hai toccato proprio il punto chiave della faccenda. L'economia, tutto il mccanismo, ruota in gran parte sul costo della benzina. Se la benzina aumenta di qualche centesimo non ci facciamo molto caso (è una battuta), ma con aumenti più importanti tutto il sistema ne risente con ovvie e drammatiche conseguenze.


Ultima modifica di ksxmorgan il 30/10/2011, 14:20, modificato 1 volta in totale.


_________________
Kite Wind Generator, una delle reali e oneste alternative energetiche: http://tinyurl.com/blztrg6
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 19763
Iscritto il: 06/06/2009, 15:26
Località: VARESE
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 30/10/2011, 15:15 
Cita:
mik.300 ha scritto:

Cita:
ksxmorgan ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:


USCIRE DALL’EURO! (MA COME SI PUO’ FARE ?)

Non capisco il senso della domanda. Nel senso che lo sanno anche fuori dalla nostra galassia che rimanere fuori dall'euro oggi saremmo in totale guerra civile, entrarne significava rimandare il gran botto. Quale idiota avrebbe imposto una legge per rimanerne fuori? Ammesso anche, come minimo qualcuno lo avrebbe appeso a testa in giù.
Ma all'atto pratico che senso oggi ha uscire dall'euro?
Ma in ogni caso è una domanda senza senso, dall'euro non si può uscire.



dico solo questo..

ora 1L di benzina costa
1,6 euro=3000 lire..
usciti dall`euro
e con una svalutazione del 40 % (minimo)
1L di benzina costerebbe 4200 lire..
CON 10.000 LIRE FAI 25/30 KM AL MASSIMO..

FATE VOI..


completo il ragionamento..

con un deca fai 25/30 km
se hai un diesel e vai tranquillo tranquillo..
senno` se hai un po` fretta o c`e` traffico,
fai appena appena in tempo
ad andare dal giornalaio..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 31/10/2011, 00:12 
Il presidente del Consiglio ha una caratteristica tutta sua. Riesce spesso a dire cose giuste nei tempi e nei modi sbagliati. È il suo limite ma anche la sua forza dal momento che le sue uscite "politicamente poco corrette" si rivelano quasi sempre in sintonia con la "pancia" della maggior parte (o, comunque, di una parte molto consistente) degli italiani. Sono voci "dal sen fuggite" che, piaccia o non piaccia, molti cittadini comuni sottoscriverebbero, magari non a voce alta ma con un borbottio di fondo.


Il passaggio che Berlusconi ha dedicato all'euro nei giorni scorsi - un passaggio che ha suscitato, al solito, reazioni scandalizzate e provocato la necessità di una precisazione subito polemicamente riportata al rango di una smentita - rientra proprio in questa categoria. Ad analizzarlo, nel dettaglio, quel passaggio non ha nulla di sconvolgente. Quando, infatti, il Cavaliere ha affermato che «l'euro è una moneta strana» e che è, di per sé, più attaccabile di altre dalla speculazione internazionale «non disponendo né di un governo unitario né di una banca di riferimento» non ha fatto altro che fotografare uno stato di fatto.


L'euro ha, ormai, qualche anno sul groppone, tanto che c'è almeno una generazione di italiani la quale non ha neppure conosciuto la lira. Esso, come ben si ricorderà, debuttò sui mercati finanziari nel 1999, ma la sua circolazione monetaria ebbe inizio solo il 1° gennaio 2002. La cosiddetta Eurozona o Eurolandia non coincide con l'Unione Europea perché, a tutt'oggi, dieci dei ventisette Stati membri non hanno adottato l'euro come valuta ufficiale e, anzi, vi è anche chi, Danimarca e Gran Bretagna, gode di una deroga all'obbligo formale di aderire alla moneta comune. Inoltre vi sono altre realtà statuali che, pur non appartenenti all'Ue, hanno adottato l'euro unilateralmente o in virtù di accordi internazionali.


Questa situazione, a ben riflettere, legittima - almeno in certa misura e naturalmente in una accezione più politica che economica - l'espressione berlusconiana secondo la quale l'euro sarebbe «una moneta strana che non ha convinto». Tale moneta, infatti, non si è rivelata un fattore di "costruzione identitaria" dell'Europa, come invece è accaduto e accade per le monete nazionali. Mi spiego. Chi usa la sterlina o il dollaro si sente, automaticamente, inglese o americano. Chi utilizzava la lira o la peseta o il franco francese si sentiva, ipso facto, italiano o spagnolo o francese. Chi, oggi, adopera l'euro non si riconosce, subito, come europeo, ma al più come appartenente a una zona dove circola quella data moneta.


In altre parole, l'euro viene percepito soltanto come uno strumento utile per le transazioni economiche e finanziarie: quella "stranezza" dell'euro come moneta, denunciata da Berlusconi, sta tutta qui, nella mancanza di un "governo unitario" e di una "banca di riferimento" e quindi nella incapacità di essere o diventare un elemento capace di definire una "identità europea" o, se si preferisce, in grado di avviare un processo (potremmo dire parafrasando una celebre espressione del grande storico americano George L. Mosse) di «europeizzazione delle masse».


Il deficit di "capacità identitaria" della moneta unica europea è testimoniato, nel caso italiano (ma, ritengo, che lo stesso discorso valga più o meno per molti paesi dell'Eurozona), dalla convinzione - largamente diffusa e immediatamente percettibile a ogni livello - che l'introduzione dell'euro sia stata pagata un prezzo molto caro, troppo caro, quanto meno in termini di inflazione. Si ha un bel discettare di "inflazione percepita" e di "inflazione reale".


Rimane il fatto che il potere d'acquisto di uno stipendio normale si è addirittura dimezzato rispetto al periodo precedente, quando circolava la moneta nazionale. I sacerdoti della sacralità dell'euro possono dire quel che vogliono e possono argomentare come credono le loro tesi, ma è sufficiente scendere in strada e rivolgersi all'uomo qualunque, al cittadino comune che deve fare i conti con il proprio bilancio, per avere la conferma della convinzione, giusta o sbagliata che sia, dell'esistenza di una oggettiva "responsabilità" dell'introduzione dell'euro nelle difficoltà economiche che si trova a dover affrontare. Non solo. Si ha la percezione che i vantaggi ottenuti dall'aver preso in corsa il treno della moneta unica non siano stati pari alle attese in termini, per esempio, di armonizzazione delle politiche fiscali o di liberalizzazione dei movimenti di capitale e via dicendo. Insomma, per farla breve, non si è concretizzata una "passione dell'euro" come altra faccia di quella "passione dell'Europa" della quale l'Italia ha dato sempre prova. Si è sviluppata, al contrario, una "psicosi dell'euro" fondata sul timore che la "stabilità monetaria" possa venire messa in forse dalla oggettiva disparità delle economie nazionali e dalla prospettiva di un fallimento della moneta unica o dalla sua sostituzione con un euro forte e un euro debole. O, ancora, dal pericolo del risorgere di forti pulsioni di nazionalismo economico e di velleità egemoniche da parte della Germania e della Francia.


La fiducia è la vera molla dell'economia e, al tempo stesso, è la garanzia della stabilità di un sistema economico. Quando entrano in gioco fattori che incrinano la fiducia nella moneta, il sistema entra in fibrillazione e si apre a scenari che potrebbero rivelarsi pericolosi. Quando Berlusconi ha parlato di un «attacco della speculazione» in qualche modo collegato al fatto che l'euro rappresenterebbe un "fenomeno mai visto" non ha detto nulla di strano o di eretico. Ha fotografato una situazione. La precisazione che egli ha dovuto fare - dopo la lettura distorta, maliziosa, polemica delle sue parole da parte delle sinistre di ogni sfumatura - ha chiarito, in maniera inequivocabile, il suo pensiero.


Berlusconi ha spiegato che l'attacco speculativo all'euro è dovuto al fatto che questa è «l'unica moneta al mondo senza un governo comune, senza uno Stato, senza una banca di ultima istanza». Ed ha aggiunto che «l'euro è la nostra moneta, la nostra bandiera» e che, proprio per la sua difesa, «l'Italia sta facendo pesanti sacrifici». Che le sue dichiarazioni sull'euro potessero essere fraintese, e presentate come un attacco alla moneta unica o addirittura alla stessa costruzione europea, era una eventualità da mettere nel conto in una situazione nella quale le sinistre di ogni sfumatura fanno a gara per leggere in controluce (in controluce negativa) ogni dichiarazione e ogni atto politico del Cavaliere. Da questo punto di vista sono stati, forse, sbagliati tempo e modo delle riflessioni berlusconiane sull'euro. Ma non la sostanza. Perché le questioni sollevate da Berlusconi non sono peregrine. Se si parte dall'idea che la moneta comune europea debba essere un "bene" destinato, per un verso, a migliorare il funzionamento del mercato comune e, per un altro verso, a rafforzare lo "spirito europeo", cioè l'orgoglio e l'identità dell'essere europei, allora è bene che si apra, davvero, una riflessione approfondita, anche in termini storici oltre che di prospettiva futura, sulla natura e sulle caratteristiche di Eurolandia e del suo rapporto con l'Europa.


Eurolandia ed Europa sono due realtà diverse, tanto che, qualche tempo fa, un finissimo diplomatico, Alberto Indelicato, poté intitolare «Eurolandia contro l'Europa» un suo gustoso pamphlet. È bene non dimenticarlo, perché l'Eurolandia potrebbe anche andare in frantumi, Ma l'Europa, no.

Vai alla homepage

Francesco Perfetti
http://www.iltempo.it/politica/2011/10/ ... ropa.shtml


Top
 Profilo  
 

Ufetto
Ufetto

Non connesso


Messaggi: 142
Iscritto il: 28/10/2011, 15:49
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 31/10/2011, 08:27 
Bell'articolo, grazie ubatuba



_________________
Kite Wind Generator, una delle reali e oneste alternative energetiche: http://tinyurl.com/blztrg6
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 31/10/2011, 09:47 
Immagine

http://www.wallstreetitalia.com/article ... uropa.aspx



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 31/10/2011, 09:57 
Cita:
ksxmorgan ha scritto:

Ma all'atto pratico che senso oggi ha uscire dall'euro?
Ma in ogni caso è una domanda senza senso,
dall'euro non si può uscire.



Infatti... è per questo che siamo tutti fottuti.

Secondo me il problema non è l'EURO. Ma il debito pubblico
con le Banche Private (cioè con Banca d'Italia s.p.a.).

Il problema è il Signoraggio Bancario imposto da questo sistema economico finanziario mondiale.

Il problema è che, a seguito di speculazioni finanziarie non
regolamentate, sarà possibile per l'Oligarchia Europea, trascinare
i paesi indebitati sino al collo, alla SVENDITA totale dei rispettivi
patrimoni pubblici.

Saranno loro stessi (i burattinai) a comprare ciò che OGGI stanno (sottobanco) svalutando.

E l'Italia è ad un passo dalla Grecia.

E' un pò più complessa la faccenda.... non credi? [8]



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 4606 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 80, 81, 82, 83, 84, 85, 86 ... 308  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 04/05/2025, 22:18
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org