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MessaggioInviato: 27/01/2011, 20:44 
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rmnd ha scritto:

Comunque è un gran casino.

Parte della magistratura che ruba il mestiere ai giornali scandalistici e si mette a spiare dal buco della serratura.

Giornali di destra contro i magistrati ,
L'ANM contro i giornali di destra.
Il governo e maggioranza che chiedono le dimissioni della terza carica dello stato.

La terza carica dello stato che è anche leader di un nuovo partito chiede insieme alle opposizioni le dimissioni della seconda carica dello stato.

e la prima carica dello stato che fa?

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opss...la seconda carica dello stato è il presidente del senato...pardon...



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«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
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MessaggioInviato: 28/01/2011, 13:11 
Diritti umani violati: Italia razzista e xenofoba

L'accusa di violazione dei diritti umani lanciata contro l'Italia nell'ultimo rapporto di Human Rights Watch descrive un Paese dove "la violenza razzista e xenofoba e l'eloquio politico ostile rimane un problema pressante".

di Gilda Maussier



L'accusa di violazione dei diritti umani lanciata contro l'Italia nell'ultimo rapporto di Human Rights Watch che descrive un Paese dove «la violenza razzista e xenofoba e l'eloquio politico ostile rimane un problema pressante», arriva nello stesso giorno in cui la Corte europea dei diritti dell'uomo chiede al nostro governo di fornire chiarimenti riguardo le condizioni di reclusione del carcere di Piacenza. Qualche giorno fa, infatti, undici detenuti del penitenziario avevano presentato ricorso a Strasburgo denunciando il «trattamento inumano» cui sarebbero sottoposti, costretti in «celle con meno di tre metri quadri a disposizione di ciascuno». E proprio non è un Belpaese, quello descritto nel World Report 2011 diffuso ieri che ricorda le violenze contro i lavoratori immigrati di Rosarno, la politica governativa dei respingimenti di massa e delle discriminazioni sistematiche contro le popolazioni Rom e Sinti, la violazione delle norme sull'asilo politico e umanitario, la consegna al regime dittatoriale tunisino di Ben Ali di persone accusate di terrorismo, «compreso nel maggio scorso Mohamed Mannai, nonostante i rischi di maltrattamento», e perfino la copertura offerta dal ministro degli Interni ai poliziotti condannati per le violenze del G8 di Genova ma non ancora sospesi. In proposito vale la pena di ricordare la notizia apparsa qualche giorno fa su Famiglia Cristiana di una modifica inserita a metà dicembre nella conversione di un decreto legge che salverebbe i poliziotti condannati per i pestaggi dal risarcimento civile delle vittime.Dopo le violenze di Rosarno e le «deportazioni di un migliaio di lavoratori migranti stagionali africani, evacuati di forza dalla città», «molti Paesi hanno espresso preoccupazione riguardo il razzismo e la xenofobia in Italia». «Rom e Sinti continuano a sopportare un alto livello di discriminazione e povertà nonché deplorevoli condizioni di vita sia nei campi autorizzati sia in quelli abusivi».
Già nell'ottobre scorso, ricorda il dossier, il Consiglio d'Europa aveva condannato l'Italia per aver discriminato i Rom nel diritto all'abitazione, nell'accesso alla giustizia, all'economia e all'assistenza sociale». E proprio ieri il Tribunale civile di Milano ha confermato l'ordinanza che assegna alloggi popolari a 10 famiglie Rom, rigettando il ricorso presentato dalla giunta comunale, dal ministero dell'Interno e dalla Prefettura. Secondo Hrw, poi, il nostro Paese è già stato segnalato per aver «violato la proibizione di respingimento quando ha intercettato barche di migranti che cercano di entrare in Italia, restituendoli alla Libia senza selezionare chi necessitava della protezione internazionale».Un quadro disastroso, dunque, per l'Italia annoverata tra quei paesi che non rispettano i diritti umani e con i quali dunque la stessa Unione europea e le stesse Nazioni unite dovrebbero avere un atteggiamento meno condiscendente. L'Ue e l'Onu sono infatti accusate da Hrw di usare diplomazie «morbide» e offrire a questo tipo di paesi troppo «dialogo» e troppa «cooperazione». Barroso respinge le accuse ma promette di leggere accuratamente il rapporto.

Fonte: Il Manifesto

25 gennaio 2011

http://www.perlapace.it/index.php?id_article=5912



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MessaggioInviato: 28/01/2011, 17:51 
Per 35% famiglie insormontabile arrivare fine mese
Due 'bombe' su Italia, crisi istituzioni e debito
28 gennaio, 14:28

ROMA - In Italia, che sta vivendo ''una grave crisi politica, istituzionale, economica e sociale'', ci sono due ''bombe'' pronte ad esplodere: lo scontro istituzionale e il debito pubblico. Ora agli ''anatemi e alle invettive bisogna sostituire le idee e i progetti'', bisogna rallentare perche' ''non vediamo l'uscita, che invece c'e'''. E' l'analisi che il presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara, ha fatto in occasione della presentazione, oggi a Roma, del Rapporto Italia 2011.

La crisi che l'Italia sta vivendo, ha spiegato Fara, porta a tre percorsi che ''si intrecciano, si alimentano e si avviluppano l'uno con l'altro fino a formare un tutt'uno solido, resistente, refrattario ad ogni tentativo di districarlo, di venirne a capo''. La responsabilita' e' della "classe dirigente generale della quale fanno parte con ruoli e responsabilità tutti coloro che sono in grado, per le funzioni che esercitano, per il senso che possono affidare al loro impegno, per l'esempio che possono trasferire alla società, di esercitare un ruolo, anche pedagogico, di guida e di orientamento. Questa classe dirigente generale deve ri-costituirsi in una vera e propria grande agenzia di senso e ri-prendere in mano il destino e il futuro dell'Italia''. Rispetto alle "bombe innescate", Fara ricorda che e' stata fatta ''terra bruciata intorno alle Istituzioni repubblicane e ora i nodi vengono drammaticamente al pettine.

Nelle scorse settimane molti hanno fatto finta di non accorgersi che l'Italia ha rasentato uno scontro istituzionale che avrebbe potuto avere esiti devastanti. Infatti, piaccia o non piaccia, gli elettori sono convinti di aver nominato con il loro voto il Capo del Governo, mentre la Costituzione affida questo compito al Presidente delle Repubblica e alla successiva ratifica parlamentare. E' evidente il pasticcio pericoloso nel quale è stato trascinato il Paese dagli improvvisati riformatori che hanno smantellato allegramente il sistema della Prima repubblica senza sostituirlo con regole chiare e certe. Ciò di cui siamo certi è che questa situazione non potrà protrarsi ancora a lungo. O si ha il coraggio di fare due passi indietro ripristinando ciò che è stato maldestramente abolito o di farne uno in avanti chiudendo il cerchio e definendo una volta per tutte l'assetto della nostra Repubblica''.

La seconda bomba pronta a far esplodere la Repubblica è quella del debito pubblico, del quale si parla ormai da anni come di un parente con una malattia cronica con la quale si può tutto sommato convivere. E invece anche in questo caso il tempo è finito''. ''La prima necessità - conclude Fara - è oggi quella di far uscire la politica dalle trincee dentro le quali si è rifugiata e di affrontare il peso e la sfida della riflessione e del confronto. Si sta affacciando alla ribalta politica l'ipotesi di un Terzo polo, ma questo potrà avere un senso ed uno spazio solo se riuscirà a rimettere in discussione gli equilibri complessivi e le attuali regole del gioco. Agli anatemi e alle invettive bisogna sostituire le idee e i progetti. Noi pensiamo che ciò possa accadere: la storia tormentata del nostro Paese ci ha insegnato che gli italiani riescono a trovare, nei momenti più difficili, le energie e le risorse necessarie per rialzarsi e ripartire''.

Arrivare a fine mese e' ''uno scoglio insormontabile'' per il 35,1% delle famiglie italiane, spiega ancora l'Eurispes nel rapporto annuale. L'Istituto delinea un quadro ''preoccupante'': nel 2011 ''sono in diminuzione le famiglie italiane che nonostante tutto riescono a risparmiare qualcosa (26,2% contro il 30,8% del 2010) e a raggiungere l'ormai ambito traguardo della fine del mese (61% contro 66% del 2010). Un traguardo - rileva ancora l'Eurispes - che rappresenta invece uno scoglio insormontabile per il 35,1% delle famiglie (nel 2010 erano il 28,6%)''. Il disagio aumenta vertiginosamente al Sud (43%), ma e' acuto anche nel Nord-Est (37%) e nelle Isole (36,5%).

Mutui e affitti insostenibili per 2 italiani su 5 e il 40% delle famiglie ha difficolta' a pagare rate e canoni. ''La casa - si legge nel rapporto - rappresenta da sempre il capitolo di spesa più incisivo per l'economia familiare e, dai risultati della rilevazione, emerge un quadro preoccupante se si confrontano i dati del 2011 con quelli dell'anno precedente: il 40% delle famiglie italiane ha difficolta' a pagare la rata del mutuo (rispetto al 23,2% del 2010) ed il 38,1% (contro il 18,1% del 2010) a pagare il canone d'affitto''.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 21530.html




CRISI: DAMIANO, DIETRO L'ANGOLO CI SONO FAMIGLIE MASSACRATE DALLE TASSE


(ASCA) - Roma, 27 gen - ''Dietro l'angolo ci sono solo i giochetti verbali del presidente del consiglio, non l'uscita dalla crisi. L'uscita dalla crisi non la costruira' certo questo governo paralizzato dai problemi personali del presidente del Consiglio, un esecutivo che in tre anni non e' riuscito a mettere in campo una riforma per la crescita''.

Lo ha affermato Cesare Damiano, capogruppo del Pd in commissione lavoro della Camera.

''Si e' giocato solo in difesa, il debito e' schizzato alle stelle -ha aggiunto- e le famiglie sono state massacrate dai tagli e dall'aumento continuo delle tariffe e delle tasse. In compenso la disoccupazione e' volata, mentre il ministro Sacconi si e' battuto per diminuire i diritti del lavoratori. Un bilancio pesantissimo, ora bisogna superare questa fase e riportare il paese a crescere rendendo cosi' opportunita' agli italiani''.

http://www.asca.it/news-CRISI__DAMIANO_ ... -ORA-.html


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MessaggioInviato: 31/01/2011, 14:43 
Quasi 50 miliardi di redditi
non dichiarati al Fisco nel 2010


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La Guardia di Finanza rende noto il rapporto annuale:
l'evasione cresce del 46%


31/01/2011

Fonte: http://www3.lastampa.it/economia/sezion ... tp/386813/


ROMA - Ben 4500 falsi invalidi sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza che diffuso i dati sull’attività di contrasto e repressione condotta nel 2010. In particolare, le Fiamme Gialle hanno denunciato alle Procure della Repubblica competenti 4.486 truffatori che, avendo falsamente attestato un basso tenore di vita, avevano fruito dallo Stato e da altri Enti Pubblici, di agevolazioni non spettanti sotto forma di borse di studio, contributi sugli affitti ed altri sussidi che potevano essere destinati ai veramente bisognosi. Sono, inoltre, venuti a galla altri «finti poveri» in Veneto che chiedevano contributi per pagare l’affitto di casa ma guidavano auto di pregio, come anche proprietari di lussuosi appartamenti nel centro di Firenze che chiedevano buoni per le mense scolastiche e per l’acquisto dei libri per i figli, per arrivare a un commerciante calabrese che otteneva l’esenzione del ticket sanitario per dichiarata indigenza ma possedeva 90 immobili.
Il quadro delineato dal rapporto annuale della Guardia di Finanza, reso noto dal comandante delle Fiamme Gialle, il generale Nino di Paolo, ai membri della Commissione Finanze della Camera nel corso di un’audizione lo scorso 26 gennaio, fornisce dati preoccupanti: nel 2010 gli italiani non hanno dichiarato al fisco redditi per quasi 50 miliardi di euro, una somma cresciuta del 46% rispetto all’anno precedente.

Ma non solo: la Guardia di Finanza ha inoltre scoperto 8.850 evasori totali (in aumento del 18% rispetto al 2009): persone e aziende che pur svolgendo attività economiche non hanno mai presentato una dichiarazione dei redditi e che nel 2010 hanno evaso redditi per oltre 20 miliardi (+47% rispetto al 2009) e Iva per 2,6 miliardi. Di questi, 3.288 hanno evaso più di 77mila euro di imposte. E sempre nel 2010 gli italiani hanno anche evaso quasi 30,5 miliardi di Irap e 6,3 miliardi di Iva.

635 invece i milioni di ritenute non versate o non operate. Dei quasi 50 miliardi nascosti al fisco, 10,5 sono quelli individuati nei casi di evasione fiscale internazionale, quasi il doppio del 2009 (5,8 miliardi), realizzati attraverso operazioni di esterovestizioni della residenza di persone fisiche o società, triangolazioni con paesi off-shore ed omesse dichiarazioni di capitali detenuti all’estero. Ad ospitare i soldi di questi evasori sono principalmente il Lussemburgo e la Svizzera, dove è stato individuato oltre il 50% degli oltre 10 miliardi evasi. Seguono il Regno Unito (7%), Panama (6%), San Marino e Liechtenstein (2%).

Complessivamente, emerge dal rapporto, nel 2010 i militari della Guardia di Finanza hanno svolto 31.777 verifiche sui fenomeni di evasione, elusione e delle frodi più gravi e diffuse, 79.872 controlli sui singoli atti di gestione e 779.863 controlli strumentali, quelli riguardanti il rilascio di scontrini e ricevute fiscali. Infine, sono 18.541 (+12% rispetto al 2009) i lavoratori utilizzati in nero da 7.822 datori di lavoro, di cui 5.508 di origine extracomunitaria.



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 31/01/2011, 20:09 
Se non altro per tirare un po su di morale chi non sa cosa accade negli altri paesi.[:D]

Francia: Tagli alle pensioni.

Germania: Le tasse non caleranno. Meno soldi ai disoccupati, pensionati e famiglie.

Irlanda: Sforbiciata ai salari.

Stati Uniti: Taglio di 200.000 posti pubblici entro il 2020.

Portogallo: Salgono IVA e IRPEF.

Spagna: Finita l' era dei sussidi, per chi non ha lavoro.

Grecia: Si lavorerà più a lungo.

Gran Bretagna: I dipendenti pubblici scenderanno di 490.000 unità e verranno ridotti anche i bonus bebè.

Giappone: Mannaia sulle spese. 1000 miliardi di dollari in meno.

L' Italia, almeno per ora, può permettersi di tagliare meno, grazie all' avanzo primario.

Siamo in buona compagnia a quanto pare, non che la cosa mi faccia piacere, ma almeno che la si smetta di pensare al nostro paese come una Caporetto.



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MessaggioInviato: 31/01/2011, 20:21 
Cita:
greenwarrior ha scritto:

Se non altro per tirare un po su di morale chi non sa cosa accade negli altri paesi.[:D]

Francia: Tagli alle pensioni.

Germania: Le tasse non caleranno. Meno soldi ai disoccupati, pensionati e famiglie.

Irlanda: Sforbiciata ai salari.

Stati Uniti: Taglio di 200.000 posti pubblici entro il 2020.

Portogallo: Salgono IVA e IRPEF.

Spagna: Finita l' era dei sussidi, per chi non ha lavoro.

Grecia: Si lavorerà più a lungo.

Gran Bretagna: I dipendenti pubblici scenderanno di 490.000 unità e verranno ridotti anche i bonus bebè.

Giappone: Mannaia sulle spese. 1000 miliardi di dollari in meno.

L' Italia, almeno per ora, può permettersi di tagliare meno, grazie all' avanzo primario.

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....... da aggiungere nella spagna di zapatero le pensione a 67 anni,ma i la ns opposizione di lui non ne parla piu'......


Ultima modifica di ubatuba il 31/01/2011, 20:23, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 31/01/2011, 20:26 
Treviso. Rapporti con società fittizie: Benetton deve al Fisco 2,7 milioni di euro


La Commissione tributaria: quelle aziende erano solo scatole vuote. Esaminato il 2003, ora al vaglio gli anni successivi



Il gruppo Benetton dovrà rifondere 2,7 milioni di euro all'erario tra Irpeg, Irap e sanzioni per il solo 2003. Lo ha reso noto l'Agenzia per le entrate del Veneto che ha visto confermato il giudizio della commissione tributaria di Treviso dalla commissione tributaria regionale di Venezia a cui la società aveva fatto ricorso. La commissione ha stabilito - sottolinea l'Agenzia per le entrate - che per una società occorre verificare l'effettività delle operazioni, non in astratto, «ma con riferimento alla reale operatività dei soggetti che hanno beneficiato dei pagamenti». Secondo l'Agenzia per le entrate, quelle che dovevano essere vere e proprie società attrezzate di riferimento - in Paesi europei definiti "non collaborativi" sul fronte fiscale con l'Italia - erano scatole vuote senza un'effettiva operatività. I funzionari dell'Agenzie delle entrate nel corso di una indagine hanno scoperto, in sostanza, che le società di riferimento della multinazionale erano in realtà dei soli numeri di fax.

L'attività della Benetton è al vaglio delle commissioni tributarie per importi milionari relativi alle annualità 2004 e 2005, mentre sono in fase di definizione contestazioni analoghe per i periodi 2006 e 2007.



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MessaggioInviato: 31/01/2011, 20:28 
Sanità, certificati malattia on line. Medici: stop alle sanzioni

«Domani scatteranno le sanzioni disciplinari per i medici convenzionati che rilasceranno ancora i certificati di malattia in forma cartacea e i cittadini potrebbero essere costretti a recarsi al Pronto soccorso aggravando ulteriormente le attese. Un vero e proprio caos». Lo affermano in una nota Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici, e Nicola Preiti, coordinatore nazionale Fp Cgil Medici medicina generale. «Scade infatti oggi la moratoria delle spropositate sanzioni disciplinari per i medici di famiglia- continua- le guardie mediche e gli specialisti ambulatoriali che non trasmettono per via telematica la certificazione di malattia, con la pena del licenziamento in caso di reiterazione».

Secondo la Fp Cgil «sono invece esclusi dalle sanzioni disciplinari i medici ospedalieri che potranno continuare a rilasciare i certificati di malattia in forma cartacea, così come previsto dalla circolare della Funzione Pubblica n. 2 del 2010, grazie all'impegno sindacale che ha visto la Fp Cgil Medici per prima in campo fin dal 2009- continuano- Il medico di famiglia o di guardia medica, che per motivi indipendenti dalla sua volontà, non potrà rilasciare il certificato on line - come ancora frequentemente accade per problemi di trasmissione e per il call center inadeguato - potrebbe indurre il cittadino ad ulteriori accessi impropri al pronto soccorso nelle settimane nelle quali si sta manifestando il picco dell'influenza».

STATO DI AGITAZIONE
Medici di famiglia sul piede di guerra se non sarà rinviata l'entrata in vigore delle sanzioni per chi non invierà i certificati di malattia online. «Ho avuto mandato di proclamare lo stato di agitazione in qualsiasi momento se non ci sarà una nuova proroga», ha spiegato il segretario della Fimmg, Giacomo Milillo, sottolineando però che «è presto per arrivare a conclusioni. Noi aspettiamo un segnale da Brunetta in giornata».

Nonostante non ci sia stato «ancora nessun contatto», Milillo si dice «ottimista». Ma il sistema, ribadisce, riscontra ancora forti criticità tecniche e ha bisogno di un ulteriore periodo di rodaggio. Non solo per la piattaforma telematica, ma anche «per le stesse sanzioni».

La legge, infatti, «parla solo di licenziamento e decadenza della convenzione. Invece c'è bisogno, in questo anno, di definire procedure e gradualità delle sanzioni, che non devono essere umilianti e vessatorie per la categoria». In tutti i casi in cui non c'è «responsabilità» nel mancato invio telematico, spiega, «il medico deve sapere che non dovrà difendersi da un rischio licenziamento». Altrimenti «si alimenta un clima da caccia alle streghe, perchè la effettiva mancanza di collaborazione va comunque accertata, che disturberebbe l'attività di assistenza».


31 gennaio 2011

http://www.unita.it/italia/sanita-certi ... i-1.269259



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ubatuba ha scritto:

Cita:
greenwarrior ha scritto:

Se non altro per tirare un po su di morale chi non sa cosa accade negli altri paesi.[:D]

Francia: Tagli alle pensioni.

Germania: Le tasse non caleranno. Meno soldi ai disoccupati, pensionati e famiglie.

Irlanda: Sforbiciata ai salari.

Stati Uniti: Taglio di 200.000 posti pubblici entro il 2020.

Portogallo: Salgono IVA e IRPEF.

Spagna: Finita l' era dei sussidi, per chi non ha lavoro.

Grecia: Si lavorerà più a lungo.

Gran Bretagna: I dipendenti pubblici scenderanno di 490.000 unità e verranno ridotti anche i bonus bebè.

Giappone: Mannaia sulle spese. 1000 miliardi di dollari in meno.

L' Italia, almeno per ora, può permettersi di tagliare meno, grazie all' avanzo primario.

Siamo in buona compagnia a quanto pare, non che la cosa mi faccia piacere, ma almeno che la si smetta di pensare al nostro paese come una Caporetto.

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Quoto.

Questa è la dimostrazione che siamo dei masochisti.



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Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Sanità, certificati malattia on line. Medici: stop alle sanzioni

«Domani scatteranno le sanzioni disciplinari per i medici convenzionati che rilasceranno ancora i certificati di malattia in forma cartacea e i cittadini potrebbero essere costretti a recarsi al Pronto soccorso aggravando ulteriormente le attese. Un vero e proprio caos». Lo affermano in una nota Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici, e Nicola Preiti, coordinatore nazionale Fp Cgil Medici medicina generale. «Scade infatti oggi la moratoria delle spropositate sanzioni disciplinari per i medici di famiglia- continua- le guardie mediche e gli specialisti ambulatoriali che non trasmettono per via telematica la certificazione di malattia, con la pena del licenziamento in caso di reiterazione».

Secondo la Fp Cgil «sono invece esclusi dalle sanzioni disciplinari i medici ospedalieri che potranno continuare a rilasciare i certificati di malattia in forma cartacea, così come previsto dalla circolare della Funzione Pubblica n. 2 del 2010, grazie all'impegno sindacale che ha visto la Fp Cgil Medici per prima in campo fin dal 2009- continuano- Il medico di famiglia o di guardia medica, che per motivi indipendenti dalla sua volontà, non potrà rilasciare il certificato on line - come ancora frequentemente accade per problemi di trasmissione e per il call center inadeguato - potrebbe indurre il cittadino ad ulteriori accessi impropri al pronto soccorso nelle settimane nelle quali si sta manifestando il picco dell'influenza».

STATO DI AGITAZIONE
Medici di famiglia sul piede di guerra se non sarà rinviata l'entrata in vigore delle sanzioni per chi non invierà i certificati di malattia online. «Ho avuto mandato di proclamare lo stato di agitazione in qualsiasi momento se non ci sarà una nuova proroga», ha spiegato il segretario della Fimmg, Giacomo Milillo, sottolineando però che «è presto per arrivare a conclusioni. Noi aspettiamo un segnale da Brunetta in giornata».

Nonostante non ci sia stato «ancora nessun contatto», Milillo si dice «ottimista». Ma il sistema, ribadisce, riscontra ancora forti criticità tecniche e ha bisogno di un ulteriore periodo di rodaggio. Non solo per la piattaforma telematica, ma anche «per le stesse sanzioni».

La legge, infatti, «parla solo di licenziamento e decadenza della convenzione. Invece c'è bisogno, in questo anno, di definire procedure e gradualità delle sanzioni, che non devono essere umilianti e vessatorie per la categoria». In tutti i casi in cui non c'è «responsabilità» nel mancato invio telematico, spiega, «il medico deve sapere che non dovrà difendersi da un rischio licenziamento». Altrimenti «si alimenta un clima da caccia alle streghe, perchè la effettiva mancanza di collaborazione va comunque accertata, che disturberebbe l'attività di assistenza».


31 gennaio 2011

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Orco !!!!! Bliss, leggi l' Unità? [:D]



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Perchè no green?



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Accettare l’inaccettabile

di Alexander Stille


Uno degli aspetti peggiori del berlusconismo è di aver abbassato la soglia morale per la vita pubblica al punto che azioni che avrebbero distrutto la carriera di qualsiasi politico in un altro contesto passano come se nulla fosse nell’Italia di oggi. Pensiamo al caso di Nicole Minetti, l’iginesta dentale/ex soubrette/consigliere regionale, che è una figura chiave dello scandalo Rubygate. La Minetti è indagata per il suo ruolo nella gestione dell’harem personale del primo ministro ed è accusata di aver procurato prostitute per Berlusconi e in particolare di induzione alla prostituzione minorile nel caso di Ruby, che aveva diciassette anni al momento del suo arresto. Ma passa quasi senza commento – se non qualche sorriso ironico – il fatto che Berlusconi abbia dato un seggio nel Consiglio Regionale della Lombardia – un posto che vale circa 120.000 euro all’anno – a una ragazza di 25 anni senza alcun’esperienza politica solo perché ha partecipato ai festini bunga bunga del premier e perché si occupava delle altre ragazze della vita notturna di Berlusconi. La giustizia italiana deciderà se si trattasse di prostituzione o no, ma il ruolo della Minetti nella vita di Berlusconi è molto chiaro. È lei che Berlusconi chiama con urgenza la notte dell’arresto di Ruby chiedendole di sottrarre la giovane marocchina dalle mani della giustizia italiana. (Altro particolare sconvolgente: Berlusconi viene informato dell’arresto durante una visita di Stato in Francia da una prostituta brasiliana. In un altro Paese, il fatto che una prostituta abbia il numero di telefono riservato del primo ministro l’avrebbe costretto alle dimissioni, ma in Italia è solo un dettaglio gustoso in un racconto più grande e lurido). Si sa dalle varie intercettazioni che la Minetti era presente ai festini del presidente: parla perfino del suo “culo flaccido”che evidentmente avrà visto e secondo vari testimoni fa lo spogliarello per il divertimento dell’imperatore. Ma non è grave, gravissimo, che una persona, per questi servizi, venga pagata non con i soldi dell’uomo più potente del paese ma con i soldi del contribuente? Stranamente, l’unica persona che sembra rendersi conto dell’importanza del fatto è un altro membro dell’harem, Barbara Faggioli, la quale al telefono con la Minetti, dice: “A lui gli fa comodo mettere te e me in Parlamento perché dice, bene me le sono levate dai ********, lo stipendio lo paga lo Stato”. La Minetti risponde: “Sì brava! Brava! Sì sì».
Dunque Berlusconi usa i soldi dei cittadini per pagarsi le ragazze, facendosi beffe di istituzioni apparentemente democratiche come il Consiglio Regionale della Lombardia e il Parlamento italiano. Ma rispetto all’induzione alla prostituzione minorile, questo sembra un fatto minore. Si rende accettabile l’inaccettabile.
In un altro paese, è impensabile che l’avvocato personale del primo ministro, che lo difende nei suoi processi penali, sia anche un membro del Parlamento che disegna leggi che potrebbero beneficiare il suo cliente più importante. Sarebbe ritenuto scandaloso che questo signore prenda tutti i mesi uno stipendio molto lauto dai contribuenti italiani ma in Parlamento rappresenti soprattutto gli interessi del suo cliente privato da cui il suo studio legale riceve molto, ma molto di più. Ma nell’universo berlusconiano – dove si comprano sentenze e si viene condannati per collusione con la mafia – questo sembra un fatto quasi irrelevante anche se, in realtà, è un esempio della distorsione totale della democrazia.

31 gennaio 2011

http://stille.blogautore.repubblica.it/ ... cettabile/



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MessaggioInviato: 01/02/2011, 13:46 
Disoccupazione giovanile al 29%, massimo storico

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Fonte: http://www.wallstreetitalia.com/article ... ge=1076424

Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a dicembre è salito al 29% dal 28,9% di novembre, segnando così un nuovo massimo assoluto. Si tratta infatti del livello più alto dall'inizio delle serie storiche mensili, ovvero dal gennaio del 2004. Lo comunica l'Istat in base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie.

Il tasso di disoccupazione giovanile aumenta così di di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,4 punti percentuali rispetto a dicembre 2009, spiega sempre l'Istat.

Al di la' dei numeri, e' la drammatica fotografia di un paese che va a grandi passi verso il collasso economico e sociale, mentre tutto e' fermo poiche' ruota intorno a un solo uomo, invece che a 60 milioni di persone. Che quasi un terzo dei giovani, il futuro, la forza e la speranza di una nazione, sia disoccupato, dimostra quanto grave sia la crisi economica in Italia sotto la vigilanza del governo di centro-destra, mentre gli altri paesi Ue nostri partner, con l'esclusione della Spagna che e' in condizioni peggiori delle nostre, si sono gia' avviati sulla strada della ripresa.

Il tasso di disoccupazione a dicembre resta stabile all'8,6%, lo stesso livello già registrato a novembre (rivisto al ribasso dall'8,7%). Lo comunica l'Istat in base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie. In Italia tuttavia non e' chiaro come sia effettuato il calcolo di coloro che non risultano piu' nelle statistiche, perche' hanno smesso di cercare lavoro o sono stati definitivamente espulsi dal mercato.

Il numero delle persone in cerca di occupazione a dicembre risulta, rispetto a novembre, in diminuzione dello 0,5%, ovvero di 11 mila unità, una discesa dovuta esclusivamente alle donne. Lo rileva l'Istat, in base a stime provvisorie e a dati destagionalizzati. Inoltre, il numero di occupati a livello congiunturale rimane invariato, con un tasso di occupazione stabile al 57% su base mensile.

I tecnici dell'Istat spiegano che "a chiusura del 2010 le condizioni del mercato del lavoro appaiono un po' più serene, da autunno l'occupazione ha smesso di scendere e la disoccupazione nell'ultimo bimestre, novembre e dicembre, ha preso a calare. L'unico elemento che stona - aggiungono - è la disoccupazione giovanile, che ancora una volta torna a scalare posizioni, segnando un nuovo record".



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MessaggioInviato: 01/02/2011, 13:59 
Debiti e poca competitività: Italia in trappola

http://www.dirittodicritica.com/2011/01 ... -trappola/


L’Italia è in declino ed è sempre più marginale sulla scena internazionale. E’ quanto dichiarato da vari esperti intervenuti dal 26 al 30 gennaio all’incontro annuale del World Economic Forum a Davos, una serie di conferenze e incontri cui partecipano importanti capitani d’industria, politici, economisti e giornalisti, con lo scopo di illustrare ricerche e opinioni circa le condizioni economiche, politiche e sociali del mondo.
L’incontro di quest’anno si è caratterizzato per unasessione a porte chiuse dedicata all’Italia e in particolare ai suoi problemi. La discussione, che partiva da un esame della situazione italiana nei confronti del mondo, si è presto dedicata alla ricerca delle cause degli ormai riconosciuti declino e marginalità che caratterizzano il Belpaese.
Gli esperti, riporta la Repubblica, sono concordi nell’affermare che la causa principale di questo declino è l’immobilismo della politica, da dieci anni ben consciente delle riforme che si dovrebbero fare, ma che non vengono progettate nè messe in cantiere: il dibattito politico viene infatti spesso superato dalle chiacchiere e dagli scandali che coinvolgono il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e di cui il ‘caso Ruby’ rappresenta solo l’ultima variante (non dimentichiamo, ad esempio, lo scandalo Mills). Si contesta, in altre parole, lo svuotamento dell’agenda politica a favore di quella giudiziaria del premier, oltre che la presenza di un‘opposizione costantemente priva di bussola.
La risposta da parte italiana non è giunta dalla politica: Giulio Tremonti, pur presente a Davos, ha disertato la sessione. La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha affermato che il tessuto industriale è forte, pur confermando buona parte delle tesi esposte, in particolare la marginalità dell’Italia nei confronti delle questioni proposte a Davos.
Nulla di nuovo, insomma. Va però sottolineata la totale inadeguatezza della nostra classe dirigente politica che ancora non riconosce quanto siamo vicini al punto di non ritorno. Il problema è sempre lo stesso: la mancanza di crescita dovuta alla scarsa competitività del sistema Italia, che compete con la Cina e non con il mondo avanzato, e poco conta se le esportazioni italiane siano seconde solo a quelle tedesche, poiché si tratta di settori tradizionali e poveri (l’esempio principe è l’industria tessile di Prato, emergenza denunciata da almeno sette anni).
La tragedia è ben sottolineata da un editoriale di Wolfgang Münchau sul Sole 24 Ore dell’11 gennaio scorso:
Per affrontare la scarsa competitività, l’Europa meridionale, Italia inclusa, avrebbe bisogno di una deflazione conclamata. In alcuni casi, prezzi e salari dovrebbero subire una riduzione del 30 per cento, per riallinearsi con i livelli dell’Eurozona settentrionale. Tuttavia, la deflazione aumenterebbe il valore reale del debito. Sembra ragionevole pensare che i paesi periferici riescano ad affrontare il problema della competitività oppure quello del debito, ma di sicuro non tutti e due insieme, senza il ricorso alla svalutazione o all’insolvenza.
Lo scenario proposto da Münchau è difficilmente scongiurabile, ma è possibile evitare almeno le ‘lacrime e il sangue’ ponendo in essere riforme dolorose che sventerebbero quantomeno la tragedia finale.
Va però utilizzata una certa dose di realismo. Si pensi alle piccole ma sacrosante riforme portate avanti da Bersani nella scorsa legislatura, le cosiddette ‘lenzuolate’ che dovevano aumentare la concorrenza, che hanno incontrato l’opposizione delle più o meno medievali corporazioni (dai farmacisti agli avvocati e ai tassinari) e che l’attuale governo ha scelleratamente eliminato a fini elettorali, dimenticando l’interesse del Paese.
Il governo Berlusconi ha evitato di trattare il problema principale: la scarsa competitività è dovuta alla scarsa o nulla concorrenza del tessuto economico italiano, caratterizzato invece da ‘orticelli’ più o meno grandi che ognuno difende strenuamente e che il governo non può o non vuole mettere in competizione (sebbene il compito di un governo sarebbe fare il bene del Paese andando oltre gli egoismi). Intanto il Governo si diletta in riforme ectoplasmatiche, come il federalismo fiscale, oppure discutendo vere e proprie assurdità, pensando di imporre ad esempio un’imposta patrimoniale in un Paese in cui la pressione fiscale complessiva è la più alta dell’universo, come scrive Arrigo su Chicago Blog.
La non-soluzione della patrimoniale somiglia, afferma Arrigo, a quella del tizio che va in banca a chiedere un prestito, offrendo come garanzia la casa del suo vicino: Tremonti vorrebbe offrire come garanzia ai mercati le case in cui abitiamo. Ma anche se si utilizzasse la patrimoniale, i problemi verrebbero risolti? No: il debito pubblico ritroverebbe un po’ di fiato, ma il Paese rimarrebbe nelle mani delle élites politiche di sinistra, ma soprattutto di destra, che governano da più di dieci anni e si rifanno spesso alla fallimentare ‘esperienza Craxi’ che tutto questo ha causato.
In altre parole, una volta tamponato il problema dell’insolvenza, chi ci assicura che questa classe politica sia in grado di attuare le riforme necessarie per ridare slancio alla competitività? Chi ci dice che dopo la patrimoniale la politica non continuerà ad ignorare i problemi del Paese, la disoccupazione, il precariato, la fame di giustizia (sia nelle aule dei tribunali che quella sociale), il sempre crescente costo della vita, la corruzione, la criminalità che dilaga strisciando nelle istituzioni? È come riproporre a livello nazionale la scandalosa gestione del caso Alitalia, chiosa Arrigo con l’ennesima efficacissima metafora: far pagare la Bad Italy ai contribuenti e affidare la Good Italy a quelli che hanno causato la rovina del Paese.

Con queste premesse, finiremo in una trappola che ci siamo costruiti da soli.

Scritto da Giovanni De Mizio il 31 gennaio 2011



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MessaggioInviato: 01/02/2011, 13:59 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Disoccupazione giovanile al 29%, massimo storico


E' anche vero che la proiezione è relativa alla fascia di età compresa tra i 15!!! e i 24 anni.

Buona parte di questi sono ancora studenti.

La proiezione non suddivisa in fascia di età riporta a valori molto più bassi , inferiore al 10% e con leggero trend in discesa, comunque più bassa rispetto alla media europea.

http://www.ilsole24ore.com/art/economia ... fromSearch



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