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MessaggioInviato: 24/06/2013, 16:42 
Lo sfacelo naturale della patria chiamata Italia ...[^]
Non la vuole governare nessuno; ognuno pensa a sé stesso.[8D]



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 24/06/2013, 19:29 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Ma una cosa positiva... UNA dico io, l'avrà mai fatta il governo Monti?

E siccome il governo Letta non è nient'altro che il suo naturale seguito cosa potremo aspettarci di diverso?

[:(!]


ma che vuoi pretendere da sti lacche',che appena eletti sono corsi a berlino a prendere ordini,sembra ritornato il tempo della rsi.......... [;)]


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MessaggioInviato: 25/06/2013, 10:03 
Forza ragazzi... che la Grecia è vicina.......



"Inevitabile. Italia dovrà essere salvata da Ue"

25 giugno 2013| Ora 08:37

http://www.wallstreetitalia.com/article ... da-ue.aspx

ROMA (WSI) - Alert da Mediobanca. La seconda banca italiana ha riferito che "l'indice del rischio di insolvenza" relativo all'Italia sta lanciando segnali di allarme. Di fatto, in una nota pubblicata sul quotidiano inglese The Telegraph, Antonio Guglielmi, analista numero uno dell'istituto di Piazzetta Cuccia, ha detto "che il tempo sta per scadere" per la terza economia dell'Eurozona.

"La situazione macro italiana non è migliorata nel corso dell'ultimo trimestre, piuttosto il contrario", ha detto Gugliemi.

L'Italia, "indevitabilmente finirà con il presentare una richiesta di aiuti all'Unione europea" a meno che non riesca a contare su un calo dei costi di finanziamento e su una ripresa più ampia" dei fondamentali dell'economia. Roma potrebbe essere così costretta a bussare alla porta di Bruxelles presto, entro sei mesi.

Ma proprio i costi di finanziamento stanno risalendo nel paese, come si evince dalla pressione sullo spread Italia-Germania a 10 anni che è tornato a oscillare attorno a quota 300 punti base.

I dati economici non promettono nulla di buona e l'Italia sembra essere destinata ad assistere non alla contrazione del debito, ma piuttosto a un suo rialzo fino al 144%, come ha avvertito la Banca dei regolamenti internazionali.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 25/06/2013, 11:26 
A quel punto voglio vedere se ci sarà ancora qualche bel marpione che avrà il coraggio di dire che i governi Monti e Letta hanno lavorato bene!!!

[:(!]

Ah già probabilmente la colpa sarà del M5S...

[8]



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MessaggioInviato: 25/06/2013, 12:07 
Italia, rischio Default nei prossimi 6 mesi



25-06-2013 - Simona Pagliarini


Mentre il governo è in attesa di conoscere la sentenza del processo Ruby a carico del capo del leader del Pdl Berlusconi, un'altra inquietante notizia sul futuro economico incerto del Paese, è stata resa nota dall'Huffington Post, che ha lanciato l'allarme emerso dal Rapporto Securities 2013 di Mediobanca, da dove si evince che l'Italia ha sei mesi di tempo per evitare la bancarotta, e dunque di dover bussare alla porta dell'Europa per chiedere un piano di salvataggio.

Infatti, secondo l'analista il Paese dovrebbe a più presto ritornare a crescere economicamente, detassando i consumi e i contribuenti da sgravi fiscali troppo pesanti, che ristagnano l'economia, per uscire dalla preoccupante spirale recessiva, altrimenti scrive l'analista Antonio Guglielmi: "Tra sei mesi l'Italia rischierà il default e potrebbe costringere il Paese alla richiesta di salvataggio".

Il report rivela una situazione economica dei mercati finanziari inquietante, poiché l'Italia non può più contare sulla leva della svalutazione, mentre l'elevato rischio default 2013, mostra lo sviluppo di una situazione dei mercati finanziari preoccupante, poiché gli analisti hanno riscontrato una diversificazione degli interessi tra i Bot che devono essere rimborsati tra sei mesi e un Btp ventennale, questa differenza di rendimento ha messo in allarme gli analisti, perché ipotizzano che i mercati stiano differenziando i rendimenti tra i Btp a rischio ristrutturazioni, e i Bot quelli non soggetti a ristrutturazioni, in previsione della bancarotta dei prossimi sei mesi.

Secondo l'analista per invertire e cambiare questo pericoloso andamento dei mercati finanziari, ed evitare il rischio default dell'Italia, sarebbe indispensabile abbassare il debito pubblico, riuscendo a recuperare 75 miliardi di euro, senza tassare i consumatori, attraverso il prelievo una tantum al 10% più ricco della popolazione, con un patrimonio superiore a 1,3 milioni di euro, per trovare circa 43 miliardi di euro, mentre altri 20 miliardi potrebbero essere recuperati dai capitali nascosti in svizzera, e altri 2 miliardi dal condono edilizio.

Dunque, mentre il governo delle larghe intese si prepara per andare in vacanza, posticipando al prossimo autunno, la decisione per la soluzioni alle grandi emergenze e priorità economiche del Paese, mettendo così in atto la strategia politica del "ne riparliamo", con lo slittamento dell'innalzamento dell'Iva e la sospensione del pagamento dell'Imu, fino alla Riforma del Lavoro, l'allarme di Mediobanca, sembra essere passato inosservato. Ad ogni modo nuovi pericolosi allarmi arrivano dalle piazze in sommossa della Turchia, da Cipro, dalla Grecia, e dalla FMI, che minaccia la possibile "chiusura dei rubinetti", spaccando la Troika.


http://news.supermoney.eu/economia/2013 ... 0540.html#

...mentre il governo rinvia tutto sine die,la situazione precipita,e nonostante le cure da cavallo dei tecnici con il conseguente crollo dei consumi,nulla viene fatto x cercare di risollevare la situazione [:(!]


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MessaggioInviato: 26/06/2013, 00:23 
La truffa dell’Euro

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http://www.signoraggio.it/la-truffa-delleuro/

Non sappiamo più come dirlo, non sappiamo più quali parole usare, ma lo ripeteremo fino alla noia. L’euro è una truffa come lo è la comunità europea in questo stato di cose ossia sotto la blindatura dei trattati Maastritch, Lisbona, Mes, Fiscal compact, Nato, WTO, ecc. Non abbiamo più la sovranità di niente se non solo quella di decidere chi ci deve prendere per i fondelli per un altro turno (ed in parte nemmeno quella.. leggasi porcellum).

Ora se uno è consapevole di essere dentro una truffa cosa fa?

1) Aspetta perchè non è ancora convinto della truffa?

2) Denuncia il truffatore e aspetta?

3) Si lascia truffare perchè in fondo si lasciano truffare tutti?

4) Fa di tutto per uscire dalla truffa e la fa conoscere agli altri?

Sono quattro ipotesi che potrebbero rapresentare uno scenario di gente normale, si ma cosa vuol dire normale, in un paese dove l’infomrazione è orribilmente manipolata.

Il popolo manipolato e stregato dalla politica gerontocratica al giuoco della finanza internazionale non si muove, o meglio la maggioranza non si muove. Se diamo per buono il movimento di Grillo, e al momento siamo in attesa di giudizio, almeno il 26% di quelli che sono andati a votare sembra si siano svegliati almeno per affermare che così, non si può più andare avanti.

Non siamo convinti che siano consepvoli sulle fondamantali (multinazionali, monetadebito, NWO) ma certamente sulla cattiva genstione (Sprechi, ruberie, nepotismo, corruzione, ecc).

In tv si susseguono le varie trasmissioni vomitevoli di sistema garanti della verità di sistema manipolata per continuare a drogare la popolazione sopratutto sull’euro (truffa) e continuare a propagandare che sia la panacea di tutti i mali e guai ad uscire dall’euro!!! (Meno male che la lista Giannino ha fatto la fine che ha fatto è gli sta bene ad imprese che resistono che erano state avvertite per tempo). Se c’è una cosa che uccide le imprese è proprio questo neoliberismo (che propagandava proprio il sig. Giannino)

Lo stesso Grillo che detta le linee guida “democratiche” al suo movimento 5 stelle, su questa strada si muove timidamente, non si capisce se per non disturbare la sua base in odore sinistroide o per non disturbare il potere finanziario, quasi a volergli chiedere prima il permesso per poterlo attaccare direttamente (magari con un referendum!!??). Perchè non dire chiarmante, quello che lui sa perfettamente che l’eruo è la causa prima della crisi. Una crisi che sta nel sistema monetario del dollaro e dell’euro. Perchè nessuno parla di sitema di emissione monetaria?

La situazione è vermante drammatica in una società ad alta industrializzazione monetaria, far mancare la moneta significa uccidere indirettmaante tutti. Una società basata su un sitema a moneta debito in cui il controllo monetario è in mano agli usurai (i mercati) non può che uccidere i suoi sudditi-cittadini per riconoscere gli interessi agli usurai. Nelle società rurali dove parte dell’economia ancora funziona con cicli estranei alla moneta di sistema, le crisi potrebbero essere meno brucianti e più sopportabili, ma nel nostro sitema dove la moneta a corso forzoso imposta con il sitema fiscale di “equi-omicidio-itali” e dove il 60% della popolazione vive in città, dove l’intera vita si regge sul circolo della moneta, la crisi non potrà che essere devastante con la complità della strage di stato. Noi ci stiamo avvicinando ad un ritmo forsennato, senza che ci rendiamo conto della gravità devastante, ad un baratro senza confronti. I vecchi partiti, soprattutto quello che si è battuto per portaci in questo sistema di eurousura, fanno di tutto per farci rimanere nell’euro, o per incoscenza o per ignoranza o perchè avendo avuto venduto l’anima all’usuraio non possono più tornare in idetro. Questi partiti si comportano in maniera abbominevole e schifosa calpestando la dignità dei propri elettori. Se solo il resto del popolo capisse la gravità ci sarebbero giàle ghigliottini in piazza montecitorio. Se solo la gente capisse che il debito, oltre che essere nullo ed immorale è gia stato pagato, oltre ogni ragionevole dubbio e che ci stanno rubando, il patrimonio pubblico, il patrimonio privato, l’identià, la dignità, la vita, il tempo e la sovranità, domani stesso sarebbe il giorno della rivoluzione e delle forche Caudine. Ma anche questo appello rimmarra chiuso in questo blog o qualche pagina di giornale, letto forse da dieci o forse venti cari amici, poichè ancora non si comprende la gravità del sucidio assistito a cui ci stanno portando; “ogni uno in fondo è perso dentro ai fatti suoi” (Vasco) ogni uno in fondo ha sempre altre priorità che non diffondere che ci stanno suicidando tutti e pure con il nostro consenzo.


Giuseppe Turrisi



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MessaggioInviato: 26/06/2013, 10:51 



Video realizzato in occasione della 2° assemblea nazionale dell’ARS – Associazione Riconquistare la Sovranità, svoltasi a Pescara il 15 e 16 giugno 2013.

35 anni di scelte politiche sbagliate, effettuate da una classe dirigente consapevole dei disastri che avrebbe provocato al proprio Popolo (quello con la P maiuscola, quello a cui la Costituzione Italiana assegna la Sovranità) ci hanno condotto nella prigione dell’Unione Europea e dell’Euro.
Tocca al Popolo Italiano liberarsi dall’oppressione.
Tocca al Popolo Italiano risvegliarsi dal torpore dell’indifferentismo alla politica.
Tocca al Popolo Italiano generare dal proprio grembo una nuova classe dirigente in grado di ridare dignità alla politica e giustizia ai rapporti sociali.
Tocca al Popolo Italiano e a nessun altro liberare sé stesso.
CI LIBEREREMO!!!

http://www.riconquistarelasovranita.it/?p=973


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MessaggioInviato: 27/06/2013, 09:19 
Piergiorgio Gawronski: stampare denaro, o l’Italia sarà distrutta

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25 giugno 2013

http://www.ecplanet.com/node/3911

Il rapporto Istat appena uscito prefigura un crollo di civiltà: la percentuale di concittadini in stato di «grave deprivazione» vola al 14,7. In soli sei anni il Pil pro capite è sceso dell’11,5%; nella graduatoria internazionale l’Italia passa dal 31°al 45°posto.

Anche il futuro è stato ipotecato: calano infatti la ricchezza (-12%), gli investimenti pubblici (dal 4 al 2,9% del Pil), la capacità produttiva (-16% nell’industria), gli studenti universitari (-17%); crescono il debito pubblico, il debito estero netto (28% del Pil, sul quale l’Italia paga 12 miliardi di interessi l’anno), i giovani senza lavoro (57% fra disoccupati e scoraggiati).

Perciò è essenziale a questo punto dire la verità.

La crisi non dipende dai nostri vizi storici, bensì – lo dicono i dati – da uno straordinario, diffuso timore di spendere i soldi.

Per uscirne non è perciò necessario «cambiare gli italiani» o la struttura economica: la depressione della domanda, notoriamente, si cura sostenendo crisila domanda. Terapia tutt’altro che difficile: basta spendere soldi; e i soldi… si stampano. Ma noi abbiamo consegnato le leve macroeconomiche all’Europa. E i trattati europei – concepiti per combattere l’inflazione (l’eccesso di domanda) – offrono ai liberisti europei un inopinato potere di veto su tutto ciò che di significativo si potrebbe e si dovrebbe fare. Perciò resta il problema di fondo, «noto e così riassumibile: l’Italia deve rimanere credibile sul terreno dei conti pubblici, ma deve dare prova concreta di discontinuità in chiave pro crescita» (Guido Gentili). Cioè: deve alimentare la spesa, ma non ha i soldi per farlo.

Per uscire dall’impasse ci sono tre strade.

La prima è cambiare consensualmente le politiche economiche dell’Eurozona. Non basta diluire l’austerità: occorre rovesciare le politiche economiche nel cuore dell’Europa. Ma né i partiti né il governo, a parte lamentarsi, hanno ripreso e avanzato nelle sedi europee le proposte degli economisti in questo senso: la liquidità immessa nel sistema finanziario non passa all’economia reale? La Bce distribuisca base monetaria ai governi, che la usino per aiutare i poveri e finanziare lavori pubblici nelle zone ad alta disoccupazione.

La Bce alzi il target di inflazione e favorisca una rapida crescita dei salari tedeschi: gli squilibri di competitività rientreranno, senza dolore per nessuno. I paesi con più margini di manovra fiscale rilancino la domanda interna con il deficit spending: la depressione finirà. In ogni caso, la Germania ha sempre risposto picche; e continuerà a farlo. Per indurla a trattare seriamente non Gawronskibasta il crollo dei fondamenti teorici dell’austerità, o l’evidenza empirica: bisogna cambiare i suoi incentivi politici.

La seconda possibile via d’uscita è lasciare l’euro, e/o ristrutturare il debito. Bisognerà cominciare a parlarne: essa offre sicuri benefici (la fine della depressione), non è vero che il Pil cadrebbe del 30%; ma comporta anche rischi e costi elevati.

Ci sarebbe una terza via, percorribile su base nazionale, che è sfuggita all’attenzione mediatica, e che consentirebbe di uscire dalla crisi “a velocità giapponese”. Bisogna però essere disposti ad approfittare di un clamoroso vuoto della normativa europea. E violare lo spirito, non la lettera, dei trattati. Come ha fatto finora la Germania, scambiando la “cultura della stabilità” con la “cultura della depressione”.

Eludere le regole senza lasciare l’euro riaprirebbe anche il negoziato sull’Eurozona. Per realizzare una simile strategia ci vuole però un quadro politico assai più propenso all’innovazione, desideroso di sfidare l’ortodossia liberista. Capace di alzare la qualità della proposta, e offrire all’Europa un nuovo paradigma, nel dimostrabile interesse anche del popolo tedesco.

Si può fare.

Perciò si deve fare.

(Piergiorgio Gawronski, “Stampare denaro per uscire subito dalla crisi”, lettera indirizzata al direttore del “Corriere della Sera” il 25 maggio 2013, poi ripresa da “Il Fatto Quotidiano” e da “Come Don Chisciotte”). / Fonte: libreidee.org



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MessaggioInviato: 27/06/2013, 10:54 
purtroppo,con i ns governanti "agnellini"corsi a bruxelles x richiedere il nuovo compito,cio'e' pura utopia..........speriamo in uno scatto di orgoglio.......ne dubito fortemente.......ma come si dice la speranza e'l'ultima a morire.............. [;)] [;)]


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LA GERMANIA CHIEDE AI PAESI DEL SUD PIU’ SCUOLE-LAVORO, PERCHE’ HA BISOGNO DI MANODOPERA A BASSO COSTO

è roba da rispolverare i libri di storia, da fare interrogazioni parlamentari, da scendere in piazza terrorizzati nel vedere il ripetersi di percorsi ed eventi che non risalgono a millenni fa, ma di cui abbiamo testimoni ancora in vita.

La Germania ha così finanziato, ad esempio, in Portogallo progetti di scuola-apprendistato, stesso in Spagna con la quale è previsto il trasferimento di 5.000 giovani spagnoli da formare ed eventualmente assumere in Germania. Così dalla Spagna sono giunte nelle fredde terre germaniche 20.000 giovani (il triplo rispetto al 2008), 34.000 dalla Grecia, 11.000 dal Portogallo, e ben 42.000 dall’Italia. Si punta ad un’azione più incisiva, con corsi di tedesco durante le esperienze scuola-lavoro, bisogna pensarci per tempo. La Germania ha fretta e la Merkel invita i paesi ad avviare queste “riforme”.



La Germania chiede insomma che i giovani del sud siano appositamente formati in scuole tecniche con corsi di tedesco, e poi inviati a lavorare nella Grande Germania che ha bisogno di manodopera.



Io li immagino salire sui treni, con la valigia legata con lo spago, mentre salutano mamme con la veletta e nonne vestite di nero e l’altoparlante della stazione diffonde le canzoni del trio Lescano. Settant’anni sono passati invano, eccoci di nuovo al punto di partenza.

E di nuovo, abbiamo un governo che supinamente acconsente a mandar braccia in cambio di nulla, a farsi servo di stranieri chiaramente sulla strada di distruggere l’Europa intera e non per la prima volta.

Come si possa essere così ciechi e immemori è un mistero. Per fortuna esiste la stampa libera e senza bavaglio… come Orizzonte Scuola.

Vi chiedo una sola cosa: se sopravvivete a questa epoca non dimenticate. Non dimenticate né i buoni né i cattivi. – Julius Fucik eroe della Resistenza Cecoslovacca

http://crisis.blogosfere.it/2013/06/orr ... desco.html

http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... l-tedesco/


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Bce pubblica, liberare l’Europa dai boss della finanza

http://www.nocensura.com/2013/06/bce-pu ... -boss.html

I maggiordomi europei dei “proprietari universali” hanno inventato e messo in atto di una vera e propria “repressione finanziaria” contro i popoli europei. Essa – dicono e ripetono da cinque anni – ha lo scopo di ridurre il debito, tanto pubblico quanto privato. Ma questo debito è in gran parte il frutto di una truffa ben congegnata. E dunque va respinto come tale a coloro che hanno, per questa via, accumulato immensa ricchezza. In secondo luogo, la riduzione del debito non può essere realizzata con l’ossessiva imposizione di tagli alla spesa pubblica, e con la parallela creazione di maggiori entrate fiscali. Questa linea di presunta austerity è fallita e sta producendo aumento del debito e recessione dovunque si è tentato di imporla. Il taglio del valore reale del debito avviene solo trasferendo risorse dai creditori ai debitori. L’alternativa è tra immolare la vita di centinaia di milioni di persone o sacrificare una categoria di redditieri: il discrimine passa attraverso le regole che prevarranno in questa fase di transizione.

Si deve partire dalla denuncia dei trattati di Maastricht e di Lisbona, che costituiscono le basi dell’aggressione finanziaria contro i popoli europei. Si deve procedere alla nazionalizzazione di tutte le banche centrali dei paesi membri e ad una corrispondente, drastica modifica del ruolo e della struttura della Banca Centrale Europea. Gli Stati della zona euro (e quelli che vi aderiranno in caso essa rimanga in piedi), dovranno essere gli unici azionisti della Banca Centrale Europea. Questa misura dovrà accompagnarsi alla nazionalizzazione di tutte le grandi banche nazionali, togliendo loro ogni ruolo nel campo del credito e del controllo finanziario, trasferendo parte delle loro funzioni al sistema del credito cooperativo e popolare nelle varie forme storiche che esso ha avuto nel passato nei diversi paesi, o introducendolo dove, per ragioni storiche, non fu creato. E’ questa la via per restituire ai governi e ai rispettivi “ministeri del Tesoro” il controllo delle Banche Centrali nazionali e della Bce, ovvero la sovranità monetaria.

Tra le prime questioni da portare di fronte alle opinioni pubbliche europee, è lo stato del debito, di cui va dichiarata – di fronte all’evidenza – l’impagabilità strutturale. Ciò va fatto attraverso un audit che dovrà fornire, in tempi rapidi, un quadro attendibile e controllato del debito aggregato europeo, della sua composizione, dei debiti sovrani dei singoli Stati, siano essi membri della zona euro o esterni ad essa, identificando sia la struttura dei debiti che l’identità dei grandi creditori internazionali. I debiti sovrani dovranno essere progressivamente ristrutturati e riassorbiti mediante una tassa sulle transazioni finanziarie di qualsivoglia natura, non inferiore allo 0,1% dell’ammontare. Una vera Tobin Tax i cui proventi devono essere indirizzati anche allo sviluppo delle imprese, del risanamento sociale e ambientale, al finanziamento dell’istruzione e della ricerca. Si prevedeJames Tobinl’istituzione di un fondo europeo speciale a tasso agevolato per il credito a medio/lungo termine, riservato alle piccole e medie imprese.
Le nuove collocazioni delle emissioni di obbligazioni sovrane dell’Eurozona saranno curate direttamente dal Tesoro degli Stati interessati, senza alcuna intermediazione bancaria privata, e riservate ai cittadini del paese emittente e ai cittadini europei ivi residenti. Le emissioni dovranno essere vincolate prioritariamente a creare lavoro e a destinazioni sociali, all’educazione e alla ricerca scientifica, alla sanità pubblica, alla tutela e bonifica dell’ambiente, alle energie rinnovabili, alla valorizzazione dei terreni e delle produzioni agricole. Le nuove obbligazioni sovrane dell’eurozona saranno nominative, non negoziabili, non cedibili, trasmissibili solo per via ereditaria, con scadenza non inferiore a cinque anni e non superiore a dieci, ad un tasso di riferimento non eccedente il doppio di quello praticato dalla Banca Centrale Europea resa pubblica.

Misure decise di riforma della finanza europea e internazionale (l’Europa dovrà agire su scala mondiale come protagonista sovrano) saranno anch’esse indispensabili. Tra esse è necessaria la separazione delle banche d’affari dalle banche di deposito e risparmio. Le Borse saranno il terreno d’azione delle sole banche d’affari speculative e di investitori istituzionali di vario genere. E’ fatto divieto di accedere alle Borse alle banche di deposito e risparmio. E’ fatto divieto di accesso alle Borse dei fondi speculativi comunque denominati. Annullamento di tutti gli impegni su titoli ceduti a tassi che superano il corretto interesse bancario (2,5-3 % al massimo). Lancio tra i cittadini di un prestito nazionale solidale così come fu fatto in Italia con il “prestito per la ricostruzione” del dopoguerra. Cessioni di titoli al prestito internazionale devono essere contrattate a livello dei governi dei Moody'svari paesi, dentro norme e costi concordati in modo trasparente e con la garanzia solidale dell’Ue.

Deve essere ripristinato, con apposita legislazione, il concetto della funzione sociale del credito, che è principio giuridico e politico. Le società di rating internazionali vanno bandite dall’Europa (la Guardia di Finanza e l’antimafia potrebbero prendersi carico del compito unificando così la lotta all’evasione con quella alla mafia) impedendo così il pilotaggio internazionale della speculazione, il riciclaggio e l’uso dei paradisi fiscali che sono il rifugio sicuro di ogni malversazione finanziaria. Le banche e le Borse che seguono questi indirizzi (che sono attualmente la pratica comune di tutta la finanza mondiale), andranno immediatamente “sospese” come si fa normalmente quando interviene una turbativa d’asta a scopo speculativo. Viene creato un osservatorio comunitario sull’economia e la finanza. Gli strumenti finanziari speculativi “over the counter” (ossia fuori del controllo istituzionale) dovranno essere messi fuorilegge. E’ fatto divieto di aiuti pubblici alle banche private. Il principio del “troppo grande per fallire” deve essere dichiarato illegale. La privatizzazione dei profitti e la socializzazione delle perdite è il comandamento del sistema bancario e la condanna dei popoli e va quindi dichiarato illegale.

Tutto ciò (e molto altro ancora) deve partire dall’introduzione di una politica europea per la redistribuzione del reddito, attraverso un sistema fiscale equo e condiviso. Ciò implica l’abrogazione del Fiscal Compact, che è il vertice massimo dell’ingiustizia e del furto di sovranità. Sappiamo che questa prospettiva incontrerà resistenze micidiali e reazioni scomposte. Mario Draghi ripete ad ogni passo che non esiste un “piano B” e che si proseguirà con l’euro così com’è. Ma diciamo che, se le cose procederanno in questa direzione, noi ci mobiliteremo per costruire delle casematte difensive, sotto forma di alleanze europee tra paesi più colpiti. Sia per fronteggiare il disastro sociale, sia per evitare di trovarsi di fronte, per esempio, a una Germania che – spinta da un egoismo populista, esce dall’euro per conto proprio, trascinando con sé un pezzo d’Europa che è agganciato al suo carro. Sarebbe una decisione davvero drammatica che segnerebbe la fine di un ruolo europeo della Germania e che ricadrebbe non Giulietto Chiesasolo sui tedeschi ma su tutta l’Europa, con ripercussioni di scala mondiale.

Le opzioni possibili di una “ritirata ordinata”, difensiva, dall’attuale sistema esistono e possono diventare concrete se perseguite con decisione e con un giusto calcolo dei rapporti di forza. Tra queste l’ipotesi di creare un “EuroSud”, che permetta a Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Francia, altri paesi “deboli” esterni attualmente all’Eurozona, si sottrarsi al colpo che viene loro inferto e che potrebbe diventare ancora più duro in condizioni di prolungata instabilità. Tra queste opzioni vi è anche quella di una trasformazione dell’euro in moneta di conto internazionale, sottraendogli la natura di moneta-merce, e utilizzando i sistemi di clearing per regolare i rapporti del commercio interno europeo e quelli tra area euro e sistema internazionale. Oppure l’introduzione concordata di monete nazionali che si affiancano all’euro per consentire un rilancio dell’intervento pubblico, incentivare la domanda locale e una fase di ripresa economica e sociale.

(Estratto del “Manifesto per l’Europa”, pubblicato da “Megachip” e redatto dal laboratorio politico “Alternativa”, guidato da Giulietto Chiesa. Al documento, presentato il 17 giugno a Bruxelles presso il Parlamento Europeo alla presenza di svariati gruppi politici europei, hanno lavorato intellettuali di diversa provenienza, come l’economista Bruno Amoroso, il diplomatico Agostino Chiesa Alciator nonché Piero Pagliani e Pierluigi Fagan).

Fonte: http://www.libreidee.org/2013/06/bce-pu ... a-finanza/



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ubatuba ha scritto:

purtroppo,con i ns governanti "agnellini"corsi a bruxelles x richiedere il nuovo compito,cio'e' pura utopia...


E allora è giunto il momento che qualcun'altro prenda in mano le redini del paese.

Non possiamo accontentarci di una democrazia falsa che cela invece una dittatura della finanza - sarebbe da stupidi e da irresponsabili.



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Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
ubatuba ha scritto:

purtroppo,con i ns governanti "agnellini"corsi a bruxelles x richiedere il nuovo compito,cio'e' pura utopia...


E allora è giunto il momento che qualcun'altro prenda in mano le redini del paese.

Non possiamo accontentarci di una democrazia falsa che cela invece una dittatura della finanza - sarebbe da stupidi e da irresponsabili.






concordo pienamente........[:264]


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La Germania propone un prelievo dell’8% sui conti deposito degli europei per salvare le banche!

Traduzione a cura di Nicoletta Forcheri di un articolo tratto da http://lejournaldusiecle.com/2013/06/25 ... eens-de-8/

Sabato, durante la riunione tra i ministri delle Finanze UE sui metodi per aiutare le banche in difficoltà, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble ha proposto di effettuare un prelievo dell’8% sui depositi bancari per garantire la sopravvivenza delle banche in difficoltà, sostenendo che questa soluzione è la migliore poiché le perdite sarebbero molto più ingenti se le banche fallissero.


Tuttavia i ministri delle Finanze di Francia, Gran Bretagna e Svezia temono che ciò possa provocare una corsa massiccia agli sportelli e preferiscono quindi che i paesi conservino maggiore libertà per decidere il da farsi al caso per caso, quando saranno confrontati con il problema.

Il ministro delle Finanze tedesco ha ritenuto che le norme non possono variare in funzione delle situazioni, poiché ciò potrebbe creare un vantaggio competitivo a favore di determinate banche.

Il contributo forzoso dei depositanti è stato un argomento tabu fino ai primi di quest’anno, quando è stato applicato il piano di salvataggio di Cipro. La soluzione adottata nell’isola mediterranea attraverso il contributo obbligatorio dei risparmiatori con depositi superiori a 100000 euro ha creato un precedente che fungerà da modello per il salvataggio delle banche in futuro.

L’idea di Schauble non è nuova. Già nel 2011 il Boston Consulting Group aveva ritenuto che l’imposizione di una tassa del 30% su tutti gli attivi sarebbe stato l’unico modo per uscire dalla crisi dell’euro. Secondo alcuni economisti non ci sono altre soluzione che non quella di andare a prendere i soldi dove sono: sui conti dei risparmiatori.

Tra il 2008 e il 2011, i contribuenti europei hanno dedicato oltre 4500 miliardi di euro cioé un terzo del PIL dell’UE al salvataggio dei paesi e delle banche.

Mercoledì i ministri delle Finanze dell’UE proseguiranno i dibattiti per tentare di giungere a una soluzione entro il prossimo vertice europeo di giovedì e venerdì.

Fonti: deutsche-wirtschafts-nachrichten.de / Express.be / Reuters / Le Journal du Siècle

http://www.stampalibera.com/?p=64307


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MessaggioInviato: 28/06/2013, 09:59 
Il mainstream continua imperterrito a prenderci per i fondelli.....

Vertice Ue, sbloccati fondi per lavoro giovani
Sei miliardi per lavoro giovanile, due-tre in piu' dal 2015.
Letta soddisfatto: ne usciamo bene

28 giugno, 09:02

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 35322.html


Bene... giornali e televisioni di stato continuano a "irradiare"
questa notizia come se fosse un prestigioso goal realizzato
all'ultimo minuto in una finale di campionato del mondo.

Ma cosa omettono di dire questi PSEUDO GIORNALISTI?

Che i sei miliardi che diventano otto nel 2015......
udite udite..... vanno divisi per i paesi membri.... [:D]

L’Unione Europea (UE) comprende attualmente 27 Paesi:

- Austria
- Belgio
- Bulgaria
- Cipro
- Danimarca
- Estonia
- Finlandia
- Francia
- Germania
- Grecia
- Irlanda
- Italia
- Lettonia
- Lituania
- Lussemburgo
- Malta
- Paesi Bassi
- Polonia
- Portogallo
- Regno Unito
- Repubblica ceca
- Romania
- Slovacchia
- Slovenia
- Spagna
- Svezia
- Ungheria.


Un misura PODEROSA.... non c'è che dire!!! [:p]

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