Ladies & gentleman, il diciotto volte grande Ascanio Celestini ... LOOOOOOOOOOOOOOOL
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TONI MAFIOSO, Toni corrotto
e le riforme per il piccolo Paese
Pubblichiamo (N.d.R.: Il Fatto Quotidiano dell'8 maggio 2010) alcuni stralci dell’intervento di Ascanio Celestini che ha fatto arrabbiare il Sult(n)ano.
C’ era una volta un piccolo Paese. Nel piccolo
Paese c'erano Toni Corrotto e Toni Mafioso,
che erano segretario del partito dei corrotti e del
partito dei mafiosi. Nel piccolo Paese c'era anche
il piccolo partito dell'opposizione. Un bel giorno
Toni Corrotto e Toni Mafioso decidono di formare
un unico partito, fondarono il Grande partito
del Piccolo popolo. Ora il partito si era fuso ma
loro erano sempre due: chi dei due avrebbe dovuto
comandare? Ovviamente Toni Mafioso era
più importante e andò a fare il presidente del Consiglio,
mentre Toni Corrotto che non contava un
cavolo andò a fare il presidente della Camera. Dall'altra
parte all'opposizione rimase il partito dell'opposizione
che passava il tempo a giocare a
bridge, a sorseggiare whisky nel salottino privato
del caffè della Mafia in via della Corruzione. Toni
Mafioso iniziò una lunga stagione di grandi riforme.
La prima riforma fu importante, aspettata,
richiesta da tutti: la depenalizzazione della corruzione:
chi rubava, insomma, non era più realmente
un ladro, o anche se era un ladro non sarebbe
finito in galera. Ovviamente l'opposizione
si oppose. Non tanto perché fosse contraria alla
corruzione che è uno strumento utile, quanto
perché non le piaceva quella parola lì, ladro, era
una parola che non si può pronunciare mentre
giochi a bridge o bevi whisky. Allora l'opposizione
iniziò anche lei una lunga stagione di una nuova
politica: la politica del “quasi”. Sarebbe stato
meglio trasformare la parola “l a d ro ” nella parola
“quasi onesto”. Nel frattempo Toni Mafioso fece
una nuova riforma: la depenalizzazione della mafia.
Ovverosia chi ammazzava, bruciava la gente
non era più considerato un assassino criminale.
Allora l'opposizione si oppose, ma non tanto perché
era contro la mafia, quanto quella parola lì:
morto, morto ammazzato... sciolto nell'acido.
Erano proprio parolacce che non si possono pronunciare
in un salottino perbene. [...] Il vero problema
per Toni Mafioso invece, un bel giorno d'aprile,
fu proprio Toni Corrotto, che sbroccò del
tutto e si incazzò con Toni Mafioso. Toni Mafioso
gli disse: “Toni Corrotto, amico mio, cos'è che
non ti piace delle porcate che ho fatto negli ultimi
anni?”. Toni Corrotto guardò Toni Mafioso e si
commosse, pianse, con un occhio lacrime vere e
con l'altro lacrime di coccodrillo, e gli disse: “To -
ni Mafioso, io sono d'accordo con tutte le porcate
che hai fatto. L'unica cosa che davvero non mi
piace è che le hai fatte tu, mentre avrei voluto
farle io”. Allora i ministri di Toni Mafioso si misero
insieme e inventarono “Il grande giorno dell'azz
e ra m e n t o ”, giorno in cui venivano azzerate tutte
le porcate fatte da Toni Mafioso, in modo che dal
giorno successivo potesse rifarle Toni Corrotto.
Tutti furono molto contenti. Toni Mafioso disse:
“Però facciamolo subito 'sto giorno, facciamolo
domani che è giovedì 2”. L'opposizione allora, in
maniera dura e chiara e netta, si oppose: “Se proprio
deve essere fatto domani, che domani non
venga chiamato giovedì 2 ma quasi sabato”.