Ucraina, si spara anche nel giorno del vertice di Minsk
Un colpo di artiglieria centra una fermata di autobus a Donetsk: sei morti. Ieri 15 vittime dopo un lancio di razzi a Kramatorsk

Oggi a Minsk, in Bielorussia, è in programma l'atteso vertice internazionale per rilanciare il piano di pace per l'Ucraina (dovrebbe iniziare alle 17 ora locale, le 15 in Italia): partecipano i leader di Francia, Germania, Russia e Ucraina.
Diversi punti all'ordine del giorno, ma il principale resta l'immediato cessate il fuoco e la creazione di un'area cuscinetto smilitarizzata per separare fisicamente l'esercito di Kiev e i separatisti filorussi.
Nel giorno che può segnare la svolta in positivo o aprire il baratro verso una guerra ancora più estesa, sul campo si continua a sparare e a morire. Alcuni proiettili di artiglieria sono caduti su una stazione di mezzi pubblici, colpendo due autobus che sono stati completamente distrutti, e sull'ingresso di una fabbrica metallurgica: almeno sei morti e otto feriti. Le autorità filorusse di Donetsk hanno attribuito l'attacco a "un gruppo di esplorazione e sabotaggio" delle forze armate ucraine.
ll portavoce delle forze armate ucraine, Vladislav Selezniov, fa sapere che sono 19 i soldati uccisi e 78 quelli rimasti feriti nelle ultime 24 ore nella "sacca" di Debaltsevo, un importante nodo ferroviario che le truppe governative, accerchiate dai filorussi, provano a difendere.
Intanto, come riferisce il sito web dell’agenzia Interfax, un cacciabombardiere russo Su-24 è precipitato nella regione di Volgograd, al confine con le regioni orientali dell’Ucraina.
Dopo il fitto lancio di razzi di ieri contro la città di Kramatorsk il presidente ucraino Petro Poroshenko è andato in ospedale per visitare le persone rimaste ferite nel bombardamento, che ha colpito il quartier generale delle truppe di Kiev e una zona residenziale uccidendo almeno 15 persone. Poroshenko ha confermato che oggi sarà al vertice di Minsk con i leader di Russia, Francia e Germania. "Chiederemo - ha detto il capo di Stato - di fermare la guerra, il ritiro delle truppe e l’inizio di un dialogo politico senza alcune interferenza esterna".
Il ministero delle Emergenze russo prepara l’invio di un nuovo convoglio di aiuti umanitari per il Donbass. Si tratta del quattordicesimo convoglio da questa estate, quando la notizia di camion russi diretti verso le zone del conflitto tra separatisti ed esercito ucraino aveva sollevato le ire e i dubbi di Kiev sulla reale natura degli aiuti. Oggi a Rostov sul Don è atteso l’arrivo in aereo di 70 tonnellate tra medicinali e prodotti medicali che verranno poi caricati su vetture che attraverseranno il
confine. Da metà agosto, il ministero delle Emergenza ha consegnato al Donbass oltre 18.000 tonnellate di aiuti umanitari.
A Minsk riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina in vista dell’atteso summit, in programma nel pomeriggio tra Putin, Poroshenko, Hollande e Merkel. Il gruppo di contatto ha iniziato i suoi lavori ieri sera. Ne fanno parte per conto di Kiev l’ex presidente Leonid Kuchma mentre per le due autoproclamate repubbliche separatiste ed orientali di Donetsk e Lugansk, partecipano Denis Pushilin e Vladislav Dane. Al tavolo, in qualità di mediatore, c’è la rappresentante speciale dell’Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, che ha 400 osservatori nelle regioni orientali ucraine), Heidi Tagliavini, e l’ambasciatore russo a Kiev, Mikhail Zurabov.