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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 03/04/2017, 13:20 
[:246]



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la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 07/04/2017, 09:32 
toh..
letta or ora..



http://www.corriere.it/esteri/17_aprile ... 73c7.shtml

La legge contro l’ateneo di Soros
Ágnes Heller: «Una nuova dittatura»

La grande filosofa sul progetto di democrazia illiberale di Orbán in Ungheria, e sulla norma che pone alcune condizioni per gli atenei stranieri, che sembra studiata per chiudere la Ceu, fondata dall’imprenditore filantropo americano nato in Ungheria

è sottinteso che approvo la chiusura
di questa fabbrica di aspiranti golpisti
..a pagamento..


La nuova legge non prende esplicitamente di mira l’Università dell’Europa Centrale ma pone condizioni — come l’acquisizione di un nome ungherese o l’apertura di campus anche nei Paesi dove sono registrati gli istituti — che paiono studiate proprio per chiudere la creatura di Soros, tradizionalmente considerato una minaccia dai nazionalisti del Centro-Est per la capillare attività delle sue Fondazioni Open Society. Il governo Orbán difende la norma come uno strumento per equiparare le diverse università e tutelare chi non può pagare le rette più onerose. Data la forte presenza di studenti russi, circola l’ipotesi che il provvedimento sia stato ispirato da Mosca.

ah ecco..
li istruiscono lì,
così poi tornano in patria già pronti all'utilizzo..
e magari mettono pure bombe in giro, sabotano, ecc.
in pratica spie a pagamento..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 11/04/2017, 14:45 
Cita:

Francia: La guerriglia etnica è incominciata ?



È il preludio di una guerra civile in gestazione, probabilmente di forte intensità, sanguinosa e devastatrice e che sarà un cataclisma anche economico. Approfittate degli ultimi anni di tranquillità relativa.

La tempesta si avvicina. Non passa settimana in Francia e anche altrove nell’Europa dell’Ovest, senza che esplodano dei combattimenti etnici a senso unico. Spesso senza che vi sia bisogno di pretesti: i rivoltosi – quasi tutti di origine magrebina e africana – sono degli aggressori che non giustificano neanche più le loro violenze con la scusa della protesta. Le sommosse e le aggressioni sono praticamente gratuite e incessanti. La guerriglia è cominciata, prima fase della guerra. Annuncia l’incendio devastante che si prepara e che forse sarà salvifico.

Criminalità e terrorismo Jihadista, stessa battaglia.

È una criminalità intimidatrice, un insieme di delinquenza per rapina con saccheggi urbani e di azioni di guerriglia. Sempre sullo sfondo della Jihad islamica. A questo si aggiungono degli atti di terrorismo “artigianali”, tra i quali lo sgozzamento del Padre Hamel mentre diceva messa è un simbolo molto evidente, una provocazione che si collega all’assassinio delle monache di Tibehirine in Algeria, salvo che in questo caso, per la prima volta nella storia, gli assassini musulmani agivano proprio in Francia nel cuore della Normandia.
L’intensità e la gravità delle sommosse etniche non fa che crescere di anno in anno. Dopo il suo esordio del 2017, non c’è praticamente una settimana senza un incendio soprattutto nella regione parigina, con il suo corteo di automobili incendiate, di suppellettili urbane distrutte, di poliziotti aggrediti e feriti. I grandi media minimizzano o censurano. C’è un perfetto parallelismo tra la crescita degli attentati jihadisti e l’aumento incessante degli innumerevoli problemi legati all’invasione dell’Islam. Si tratta di un fenomeno unico ed uguale, generato dalla stessa gente, grazie alla passività, all’ingenuità angelica, o alla perversa complicità delle autorità francesi -ed europee.

Lo Stato si umilia davanti ai facinorosi arabo africani.

Il tentativo da parte di canaglie e trafficanti arabi e africani razzisti anti-Bianchi, di assassinare dei poliziotti gravemente ustionati nella loro auto incendiata, alla periferia di Parigi nel Gennaio 2017, ha commosso ben meno i media e il Ministero degli Interni che non “l’affare Teo” della fine di Febbraio 2017. Questo africano che si era violentemente ribellato durante un controllo di polizia, prendendo le difese degli spacciatori, ha preteso di essere stato violato con una penetrazione anale con un manganello. Sembra inverosimile ma i mezzi di comunicazione, complici, hanno seguito questa versione delirante. Si direbbe che la ferita anale abbia tutta altra causa…(1) I poliziotti, accusati di “razzismo”, sono stati pesantemente puniti e delle sommosse con vandalismi sono scoppiate per alcuni giorni nelle periferie e altrove, sostenute da islamisti di sinistra.

Incredibile umiliazione : il capo dello Stato, il patetico François Hollande, è andato al capezzale del citato Theo (1), delinquentello di periferia, per trattare con lui! E gli ha chiesto, sottomissione massima, di fare appello ai suoi amici “delle città”, perché si calmino. Fatica inutile, comunque. Hollande, sprezzante, indifferente, non era neanche andato al capezzale dei poliziotti gravemente ustionati dalle canaglie arabo-africane. Due pesi e due misure. Hollande è un uomo indegno che ha disonorato la sua carica e incoraggiato i rivoltosi e gli invasori.
Egli è in effetti la versione microscopica del suo padre politico François Mitterrand, il collaborazionista di Vichy, che sta sempre dalla parte degli occupanti, chiunque essi siano, che detesta qualunque forma di “resistenza”, che ha detto che gli invasori erano “sia a casa loro, sia a casa nostra”. Ciliegina sulla torta, “Theo” si rivela essere, come la sua famiglia, un imbroglione che sfrutta le sovvenzioni pubbliche. Ma non rischia nulla. Per la giustizia non imparziale è diventato sacro e intoccabile: come detta l’antirazzismo.

Moltiplicazione degli atti di guerriglia.

L’attacco portato con il machete da un egiziano, Abdullah Reda al-Hamamy, a militari del primo RCP (Régiment Chasseurs Parachutistes- di stanza a Paumiers, Ariège-) in pattuglia al Carrousel del Louvre, al grido di Allah Akbar, il 3 febbraio 2017 mostra un terrorismo localista, imprevedibile, il cuore della guerra civile etnica che si preannuncia. Questo genere di azioni si moltiplica e si aggiungano le incursioni sempre più frequenti che mescolano criminalità a scopo di rapina e aggressione a carattere antifrancese e razzista.
Nella notte dal 14 al 15 gennaio 2017 sette giovani tutti di origine magrebina e africana, hanno commesso dei saccheggi e delle aggressioni in un tranquillo quartiere di Juvisy-sur-Orge nel’ Essonne. Erano armati (sciabola, sega, machete, martello). Hanno anche distrutto l’appartamento di un residente. Oltre a una questione di regolamento di conti tra bande etniche rivalì, si tratta di una di quelle incursioni sempre più frequenti, gratuite, destinate a terrorizzare i francesi originari sul loro proprio territorio. Sono delle azioni non solo di delinquenza, ma di guerra. Questi 7 aggressori sono stati condannati da una giustizia (lassista o complice?) soltanto a lavori socialmente utili, (degli scherzi mai messi in pratica), obbligati a indennizzare le vittime (cosa che non avverrà mai) e alla prigione con la condizionale. Come dire: impuniti potete ricominciare.
Il 25 e 26 gennaio 2017 a Compiègne, città magnifica che non ha mai avuto problemi, in un quartiere preda del traffico di droga, dei poliziotti sono stati circondati e lapidati e i combattimenti sono durati alcune ore. Il 26, a Corbeil-Essonne, nel corso di scontri sempre con la stessa gente, (i “giovani”), un poliziotto è stato gravemente ferito. Non passa settimana senza che scoppino incidenti simili.

L’inesorabile aumento di violenze di vario tipo e di unica origine.

C’è una correlazione tra la delinquenza criminale, la guerra terrorista e le sommosse. In Francia gli omicidi (esclusi gli attentati islamici) erano in aumento dell’11% tra il 2015 e il 2016; le violenze fisiche sono in costante aumento dal 2013. Oggi giorno 3000 persone al giorno ne sono vittime e vengono ferite. Nel 2014, c’erano 90 detenuti per eventi legati al terrorismo islamico e 358 alla fine del 2016 . Inoltre 16000 individui sono sospettati di essere legati all’islamismo radicale, autori potenziali di molte forme di aggressione sanguinose e di terrorismo. Questi dati dei servizi di informazione sono sottostimati perché non si contano quelli che non vengono individuati e il cui numero non cessa di crescere E’ una questione imbarazzante (la realtà sociologica è sempre scorretta e brutale rispetto all’ideologia): l’immensa maggioranza degli individui implicati in azioni criminali illegali, nelle sommosse e nei progetti -o nella messa in opera- di atti terroristici, sono di origine araba o africana e sono musulmanì. Quanto ai Francesi, soprattutto quelli delle classi sociali inferiori, tutti i sondaggi indicano che la loro preoccupazione principale è, ancora prima della disoccupazione, la loro sicurezza a fronte di questa inesorabile crescita della violenza che incancrenisce la loro vita quotidiana. E hanno di fronte uno Stato impotente e una giustizia quasi complice. Quando si ribelleranno?

La strategia della tensione.

In tutta la Francia sono pressocchè quotidiani gli incidenti gravi e gli scontri; i grandi media li nascondono o li minimizzano per ideologia o per abitudine; queste sommosse vanno oltre la criminalità endemica arabo-musulmana e africana, e prendono di mira le forze dell’ordine. È mirato, calcolato, politico, manipolato e incoraggiato nell’ombra dalle autorità musulmane che vogliono lo scontro. L’immensa maggioranza dei poliziotti e dei gendarmi uccisi in servizio o gravemente feriti in Francia negli ultimi 10 anni lo sono stati da quelli che voi sapete…
Imboscate e aggressioni, contro i poliziotti e altri rappresentanti dell’Autorità, compresi i pompieri, si moltiplicano ovunque, spesso con l’intenzione di uccidere. La portata di questi fatti è dunque politica ed etnica. Attaccarsi alle forze dell’ordine ha un senso: quello di lanciare la guerra civile etnica.
In parallelo si sviluppa evidentemente un antisemitismo arabo-musulmano, violento e largamente impunito che provoca la partenza per Israele o altre destinazioni di famiglie ebree che non si sentono più sicure in una Francia che si lascia invadere. Questi ebrei francesi hanno uno stato d’animo intuitivo e preveggente: sentono che la guerra civile etnica si avvicina e che essi ne saranno le prime vittime.

Terrorizzare la popolazione autoctona.

Una delle mie corrispondenti mi riferisce che nel suo piccolo villaggio del sud della Francia vicino a Montpellier, una volta tranquillo e molto piacevole per viverci, è arrivato l’inferno. Tutta la regione è particolarmente invasa dall’immigrazione arabo-africana. Delle bande etniche armate venute da una città vicina fanno regolarmente irruzione con delle razzie, e terrorizzano la popolazione. L’incursione dura una quindicina di minuti: danneggiamento dell’arredo urbano, sfondamento delle vetrine dei negozi, e dei cristalli delle auto, distruzione delle piante nei giardini privati, eccetera. Il fine è chiaro: terrorizzare la popolazione, che si chiuda in casa. Fine della convivialità del villaggio per la confidenza con i vicini come un tempo. È un marchio territoriale; il messaggio è “non siete più a casa vostra siamo noi a casa nostra, siamo i nuovi padroni”. Esattamente la stessa tecnica atavica impiegata dai loro antenati devastatori a partire dall’ottavo secolo…
Le zone tranquille dove non risiedono musulmani magrebini e africani non sono più risparmiate come una volta. Le bande etniche vi conducono delle razzie per screditare il poliziotto e il Bianco. La sera del 27 gennaio 2017 nella piccola città di Saint-Germain-en-Laye un tempo molto borghese e perfettamente tranquilla, è stato attaccato il posto di polizia municipale da 11 assalitori incappucciati che hanno sfondato il cancello d’ingresso e incendiato un veicolo. Questa aggressione è gratuita; non è motivata da alcun interesse delinquenziale; è un atto di intimidazione e di guerra civile.

Favoritismo etnico e razzismo anti-Bianchi.

La totalità delle aggressioni a scopo di rapina o terroristiche contro i francesi di nascita, i cristiani e gli ebrei, così come la maggior parte degli atti di criminalità infame o violenta e di vandalismo, sono commessi dalla stessa gente che d’altro canto è presentata come vittima di razzismo! Visto che lo Stato accorda a questa popolazione di invasori tutti i privilegi etnici possibili: mansuetudine giudiziaria, impunità molto frequente con pene simboliche, discriminazione in positivo (2) e privilegi in tutti i settori; essi sono presentati dall’ideologia dominante come vittime mentre invece sono dei predatori privilegiati.
Immaginiamo per un secondo che le centinaia di morti (le migliaia contando quelli dell’11 settembre 2001) causate dagli attentati commessi da musulmani in Europa (Francia, Spagna, Gran Bretagna, Belgio, Russia, eccetera ) e dell’America del Nord, in nome della Jihad islamica, fossero stati perpetrati contro dei musulmani da parte di non musulmani. Immaginiamo che dei non-musulmani cristiani avessero attaccato delle moschee o degli immigrati musulmani facendo migliaia di vittime, come fanno i musulmani, un po’ dappertutto in Occidente e in Oriente contro i cristiani, senza neanche citare i massacri tra musulmani.
Immaginiamo che degli assassini, europei di nascita, avessero attaccato con armi da fuoco una moschea o un quartiere a maggioranza di immigrati nella regione parigina, facendo lo stesso numero di morti che gli arabi musulmani hanno fatto al Bataclan e altrove. Immaginiamo che dei cattolici integralisti avessero ucciso un imam durante la sua omelia, come gli arabi musulmani hanno sgozzato Padre Hamel durante la Messa. Le reazioni di indignazione sarebbero state 10 volte più forti e sarebbero seguite delle ondate di sommosse. Due pesi, due misure.
Obiettivi degli aggressori: Natale e San Silvestro.

Durante le feste di Natale 2016, per la prima volta nella storia della Francia, è stato necessario che i poliziotti e militari, imbracciando il fucile, fossero schierati davanti alle chiese per scoraggiare le aggressioni di assassini musulmani! La festa di San Silvestro, il 31 dicembre 2016, ha dovuto essere protetta da circa 100.000 poliziotti e militari armati sul territorio francese, per tutta la serata e la notte. La cifra è enorme perché oltre alle aggressioni a scopo di rapina, alle auto incendiate, si aggiunge la minaccia di attentati islamisti. Si noterà nei due casi che è esattamente la stessa gente aggressiva che è implicata. Se non si tratta delle avvisaglie di una guerra civile etnica, allora c’è da domandarsi di che si tratta.

All’indomani di San Silvestro 2016, nonostante le menzogne del nuovo ministro dell’Interno Bruno Le Roux (il veglione “si è svolto particolarmente bene senza grossi problemi” ha dichiarato) 945 veicoli sono stati incendiati -controi 602 dell’anno scorso- e 454 rivoltosi sono stati fermati, soprattutto per aver aggredito le forze dell’ordine. Ben pochi di essi rimarranno in prigione. Dobbiamo compiangere quattro morti nell’incendio del loro appartamento e numerose aggressioni con furti contro persone o negozi. La stragrande maggioranza degli aggressori è dell’origine che potete immaginare. A parte questo tutto va bene. Se non fossero stati mobilitati 100.000 tra poliziotti e militari, che cosa sarebbe accaduto? Qualche decennio fa -e molti se ne ricordano con nostalgia- nessun poliziotto e nessun militare presidiava le chiese, le feste di fine anno e non si bruciava nessuna auto! Ma eravamo ancora tra di noi …
Correlazione tra l’Islam e la criminalità, con la stessa causa antropologica.

L’attacco condotto con un camion, usato come ariete, a un mercatino di Natale a Berlino, alla fine del 2016 (lo stesso metodo del massacro di Nizza il 14 luglio ), che colpisce un simbolo cristiano, segue le violenze, le aggressioni e i furti con scippo commessi in gran numero contro delle giovani tedesche a Colonia a San Silvestro del 2015, da bande di “migranti” magrebini, questi clandestini, falsi rifugiati, parassiti accolti a braccia aperte dall’irresponsabile Angela Merkel. Questo esempio, che si ripete dovunque, evidenzia che i due tipi di attacco sono perfettamente legati.

Il jihadismo islamico con attentati terroristici e la delinquenza criminale a scopo di rapina o di violenza sessuale, sotto forme violente o non violente, sono ampiamente correlati. È una tradizione millenaria in questa cultura etnica, come ci rivela uno studio obiettivo della nascita dell’Islam arabo delle origini: la religiosità e la criminalità di razzia (omicidi, furti, stupri, bastonature, brutalità, appropriazioni indebite, e barbara pirateria) sono strettamente associate. Questo atavismo ha evidentemente delle origini antropologiche, preesistenti rispetto alla creazione dell’Islam, e quest’ultimo non ne è che il prodotto.

Guillame Faye è stato uno dei principali teorici del Groupement de Recherches et Etudes pour la Civilisation Européenne (GRECE), e dell’ambiente più tardi noto come Nuova Destra francese, nel periodo che va dal 1970 al 1986. In seguito sarà ispiratore di diversi ambienti etno-identitari presenti in tutta Europa. Faye, inoltre, collabora anche con l’associazione identitaria Terre et Peuple, gruppo dell’estrema destra francese animato dall’ex presidente del GRECE Pierre Vial, vicino agli identitari filoleghisti di Terra Insubre. Ha collaborato con giornali e riviste come Figaro-Magazine e Paris Match, nonché con l’emittente radio Skyrock. I suoi maestri dichiarati sono Friedrich Nietzsche , Carl Schmitt,, Raymond Ruyer e Martin Heidegger. (da Wikipedia)




https://comedonchisciotte.org/la-guerri ... ominciata/


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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 11/04/2017, 14:52 
Mi auguro che la Francia, i francesi "caucasici" quando inizieranno ad averne piene le tasche, non siano troppo duri, perché da loro il "VOLEMOSE BENE", non fa parte del vocabolario. [:292] [:292] [:292]
Non accettano e tantomeno sottostanno a prediche, come noi italici.



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Comunque lo spessore delle persone alla fine viene fuori.
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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 11/04/2017, 14:59 
Chissà cosa succederá se vincerá Marine Le Pen... I magrebi faranno saltare per aria la Francia.



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 11/04/2017, 15:15 
TheApologist ha scritto:
Chissà cosa succederá se vincerá Marine Le Pen... I magrebi faranno saltare per aria la Francia.

Se non ricordo male la Francia ha la più alta percentuale di musulmani d'Europa oltre che il più elevato numero di immigrati di 2 generazione, cioè nati in territorio francese. Infine ha la maggior presenza di banlieue (quartieri abitati da stranieri, prevalentemente islamici) e la religione islamica ha superato quella cattolica. E' una polveriera pronta ad esplodere? Non lo so, certo è che se vincerà Marine Le Pen ella attuerà delle politiche stringenti e ciò potrebbe dar luogo a tumulti. Tempo fa un articolo titolava "L'Isis spera che vinca Marine Le Pen".



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 17/04/2017, 22:33 
Cita:
Turchia: migliaia in piazza Istanbul contro esito referendum

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/tu ... 702a.shtml

La vedo male



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 17/04/2017, 22:43 
In un paese determinante dal punto di vista strategico per gli Usa?Si calmeranno,intanto Erdogan avra poteri illimitati.....ma la democrazia la spunta sempre.


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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 17/04/2017, 23:08 
Erdogan divenne famoso anni addietro per aver pronunciato la frase "La democrazia è un treno da cui scendere una volta a destinazione". Bene, ora è arrivato a destinazione vincendo il referendum, rispetterà la democrazia? Sicuramente reintrodurrà la pena di morte. Aggiungici che Erdogan è un promotore dell'islam sunnita (quello che applica la Sharia ed obbliga le donne al velo), anche se in Turchia per fortuna queste leggi non esistono ma per la piega che potrebbe prendere chissà.

Lo ripeto, prevedo grossi casini poichè Erdogan ha vinto col 51% e quindi metà dei turchi non è d'accordo con questa vittoria e soprattutto con ciò che potrebbe fare.



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 17/04/2017, 23:17 
Per gli Usa basta ed avanza.Germania e Francia faranno la voce grossa,ma poi si piegheranno all'amico americ.....ehm,turco.


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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 17/04/2017, 23:29 
Erdogan: "I Paesi alleati dovrebbero rispettare le nostre scelte". A consegnargli la vittoria proprio i turchi che vivono in Europa. È l'ennesimo schiaffo alla Ue

http://m.ilgiornale.it/news/2017/04/17/ ... o/1386630/

:D Sempre detto io che i voti degli "esteri" sono una gran boiata!



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 17/04/2017, 23:54 
TheApologist ha scritto:
Erdogan: "I Paesi alleati dovrebbero rispettare le nostre scelte"


Il problema per Erdogan più che i paesi alleati sono i suoi connazionali perché ha vinto col 51% ergo metà dei turchi gli ha votato contro. Inoltre già si inizia a parlare di brogli.....
Cita:
“Ecco i brogli che abbiamo visto al referendum costituzionale in Turchia”

https://www.tpi.it/mondo/turchia/brogli ... um-turchia



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 18/04/2017, 00:15 
Molto probabile che ci siano stati brogli... D'altronde sarebbe da aspettarselo da uno che ha incarcerato 30mila persone. Per un golpe da repubblica delle banane... Mi dispiace per la Turchia, e pure per noi, che saremo costretti a inondarlo di soldi per non farci invadere.

E se non dovessimo pagare ci manderebbe su un paio di jihadisti per ricordarcelo...



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 18/04/2017, 09:29 
ho sentito che hanno conteggiato 2,5 milioni di voti
senza timbro elettorale..

in pratica non autenticati..

in pratica ora abbiamo saddam hussein,
anzi peggio..
almeno lui era laico,
con un piede in europa e nella nato..
e più poteri di assad..

e a trump va bene così..
quando fa comodo diritti umani e democrazia
vanno a farsi fotter.e..



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 18/04/2017, 09:34 
mik.300 ha scritto:
ho sentito che hanno conteggiato 2,5 milioni di voti
senza timbro elettorale..

in pratica non autenticati..

in pratica ora abbiamo saddam hussein,
anzi peggio..
almeno lui era laico,
con un piede in europa e nella nato..
e più poteri di assad..

e a trump va bene così..
quando fa comodo diritti umani e democrazia
vanno a farsi fotter.e..

Ma spiegatemi una cosa, quando c'è stato il tentativo di colpo di stato, Erdogan era un martire che doveva stare al suo posto.
Ora che ha vinto e ha cambiato la costituzione Turca a suo vantaggio, è un dittatore che non dovrebbe essere la.
Ma come ragionate??



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