Cita: sezione 9 ha scritto:
TTE, è inutile che provi a fare il furbo. Le banche nazionali tedesca e francese da sole fanno il 40% della BCE e queste sono pubbliche, di proprietà dello Stato. Vuoi che perda un altro paio d'ore a cercare per filo e per segno la situazione anche delle altre banche nazionali? Tu pensi: "siccome in Italia funziona che la banca nazionale è in mano alle banche private, allora è così dappertutto". Ma non è così. Oltre ad essere arrogante e NON informato, fai affermazioni senza conoscere l'argomento. Come ho detto giorni fa.. speriamo che anche i tuoi colleghi del PD(meno)L non siano cocciuti e NON INFORMATI come te.... perchè sarebbe davvero un disastro totale. Non hai voglia di perdere due ore per cercare la risposta? Tranquillo.... io ho perso solo 5 minuti e ho trovato il testo che fa per te.
Maastricht e l'euroPuò l’Europa di Maastricht essere considerata un nuovo Stato unitario? O piuttosto essa è solo l’espressione di una “Superfinanza” che vuole controllare le economie dei popoli europei ed incrementare i suoi profitti? Non è forse vero che l’Unione europea e la moneta unica sono stati imposti agli italiani, quasi in sordina, da trattati sottoscritti da politici imbelli o corrotti e venduti, senza l’ombra di alcun dibattito e senza alcuna manifestazione di voto? Le risposte a queste domande ci rivelano come, attraverso il trattato di Maastricht, sia stato possibile trasferire, in modo subdolo, il potere sovrano dei popoli europei ad un’Entità virtuale, che decide per loro attraverso euroburocrati non eletti, liberi da controlli e responsabilità, scelti da poteri finanziari sovranazionali. Un trattato diretto a realizzare un governo europeo centralizzato, sul quale tali poteri possono più facilmente esercitare la loro egemonia e la loro pressione, lontano dal controllo elettorale dei popoli. Un mezzo per completare la trama (programmata in tre secoli di storia dai gruppi giudaico-massonici, che controllano la finanza mondiale e che guidano l’azione politica esplicata da governi corrotti di popoli ignari) tesa ad imporre, attraverso la globalizzazione della finanza, un Governo Mondiale, un Pensiero Unico, un Mercato Unico, una Moneta Unica. Fra gli effetti immediati, quello che maggiormente, al momento, influenza negativamente la vita dei popoli europei è la perdita della sovranità monetaria a favore della Banca Centrale Europea (una sorta di Federazione delle Banche centrali nazionali, avente natura meramente privatistica): una struttura politicamente irresponsabile, libera da vincoli e controlli, indipendente dai governi e dai parlamenti. A tale istituzione è stata devoluta la gestione della moneta e della politica monetaria, dalla quale dipendono le politiche fiscali ed economiche dei paesi dell’UE e per la quale sono richiesti vincoli di bilancio insostenibili, tagli sulle spese sociali, limitazioni ai diritti dei lavoratori. Una politica monetaria centralizzata la di cui imposizione accentua, sia le differenze esistenti all’interno dell’Unione - come quelle delle infrastrutture, delle legislazioni sul lavoro, dei sistemi pensionistici, dell’assistenza sociale, ecc. - sia gli scontri fra gli Stati, per la supremazia politica ed economica. La presunta unione delle economie per mezzo dell’Euro, totem innalzato per omologare il pensiero dei popoli europei e rafforzare il centralismo economico - a tutto vantaggio dei poteri forti – si sta rivelando non solo una truffa, ma anche un processo dannoso. Una truffa, perché destinata a produrre vantaggi soltanto per le grandi aziende, che usufruiranno di forme ambigue e mascherate di protezionismo, a danno delle piccole imprese, specie se agricole, alimentari ed artigianali. Un danno, perché i lavoratori subiranno il costo del calo occupazionale e i consumatori patiranno tutti gli svantaggi della globalizzazione. In presenza di tali prospettive - considerato che una moneta è non solo l’incarnazione di un’economia omogenea, ma anche l’espressione della fiducia riposta in chi la emette (uno Stato riconosciuto) - può l’euro, un’unità di conto imposta per conseguire i fini speculativi del trattato di Maastricht, essere considerata una moneta? La risposta non può essere che una: L’EURO NON E’ UNA VERA MONETA! L’usuraLe Banche centrali nazionali aderenti all’Eurosistema - termine usato per designare la BCE e le BCN, aderenti al SEBC, che hanno adottato l’euro - su autorizzazione della BCE, prestano agli Stati ed alle Banche ordinarie (quindi all’intero sistema economico) la moneta (l’EURO) creata dal nulla (cioè senza una corrispondente copertura), richiedendo non solo il pagamento degli interessi, ma anche la restituzione del valore che l’EURO medesimo ha acquistato per effetto della sua circolazione (ricordiamo che i simboli monetari entrati in circolazione, al momento dell’emissione, non avevano alcun valore, essendo stati creati dal nulla). I simboli monetari, invero, hanno incorporato il loro valore nominale, il loro potere d’acquisto, soltanto quando i popoli ne hanno accettato la circolazione (peraltro, nel caso dell’Euro si dovrebbe parlare di “accettazione imposta” e non di libera autodeterminazione di volontà). In sostanza, si pratica l’USURA! Le vittime sono i cittadini che necessitano di finanziamenti e quindi le strutture economiche degli Stati. L’usuraio è l’EUROSISTEMA, che appare come una federazione di società per azioni le cui deliberazioni sono adottate dagli organi decisionali della BCE. Ad essa (cioè ad un “privato”, espressione di poteri finanziari sovranazionali) gli Stati membri hanno trasferito la propria sovranità monetaria e di conseguenza il controllo della politica economico-sociale delle nazioni. Va inoltre considerato che, dal punto di vista contabile, la BCE risulta debitrice della moneta emessa, per tutto il tempo della sua circolazione; rappresentando pertanto un debito, tale moneta viene inserita fra le poste passive. Allora, perché percepisce interessi su di essa, pur essendo un debitore? Gli interessi non devono essere corrisposti al creditore, cioè al proprietario? E se la BCE non è il creditore (proprietario) chi può assumere tale veste se non gli Stati e cioè i popoli? Ne consegue che la BCE, essendo debitrice della moneta emessa, ne trae un utile non giustificabile, perché i veri creditori, cioè i proprietari, sono i popoli europei. Se poi si voglia assumere che la BCE è proprietaria della moneta emessa, anche prima del momento in cui la pone in circolazione (assurdo logico ed etico, in base al quale il valore della moneta non sarebbe l’effetto di una convenzione, bensì l’espressione della volontà totalitaria imposta da una struttura privata, direttamente dipendente dai gruppi di potere della finanza sovranazionale) si deve anche convenire che la medesima commette un illecito contabile allorquando la pone in bilancio fra le poste passive. In sintesi, la Banca centrale nel mentre che iscrive al passivo del proprio bilancio i biglietti di banca emessi (anche se essi non rappresentano una perdita, perché la moneta, essendo l’unità di misura del valore dei beni, ha sempre e soltanto valore convenzionale, mai creditizio) addebita gli stessi, invece di accreditarli, ai popoli che, accettandoli, ne determinano il potere di acquisto. Un maledetto imbroglio che realizza un sistema usuraio, sia perché la Banca centrale, quando “presta” denaro, si arroga un diritto di proprietà, che non ha, su tutta la moneta circolante; sia perché i cittadini, da proprietari, diventano debitori della moneta che essi stessi creano. Da proprietari, e quindi creditori, a debitori: ecco l’Usura praticata dal sistema delle Banche centrali che, allorquando prestano, invece di accreditare, il danaro stampato, ne caricano il costo del 200%. Anomalia del sistemaIl sistema monetario adottato, per volontà di una Superfinanza apolide, comporta che uno Stato (e quindi un popolo) per pagare gli interessi dovuti, è costretto a farsi prestare altro denaro, alimentando il debito pubblico ed impoverendo l’economia nazionale. L’anomalia del sistema sta nel fatto che, vivendo in regime di corso forzoso e quindi di inconvertibilità della moneta, non c’è alcuna ragione che possa giustificare la richiesta dello Stato, ad un istituto bancario, di un prestito oneroso di banconote (semplici supporti cartacei) create dal nulla e prive di ogni valore intrinseco. E’ un comportamento che serve soltanto a determinare il trasferimento della sovranità monetaria e del governo della politica monetaria, nelle mani di un’entità privata - lontana dai bisogni e dalle aspirazioni dei singoli cittadini - che persegue esclusivamente i suoi scopi di lucro. Trattasi oltretutto di una politica monetaria attualmente sempre più indirizzata verso una provocata rarità della moneta in circolazione, che viene giustificata dallo spauracchio dell’inflazione: fenomeno peraltro possibile solo in un regime di piena occupazione dei fattori produttivi (il che oggi non si verifica). E se tendenze inflazionistiche sono rilevate o temute, la causa va ricercata nell’aumento della velocità di circolazione della moneta, artificiosamente provocata dagli spostamenti di danaro virtuale, in tempo reale, operati dal sistema bancario-finanziario. Avviene, infatti, che la “Superfinanza” mentre da un lato lucra, attraverso tali trasferimenti, la moneta reale che incamera dagli Stati, per i debiti che gli stessi sono costretti a contrarre con la Federazione delle Banche centrali (a causa della contrazione del medio circolante imposta) dall’altro, incrementa la velocità di circolazione di moneta virtuale, alimentando le tendenze inflazionistiche. Il che comporta, tornando al nostro paese (senza escludere che il fenomeno è esteso a tutti gli altri paesi, specie quelli c.d. in via di sviluppo o sottosviluppati) un debito pubblico superiore al reddito prodotto e un ammontare di interessi passivi superiore all’aumento annuo del reddito nazionale. La conseguenza è che lo Stato, strozzato da questa usura di un potere finanziario apolide, è impossibilitato a programmare e ad attuare serie ed autonome politiche economiche, fiscali e sociali. Un potere assolutoIl potere monetario della Banca centrale europea e di quelle nazionali annulla o rende inefficaci i poteri sovrani dei popoli aderenti al SEBEC e rende manifesto il disegno di attuare un sistema assolutista. Dove il potere assoluto non appartiene ad un Re o ad una Casta ben personificata ed individuata, contro i quali i popoli oppressi possono sollevarsi; appartiene, invece, ad un’Entità virtuale sovranazionale, espressione dell’azione continua e penetrante di non più tanto occulti poteri finanziari che, lentamente, ma progressivamente, stanno espropriando i popoli europei non solo dei loro poteri sovrani, ma soprattutto del loro diritto ad esistere. Con l’istituzione dell’euro, il progetto assolutista è quasi completato. L’abdicazione della politica monetaria a favore della Banca centrale d’Italia, comportante la soggezione del potere politico a quello monetario, ha prodotto nel corso del tempo non pochi danni all’economia del paese. Basti pensare alla tempesta valutaria del settembre del 1992, quando l’allora Governatore (Ciampi?) bruciò 100.000 miliardi di lire (chissà se il fatto può essere correlato ad una certa crociera sul panfilo “Britannia” al largo di Civitavecchia, in quello stesso anno) senza dover rispondere ad alcuno delle proprie decisioni. La non controllabilità e la non responsabilità della Banca d’Italia, un ente privato comunque italiano, sono oggi prerogative di un ente privato sovranazionale, la BCE, priva di ogni riferimento con i popoli assoggettati al suo potere monetario ed i cui organi istituzionali sono autonomi ed indipendenti dagli organi rappresentativi degli Stati che formano il SEBEC. L’art.105 del trattato di Maastricht, infatti, prevede che “la BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote all’interno della Comunità.”, e l’art.107 aggiunge che “nell’esercizio dei poteri e nell’assolvimento dei compiti loro attribuiti… né la BCE, né una BCN, né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai governi degli Stati membri, né da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni e gli organi comunitari, nonché i Governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della BCE o delle Banche centrali nazionali nell’assolvimento dei loro compiti.” Ancora, all’art.108 A.1, si legge che “ la decisione (della BCE, n.d.r.) è obbligatoria in tutti i suoi elementi per i destinatari da essa designati”. Un vero e proprio potere assoluto, in materia di politica monetaria, nelle mani della BCE che, giova ripetere, è un Ente privato sovranazionale, espressione del totalitarismo della grande finanza. Qualcuno si chiederà: ma norme di tale portata non sono in contrasto con i principi contenuti nella prima parte della costituzione italiana, specie con quello sancito dall’Art.1, dove si afferma che la sovranità appartiene al popolo? E quindi anche quella monetaria? I camerieri dei banchieri, i nostri governanti, già hanno ricevuto l’ordine di provvedere alle opportune modifiche costituzionali, non solo per sanare il pregresso, ma anche per evitare l’insorgere di possibili conflitti d’ordine costituzionale. Un primo passo, abbastanza decisivo, già l’hanno fatto con la riforma costituzionale dell’art.117, della quale è stato pubblicizzato soltanto l’aspetto relativo alla c.d. devoluzione di poteri a regioni ed enti locali. E’ stato invece occultato l’altro aspetto, ben più importante, contenuto nell’articolo modificato, tendente a costituzionalizzare la perdita della sovranità monetaria da parte del popolo, laddove è stato fatto approvare, con l’inganno, che: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto…dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.” Sarà dovere di ogni buon cittadino, porre maggiore attenzione alle proposte di modifiche costituzionali che da ora in poi verranno avanzate e predisporre le azioni necessarie per la difesa dei poteri sovrani espropriati al popolo, davanti all’unico organo costituzionale che, al momento, non sembra abbia già un “padrone” e una divisa di “cameriere”: la Corte Costituzionale. Tratto da: http://www.signoraggio.com/euroeusura.html_____________________________________ Insomma, la BCE ha in mano l’economia europea, ma è un organo privato il cui interesse è giustamente quello dei soci, e non quello dei cittadini europei. Come hanno fatto gli Stati Europei a mettere il sangue della loro economia, il denaro, in mano a gente così spregiudicata? Quale alto tradimento è avvenuto? Chiedetelo ai politici che hanno permesso tutto questo!Uno Stato o un’unione europea privata di potere monetario, non ha potere economico, quindi non ha autonomia né indipendenza. Può al massimo occuparsi di matrimoni tra omosessuali, di tagli alla spessa sociale, di complicare la burocrazia, di distruggere l’agricoltura, la scuola, le cultura, la ricerca scientifica, e di ricattare i cittadini, di spiarne le telefonate private, etc[/i] Cita: sezione 9 ha scritto:
Sulle carte false, beh, certo potrei sbagliarmi. Aspetto sempre le smentite, come sulla profezia sul crollo di wall street. Peccato che non arrivano mai: si svicola, e si punta su altro. Non è colpa mia se citi dati e informazioni a casaccio e non verificabili. Ancora insisti con il teatrino? ![Davvero Felice [:D]](./images/smilies/UF/icon_smile_big.gif) Il crollo di Wall Street sarà inevitabile nel momento in cui ci sarà il crollo definitivo e catastrofico dell'euro. E' stato ritardato rispetto alla tabella di marcia con gli ultimi conigli tirati fuori dal cappello di Obama? Questo è poco importante... in quanto il prodotto non cambia di una virgola. L'articolo del Dicembre 2009 che apre questo topic (e che nessuno ha mai scambiato per "La Bibbia"), ad un certo punto recita testualmente: "si prevede che milioni di persone reagiranno con violenza nei confronti dei loro governi e contro coloro che hanno rubato i loro soldi e il loro futuro". Beh.... ci siamo arrivati. Oppure non ti risulta neanche questo? Sai chi ha detto questa frase nel 2009? L'ex direttore del Fondo Monetario Internazionale (FMI), Dominique Strauss-Kahn. Un Bilderberg....un Bilderberg come Draghi o come Monti. Indignados, la protesta diventa planetaria http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 31734.htmlDa Wall Street, cuore della finanza mondiale, fino al resto del pianeta. E' ormai globale la protesta degli Indignados, declinata in differenti connotazioni a seconda dei Paesi ma legata dal filo rosso della contestazione alle corporazioni, alle speculazioni finanziarie, alle banche, alla corruzione, alle lobby politico-economiche.
''Siamo il 99 per cento'', e' lo slogan piu' urlato dai manifestanti statunitensi, ripetuto oltreoceano anche dagli studenti italiani. ''Siamo quelli che combattono l'avidita' dell'1 per cento che ha tutto''. La protesta americana si rifa' alla Primavera Araba e agli Indignados spagnoli e cileni, come e' scritto sugli stessi blog del movimento Occupy Wall Street. Dal 17 settembre (giorno in cui gruppi sparuti di manifestanti si sono accampati a Wall Street), la protesta si e' diffusa a macchia d'olio di citta' in citta', coinvolgendo non solo i giovani, e poi via via varcando i confini Usa. Occupy Wall Street e' un movimento senza leader, organizzato con il sistema delle assemblee, di cui fa parte gente di tutte le razze, di tutti i generi e di tutti gli orientamenti politici. L'unica cosa che i dimostranti hanno in comune e' l'essere parte di quel ''99 per cento''. I messaggi viaggiano attraverso la rete, soprattutto attraverso i blog e i social network, Facebook e Twitter, come del resto accade anche in Europa e in Italia stessa. Dopo un paio di settimane il movimento e' arrivato in Europa, o meglio e' tornato (visto che i primi fermenti sono nati proprio in Spagna) con marce e accampamenti a Bruxelles e con cortei anche in Italia. A scendere in piazza sono soprattutto studenti, giovani precari, ma anche altri 'Indignati', di ogni eta'. In Spagna, in Cile, in Israele la ribellione e' gia' scattata da mesi: anche qui i giovani sono scesi in piazza, accampandosi e urlando il proprio dissenso, verso ''un sistema che non consente futuro'', per tentare un cambiamento profondo della societa'. In realta' questo fermento e' nato a Madrid, dove migliaia di giovani hanno occupato piu' volte e per piu' giorni Puerta del Sol, la piazza del 'km 0' di Spagna. Da Madrid il movimento si e' quindi diffuso in altre citta' spagnole. Anche in Cile si lotta: i giovani chiedono piu' certezze per il futuro. La protesta e' approdata poi in Israele a luglio, quando Tel Aviv e' stata occupata da dimostranti che chiedevano una maggiore giustizia sociale. L'indignazione ha attraversato l'Atlantico e a settembre e' arrivata negli Stati Uniti. Dapprima a New York, con la protesta di Wall Street e poi a Washington, dove i manifestanti hanno marciato vicino alla Casa Bianca. Quindi a Los Angeles, Chicago, Seattle e cosi' via. Sul movimento e' intervenuto anche il presidente Barack Obama per dire che "chi contesta dà voce alla frustrazione del Paese" per una crisi economica e occupazionale frutto della crisi finanziaria. Infine sono scesi in piazza anche gli Indignados cinesi, ottenendo l'appoggio delle autorità locali in una protesta che pero' ha connotati del tutto diversi, se non opposti: la rabbia verso l'Occidente e gli Stati Uniti.
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_________________ "…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
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