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MessaggioInviato: 21/10/2011, 18:03 
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rmnd ha scritto:


Le economie mondiali e la Libia dopo Gheddafi

http://lapulcedivoltaire.blogosfere.it/

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NATO=DEVASTAZIONE, SACCHEGGIO, STRAGE..

iraq, afghanistan, libia..

peggio delle cavallette..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 21/10/2011, 18:54 
non vorrei,ma e' una possibilita' non remota,ke pur di accaparrarsi le ricchezze e la ricostruzione,il paese possa essere balcanizzato....... [:202] [:197] [:198]


Ultima modifica di ubatuba il 21/10/2011, 18:55, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 21/10/2011, 21:22 
Ma certo è troppo facile ribaltarla la frittata, se la sx vede solo complotti, solo perchè per cortesia e gentilezza, ha baciato la mano, in quel periodo quello che ora viene chiamato il dittatore, era rispettato/riverito in tutto il mondo e in Italia da tutta la sx...
Mentre l’avvicinamento alla Russia/Bielorussia/Libia, fa parte del piano energetico, che l’Italia ha assoluta necessità e grazie a questo governo, non siamo rimasti a secco!
Se c’è un’amicizia che si chiami Lavitola o altro che contribuisca al bene dell’Italia, che ben venga.
Il piano energetico: il nucleare era solo un’opzione, andremo avanti con le rinnovabili e fossili..
Se la sx la smettesse di cercare inutilmente complotti e collaborasse, coma un’opposizione “seria e matura”, come d’altronde ha fatto molto bene all’inizio di questa legislatura, ma poi si è lasciata strappare/strattonare, da una specie di schizofrenia incontrollata..



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Decadenza è colpo di stato. Violato lo stato di diritto, una sentenza già scritta, contro il nemico!
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MessaggioInviato: 22/10/2011, 01:44 
Parsi sulla Libia: "Una sciocchezza restare"
L'esperto a Tgcom: "Non trasformiamo l'area in una gigantesca Striscia di Gaza"


13:16 - "L'obiettivo della Nato, seppur non ufficialmente, era rovesciare il regime. Ora è necessario lasciare subito la Libia". Vittorio Emanuele Parsi, docente di Relazioni internazionali all'Università Cattolica di Milano, svela a Tgcom cosa accadrà ora che il colonnello Gheddafi è uscito di scena.

Gheddafi è stato ucciso. Non poteva che finire così?
"Probabilmente poteva anche essere preso vivo ma forse le forze ribelli non avevano interesse a farlo oppure, più semplicemente, la situazione è scappata di mano".

Il Cnt appare pronto a raccogliere la guida del Paese?
"Il problema non si pone dal momento che non c’è nessun altro che possa prendere il potere. Il primo obiettivo deve essere quello di reintegrare quei pezzi di società libica, di tribù e di opinione pubblica che si sono schierati con Gheddafi e che ora non hanno più alcuna ragione per essere all’opposizione rispetto alla nuova autorità. I libici si devono muovere verso l’integrazione e noi occidentali prima ci togliamo di lì con gli assetti militari meglio è. Altrimenti rischiamo solo di creare pretesti per chi volesse affermare che questa operazione era finalizzata a mettere le mani sulla Libia. Siccome la ragione politica non è stata questa, evitiamo di fare sciocchezze".

Crede che il vero obiettivo dell’operazione Nato fosse il rovesciamento del regime?
"Fin dal primo momento, di fatto, l’obiettivo era mandare a casa Gheddafi. Ed è esattamente quello che è successo. Formalmente il mandato dell’Onu non presupponeva questa obiettivo. Ma fin da subito si era capito che solo la liquidazione o l’arresto di Gheddafi avrebbe consentito di chiudere l’operazione in Libia".

La guida anglo francese dell’operazione cambia gli equilibri nello scacchiere mondiale?
"In ambito Nato, Francia e Inghilterra sono i Paesi che hanno assetti militari degni di nota ma possono affrontare operazioni di questo tipo solo in un’area ristretta come quella del Mediterraneo. Questo intervento, piuttosto, mette in evidenza il fatto che per l'Europa la priorità è il Maghreb, per ragioni di approvvigionamento energetico e di immigrazione. Per gli Stati Uniti, invece, è il Golfo: non solo per l’interesse petrolifero ma anche per la questione israeliana sulla quale Washington è molto più sensibile rispetto a quanto non sia l’intera Europa".

La Libia, dopo l'Egitto e la Tunisia, volta pagina. Quale Paese concluderà la transizione più velocemente?
Difficile fare una previsione in questo senso. Tutti questi Paesi hanno le loro difficoltà. In Libia c’è stato sicuramente un cambiamento radicale del regime perché abbiamo avuto la guerra civile, l’eliminazione fisica del Rais e un intervento militare a sostegno di un sollevamento che era già in corso. In Egitto tutto questo non c’è stato: si è avuta una transizione soft dove la sovranità del Paese non è stata toccata e quindi le problematiche sono differenti. Al Cairo c’è semmai un rischio di continuità.

Ci sono punti in comune?
Su tutta l’area bisogna fare attenzione perché c’è una domanda di libertà espressa in modo quasi primitivo e naif da parte delle popolazioni e un’offerta politica articolata intorno a gruppi islamisti. Non dobbiamo farci prendere dal panico: quell’offerta, nel momento in cui si presenterà sul mercato politico, tenterà di strutturare la domanda. Possiamo fare due cose: da un lato cercare di mantenere il più possibile i contatti con le società che hanno espresso la spinta al cambiamento per continuare ad assisterle a mostrare loro che tutto questo avvicina il Mediterraneo e non lo allontana. Dall’altro non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio: in Egitto l’isteria nei confronti dei Fratelli musulmani non ci permette di vedere che, accanto, ci sono i salafiti che sono peggio. Dobbiamo prestare attenzione alle popolazioni rurali e questo vale anche per la Tunisia. Dobbiamo evitare di fare un pacco regalo con il fiocco della nostra paura consegnando questi Paesi ai più radicali degli islamisti presenti. Da queste situazioni abbiamo imparato che possiamo intervenire militarmente solo quando è assolutamente necessario e al fine di impedire le stragi. Per il resto la nostra capacità di influenza è molto limitata. Dobbiamo iniziare a capire che questi sono Paesi altri e che hanno tutto il diritto di muoversi come ritengono opportuno. Non possiamo permetterci di non dialogare con loro perché correremmo il rischio di trasformare l’intera area in una gigantesca Striscia di Gaza.

Cambierà qualcosa nel rapporto tra la Libia e l’Occidente?
Adesso che non c’è più Gheddafi temo inizierà davvero il gioco duro di tutti quelli che sperano di ottenere qualche cosa dal nuovo regime libico.

E tra la Libia e il mondo arabo?
Non cambierà nulla. La Libia è assolutamente ininfluente e non ha mai contato nulla in quella zona. Proprio questo era il più grande cruccio di Gheddafi. Con tutto il rispetto per la popolazione libica, si tratta di uno scatolone di sabbia con qualche milione di persone.

Quanto al capitolo migratorio, cambierà qualcosa?
Non credo. Il flusso di migranti è stato sospeso con lo scoppio della guerra. Ora riprenderà per la ricomparsa di quei problemi strutturali che spingono normalmente la gente ad attraversare il Mediterraneo su un peschereccio. Tuttavia, almeno in questa fase, non mi aspetto di vedere grandi esodi dalla Libia. La popolazione libica vorrà restare per contribuire, per la prima volta attivamente, a ricostruire un Paese che, comunque, è ricco. D’altro canto, non sarà facile per i neri, arruolati come mercenari da Gheddafi, passare indenni di fronte al rancore e alla voglia di vendetta dei ribelli.

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/arti ... tare.shtml


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MessaggioInviato: 22/10/2011, 11:01 
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cluster ha scritto:

Se c’è un’amicizia che si chiami Lavitola o altro
che contribuisca al bene dell’Italia, che ben venga.



Oh Gesù... speriamo che l'Italia non abbia bisogno
di personaggi del genere...... [V]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 22/10/2011, 11:04 
ASSASSINI

ott 21st, 2011

DI MARCO CEDOLIN
ilcorrosivo.blogspot.com

http://ilcorrosivo.blogspot.com/2011/10 ... .html#more

La foto di Gheddafi sanguinante e senza vita campeggia a tutta pagina sulle TV, sui giornali e sui siti web, come un trofeo di caccia da esibire appeso sopra al caminetto, per compiacere l’ego degli “eroi” senza macchia e senza paura, che elevatisi al rango di gendarmi del mondo hanno “legalizzato” la strage e l’omicidio, inserendoli nel novero dei sacrifici necessari per ottenere un nuovo ordine mondiale che sia completamente funzionale alle loro esigenze. Abbiamo prodotto riflessioni sull’argomento, fin dall’inizio della "guerra santa", portata avanti dall’occidente con la vile compiacenza dell’ONU, nascosto sotto l’ombrello di una risoluzione farsa del tutto disancorata dalla realtà dei fatti e dalle azioni messe in atto sul campo.
Abbiamo seguito passo passo l’annientamento dello stato sovrano socialmente ed economicamente più avanzato dell’intero continente africano, le tonnellate di bombe lanciate sul suo popolo, la distruzione delle sue città e delle sue infrastrutture, la morte e la devastazione portata dal “mostro” occidentale e delegata nelle operazioni di terra ad un manipolo di mercenari e briganti della peggior specie……
Abbiamo stigmatizzato l’informazione mainstream, mai come oggi serva del potere e disposta a produrre documentazioni false a profusione, notizie destituite di ogni fondamento e fandonie di ogni genere, al solo fine di mistificare la realtà e compiacere i desideri del padrone.
Abbiamo assistito all’annientamento del futuro di un popolo, che viveva dignitosamente, con disponibilità economiche e diritti superiori a quelle degli italiani, attraverso l’uso delle bombe, del fuoco e della distruzione. Il tutto perché all’impero occidentale necessitava la disponibilità del petrolio libico, così come necessitavano i denari di Gheddafi e la di lui dipartita.
E oggi assistiamo a quello che verrà presentato come l’ultimo atto della tragedia di Libia. L’assassinio a sangue freddo del leader di quello che era uno stato sovrano, per mano di un commando di briganti, di mercenari o di truppe scelte degli eserciti occidentali. In fondo poco importa l’identità del boia, trattandosi di una storia già scritta, dove i mandanti sono ben noti e pontificano ogni giorno con disinvoltura di civiltà, libertà e democrazia.
Non assisteremo invece al dopo Gheddafi, perché del popolo libico non si parlerà più, così come non si è più parlato del popolo iracheno e di tutti gli altri popoli caduti sotto la scure della Nato, con l’intercessione dell’ONU. Raggiunto l’obiettivo, anche la Libia uscirà dai palinsesti dell’informazione, per entrare nel novero dei paesi “democratizzati” e ridotti alla miseria, sui quali stendere il velo dell’omertà mediatica.
Il tutto con la compiacenza della"società civile" di casa nostra, sempre pronta a stracciarsi le vesti e abbandonarsi all’isterismo più becero, di fronte ai sampietrini e alle vetrine rotte, ma altrettanto pronta a voltarsi dall’altra parte, quando l’oggetto della violenza è un popolo intero, massacrato senza pietà.


Marco Cedolin
Fonte: http://ilcorrosivo.blogspot.com
Link: http://ilcorrosivo.blogspot.com/2011/10 ... .html#more



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MessaggioInviato: 22/10/2011, 12:36 
Già, il rischio è quello, che finiti gli interessi elettorali si sguinzaglino solo quelli economici. E il bello è che la fine della rivoluzione è solo l'inizio della vera lotta... Spero che non pensino che la Libia sia visto come il solito Paese che "non importa il governo, purchè mi faccia lavorare", perchè sennò davvero si sbraneranno (tutti, "amici" stranieri e libici, tra di loro).

Intanto in Tunisia si vota: però un Paese grande e complicato come la Libia non può essere lasciato da solo. Ve l'immaginate l'Italia nel 1945 lasciata da sola? Staremmo ancora in via di autodistruzione tra guerre civili e compagnia...


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MessaggioInviato: 22/10/2011, 13:17 
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sezione 9 ha scritto:

Già, il rischio è quello, che finiti gli interessi elettorali si sguinzaglino solo quelli economici. E il bello è che la fine della rivoluzione è solo l'inizio della vera lotta... Spero che non pensino che la Libia sia visto come il solito Paese che "non importa il governo, purchè mi faccia lavorare", perchè sennò davvero si sbraneranno (tutti, "amici" stranieri e libici, tra di loro).

Intanto in Tunisia si vota: però un Paese grande e complicato come la Libia non può essere lasciato da solo. Ve l'immaginate l'Italia nel 1945 lasciata da sola? Staremmo ancora in via di autodistruzione tra guerre civili e compagnia...

Con quello che è successo il Libia immagino che anche tu sei soddisfatto vero?.[:(]


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MessaggioInviato: 22/10/2011, 14:50 
Tu che sei filo-dittature certamente non sei contento. Io che ho fatto in tempo a vedere Berlinguer da vivo (e dal vivo) sono capace di vedere un po' più in là. Ribadisco che la vera lotta per la democratizzazione (che, ri-ribadisco, non ha mai un ponto di arrivo) comincia solo adesso, e che potrebbe ancora capitare di tutto, compreso lo scenario Somalia. Ri-ri-ribadisco che la dittatura è sempre una usurpazione, che non ci sono rischi troppo grandi quando si tratta di abbatterla, e che bisogna fare le cose sempre con intelligenza e lungimiranza. Così come si è favorito il CNT, ora bisogna fare in modo che gruppi estremisti, minoritari ma organizzati, prendano il sopravvento. "Ritirarsi" è giusto purchè non si abbandoni la Libia a sè stessa.

E spero che la si smetta di elogiare le dittature (non rendendosi conto che chi fa questo gioco ignobile lo fa per parare il sederino a B e alla sua politica fallimentare), perchè se è vero che, per dire, la morte di Gheddafi è stato un crimine, è anche vero che quelle foto dovrebbero essere affiancate da tutti gli immigrati lasciati morire di sete nel deserto. Se vogliamo denunciare i crimini, denunciamoli tutti, non solo quelli che fanno comodo alle nostre teorie (non bislacche, ma pericolose, e indegne di chi si ritiene "civile" e "superiore", a chi poi...).


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Marziano
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MessaggioInviato: 22/10/2011, 15:00 
Quando ho letto che la morte di Gheddafi sarebbe, secondo qualcuno, "una vittoria del popolo libico", mi sono messo a ridere di gusto, nonostante la tragica e sconvolgente barbarie con cui il Colonnello è stato liquidato. L'incalzare dei commenti allucinanti e festosi da parte di molti politicanti ha il sapore della beffa, visto che è chiaro anche per un bambino di tre anni che la cattura e la liquidazione di Gheddafi non sarebbe stata possibile senza l'intervento degli aerei francesi.

Anzi, per dirla tutta, gli stessi ribelli o mercenari - divisi, disorganizzati e privi di sostegno popolare, visto che le forze lealiste hanno resistito per mesi - non sarebbero andati molto lontano senza la copertura aerea della Nato sobillata dalla Francia, quella mediatica di Aljazeera eterodiretta dal Qatar (unico paese arabo a contribuire bellicamente) e il sostegno finanziario di tutti coloro che avevano un interesse materiale (o sono stati costretti dagli eventi) a portare a termine un "cambio di regime" in Libia. La disonestà intellettuale insita nel definire questa ennesima aggressione, pianificata a tavolino, una "rivolta popolare" dovrebbe essere evidente, ormai.

Bene ha detto Borghezio (dovrei cominciare a preoccuparmi?): non bisogna confondere il fu Colonnelo "con i nuovi dirigenti libici portati al potere dalle baionette della Nato e dalle multinazionali del petrolio". Ora stiamo a vedere se questi dirigenti saranno in grado di ricostruire (a suon di barili gratuiti) tutto ciò che i "liberatori" hanno distrutto: dal Grande Fiume Fatto dall’Uomo - il reticolato idraulico che raccoglieva l’acqua fossile del sahara in cui il Colonnello aveva investito miliardi di dollari - agli ospedali oppure se proseguiranno con "la caccia al negro" che hanno inaugurato nelle città da loro democraticamente occupate o se si metteranno a liquidarsi tra di loro, come hanno cominciato a fare con Gheddafi ancora in vita.

Non si sono neanche scomodati a fargli un processo farsa. Non hanno neanche avuto la pazienza di aspettare la prossima festa del sacrificio per appenderlo alla forca, come Saddam. No: un colpo alla testa e via col trascinamento e il pestaggio del cadavere, l'esposizione del corpo martoriato ai flash dei fotografi e alle telecamere, i macabri festeggiamenti. Gli egiziani dovrebbero essere davvero fieri, nonostante tutto: almeno Mubarak viene giudicato da giudici egiziani in un'aula di tribunale, come solo un popolo civile sa fare.

Gheddafi ha fatto la stessa fine di Mussolini, osannato per decenni salvo essere giustiziato senza processo e appeso a testa in giù non appena sono sbarcate le forze alleate. Destino beffardo per l'unico presidente arabo che è riuscito a chiedere e ottenere risarcimenti per il periodo colonialista, l'unico a denunciare platealmente (seppur con modo teatrali ed esagerazioni comiche) l'ipocrisia e la falsità di alcuni governi occidentali.




Sentire il ripetere quell' Allah akbar mentre si spara ,si devasta ,si uccide senza scupoli ,si infierisce su un uomo ormai inerme dovrebbe farci rabbrividire oltre che riflettere...



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E intanto i francesi pongono i loro dictat al probabile nuovo governo libico. Via gli italiani dalle commesse economiche, i libici devono pagare il conto al Napoleone nano.



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Altrimenti rischiamo solo di creare pretesti per chi volesse affermare che questa operazione era finalizzata a mettere le mani sulla Libia

ahahahahaha



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Cita:
sezione 9 ha scritto:

Tu che sei filo-dittature certamente non sei contento. Io che ho fatto in tempo a vedere Berlinguer da vivo (e dal vivo) sono capace di vedere un po' più in là. Ribadisco che la vera lotta per la democratizzazione (che, ri-ribadisco, non ha mai un ponto di arrivo) comincia solo adesso, e che potrebbe ancora capitare di tutto, compreso lo scenario Somalia. Ri-ri-ribadisco che la dittatura è sempre una usurpazione, che non ci sono rischi troppo grandi quando si tratta di abbatterla, e che bisogna fare le cose sempre con intelligenza e lungimiranza. Così come si è favorito il CNT, ora bisogna fare in modo che gruppi estremisti, minoritari ma organizzati, prendano il sopravvento. "Ritirarsi" è giusto purchè non si abbandoni la Libia a sè stessa.

E spero che la si smetta di elogiare le dittature (non rendendosi conto che chi fa questo gioco ignobile lo fa per parare il sederino a B e alla sua politica fallimentare), perchè se è vero che, per dire, la morte di Gheddafi è stato un crimine, è anche vero che quelle foto dovrebbero essere affiancate da tutti gli immigrati lasciati morire di sete nel deserto. Se vogliamo denunciare i crimini, denunciamoli tutti, non solo quelli che fanno comodo alle nostre teorie (non bislacche, ma pericolose, e indegne di chi si ritiene "civile" e "superiore", a chi poi...).

Io non sono per a favore delle dittature,ma questa in particolare di Gheddafi era un'altra cosa,lui nel corso degli anni ha cambiato la sua politica verso l'Occidente,così poteva essere in grado di cambiarla verso il suo Paese con l'aiuto di certe nazioni amiche come l'Italia,già da tempo si era capito che lui era un capo duttile che poteva riuscire ad accontentare la parte del popolo che lo contrapponeva.
Noi che ne sappiamo di preciso dei problemi interni che aveva con gli immigrati?,se persino l'Italia li stà trattando male!.
Ora tu e quelli come te vi trema il c..lo di come si evolverà la Libia,spera che non diventi Fondamentalista Islamica,in quanto se così sarà,la Libia si aggiungerà a tutte quelle nazioni che odiano i tuoi amici Israeliani,quelli che rispettano i diritti umani!.
Tu che hai conosciuto Berlinguer e vedi lontano!!.[:(]
Leggi come lo stato Libico attuava il suo programma politico a favore del suo popolo,cosa vuoi di più tu che ti reputi uomo di sinistra!.
Immagine[/URL]


Ultima modifica di bleffort il 22/10/2011, 16:12, modificato 1 volta in totale.

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'Non sparare'. Utenti segnalano voce italiana durante cattura raìs

Numerosi utenti del sito Adnkronos hanno segnalato una frase impressa in uno dei tanti video postati dai ribelli in cui qualcuno sembrerebbe gridare in italiano: 'No, non sparare'.

continua su: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Ester ... 46957.html


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Bla, bla, bla. Io accetto sempre il rischio di perdere se c'è in gioco la libertà, quello che fa il conservatore sei tu. D'altronde, le prove della benevolenza del dittatore sono chiare a tutti da mesi... Certo una parte consistente era favorevole al regime (o, meglio, era il regime a favorire una parte della Libia per avere una base solida di potere), ma alla richiesta di più libertà, hanno risposto con le bombe... Non scherziamo, su: in Libia non c'era libertà di voto, di pensiero, e di manifestazione delle proprie idee. Che questo schifo venga sostituito da qualcosa di meglio, non è assolutamente automatico: l'ho detto fin dall'inizio che la rivoluzione (o guerra, o guerra civile) non costruisce niente, ma abbatte il vecchio. Il nuovo si comincia adesso a costruirlo.

Quanto alla bella propaganda (o balle di propaganda), se vuoi ti faccio l'elenco: i treni arrivano in orario (autoctona ma sempre valida), tutti hanno casa e lavoro (Urss), abbiamo il sistema sanitario migliore dei caraibi (Cuba). Un altra bella balla è "automobile per tutti", come in Germania. Ma se anche tutto questo fosse vero, mi devi quantificare quanto vale la democrazia, e dimostrarmi che vale meno della "corrente gratis per tutti". Cosa che, tra l'altro, fa tanto Berlusconi. Io, che sono di sinistra (e che sono stato educato a Unità e Editori Riuniti), certe cose le capisco. Tu, che di sinistra non puoi essere (visto che continui a dire che in Libia stavano bene, legittimando il regime libico), dovresti almeno vedere che chi difende Gheddafi, in Italia, non è nè l'unità ne il manifesto, ma libero e giornale.

PS: prima che tu cada nell'antisemitismo di sinistra, ti ribadisco quanto già detto. A me Israele non sta nè antipatico nè simpatico: io giudico le politiche, e i governi. Il governo attuale lo reputo disastroso (al pari della sinistra israeliana), ma ciò non condiziona i miei giudizi sul popolo israeliano, che come entità super-individuale non può risultare simpatico o antipatico, o amico e nemico.

PS2: spero tu ti renda conto che quello che hai postato potrebbe benissimo essere stato detto da Berlusconi.

PS3: ho libri interi di propaganda sovietica, dove si dimostra (?) che tutto andava bene, e che la Russia era il Paese più felice del mondo. Dimmi: se basta un foglio di (bassa) propaganda per santificare un qualsiasi regime, allora l'URSS era davvero la migliore democrazia dell'universo? Argomentando magari con un po' di Berlinguer, che, come sai, non era esattamente amico delle dittature comuniste, o real-socialiste...


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