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MessaggioInviato: 07/03/2013, 09:48 
Ho modificato il post di Bobby come da lui richiesto.
Preciso però che il delitto di ingiuria si configura quando l'insulto è rivolto direttamente alla persona destinataria che deve essere presente oppure raggiunta intenzionalmente tramite scritto o altro mezzo di trasmissione.



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MessaggioInviato: 08/03/2013, 01:12 
Cita:
Bridgestone: incontro a Bari, tensioni
Sindaco Michele Emiliano, pronti ad occupazione fabbrica

Bridgestone: incontro a Bari, tensioni (ANSA) - BARI, 5 MAR - Tensioni si registrato tra i lavoratori dello stabilimento Bridgestone che sono assiepati - oltre un centinaio - davanti alla sede di Confindustria, a Bari, dove e' in corso un incontro per assumere decisioni dopo che la Bridgestone, societa' che produce pneumatici, ha comunicato che chiudera' la fabbrica barese. Partecipano i vertici di Confindustria, sindacati e l'ad Bridgestone Italia R.Mauro. Il sindaco Emiliano ha annunciato di essere pronto ad occupare la fabbrica insieme agli operai.


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 52194.html

Cita:

Commerciante 59enne
soffocato a Barletta
Era in crisi economica
forse è un suicidio


BARLETTA – Un commerciante di 59 anni di Barletta è stato trovato morto in località Boccadoro, nel territorio di Trani. La polizia, giunta sul posto, lo ha trovato con la testa avvolta in una busta e chiusa con nastro adesivo. L'uomo, che da qualche tempo aveva difficoltà economiche, pare abbia lasciato un biglietto di commiato alla moglie. Indagini sono in corso da parte della polizia del commissariato di Trani per accertare se si tratti di un suicidio o di un omicidio, anche se quella del suicidio sembra apparentemente la pista maggiormente battuta.

Al momento rimangono dubbi, e per questo sono in corso tutti gli accertamenti necessari, sulle modalità anomale che sarebbero state scelte dall’uomo per suicidarsi. L’uomo è stato trovato seduto nella sua automobile e teneva stretto in una mano il rotolo di nastro adesivo utilizzato per chiudere la busta.

Aveva un panificio alla periferia di Barletta ed era in una situazione economica molto difficile. Gli affari, a quanto pare, andavano male e il commerciante sentiva il peso della situazione.

A dare l’allarme sono stati i familiari, allarmati per il fatto che il loro congiunto non rispondeva al cellulare. I carabinieri hanno individuato la zona dove si trovava l’auto attraverso il segnale proveniente dal cellulare dell’uomo e hanno segnalato la vicenda alla polizia, competente per territorio.


http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/ ... ategoria=1


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MessaggioInviato: 15/03/2013, 14:11 
Immagine

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 02849.html

E allora.... questa Austerity del menga.... quando verrà messa al bando?
Attendiamo fiduciosi....



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MessaggioInviato: 15/03/2013, 15:39 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Immagine

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 02849.html

E allora.... questa Austerity del menga.... quando verrà messa al bando?
Attendiamo fiduciosi....


Ancora un po' di pazienza TTE... siamo vicini!

Ue: austerity, è scontro tra Francia e Germania

Il Nord Europa contro il Sud, i Paesi dell'austerity contro quelli della crescita, Germania contro Francia: ieri a Strasburgo la frattura è emersa in tutta la sua forza, al vertice dei leader Ue, anche se un'apertura, pur piccola, a una crescita un po' più rapida e meno "vincolata", sembra profilarsi all'orizzonte. Intanto Hollande tuona: troppa rigidità crea disoccupati.
"Ci servono riforme urgente - ha detto il presidente Herman Van Rompuy al termine del vertice -. Guardiamo al di là degli obiettivi di bilancio normali". "Sappiamo che il risanamento richiede tempo per dare frutti, abbassare gli spread non aiuta le persone che hanno bisogno, quindi ci servono riforme urgenti e guardiamo al di là degli obiettivi di bilancio nominali", ha assicurato in chiusura di un incontro che lascia tutti soddisfatti perché, come lo stesso Van Rompuy ha detto citando il noto bestseller erotico, in fondo crescita e austerità non sono che diverse "sfumature di grigio".

Le parole di Monti - Mario Monti, al suo ultimo Consiglio europeo, è riuscito a ottenere quello che cercava: una "flessibilità" o "golden rule" che consenta di poter ricominciare a spendere denaro pubblico quando ci si trova nella forbice tra il pareggio e il 3% di deficit. Con una lettera ai colleghi, Monti ha spiegato che l'Italia "dovrebbe oggi poter utilizzare ogni possibile ulteriore margine" previsto dal patto di stabilità "per attuare immediatamente un piano di sostegno alla creazione di posti di lavoro". E non solo le conclusioni del summit accolgono la richiesta italiana, ma anche il presidente della Commissione Josè Barroso, spiega Monti, "ha riconosciuto che non ci sono contraddizioni" tra le richieste dell'Italia e la disciplina di bilancio del Patto di stabilità e crescita.

Hollande: "Lezione dall'Italia: troppo rigore porta al rigetto" - Il presidente francese Francois Hollande mette il rischio dall'eccesso di rigore e avverte: quando il risanamento procede "troppo in fretta", allora "il rischio è il rigetto dell'Europa in quanto tale: questa è la lezione che deve essere assolutamente imparata", anche in vista delle prossime decisioni che dovrà prendere l'Ue.

"Serve flessibilità" - E ancora, dopo aver auspicato una maggiore "flessibilità se vogliamo assicurarci che la crescita sia la priorità", si è mostrato soddisfatto delle conclusioni del vertice e ha chiesto di "accelerare la messa in opera del patto per la crescita creando il più rapidamente possibile le condizioni per investire 120 miliardi di euro". Per il presidente francese è una delle tre strade da seguire per rendere la disciplina di bilancio "compatibile" con prospettive di crescita. E pure il premier spagnolo Mariano Rajoy si allinea a Francia e Italia dicendo di essere sulla linea di Monti per quanto riguarda gli investimenti.

Merkel: il rigore non va contro la crescita - La cancelliera tedesca Angela Merkel, paladina del rigore, ci tiene invece a non creare equivoci, e sottolinea che crescere si può, anche a queste condizioni e con questa politica economica: "Il consolidamento non è in contraddizione ma deve essere visto come interdipendente con la crescita", in quanto "tutto questo deve essere visto in un unico contesto per rilanciare occupazione e crescita, e non come un elemento contro l'altro".

Monti: flessibilità per premiare i Paesi virtuosi - Ma è Monti a spiegare ai Paesi nordici che ora servono "margini di flessibilità" per ricompensare i Paesi virtuosi, cioè quelli che hanno fatto già i compiti. Ovviamente tali margini "non significano spazi sconfinati e creativi", ma aiutano senza dubbio a dare un po' di sollievo.

Il vertice insomma non risolve il dilemma crescita-austerità, ma lascia intendere che qualcosa in Europa si muove, forse anche grazie al "caso Italia" illustrato da Monti ai colleghi, per dimostrare cosa succede ai governi che applicano una rigida austerity. "Monti non ha avuto il tempo di raccoglierne i frutti", dice la Merkel, ma in Europa non ne sono tutti convinti.

http://www.tgcom24.mediaset.it/economia ... ania.shtml

Vi rendete conto che tutto questo è merito del risultato del M5S in Italia?!

Avesse vinto il PD senza problemi nulla di tutto questo sarebbe mai potuto accadere...

[^]



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MessaggioInviato: 20/03/2013, 09:26 
Vinceremo perché amiamo.
http://paolobarnard.info/intervento_mos ... php?id=603


Il piccolo imprenditore che prima di Natale voleva uccidersi, con moglie e due piccole bambine, mi ha scritto. Ne parlai qui http://paolobarnard.info/intervento_mos ... php?id=596

Eccolo:

“Buongiorno dott. Barnard,
solo per dirle che ci sono ancora. E lotto.
Grazie ancora.
GAL”
Dio, Dio, Dio che cosa immensa, che cosa indicibile. Quell’uomo ha salvato le sue due bambine, lo ha fatto. Sono fuori di me dalla gioia, non mi tengo più….
Tutti, tutti, abbracciamo quell’uomo, adesso, ciascuno di voi. Ha salvato le sue due piccoline!!!!
CHE GIOIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!! W LE BAMBINE, W QUEGLI AMORI PICCOLI E MERAVIGLIOSI!!!!!
VI AMO PICCOLE, CHE BELLLLLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!
VIVE LE BAMBINE, VIVA VINCERE CONTRO LA MORTE CHE CI INFILIGGONO. VINCEREMO PERCHE’ AMIAMO.
Che questo sia il nostro slogan da ora in poi. Vinceremo perché ci rifiutiamo di veder soffrire gli innocenti. Perché noi amiamo e vogliamo essere amati, e questi mostri repellenti delle tecnocrazie sono esseri decomposti che tentano di tornare vivi sparandosi pere di potere nelle vene, e succhiandoci la vita e la possibilità di amare.
Ma noi vogliamo amare, vogliamo vedere le nostre bambine e i nostri bambini essere amati e sorridere, e ci ribelliamo ai mostri decomposti del Potere. Con la nostra incontenibile voglia di amore e di amare, di stare bene, di essere delicati gli uni con gli altri. Noi ci ribelliamo, perché sappiamo amare.
Noi vinceremo perché amiamo, e questa società è nostra, NOSTRA, noi, che sappiamo amare.
E credetemi. La MEMMT è questo, è amore per chi non ha, per chi viene svuotato nell'anima dall'avidità del Potere, per chi crede di essere nulla e non sa più rivendicare i suoi diritti. Credetemi, amatevi, salviamo i nostri bambini, con l'amore per loro e per una economia a loro misura, che significa una vita a loro misura.
L'amore e l'intelligenza, la MEMMT creata amando, vincono. Noi vinceremo perché amiamo
Sono con voi. Paolo Barnard



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MessaggioInviato: 21/03/2013, 14:48 
Ce l'avete fatta, almeno sulla carta... maledetti bastardi......
Dovevano chiudere 100.000 imprese per arrivare a questa decisione??? [}:)]

Debiti P.A.: ossigeno per le imprese via libera a 40 miliardi tra 2013-2014
Grilli, deficit a 2,9% per accelerare il pagamento delle spese

21 marzo, 14:41

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 32208.html





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MessaggioInviato: 05/04/2013, 17:40 
Lei pensionata, lui esodato. Coppia si suicida per la crisi
Venerdì, 5 aprile 2013 - 11:42:00
Una coppia di coniugi si è suicidata a Civitanova Marche per difficoltà economiche. L'uomo, di 62 anni, e la moglie di 68, si sono impiccati: i corpi sono stati trovati dai vicini di casa, che hanno subito avvisato i carabinieri. L'uomo era un esodato, la moglie aveva una modestissima pensione. Secondo gli investigatori non vi sono dubbi che si sia trattato di un doppio suicidio, e che la cause vanno ricercate nelle precarie condizioni economiche della coppia. I due hanno lasciato un biglietto: "Scusateci per quello che abbiamo fatto"

Anche il fratello della donna che questa mattina e' stata trovata morta insieme al marito nel maceratese si e' tolto la vita. Il corpo dell'uomo e' stato ripescato nelle acque antistanti il molo sud del porto di Civitanova: anche lui e' un pensionato, 73 anni, con un passato da opraio nel settore calzaturiero. Viveva nell'abitazione adicente a quella della coppia. Secondo quantro si e' appreso, quando l'uomo e' arrivato sul luogo del duplice suicidio, non avrebbe retto al dolore.

IMPRENDITORE SUICIDA A VENEZIA - Un piccolo imprenditore, attivo nella termoidraulica, si è suicidato perché in crisi economica e in particolare perché non riusciva a riscuotere i crediti frutto del proprio lavoro. La vittima è un 46enne di Spinea (Venezia) che è stato trovato impiccato nel garage della propria abitazione. L'uomo, sposato e con una figlia piccola, aveva subito il pignoramento della propria casa e si era trasferito a vivere da dei parenti a cui è toccato scoprire il cadavere. L'uomo, che non ha lasciato alcun biglietto per giustificare il gesto, temeva che la crisi travolgesse anche il cognato con il quale aveva cominciato a collaborare per guadagnare qualcosa.

http://affaritaliani.libero.it/cronache ... 50413.html

...e'mai posibile che nessuno debba pagare x quello che puo' essere considerato un istigazione al suicidio...........................


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MessaggioInviato: 05/04/2013, 19:01 
Doveva 15000 euro al fisco ti basta?

Ha ragione Grillo prenderemo i bastoni e sappiamo gia' chi bastonare per primi.......



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MessaggioInviato: 05/04/2013, 19:30 
E quando si muove, lui? [^]



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MessaggioInviato: 06/04/2013, 17:31 
sabato 6 aprile 2013

Vicenza, si suicida e lascia un foglio ai familiari: "fatelo sapere, scrivete ai giornali"


Nella giornata di ieri ha fatto scalpore il caso del triplice suicidio di Macerata, talmente eclatante che i mass media, che evitano accuratamente di parlare di "suicidi da insolvenza", hanno dovuto menzionare la vicenda: ma nella stessa giornata si è tolto la vita anche un cinquantenne rimasto senza lavoro di Zané, provincia di Vicenza, che ha lasciato un foglio al figlio: "fatelo sapere, ditelo ai giornali"...

Di seguito l'articolo de ilgiornaledivicenza.it:

Immagine



Un genitore lascia scritto al figlio di informare l'opinione pubblica sui motivi che l'hanno spinto alla tragedia. Un cinquantenne rimasto senza lavoro si è tolto la vita: in un biglietto ha chiesto che i suoi cari spieghino i motivi del gesto

ZANÈ. Un biglietto di saluto ai suoi cari; la spiegazione del motivo di quel tragico gesto, dettato dalla disperazione di non avere più un lavoro e una richiesta chiara: «Fatelo sapere tramite il giornale». È questo che ha spinto un ragazzo a reagire al dolore e a raccontare la storia del padre, un autotrasportatore di Zané, che la scorsa settimana si è tolto la vita nella sua abitazione. Da quanto tempo suo padre era senza lavoro? «Mio papà ha fatto il camionista per trent'anni. Ha sempre versato regolarmente i contributi e si è sempre dimostrato un gran lavoratore. Poi con la crisi le cose hanno iniziato ad andare male, non veniva più pagato, ha cercato altri lavori, ma alla fine si è trovato disoccupato. Ha ricevuto un contributo di 700 euro al mese, per sette mesi. E da ottobre, più nulla». Come ha reagito a questa situazione? «Senza lavoro si sentiva impotente. Non ha mai smesso di cercare un'occupazione, ha presentato oltre 300 richieste, anche fuori regione, ma le risposte erano sempre le stesse: o non cercavano, o era troppo vecchio. Aveva 50 anni».
Ha mai chiesto aiuto? «Non nel senso di un sostegno. Chiedeva solo di poter lavorare, con dignità. Quando ha visto che non cambiava niente, ha fatto quello che sappiamo. Voleva che qualcuno si muovesse, che lo Stato prendesse in mano la situazione, che i politici cominciassero a fare qualcosa». Vi sareste aspettati un gesto così estremo? «No. Era una persona allegra, solare. Amava la vita e la sua famiglia. E ha sempre cercato di trasmettere questa immagine, anche se soffriva. Ha covato per mesi un malessere, fino ad esplodere, con la speranza però che non fosse inutile. È per questo che ho raccontato la sua storia anche alla fine del funerale, davanti alla chiesa piena». Crede che si sia sentito abbandonato? «Sì perché dopo una vita di lavoro, quando ha chiesto aiuto, ha trovato il silenzio dello Stato. Tutti i particolari sul Giornale in edicola.

Alessia Zorzan

Fonte: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/dalla_home/493315_zan_dite_perch_mi_sono_suicidato/?refresh_ce

Source: nocensura.com: Vicenza, si sui... sapere, scrivete ai giornali"


Immagine

Inserisco ancora una volta le parole di un essere immondo:
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"Esigo un suicidio al giorno"
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Ultima modifica di Wolframio il 06/04/2013, 17:33, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 06/04/2013, 19:55 
Dai, era un paradosso! (Bisogna sempre conoscere per intero i discorsi ...)
Comunque non capisco perché non portino davanti a Montecitoiro tutte le croci dei suicidi di quei poveretti! Se fossi tra quei famigliari lo proporrei IMMEDIATAMENTE: "sit in" davanti, con le croci in mano! [:(!]




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[:(]



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MessaggioInviato: 06/04/2013, 20:23 
Fine dell' ingerenza dello stato e dei poteri forti nelle questioni regionali e salvaguardia delle medie e piccole imprese. Tassazione regionale per favorire lo sviluppo e supporto finanziario a chi vuole creare posti di lavoro.
Questo si chiama federalismo e chi è che non lo vuole ?



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MessaggioInviato: 13/04/2013, 14:38 
Tratto da:

Squinzi: «Inerzia della politica, siamo senza governo,
abbiamo buttato un punto di Pil»


Il presidente di Confindustria: «Sistema politico strangola chi dice di amare,
come italiano chiedo di non vivere così»


http://www.corriere.it/economia/13_apri ... 88da.shtml

RISPETTO - «Come vostro presidente, e come italiano, chiedo di non vivere così», aggiunge Squinzi. Il presidente di Confindustria chiede «rispetto» per lavoro e impresa, poi «buona politica», in un «Paese di cittadini e non di sudditi». «Chiediamo e abbiamo diritto di vivere in un Paese che rispetti e premi il lavoro, l'impresa, la capacità di rischio. Non li punisca, non li avvilisca, non li impaurisca», dice il leader degli industriali. E «chiediamo - aggiunge - di vivere un Paese dove la politica sia buona politica e si faccia rispettare e stimare per le scelte che compie e per quanto sa realizzare. Un Paese di cittadini e non di sudditi».

PAZIENZA - «Se chiudono le imprese muore il Paese», avverte il leader degli industriali. «Oggi, qui a Torino, insieme al tempo è scaduta anche la nostra pazienza», dice: «Cosa deve accadere ancora e di più perchè si comprenda la gravità dell'emergenza economica ed i rischi, concreti, che stiamo correndo?».

DEBITI PA - Poi Squinzi si è soffermato sul decreto che restituisce parzialmente i debiti della pubblica amministrazione. «Su un monte debiti di poco meno di 100 miliardi, ne sono stati messi a disposizione 40 in dodici mesi. Pochi, ma è un inizio», ha proseguito. «Ne è nato un provvedimento del governo, importante, sul quale dobbiamo lavorare ancora sugli aspetti della tempistica e della burocrazia. Molte sono le sollecitazioni, quasi un grido di dolore, che in questi giorni mi sono arrivate da amministratori locali e dai sindaci, per un provvedimento che tutti ci segnalano di difficilissima lettura ed applicazione», ha concluso.



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Disoccupazione: era il vero obiettivo dei nostri oligarchi

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Quante inutili lacrime di coccodrillo bagnano il solito conformismo della grande informazione. Ora improvvisamente si scopre che non c’è un milione di posti di lavoro in più, ma in meno. E naturalmente la parola più adoperata è emergenza. Ma quale emergenza, la disoccupazione di massa è un obiettivo perseguito da venti anni da parte delle classi dirigenti, con una accelerazione negli ultimi due così brutale che forse il risultato è andato oltre quanto ci si prefiggeva. Ma resta il fatto che la disoccupazione è prima di tutto voluta. Nella ideologia liberista che ancora domina tutte le politiche economiche, soprattutto in Europa, la disoccupazione è lo strumento per riequilibrare il mercato del lavoro quando calano i profitti. Le aziende riducono il personale e questo crea una disoccupazione che dopo un po’ produce concorrenza al ribasso sul prezzo della forza lavoro. Alla fine il salario precipita fino al punto in cui le imprese trovano conveniente ricominciare ad assumere e si riparte, c’è la famosa ripresa.

Questa politica è stata da noi attuata per venti anni, prima con la precarizzazione e poi, quando è scoppiata la grande crisi, con la Montidisoccupazione di massa. E tutto questo ha prodotto il risultato voluto, il crollo dei salari e l’aumento degli orari di chi è rimasto al lavoro. Pensiamo solo a Marchionne. Nulla del suo progetto sulla forza lavoro sarebbe stato realizzabile senza il ricatto della disoccupazione, ovviamente amplificato dalla minaccia: o così o all’estero. Anche questa minaccia infatti sarebbe meno efficace se ci fossero alternative immediate per chi rifiuta di accettare quel ricatto. Ma siccome chi perde il lavoro, soprattutto se di mezza età, deve mettersi in coda dietro ai più giovani nella vana ricerca di una occupazione precaria e neppure la trova, è chiaro che il ricatto funziona.

Immagine

Così in questi anni di precarietà e disoccupazione di massa, chi ancora conserva un posto di lavoro degno di questo nome ha imparato ad autosfruttarsi. Del resto la solita informazione di regime spiega ogni giorno che gli occupati “normali” sono dei privilegiati. Hai già il lavoro, accontentati, non pretendere anche il salario! Così alla fine l’obiettivo è stato raggiunto, là dove ancora si lavora la minaccia della disoccupazione di massa ha fatto sì che i dipendenti accettino condizioni di lavoro e salario che solo poco tempo fa sarebbero state ripudiate perché lesive della dignità. Obiettivo raggiunto, ma non si riparte e la crisi si aggrava. Perché queste politiche liberiste possono avere, a prezzo di terribili ingiustizie, qualche successo se l’economia complessiva è in fase di grande crescita. Ma se come ora l’economia nel mondo ristagna, cresce solo in Cina, India, etc e precipita Marchionneverso il basso nell’Occidente; allora il risultato non c’è. Come dopo la crisi del 29, le politiche liberiste aggiungono danno a danno.

In più l’Italia aggiunge a tutto questo una politica di pagamento del debito, che ci è imposta dall’Europa e che in tempi di crisi è totalmente insostenibile, come lo erano le riparazioni di guerra chieste alla Germania alla fine della prima guerra mondiale. Come facciamo a pagare una rata annuale di 120 miliardi all’anno, tra interessi e riduzione del debito, come ci impone il Fiscal Compact? Non possiamo, a meno di distruggere continuamente risorse che potrebbero essere dedicate alla ripresa. Per questo il calo dello spread si è fermato, non per il teatrino della politica, ma perché gli investitori sanno che l’Italia dalla crisi non esce. Le misure di riduzione dei costi della politica sono giuste sul piano della morale pubblica, ma sul piano economico il loro effetto è zero. Il pagamento dei debiti pubblici alle imprese è giusto, ma al massimo impedisce ulteriori chiusure, non fa ripartire una economia ferma. Così pure incentivare le assunzioni a tempo indeterminato può far assorbire qualche contratto precario particolarmente scandaloso, ma non aggiunge all’esistente nulla. Nessuna azienda assume se non ha nulla da fare in più di quello che già fa.

E allora? Allora bisogna abbandonare totalmente le politiche liberiste che continuano a fallire e a farci fallire. Per metterla in politica bisogna dire no a Berlusconi, ma anche a Ciampi, a Prodi e ovviamente a Monti. Se davvero si vuol abbattere la disoccupazione di massa e considerarla, come fecero tutti i progressisti e gli antifascisti negli anni trenta, il primo nemico della democrazia, allora bisogna rovesciare il tavolo delle misure e dei convincimenti di questi venti anni. Primo, ci vuole un grande intervento pubblico perché il mercato è fallito. Ci vogliono nazionalizzazioni e investimenti pubblici in opere necessarie davvero, abbandonando le varie Tav che producono lauti profitti, ma quasi zero lavoro. Secondo, bisogna bloccare i licenziamenti subito, imponendo alle multinazionali e alle grandi imprese una vera e propria tassa sociale per il lavoro. Se te ne vai paghi Cremaschimolto di più di quello che ti costa restare, questo deve imporre un potere politico con la schiena dritta.

Terzo, bisogna ridurre qui e ora l’orario di lavoro nelle due modalità conosciute. L’abbassamento dell’età della pensione e la riduzione dell’orario settimanale. Questo non crea nuovo lavoro, ma ridistribuisce quello che c’è in modo più giusto, soprattutto a favore dei giovani e degli esodati, e in prospettiva migliora la stessa produttività. Quarto, bisogna ridistribuire ricchezza, prima di tutto con il reddito ai disoccupati e poi con l’aumento delle retribuzioni e delle pensioni più basse. Questo perché bisogna smetterla di pensare che l’economia riparta vendendo Ferrari e Armani ai benestanti e ai ricchi nel mondo. Siamo troppi in Italia per vivere solo di questo. Naturalmente ci sono tante altre misure che andrebbero prese, ma qui ho voluto sottolineare quelle davvero di emergenza e di rottura con le politiche economiche che ci hanno portato a questo disastro.

So bene che queste scelte, che negli anni trenta sarebbero state definite come riformatrici, nulla hanno a che vedere con l’ideologia del riformismo liberista delle oligarchie che ci governano, in Italia e in Europa. Però quanto dobbiamo aspettare e pagare ancora, prima che si capisca che queste oligarchie ci stanno trascinando nel loro fallimento? Facciamo della lotta alla disoccupazione di massa la priorità della politica, e se qualcuno ci risponde parlando di Europa rispondiamo come recentemente hanno fatto milioni di portoghesi: che si fotta la Troika.

(Giorgio Cremaschi, “Disoccupazione, obiettivo raggiunto”, da “Micromega” dell’8 aprile 2013).

http://www.libreidee.org/2013/04/disoccupazione-era-il-vero-obiettivo-dei-nostri-oligarchi/

Source: Disoccupazione: era il vero ob...rchi | Informare per Resistere



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MessaggioInviato: 10/05/2013, 16:07 
Respinta la proposta del M5S di finanziare le P.M.I. con i rimborsi di tutti i partiti
http://www.italiaincrisi.it/2013/05/10/ ... i-partiti/

Ieri in commissione bilancio è stato bocciato un nostro emendamento del M5S che istituiva un Fondo rotativo finalizzato alla concessione di un finanziamento alle micro-imprese e alle piccole imprese che vantino crediti con la pubblica amministrazione.

La dotazione del Fondo doveva essere finanziato con l’abrogazione delle erogazioni a titolo di cofinanziamento ed il rimborso per le spese elettorali sostenute da partiti e movimento politici.

In pratica dicevamo che volevamo finanziare con un Fondo le imprese che hanno crediti con la P.A. tramite l’abrogazione dei rimborsi elettorali.

Pd e Pdl inizino ad assumersi questa responsabilità.

Luigi di Maio – Portavoce 5 Stelle



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