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MessaggioInviato: 07/12/2014, 12:23 
Il Cartello della Federal Reserve: le otto famiglie

I quattro cavalieri bancari (Bank of America, JP Morgan Chase, Citigroup e Wells Fargo) possiedono i quattro cavalieri del petrolio (Exxon Mobil, Royal Dutch/Shell, BP Amoco e Chevron Texaco), in tandem con Deutsche Bank,BNP, Barclays e altri vecchi colossi monetari europei.

Ma il loro monopolio sull’economia globale non si ferma sull’orlo del pozzo petrolifero. Secondo i 10mila documenti societari depositati alla SEC, i quattro cavalieri bancari sono tra i primi dieci titolari di azioni di praticamente ogni società di Fortune 500. [1] Così sono gli azionisti delle banche centrali?

Questa informazione va analizzata molto più da vicino. Le mie domande sulle agenzie di regolamentazione bancaria, in materia di partecipazione azionaria delle prime 25 aziende bancarie degli Stati Uniti furono poste con il Freedom of Information Act, prima di essere negate per motivi di “sicurezza nazionale”.

Questo è piuttosto ironico, dal momento che molti azionisti bancari risiedono in Europa. Un archivio importante sulla ricchezza dell’oligarchia globale che possiede queste holding bancarie è l’US Trust Corporation, fondata nel 1853 e ora di proprietà di Bank of America. L’ultimo US Corporate Trust Director e Trustee Onorario fu Walter Rothschild. Altri direttori furono Daniel Davison di JP Morgan Chase, Richard Tucker di Exxon Mobil, Daniel Roberts di Citigroup e Marshall Schwartz di Morgan Stanley. [2]

J. W. McCallister, un insider dell’industria del petrolio con legami con la Casa dei Saud, ha scritto su ‘The Grim Reaper‘, che ha acquisito un’informazione dai banchieri sauditi secondo cui l’80% della proprietà della New York Federal Reserve Bank, di gran lunga il più potente ramo della Fed, è di sole otto famiglie, quattro delle quali risiedono negli Stati Uniti: Goldman Sachs, Rockefeller, Lehman e Kuhn Loeb di New York, i Rothschild di Parigi e Londra, la Warburg di Amburgo, i Lazards di Parigi e la Israel Moses Seifs di Roma.

Thomas D. Schauf della CPA avvalora le affermazioni di McCallister, aggiungendo che dieci banche controllano tutti i dodici rami della Federal Reserve Bank. Nomina N. M. Rothschild di Londra, Banca Rothschild di Berlino, Banca Warburg di Amburgo, Banca Warburg di Amsterdam, Lehman Brothers di New York, Lazard Brothers di Parigi, Kuhn Loeb Bank di New York, Israel Moses Seif Bank dell’Italia, Goldman Sachs di New York e JP Morgan Chase Bank di New York. Schauf elenca William Rockefeller, Paul Warburg, Jacob Schiff e James Stillman quali individui che possiedono grandi quantità di azioni della FED. [3]

Gli Schiff sono addetti alla Kuhn Loeb. Gli Stillman addetti alla Citigroup, essendosi sposati con il clan Rockefeller alla fine del secolo. Eustace Mullins arrivò alle stesse conclusioni nel suo libro I segreti della Federal Reserve, in cui mostra i grafici che collegano la Fed e le banche associate alle famiglie dei Rothschild, Warburg, Rockfeller e altre. [4]

Il controllo che queste famiglie di banchieri esercitano sull’economia globale non può essere sottovalutato, ed è volutamente abbastanza avvolto nel segreto. Il loro ramo aziendale è rapido nel screditare qualsiasi informazione che smascheri questo cartello di banche centrali private come “teoria della cospirazione”. Eppure, i fatti restano.

La Casa dei Morgan

La Federal Reserve Bank è nata nel 1913, lo stesso anno negli USA il rampollo bancario J. Pierpont Morgan morì e laRockefeller Foundation fu costituita. La Casa dei Morgan presiede la finanza statunitense da un angolo tra Wall Street e Broadway, in qualità di quasi-banca centrale degli USA fin dal 1838, quando George Peabody la fondò a Londra. Peabody era un socio in affari dei Rothschild. Nel 1952 il ricercatore sulla Fed Eustace Mullins avanzò l’ipotesi che i Morgan non fossero altro che agenti dei Rothschild. Mullins scrisse che i Rothschild: “…preferivano operare in modo anonimo negli Stati Uniti dietro la facciata di JP Morgan & Company“. [5] L’autore Gabriel Kolko ha dichiarato, #147;le attività di Morgan nel 1895-1896 nella vendita di obbligazioni d’oro degli Stati Uniti in Europa, si basarono sull’alleanza con la Casa dei Rothschild“. [6]

La piovra finanziaria dei Morgan avvolse rapidamente nei suoi tentacoli tutto il mondo. Morgan Grenfell operò a Londra. Morgan et C.ie governò Parigi. I Lambert, cugini dei Rothschild, istituirono la Drexel & Company di Philadelphia. La Casa dei Morgan supportò Astor, Dupont, Guggenheim, Vanderbilt e Rockefeller. Finanziò il lancio di AT&T, General Motors, General Electric e DuPont. Come i Rothschild di Londra e delle banche Barings, Morgan entrò a far parte della struttura di potere di molti Paesi.

Nel 1890 la Casa dei Morgan prestava alla banca centrale dell’Egitto, finanziava le ferrovie russe, manteneva le obbligazioni brasiliane dei governi provinciali e finanziava i progetti dei lavori pubblici argentini. La recessione del 1893 rafforzò ancor più Morgan. Quell’anno Morgan salvò il governo degli Stati Uniti dal panico bancario, formando un sindacato per sostenere le riserve statali, con un prestito di 62 milioni dollari in oro dei Rothschild. [7]

Morgan era la forza trainante dell’espansione verso occidente degli Stati Uniti, del finanziamento e del controllo dei buoni delle ferrovie meridionali, attraverso patti di sindacato. Nel 1879 la Central Railroad di New York di Cornelius Vanderbilt, finanziata dai Morgan, adottò tariffe di spedizione preferenziali per supportare il monopolio della Standard Oil di John D. Rockefeller, cementando il rapporto Rockefeller/Morgan. La Casa dei Morgan finì sotto il controllo delle famiglie Rothschild e Rockefeller. Un titolo del New York Herald diceva, “Il Re della ferrovia forma un gigantesco trust“. J. Pierpont Morgan una volta dichiarò: “La concorrenza è un peccato“, ma poi opinò allegramente, “Pensa che tutti i concorrenti del traffico ferroviario ad ovest di St. Louis sono sotto il controllo di una trentina di uomini“. [ 8]

Morgan ed Edward Harriman, banchiere della Kuhn Loeb, avevano il monopolio delle ferrovie, mentre le dinastie bancarie Lehman, Goldman Sachs e Lazard si unirono ai Rockefeller nel controllo della base industriale degli Stati Uniti. [9] Nel 1903 un trust bancario fu istituito dalle otto famiglie. Benjamin Strong del trust bancario fu il primo governatore della New York Federal Reserve Bank. Nel 1913, la creazione della Fed fuse il potere delle otto famiglie con il potere militare e diplomatico del governo degli Stati Uniti. Se i loro prestiti esteri non venivano ripagati, gli oligarchi potevano ora inviare i marines degli Stati Uniti a raccogliere i debiti. Morgan, Chase e Citibank formarono un sindacato del prestito internazionale.

La Casa dei Morgan era accondiscendente con i Windsor e i Savoia. Kuhn Loeb, Warburg, Lehman, Lazard, Israel Moses Seifs e Goldman Sachs hanno avuto stretti legami con i reali europei. Nel 1895 Morgan controllava il flusso di oro degli Stati Uniti. La prima ondata di fusioni statunitensi avvenne alla sua infanzia e fu promossa dai banchieri. Nel 1897 vi furono sessantanove fusioni industriali. Nel 1899 milleduecento. Nel 1904 John Moody, fondatore del Moody Investor Services, disse che era impossibile parlare degli interessi di Rockefeller e Morgan in modo distinto. [10]

La sfiducia pubblica sulle fusioni si diffuse. Molti li considerarono dei traditori che lavoravano per i soldi della vecchia Europa. La Standard Oil di Rockefeller, l’US Steel di Andrew Carnegie e le ferrovie di Edward Harriman furono tutti finanziati dal banchiere Jacob Schiff di Kuhn Loeb, che lavorava a stretto contatto con i Rothschild europei. Diversi stati occidentali vietarono i banchieri. Il predicatore populista William Jennings Bryan fu tre volte il candidato democratico alla presidenza dal 1896 al 1908. Il tema centrale della sua campagna anti-imperialista era che gli USA stavano cadendo nella trappola della “servitù finanziaria a capitalista inglese“.

William Howard Taft sconfisse Bryan nel 1908, ma da quel momento il predecessore e mentore di Taft, Teddy Roosevelt, fu costretto da questo populismo diffuso a promulgare lo Sherman Anti-Trust Act. Che poi continuò con la Standard Oil Trust. Nel 1912, si tennero le udienze Pujo, rivolte sulla concentrazione di potere a Wall Street. Nello stesso anno la moglie di Edward Harriman vendette le sue quote della Guaranty Trust Bank di New York a JP Morgan, creando il Morgan Guaranty Trust. Il giudice Louis Brandeis convinse il presidente Woodrow Wilson a chiedere la fine delle intersezioni dei consigli amministrativi.

Nel 1914 il Clayton Antitrust Act fu approvato. Jack Morgan, figlio e successore di J. Pierpont, rispose invitando i clienti della Morgan Remington e Winchester ad aumentare la produzione di armi. Sostenne che gli Stati Uniti dovevano entrare nella Prima guerra mondiale. Pungolato dalla Fondazione Carnegie e da altri oligarchi, Wilson li appoggiò. Come scrisse Charles Tansill in L’America va in guerra: “Anche prima del fragore delle armi, la ditta francese dei Rothschild Freres informò la Morgan & Company di New York, suggerendo la flottazione di un prestito di 100 milioni di dollari, una parte consistente del quale doveva essere lasciato negli Stati Uniti per pagare gli acquisti francesi di beni statunitensi“.

La Casa dei Morgan finanziò la metà dello sforzo bellico degli Stati Uniti, durante la ricezione delle commissioni che allinearono aziende come GE, Du Pont, US Steel, Kennecott e ASARCO. Tutti erano clienti della Morgan che anche finanziò la guerra anglo-boera in Sud Africa e la guerra franco-prussiana. La Conferenza di Pace di Parigi del 1919 fu presieduta da Morgan, che sostenne gli sforzi della ricostruzione sia tedeschi che alleati. [11]

Negli anni ’30 il populismo ritornò negli USA dopo che Goldman Sachs, Lehman Bank e altri approfittarono del crollo del 1929. [12] Il presidente della commissione bancaria del Congresso, Louis McFadden (D-NY), disse della Grande Depressione, “Non fu un incidente, ma un avvenimento attentamente artificioso…

I banchieri internazionali cercarono di suscitare una situazione disperata qui, in modo che potessero imporsi come governanti di tutti noi“. Il senatore Gerald Nye (D-ND) presiedette un’indagine sulle munizioni nel 1936. Nye concluse che la Casa dei Morgan aveva gettato gli Stati Uniti nella prima guerra mondiale per proteggere i prestiti e creare una industria bellica in piena espansione. Nye poi produsse un documento dal titolo ‘La prossima guerra‘, che cinicamente parlava “del vecchio trucco della dea democrazia“, attraverso cui il Giappone poteva essere usato per trascinare gli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale. Nel 1937 Ii segretario degli Interni Harold Ickes avvertì sull’influenza delle “60 famiglie d’America”.

Lo storico Ferdinand Lundberg scrisse un libro dallo stesso titolo. Il giudice della Corte Suprema William O. Douglas denigrò “l’influenza dei Morgan… la più perniciosa nell’industria e nella finanza di oggi.” Jack Morgan rispose spingendo gli Stati Uniti verso la seconda guerra mondiale.

Morgan aveva stretti rapporti con le famiglie Iwasaki e Dan, i due clan più ricchi del Giappone, che possedevano Mitsubishi e Mitsui rispettivamente da quando le imprese apparvero nello shogunato del 17° secolo. Quando il Giappone invase la Manciuria, massacrando contadini cinesi a Nanchino, Morgan minimizzò l’incidente. Morgan ebbe anche stretti rapporti con il fascista italiano Benito Mussolini, mentre il nazista tedesco dr. Hjalmar Schacht fu un agente di collegamento della Morgan Bank durante la seconda guerra mondiale. Dopo la guerra i rappresentanti della Morgan incontrarono Schacht presso la Banca dei regolamenti internazionali (BRI) a Basilea, in Svizzera. [13]

La Casa dei Rockefeller

La BIS è la banca più potente del mondo, la banca centrale globale delle otto famiglie che controllano le banche centrali private di quasi tutte le nazioni occidentali e in via di sviluppo. Il primo presidente della BIS fu il banchiere dei Rockefeller Gates McGarrah, funzionario presso la Chase Manhattan e la Federal Reserve. McGarrah è il nonno dell’ex direttore della CIA Richard Helms. I Rockefeller, come i Morgan, avevano stretti legami con Londra.

David Icke scrive ne ‘I figli di Matrix‘, che Rockefeller e Morgan erano solo “controfigure” dei Rothschild europei. [14] BIS è di proprietà di Federal Reserve, Banca d’Inghilterra, Banca d’Italia, Banca del Canada, Banca nazionale svizzera, Nederlandsche Bank, Bundesbank e Banca di Francia. Lo storico Carroll Quigley ha scritto, nel suo epico libro ‘Tragedy and Hope’, che la BIS era parte di un piano “per creare un sistema mondiale di controllo finanziario privato capace di dominare il sistema politico di ogni Paese e l’economia mondiale nel suo complesso… essere controllati in modo feudale dalle banche centrali del mondo che agiscono di concerto con accordi segreti.” Il governo degli Stati Uniti ebbe diffidenza storica verso la BIS, facendo lobbying, senza successo, per la sua scomparsa alla Conferenza di Bretton Woods del 1944.

Invece il potere delle otto famiglie fu ingrandito con la creazione a Bretton Woods del FMI e della Banca Mondiale. La Federal Reserve si riprese le azioni della BIS solo nel settembre 1994. [15]

La BIS detiene almeno il 10% delle riserve monetarie di almeno 80 banche centrali del mondo, del FMI e di altre istituzioni multilaterali. Opera da agente finanziario negli accordi internazionali, raccoglie informazioni sull’economia globale ed è prestatore di ultima istanza per evitare il collasso finanziario globale. La BIS promuove l’agenda del fascismo del monopolio capitalista. Diede un prestito ponte all’Ungheria negli anni ’90 per garantire la privatizzazione dell’economia di quel Paese.

Servì ad incanalare il finanziamento delle otto famiglie di Adolf Hitler, guidate dalla J. Henry Schroeder e Mendelsohn Bank dei Warburg di Amsterdam. Molti ricercatori sostengono che la BIS è al nadir del riciclaggio globale dei narcodollari. [16] Non è un caso che la BIS abbia sede in Svizzera, luogo preferito per nascondere la ricchezza dell’aristocrazia mondiale e sede della P2 italiana, dei massoni della Loggia Alpina e del nazismo internazionale. Altre istituzioni controllate dalle otto famiglie sono il World Economic Forum, la Conferenza monetaria internazionale e l’Organizzazione mondiale del commercio.

Bretton Woods fu una manna per le otto famiglie. Il FMI e la Banca Mondiale sono stati al centro di questo “nuovo ordine mondiale”. Nel 1944 le prime obbligazioni della Banca Mondiale furono emesse da Morgan Stanley e First Boston. La famiglia francese Lazard fu sempre più coinvolta negli interessi della Casa dei Morgan. La più grande banca d’investimento della Francia, la Lazard Freres di proprietà delle famiglie Lazard e David-Weill, vecchi rampolli bancari genovesi rappresentati da Michelle Davive. Un recente presidente e CEO di Citigroup fu Sanford Weill.

Nel 1968 Morgan Guaranty lanciò Euro-Clear, sistema di compensazione bancario con sede a Bruxelles sui titoli in eurodollari. Fu il primo tentativo del genere automatizzato. Alcuni presero a chiamarlo Euro-Clear “The Beast”. Bruxelles funge da quartier generale della nuova Banca centrale europea e della NATO. Nel 1973 i funzionari di Morgan s’incontrarono segretamente alle Bermuda per resuscitare illegalmente la vecchia casa dei Morgan, 20 anni prima che la legge Glass-Steagal venisse abrogata. Morgan e Rockefeller fornirono sostegno finanziario alla Merrill Lynch, sostenendo i Big 5 dell’investimento bancario statunitense. Merrill è ora parte di Bank of America.

John D. Rockefeller usò le sue ricchezze petrolifere per acquisire Equitable Trust, che aveva inghiottito alcune grandi banche e società dal 1920. La Grande Depressione contribuì a consolidare il potere dei Rockefeller. La loro banca Chase si fuse con la Kuhn Loeb Manhattan Bank, formando Chase Manhattan, cementando un rapporto familiare di lunga data. La Kuhn-Loeb aveva finanziato, insieme a Rothschild, il tentativo dei Rockefeller di diventare i monarchi del petrolio.

La National City Bank di Cleveland rese disponibili a John D. il denaro necessario per intraprendere la monopolizzazione dell’industria petrolifera statunitense. La banca fu identificata nelle audizioni del Congresso come una delle tre banche di proprietà Rothschild negli Stati Uniti, negli anni 1870, quando i Rockefeller crearono la Standard Oil of Ohio. [17] Un socio dei Rockefeller alla Standard Oil fu Edward Harkness, la cui famiglia controllava la Chemical Bank. Un altro era James Stillman, la cui famiglia controllava la Manufacturers Hanover Trust. Entrambe le banche si fusero sotto l’ombrello della JP Morgan Chase. Due figlie di James Stillman sposarono due figli di William Rockefeller. Le due famiglie controllano anche una grossa fetta di Citigroup. [18]

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Nel settore assicurativo, i Rockefeller controllano Metropolitan Life, Equitable Life, Prudential and New York Life. Le banche dei Rockefeller controllano il 25% di tutte le attività delle 50 maggiori banche commerciali degli Stati Uniti e il 30% di tutte le attività delle 50 più grandi compagnie di assicurazione. [19] Le imprese di assicurazione, la prima negli Stati Uniti fu lanciata dai massoni attraverso la loro Woodman of America, svolgono un ruolo chiave nel traffico in narcodollari alle Bermuda. La società controllate da Rockefeller comprendono Exxon Mobil, Chevron Texaco, BP Amoco, Marathon Oil, Freeport McMoran, Quaker Oats, ASARCO, United, Delta, Northwest, ITT, International Harvester, Xerox, Boeing, Westinghouse, Hewlett-Packard, Honeywell, International Paper, Pfizer, Motorola, Monsanto, Union Carbide e General Foods. La Fondazione Rockefeller ha stretti legami finanziari con le fondazioni Ford e Carnegie. Altri sforzi filantropici della famiglia: Rockefeller Brothers Fund, Rockefeller Institute for Medical Research, General Education Board, Rockefeller University e Università di Chicago, che sforna un flusso costante di economisti di estrema destra apologeti del capitalismo internazionale, tra cui Milton Friedman. La famiglia possiede 30 Rockefeller Plaza, dove l’albero di Natale nazionale viene illuminato ogni anno, e il Rockefeller Center.

David Rockefeller fu determinante nella costruzione delle torri del World Trade Center. La principale sede della famiglia Rockefeller è un massiccio complesso nello Stato di New York, conosciuto come Pocantico Hills. Possiede anche un appartamento di 32 camere sulla 5th Avenue a Manhattan, una villa a Washington DC, Monte Sacro Ranch in Venezuela, piantagioni di caffè in Ecuador, diverse aziende in Brasile, una tenuta a Seal Harbor, nel Maine e resort nei Caraibi, Hawaii e Puerto Rico. [20]

Le famiglie Dulles e Rockefeller sono cugine. Allen Dulles ha creato la CIA, assistito i nazisti, coperto l’assassinio di Kennedy con la sua fasulla Commissione Warren e raggiunto un accordo con i Fratelli musulmani per creare assassini mentalmente controllati. [21]

Il fratello John Foster Dulles presiedette il falso trust della Goldman Sachs prima del crollo del mercato azionario nel 1929 e aiutò il fratello a rovesciare i governi di Iran e Guatemala. Entrambi erano Skull & Bones, attivi nel Council on Foreign Relations (CFR) e massoni di 33° grado. [22] I Rockefeller contribuirono a formare il Club di Roma orientato verso lo spopolamento, presso la tenuta di famiglia di Bellagio, in Italia. Nel loro immobile di Pocantico Hills crearono la Commissione Trilaterale. La famiglia è uno dei principali finanziatori del movimento eugenetico che produsse Hitler, la clonazione umana e l’attuale ossessione sul DNA negli ambienti scientifici statunitense.

John Rockefeller Jr. fu a capo del Consiglio sulla popolazione fino alla morte. [23] Il figlio, omonimo, è senatore del West Virginia. Il fratello Winthrop Rockefeller era vice-governatore dell’Arkansas e l’uomo più potente di quello Stato fino al suo decesso nel 2006.

Nell’intervista dell’ottobre 1975 a Playboy Magazine, il vicepresidente Nelson Rockefeller, che era anche governatore di New York, articolò la paternalistica visione del mondo della sua famiglia: “Sono un grande sostenitore della pianificazione totale mondiale, della pianificazione economica, sociale, politica, militare.” Ma di tutti i fratelli Rockefeller, è David, fondatore della Commissione Trilaterale (TC) ed ex presidente della Chase Manhattan, che ha guidato l’agenda globale fascista di famiglia. Ha difeso lo Scià di Persia, il regime sudafricano dell’apartheid e la giunta cilena di Pinochet. Fu il più grande finanziatore del CFR, della TC e (durante la guerra del Vietnam), del Comitato per una pace effettiva e duratura in Asia, una miniera d’oro contrattuale per coloro che hanno passato la loro vita fuori dai conflitti.

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Nixon gli chiese di essere il segretario del Tesoro, ma Rockefeller rifiutò, sapendo che il suo potere era molto più saldo al timone della Chase. L’autore Gary Allen scrive su ‘Dossier Rockefeller’ che nel 1973 “David Rockefeller incontrò ventisette capi di Stato, tra cui i governanti della Russia e della Cina Rossa.” Dopo il golpe della Banca Nugan Hand/CIA del 1975 contro il Primo ministro australiano Gough Whitlam, la Corona inglese nominò suo successore Malcolm Fraser, che si precipitò negli Stati Uniti incontrando il presidente Gerald Ford dopo aver conferito con David Rockefeller. [24]

Note:
[1] 10K Filings of Fortune 500 Corporations to SEC. 3-91
[2] 10K Filing of US Trust Corporation to SEC. 6-28-95
[3] “The Federal Reserve ‘Fed Up’. Thomas Schauf. 1-02
[4] The Secrets of the Federal Reserve. Eustace Mullins. Bankers Research Institute. Staunton, VA. 1983. p.179
[5] Ibid. p.53
[6] The Triumph of Conservatism. Gabriel Kolko. MacMillan and Company New York. 1963. p.142
[7] Rule by Secrecy: The Hidden History that Connects the Trilateral Commission, the Freemasons and the Great Pyramids. Jim Marrs. HarperCollins Publishers. New York. 2000. p.57
[8 ] The House of Morgan. Ron Chernow. Atlantic Monthly Press NewYork 1990
[9] Marrs. p.57
[10] Democracy for the Few. Michael Parenti. St. Martin’s Press. New York. 1977. p.178
[11] Chernow
[12] The Great Crash of 1929. John Kenneth Galbraith. Houghton, Mifflin Company. Boston. 1979. p.148
[13] Chernow
[14] Children of the Matrix. David Icke. Bridge of Love. Scottsdale, AZ. 2000
[15] The Confidence Game: How Un-Elected Central Bankers are Governing the Changed World Economy. Steven Solomon. Simon & Schuster. New York. 1995. p.112
[16] Marrs. p.180
[17] Ibid. p.45
[18] The Money Lenders: The People and Politics of the World Banking Crisis. Anthony Sampson. Penguin Books. New York. 1981
[19] The Rockefeller File. Gary Allen. ’76 Press. Seal Beach, CA. 1977
[20] Ibid
[21] Dope Inc.: The Book That Drove Kissinger Crazy. Editors of Executive Intelligence Review. Washington, DC. 1992
[22] Marrs.
[23] The Rockefeller Syndrome. Ferdinand Lundberg. Lyle Stuart Inc. Secaucus, NJ. 1975. p.296
[24] Marrs. p.53

http://frontediliberazionedaibanchieri. ... iglie.html


Ultima modifica di Atlanticus81 il 07/12/2014, 12:25, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 15/12/2014, 21:12 
Giovani "Rettiliani" crescono...

Cita:
Studente guadagna 72 mln giocando in Borsa tra un’ora e l’altra di lezione
L’incredibile storia di Mohammed Islam, 18enne di origine bengalese, che si è messo a fare il trader (con successo) durante la ricreazione

http://www.corriere.it/esteri/14_dicemb ... 56c5.shtml


Pensate che sia un caso isolato?

Ecco i nuovi rampolli del mondo della finanza che diventeranno i migliori servi del potere "Rettiliano" rappresentato da banche, hedge fund, private equity e amenità varie.

http://www.businessinsider.com/20-under ... ?op=1&IR=T

I nuovi ambasciatori del Player C...

[:(]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 15/12/2014, 21:13, modificato 1 volta in totale.


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michele30015 dicembre 2014 | 22:32
bravo genio ..quando la speculazione porterà il petrolio a 130 usd al barile (adesso è a 60 usd perchè speculano al ribasso per affossare la russia) e 2 euro alla pompa, poi non ti lamentare..


Non male questo commento :)

Io prevedo che morirà suicida tra non più di 10 anni.



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MessaggioInviato: 13/01/2015, 23:23 
I politici passano... Goldman Sachs rimane... SEMPRE!

Cita:
La più potente banca segreta d'investimenti al mondo
John Arlidge

L'anonimo edificio color ruggine al numero 85 di Broad Street, nella parte bassa di Manhattan, non sembra un posto che valga la pena di fermarsi a guardare, ed è proprio quello che piace a coloro che ci lavorano. Gli uomini e le donne che in un piovoso mattino vi sbarcano nella tipica tenuta di Wall Street - abiti scuri, ventiquattrore e BlackBerrys – sono molto riservati. Vanno rapidamente dalle Lincoln nere all'edifico attraversando praticamente il nulla: nessuna targa sulla facciata o indicazione nel vestibolo, nulla che permetta di collegare il sorvegliante armato all'esterno con l'attività svolta all'interno. C'è un buon motivo per tutta questa segretezza: il numero 85 di Broad Street, New York, NY 10004, è dove ci sono i soldi, tutti i soldi.

È il miglior posto per produrre denaro che il capitalismo globale sia mai riuscito a immaginare e, dicono molti, è una forza politica più potente di qualsiasi governo. La gente che lavora oltre le porte vetrate fa più soldi di molti stati. I beni ammontano complessivamente a 1 trilione di dollari, le entrate annuali sono dell'ordine di decine di miliardi, i profitti, vari miliardi, vengono generosamente ridistribuiti all'interno.

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Nella foto: Lloyd Blankfein, amministratore delegato di Goldman Sachs

In quest'anno di crisi lo stipendio medio di ciascuno dei 30.000 dipendenti dovrebbe raggiungere la cifra record di 700.000 dollari, con picchi di varie decine di milioni (centinaia di migliaia di volte più di un inserviente della stessa impresa). E quando avranno finito di diventare "schifosamente ricchi a 40 anni", i funzionari non si ritroverebbero in brache di tela nemmeno se l'attività dovesse andare a carte quarantotto; verrebbero paracadutati in uno dei prestigiosi posti politici negli USA o all'estero, facendo nascere il sospetto che "governino il mondo". Il numero 85 di Broad Street è la sede della Goldman Sachs.

La più famosa banca d'investimenti si nasconde dietro la piena di denaro che genera e fa piombare su Manhattan, sulla City di Londra su e buona parte delle altre capitali finanziarie in tutto il mondo. Ma adesso i maghi occulti dell'impero bancario sono obbligati a esporsi alla fredda luce del giorno. Pubblico, politici e stampa ritengono che la crisi creditizia sia la conseguenza delle spericolate attività di trading delle banche e in primo luogo della Goldman, quella di più successo tra le sopravvissute. Politici e commentatori fanno a gara per denunciare la Goldman con termini sempre più pesanti: "ladri tra i ladri", "vandali economici", "capitalisti di rapina". Vince Cable, portavoce del Lib Dem Treasury, confronta i recenti eccezionali risultati della banca (un profitto di 3,2 miliardi di dollari solo nel quarto trimestre) e i previsti bonus con la situazione lavorativa e le entrate della gente comune nel 2009.

Negli USA la situazione è ancora peggiore. La rivista Rolling Stone ha pubblicato un articolo che descrive la Goldman come "un'enorme sanguisuga che succhia incessantemente sangue se solo sente odore di soldi". Nel suo ultimo documentario (Capitalism: A Love Story), Michael Moore si presenta al numero 85 di Broad Street con un furgone portavalori, tira fuori un sacco contrassegnato da un enorme dollaro, si volge verso l'edificio e urla: "Siamo qui per riprenderci i soldi dei cittadini americani!".

Di colpo la reputazione della Goldman è diventata ancora più tossica degli swap e degli altri incomprensibili strumenti finanziari, e questo danneggia gravemente qualcosa che la banca considera al di sopra di tutto: gli affari. La Goldman, principale obiettivo della rabbia popolare e dei politici, e potenziale prima vittima di nuove regole draconiane, ha quindi deciso a malincuore che è arrivato il momento di parlare e combattere. Ed ecco perché, in una luminosa mattinata autunnale in cui tutto sembra possibile – anche un invito a pranzo con i padroni dell'universo – mi sono ritrovato a passare dinanzi alla guardia che aveva bloccato Michael Moore e ad entrare nell'edificio senza nome.

"Ah! Ci ha sorpreso a complottare in tempo reale", dice Lloyd Blankfein, staccandosi da un gruppo di alti dirigenti che stanno discutendo il suo viaggio a Washington del giorno precedente. Blankfein, 55 anni, presidente e CEO della Goldman, abito scuro e vivace cravatta di Hermès ornata con piccole biciclette rosse, e ha tra le mani un'enorme tazza di caffè. Forse è la caffeina, o forse la cravatta (un regalo d'anniversario di sua figlia), certo è che è in forma perfetta per uno che tutti sembrano odiare. "Qui è come un safari", scherza, "e lei è venuto a osservare gli animali".

Blankfein potrebbe essere il Dio Sole di Wall Street, ma con l'attuale tempesta economica non ci tiene a farlo sapere, e qualsiasi segno di status symbol o, orrore!, ostentazione viene cancellato dalla sua vita, almeno pubblicamente. Prendiamo ad esempio il suo ufficio al 30° piano: le sedie sono le stesse di quando diventò CEO tra anni orsono, non c'è traccia dei tappeti tessuti a mano da 87.000 dollari o dei cestini per rifiuti da 5.000 dollari che fanno parte della tradizione di Wall Street, nessun segno di esuberanza irragionevole. Solo caffè, che arriva freddo. Il giusto tono per il lavoro in corso. Il grande mago di Wall Street si sta preparando per la più difficile vendita della sua vita: è qui per esaltare il buon vecchio capitalismo, le banche d'investimento, e la Goldman Sachs.

Fortunatamente per lui, e per la sua impresa, è un venditore maledettamente in gamba. Comincia con un tono umile: si rende conto che "la gente ne ha le palle piene, è incavolata, da fuori da pazza" per il modo d'agire delle banche. La Goldman ha una parte di colpa per gli sconvolgimenti che hanno quasi distrutto il sistema finanziario mondiale: come molte altre banche ha prestato troppo denaro, per la prima volta in oltre dieci anni l'anno scorso ha registrato un trimestre in perdita e ha finito col prendere in prestito da Washington capitali bail-out. "Lo so che se mi spaccassi il collo la gente gioirebbe" aggiunge. Ma poi passa pian piano a difendere la funzione del sistema bancario moderno.

"Svolgiamo una funzione fondamentale" sostiene, smettendola di autoflagellarsi. "Aiutiamo le aziende a raccogliere capitale e a crescere. E le aziende che crescono creano ricchezza, che a sua volta permette alla gente di trovare posti di lavoro, e questi generano a loro volta altra crescita e altra ricchezza. È un circolo virtuoso". Per rendere inattaccabile il suo punto di vista, fa un'affermazione sorprendente: "Svolgiamo una funzione sociale".

Funzione sociale? Tutti quelli che hanno perso il lavoro o si sono visti decurtare gli stipendi, grazie alle banche che avevano rifilato loro ipoteche sospette e prospettato investimenti talmente complessi che nemmeno chi li vendeva sapeva di cosa si trattava, sarebbero ben contenti di spiegargli dove ficcarsi i suoi scopi sociali. Blankfein è un ottimo propagandista della creazione di ricchezza; ma della sua ricchezza. Non è il ricco rampollo che tesse elogi del capitalismo selvaggio dal suo ovattato nido d'aquila al 30° piano; nato nel duro quartiere del Bronx da un impiegato postale e una receptionist, fu il primo nella sua famiglia a frequentare le scuole superiori ed entrò ad Harvard grazie all'aiuto finanziario ricevuto.

Anche se si è assegnato uno stipendio annuale superiore a quello che quasi tutti noi potremmo mai sperare di ricevere (68 milioni di dollari nel solo 2007, un record tra i CEO di Wall Street, e oltre 500 milioni di dollari in azioni della Goldman) continua a definirsi "un semplice lavoratore".

Ma se parlassimo dei capi d'accusa? I banchieri hanno portato il mondo sull'orlo della bancarotta, e invece di fare l'unica cosa giusta, buttarsi dalla finestra, hanno implorato i governi per riuscire a succhiare i soldi dei contribuenti e farla franca. Ora, esattamente un anno dopo, si comportano come se non fosse accaduto nulla: giocano e vincono coi nostri risparmi. Nel secondo trimestre i profitti della Goldman hanno raggiunto la cifra record di 3,4 miliardi di dollari, in buona parte guadagnati negoziando azioni, valute e beni patrimoniali.

La Goldman ha ricominciato a farlo per due buoni motivi: in primo luogo perché i mercati globali sono in netta ripresa (un recupero del 50% dai minimi toccati con la crisi creditizia, grazie ai nuovi capitali, in buona parte pubblici, immessi nei circuiti finanziari), e in secondo luogo perché – con Lehman Brothers e Bear Stearns fuori gioco, Merrill Lynch una pallida ombra di se stessa, Citigroup e UBS senza la potenza di un tempo – la banca ha ora messo le mani su una fetta più grande della torta. "Ce ne f*** dei concorrenti. Abbiamo di nuovo un bilancio florido e un gruzzolo più grande e ricco da spartirci"; è così che i banchieri della Goldman presentano la situazione. Non c'è da stupirsi se la banca sta accantonando oltre 20 miliardi di dollari da distribuire in stipendi e bonus.

Giusto e lucrativo. Ma non sarà invece piuttosto ingiusto? La Goldman non sta per caso agendo come l'equivalente moderno dei pescecani di guerra, avvantaggiandosi della crisi globale e delle misure di emergenza dei governi per rastrellare milioni? Persino l'esperto finanziere George Soros sostiene che gli enormi profitti delle banche di Wall Street sono "regali mascherati" dello stato.

Blankfein respinge l'insinuazione che la Goldman abbia avuto bisogni di capitali a fondo perduto e, per estensione, rifiuta l'idea che la società stia ora approfittando dell'aiuto pubblico. Certo, ha ricevuto 10 miliardi di dollari dal programma Tarp (Troubled Asset Relief Program) di Washington, ma ha già rimborsato la somma con un sostanzioso interesse del 23%. La Goldman ha inoltre tratto vantaggio dal salvataggio federale della grande assicuratrice statunitense AIG, con la quale aveva sottoscritto assicurazioni per 20 miliardi di dollari, ricevendo in cambio miliardi di dollari (forse 13) quando Washington ha trasferito 90 miliardi nelle casse del traballante gigante.

Blankfein insiste nel dire che la Goldman era protetta dalle perdite dell'AIG nel miglior modo possibile, con fondi liquidi, e che in caso di fallimento dell'assicuratrice non ne avrebbe quindi sofferto; ma i critici dicono che se l'AIG fosse scomparsa dalla scena l'intero sistema finanziario sarebbe imploso, trascinando nel baratro anche la banca. Ma c'è di più; in piena crisi la FED ha infranto una tradizione vecchia di 80 anni e ha permesso alla Goldman di trasformarsi da banca d'investimenti in holding bancaria, e di ottenere quindi prestiti agli stessi bassi tassi d'interesse concessi alle banche commerciali. Blankfein afferma che la Goldman ha cambiato statuto non per problema di soldi ma perché, dopo il collasso della Bear Stearns e della Lehman, era evidente che il mercato non credeva più nella capacità dell'US Securities and Exchange Commission di regolamentare le banche d'investimento. Essere controllata dalla FED avrebbe aiutato a ristabilire la fiducia nell'intero sistema finanziario.

Indipendentemente dalle vere ragioni alla base della decisione, nemmeno il più fanatico sostenitore della Goldman può negare che solo grazie all'aiuto pubblico esiste ancora un sistema finanziario in cui la banca può continuare a operare. Washington ha sostenuto l'economia e le banche statunitensi con oltre 12 trilioni di dollari. Veramente Blankfein non si rende conto che per quasi tutti noi è esasperante vedere la Goldman rastrellare tanto denaro mentre dobbiamo barcamenarci per arrivare a fine mese? Al contrario, insiste nel dire che dovremmo gioire per i successi della banca, non condannarli. "Francamente, tutti dovrebbero essere contenti" sostiene.

Parla seriamente? Incredibile. I risultati della Goldman, argomenta, sono il segnale più chiaro di un nascente recupero economico che avvantaggerà non solo lui e la sua banca ma tutti noi "Il sistema finanziario ci ha trascinato nella crisi e adesso ce ne tirerà fuori".

Blankfein si lancia in un'altra affermazione altrettanto audace. Dovremmo essere contenti che la Goldman abbia ricominciato a elargire compensi faraonici. La banca non deve rispettare il tetto massimo sui bonus deciso dal presidente Obama, perché ha rimborsato in liquido i fondi bail-out a suo tempo ricevuti; poter offrire i migliori stipendi per assumere e mantenere i migliori banchieri non affosserà il sistema ma anzi lo salverà. Uno stipendio legato ai risultati garantisce un'attività responsabile di alto livello: "Se guarda le nostre norme sui compensi, noterà che c'è sempre stata una la perfetta corrispondenza tra livello di compensi e risultati nel lungo periodo. Altri registravano perdite ma pagavano lo stesso bonus rilevanti; ora sono in parte scomparsi dal mercato, e si capisce perché".

Molti non sono d'accordo, e ritengono che nell'attuale piatto panorama economico, i compensi faraonici non sono più necessari. Lucian Bebchuk, professore di legge, economia e finanza alla Harvard Law School, sostiene: "Attualmente per le banche è più facile evitare che i propri dipendenti vengano allettati da altre offerte. Ci sono opportunità meno interessanti che nel 2007".

D'accordo, dimenticate, se ci riuscite, i fondi bail-out, i bonus, i capitali rapinati. Ma sicuramente Blankfein non può ignorare la tesi dell'editorialista David Hare. Nel suo scritto più recente, Hare considera una forma di "ricatto" sostenere che non c'è recupero possibile se non lasciamo ai banchieri la libertà di continuare ad agire come hanno sempre fatto e a premiarsi con somme illimitate. È quello che sostennero i minatori negli anni '70, solo che questa volta al posto della National Unio n of Mineworkers ci sono la City e Wall Street. Blankfein non ha tempo da perdere con discorsi di questo tipo: i banchieri non sono minatori. "Ho questo da dirvi" sibila mentre gli occhi si riducono a una fessura "se crolla il sistema finanziario crolla anche la nostra attività, e, mi creda, in tal caso crollerà anche la sua attività e quella di qualsiasi altro cittadino".

Come un paziente che è uscito dal coma, per Blankfein la crisi creditizia è servita solo a rinforzare la sua passione per far soldi. Parlare con lui è come parlare con qualcuno nelle cui vene scorrono dollari, non sangue; crede fermamente di essere bravo in quel che fa e che quel che fa è intrinsecamente buono. Ed ha i suoi sostenitori: nella lista New Establishment 2009, Vanity Fair gli ha assegnato l'ambito primo posto, dinanzi a figure come Steve Jobs, alla guida di Apple, o Sergey Brin e Larry Page, i fondatori di Google. Altri, ad esempio l'editorialista del New York Times Andrew Ross Sorkin, sostengono che il pubblico non può "avere tutto e il contrario di tutto"; nel pieno della crisi dell'ultimo anno, ricorda Sorkin "molti incrociarono le dita e si augurarono che la Goldman e i sopravvissuti di Wall Street venissero salvati per arrestare la caduta, e adesso che le banche sono finalmente di nuovo in grado di funzionare normalmente le vorrebbero di nuovo nella polvere".

Che siate o meno d'accordo, un fatto è certo: "la tenace G" sembra avere in mano le carte vincenti nei momenti buoni ma anche, lo abbiamo visto in tempi recenti, in quelli cattivi". Rimane solo una semplicissima domanda: come fa? Qual'è la sua ricetta segreta? Per cercare di trovare la risposta dovete lasciare l'ufficio di Blankfein e scendere al 17° piano. Strada facendo potrete ascoltare i banchieri d'investimento, i trader, gli strateghi e i quantisti (i cervelloni matematici che creano fantastiche formule) che parlano di "tassi d'interesse degli swap", "default no credit", "opzioni exotic e vanilla", "differenziali lettera/denaro", "bund", "bobl" e Dio solo sa cosa ancora. Quando passate dinanzi all'85 di Broad Street non potete naturalmente vedere i soldi fluttuare, ma potete sentirli spostarsi giorno e notte tra banca centrale, banche commerciali e d'investimento, grandi aziende, oligarchi sovietici, operatori mediorientali e sceicchi, petrolieri texani e anonimi milionari nelle Bermuda e nelle isole Cayman.

In un ufficio con una macchia d'inchiostro sul tappeto, lavora Liz Beshel, il primo ingrediente fondamentale della mistura segreta della Goldman. La banca assume solo il meglio in assoluto, e non ce ne sono molte come Beshel. Madre nubile di 40 anni, parla a una tale velocità e con una tale conoscenza dei segreti dei mercati finanziari che in pratica ci vuole una laurea della Harvard Business School per seguire il filo del suo discorso. Reclutata dalla Goldman quando era ancora all'università, si organizzò per prepararsi a un MBA della Columbia University di New York "nei fine settimana". Proprio come voi. Avanzò rapidamente nella gerarchia della banca d'investimenti e divenne il più giovane tesoriere generale nella storia della banca. Oggi sorveglia ogni sterlina investita dalla banca, ogni yen prestato, ogni dollaro che entra o esce dal bilancio; almeno un trilione di dollari al giorno. Quanti soldi possiede la banca in questo momento? chiedo. "164,2 miliardi di liquido o equivalente", risponde senza fermarsi un solo istante a tirare il fiato.

È proprio grazie a persone come Beshel che la Goldman Sachs non solo dispone di un così grosso capitale ma è anche capace di sfruttarlo. Ogni giorno lo staff soppesa attentamente i beni della banca, fino all'ultimo centesimo, ed esamina con rigore clinico perdite e profitti. La banca è così in condizione d'individuare, con chiarezza e rapidità, le tendenze dei mercati, e, afferma, di gestire i rischi meglio di quanto possono fare quasi tutti gli altri istituti di credito. "Riteniamo che le nostre decisioni sono le migliori" sostiene Beshel, e ci sono prove a favore di questa affermazione. Prendiamo, ad esempio il settore dei subprime, la bomba creditizia tossica che ha dato il via alla crisi economica.

Un anno prima che gli avventati prestiti immobiliari distruggessero Lehman e Bear Stearns, costringessero a un matrimonio di convenienza tra Merrill Lynch e Bank of America e tra HBOS e Lloyds, e trasformassero la Royal Bank of Scotland in una barzelletta, le valutazioni quotidiane della Goldman avevano evidenziato sofferenze modeste e per non più di una settimana. Nella maggior parte delle banche le perdite sarebbero passate sotto silenzio o sarebbero state considerate un incidente di percorso; invece la Goldman organizzò una riunione degli alti vertici per cercare di capire cosa stava succedendo. Anche se i mercati immobiliare e creditizio erano ancora in piena effervescenza, la banca non apprezzò la situazione e cominciò a ridurre le esposizioni. Quando esplose la crisi creditizia le sue perdite nel settore dei mutui ammontarono a soli 1,7 miliardi di dollari, meno di qualsiasi altra grande banca d'investimenti (la UBS perse 58 miliardi di dollari).

Essere più furbi della maggior parte dei banchieri è una cosa, ma per lavorare alla Goldman bisogna lavorare ancora più duramente. Chiedetelo a Sarah Smith, una cinquantenne ex studentessa della Bromley (Kent) che lasciò il Regno Unito per diventare capo contabile. "È la cultura del tempo pieno" sostiene "Quando c'è bisogno di voi, dovete essere disponibile. E se quando c'è bisogno di voi non rispondete al telefono, non ci sarà più bisogno di voi per molto ancora".

L'anno scorso Smith, il cui ufficio è a un tiro di schioppo dall'Embassy Suites, l'albergo dove lo staff della Goldman va a riposare per qualche ora dopo aver lavorato fino al punto da cominciare a dormire in piedi, ha preso solo pochissimi giorni di congedo. Quanti giorni di vacanza può prendere ogni anno? " Non lo so. Nessuno in realtà lo sa perché nessuno li può sfruttare tutti".

La brutale etica lavorativa consente alla Goldman di essere in vantaggio al momento di accaparrarsi i clienti migliori, e con più soldi. Un esperto dirigente della banca spiega "Sin dall'inizio venite programmati a rendere più degli altri, a vedere più gente: clienti o partner dei diversi fondi". Lo staff viene inoltre addestrato a un severo "lavaggio di cervello" dei clienti e dei contatti. "Chiedete quale è stato il loro migliore affare e come vedono il mercato, dice uno "offrite in cambio qualcosa, ma ottenete sempre di più in cambio. Poi diffondete l'informazione tra i colleghi che si mettono al lavoro per sfruttare l'informazione e fare soldi". Altre banche non dispongono di queste buone informazione, e se i singoli banchieri le hanno tendono a non condividerle, perché le considerano una potente arma da usare a proprio esclusivo vantaggio. "La Goldman non lavora in questo modo" continua il dirigente "Domina uno spirito di corpo". O come preferisce dire un banchiere rivale "Sono una furba banda di teppisti".

Dane Holmes - 39 anni, 185 centimetri, 130 chili, ex giocatore di basket-ball – è il responsabile dei rapporti con gl'investitori. Da l'impressione di poter travolgere chiunque si trovi sulla sua strada – e persino un solido muro! Ma sostiene: "Non è così che lavora la Goldman. Agendo da solo potrete avere uno splendido futuro come banchiere, ma non qui. Il sistema elimina coloro che non sono capaci di operare in gruppo".

Quando la Goldman persegue un obiettivo, tutti i componenti del team hanno la loro parte da svolgere. Prendete quest'articolo. Quando la banca ha accettato l'intervista non è stato facile trovare un alto dirigente da intervistare. Michael Sherwood, 44 anni, corresponsabile europeo, è rientrato, via Mosca, dalla riunione del FMI a Instabul al quartier generale di Londra per un'intervista di 40 minuti, prima di ripartire per incontrare alcuni clienti del Golfo.

L'idea del lavoro in gruppo arriva in alto. La Goldman non è un partner privato (è diventato pubblico una decina di anni orsono) ma i capi lavorano duro per far passare un approccio familiare "ci siamo dentro anche noi". Altri dicono che sembra piuttosto un culto, ma viene considerato un complimento. Alcune procedure sono perfettamente logiche. I bonus, ad esempio, non sono legati alle prestazioni personali, come in molte altre banche, ma a quelle della banca nel suo insieme, e i partner ricevono a una buona percentuale delle remunerazioni in azioni che possono vendere solo quando lasciano la Goldman. Viene così eliminata quella che Dina Powell, la trentaseienne d'origine egiziana a capo del ramo filantropico della Goldman, chiama gli "stronzi egomaniaci" che potrebbero essere tentati dall'idea di operare allo scoperto nella speranza di ottenere bonus più elevati.

Altre procedure sono inquietanti. Lo staff è costretto ad ascoltare la posta vocale protetta mattino, mezzogiorno e sera per gli ultimi consigli di Blankfein e Eileen Dillon, il quarantottenne ufficialmente responsabile delle operazioni dell'ufficio operativo ma ufficiosamente consigliere. La Goldman è la maggior utilizzatrice di posta vocale al mondo e le informazioni vanno dalle ultime cifre su perdite e profitti al rapporto su quello che i responsabili operativi dei principali clienti hanno detto a Blankfein e ai suoi collaboratori a colazione, o a istruzioni tipo "in nome del cielo, staccate tutto in vacanza".

Cosa spinge persone tanto brillanti da poter fare qualsiasi cosa vogliano a lavorare giorno e notte per la banca? Il denaro, naturalmente. Non a caso la Goldman Sachs è soprannominata "Goldmine Sachs" (la miniera d'oro Sachs). C'è tanta ricchezza in giro che in un anno normale un buon partner di una banca d'investimenti ricava sui 3,5 milioni di dollari, un buon trader tra i 7 e i 10 milioni, e un membro del comitato di gestione tra i 15 e i 25 milioni. Nel 2008, 953 dipendenti hanno ottenuto bonus di almeno 1 milione di dollari. Blankfein ha un bel dire che è ancora un semplice lavoratore, ma possiede un appartamento da 30 milioni di dollari in Central Park West e una villetta di 600 metri quadrati a Hamptons, il ritrovo estivo dell'elite di New York. Un ex banchiere della Goldman descrive la cultura d'impresa "totalmente ossessionata dal denaro.

Ero come un asino dinanzi al quale veniva fatta ondeggiare la più grossa e appetitosa carota che si possa immaginare. I soldi sono il parametro per misurare il vostro successo, e c'è sempre spazio per accumularne ancora di più: se non state pensando a una casa più grande o a una barca più lunga state rimanendo indietro. È come una droga". Droga è la parola che usa anche Sherwood, che sa di cosa parla: è al suo secondo super yacht dal costo di vari milioni di sterline. "Mi piacciono le barche" ci dice. Non i velieri, le barche. È il suo modo per mettersi sulla stessa lunghezza d'onda di Sir Philip Green, un amico miliardario che trascorre parte dell'anno sul Lionheart, uno yacht di 60 metri e dal valore di 32 milioni di sterline, ancorato nella baia di Monaco. "Quante barche ho comprato?" dice Sherwood "Non è il momento migliore per rispondere".

Ma esiste anche un'altra potente molla: il dubbio. Può darsi che all'85 di Broad Street domini l'arroganza, e in privato Blankfein ama scherzare (ma non poi tanto) sul fatto che "ha raggiunto la perfezione". Ma al di là di queste bravate lo staff della Goldman s'interroga costantemente sulle proprie capacità. "C'è una profonda e continua paranoia in tutto quello che facciamo" dice Sherwood. Ed è vero per i risultati dei singoli ma anche per le prospettive della banca nel suo assieme.

L'insicurezza è profondamente radicata nel sistema, e la percepite prima ancora di essere assunti. La maggior parte dei candidati viene intervistata almeno 20 volte, e in alcuni casi anche 30, prima di ricevere un'offerta. Una volta assunto ciascun membro dello staff viene ininterrottamente e costantemente sorvegliato dai suoi colleghi. C'è un metro di giudizio per ogni aspetto delle prestazioni ottenute, e tutti vengono misurati nel contesto della propria divisione e della struttura globale. Ogni anno la divisione Human Capital Management (si noti il termine Capital; alla Goldman la gente è denaro) posiziona ciascun dipendente in uno dei quattro quartili. Quelli più in alto vengono doviziosamente premiati. Ma cosa ne è di quelli più in basso? Chi li prende in considerazione? Non saranno in circolazione ancora per molto: si è dentro o si è fuori. "Ogni anno licenziamo il 3-5% del personale (all'incirca 1.500 persone) al livello più basso" dice Richard Gnodde, 49 anni, corresponsabile delle operazioni in Europa, basato a Londra.

Prendere gente del livello superiore, farla sentire come appartenente al livello inferiore e infilarla in un gruppo che lavora spasmodicamente ogni santa ora che Dio – pardon, Goldman – ci concede, è importante, non c'è dubbio. Ma non è l'asso nella manica della banca. L'asso nella manica è la sua straordinaria capacità di gestire una rete, la più grande rete di talenti al mondo. A differenza di altre banche, i più capaci vengono incoraggiati a darsi da fare, rastrellare tutti i soldi di cui potranno avere bisogno in futuro e poi andarsene per "lavorare bene". La permanenza media dei partner è di otto anni. "Non vi fate certo assumere per arrivare alla pensione" dice un dipendente "Avete la vostra opportunità per arricchirvi e poi per togliervi dai piedi".

Ma "lavorare bene" non significa gestire un ospedale a Kinshasa per lottare contro l'aids; significa occupare i posti più importanti nelle istituzioni finanziarie, le banche centrali e le borse di tutto il mondo. L'elenco di ex dirigenti della Goldman che hanno occupato posti chiave nell'amministrazione statunitense e negl'istituti più importanti di New York e di Washington lascia a bocca aperta: Robert Rubin (segretario del tesoro all'epoca di Clinton), Hank Paulson (segretario del tesoro all'epoca di George Bush), William Dudley e Stephen Friedman (attuale presidente ed ex direttore generale della New York Federal Reserve), Mark Patterson (capo dello staff del segretario del tesoro Timothy Geithner), Joshua Bolten (capo dello staff all'epoca del presidente Bush), Robert Hormats (consigliere economico del segretario di stato Hillary Clinton), Gary Gensler (direttore dell'US Commodity Futures Trading Commission), Reuben Jeffery /sottosgretario di stato per gli affari economici e agricoli all'epoca di Bush), John Thain e Duncan Niederauer (il precedente e l'attuale capo della New York Stock Exchange), Adam Storch (capo operativo alla Securities and Exchange Commission). Inoltre Michael Paese, il nuovo responsabile della lobby della Goldman a Washington, ha lavorato per Barney Frank, il congressista che presiede l'House Financial Services Committee. Per vedere le cose nella giusta luce, immaginate cose succederebbe se il cancelliere Alistair Darling e i suoi principali consiglieri Mervyn King (governatore della Bank of England), Xavier Rolet (capo della London Stock Exchange) e Hector Sants ( capo della Financial Services Authority) avessero lavorato nella stessa banca prima di entrare nel governo. Non c'è da stupirsi se uno dei soprannomi della Goldman è "Government Sachs".

I critici dicono che avere amici ben piazzati fornisce alla banca la forza vitale. I funzionari governativi che occupano posti chiave, sostengono, discutono privatamente le politiche messe in atto più con la Goldman che con le altre banche. Nel suo nuovo libro "Too Big to Fail", Andrew Ross Sorkin descrive una riunione. Al momento di passare dalla banca al ministero del tesoro statunitense, Paulson, il predecessore di Blankfein, si era impegnato a non discutere con la Goldman, ma a giugno dello scorso anno si era trovato a Mosca mentre il consiglio di direzione della Goldman era a pranzo con Mikhail Gorbachev. Dato che si trattava di un "evento sociale" i legali del ministero autorizzarono Paulson a incontrare i suoi vecchi colleghi, che vennero gratificati con racconti sulla sua permanenza al ministero e con previsioni sull'economia globale. Il consiglio della Goldman gli chiese cosa ne pensasse della possibilità che un'altra banca fallisse, come la Bear Stearns. Documenti resi pubblici recentemente dimostrano che pochi mesi più tardi, quando, nel momento culminante della crisi, quando Paulson stava lavorando al salvataggio dell'AIG, il nome di Blankfein appare 24 volte in 6 giorni sul listato delle chiamate telefoniche di Paulson. Le grandi banche, inclusa la Goldman, che possedevano contratti assicurativi con l'AIG vennero rimborsate interamente, invece che con 60 cents a dollaro come avevano chiesto insistentemente i negoziatori dell'AIG, lasciando intravedere la possibilità di un "accordo amichevole" tra Paulson e Blankfein.

La Goldman respinge con forza l'idea che la presenza di tanti ex dipendenti nei posti chiave del mondo politico le permetta di ricevere un trattamento di favore. "Sono persone di estrema integrità" afferma Sherwood, ma la riunione di Mosca e le trattative sull'AIG permettono di dubitarne, per dirla in modo gentile.

Più tempo passate all'85 di Broad Street più vi convincete che la Goldman sta sfruttando al meglio la globalizzazione. Nei settori finanziario e governativo, dispone degli esperti migliori, più aperti e più impegnati nel loro lavoro. Lo ammettono anche i critici, secondo i quali, però, i ben oleati ingranaggi permettono loro di ottenere molto più del semplice successo, cosa della quale la banca è poco propensa a parlare. Anche se sanno gestire bene i rischi e sono capaci di uscire dai mercati al momento giusto, i maghi della banca hanno la loro buona parte di colpa nel gonfiare le bolle speculative - dot.com, azioni, immobiliare – e, continuano i critici, hanno contribuito ad aumentarle con offerte azionarie ai grossi clienti e con la commercializzazione di obbligazioni e azioni prima di fare marcia indietro.

I detrattori accusano inoltre le divisioni negoziazione e investimenti di "giocare sulle due sponde" del mercato. La Goldman negozia titoli per le grandi aziende e per i fondi pensione. Opera inoltre come consulente per molte società di cui negozia i titoli. Ciò significa che sa perfettamente quello che stanno facendo sul mercato. Diciamo che un investitore contatta la Goldman e che vuole comprare nel mercato petrolifero: la banca può fornire una previsione accurata di cosa probabilmente succederà, perché sa cosa le aziende del settore sue clienti stanno facendo, proprio in base ai consigli da lei forniti, e quali altri grandi investitori stanno operando. E questo significa anche che la banca può condurre al meglio le sue stesse operazioni petrolifere. I critici paragona la situazione a un grande casinò, nel quale la casa conosce tutte le mani di ogni tavolo e usa l'informazione per arricchirsi a spese di tutti i giocatori. La Goldman respinge le accuse di "capitalismo da roulette": quante più informazioni sono nelle sue mani, sostiene, tanto meglio può consigliare le società clienti e tanto meglio può far coincidere le esigenze di compratori e venditori, ottenendo i migliori prezzi del mercato. E nega con forza l'accusa di profittare delle informazioni o di agire in maniera eticamente scorretta. Una insuperabile barriera tra trader e consulenti impedisce qualsiasi conflitto d'interessi. Le regole sono talmente severe che se un banchiere della divisione investimenti tentasse di usare il suo pass elettronico per entrare in uno dei piani della divisione trading, non solo si vedrebbe rifiutare l'accesso ma verrebbe convocato per fornire spiegazioni.

Quale che sia la formula usata, una cosa è sicura: la Goldman ha evitato la bolla creditizia e sta venendo fuori dalla crisi più forte che mai. Le spoglie al vincitore. Ma molti non sono convinti che una Goldman più forte e più furba sia necessariamente un bene. Vince Cable mette in guardia: "Se c'è qualcosa che abbiamo imparato è che le banche dispongono di un potere eccessivo sui consumatori e i governi. La Goldman Sachs non è mai stata così potente, e questo dovrebbe allarmarci".

I leader mondiali e i responsabili finanziari stanno cercando di mettere a punto piani per limitare la libertà d'azione di banche come la Goldman e di definire un tetto per gli stipendi pagati ai dipendenti. Non crederete certo che si tratti di una battaglia a gusto di Blankfein, con la sua incrollabile fiducia nella purezza ed efficienza del mercato libero. Ma la cosa divertente è che la sta combattendo, perché pensa che renderà l'attività delle banche più sicura e permetterà alla Goldman di guadagnare ancora di più in futuro.

"Gli orientamenti governativi elaborati fino ad oggi vanno nella giusta direzione" sostiene. Pagare il personale in base alle prestazioni e dare come bonus azioni vincolate e liquidi per garantire il successo a lungo termine è "auspicabile ed è qualcosa che già facciamo". "Ingordigia, ma a lungo termine"; è così che i responsabili dell'istituto descrivono le politiche d'investimento e pagamento. Blankfein sostiene le proposte per garantire una migliore capitalizzazione delle banche. "Se prima non capivamo i limiti di un capitalismo scatenato, adesso invece ne siamo coscienti. Ogni proposta per rendere il sistema migliore e più sicuro è benvenuta". Avrebbe potuto aggiungere: solo, non imponete tasse sui guadagni.

Per Blankfein, alla fine, tutto si riduce a una cosa: trovare la migliore, più veloce e più sicura maniera di guadagnare soldi, poi aggiungerci altri soldi, e condire il tutto con altri soldi. Non è interessato a un'analisi della realtà ma solo a sostanziose entrate per i suoi clienti, la sua banca, il suo personale, i suoi azionisti, e in ultima analisi, pensa, per noi. La sua quasi religiosa devozione per il dogma finanziario si è esternata in una secca dichiarazione proprio quando stavo per uscire da quell'edificio anonimo e ritrovarmi immerso nel tramonto autunnale. Prima di andarmene gli ho fatto una domanda per rispondere alla quale, in questo tempi agitati, tutti, dal tipo in strada che vende panini al chili per 99 centesimi al fantamiliardario re di Wall Street che lavora 30 piani più su, si sarebbero fermati un attimo a riflettere, per poi magari fornire una risposta equivoca: è possibile accumulare troppi soldi?

"È possibile essere troppo ambiziosi? È possibile avere troppo successo?" sibila Blankfein "Non voglio che quelli che lavorano in questa banca pensino di aver fatto tutto quello che era in loro potere e se ne vadano in vacanza. Devo proteggere gl'interessi degli azionisti, e ovviamente della Goldman: non voglio quindi porre un limite alla loro ambizione, e mi risulta difficile pensare a un limite per i loro guadagni".

Allora, affari come sempre, senza preoccuparsi della rabbia della maggior parte della gente? Goldman Sachs, pilastro del libero mercato, creatore di supercittadini, oggetto d'invidia e timori, continuerà a diventare più ricca di Dio? Un rapido ghigno sulla faccia di Blankfein. Definitelo una persona ricca e facoltosa che si burla della gente. Definitelo un perfido. Definitelo come volete. Ma è solo, ci dice, un banchiere che "sta facendo il lavoro di Dio".

Come accumulano i loro soldi

Può darsi che il nome Goldman Sachs non significhi gran cosa per voi. Ma se intrattenete rapporti bancari con la HSBC, usate il gas per cucinare, comprate via Ocado, guardate Grande Fratello, comprate i vostri capi di abbigliamento da Gap, usate un sistema di navigazione satellitare TomTom, o più semplicemente assaporate un panino al formaggio, allora la Goldman fa parte della vostra vita.

La struttura, composta da tre divisioni, è una banca d'investimenti che raccoglie capitali per i clienti e qualche volta investe fondi propri. Nel Regno Unito ha raccolto capitali per la HSBC, Centrica (proprietaria di British Gas), e Ocado, il sito della Waitrose per la vendita online di prodotti alimentari, con un giro di affari annuo di oltre 400 milioni di sterline.

Ha aiutato a finanziare la Endemol, la società che ha creato il grande Fratello, ed è il più importante investitore individuale di Eurotunnel. Si è occupato di struttura azionaria per la TomTom e J Crew. È la banca di Gap. Ha ristrutturato Premier Foods, uno dei cui rami è la fabbrica di sottaceti Branston. La Goldman è anche una trading house; commercia materie prime (ad esempio petrolio e oro), azioni e debiti societari. La terza divisione si occupa di gestione patrimoniale. Gestisce beni per conto dei fondi di pensione, le società di assicurazione e di patrimoni individuali. Guadagna caricando pesanti spese (di solito il 2-4%) alle aziende e ai clienti che assessora e di cui gestisce i patrimoni, o negoziando coi fondi propri, attività tradizionale sin dagli inizi.

La banca venne fondata a New York nel 1869 da Marcus Goldman, un ebreo immigrato dalla Bavaria, cui si associò più tardi il genero Samuel Sachs. Esclusa dal chiuso mondo protestante dei trader di azioni e obbligazioni, la Goldman si scavò una proficua, anche se poco esaltante, nicchia comprando e vendendo titoli di credito a breve. Alla fine del secolo, guidava il mercato dell'offerta primaria di azioni, compiendo i primi passi sul mercato azionario di aziende blue-chip come la Sears e la Ford.

Avendo dovuto cominciare al di fuori del rassicurante mondo di Wall Street, la Goldman assunse le persone più furbe e attive che le fu possibile trovare, capaci di sfruttare le trappole del mercato, sottrarre affari ai rivali e guadagnarsi l'appoggio di amici ben piazzati. Sotto la guida di Sidney Weinberg, responsabile esecutivo dal 1930 al 1969, la banca trasformò i migliori laureati in un gruppo ad-hoc capace di lavorare 24 ore al giorno per i clienti.

Superlavoro, superstipendi, supertutto

La Goldman Sachs sarà pure una banca di Wall Street, ma il suo ruolo e la sua influenza a Londra sono notevoli. Nell'ufficio di Fleet Street, composto dalle antiche sedi di due giornali poi unificate, lavorano circa 5.500 persone. I trader siedono dove una volta le presse stampavano The Daily and Sunday Telegraph e The Daily and Sunday Express. È la banca della City coi maggiori utili: dal 2000 al 2008 i profitti per dipendente si sono aggirati sulle 181.000 sterline all'anno, e quest'anno lo stipendio medio dovrebbe arrivare alle 458.000 sterline. È uno dei principali contribuenti della City.

Quest'anno il cancelliere Alistair Darling si aspetta d'incassare oltre 2 miliardi di sterline in tasse societarie, IVA e imposte.

Lo staff gode di generosi benefici. L'azienda ha un apposito responsabile per essere sicura che gli ospiti possano mangiare e bere coi partner della Goldman in perfetto stile e al riparo da occhi indiscreti. C'è una sala di ginnastica, un'infermeria e un asilo. Ogni dipendente riceve d'ufficio un'assicurazione sanitaria e può prendere un tassì ogni volta che lo considera opportuno. La notte un serpente di tassì in attesa si snoda fin sul retro dell'edificio.

L'ufficio londinese è gestito da Michael Sherwood (sopra) e Richard Gnodde. Sherwood, conosciuto come Woody, è il duro. L'ex trader sembra volersi rifare come modello al suo buon amico, il miliardario Sir Philip Green. Parla rapidamente e senza perifrasi.

Come per Sir Philip, il suo sfacciato modo di condurre affari permette di dare il meglio. Nel 2006 la British Airports Authority chiese alla Goldman di studiare il modo migliore per respingere un'offerta di acquisto ostile di Ferrovial, il gigante spagnolo della costruzione. La Goldman, il cui team includeva Sherwood, rispose che una tattica avrebbe potuto essere quelle di vendere la BAA alla stessa Goldman. La proposta indignò la BAA e spinse Hank Paulson, all'epoca CEO della Goldman, a mandare un severo messaggio che censurava i responsabili coinvolti. La lettera divenne nota come "the spank from Hank".

Al contrario Gnodde è un banchiere d'investimento soave. Sembra come se venisse fuori da un catalogo d'abbigliamento per uomo degli anni '70. Rappresenta il guanto di velluto (o dovremmo dire cashmere?) che ricopre il pugno di ferro di Woody. È conosciuto per aver consigliato il signore dell'acciaio indiano Lakshmi Mittal nella sua offerta da 17 miliardi di sterline per l'acquisizione del produttore europeo Arcelor.

Sherwood e Gnodde sono consigliati da eminenze grige, ad esempio Lord (Brian) Griffiths, a suo tempo consigliere speciale di Margaret Thatcher e responsabile dell'unità politica del primo ministro dal 1985 al 1990 e antico direttore della Bank of England. Si tratta di uno dei consiglieri internazionali della banca, ma opera anche da consigliere spirituale. "Una volta venne da me un dipendente; pensavo che volesse parlarmi della sua carriera, ma in realtà era venuto a discutere l'etica bancaria. Fu una lunga conversazione", ricorda Griffiths.

Cristiano impegnato e sostenitore del Lambeth Fund dell'arcivescovo di Canterbury, Griffiths è un utile strumento di pubbliche relazioni. È stato lui, ad esempio, a parlare il mese scorso in difesa dei superbonus. "Se dicessimo che non ci saranno superbonus, o bonus dello stesso livello degli anni scorsi, un sacco di aziende della City sposterebbero le loro operazioni in Svizzera o in Medio oriente", ha proclamato nella St Paul’s Cathedral.

Ogni anno, nel periodo dei bonus, Sherwood e Gnodde invitano lo staff a mantenere un profilo basso e a non ostentare la loro opulenza. Quasi tutti lo fanno e investono i loro milioni in beni immobili, soprattutto in zone esclusive di Kensington, Regent’s Park, Fulham, Notting Hill Gate, Chelsea, Highgate e Hampstead. Per molti anni un partner, Julian Metherell, se ne è andato allegramente in giro in una scassata Nissan Sunny rossa.

Ma non tutti i pezzi grossi della Goldman riescono ad evitare la luce dei riflettori. Un intramontabile racconto degli anni d'oro racconta che tre dirigenti londinesi, (Scott Mead, Jennifer Moses e suo marito, Ron Beller) avevano una tale liquidità da non rendersi conto che un assistente, Joyti De-Laurey, aveva alleggerito i loro conti correnti di oltre 4 milioni di sterline.

I pezzi grossi della Goldman mandano i ragazzi alle stesse scuole private, e se non amano quella nella loro zona, ne creano una. Mead è stato il cofondatore di una scuola preparatoria a Notting Hill, con 200 studenti tra i 4 e i 14 anni. Anche le mogli dei funzionari della Goldman Sachs adottano un profilo basso e si dedicano alle opere di carità.

Come negli USA, la banca è in stretto contatto col governo. L'ex capo economista e partner, Gavyn Davies, è spostato con Sue Nye, consigliere speciale di Gordon Brown. Ai tempi di Tony Blair, Davies divenne direttore della BBC. Il suo successore alla Goldman come capo economista, David Walton, aveva un posto nel Monetary Policy Committee della Bank of England. Paul Deighton, che dirige il comitato organizzatore dei giochi olimpici di Londra, era capo operazioni della Goldman.

La Goldman è un consulente bancario fondamentale del governo. L'anno scorso Brown affidò alla banca la consulenza per la vendita della Northern Rock.

Amici nei posti chiave. La rete politica della Goldman

Segretari del tesoro statunitense, capi del New York Stock Exchange, consulenti della Casa Bianca e di Downing Street: chiunque abbiate in mente ha lavorato per la Goldman Sachs. Ecco solo alcuni degli alti papaveri della banca che hanno le mani in pasta nella politica mondiale

Sue Nye/Gordon Brown

Consigliere speciale di Gordon Brown, Nye è sposata con Gavyn Davies, l'ex capo economista e partner della Goldman. All'epoca di Tony Blair, Davies divenne presidente della BBC, carica dalla quale rassegnò le dimissioni nel 2004, dopo il rapporto Hutton.

Robert Rubin/Bill Clinton

Rubin ha passato 26 anni alla Goldman prima di entrare nell'amministrazione Clinton come consigliere economico. Ha lavorato come segretario al tesoro per quattro anni dal 1995, e continua ad essere consigliere del presidente Barack Obama

Hank Paulson/George Bush

Paulson è stato CEO della Goldman prima di divenire segretario al tesoro USA. Nel momento culminante della crisi creditizia, quando Paulson stava lavorando al salvataggio dell'AIG, il nome di Blankfein appare 24 volte in 6 giorni sul listato delle chiamate telefoniche di Paulson.

Larry Summers/Barack Obama

Summers, consigliere economico di Obama, non ha mai lavorato direttamente per la Goldman, ma ha fatto parte del governo Clinton alle dipendenze del suo mentore, Robert Rubin. La Goldman pagò 135.000 a Summers per partecipare a una conferenza di un giorno nel 2008, prima dell'avvento di Obama.

Sachs nella City

Michael Sherwood: vice presidente e corresponsabile esecutivo della Goldman Sachs International. Conosciuto come Woody, è noto per le sue capacità di trader. Nel 2008 il suo salario di base è stato di 415.000 sterline.

In un anno favorevole può ragionevolmente attendersi che i bonus facciano lievitare la somma a un totale di circa 6.000.000 di sterline. È uno dei due boss della sede di Londra.

Richard Gnodde: corresponsabile esecutivo della Goldman Sachs International. Nel 2008 il suo salario è stato di 1,3 milioni di sterline, probabilmente in parte sotto forma di bonus. Si ritiene che nel 2007 sia stato il direttore più pagato a Londra, con un totale di 11,7 milioni di sterline. L'altro anno lo stipendio ha subito una riduzione del 90%.

Matthew Westerman: responsabile globale dei mercati dei capitali. Nel 2009 i bonus dovrebbero permettergli di mettersi in tasca oltre 5 milioni di sterline. Ex banchiere della Rothschild, ha fatto le sue prove negli anni '30 con le fluttuazioni dei mercati azionari in Europa. Nel 2000 è stato assunto dalla Goldman Sachs per dirigere la nuova divisione affari europei. Quest'anno ha partecipato alla raccolta di capitali societari, permettendo alla Goldman di scremare lauti profitti. È quindi in lista per un sostanzioso bonus.

Yoel Zaoui: capo della banca europea d'investimenti. Nel 2009 incasserà probabilmente oltre 5 milioni di sterline. Dipendente fin dal 1988. Zaoui ha avuto un'ascesa fulminante, ottenendo l'ambita partnership in soli 10 anni. Ha avuto spesso scontri verbali con Michael, il fratello maggiore che ha ricoperto un ruolo equivalente nella banca concorrente Morgan Stanley.

Karen Cook: direttore della Goldman Sachs International e presidente della Goldman Sachs Europe, nel 2009 il salario e i bonus di Cook dovrebbero superare i 5 milioni di sterline. Madre di sei figli, è stata corresponsabile della finanzia aziendale in UK presso la banca Schroders prima di passare alla Goldman nel 1999. Ha partecipato in acquisizioni multimiliardarie, ad esempio quella da 10,2 miliardi di sterline della Kraft. A cura di Philip Beresford

La forza dei numeri

Nel 2007, Lloyd Blankfein, boss della Goldman Sachs, ha guadagnato 68 milioni di dollari, un vero primato per un CEO di Wall Street. Un buon specialista d'investimenti può arrivare a 3,5 milioni all'anno, un buon trader a 7-10 milioni, un membro del comitato di direzione a 12-15 milioni.

La Goldman non è la più grande banca al mondo. La ICBC, the Industrial and Commercial Bank of China, ha un numero di dipendenti 11 volte superiore, ma non è la più ricca. La HSBC ha 2,4 trilioni di dollari di beni patrimoniali (la Goldman solo 1 trilione). E non è la più importante per capitalizzazione di borsa. Vale 95 miliardi di dollari rispetto ai 201 della 201 HSBC. Ma è la più redditizia.

La Goldman ha il miglior rapporto dipendente/profitti di qualsiasi concorrente: in media 222.000 dollari all'anno nel periodo 2000-2008. Nello stesso periodo, la JP Morgan Chase, la più vicina rivale, ha avuto un profitto annuo di 133.000 dollari per dipendente.

Nel secondo trimestre dell'anno in corso, i profitti della Goldman hanno raggiunto la cifra record di 3,4 miliardi di dollari.

Titolo originale: "I'm doing 'God's work'. Meet Mr Goldman Sachs "

http://www.nexusedizioni.it/it/CT/la-pi ... b2c2611b66


I re vengono deposti, i capi di stato sostituiti, i presidenti eletti e destituiti... ma le banche rimangono sempre.

Chi sono veramente gli "dei" del passato e i loro eredi ... !?

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MessaggioInviato: 17/01/2015, 14:20 
LA DINASTIA DEI ROTHSCHILD

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Il simbolo che ha ispirato il nome Rothschild o “Red Shield” (Scudo Rosso), è la stella a sei punte che compare sulla bandiera dello stesso stato di Israele.

Fino al 1760 i Rothschild erano conosciuti come “Bauer”, quando il banchiere Mayer Amschel Bauer modificò il nome di famiglia in Rothschild. Molte famiglie “ebree” hanno cambiato i loro nomi, spesso per nascondere le vere origini, e tra questi ci sono anche i Rockefeller, un tempo Rockenfelder, e i Roosevelt, un tempo Rosenfelt.

Il nome Rothschild deriva dalle parole tedesche che significano “rosso” (Rot) e “segno” o “emblema” (Shild), e si riferiscono al simbolo rosso sopra l’ingresso della loro abitazione a Francoforte. Il simbolo era un esagramma, noto anche come il Sigillo di Salomone o Stella di David, e sarebbe diventato il simbolo sulla bandiera dello stato d’Israele, creato dai Rothschild.

Finchè non fu adottato dai Rothschild, questo non era considerato un simbolo ebreo, e lo si può trovare in molte altre culture e collocazioni. Tra gli altri vari gruppi e popolazioni veniva utilizzato dai maghi arabi, da druidi e satanisti. Uno fu ritrovato sul pavimento di una moschea musulmana antica di 1200 anni, presso l’odierna Tel Aviv.

Il “segno” dei Rothschild si trova sulla bandiera di Israele perché quello è il loro regno feudale. E’ la loro creazione, ed essi l’hanno controllata sin dall’inizio.

I Rothschild, e ancora prima i Bauer, sono stati a lungo associati all’occulto. “Occulto” significa nascosto e si riferisce alla conoscenza nascosta che può essere utilizzata sia per fare del bene che del male. Il Satanismo è al cuore di tutte le attività dei leader di quella famiglia, e una delle loro fonti di influenza esoterica e di “magia” è la Kabbalah o Cabala.

Mayer Amschel Rothschild, il fondatore della dinastia, fece fortuna grazie ai suoi legami con la nobiltà e l’aristocrazia tedesche, in particolar modo con il Principe Guglielmo di Hesse-Hanau, che amava prestare denaro chiedendone la restituzione ad altissimi tassi d’interesse. Non c’è da stupirsi nel fatto che lui e Rothschild andassero talmente d’accordo che quest’ultimo divenne l’agente finanziario del principe. La dinastia degli Hesse accumulò una quantità enorme di denaro “prestando” truppe che combattevano guerre per conto di nazioni e per “missioni di pace”, come si usava dire già d’allora.

Qualunque sia la verità, è chiaro che la famiglia Hesse e i Rothschild condividevano un grande amore sia per l’occulto che per il denaro. Rothschild e i suoi cinque figli fondarono istituti di credito a Francoforte, Londra, Parigi, Vienna e Napoli. Nel 1790 Mayer Amschel riassunse la tecnica manipolatoria della famiglia proninciando questa frase: “Datemi il controllo sulla valuta di una nazione, e me ne infischio di chi fa le leggi”. Il gioco consisteva, e consiste tuttora, nel far sì che compagnie e governi si riempissero di debiti, e quindi di accollarseli per poter acquisire il controllo.

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Fin dal principio i Rothschild ebbero il controllo sull’economia degli Stati Uniti tramite il loro aristocratico front man che faceva parte del primo governo di George Washington, il Segretario del Tesoro Alexander Hamilton. Fu Hamilton a fondare la prima banca centrale del paese, la Bank of the United States, fondata con statuto nel 1791 e chiusa nel 1811, quando il Congresso si rifiutò di continuare ad appoggiarla. Ad essa seguì poi un’altra versione, che nacque e morì prima che, nel 1913, i Rothschild si servissero dei loro agenti, le famiglie Schiff e Warburg, per creare la banca centrale americana, la Federal Reserve, proprietà di privati e controllata dai Rothschild.

Gli Schiff e i Rothschild erano come una sola famiglia e condividevano la stessa abitazione a Francoforte all’epoca del fondatore della dinastia, Mayer Amschel. Jacob Schiff gestiva le operazioni bancarie della Kuhn, Loeb and Co. (controllata dai Rothschild) negli Stati Uniti, mentre i Warburg in seguito sarebbero diventati i banchieri di Hitler.

Furono i Rothschild a finanziare e controllare la Standard Oil Company di John D. Rockefeller, l’impero delle società ferroviarie di Edward R. Harriman, l’impero dell’acciaio di Andrew Carnegie, oltre a banchieri e industriali come J.P. Morgan. Tutti venivano considerati grandi imprenditori “americani”, o mega imbroglioni, dipende dai punti di vista. In verità dovevano tutti rendere conto ai Rothschild, e le famiglie elitarie americane, come i Rockefeller e i Bush, ancora lo fanno.

I Rothschild hanno finanziato tutte le fazioni impegnate in guerre che loro stessi hanno occultamente creato, comprese le due Guerre Mondiali.

Nel 1917 i Rothschild “crearono” la Rivoluzione Russa tramite personaggi come Jacob Schiff, e l’operazione Harriman. Averell Harriman, dirigeva una società chiamata Guaranty Trust, che stava finanziando Lenin e Trosky per dare il via alla rivoluzione, e questo venne in seguito utilizzato per provocare la Guerra Fredda tra l’Unione Sovietica e l’”occidente”. La paura che la guerra fredda potesse dare il via a un olocausto nucleare venne notevolmente accresciuta dalle conseguenze delle due bombe atomiche sganciate sul Giappone nel 1945 per ordine del Presidente Harry S. Truman, massone di alto grado e cugino di Rockefeller. Sebbene fosse Presidente degli Stati Uniti, nel 1950 Truman disse: “Il più grande onore che mi è stato concesso, e che mi potrà mai essere concesso nella vita, è essere Grande Maestro dei Massoni del Missouri”. Per questa gente è sempre così, la società segreta viene per prima.

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Harry S. Truman

Dopo le bombe atomiche il Giappone si arrese secondo le stesse modalità che aveva accettato anche prima che le bombe venissero sganciate. Hiroshima e Nagasaki furono distrutte per motivi di manipolazione, non di necessità, per far precipitare il mondo nel terrore di un olocausto nucleare, con tutte le opportunità manipolatorie che ne sarebbero derivate.

I Rothschild hanno compiuto le più grottesche manipolazioni che hanno portato a guerre, alla morte di centinaia di milioni di persone, alla centralizzazione del potere globale e all’insediamento di tiranni e dittatori impegnati nelle proprie conquiste, compreso Hitler.

Oggi i Rothschild hanno incarichi ufficiali più o meno in quaranta paesi e sono coinvolti in politiche di privatizzazione (svendere le risorse delle persone a grandi aziende private, spesso controllate da loro stessi) in oltre trenta nazioni. Sin dai primi anni del XX secolo, comunque, quando la loro influenza nel mondo degli affari era ormai evidente, i Rothschild hanno agito con successo per occultare la portata dei loro possedimenti e del loro controllo servendosi di società e direttori di facciata.

L’attuale capo della dinastia è Jacob Rothschild, 4° Barone Rothschild, figlio di Lord Victor Rothschild, grandioso manipolatore dell’Intelligence britannica durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Jacob sposò Mary Serena Dunn della stirpe dei St. Clair/Sinclair di Rosslyn Chapel, in Scozia. La cappella è diventata famosa grazie al libro Il Santo Graal, e ancor di più dopo Il Codice Da Vinci. La famiglia St. Clair fu tra gli artefici occulti che crearono la società segreta dei Cavalieri Templari, e quando si trasferì in Scozia modificò il nome in Sinclair.

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Jacob Rothschild

Jacob Rothschild ha forti legami con Henry Kissinger e con il magnate dei media Rupert Murdoch, suo amico fin dagli anni ’60. Inoltre, è presidente della fondazione di Rothschild, Yad Hanadiv, che finanziò la costruzione del parlamento israeliano, il Knesset, e la Corte Suprema d’Israele. Come c’era da aspettarsi, l’edificio abbonda di simboli massonici, e c’è anche una piramide con “l’occhio-che-tutto-vede”, simbolo che potete trovare anche sulla banconota da un dollaro. Altri Rothschild di primo piano sono Sir Evelyn de Rothschild, che vive in Inghilterra e, fino alla sua morte avvenuta nel 2007, il banchiere francese Barone Guy de Rothschild. Maledizione, non finiscono mai questi cavolo di Rothschild!

Il movimento creato dai Rothschild per avanzare pretese fasulle sulla terra che conosciamo come Israele o Palestina è noto con il nome di Sionismo. Questo termine viene spesso utilizzato come sinonimo di “popolo ebreo”, quando in realtà si tratta di un movimento politico concepito, finanziato e promosso dalla Casata dei Rothschild e osteggiato da molti ebrei. Attualmente il fronte sionista con maggiore visibilità negli Stati Uniti è quello composto dai cosiddetti neoconservatori o Neocons, che stavano dietro l’11 settembre e le invasioni dell’Iraq e dell’Afghanistan.
Molto semplicemente i sionisti sostengono che, secondo l’Antico Testamento, “Dio” avrebbe designato gli ebrei come il suo “Popolo Eletto” e dato la loro “Terra Promessa” d’Israele. Quindi, quella terra appartiene a loro.

L’invasione e il sovvertimento di un’intera nazione araba in Palestina è basata su testi della Bibbia, scritti da chissà chi e chissà quando, migliaia di anni dopo la schiavitù degli ebrei a Babilonia.

E’ bizzarro e assurdo, quando ci si rende conto che la stragrande maggioranza degli ebrei non ha alcun collegamento storico o genetico con Israele, e dire che invece questo collegamento esiste, è un gigantesco inganno sia ai danni del popolo ebreo che del mondo intero. Tutta la faccenda è stata orchestrata dalla dinastia dei Rothschild per portare avanti i suoi obbiettivi. Le rivendicazioni territoriali dei sionisti non hanno alcun fondamento. Coloro che si definiscono ebrei sono vittime da anni della manipolazione e dei piani di chi li governa.

La creazione di Israele in sé non è mai stata un fine, ma un mezzo. Per tutto il tempo il piano è consistito nel prendere di mira il mondo islamico allo scopo di scatenare una guerra globale che mandasse il mondo in fiamme e portasse alla “soluzione” di un controllo centralizzato del pianeta e di tutti i suoi abitanti.

Per farlo c’era bisogno di creare un punto di conflitto, una polveriera tra i paesi arabi che si potesse far esplodere per dare il via a un’altra guerra. E’ questa la vera ragione che sta dietro la creazione di Israele e anche la vera ragione per cui gli Stati Uniti, supercontrollati, hanno speso miliardi per costruire l’esercito e la potenza d’Israele.

Si ritiene che Albert Pike, Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese della Massoneria, nel 1871 abbia scritto una lettera a Giuseppe Mazzini, altro agente degli Illuminati, nella quale descriveva a grandi linee le tre guerre mondiali che avrebbero portato alla dominazione globale. La prima guerra, si presume che egli abbia scritto, avrebbe fatto cadere gli Zar di Russia attraverso un conflitto tra gli imperi britannico e germanico; e la seconda avrebbe condotto a un sionismo politico tanto potente da instaurare uno stato sovrano di Israele in Palestina.

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Albert Pike

Ora, molti sostengono che quella lettera non sia mai esistita, ma alla luce degli avvenimenti odierni, la cosa interessante è ciò che si suppone che Pike abbia detto riguardo alla Guerra Mondiale numero tre:

“La Terza Guerra Mondiale deve essere formentata approfittando delle differenze causate dagli agenti degli Illuminati fra i sionisti politici e i leader del mondo islamico. La guerra deve essere condotta in modo tale che l’Islam (il mondo arabo musulmano) e il sionismo politico (lo stato di Israele) si distruggano reciprocamente. Nel frattempo, le altre nazioni, una volta di più divise su questa circostanza, saranno costrette a combattere fino al punto di un completo esaurimento, fisico, morale, spirituale ed economico… Libereremo i nichilisti e gli atei, e provocheremo un cataclisma sociale che in tutto il suo orrore mostrerà chiaramente alle nazioni l’effetto dell’ateismo assoluto, origine di ferocia e dell’agitazione più sanguinaria.

Allora, dappertutto, i cittadini, obbligati a difendersi contro la minoranza del mondo dei rivoluzionari, stermineranno quei distruttori di civiltà, e la massa, disillusa dalla cristianità, i cui spiriti deistici da quel momento saranno senza bussola o direzione, ansiosa per un ideale, ma senza conoscere dove rendere la propria adorazione, riceverà la nuova luce attraverso la manifestazione universale della dottrina pura di Lucifero, portata infine alla vista pubblica. [???] Questa manifestazione risulterà dal movimento reazionario generale che seguirà con la distruzione della cristianità e dell’ateismo, entrambi conquistati e sterminati allo stesso tempo”.

I recenti fatti come l' attentato di Parigi,insieme alla guerra al terrorismo globale,intrapresa dopo l'autoattentato dell'11 settembre in America,sono indiscutibilmente parte di questo programma,che nessuno guardando tali fatti, può negare che si sta esegendo un copione prestabilito e programmato,di cui i protocolli dei savi di sion sono la sua massima espressione,a dir poco profetica NDR.

Se non fu Pike a scrivere queste parole, allora chi l’ha fatto è davvero un profeta notevole. Questo è il retroterra storico che ha portato a ciò che sta accadendo ai giorni nostri.

I Rothschild, attraverso le loro organizzazoni di facciata, oltre che a famiglie-paravento, hanno tentato di difendere la grande menzogna e di distruggere coloro che si avvicinano troppo a scoprire la verità. A questo scopo il loro mezzo è la Lega Anti Diffamazione (ADL), fondata nel 1913.

La ADL è un braccio dell’Intelligence israeliana, il Mossad, una versione moderna della rete dei servizi segreti privati istituiti dai Rothschild secoli fa. Sono riusciti a screditare molti ricercatori e autori, facendone imprigionare alcuni semplicemente per aver promosso un’altra versione della storia. Attualmente ci sono sempre più nazioni che mettono in dubbio la storia ufficiale dell’Olocausto, e i Rothschild, insieme ai loro leccapiedi, si sono dati da fare per creare delle leggi secondo cui questa posizione costituirebbe reato. Le Nazioni Unite stanno ora cercando di far sì che queste leggi abbiano validità in tutto il mondo.

La ragione per cui costoro sono così terrorizzati all’idea che qualcuno possa condurre delle ricerche indipendenti sull'Olocausto, è che, via via che le tessere del domino cadono una dopo l’altra, questa vicenda ha in sé il potenziale per svelare l’intero coinvolgimento dei Rothschild con i nazisti e demolire la versione ufficiale della storia degli ebrei, dalla quale la cospirazione dei Rothschild dipende in larga misura.

L’atteggiamento di queste “menti fasciste”, che tentano disperatamente di tenere il coperchio sulla verità, sta diventando quasi comico. La cricca dei Rothschild deve continuare a inventarsi nuovi nemici per gli “ebrei” per continuare ad avere il controllo su di loro e per far sì che essi chiedano “protezione” agli stessi individui che li tengono prigionieri.

Ecco una citazione da Albert Einstein, ebreo, apparsa nel Collier’s Magazine nel 1938: “L’antisemitismo non è nient’altro che l’atteggiamento antagonistico creato dagli ebrei e instillato nei non-ebrei. Il popolo ebreo ha prosperato sull’oppressione e sull’antagonismo che ha da sempre incontrato il mondo… la causa che sta alla radice è l’utilizzo che essi fanno di quei nemici che creano in prima persona così da ottenere solidarietà”.

Sfortunatamente l’ala sinistra e i liberali si sono bevuti la menzogna, e l’estrema destra rappresentata dai Rothschild si servono dei loro leccaculo per fare il lavoro sporco, distruggendo i validi ricercatori che fanno domande che i leccaculo sono troppo stupidi e ciechi per fare. Quando viene identificato un presunto “razzista”, la folla non si lascia scappare l’occasione e si prepara al linciaggio. Lui, o lei, deve essere distrutto, prostrarsi a terra implorando perdono per aver peccato contro il Dio della Correttezza Politica, anche se non è per nulla razzista. Condannando il presunto bullo razzista in quel modo, sembra che la folla non si accorga minimamente di esercitare in massa prepotenze e vessazioni da veri e propri bulli sulla persona presa di mira. Ma questi individui sono troppo pieni della loro stessa purezza, troppo al di sopra delle umane debolezze per rendersi conto della propria ipocrisia e delle proprie contraddizioni.

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Ormai sentiamo queste grida di “razzismo” da tutte le parti, un’etichetta che dà garanzia di attirare odio e condanna da chiunque voglia atteggiarsi a “puro” e dimostrare di non essere razzista. Io non sono un uomo violento, ma se questa gente avesse un razzo sotto al culo sarei davvero tentato di chiedere un fiammifero. Il contributo alla libertà umana che costoro hanno dato, e il loro mettere in mostra le persone che subiscono i massacri, la sofferenza e le guerre, si è rivelato terribilmente catastrofico. Ma è questo che i Rothschild amano alla follia.

http://whitewolfrevolution.blogspot.it/ ... child.html


Ultima modifica di Atlanticus81 il 17/01/2015, 14:21, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/01/2015, 15:07 
Cita:
“La Terza Guerra Mondiale deve essere fomentata approfittando delle differenze causate dagli agenti degli Illuminati fra i sionisti politici e i leader del mondo islamico. La guerra deve essere condotta in modo tale che l’Islam (il mondo arabo musulmano) e il sionismo politico (lo stato di Israele) si distruggano reciprocamente. Nel frattempo, le altre nazioni, una volta di più divise su questa circostanza, saranno costrette a combattere fino al punto di un completo esaurimento, fisico, morale, spirituale ed economico… Libereremo i nichilisti e gli atei, e provocheremo un cataclisma sociale che in tutto il suo orrore mostrerà chiaramente alle nazioni l’effetto dell’ateismo assoluto, origine di ferocia e dell’agitazione più sanguinaria.


^_^

Cita:
Venerdì 9 Gennaio: Hollande commenta gli attentati del Charlie Hebdo.

Ad un certo punto del discorso queste le parole che usa il Presidente Francese: “Ceux qui on commit ses actes, ces terroristes, ces illuminés, ces fanatiques non’t rien a voir avec le religion Musulmane.”

Tradotto letteralmente: "Coloro che hanno commesso questi atti, questi terroristi, questi Illuminati, questi fanatici, non hanno niente a che fare con la religione musulmana"



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MessaggioInviato: 17/01/2015, 16:49 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Giovani "Rettiliani" crescono...

Cita:
Studente guadagna 72 mln giocando in Borsa tra un’ora e l’altra di lezione
L’incredibile storia di Mohammed Islam, 18enne di origine bengalese, che si è messo a fare il trader (con successo) durante la ricreazione

http://www.corriere.it/esteri/14_dicemb ... 56c5.shtml


Pensate che sia un caso isolato?

Ecco i nuovi rampolli del mondo della finanza che diventeranno i migliori servi del potere "Rettiliano" rappresentato da banche, hedge fund, private equity e amenità varie.

http://www.businessinsider.com/20-under ... ?op=1&IR=T

I nuovi ambasciatori del Player C...

[:(]


Seguo i mercati da 20 anni oramai (attivamente solo nei primi 5)Questi sono come i compari al gioco delle 3 carte ; il 50% delle transazioni oramai è eseguita da programmi sofisticatissimi su supercalcolatori dai costi mostruosi e posseduti da gruppi di trading con "bocca di fuoco" di molti miliardi il tutto per poter vendere e comprare azioni et similia in millisecondi. Nessuna chances per persone normali di poter far soldi sul mercato azionario al giorno d'oggi; E' come voler giocare a poker con 10 euro con uno specchio dietro contro uno che ne ha 100.000, prima o poi ti prende.

Per attrarre giocatori da spennare al tavolo tuttavia servono "esempi" pompati dai poteri forti del settore. Certe somme le fai solo se te le fanno fare.
(Altresì possono anche essere sponsor anche dei poteri forti che praticano occultismo, che possono usare pedine come queste per aumentare i propri proseliti, lasciando trasparire il messaggio: "se segui il lato oscuro fai strada")


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MessaggioInviato: 17/01/2015, 18:12 
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superza ha scritto:

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Atlanticus81 ha scritto:

Giovani "Rettiliani" crescono...

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Studente guadagna 72 mln giocando in Borsa tra un’ora e l’altra di lezione
L’incredibile storia di Mohammed Islam, 18enne di origine bengalese, che si è messo a fare il trader (con successo) durante la ricreazione

http://www.corriere.it/esteri/14_dicemb ... 56c5.shtml


Pensate che sia un caso isolato?

Ecco i nuovi rampolli del mondo della finanza che diventeranno i migliori servi del potere "Rettiliano" rappresentato da banche, hedge fund, private equity e amenità varie.

http://www.businessinsider.com/20-under ... ?op=1&IR=T

I nuovi ambasciatori del Player C...

[:(]


Seguo i mercati da 20 anni oramai (attivamente solo nei primi 5)Questi sono come i compari al gioco delle 3 carte ; il 50% delle transazioni oramai è eseguita da programmi sofisticatissimi su supercalcolatori dai costi mostruosi e posseduti da gruppi di trading con "bocca di fuoco" di molti miliardi il tutto per poter vendere e comprare azioni et similia in millisecondi. Nessuna chances per persone normali di poter far soldi sul mercato azionario al giorno d'oggi; E' come voler giocare a poker con 10 euro con uno specchio dietro contro uno che ne ha 100.000, prima o poi ti prende.

Per attrarre giocatori da spennare al tavolo tuttavia servono "esempi" pompati dai poteri forti del settore. Certe somme le fai solo se te le fanno fare.
(Altresì possono anche essere sponsor anche dei poteri forti che praticano occultismo, che possono usare pedine come queste per aumentare i propri proseliti, lasciando trasparire il messaggio: "se segui il lato oscuro fai strada")


Questa stirpe finirà solo quando sapremo dire fermamente e con convinzione: "NO, NON CI STO, FICCATEVELI SU PER IL C..O I VOSTRI SOLDI!! [:(!]
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MessaggioInviato: 17/01/2015, 18:25 
cari amici,
vedere anche
https://www.youtube.com/watch?v=DqsICVtD63w
purtroppo in inglese [:(]

ciao
mauro



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MessaggioInviato: 17/01/2015, 18:36 
l'interferenza non umana vuole standard e,"quieto vivere".

Quindi é la maggior forza reazionaria,conformista e,tira sotto del pianeta.

Illuminati e oscuri sono una cosa sola,come pure l'interferenza é una e basta.

Fenomenologicamente,appare differenziata e apparentemente in competizione,ma questa è soltanto la,facciata.

In realtà,il pianeta è una prigione a cielo aperto,quando va "bene",la Terra sta in una condizione di impasse quasi totale.

Questo da molto tempo.

:-((



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IL MIO SITO SPACEART:
http://thesky.freeforumzone.leonardo.it ... 1&f=183131

Inoltre,un ottimo sito per scrivere quello che volete!

http://www.scrivendo.it

eheheh....la verità prima o poi viene a galla no?!
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MessaggioInviato: 18/01/2015, 00:17 
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shighella ha scritto:

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superza ha scritto:

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Atlanticus81 ha scritto:

Giovani "Rettiliani" crescono...

[quote]Studente guadagna 72 mln giocando in Borsa tra un’ora e l’altra di lezione
L’incredibile storia di Mohammed Islam, 18enne di origine bengalese, che si è messo a fare il trader (con successo) durante la ricreazione

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Ecco i nuovi rampolli del mondo della finanza che diventeranno i migliori servi del potere "Rettiliano" rappresentato da banche, hedge fund, private equity e amenità varie.

http://www.businessinsider.com/20-under ... ?op=1&IR=T

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Seguo i mercati da 20 anni oramai (attivamente solo nei primi 5)Questi sono come i compari al gioco delle 3 carte ; il 50% delle transazioni oramai è eseguita da programmi sofisticatissimi su supercalcolatori dai costi mostruosi e posseduti da gruppi di trading con "bocca di fuoco" di molti miliardi il tutto per poter vendere e comprare azioni et similia in millisecondi. Nessuna chances per persone normali di poter far soldi sul mercato azionario al giorno d'oggi; E' come voler giocare a poker con 10 euro con uno specchio dietro contro uno che ne ha 100.000, prima o poi ti prende.

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Questa stirpe finirà solo quando sapremo dire fermamente e con convinzione: "NO, NON CI STO, FICCATEVELI SU PER IL C..O I VOSTRI SOLDI!! [:(!]
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[/quote]

Quella dello studente Mohammed Islam è una colossale bufala rivelata dallo stesso ragazzo.



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MessaggioInviato: 18/01/2015, 12:30 
Vero... quella dello studente si è rivelata essere una colossale bufala, ma quanti ragazzi usciti dall'università di economia e commercio si mettono a fare i trader per le grandi banche d'affari londinesi?

La storia di Mohammed era esagerata... ma di storie simili (senza guadagni a 9 cifre) ne esistono veramente, così come di storie ben peggiori e più drammatiche



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 Oggetto del messaggio: Re: Vi presento i
MessaggioInviato: 04/04/2015, 16:05 
Guarda su youtube.com



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 Oggetto del messaggio: Re: Vi presento i
MessaggioInviato: 31/05/2015, 19:11 
Dr. P. MacLean: Il cervello trino rettiliano

Triune Brain (“cervello trino” in inglese) è un modello della struttura e dell’evoluzione dell’encefalo elaborato da Paul D. MacLean (1º maggio 1913 – 26 dicembre 2007), medico statunitense specializzato nelle neuroscienze, che diede importanti contributi nel campo della psichiatria.

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Secondo McLean vi sono tre formazioni anatomiche distinguibili in:

R-complex
Sistema limbico
Neocortex

Ognuna di queste strutture è adibita a determinate funzioni; queste funzioni furono tradotte in operatori.

R-complex (o cervello rettiliano): si occupa dei bisogni e degli istinti innati nell’uomo; gli operatori rettiliani sono i seguenti: isoprassico, specifico, sessuale, territoriale, gerarchico, temporale, sequenziale, spaziale e semiotico.

http://it.wikipedia.org/wiki/Triune_Brain

Liberarsi dal controllo mentale

Per un approccio corretto alla questione abbiamo bisogno di avere una conoscenza di base della struttura del cervello e le funzioni associate a ciascuna parte che lo costituiscono. Anche se ognuno di noi e’ in realta’ spirito e mente Infiniti, dobbiamo lavorare con l’ologramma o densita’ corpo, o come lo si voglia chiamare. Quando la mente-cervello è bloccata in uno stato limitato, trattenuto dall’esprimere il suo vero potenziale, il Sé Infinito non può esprimersi appieno nella realtà incarnata o tridimensionale.

I Rettiliani hanno una comprensione avanzata, globale della funzione “meccanica” della mente-cervello umana, e sono altamente qualificati a manipolarla a quel livello. Questo è di fatto dove essi combattono la propria guerra contro l’umanità, operando per imprigionarci all’interno delle nostre menti.

Fino a tempi molto recenti, sono riusciti a mantenere la grande maggioranza degli esseri umani ad un livello incredibilmente basso di coscienza. Tuttavia, ora sempre più persone stanno iniziando a uscire dalla prigione loro imposta e salire in consapevolezza man mano che ci avviciniamo allo spostamento ascensionale di coscienza.

Per liberare noi stessi, dobbiamo assolutamente capire come veniamo manipolati e le singole specifiche modalità che essi utilizzano su di noi. Abbiamo bisogno di esplorare il terreno e di conoscere le regole del gioco se vogliamo avere qualche speranza di vincere la battaglia.

Il cervello rettiliano

Il cervello umano è stato anatomicamente classificato in tre sezioni distinte, ciascuna con la propria serie di attività specializzate. E’ un modello ternario.

La parte chiamata Complesso-R o piu’ semplicemente cervello rettiliano è la parte più interna e fondamentale del cervello, essa disciplina tutti i sistemi di supporto vitale del corpo, come la respirazione, la funzione cardiovascolare e nervosa. Il suo obiettivo è la sopravvivenza.

Il livello successivo che si trova immediatamente esterno al Complesso-R e’ chiamato cervello limbico ed è generalmente associato con la memoria a lungo termine e di apprendimento emozionale.

La parte piu’ esterna e di formazione piu’ recente e’ il complesso neo-cortex o corteccia, ed e’ suddivisa in due emisferi, destro e sinistro, che costituiscono gli strati superiori del cervello. E’ la parte “pensante” (notare che l’ho messa tra virgolette…forse sarebbe piu’ appropriato chiamarla logico/gestionale) del cervello, e consente di ottenere i livelli avanzati della cognizione, come la logica e la ragione, il linguaggio, la creatività, l’intuizione e l’integrazione globale delle informazioni sensoriali.

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Per semplificare le cose, mi riferiro’ alla corteccia (neo-cortex) e al cervello limbico come un insieme chiamandola cervello superiore, e al complesso-R, il cervello rettiliano indicandolo come il cervello inferiore. Ci concentreremo sulle relazioni tra questi due tipi di cervello, superiore e inferiore perche’ questo e’ l’elemento piu’ critico nella comprensione di come sia possibile rompere il controllo mentale rettiliano.

Come gia’ detto, il complesso-R (rettiliano) è la parte del cervello che regola le funzioni del corpo piu’ critiche e necessarie alla sopravvivenza – i sistemi respiratorio, cardiovascolare, muscolare e nervoso. È costituito principalmente del tronco encefalico (midollo allungato, ponte e mesencefalo) e dal cervelletto. La funzione motoria, i comportamenti di sopravvivenza di base ed emozionali, le sensazioni fisiche (tatto, gusto, udito, ecc.) e il sonno sono regolati da questa parte del cervello.

Il cervello rettiliano è completamente incentrato sulla sopravvivenza fisica. La sua risposta e’ totalmente incentrata su una risposta istintuale del tipo “combatti o scappa”, e qualsiasi cosa che coinvolga la paura e l’aggressività. Anche la maggior parte delle nostre senzazioni di piacere-dolore ha origine nel cervello rettiliano.

Mentre il corpo ha bisogno del cervello inferiore (rettiliano) per sopravvivere, non vorremmo che la nostra coscienza-consapevolezza venga soggiogata al suo controllo, in maniera tale che tutti i suoi “pensieri” e desideri diventino il fine ultimo della nostra esistenza. E’ qui che la questione diventa un serio problema.

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La verità della questione è che molte persone spendono quasi ogni istante della loro esistenza nella modalita’ del cervello rettiliano. La loro mente cosciente è stata messa in una modalita’ di sonno/inattivita’ ed essi vivono in una modalita’ subconscia/inconscia e con il pilota automatico, per la maggior parte del tempo.

Ciò che viene percepito e passa come il proprio “pensiero” è spesso nient’altro di piu’ che una risposta automatica e pre-programmata proveniente dal cervello rettiliano.

Chi potrebbe conoscere il funzionamento del cervello rettile meglio dei rettiliani?

Non importa quanta intelligenza “vera” essi possano avere, il centro su cui ruota la loro esistenza , i loro pensieri, attitudini, comportamenti e desideri di base sono tutti guidati e diretti dal del cervello rettiliano. E come tali, essi sanno esattamente quali attività e impulsi innescano le stesse modalita’ negli esseri umani, che hanno anch’essi questa zona del cervello.

La mente subconscia e il cervello rettile sono strettamente collegati. Quando il cervello rettiliano è dominante, coinvolto, il subconscio si fa avanti e diventa accessibile alle influenze esterne. Ecco perché vi è un cosi’ massiccio uso di subliminali e ipnosi nei nostri media.

Questi stimolano il cervello rettiliano istintuale per ottenere l’accesso al subconscio, dove può quindi essere programmato attraverso l’uso di immagini, suoni e modelli. E tutto cio’ avviene ad un livello che è nascosto alla mente cosciente, per cui l’individuo non ha la minima idea di cosa sta succedendo. Quando un ipnotista porta in regressione una persona, di solito lo fa’ accedendo e avendo a che fare con questo livello subconscio-rettiliano del cervello.

Shock ed influenze emozionali

Quando le persone entrano in uno stato veramente profondo di shock o di paura, il cervello rettiliano, con i suoi istinti di sopravvivenza prende il controllo e la mente subconscia si apre alla sua massima estensione.

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Qualsiasi programmazione che si svolge durante questo periodo avra’ il massimo effetto e sara’ impiantata negli strati più profondi del subconscio. Questi programmi profondi sono molto persistenti e generalmente non “sbiadiscono” col passare del tempo.

Alcune persone sono chiaramente resistenti a questa manipolazione subconscia del cervello rettile. Potrebbe non essere possibile ipnotizzarle o scuoterle in una modalita’ ricettiva mentale, o anche il loro subconscio potrebbe semplicemente bloccare la programmazione, ma cio’ e’ abbastanza raro.

Questa intera società è stata costruita attorno a questa mente-cervello rettiliana, per stimolare gli esseri umani in questo tipo di comportamento in ogni occasione e renderlo così il modo dominante della loro esistenza.

Allo stesso tempo, veniamo attaccati continuamente nel cervello superiore (coscienza superiore) con prodotti chimici, tossine, parassiti e frequenze elettromagnetiche (EM). In pratica quello che si sta’ tentando di farci e’ di inabilitare il cervello superiore e mettere il cervello rettiliano al posto di guida, riducendo la coscienza umana al livello più basso possibile, facile da controllare e da usare quando richiesto.

I rettiliani hanno nascosto i loro programmi di controllo nel nostro subconscio, al di là del livello di attenzione e dalla portata della coscienza-consapevolezza.

Personalmente nella mia vita mi sono ritrovato in una situazione un poco piu’ favorevole (anche se per nulla piacevole), divenendo sordo nella tarda infanzia, e questo mi ha in parte escluso da tutta una serie di interferenze e influenze esterne di questo tipo, e messo in una posizione in cui poter osservare, spesso con incredulita’ e orrore, e in tutta la sua assurdita’, le reazioni automatizzate e (almeno all’inizio) totalmente incomprensibili e fredde di molti esseri umani (e meno umani…).
Tornando alla comprensione del problema, se noi saliamo in vibrazione e consapevolezza, il divario tra la mente conscia e subconscia si riduce e alla fine si chiuderà, rendendo più difficile per i loro programmi ad essere efficaci su di noi. Quando tutti i livelli della mente vengono ri-uniti e non vi sono piu’ zone d’ombra in cui si possa nascondere qualsiasi elemento, allora il gioco è finito.

Lottare, competere, dominare, mangiare, accoppiarsi, risprodursi, dormire – questi sono i principi fondamentali del cervello rettiliano. La maggior parte dei nostri problemi di ego e personalita’ sono radicati in questa zona. Questi sono alcuni dei modi in cui si manifestano nei processi di comportamento e di pensiero del singolo individuo:

- L’adesione a routine, rituali, cerimonie, tradizioni e alle agende.
- Identificazione, connessione e comunicazione attraverso simboli e immagini.
- Obbedienza e sottomissione alla gerarchia, autorità e rango.
- Divisione/distinzione di individui per classe, stato, razza, sesso, ecc.
- Territorialità, rivendicazione di proprietà, anche su altri individui.
- L’avidità, l’accaparramento di ricchezza e di conoscenza.
- La competitività, l’aggressività e la violenza.
- Inganno.
- Mancanza di empatia.
- Paura, rabbia e invidia.
- Dipendenze, ossessione e uso del sesso per dominare gli altri.

Mentre questo tipo di caratteristiche sono prevalenti nella popolazione generale, le famiglie degli Illuminati le portano alle estreme conseguenze, ben oltre la persona media. Quanto maggiore è la percentuale di codice genetico rettiliano nel DNA, tanto maggiore è l’influenza della stessa parte del cervello (comportamenti tipici di una mente da alveare), sul comportamento individuale e la personalità di quell’individuo.

Spesso gli assassini seriali presentano forti caratteristiche rettiliane ibride nelle loro caratteristiche fisiche, comportamenti, e in alcuni casi, la capacità di metamorfosi. La totale mancanza di empatia per le loro vittime è un altro tratto distintivo della mentalita’ rettiliana.

Questa mancanza di empatia può essere vista molto bene nelle famiglie degli Illuminati che orchestrano le guerre con l’intenzione di far soffrire e morire milioni di persone. Sacrifici rituali umani (soprattutto di bambini) e il bere/nutrirsi di sangue e carne umani, questi sono solo alcuni degli esempi piu’ estremi.

Questi individui non sono solamente degli esseri folli che hanno idee deliranti sui demoni e altre immagini e reclamano il loro diritto di governare sull’umanità. I malati di mente comuni e gli schizofrenici non hanno alcuna speranza di raggiungere questo livello di organizzazione, né possono coerentemente pianificare ed eseguire agende complesse, interconnesse, che si estendono nel corso di centinaia di anni, se non di più. Queste sono caratteristiche rettiliane.

Simbolismo e rituali

La mente rettiliana-subconscia comunica attraverso simboli e altre immagini. I simboli possono generare un senso di identità, appartenenza, lealtà e devozione a un particolare gruppo o ideologia, che si tratti di una nazione, religione, etnia, gruppo o anche di una squadra.

In questo modo, i simboli sono spesso utilizzati per costringere la conformità di un gruppo e di controllarlo attraverso i suoi sistemi di credenze. Ciò comprende l’uso di idoli e simboli religiosi, bandiere e monumenti, segni della mano e gesti, l’indossare i colori e le insegne del gruppo, e così via.

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I bambini piccoli sono particolarmente sensibili a questo tipo di programmazione basata su immagini/simboli in quanto il cervello rettiliano e la corteccia destra sono dominanti durante lo sviluppo infantile iniziale. Programmi che sono impressi in giovane età (7 anni) tendono a rimanere con la persona per tutta la sua vita, saldamente codificati nella loro mente-cervello. La TV è particolarmente pericolosa per i bambini in questo senso.

I simboli possono essere utilizzati anche per dividere la popolazione e creare conflitti tra i gruppi. Lo stesso simbolo che evoca sentimenti di orgoglio e di unità in un gruppo, può evocare sentimenti di risentimento e di opposizione in un altro. Le ostilità sono alimentate spesso attraverso la distruzione dei simboli di un gruppo, il bruciare la bandiera di un altro gruppo è un esempio molto comune.

I simboli non hanno alcun significato intrinseco o valore. Essi sono una rappresentazione delle nostre credenze che hanno un riflesso su di noi. Un simbolo può significare cose diverse per persone diverse, o anche niente. Ma e’ assolutamente necessario essere consapevoli dell’intenzione dietro l’uso di certi simboli, anche se non sono utilizzati per manipolare gli altri.

I simboli sono molto importanti per le famiglie di rettiliane-Illuminati, e questo e’ comprensibile data la loro natura. Una volta che sapete cosa cercare, questo fatto diventa un dato eclatante, in quanto esso viene nascosto nel modo piu’ insidioso che esista, e cioe’ davanti agli occhi di tutti e in bella vista.

I loro simboli, segni e immagini si possono trovare ovunque in tutta la società, ma il grande pubblico è ignaro della loro presenza o cieco verso il loro significato.

Gli Illuminati hanno una propensione molto forte verso il rituale e la cerimonia, e’ un altra caratteristica della mente-cervello rettile. Le iniziazioni del bosco boemo e della setta skulls & bones (teschio e ossa) sono probabilmente le piu’ note al grande pubblico tra i rituali “segreti”. I rituali veramente segreti che coinvolgono il sacrificio e le pratiche magiche di sangue-sesso non saranno tuttavia mai resi noti al grande pubblico, quantomeno ancora per lungo tempo.

Molte persone si fanno coinvolgere in rituali di vario genere senza alcuna comprensione di ciò che realmente stanno facendo.

Tenendo conto del fatto che gli Illuminati controllano tutte queste istituzioni, anche quelle che ostentano la pace e il bene, c’e’ da aspettarsi di ricevere alcuni effetti negativi (magia nera) nei rituali, in modo che essi ne beneficiano a scapito del singolo individuo. In generale, e’ meglio evitare qualunque tipo di riti/ripetizione di litanie-preghiere meccanico ecc. (specialmente se sono in una lingua non conosciuta o presunta “antica”) se non si ha una conoscenza davvero buona di quello che si sta’ facendo.

Gerarchia

Il piegarsi a una gerarchia e rango è un’altra caratteristica comportamentale del cervello rettiliano. Per la maggior parte delle persone, basta vedere l’uniforme giusta o ascoltare il titolo/grado prima del nome li renderà obbedienti a qualsiasi direzione a loro data.

Non metteranno in discussione la qualifica o il giudizio di un tal individuo, perché l’uniforme/titolo li ha già dichiarati un autorità in materia. Qualunque cosa si dice deve essere vera.

Un medico è una persona in camice bianco con una cartellina e lo stetoscopio.

Un generale è una persona in uniforme decorata con medaglie e distintivi.

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Un presidente è una persona in giacca e cravatta che si trova spesso davanti a un podio a recitare un copione preparato.
L’accaparramento di ricchezza e di conoscenza è sicuramente qualcosa che gli Illuminati sanno fare molto bene. Sanno che se vengono a conoscenza di qualcosa che altri non sanno, cio’ dà loro potere su quelle persone.

La struttura di controllo piramidale si basa principalmente sulla conoscenza. Quelli in cima hanno la maggiore conoscenza della verità e del “grande quadro”, mentre quelli in fondo sanno praticamente nulla, per lo più solo le bugie col quale vengono continuamente alimentati.

Ogni livello della struttura piramidale controlla quello sottostante attraverso la differenza di conoscenza/verita’. Il sistema deve essere altamente compartimentalizzato e in maniera stagna, in modo da garantire che a nessun gruppo (diverso da quello in alto) sia consentito di acquisire conoscenze sufficienti per sconvolgere gli equilibri di potere all’interno della struttura di comando. In piu’, la conoscenza viene mescolata a una dose di sicurezza di menzogna, e questa menzogna e’ differente a ogni livello.

I rettiliani non hanno bisogno di essere formati e addestrati nel sistema come gli esseri umani. Il sistema sono loro stessi, e’ una mente di gruppo/alveare rettile. Gerarchia e regimentazione sono gli aspetti fondamentali della loro natura.

Come collettivo, sono in grado di mappare i loro obiettivi in centinaia se non migliaia di anni di anticipo. Essi possono eseguire i loro ordini del giorno metodicamente e con continuità nell’arco di periodi molto lunghi di tempo e raggiungere l’obiettivo desiderato in tempi abbastanza precisi. Le guerre, le depressioni, le rivoluzioni, l’ascesa e la caduta delle nazioni, tutte queste cose sono pianificati e orchestrati molto tempo prima che diventino un “evento” pubblico.

Tuttavia, le loro gigantesche strutture di controllo di massa sono lente a reagire e adattarsi al mutare delle circostanze. Questo è lo svantaggio della mente alveare di essere troppo sistematica. Come gruppo, essi mancano anche di spontaneità, che li rende ancora più vulnerabili ad eventi imprevedibili e in rapido movimento. Se succede qualcosa di non previsto in anticipo, questo puo’ indurli ad entrare nel panico. Questa è una delle loro piu’ grandi debolezze.

Competizione

La competizione stimola il cervello rettiliano. Questo e’ il motivo per cui la nostra societa’ e’ cosi’ strapiena di situazioni ed eventi di competizione. Quando la competizione e’ particolarmente aggressiva o include violenza fisica, porta piu’ che mai in primo piano il controllo dal cervello rettiliano, che si tratti dei partecipanti o degli spettatori.

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Gli eventi sportivi di ogni tipo incoraggiano fortemente l’attivita’ del cervello rettiliano attraverso la divisione, la competizione e la violenza. Il semplice osservare qualcun’altro reagire in una data maniera puo’ innescare facilmente lo stesso comportamento o uno alquanto simile nell’osservatore. Gli spettatori possono diventare violenti una volta che il cervello rettiliano ha preso il controllo, specialmente quando quello viene considerato un match o partita “davvero importante”. Pensate solo all’interminabile serie di reazioni violenta, sconforto, pianto, delle persone coinvolte in tali eventi. Per il cervello rettiliano perdere e’ sinonimo di “morire”.

Quando un numero molto grande di persone viene coinvolte in una data attivita’ dello stesso tipo, la mentalita’ di gruppo rettiliana (mente alveare) diventa molto potente. Acquista gravita’, una qualita’ contagiosa e irresistibile che attrae ogni altra persona si trovi nel raggio di influenza, a reagire nello stesso, singolare impulso di sopravvivenza. Sono quei momenti davvero terribili in cui vediamo persone agire come se non fossero “in se’ stesse”. La volonta’ dell’individio e’ in questi momenti assoggettata a quella della mente gruppo (o alveare) rendendolo di fatto posseduto da essa.

Questa mente di gruppo/alveare e’ sempre presente nella nostra societa’, ed esercita la sua influenza sulla popolazione, solo che e’ molto piu’ visibile quando avviene qualcosa di drammatico o di grande portata. Tutti noi abbiamo sperimentato questa cosa almeno una volta in vita nostra, a volte veramente in maniera drastica, ma la maggior parte di noi non e’ abbastanza consapevole e cosciente di quello che succede e avviene, sia dentro se stessi che fuori, per rendersene conto e tirarsene fuori con un serio, maturo atto di volonta’.

Il semplice guardare questo genere di immagini violente eccita istintivamente il cervello rettiliano facendo emergere sentimenti di aggressività (ragion per cui alcuni si “divertono” tanto vedendo film violenti, paurosi, o intrattenimento che stimola questa zona del cervello). La mia intenzione comunque è quella di sottolineare ciò che accade quando si incontra la violenza e come riconoscere gli impulsi dal cervello rettiliano in modo che ad esso non sia permesso di prendere impazzito il controllo sulla mente cosciente.

Inoltre le manifestazioni sportive offrono ai parassiti un’altra opportunità di ricavare energia da migliaia o addirittura milioni di persone che sono emotivamente coinvolte nell’evento, che si tratti di persona o davanti a un televisore.

Se un’attività vi fa sentire emotivamente svuotati o malati in seguito, questo è quello che probabilmente è successo. Ricordate che tutti i pensieri e le emozioni risuonano e interagiscono nel campo di coscienza, indipendentemente dalla distanza o di “anonimato” tra individui nello spazio tridimensionale. Questo vale per qualsiasi mezzo di comunicazione, per cui siate coscienti del chi e con cosa avete a che confrontarvi ogni volta che lo utilizzate.

Al di fuori di sport e TV, la concorrenza è spesso parte integrante della vita quotidiana per molte persone. La scuola puo’ essere spesso un ambiente competitivo, con i suoi voti e classifiche, club e comitive. Il posto di lavoro favorisce la concorrenza attraverso promozioni e assegnazioni particolari, e al cercare di battere qualcun’altro per una posizione.

Il cervello rettiliano si mostra di frequente nelle abitudini di guida delle persone. Perché altrimenti cosi’ tanta gente ci taglia aggressivamente la strada o tende a “spingerci fuori” sorpassando, nel traffico e ad alta velocita’ ? Persino in situazioni di guida che sarebbero considerate pericolose, e guadagandoci nulla, se non qualche metro o secondo di tempo, e rischiando di perdere tutto ? Non è una questione di intelligenza, di per sé.

Il problema è che la mente razionale-cosciente è stata spenta, consentendo al cervello rettiliano di predere il volante (e tutti sappiamo che dopo un po’ di tempo che si e’ appreso a guidare, la guida diventa automatica). Sono completamente sotto il controllo dei propri impulsi rettili, cercando di liberare la frustrazione accumulata durante la giornata o piu’ a lungo, in forma di comportamento aggressivo.

E cosi’ diventa una competizione di guida, e incoraggia gli altri a reagire nello stesso modo. Oltre a tutto lo stress che questo crea, questa perdita di coscienza di massa si rivela a volte mortale.

Sopravvivenza, sesso, soldi e potere

Insieme alla concorrenza, cibo e sesso sono le motivazioni più potenti di attività del cervello rettile. E’ frequente trovare tematiche sessuali nella pubblicità degli alimenti, a volte in modo molto esplicito ed evidente, a volte nascosto in maniera subliminale. A loro piace molto combinare le due cose quando possibile, per ottenere il massimo effetto.

Le persone possono avere ulteriori attaccamenti emotivi al cibo al di là della necessità di sostentamento, perche’ mangiare/degustare alcuni cibi può richiamare i ricordi o sentimenti da una piacevole esperienza passata, facendo sentire la persona momentaneamente a proprio agio. Anche la musica e le altre sensazioni fisiche sono in grado di produrre lo stesso effetto.

Una carenza di cibo, percepita, che sia reale o no, stimola il cervello rettiliano ad entrare temporaneamente in azione. Questo è ciò che provoca i disordini quando le masse e la popolazione hanno fame o sono in una situazione carente di sopravvivenza. Una volta che le persone vedono gli altri farlo, anche in TV, cadono spesso in preda al cervello rettiliano, che spegne la mente cosciente e li trascina nella frenesia.

Oltre che per il piacere, la mente-cervello rettiliana vede il sesso come avente due obiettivi: la riproduzione e il dominio, il controllo o il possesso di un altra persona.

Immagine

Immagini sessuali possono essere trovate ovunque nei media. Non importa casa sia cio’ che la vostra mente cosciente possa pensare al riguardo, il cervello rettile viene stimolato ogni volta che incontra una di queste immagini.

La pornografia è un altro strumento che i rettiliani usano per manipolare gli esseri umani attraverso il cervello rettile. Il primo passo è quello di far diventare le persone dipendenti. Il secondo passo è quello di convincere la gente e abituarla al concetto di sesso come atto di dominio, violenza e abuso. La pornografia che coinvolge un comportamento aggressivo e offensivo è destinata ad addestrare gli esseri umani nell’esercitare la mentalità dei rettili.

Le persone che sono dipendenti in questa maniera avranno la loro vita controllata dalle esigenze del cervello rettile. La loro energia viene intrappolata e concentrata nel chakra della radice, riducendo la loro vibrazione generale.

Gli ibridi rettiliani-Illuminati sono ossessionati dall’aggressione e dominio, ed e’ evidente nei loro rituali di magia sessuale. Esseri umani vengono abitualmente adottati e programmati per servire loro come familiari o schiavi sessuali; e’ una prova eclatante del loro desiderio di controllare e “possedere” gli altri.

Il film di Stanley Kubrick, Eyes Wide Shut, è probabilmente una rappresentazione accurata di ciò che avviene in uno di questi rituali. Era certamente coinvolto con alcuni dei loro circoli e deve essere stato esposto a cose come questa in più di qualche occasione.

Come nota a margine, si dice che egli sia stato apparentemente ucciso perché ha rifiutato di tagliare una scena che conteneva un marcatore subliminale che aveva lo scopo di rompere i programmi di controllo mentale delle persone del pubblico. Dopo la sua morte, la scena è stata tagliata e non ha mai fatto la sua apparizione nel film finale.

Per alcuni, il denaro rappresenta il potere, un mezzo per controllare e dominare gli altri, una misura dello status di una persona. Per altri, rappresenta la sopravvivenza di base, un modo per mangiare e vivere un altro giorno. Il denaro può anche rappresentare inadeguatezza. “Non ho i soldi per fare o ottenere ciò che voglio. Non ci sono.”

E’ il cervello rettile che guida questa percezione. Basta la vista di denaro (come la violenza, il cibo e il sesso) per scatenare reazioni primarie nei singoli individui. I temi sono spesso mescolati insieme per produrre un messaggio più potente (e confuso) – cibo con sesso, sesso con violenza, violenza con denaro, ecc.

Il denaro non è altro che un simbolo. Ha solo “valore” quando le persone credono che ha valore, quando rappresenta un mezzo per un fine.

Tempo

La società è progettata per bloccare la mente umana in un’esistenza a base di routine, ad accettare la ripetizione e la restrizione come unico modo di vita possibile. Per la maggior parte, questo tipo di formazione inizia a scuola con gli orari di classe, le campanelle. Se non vi attenete a seguire gli ordini e non fare in tempo, venite puniti. Questa è la vera lezione.

Gli esseri umani moderni sono preoccupati di questo costrutto che e’ il “tempo”. L’orologio guida le loro vite. Esso detta quando, alzarsi, mangiare, andare al lavoro/scuola, per negozi, guardare la TV, e, piu’ importante di tutto, cosa possono o non possono fare nel corso della giornata, cosa è possibile e cosa non lo è.

Immagine

Questo “tempo” artificiale costruito è una creazione dei rettiliani ed è assolutamente centrale per il controllo della “loro” umanità. Hanno strutturato la mente umana in un programma prevedibile, ripetitivo, che si ripete come un loop, in cui la gente ha da “pensare” e fare le stesse cose in continuazione piu’ e piu’ volte, perpetuando gli stessi schemi auto-distruttivi, incapaci di imparare dai loro errori e di adattarsi. Questo li rende molto facili da controllare.

Gli individui non saranno mai in grado di imparare qualcosa fintanto che la mente-cervello rettiliana continuera’ a dirigere lo show delle loro vite, semplicemente perché non possiede tale capacità. Questa incapacità di apprendere è una condizione cronica che colpisce quasi tutti, nel modo in cui gestiscono le loro relazioni, il denaro e il debito, la politica, le abitudini di guida, e così via. Un apprendimento significativo (non meccanico) richiede di essere coscienti, presenti e attenti in ogni circostanza e situazione.
Pensate a cosa sarebbe la vita senza questa “matrix temporale” rigidamente imposta, liberi delle sue richieste (vai qui, vai lì) e restrizioni (non c’è tempo per fare o pensare). Il primo passo è quello di smettere di credere che sia l’unico modo di vivere possibile. Non permettere ad esso di dettare la realta’ in un certo modo, e limitare i vostri pensieri e possibilità.

Iniziare a ridurre la quantità di strutturamento e “tempo” nelle proprie esigenze di vita e di identificare e uscire da schemi ripetitivi di pensiero e di comportamento. Imparare a lasciare che le cose si sviluppino a modo loro nel tempo senza cercare di costringerle in una forma pre-concepita o pianificata. Se avete bisogno di sapere che ore sono precisamente, guardate e poi lasciate andare.

Non soffermatevi sul non avere abbastanza “tempo”. Quando si pensa sempre che manchi qualcosa (preoccupazione), si vedrà soltanto manifestare una maggiore mancanza o scarsità di quel “qualcosa” e continuera’ a sfuggire da voi. Questa è nota come la legge di anti-abbondanza, che i rettiliani utilizzano contro l’umanità continuamente, principalmente attraverso l’accumulo di debito.

Mentre aspettano, anticipano e sperano, senza far niente consapevolmente, il Qui ed Ora (creazione cosciente) passa, e alla fine rimangono delusi quando il “tempo” tanto profetizzato non arriva e le cose non prendono il verso che si aspettavano, e in genere vengono a dirvi “visto ? Non e’ successo niente….” Questa e’ un altra trappola. Quando l’attesa “futura”, si fonda sulla paura, la persona inconsciamente manifesta questo tipo di esperienze di paura per se stessa.

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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 10/07/2015, 17:51 
Questo però è fatto bene.......

Guarda su youtube.com



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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