Cita:
mauro ha scritto: caro Enkidu,
essendo tu, come hai dichiarato, laureato in "filosofia" hai sottoposto il quesito "secondo gli studi fatti"
Alcuni come me hanno "dovuto" leggerlo, come materia di insegnamento
al liceo,ma la maggior parte della gente lo interpreta "per le sue applicazioni " che ha visto nei vari stati, o "per sentito dire", non avedo mai letto niente di questa "corrente filosofica".
ciao
mauro
E infatti io volevo spingere le persone a trattare il problema magari interessandosi di aspetti che prima non avevano considerato, magari parlando di comunismo non citando fatti di cronaca di cui parlano già tutti, o del tal uomo politico italiano o del tal giornalista italiano.
Volevo provare a vedere se ci sono ancora persone che si domandano su quali valori fondamentali o quali basi ideali si possano ancora fondare le società.
Se il comunismo è morto, anche l'idealismo è morto, oppure ci sono altre forme di idealismo? Come la vogliamo concepire la giustizia sociale, gli stati, i governi, la civiltà? Quali sono i loro valori?
Ha ancora senso parlare di una filosofia dell'uomo, della politica, della società, della storia? Oppure tutto è calato nell'indifferenza morale?
E' solo la televisione l'unico punto di riferimento culturale? I "sentito dire"?
Si fa presto a lamentarsi di tutto, a contestare tutto, ma a proporre modelli alternativi, chi è capace?
Allora mi domando: non è che si è disposti a correre al primo che capita, solo perché non si sa dove andare?
Io ho posto questa discussione per vedere se c'erano ancora persone che erano sensibili ai grandi temi sociali, alla giustizia sociale, a una qualche idea di costruzione e di progresso della società.
L'impressione che ho io degli anni che stiamo vivendo, è che tali ideali non ci siano più e, di fatto, ci si perde in cose irrilevanti, o questioni irrilevanti e transitorie (come il tal politico e il tal giornalista, che sono mortali come noi e in ogni caso passeranno di moda, come tutti i personaggi televisivi, a parte quelli che vengono santificati come Mike Bongiorno), e si perdono le cose essenziali.
Per questo magari si parla di "comunismo" senza che nessuno si preoccupi di sapere cosa significhi questa parola (neanche l'evidenza del fatto che la parola deriva dal "mettere in comune i beni"), e se qualcuno cerca di stimolare la gente a saperne di più, gli si risponde: "eh, ma mica sono tutti filosofi come te... " Come se leggere ormai fosse una cosa "da filosofi"!
Cioè, sì... in Italia, a quel che dicono le statistiche, ormai leggere, anche solo il giornale, figuriamoci i libri, è una cosa da filosofi....
Che tristezza... io comunque sono testardo e voglio continuare a proporre temi "scottanti" anche se magari qualcuno si sentirà a disagio... d'altra parte, ragazzi miei, è inutile lamentarsi del "cover up" dei governi se noi per primi non ci preoccupiamo di andare a fondo delle questioni.
Loro non fanno altro che approfittare della nostra grassa ignoranza...