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MessaggioInviato: 16/09/2011, 20:34 
in effetti ieri alla camera hanno temuto il peggio............................. [:27] [:27] [:27]


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MessaggioInviato: 16/09/2011, 20:45 
Il gas ...?! [:246] [:246] [:246] [:255]



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 16/09/2011, 20:47 
....e' vero ieri hanno sospeso la seduta ma non hanno capito di quale gas era........genere artificiale o naturale? [:246] [:245] [:255] [:81]


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MessaggioInviato: 05/10/2011, 11:35 
Lega ripristina la maxi diaria per i parlamentari in missione

di: WSI Pubblicato il 03 ottobre 2011

http://www.wallstreetitalia.com/article ... sione.aspx



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 05/10/2011, 19:37 
Giorgio Bocca a novantuno anni suonati se la prende con la "sua" sinistra: "Travaglio fa dei pessimi giornali e non leggo neppure i suoi libri". Cala la scure anche su Renzi: "Un toscanino rompiscatole". Perfida promozione a Bersani: "Un brav'uomo" aiuto Fuoco amico. A novantuno anni suonati Giorgio Bocca continua a stupire. Di solito se la prende con Berlusconi e i berlusconiani, ma questa volta spariglia e si mette a bastonare la sinistra. Primo bersaglio: il salmodiante Michele Santoro, vate della sinistra catodica. "Non mi piace per niente, è uno che usa la politica per fare gli affari suoi". Ripetiamo: Giorgio Bocca colpisce e affonda l'ex conduttore di Annozero. Con la pistola ancora fumante Bocca passa al secondo bersaglio. Udite udite: Marco Travaglio, vicedirettore del Fatto quotidiano e alfiere dell'antiberlusconismo tout court, quello sempre verde, che va bene in ogni stagione e che anche se parli dell'ultimo ritovato di itticoltura, comunque una stoccata al Cav la devi infilare. "Fa dei pessimi giornali" sentenzia lapidario il decano del giornalismo sinistrorso. E i libri? - lo incalza a un Giorno da pecora Claudio Sabelli Fioretti. "Non li leggo". Una bocciatura netta senza esami di riparazione a settembre. Ma la stroncatura continua: "Renzi? Non mi piace per niente, è un toscanino rompiscatole". E Bersani? "Un brav'uomo". Che non è una bocciatura ma neppure una laurea a grande statista, piuttosto un sei un po' striminzito e molto perfido. Ma insomma chi piace a Giorgio Bocca? "Di Pietro, l'ho sempre ammirato". De gustibus non disputandum est.

http://www.ilgiornale.it/interni/bocca_ ... comments=1


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MessaggioInviato: 09/10/2011, 17:02 
burocrate 1.369 euro al giornodi EMANUELE LAURIA


La sede della Regione Sicilia
PALERMO - L'ultimo grand commis dell'ente più generoso d'Italia, alla fine, si è portato a casa una pensione da favola: mezzo milione di euro l'anno. Ha lottato un paio d'anni, l'avvocato Felice Crosta, per un diritto che alla fine gli è stato riconosciuto dalla Corte dei Conti. Quei soldi gli spettano.

Perché così ha stabilito una legge della Regione siciliana, approvata nella stagione d'oro del governatore Cuffaro. E l'amministrazione, proprio in questi giorni, si sta adeguando, aprendo la cassa. Mezzo milione. Cioè 41.600 euro al mese, 1.369 euro al giorno. Cifra lorda, sia chiaro. Ma destinata a fare impallidire persino capi di Stato, governatori di Bankitalia e giudici della Corte costituzionale: Giorgio Napolitano, per dire, ha un'indennità annua di circa 220 mila euro. Carlo Azeglio Ciampi, prima di insediarsi al Quirinale, si vide riconoscere da Palazzo Koch una pensione da 34 mila euro al mese. Mentre Romano Vaccarella e Gustavo Zagrebelsky, ex presidenti della Consulta, percepiscono rispettivamente assegni di quiescenza pari a 25.097 e 21.332 euro mensili, secondo i dati rivelati da L'Espresso nel 2008.

Il superburocrate siciliano, insomma, non si limita a doppiare i colleghi della Regione, tutti beneficiati dal vecchio sistema di calcolo retributivo, ma si candida a tutti gli effetti per la palma del dipendente pubblico più pagato d'Italia. Fra quelli in servizio e a riposo. Sfondando con decisione pure il tetto ai trattamenti previdenziali "obbligatori" posto nell'ormai lontano ottobre del 2003 dal consiglio dei ministri: 516 euro al giorno, il vecchio milione di lire. Crosta quasi triplica quella somma.


Il sultano dei servitori della pubblica amministrazione è un dirigente di lungo corso che negli ultimi due lustri ha
gestito l'emergenza rifiuti in Sicilia. Un'emergenza che non è finita: gli Ato, gli organismi che dovevano assicurare il servizio di raccolta e smaltimento, hanno accumulato oltre un miliardo di debiti, la gara per i termovalorizzatori è stata annullata dall'Unione europea e i cassonetti stracolmi autorizzano ormai i paragoni con la Campania. Ma Crosta, prima da vicecommissario per l'emergenza poi da capo dell'agenzia siciliana per i rifiuti, in questi anni ha visto accrescere i propri compensi fino a 460 mila euro. Una cifra che il suo mentore, l'ex governatore Salvatore Cuffaro, gli accordò nel marzo 2006. Un'indennità che a Crosta è valsa come base pensionabile, in forza di un emendamento approvato dall'Assemblea regionale siciliana a fine 2005, cioè proprio alla vigilia della sua nomina: un caso? Chissà. Di certo, nella Regione dove oggi impera Raffaele Lombardo - che ha rotto con l'ex amico Cuffaro - oggi non si fanno salti di gioia. Anche perché, oltre all'assegno mensile, l'ente dovrà riconoscere a Crosta circa un milione di arretrati e la somma relativa alla rideterminazione del Tfr. In un primo momento, l'amministrazione si era opposta alla liquidazione della maxi-pensione, riconoscendo "solo" 219 mila euro all'ex dirigente. Crosta si è però rivolto alla Corte dei Conti che ha attestato il suo diritto. La legge si può discutere. Ma va applicata. "Non si tratta certo di un regalo, io ho lavorato per 45 anni", si difende l'interessato. La Regione siciliana dai conti in rosso - due miliardi di deficit - non ha potuto che fare appello alla sentenza della magistratura contabile.

L'ultimo beneficio, peraltro, va a pesare su una spesa previdenziale già ragguardevole: oltre 560 milioni per pagare le pensioni di un esercito di ex dipendenti (14.917) più folto del personale in servizio. Tutti a carico del bilancio, perché la Regione siciliana è fra i pochi enti in Italia a non avere ancora attivato un fondo quiescenza, pur avendolo istituito per legge. E continua a erogare baby-pensioni a tutti coloro che dimostrano di avere un parente infermo da accudire. Un'estensione tutta siciliana della legge 104 - anch'essa figlia di una norma varata dall'Ars - che ha premiato negli ultimi anni 700 impiegati andati a riposo con 25 anni di anzianità (ne bastano 20 per le donne). Ne ha approfittato anche l'ex segretario generale Pier Carmelo Russo. Che a dicembre, dopo il pensionamento, è stato promosso assessore regionale dal governatore Lombardo

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/0 ... a-2753983/

ma qui siamo veramente al culmine delle malevolenze politike,se qualkuno ha premiato questa persona in questo modo,et successivamente,qualke altro, da pensionato lo ha stato promosso pure assessore,vuol dire ke la politca ha raggiunto il suo livello piu' basso [:37] [:76] [:79]


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MessaggioInviato: 14/10/2011, 13:37 
probabilmente,alcuni parlamentari x mero interesse pesonalistico permetteranno a questo governo(giunto ormai ai titoli di coda)di continuare a governicchiare,aggravando la situazione del paese,in barba agli interessi dello stato italiano. se questa non e' casta-------------- ------------------------------------------------------------------------------------
Il vitalizio allunga la vita del governo. Sono 350 i deputati e i senatori che devono arrivare al 2013 per maturare l'assegno. Se il governo cade molti non l'avranno. Sono la migliore garanzia per Berlusconi.


C'è una parolina che corre veloce in questi giorni di crisi tra centinaia di deputati. Una parolina che è anche la migliore garanzia per Berlusconi della tenuta del suo governo, l'elisir di lunga vita almeno fino al 2013. È il vitalizio, la pensione che i parlamentari – deputati e senatori – maturano dopo cinque anni di legislatura. Chi è stato eletto per la prima volta deve arrivare al 3 aprile del 2013. Altrimenti niente, l'ebbrezza di un'esperienza politica a Montecitorio o palazzo Madama non lascerà segno nella loro vecchiaia. Alla Camera sono in tutto 247, un po' di meno al Senato, 103. La fotografia l'ha fatta il sito specializzato Openpolis.it che ha messo in rete numeri, elenchi e percentuali dei parlamentari in attesa della loro prima pensione. Diciamo subito che l'assegno che i nuovi deputati riceveranno quando compiranno 65 anni non è esagerato visto che con la nuova legge entrata in vigore proprio nel 2008 è pari al 20 per cento dell'indennità parlamentare. Spicciolo più spicciolo meno, intorno ai mille euro al mese. Soldi però che potranno andare a sommarsi ad altre pensioni maturate negli anni. «È vero – ammette Beatrice Lorenzin, deputata Pdl alla sua prima esperienza in Parlamento – è un fenomeno che esiste e che incide sul voto. Però le nostre pensioni non saranno certo quelle che andranno a prendere i colleghi più anziani, vitalizi da 3000 euro al mese magari per aver fatto pochi giorni in aula. E sono proprio loro i più accaniti nel voler togliere anche questa forma di vitalizio. Una carognata, tanto loro lo hanno già maturato. Oltretutto per una come me che è stata sempre precaria al momento è l'unica forma di pensione che potrei riuscire a costruirmi». La somma, dunque, diventa un bell'incentivo a far durare questo governo fino alla sua scadenza naturale. Anche perché molti sanno che per loro il giro nella politica di primo piano è finito e che alle prossime elezioni non saranno ricandidati. E se a questo si aggiunge che durare fino al 2013 significa continuare a incassare circa 15 mila euro al mese per un altro anno e mezzo, l'assicurazione sulla vita – politica – di Berlusconi è fatta. A leggere la lista dei partiti e dei deputati con in mente la parola chiave «vitalizio» ci si può fare anche un'idea di molti comportamenti. Si scopre ad esempio che alla Camera la formazione che vanta il maggior numero di deputati che hanno bisogno di arrivare al 2013 è il Carroccio. Su 59 leghisti ben 36 sono al loro primo mandato, una percentuale del 61 per cento. Il partito di Bossi è l'unico che potrebbe realisticamente far cadere Berlusconi ma è anche l'alleato più fedele, quello che continua a ripetere che questo governo deve arrivare a fine mandato. Nel Pdl la percentuale scende al 35% (78 su 218), sale fino al 40% nel Partito Democratico (84 su 206), sale ancora nell'Italia dei Valori fino al 54% (12 su 22), ridiscende leggermente per Popolo e Territorio, gli ex Responsabili: 48%, 14 deputati su 29. Si attesta infine su cifre più basse nelle altre formazioni: il 17% nell'Udc (6 su 35), il 29% dentro Futuro e Libertà (8 su 27), il 26% nel gruppo Misto (9 su 34). Interessante anche leggere i nomi di coloro che aspettano il 2013 per conquistare il tanto agognato vitalizio. Massimo Calearo, ad esempio, imprenditore vicentino che Walter Veltroni aveva candidato come capolista del Pd in Veneto, è passato l'anno scorso prima all'Api di Francesco Rutelli, poi nel Misto e infine armi e bagagli al gruppo dei Responsabili. Motivi politici, sicuramente. Ma intanto il 14 dicembre scorso, quando l'opposizione presentò la mozione di sfiducia al governo, votò contro. Salvando l'esecutivo. Altro caso è quello di Domenico Scilipoti, vulcanico parlamentare siciliano eletto nell'Italia dei Valori e poi passato nel Misto proprio alla vigilia di quel voto del 14 dicembre. Che lo vide tra i salvatori di Berlusconi. Un altro in attesa di maturare la pensione è l'attore Luca Barbareschi. Eletto nel Pdl venne «fulminato» dall'astro nascente di Futuro e Libertà guidato da Gianfranco Fini ma dopo qualche mese decise di approdare nel gruppo Misto. Altra deputata al lavoro per maturare il suo vitalizio in questo governo è Catia Polidori, pure lei protagonista di un paio di piroette. Dal Pdl approdò a Fli ma il 14 dicembre, parlando in aula, spiegò che lei a sfiduciare Berlusconi proprio non ce la faceva. E dopo il voto trovò un «porto» sicuro tra i Responsabili. Nel gruppone dei pensionati a rischio del Pdl c'è, ad esempio, Ignazio Abrignani, scajoliano assai critico, in questi giorni, con il premier. Ma oggi, per disciplina della corrente a cui fa riferimento, voterà la fiducia. Cioè si darà da fare per arrivare al 2013. Al Senato, dove comunque la maggioranza rischia poco, i senatori che devono ancora maturare la pensione sono 103. E stavolta la Lega scivola al secondo Posto (48%), dopo l'Idv (58%).


http://www.iltempo.it/politica/2011/10/ ... ione.shtml


[:37] [:76] [:79]


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MessaggioInviato: 16/10/2011, 16:12 
!TTacci loro..................se li devono spendere tutti in medicine!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! [:(!] [:(!]


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MessaggioInviato: 18/10/2011, 17:15 
Se la Casta non vuole lavorare Nel 2011 solo 14 leggiQuest'anno nel Parlamento ne sono transitate 50, solo un terzo proposte da deputati e senatori. Si legifera sull'insalata e i nomi dei parchi



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Sono solo cinquanta i provvedimenti transistati quest'anno in Parlamento. Lo riferisce un articolo del Corriere della Sera, che fotografa la paralisi dell'organo legislativo nel corso del 2011. Ancora più allarmante è il numero di leggi promosse su iniziativa di deputati e senatori. Quattordici in circa dieci mesi. Tra le varie leggi promulgate, racconta Sergo Rizzo, ce ne sono alcune risibili come quelle relative al cambio di denominazione del Parco del Cilento, ribattezzato Parco nazionale degli Alburni, del Cilento e Vallo Diano. E un altro spunto legislativo che riguarda il confezionamento dell'insalata in busta. In termini tecnici, le "disposizioni concernenti la preparazione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli". Insomma due leggi che tutelano il "verde": quello del parco e quello dell'insalata.

Aumentiamo l'attività parlamentare - A fronte di queste norme che prestano il fianco all'ironia, ce ne sono altre rispettabilissime, riguardanti disabili e invalidi: ad esempio, quella sulle assunzioni obbligatorie di disabili nella pubblica amministrazione e quella che riconosce a invalidi e mutilati del lavoro una poltronina nei comitati provinciali dell'Inail. Ma ciò che inquieta è soprattutto il numero basso di provvedimenti legislativi. La Casta, prima ancora di ridurre il numero dei parlamentari, forse dovrebbe aumentare quello delle leggi.

http://www.libero-news.it/news/847549/S ... leggi.html

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..ma uno stipendio a cottimo non sarebbe una cattiveria,sai quanta moneta risparmiata x raggiungere il pareggio di bilancio in anticipo,poi magari a fine carriera x vivere una bella zappa con relativa vanga....

[:278] [:277] [:273] [:268] [:266]


Ultima modifica di ubatuba il 18/10/2011, 17:17, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 21/10/2011, 19:55 
La mannia della Consulta: "Basta ai sindaci-onorevoli"La Corte Costituzionale contro la Casta. Incompatibile la carica per Comuni con più di 20mila abitanti. Ecco la lista dei 22

La Casta prende una mazzata: la Consulta ha deciso, niente più sindaci (o rappresentanti di amministrazioni) e parlamentari allo stesso tempo. La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato l'illegittimità costituzionale degli articoli 1, 2, 3 e 4 della legge 15 febbraio 1953, numero 60, nella parte in cui non prevedono l'incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di sindaco di Comune o rappresentante di un'amministrazione con popolazione superiore ai 20mila abitanti.

La Corte Costituzionale ha deciso sulla base di un ricorso di un cittadino-elettore (Salvatore Battaglia) contro il doppio incarico di Raffaele Stancanelli, senatore Pdl e sindaco di Catania. Nel giudizio è intervenuto anche il Presidente del Consiglio chiedendo la non ammissibilità del ricorso. La Corte Costituzionale ha, invece, sentenziato: "L'articolo 7, primo comma, lettera c), del d.P.R. n. 361 del 1957, recante il testo unico per l’elezione della Camera dei deputati, sancisce che: 'Non sono eleggibili i sindaci dei Comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti'. A sua volta, l’articolo 5 del decreto legislativo numero 533 del 1991, recante il testo unico per l’elezione del Senato della Repubblica, dispone che: 'Sono eleggibili a senatori gli elettori che, al giorno delle elezioni, hanno compiuto il quarantesimo anno di età e non si trovano in alcuna delle condizioni d’ineleggibilità previste dagli articoli 7, 8, 9 e 10 del testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, numero 361".

Gli articoli da 1 a 4 della legge n. 60 del 1953 sulle incompatibilità parlamentari vengono censurati in quanto nulla prevedono, in termini di incompatibilità, per il caso in cui la identica causa di ineleggibilità sia sopravvenuta rispetto alla elezione a parlamentare. Ed a sostegno delle doglianze il rimettente richiama la sentenza n. 143 del 2010, nella quale questa Corte ha sottolineato (seppure in riferimento ad un differente contesto normativo e fattuale) come dalla legislazione statale in materia elettorale emerga la "previsione di un parallelismo tra le cause di incompatibilità e le cause di ineleggibilità sopravvenute, con riguardo all’esigenza, indicata dalla legge, di preservare la libertà nell’esercizio della carica" attraverso una tendenziale esclusione del co-esercizio con altra carica elettiva.

Si tratta dunque di verificare la coerenza di un sistema in cui, alla non sindacabile scelta operata dal legislatore (che evidentemente produce in sè una indubbia incidenza sul libero esercizio del diritto di elettorato passivo) di escludere l’eleggibilità alla Camera o al Senato di chi contemporaneamente rivesta la carica di sindaco di grande Comune, non si accompagni la previsione di una causa di incompatibilità per il caso in cui la stessa carica sopravvenga rispetto alla elezione a membro del Parlamento nazionale".


LA LISTA DEI 22 CHE DOVRANNO SCEGLIERE TRA I DUE INCARICHI


Maria Teresa Armosino (Pdl): deputato e presidente della provincia di Asti
Antonio Azzollini (Pdl): senatore e sindaco del comune di Molfetta
Daniele Bosone (Pd): senatore e presidente della provincia di Pavia
Luigi Cesaro (Pdl): deputato e presidente della provincia di Napoli
Edmondo Cirielli (Pdl): deputato e presidente della provincia di Salerno
Nicolò Cristaldi (Pdl): deputato e sindaco di Mazara del Vallo
Luciano Dussin (Lega): deputato e sindaco del comune di Castelfranco Veneto
Antonello Iannarilli (Pdl): deputato e presidente della provincia di Frosinone
Giulio Marini (Pdl): deputato e sindaco del comune di Viterbo
Daniele Molgora (Lega): deputato e presidente della provincia di Brescia
Vincenzo Nespoli (Pdl): senatore e sindaco del comune di Afragola
Adriano Paroli (Pdl): deputato e sindaco del comune di Brescia
Antonio Pepe (Pdl): deputato e presidente della provincia di Foggia
Ettore Pirovano (Lega): deputato e presidente della provincia di Bergamo
Fedele Snaciu (Pdl): senatore e presidente della provincia di Olbia-Tempio
Cosimo Sibilia (Pdl): senatore e presidente della provincia di Avellino
Roberto Simonetti (Lega): deputato e presidente della provincia di Biella
Raffaele Stancanelli (Pdl): senatore e sindaco del comune di Catania
Michele Traversa (Pdl): deputato e sindaco del comune di Catanzaro
Gianvittore Vaccari (Lega): senatore e sindaco del comune di Feltre
Marco Zacchera (Pdl): deputato e sindaco del comune di Verbania
Domenico Zinzi (Udc): deputato e presidente della provincia di Caserta

http://www.libero-news.it/news/850472/L ... evoli.html



sono come le galline razzolano x ingozzarsi bene....almeno loro poi finiscono in pentola.......... [:278] [:273] [:277]


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MessaggioInviato: 26/10/2011, 13:36 
Casta ignorante in auto blu... non sa il prezzo della benzina
Inchiesta di 'Quattroruote'. Di Pietro: "Io non ne ho idea". Casini: "Guido poco, ho solo una vecchia Punto". Veltroni caos gasolio
Casta ignorante in auto blu... non sa il prezzo della benzina
Libero-news.it

N
on ne azzeccano più una i politici nostrani. Stavolta, in tempi di casta e sprechi di costi pubblici, sono stati colti in fallo dal mensile «Quattroruote». Interpellati in tanti, di tutto l’arco costituzionale, la maggior parte di loro non ha saputo rispondere su quanto costa un litro di benzina. «Il prezzo per un litro? Direi un euro e 10 centesimi». Domanda semplice, ma risposta sbagliata.

Aggirandosi in un giorno qualunque nei corridoi di Montecitorio, tra il Transatlantico e la buvette, i giornalisti del mensile automobilistico si sono adoperati nel domandare a destra e a manca, la differenza che esiste tra «un litro di benzina e uno di gasolio. E il loro prezzo». Macché neanche questa differenza è stata colta da molti. La gente comune, quella che almeno una volta la settimana si ferma dal benzinaio e fa da sé, perché così, sporcandosi le mani, qualche euro se lo tiene in tasca, conosce bene le risposte. O addirittura fa i giri dei vari distributori per confrontare i prezzi e scegliere quello più convenevole. Ma loro, gli abitanti del Palazzo, nella maggior parte dei casi lo ignorano. O non guardano neanche dai finestrini delle loro auto blu.

LA META' IGNORA
Dei parlamentari intervistati, oltre la metà non ha saputo rispondere alla domanda più semplice sulla benzina; due su tre, poi, hanno dimostrato altrettanta ignoranza sul prezzo del gasolio e sul peso della componente fiscale. Quelle accise che, negli ultimi tempi, sono state alzate a più riprese, per i motivi più disparati, dai problemi della cultura a quelli degli immigrati (per non parlare dell’aumento dell’Iva, che poi si paga proprio anche sulle accise, quella tassa sulla tassa che non ha uguali al mondo). I primi a non essere sorpresi sono stati gli stessi giornalisti di «Quattroruote».

Pur non occupandosi di politica e dei lavori del cosiddetto Palazzo, sanno benissimo quali sono i problemi e le difficoltà economiche e lavorative che ogni cittadino vive sulla propria pelle. A differenza dei molti dei politici interpellati, che per non correre il rischio di sbagliare, non hanno voluto rispondere o hanno glissato. Ma hanno fatto lo stesso una pessima figura.

NOMI TRASVERSALI
I nomi? Il mensile non ha problemi a farli. E come si scopre, l’ignoranza è trasversale, non risparmia né destra né sinistra. Qualcuno, come i ministri Brunetta e La Russa, si è rifiutato di rispondere. Antonio Di Pietro (Idv) e Walter Veltroni (Pd) hanno ammesso di non conoscere la risposta alla domanda. Pierferdinando Casini, invece, ha provato a giustificarsi: «Guido poco e ho solo una vecchia Punto», ha risposto.

Una brutta figura, comunque, per tutti. «Non temete, però: non vogliamo tirare la volata a questa o quella fazione, perché il ritornello sa, vado sempre di fretta e non faccio caso al prezzo della colonnina, che poi cambia di continuo, ce lo hanno cantato esponenti di tutti i partiti», scrive «Quattroruote» nell’inchiesta pubblicata sul numero di novembre e in edicola da oggi.
Colti in fallo, per esempio, il ministro per l’attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi e Catia Polidori, viceministro dello Sviluppo economico. Vengono citati altri casi emblematici. C’è chi passa da un eccesso all’altro.

NUMERI A CASO
Secondo Michela Belfiore (Pdl) e Paola Concia (Pd) un litro di benzina costa 1 euro e 10 centesimi. Mentre per Carolina Lussana (Lega) 1 euro e 90 e per Nunzia De Girolamo quasi due. Altri, scrive il giornale, hanno sparato a caso, spaziando da un 1 euro e 28 (Mario Landolfi, Pdl) all’euro e 70 di Catia Polidori, fino all’euro e 80 di Gianfranco Rotondi.

A sorprendere negativamente è stato Paolo Romani che, nel suo ruolo di ministro dello Sviluppo economico, avrebbe dovuto mostrare di saperne di più: secondo lui, «il gasolio costa 1 euro e 30 centesimi, 1 e 38 al massimo». Risposta sbagliata signor ministro. Riprovi, forse, sarà più fortunato. Magari controllando il cartello del prezzo che la scorsa settimana, per il gasolio, segnava 1,528 euro al l

http://www.libero-news.it/news/853773/C ... nzina.html

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sono talmente abituati a vivere sulle spallle altrui ke non conoscono manco i prezzi delle cose piu' elementari

[:37] [:76] [:27]


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Inizia ufficialmente la raccolta firme
per rendere illegale il trattamento
privilegiato della classe politica



Da lunedì tutti i municipi sono attivi per la raccolta delle firme.
Ognuno di voi vada accompagnato almeno da 3/5 persone. Parenti, amici, colleghi, chi volete. Roma è la tana del lupo e abbiamo incontrato grandi problemi rispetto al resto dell'Italia. Vi invito a firmare con consapevolezza e senso del dovere per il nostro bene, per i nostri figli, per il nostro Paese. Grazie

Elenco dei Municipi di Roma

Municipio I: Via Petroselli50 – tel. 06 69 601 333
Municipio II: Via Dire Daua11 – tel. 06 69 602 333
Municipio III: Via Goito35 – tel. 06 69 603 333
Municipio IV: Via Rocchetta 10-14 – tel. 06 69 604 333
Municipio V: Via Tiburtina1163 – tel. 06 69 605 333
Municipio VI: Via Torre Annunziata1 – tel. 06 69 606 333
Municipio VII: Via Prenestina510 – tel. 06 69 607 333
Municipio VIII: Viale Cambellotti11 – tel. 06 69 608 333
Municipio IX: Via T. Fortifiocca71 – tel. 06 69 609 333
Municipio X: Piacca Cinecittà11- tel. 06 69 610 333
Municipio XI: Via Benedetto Croce50 – tel. 06 69 611 333
Municipio XII: Via Ignazio Silone100 – tel. 06 69 612 333
Municipio XIII: Via Celli2/b Lido di Ostia – tel. 06 69 613 333
Municipio XIV: Via Portuense2498 Fiumicino – tel. 06 65 210 245/244
Municipio XV: Via Portuense579 – tel. 06 69 615 333
Municipio XVI: Via Fabiola14 – tel. 06 69 616 333
Municipio XVII: Circ. Trionfale19- tel. 06 69 617 333
Municipio XVIII: Via Aurelia475 – tel. 06 69 618 333
Municipio XIX: Via M. Battistini464 – tel. 06 69 619

http://www.facebook.com/groups/nunteregghepiu/


Per favore fate girare.
Grazie



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 29/10/2011, 12:51 
la kasta tira la cinghia,si quella degli altri,al ministero della difesa sono state comprate 19 maserati,la scusa il contratto e' stato stipulato 2 anni fa,ma la crisi era gia' in atto ,anzike' sperperare in auto cosi' costose forse era meglio investire sti euro in un qualcosa di piu' consono.

http://www.libero-news.it/news/856850/U ... erati.html

[:37] [:31] [:76]


Ultima modifica di ubatuba il 29/10/2011, 12:52, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 29/10/2011, 15:57 
La vera storia della moglie di Bossi, baby-pensionata a 39 anni per mettersi in affari con il governo
Ieri alla Camera è successo il finimondo. Urla, insulti e pugni tra i deputati del Popolo delle Libertà e di Futuro e Libertà. La scintilla è stata l'accusa del presidente della Camera Gianfranco Fini nei riguardi della seconda moglie di Umberto Bossi di essere andata nel 1992 in pensione a soli 39 anni.
I leghisti hanno cercato di difendere l'indifendibile, affermando che la signora Manuela Marrone ha semplicemente usufruito della legislazione all'epoca in vigore.
L'ex maestrina in verità non ha scelto di andare in pensione per poter vivere tranquillamente al fianco del marito, con i quindicimila euro al mese che lui "guadagna" in parlamento da 24 anni, dall'ormai lontano 1987. Non si è accontentata di piazzare il poco istruito figlio Renzo, per due volte bocciato all'esame di maturità, nel consiglio regionale della Lombardia.
No. La signora Morrone ha intuito subito come con la parificazione scolastica era possibile fare molti più soldi di quelli che percepisce un qualsiasi insegnante statale.
Ha messo così in piedi una bella scuola privata a Varese, la scuola paritetica Bosina, e casualmente, malgrado i tagli e i sacrifici che Berlusconi e Tremonti pretendono da tutti gli italiani, ecco spuntare 800.000 euro dal "Fondo per la tutela dell'ambiente e la promozione e lo sviluppo del territorio" del ministero dell’Economia, destinati all'ampliamento e la ristrutturazione di uno specifico immobile scolastico privato: la scuola paritetica Bosina.
E vissero tutti felici e contenti, padre, madre e figlio, a spese dei contribuenti!

s.t.
Fonte:http://isegretidellacasta.blogspot.com/2011/10/la-vera-storia-della-moglie-di-bossi.html



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MessaggioInviato: 30/10/2011, 18:37 
Cita:
rmnd ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:


La casta del sindacato. Assegni mensili da capogiro

di: Mario Giordano Pubblicato il 30 agosto 2011



che fai ora..ti metti anche tu a pubblicare articoli del 'Giornale' ma sotto falsa veste.?
[8D]


Beh, suppongo che qualche giornalista "decente" lo debbano anche avere al Giornale,
molto spesso certi giornalisti sono costretti a malavoglia a scrivere articoletti faziosi da due soldi solo per portare lo stipendio a casa..
E sono parecchi, immagina quanti rospi ingoiano ogni giorno...



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