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"Il Fatto Quotidiano" di oggi
Fate la carità a San Guido
di Marco Travaglio
Gentile San Guido, nel ricevere l’atto di
citazione in cui Lei chiede al sottoscritto e a
Padellaro la bellezza di 100 mila euro come
risarcimento per il danno patrimoniale e non
che avremmo inferto al Suo “d e c o ro ” e alla Sua
“re p u t a z i o n e ” con un solo articolo e – cito
testualmente – per “il patema d’animo sofferto in
relazione al contesto sociale”, intendo anzitutto
congratularmi con Lei per svariati motivi. 1) Lei ha
ancora un “d e c o ro ” e una “re p u t a z i o n e ”, il che non
è poco con questi chiari di luna. 2) Lei, nonostante
tutto, li valuta addirittura 100 mila euro, il che
denota una notevole autostima. 3) Lungi dal
contrarre allergie nei confronti dei tribunali,
divenuti ultimamente il Suo habitat naturale, Lei ha
deciso di trascorrervi altro tempo prezioso in veste
non solo di imputato, ma anche, per cambiare un
po’, di presunta vittima (“a t t o re ”, secondo
l’immortale gergo del diritto civile). 4) La Sua
citazione dimostra che le recenti vicende giudiziarie
non hanno fiaccato la Sua qualità migliore:
l’assoluta, tetragona impermeabilità al ridicolo che
già imparammo ad apprezzare quando Lei,
portando a spasso il Suo monumento, si pavoneggiò
per un sondaggio che La indicava come il più amato
dagli italiani dopo il Papa e prima della Cuccarini; e
ancora quando sbarcò ad Haiti insalutato ospite e
impartì i primi rudimenti di Protezione civile a
Clinton e agli americani tutti, notoriamente digiuni
di calamità naturali. Passando al contenuto dell’atto,
davvero godibile (estenda i complimenti
all’avvocato), scorro le “espressioni false e
dif famatorie” a Suo avviso contenute nell’ar ticolo
“Ber toladr i” che commentava sarcasticamente la
retata disposta il giorno prima nel Suo regno dai
giudici di Firenze con gli arresti di Anemone,
Balducci, De Santis, Della Giovanpaola & C. e con la
Sua iscrizione nel registro per corruzione. Lei
sostiene che, con una “fraseologia di per sé
of fensiva”, “distorcendo ad arte il cognome
dell’a t t o re ” e “associandolo al ‘malaf fare’”, io L’av re i
dipinta come “un soggetto pubblico che persegue
fini illeciti arricchendosi indebitamente e causando
gravi pregiudizi all’interesse pubblico” e avrei
financo insinuato “falsamente l’esistenza di una
sorta di associazione per delinquere” dalle Sue parti.
Oh bella, ma se arrestano mezza Protezione civile
per associazione a delinquere e ne indagano il capo
per corruzione (per non parlare del processo a
Napoli per gestione illecita di rifiuti), che
dovrebbero scrivere i giornali e pensare i cittadini?
Che va tutto bene? La “fraseologia offensiva” e le
“false aggettivazioni” che Lei attribuisce al
sottoscritto sono del gup Rosario Lupo che dispose
gli arresti (“malaf fare”, “associazione per
d e l i n q u e re ”) o degl’indagati intercettati, quasi tutti
vicini o vicinissimi a Lei: quelli che abbiamo
chiamato ironicamente i Bertoladri perché – da veri
esperti – definivano il clan della Protezione civile
“combr iccola”, “cricca di banditi”, “gente che ruba
tutto il rubabile”, “da carcerare”. Un’istantanea con
l’autoscatto. Attribuire al cronista le parole
degl’indagati è come confondere Michael Moore
con Bush o Saviano con Sandokan. Ora però, gentile
San Guido, non mi fraintenda. Se davvero Le viene il
patema d’animo non quando scopre che i suoi amici
costruttori gonfiano i costi del 60% o corrompono i
suoi amici controllori, o che qualcuno sghignazza
per il business del terremoto mentre la gente
muore, ma quando i cronisti lo raccontano, Le
veniamo incontro. Non mi fraintenda: niente
brasiliane in bikini, anche perché i patemi d’animo
sono una delle rare patologie che non si curano con
i massaggi al Salaria Sport Village. Mi riferisco
all’improvvisa indigenza che so averLa colpita da
quando Anemone e Zampolini hanno le mani
impegnate da pesanti gingilli metallici. So per
esperienza cosa significa pagarsi l’affitto o il mutuo
di tasca propria e immagino lo choc che ciò
comporta in chi non vi è abituato. È a corto di
spiccioli? Lasci perdere le cause civili, che non
finiscono mai. Ci dica quanto Le serve per tirare
avanti. E noi facciamo una colletta.