In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
Rispondi al messaggio

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

11/05/2015, 19:10

Uk, chi perde se ne va. Ma in Italia
cambia nome al partito o ne fonda uno


Poche ore dopo la sconfitta, in Inghilterra tre leader si erano già dimessi: Miliband, Clegg, Farage. Da noi tutti incollati alla poltrona. Da Berlusconi a Bersani, da Alfano a Casini, da Vendola a Fini. Nonostante le sconfitte. Cambiando nomi ai partiti o fondandone di nuovi. Grazie ai trucchi di sistemi elettorali come il Porcellum. Che l'Italicum rischia perpetuare

Un’ora dopo il verdetto delle urne si erano già dimessi in tre. Appena reso noto il risultato delle elezioni nel Regno Unito i leader del partito Laburista, Ed Miliband, dei Liberaldemocratici, Nick Clegg, e della Destra nazionalista, Nigel Farage, hanno fatto fagotto e lasciato i rispettivi incarichi. Questione di stile, rigorosamente british, ma soprattutto di lealtà verso gli elettori. Non come in Italia, dove, a differenza del Regno Unito, quello delle dimissioni dopo le sconfitte elettorali resta un istituto quasi del tutto sconosciuto.

ETERNA POLTRONA
Per Mario Segni, che ha fatto della battaglia referendaria per l’introduzione del sistema elettorale maggioritario il suo manifesto politico, il perché è presto detto. «Ciò che abbiamo visto succedere in Gran Bretagna nei giorni scorsi, rientra nella normalità del sistema e della cultura politica incentrati sul principio di responsabilità: chi vince è premiato e chi perde va a casa – sottolinea – Ed è il frutto naturale e logico di due elementi: la legge elettorale e il costume politico». Principio, ricorda Segni, ancora sconosciuto in Italia. «Noi abbiamo combattuto contro la regola che ha sempre dettato il principio opposto: quello del consociativismo – spiega l’ex democristiano che ha chiuso con la politica da oltre un decennio pur continuando l’impegno referendario – Per cui nessuno comanda, nessuno decide, nessuno perde, nessuno paga e, quindi, nessuno si dimette». Risultato: «Oggi siamo ancora molto indietro: è stato l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano, del resto, ad ammettere che il Mattarellum era meglio dell’Italicum. Per anni abbiamo assistito a battaglie elettorali in cui vincevano tutti o, al massimo, qualcuno perdeva solo per un quarto o al massimo a metà». Favorendo il proliferare di un grande partito bipartisan. Quello degli incollati alla poltrona nonostante le debacle elettorali. Che annovera tra i suoi iscritti nomi di primo piano e di quasi tutti i principali movimenti politici, senza distinzione di collocazione e colore. Nella lista tanto per dire ci sono Pier Luigi Bersani, Silvio Berlusconi, ma anche Angelino Alfano, Pier Ferdinando Casini, Francesco Rutelli e Nichi Vendola. Pur di conservare un ruolo politico di primo piano, ci si inventa di tutto. C’è chi cambia nome al partito e chi ne fonda uno ex novo. Non manca neppure chi di ammettere la sconfitta proprio non vuol sentirne parlare. Senza contare chi, in passato, è arrivato a gridare perfino ai brogli.

PAREGGI E BROGLI
Uno dei casi più noti è quello di Pier Luigi Bersani che, dopo le politiche del febbraio 2013, ha trasformato la sconfitta in una “non vittoria”. L’allora segretario del Pd, alla guida di una coalizione di centrosinistra, non aveva la maggioranza sicura in Parlamento. Ma questo non è servito a fargli fare un passo indietro: ha tentato di formare un governo cercando il sostegno degli altri partiti in Parlamento. Senza successo: si è dimesso il 19 aprile, solo dopo il fallimento dell’elezione di Romano Prodi al Quirinale. Non va meglio sull’altra riva politica. Dove Silvio Berlusconi non conosce la parola dimissioni dalla leadership del centrodestra. E, anzi, quando ha perso nel 2006 non ha nemmeno riconosciuto la vittoria degli avversari. «Il risultato deve cambiare, perché ci sono brogli a non finire in diversi posti», denunciò. Ora, non contento dei fallimentari sondaggi, dopo aver archiviato e resuscitato Forza Italia con la parentesi del predellino e del Popolo della libertà, sta pensando di fondare un nuovo soggetto politico: il “Partito repubblicano”. Come dire, cambiare nome o partito ma con gli stessi uomini al comando. Del resto neppure Beppe Grillo, alfiere del cambiamento, ha saputo accettare la sconfitta, facendo un passo indietro. Nel gennaio 2014 lanciò la sfida per le Europee: «Se gli italiani decidono che non ci vogliono, io prenderò una decisione diversa. Se ho sbagliato lascio». Ma dopo che il Movimento 5 Stelle è stato quasi doppiato dal Partito democratico (21,1% contro 40,8), gli è bastato prendere un Maalox (l’assunzione del farmaco è stata immortalata in un video) per guarire dal mal di stomaco causato dalla sconfitta e, soprattutto, per cambiare idea. Ancora oggi, del resto, Grillo è il capo dei 5 Stelle, anche se è stato costiuito un direttorio. «Quando a decidere chi vince e chi perde sono i capipartito, è inevitabile che a non perdere mai son solo loro», sottolinea Arturo Parisi, già ministro della Difesa del governo Prodi, che dalla politica si è ormai ritirato da un bel pezzo. «Nel Regno Unito a rottamare ci pensano invece gli elettori – prosegue –. Tornano a casa i capipartito che hanno portato i loro partiti alla sconfitta, restano a casa i politici bocciati dagli elettori del proprio collegio». Insomma, c’è un nesso evidente tra il sistema elettorale e la longevità della classe politica italiana. «Ecco perché – conclude Parisi – pur ritenendo l’Italicum migliore sia del Porcellum che del Consultellum resto ancora insoddisfatto, molto insoddisfatto, per il modo in cui l’Italicum seleziona i nostri parlamentari». Cioè, in gran parte nominandoli collocandoli come capilista.

OPERAZIONE MAQUILLAGE
C’è anche un altro rimedio per aggirare un fallimento elettorale: l’operazione maquillage. Basta cambiare nome al partito o fondarne uno nuovo e il gioco è fatto. Ne sa qualcosa Pierferdinando Casini. La sua carriera politica – dopo il tramonto della Democrazia cristiana – riparte dal Ccd, che si unisce al Cdu e dà vita all’Udc. Nella marea di sigle, ha comunque sempre trovato il modo di evitare il naufragio: alle elezioni del 2013 si è presentato con Scelta Civica, successivamente rinnegata. Il motivo? Un risultato elettorale al di sotto delle aspettative. Ora ha avviato il progetto “Area popolare” in compagnia di Angelino Alfano, altro fuoriclasse nel campo del restyling. Appurata la bocciatura alla Europee del Nuovo centrodestra, per non scomparire ha cercato di allargare gli orizzonti del partito proprio con “Area popolare”. Ma a proposito di ex democristiani, non scherza nemmeno Rocco Buttiglione. Chiamato nel 1993 dal segretario della Dc, Mino Martinazzoli, a guidare una commissione che aveva il compito di tracciare le linee politico-morali dei cattolici, approda in Parlamento nel 1994 sotto le insegne del Partito popolare, di cui divenne segretario, prima di fondare il Cdu, transitare nell’Udr (con Francesco Cossiga e Clemente Mastella, ex Dc, poi Ccd, Cdr, Udr, Udeur e infine eurodeputato in quota Pdl) e approdare definitivamente nell’Udc. Saltando da un partito all’altro, a sopravvivere, politicamente parlando, fino alla scorsa legislatura è riuscito anche Pierluigi Castagnetti: dalla Dc al Ppi, di cui è stato anche segretario, dalla Margherita al Pd. Guardando a destra, invece, impossibile non citare Gianfranco Fini. L’ex delfino di Giorgio Almirante, che ha traghettato il Movimento sociale italiano in Alleanza nazionale con la svolta di Fiuggi, è uscito di scena dopo aver dissolto anche An nel Popolo della libertà prima del flop di Futuro e libertà. Ma sente già la nostalgia della politica. «Sono pronto a lavorare per una nuova destra anti-Le Pen e di governo», ha dichiarato presentando la nuova iniziativa politica ribattezzata Libera Destra. E, a proposito di destra, dalle ceneri del Movimento sociale prima e di Alleanza Nazionale poi, c’è chi ha preferito percorrere strade diverse. E mentre molti ex missini trovavano ospitalità tra le accoglienti braccia del berlusconismo (come Maurizio Gasparri e Gianni Alemanno), altri hanno preferito coltivarsi un proprio orticello. Da La Destra di Francesco Storace ai Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, già ministro della Gioventù del governo Berlusconi, seguita dall’evergreen Ignazio La Russa.

POTERE IN 4 CANTONI
Achille Occhetto, ex segretario del Pds, ha lasciato la politica dopo la vittoria del centrodestra alle politiche del 1994. «Ma non perché mi sentissi sconfitto – spiega – visto che in quell’occasione il mio partito guadagnò il 4%, percentuale che oggi molte forze politiche metterebbero la firma per avere. Lasciai in polemica con l’andazzo del partito che, invece di seguire la linea della ricostruzione da sinistra, si avviò verso una deriva moderata di cui vediamo oggi gli effetti finali con l’arrivo di Matteo Renzi». Ma il vero problema, secondo Occhetto, è la classe dirigente italiana che il reduce del Partito comunista fotografa così: «Un pacchetto di uomini che circolano in tutti gli incarichi: se non sei più segretario di partito sei presidente del Consiglio, se non sei premier sei papabile per il Quirinale. Siamo alla distribuzione dei quattro cantoni del potere». Esiste «un personale politico, dieci-venti persone in tutto, tra ex Dc, Pci e Psi», che agisce «nell’ombra ma è sempre in agguato». Un’élite che, secondo l’ex leader del Pds, «ostacola il ricambio generazionale». Una situazione che, in Gran Bretagna, non sarebbe neppure ipotizzabile. «Perché conclude Occhetto – le dimissioni fanno parte del Dna del sistema politico del Regno Unito».

PANE E CICORIA

Il vecchio vezzo di smontare e rimontare i partiti per non scomparire non dispiace neanche alla sinistra. Nichi Vendola è infatti pronto a porre la parola fine all’esperienza di Sel per un nuovo contenitore politico. Alle elezioni del 2013 il risultato è stato molto negativo con poco più del 3%. Ma il presidente della Regione Puglia non ha lasciato l’incarico. Tutt’altro. I leader del passato non hanno fatto meglio. Francesco Rutelli infatti non è stato da meno. Nel 2001 il suo Ulivo perse le elezioni. L’ex sindaco di Roma non ha battuto ciglio e ha proseguito la carriera, sperando nella ricandidatura nel 2006. Tanto che nel 2005 ha proferito le celeberrime parole: «Ho mangiato pane e cicoria per costruire il centrosinistra e consegnarlo a Prodi», disse infastidito dal ritorno sulla scene del Professore. Il masticatore di cicoria è stato poi premiato nel 2008 con la nuova candidatura a sindaco di Roma. Quando, però, ha subito l’ennesima sconfitta che non la ha convinto a lasciare il proscenio politico. Così nel 2009 ha cercato di rilanciare, fondando l’Alleanza per l’Italia. Massimo D’Alema ha un percorso diverso: dopo la batosta alle Regionali del 2000 si è effettivamente dimesso da presidente del Consiglio «per un atto di sensibilità politica e non per dovere istituzionale», disse. Ma la storia racconta che la sua è stata un’uscita di scena solo momentanea: nel 2006 è tornato in sella diventando ministro degli Esteri del governo Prodi. Dal 2013 non siede più in Parlamento, e tra una bottiglia di vino e l’altra prodotta dall’azienda agricola di famiglia, è stato tra i papabili per la poltrona di ministro degli Esteri dell’Unione europea. Mai dire mai.

http://www.ilfattoquotidiano.it

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

11/05/2015, 19:18

ubatuba ha scritto:PALERMO – Coppia dorme in strada da un mese, lei è incinta.

Hanno scelto una siepe del Foro Italico per dormire la notte. Da circa un mese Giuseppe e Angela dormono per strada. Entrambi hanno poco più di quarantanni. Sono arrivati a Palermo in cerca di un lavoro promesso da un amico. Hanno preso in affitto una stanza, ma il lavoro non è arrivato e quell'affitto non si poteva più pagare.

http://www.siciliafan.it/palermo-coppia ... e-incinta/


..a qualkuno(immigrati)tutto e' riconosciuto alberghi ricoveri adeguati,wi fi,ect etc taxi x il trasporto dalle coste africane a quelli italike,mentre x gli italiani indigenti,sono riconosciuti esclusivamente come fantasmi e lasciati al loro destino........ [:294] [:294] [:292] [:292]



Non ti è permesso esternare! (Se te sente la boldrini ....) RAZZISTA! [:294]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

11/05/2015, 20:19

Provoco. [:289]
Votate tutti lega e poi vediamo come và. Tentar non nuoce. [:D]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

11/05/2015, 21:56

Se tutti votassero una qualunque delle alternative oggi presenti sono certo che le cose cambierebbero. [:264]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

11/05/2015, 21:59

Quoto green e aztlan... basterebbe così poco [:D]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

12/05/2015, 13:18

Il fatto è che ormai non siamo più sicuri di niente! Vanno su e ... cambiano!
(Ieri sera ho ascoltato Di Battista: non fa una grinza; ma sarà uno di quelli che poi mantiene quello che dice ...?)
Penso che se "scremassero" ancora un po' il M5 stelle .......... uscirebbe qualcosa di buono.

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

12/05/2015, 13:24

"Dateci i 75 euro promessi". Immigrati in rivolta a Napoli

Protesta nell'ex pensione dove sono ospitati gli stranieri: vogliono i voucher dello Stato e cacciare i volontari "sgraditi". Che si difendono: "Ci tocca pure lavargli le mutande"

Immagine

S'infiamma l'emergenza immigrazione in Campania. Questa mattina è scoppiata una nuova protesta all'interno di una struttura a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli.

Gli 85 clandestini ospiti del centro di accoglienza, la ex pensione "Villa Angelina" di via Quisisana, sono scesi in piazza per avere i voucher da 75 euro, che lo Stato si è impegnato a versargli ogni mese, e per far allontanare il personale della struttura a loro sgradito.

Questa mattina gli stranieri, tutti uomini tra i 25 e i 30 anni provenienti dal Mali, Ghana, Gambia e Nigeria, sono scesi in piazza e hanno bloccato la strada Quisisana con i materassi e le reti dei loro letti, trascinati all'esterno della pensione, per protestare bloccando il traffico. "Non abbiamo ancora ricevuto i voucher da 75 euro al mese - hanno detto - i commercianti stabiesi non accettano i bonus dello Stato e siamo costretti ad andare fino a Napoli per poterli spendere". Gli immigrati non hanno ingaggiato l'accesa protesta solo per battere cassa: hanno preteso (e ottenuto) l'allontanamento dalla struttura di alcuni dipendenti e volontari "sgraditi".

Il personale a cui è affidata la struttura lamenta di non poter più gestire il piccolo centro di accoglienza dove è ospitato un centinaio di extracomunitari. "Non possiamo neppure entrare nelle cucine per controllare quanto cibo è in deposito", racconta una dipendente rivelando che al personale tocca addirittura "lavare le mutande" agli immigrati. La ditta che si occupa della struttura è stata scelta dalla Prefettura.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 27358.html

Altroché profughi! Sono tutti giovani ed in cerca di lavoro ... Quindi .. clandestini.
Uno che scappa si porta dietro la famiglia intera; qui sono giovani al massimo trentenni e donne incinte per ... ripopolare ...
Questo non è essere razzisti ma concreti.

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

12/05/2015, 13:26

Relativamente ai 5stelle ... C'è solo un modo per saperlo...

[;)]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

12/05/2015, 13:27

Ufologo 555 ha scritto:Il fatto è che ormai non siamo più sicuri di niente! Vanno su e ... cambiano!
(Ieri sera ho ascoltato Di Battista: non fa una grinza; ma sarà uno di quelli che poi mantiene quello che dice ...?)
Penso che se "scremassero" ancora un po' il M5 stelle .......... uscirebbe qualcosa di buono.


piano piano anche Ufologo comincia a "sbilanciarsi" un pò... apprezzo questa onestà!

il problema della scrematura è che quando cacciano qualcuno sembra sempre che il Movimento sia il massimo dell'antidemocrazia, poi però si vede come quelli cacciati si vadano subito a leccare le ferite al cospetto di gruppi misti & co. invece di tener fede all'idea originaria e tornarsene a casa. il fatto che si tengano la poltrona dovrebbe essere testimonianza della loro cattiva fede ma agli occhi dell'opinione pubblica sono loro le vittime, pòrelli...

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

12/05/2015, 13:30

Chi non cambia opinione è un cretino.
Ho votato il berlusca perché sembrava il rinnovamento e una linea di condotta che mi andava bene; poi trascandali e impedimenti da tutte le parti, non è stato in grado d'imporsi (come fa ora "Cocco Bill"), per cui sono di nuovo alla ricerca ... [8]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

12/05/2015, 14:09

"Povera Italia" ....



Immagine



[8)]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

13/05/2015, 13:55

Massimo Falciani ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:Il fatto è che ormai non siamo più sicuri di niente! Vanno su e ... cambiano!
(Ieri sera ho ascoltato Di Battista: non fa una grinza; ma sarà uno di quelli che poi mantiene quello che dice ...?)
Penso che se "scremassero" ancora un po' il M5 stelle .......... uscirebbe qualcosa di buono.


piano piano anche Ufologo comincia a "sbilanciarsi" un pò... apprezzo questa onestà!

il problema della scrematura è che quando cacciano qualcuno sembra sempre che il Movimento sia il massimo dell'antidemocrazia, poi però si vede come quelli cacciati si vadano subito a leccare le ferite al cospetto di gruppi misti & co. invece di tener fede all'idea originaria e tornarsene a casa. il fatto che si tengano la poltrona dovrebbe essere testimonianza della loro cattiva fede ma agli occhi dell'opinione pubblica sono loro le vittime, pòrelli...


Ancora un pò e pure lui voterà M5S alle prossime elezioni... la profezia di ubatuba era vera... [:D]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

13/05/2015, 16:48

Mi sa piuttosto ..."Casapound"! [:246]
(Più a destra del berlusca non sono mai andato ...)

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

13/05/2015, 16:52

Aztlan ha scritto:
Massimo Falciani ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:Il fatto è che ormai non siamo più sicuri di niente! Vanno su e ... cambiano!
(Ieri sera ho ascoltato Di Battista: non fa una grinza; ma sarà uno di quelli che poi mantiene quello che dice ...?)
Penso che se "scremassero" ancora un po' il M5 stelle .......... uscirebbe qualcosa di buono.


piano piano anche Ufologo comincia a "sbilanciarsi" un pò... apprezzo questa onestà!

il problema della scrematura è che quando cacciano qualcuno sembra sempre che il Movimento sia il massimo dell'antidemocrazia, poi però si vede come quelli cacciati si vadano subito a leccare le ferite al cospetto di gruppi misti & co. invece di tener fede all'idea originaria e tornarsene a casa. il fatto che si tengano la poltrona dovrebbe essere testimonianza della loro cattiva fede ma agli occhi dell'opinione pubblica sono loro le vittime, pòrelli...


Ancora un pò e pure lui voterà M5S alle prossime elezioni... la profezia di ubatuba era vera... [:D]


....in fondo u 555 e' un m5s,in tutto e x tutto................. [:264] [:264]...non vuole esternarlo pubblicamente...... [:290] [:290]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

13/05/2015, 19:01

Ufologo 555 ha scritto:Mi sa piuttosto ..."Casapound"! [:246]
(Più a destra del berlusca non sono mai andato ...)


E fai bene.

CasaPound è decisamente "oltre". [8]
Rispondi al messaggio