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Re: Povera Italia.. (seconda parte)

14/06/2015, 20:26

[;)] [^]




L'editoriale
I dodici motivi per cacciare Ignazio Marino

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Che cosa deve ancora accadere perché Ignaro Marino, sindaco di Roma a sua insaputa, decida di farsi da parte mollando la poltrona? Quale altra truffa, tangente o coinvolgimento dei suoi collaboratori devono essere rivelati prima che l’allegro chirurgo si rassegni al suo fine vita politico? Possibile che la lenta eutanasia cui si è condannato evitando di dimettersi fin dai primi arresti per Mafia Capitale non gli consenta di capire che è finita, che non c’è un girone di ritorno, che questi non sono gli ultimi giorni di Pompei ma i suoi ultimi giorni e lui sta seduto su un vulcano in eruzione? Il vero cecato della capitale è lui, altro che Carminati. Nei due anni trascorsi in Campidoglio, nonostante sotto i suoi occhi si sia svolto ogni commercio, compreso quello più ignobile di chi specula sulla disperazione, Marino non si è accorto di nulla. Lui c’era, ma dormiva. E quando non dormiva, andava in bicicletta. Intanto qualcuno se magnava la città.

Nonostante la situazione, nonostante il discredito che si è rovesciato sul municipio a lui affidato, l’ex deputato del Pd continua a ridere. Non spiega come tutto ciò sia potuto accadere e mentre Roma brucia lui fa il segno della vittoria. Quale sia il successo di cui andare fiero mentre i romani lo fischiano non è dato sapere. La stazione Termini è trasformata in un gabinetto a cielo aperto, quella Tiburtina è un dormitorio per profughi e disperati, l’aeroporto viene usato per le abluzioni. Oh, certo, non tutto è colpa sua. Buzzi e la sua banda non sono nati con lui, ma con le precedenti giunte, di destra e di sinistra. Peccato che per due anni abbiano prosperato anche con la sua giunta. Nonostante quanto il sindaco ciclista si affanni a dichiarare in piazza e nei talk show, con la sua elezione le cose non sono andate meglio ma peggio, tanto che ormai la cooperativa 29 giugno in Comune la faceva da padrone, mettendo a libro paga molti degli uomini del sindaco.
PUBBLICITÀ

Marino dunque non può chiamarsi fuori da tutto e dichiararsi vittima della gang di Mafia Capitale. Le vittime sono altre e cioè i romani, che questa situazione la subiscono e la pagano con le tasse più alte fra quelle imposte dai municipi agli italiani, non certo Marino. Il quale per almeno una dozzina di motivi va anzi messo sul banco degli imputati. È vero, le responsabilità penali sono personali. Ma quelle politiche no, quelle sono di chi ha il compito di amministrare. E dunque, il primo a farsi carico dello scandalo dovrebbe essere lui, assumendosi le proprie responsabilità di primo cittadino. Anche perché egli non era affatto estraneo alla 29 giugno. Nonostante il sindaco all’esplodere dello scandalo abbia dichiarato di non conoscere Salvatore Buzzi, il dominus di Mafia capitale, in realtà non solo in campagna elettorale si era recato in visita nella sede della cooperativa, ma da questa, cioè da Buzzi, aveva accettato un finanziamento di 30mila euro, il più rilevante ottenuto a suo sostegno. Ma secondo voi un politico che vuole governare la città intasca 30mila euro senza sapere da chi li sta prendendo? E poi va in visita con il suo vicesindaco alla sede di una società senza sapere a chi sta stringendo la mano e con chi si sta facendo fotografare? Non solo: ma se non si conosce una persona, si dichiara ai quattro venti che si devolverà a quella persona il primo stipendio? Risulta evidente anche ai cecati (senza offesa per i non vedenti) che Marino ha raccontato una bugia e che sapeva benissimo chi era Buzzi. Poi poteva non frequentarlo con assiduità e nemmeno spartirne le malefatte, ma resta un dato, ossia che chi doveva tener chiusa la porta del Comune a Buzzi invece gliela ha aperta. Anzi spalancata.

Esageriamo? No. Basta avere presenti due fatti. Il primo è il fatturato della cooperativa di Mafia Capitale nei primi sei mesi di Marino in Campidoglio. Nella seconda metà del 2013 il giro d’affari lievita come un babà: 11 milioni in più. Secondo elemento: con l’arrivo di Marino, Buzzi ottiene a prezzi stracciati un edificio di proprietà del municipio che fino a prima non era riuscito ad avere. Il sindaco non si accorge che sta regalando un palazzo a gente che usa il Comune per gli affari suoi? Non si accorge che Buzzi esulta dicendo che con lui si sarebbero mangiati Roma? Peggio ancora. Non accorgendosi che mentre tu sorridi ti stanno svaligiando casa si rischia la figura del fesso.

Eppure, mentre Marino era cecato, altri intorno a lui ci vedevano benissimo. Il capo della sua segreteria con Buzzi era pappa e ciccia (e infatti si attovagliavano al circo Massimo), l’assessore alla casa era più pappa che ciccia, il presidente dell’assemblea capitolina per le sue relazioni con il capoccia di Mafia Capitale è stato arrestato. Buzzi dice di aver dato soldi al capogruppo della lista Marino (che nega), ma anche al presidente Pd della commissione bilancio (nega anche lui). Francesco D’Ausilio, Pd, è il capogruppo con cui l'ex detenuto diventato imprenditore dice che si mangerà Roma; Pierpaolo Pedetti è il presidente della commissione patrimonio, anche lui Pd, anche lui in carcere. Buzzi parlava con tutti, con il vicesindaco di Marino, con la segretaria di Marino, che al boss delle coop confidava: «Ignazio è contentissimo del tuo progetto».

Certo, il sindaco ciclista poteva non sapere. Lui era intento a pedalare, non a governare la città. Ma allora, perché non monta in sella e non va a farsi un giro che così smette di fare danni a sua insaputa?

di Maurizio Belpietro

http://www.liberoquotidiano.it/news/edi ... nazio.html

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

16/06/2015, 12:26

Una "piccola" considerazione ...

A proposito di clandestini (perché di tali si stratta) il fatto è che questi poveri "disgraziati" sono stati indotti e obbligati a fare questa sorta di esodo. Se l'ONU fosse un'associazione seria impiegherebbe pochissimo a venirne a capo!
Ma allora dobbiamo iniziare da quel miserabile di Sarkozy (Obama che gli è andato dietro) che per coprire i suoi misfatti, è andato a bombardare proditoriamente la Libia. Prima, sì, c'erano dei profughi ma ora sono deportati nel vero senso della parola! E poi erano pochissimi (da lì l'accordo di Ddublino) ma ora sono clandestini!
Obama se n'è fregato di tutto il Medio Oriente (visto il "premio" Nobel che gli hanno appioppato!), per cui ad una "richiestina" francese e facendo parte della NATO, si è dovuto muovere (quasi per finta). Napolitano ("grande genio"!) costrinse il nostro berlusca, ad intervenire (nonostante tutti i patti che era riuscito a concludere dal dopo guerra ad oggi con il "rais"!); ma essendo filo europeo ...
Poi sarebbe stata l'ennesima scusa per incolpare il cavaliere per farlo dimettere; non essendoci riuscito, ancora una volta, inventarono lo "spread"! In europa DEVONO comandare solo la Francia e la Germania!
Noi, uno statista, non l'avremo mai, perché devono continuare a magiare tutti! E allora prendiamoci "Cocco Bill", instaurato, promosso, incoraggiato, protetto dal nostro "caro" Napolitano!
E nessuno riuscirà a farlo dimettere, perché si aggrappa a qualsiasi falso alleato che fa restare lui e la sua combriccola legati alle poltrone!
E' anche vero che più della metà della gente è talmente stufa, frastornata e disillusa che non va più a votare ... Ma ditemi voi, chi ...
(Non ricominciamo con i "5 stelle"! E' un movimento in ... formazione, che prende voti più per ripicca della gente che per convinzione ...)
Anche se ormai non potrei più rivotarlo, però l'unica "carta" che avevamo era il berlusca (ma anche lui circondato da ... "benefattori" che desideravano emergere a tutti i costi!) così è stato rovinato tutto.
Infatti, da dopo il cav, siamo entrati in una dittatura (per ora) soft ... E chissà quando torneremo a votare.
Il pagliaccio è stato in Europa sei mesi ma si è ..."cacato" sotto!
Non è in grado di difendere l'Italia, di farsi sentire, di non umiliare i cittadini ... No, TASSE per noi e basta!
Doveva minacciare di scalare gradualmente i fondi all'Europa fin tanto che "DOBBIAMO" provvedere NOI ai clandestini ...
E, di rinforzo, allearsi con la Russia come già era stato fatto a regola d'arte!

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So, da gente che è stata in questi giorni in Russia, che nei vari "supermercati" russi c'è roba francese, tedesca e spagnola! Altroché "embargo"!!!
Solo noi, FESSI, diretti da un governo ancora più fesso, ci diamo a ... l'"embargo"!

Questi siamo noi; questa è l'Italia di oggi; questi sono gli usurpatori del "trono" ....
nessun Magistrato rosso, bianco, nero, viola che sia, ha mai indagato, processato rotto le balle a nessuno di questi!
Abbiamo una capitale ridotta all'osso ma NON SI MUOVE NESSUNO!
Dove sono i girotondini, i nanni moretti, i benpensanti, gli amanti del proletariato, i difensori del popolo, gl'intellettuali!
Logico! il loro intento è stato un altro: andare al governo e ... rimanerci FINALMENTE!


Come diceva Cicerone, "mala tempora currunt sed peiora parantur" (brutti tempi corrono, ma peggiori si preparano)...


Un illuso, Massimo

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

16/06/2015, 13:29

Ufologo 555 ha scritto: [;)] [^]




L'editoriale
I dodici motivi per cacciare Ignazio Marino

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Che cosa deve ancora accadere perché Ignaro Marino, sindaco di Roma a sua insaputa, decida di farsi da parte mollando la poltrona? Quale altra truffa, tangente o coinvolgimento dei suoi collaboratori devono essere rivelati prima che l’allegro chirurgo si rassegni al suo fine vita politico? Possibile che la lenta eutanasia cui si è condannato evitando di dimettersi fin dai primi arresti per Mafia Capitale non gli consenta di capire che è finita, che non c’è un girone di ritorno, che questi non sono gli ultimi giorni di Pompei ma i suoi ultimi giorni e lui sta seduto su un vulcano in eruzione? Il vero cecato della capitale è lui, altro che Carminati. Nei due anni trascorsi in Campidoglio, nonostante sotto i suoi occhi si sia svolto ogni commercio, compreso quello più ignobile di chi specula sulla disperazione, Marino non si è accorto di nulla. Lui c’era, ma dormiva. E quando non dormiva, andava in bicicletta. Intanto qualcuno se magnava la città.

Nonostante la situazione, nonostante il discredito che si è rovesciato sul municipio a lui affidato, l’ex deputato del Pd continua a ridere. Non spiega come tutto ciò sia potuto accadere e mentre Roma brucia lui fa il segno della vittoria. Quale sia il successo di cui andare fiero mentre i romani lo fischiano non è dato sapere. La stazione Termini è trasformata in un gabinetto a cielo aperto, quella Tiburtina è un dormitorio per profughi e disperati, l’aeroporto viene usato per le abluzioni. Oh, certo, non tutto è colpa sua. Buzzi e la sua banda non sono nati con lui, ma con le precedenti giunte, di destra e di sinistra. Peccato che per due anni abbiano prosperato anche con la sua giunta. Nonostante quanto il sindaco ciclista si affanni a dichiarare in piazza e nei talk show, con la sua elezione le cose non sono andate meglio ma peggio, tanto che ormai la cooperativa 29 giugno in Comune la faceva da padrone, mettendo a libro paga molti degli uomini del sindaco.
PUBBLICITÀ

Marino dunque non può chiamarsi fuori da tutto e dichiararsi vittima della gang di Mafia Capitale. Le vittime sono altre e cioè i romani, che questa situazione la subiscono e la pagano con le tasse più alte fra quelle imposte dai municipi agli italiani, non certo Marino. Il quale per almeno una dozzina di motivi va anzi messo sul banco degli imputati. È vero, le responsabilità penali sono personali. Ma quelle politiche no, quelle sono di chi ha il compito di amministrare. E dunque, il primo a farsi carico dello scandalo dovrebbe essere lui, assumendosi le proprie responsabilità di primo cittadino. Anche perché egli non era affatto estraneo alla 29 giugno. Nonostante il sindaco all’esplodere dello scandalo abbia dichiarato di non conoscere Salvatore Buzzi, il dominus di Mafia capitale, in realtà non solo in campagna elettorale si era recato in visita nella sede della cooperativa, ma da questa, cioè da Buzzi, aveva accettato un finanziamento di 30mila euro, il più rilevante ottenuto a suo sostegno. Ma secondo voi un politico che vuole governare la città intasca 30mila euro senza sapere da chi li sta prendendo? E poi va in visita con il suo vicesindaco alla sede di una società senza sapere a chi sta stringendo la mano e con chi si sta facendo fotografare? Non solo: ma se non si conosce una persona, si dichiara ai quattro venti che si devolverà a quella persona il primo stipendio? Risulta evidente anche ai cecati (senza offesa per i non vedenti) che Marino ha raccontato una bugia e che sapeva benissimo chi era Buzzi. Poi poteva non frequentarlo con assiduità e nemmeno spartirne le malefatte, ma resta un dato, ossia che chi doveva tener chiusa la porta del Comune a Buzzi invece gliela ha aperta. Anzi spalancata.

Esageriamo? No. Basta avere presenti due fatti. Il primo è il fatturato della cooperativa di Mafia Capitale nei primi sei mesi di Marino in Campidoglio. Nella seconda metà del 2013 il giro d’affari lievita come un babà: 11 milioni in più. Secondo elemento: con l’arrivo di Marino, Buzzi ottiene a prezzi stracciati un edificio di proprietà del municipio che fino a prima non era riuscito ad avere. Il sindaco non si accorge che sta regalando un palazzo a gente che usa il Comune per gli affari suoi? Non si accorge che Buzzi esulta dicendo che con lui si sarebbero mangiati Roma? Peggio ancora. Non accorgendosi che mentre tu sorridi ti stanno svaligiando casa si rischia la figura del fesso.

Eppure, mentre Marino era cecato, altri intorno a lui ci vedevano benissimo. Il capo della sua segreteria con Buzzi era pappa e ciccia (e infatti si attovagliavano al circo Massimo), l’assessore alla casa era più pappa che ciccia, il presidente dell’assemblea capitolina per le sue relazioni con il capoccia di Mafia Capitale è stato arrestato. Buzzi dice di aver dato soldi al capogruppo della lista Marino (che nega), ma anche al presidente Pd della commissione bilancio (nega anche lui). Francesco D’Ausilio, Pd, è il capogruppo con cui l'ex detenuto diventato imprenditore dice che si mangerà Roma; Pierpaolo Pedetti è il presidente della commissione patrimonio, anche lui Pd, anche lui in carcere. Buzzi parlava con tutti, con il vicesindaco di Marino, con la segretaria di Marino, che al boss delle coop confidava: «Ignazio è contentissimo del tuo progetto».

Certo, il sindaco ciclista poteva non sapere. Lui era intento a pedalare, non a governare la città. Ma allora, perché non monta in sella e non va a farsi un giro che così smette di fare danni a sua insaputa?

di Maurizio Belpietro

http://www.liberoquotidiano.it/news/edi ... nazio.html



ma io non ho niente contro marino,
ma il fatto che mentre a roma c'era il caos,
accampamenti, disordine ecc.
lui era a fare il cretino al gay pride
mi ha impressionato..
negativamente..

Guarda su youtube.com

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

16/06/2015, 14:45

Anche Marino è uno di quelli che fanno comodo a ..."Cocco Bill"(non sono né carne né pesce!) [;)]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

17/06/2015, 11:39

A QUESTI chi ci pensa ....? [8] [:294]


Verona: 60enne sfrattato muore di stenti nell’auto in cui viveva
CRONACA giovedì, 27, novembre, 2014

Verona, muore di stenti nell’auto che era diventata casa sua: 60enne ritrovato da un passante


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27 nov – Si è spento a 60 anni, in quell’auto che ormai era diventata casa sua. Risale alle 13 di mercoledì l’ultimo decesso provocato dall’estrema povertà. Un senzatetto veronese, Luigi detto “Toni”, se n’è andato sul sedile davanti della macchina posteggiata in via Scodellando, tra la Zai e Borgo Roma. A rendersi conto dell’uomo, che pareva addormentato, è stato un passante che quando si è avvicinato al mezzo e ha provato a bussare non ha notato alcuna reazione. Ha composto così il 113 e il 118. Ma per l’uomo non c’era già più nulla da fare.

Era conosciuto, “Toni”: una prima vita passata a fare l’idraulico e una seconda passata a vagare per le strade, cercando un po’ di conforto in quei veronesi che lo salutavano e gli parlavano. Tanti lo rincuoravano e gli offrivano aiuto. Qualche spicciolo per mettere insieme il pranzo al sacco. Aveva preso possesso di un’auto abbandonata proprio sotto alla sua ex abitazione.

Il 60enne aveva perso prima il lavoro e poi la casa, un appartamento al primo piano in un condominio di via Scuderlando. Non sono serviti molti rilievi, da parte degli agenti delle Volanti che poi hanno chiamato la Scientifica, nel scoprire che l’ultimo periodo di stenti gli era stato fatale. Hanno ritrovato il suo “letto”, composto da un telo di nylon che serviva a riparare parzialmente dal freddo l’auto. Su disposizione del pm di turno la salma è stata trasferita nelle celle mortuarie del Policlinico di Borgo Roma per accertare con sicurezza le cause del decesso. Una signora, come spiega L’Arena, avrebbe già fatto partire una piccola raccolta fondi per trovare i soldi e garantire a Toni un funerale.

.veronasera.it
http://www.imolaoggi.it/2014/11/27/vero ... ui-viveva/

SE NON SIAMO CAPACI DI AIUTARE I NOSTRI VUOL DIRE CHE PER GLI ALTRI E' SOLO OPPORTINISMO!

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

17/06/2015, 17:24

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Dite che non è vero che siamo ancora all'8 Settembre ........?
(Ceeeeerto! Siamo ancora divisi!)

Se l'avesse fatto la Gelmini ....! [^]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

17/06/2015, 20:08

Malati di Sla di nuovo a Roma: "Se il governo non ci ascolta ci lasceremo morire"

Tornano al ministero dell'Economia i malati gravissimi: "Ancora una volta il governo ci ha fatto false promesse". Per loro ogni protesta è un rischio: tempo fa durante un presidio ci fu una tragedia. Ma la battaglia per l'assistenza dignitosa va avanti

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"Meno male che c'è il sole e il vento, così stare qui con i malati sarà meno difficile" così ha detto un assistente familiare che ha deciso di stare accanto al suo malato e portarlo fino a Roma, davanti al ministero dell'Economia. Le proteste dei malati di Sla sono sempre un rischio soprattutto per loro eppure anche questa volta sono tornati davanti alle porte del Mef.

Durante una delle numerose mobilitazioni qualche anno fa ci fu anche una tragedia: il 24 ottobre 2013 Raffaele Pennacchio morì dopo alcuni giorni di proteste al ministero. Per ricordarlo tutti i manifestanti indossano qualcosa di rosso. "Se protestiamo è perché la situazione è al limite, non è facile per noi viaggiare in barella, con tutti i macchinari e tanto meno rimanere in presidio" dice Mariangela Lamanna, vicepresidente del comitato 16 Novembre, l'associazione dei malati gravi e di coloro che sono affetti da patologie invalidanti. Eppure sono arrivati qui da tutta Italia, come Salvatore Usala che arriva dalla Sardegna, o come la presidentessa del comitato Laura Flamini che ha affrontato un lungo viaggio in ambulanza.

VIDEO - LE VOCI DEL PRESIDIO: "PER NOI VENIRE QUI E' SEMPRE UN RISCHIO"

RAGIONI DI UNA PROTESTA DISPERATA - Le ragioni della protesta non sono cambiate dall'ultima: un'assistenza dignitosa, un diritto di ogni malato. Il presidio vuole richiamare l'attenzione del Governo sulla necessità di interventi per i disabili gravi e per la loro assistenza. Tre le richieste principali: la definizione di questo Piano Nazionale per le non autosufficienze che garantisca tutti i diritti del malato, prestazioni e servizi a tutte le persone non autosufficienti in Italia, senza disuguaglianze territoriali, l'aumento della dotazione del Fondo nazionale della non autosufficienza ad almeno 1 miliardo di euro nel 2016 e di 1,2 miliardi di euro nel 2017.

Perché alla fine questo fondo, che il governo a novembre 2014 ha portato a 400 milioni di euro, potrebbe anche essere diminuito attraverso la legge di stabilità. I fondi sono infatti strutturali per 250 milioni e solo per il 2015 sono stati aumentati a 400 milioni, con la conseguenza che quando ci sarà da discutere della legge di stabilità, non si partirà da 400 milioni ma da 250: il rischio è che il fondo diminuisca e rimanga su questa cifra, vanificando tutte le mobilitazioni dei malati degli ultimi anni. "Quando siamo stati ricevuti da Del Rio, promise l'aumento del fondo a 350 milioni di euro e io dissi che non ci stava bene perché quella era la cifra che già si paventava e non era sufficiente, che bisognava fare uno sforzo ulteriore. Del Rio dopo un'ora mi telefonò dicendo che erano stati portati a 400 milioni - spiega Lamanna - ma di fatto questa è stata una presa in giro, perché i fondi sono strutturali per 250 milioni e solo per il 2015 sono stati aumentati fino a 400. Il rischio è che quella cifra venga praticamente dimezzata".


http://www.today.it/cronaca/protesta-ma ... -roma.html

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

20/06/2015, 18:03

Roma, 20 giu – La notizia è apparsa l’altro ieri sul sito “Congedati Folgore” ed è successivamente rimbalzata su alcuni media nazionale: ai militari della Folgore in servizio dallo scorso 28 Aprile presso l’Expo di Milano è stato chiesto di rinunciare al tradizionale basco amaranto per un più anonimo “jungle” in goretex.

Qualcuno aveva parlato di ragioni di opportunità legata al clima milanese. Eppure, sottolineavano in molti anche nei gruppi Facebook dedicati, questa sensibilità al benessere dei militari non era stata dimostrata quando erano stati fatti accampare in tende in gran parte distrutte dal nubifragio.

Fonti militari però, raccontano di un ordine diretto (seppur non messo in iscritto ma affidato a una telefonata) proveniente dal ministero e impartito direttamente dal capo di stato maggiore della difesa che avrebbe raggiunto i vertici della Folgore: “Fate togliere il basco ai vostri militari impegnati all’Expo”. Motivo? “Disturba le anime belle radical buoniste“.

Intanto, nei social monta l’indignazione e nel gruppo “Brigata Paracadutisti Folgore” (il più grande gruppo facebook dedicato, con oltre 20.000 membri all’attivo) si ironizza anche sul jungle fatto indossare, “fatto per climi da deserto o tropicale, e non certo per Milano”, scrive un utente

Ma l’importante è che i baschi amaranto non circolino all’Expo. Qualcuno ai padiglioni di Coop o Eataly potrebbe turbarsi.

Cristiano Coccanari

http://www.ilprimatonazionale.it/politi ... tra-25851/

..spero sempre che la notizia sia solo una chiacchiera come tante altre,altrimenti si sarebbe di essere allibiti,ma un minimo di orgoglio nazionale dovrebbe esserci...... sempre che ci sia una nazione............. [:291] [:291] [:291] [:291]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

20/06/2015, 18:53

"Siam pronti alla vita!" [:o)]

Dopo questo direi che non ci sono dubbi sulla notizia di sopra, da questi possiamo aspettarci di tutto.

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

20/06/2015, 19:33

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FOLGOREEEE! [^] [:264]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

20/06/2015, 20:14

ubatuba ha scritto:Roma, 20 giu – La notizia è apparsa l’altro ieri sul sito “Congedati Folgore” ed è successivamente rimbalzata su alcuni media nazionale: ai militari della Folgore in servizio dallo scorso 28 Aprile presso l’Expo di Milano è stato chiesto di rinunciare al tradizionale basco amaranto per un più anonimo “jungle” in goretex.

Qualcuno aveva parlato di ragioni di opportunità legata al clima milanese. Eppure, sottolineavano in molti anche nei gruppi Facebook dedicati, questa sensibilità al benessere dei militari non era stata dimostrata quando erano stati fatti accampare in tende in gran parte distrutte dal nubifragio.

Fonti militari però, raccontano di un ordine diretto (seppur non messo in iscritto ma affidato a una telefonata) proveniente dal ministero e impartito direttamente dal capo di stato maggiore della difesa che avrebbe raggiunto i vertici della Folgore: “Fate togliere il basco ai vostri militari impegnati all’Expo”. Motivo? “Disturba le anime belle radical buoniste“.


Intanto, nei social monta l’indignazione e nel gruppo “Brigata Paracadutisti Folgore” (il più grande gruppo facebook dedicato, con oltre 20.000 membri all’attivo) si ironizza anche sul jungle fatto indossare, “fatto per climi da deserto o tropicale, e non certo per Milano”, scrive un utente

Ma l’importante è che i baschi amaranto non circolino all’Expo. Qualcuno ai padiglioni di Coop o Eataly potrebbe turbarsi.

Cristiano Coccanari

http://www.ilprimatonazionale.it/politi ... tra-25851/

..spero sempre che la notizia sia solo una chiacchiera come tante altre,altrimenti si sarebbe di essere allibiti,ma un minimo di orgoglio nazionale dovrebbe esserci...... sempre che ci sia una nazione............. [:291] [:291] [:291] [:291]

L'inno Nazionale epurato da dei dannati mocciosi; la parata militare del 2 giugno che, a livello di marzialità, ormai si è fatta superare pure dal "gay pride"; la Folgore senza il basco amaranto (emblema stesso della gloriosa Brigata)... stiamo subendo una perpetua evirazione, un'iniziativa del genere non può che essere opera della Boldrini [:(!] [:(!] [:(!]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

20/06/2015, 20:32

. [:264] [:(!]

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

21/06/2015, 15:33

I clandestini contano più degli italiani

L'Istat ci dice che ci sono 12 milioni di italiani poveri. Eppure il nostro Paese continua ad accogliere tutti

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Se da un lato l'Italia pretende il coinvolgimento dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite per condividere la responsabilità dell'accoglienza dei clandestini che ci stanno invadendo al punto da diventare l'emergenza nazionale e la priorità del governo e, dall'altro, ripetiamo ai massimi livelli che continueremo comunque ad accoglierli, i conti non tornano.

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Escludendo che chi ci governa siano degli stupidi o degli ingenui, la conclusione è che sono obbligati ad attuare una strategia imposta da chi veramente comanda e detiene il potere.

Non c'è nessuno Stato al mondo che antepone le rivendicazioni dei clandestini rispetto alle legittime necessità dei propri cittadini, a maggior ragione quando l'Istat ci dice che ci sono 12 milioni di italiani poveri. Eppure siamo certi che agli alti livelli del potere, sia esso il capo dello Stato Mattarella o Papa Francesco, nulla accade per caso.

È significativo che alle manifestazioni che si sono svolte ieri contemporaneamente a Roma, l'una a favore della famiglia naturale, l'altra a favore dell'accoglienza dei clandestini nella «Giornata mondiale del rifugiato», le istituzioni erano presenti solo alla manifestazione pro-clandestini. Persino la Chiesa si è divisa, è mancato l'avallo della Conferenza Episcopale Italiana e non c'è stato un messaggio «ad hoc» di Papa Francesco al «Family Day». All'opposto il Papa, all'udienza generale di mercoledì scorso in Piazza San Pietro, aveva evocato anticipatamente la Giornata mondiale del rifugiato, arrivando al punto da considerare «peccato» il non accogliere i clandestini e chiedendo ai fedeli di pregare per il perdono delle istituzioni e i singoli che commettono questo peccato.

Chi sono i compagni del Papa nella crociata pro-clandestini lo si è visto alla manifestazione di ieri dal titolo «Fermiamo le stragi subito», organizzata dalle solite associazioni catto-comuniste: Caritas, Acli, Arci, Libera, Emergency, Medici senza frontiere e Amnesty. Presenti i segretari generali della Cgil Susanna Camusso e della Uil Carmelo Barbagallo. A Firenze c'era la «presidentessa» della Camera Laura Boldrini al convegno dal titolo che sa di sonora presa in giro degli italiani «Casa dolce casa», insieme a Carlotta Sami, portavoce dell'Organizzazione Mondiale per i Rifugiati per il Sud Europa. A Milano la Cariras Ambrosiana ha addirittura dedicato eventi per un'intera settimana al tema di migranti e rifugiati.

Com'è possibile che continuiamo a subire dei danni economici, sociali e valoriali, quasi si trattasse di una calamità naturale, come se avessimo perso la capacità d'intendere e di volere? Chi sono i poteri forti a cui si sottomettono Mattarella, Renzi, la Boldrini, la Camusso ed anche Papa Francesco? È la Cupola della finanza speculativa globalizzata? È la Massoneria? Nel 1925 il conte Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi (1894-1972), fondatore dell'Unione Paneuropea da cui è nata l'Unione Europea, nel suo libro Praktischer Idealismus («Idealismo pratico»), scrisse che gli abitanti dei futuri «Stati Uniti d'Europa non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale (...) È necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall'elite al potere. L'uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità».

Il premio europeo Coudenhove-Kalergi, che viene assegnato ogni due anni, è stato attribuito Angela Merkel nel 2010, al presidente del Consiglio dell'Unione Europea Herman Van Rompuy nel 2012, all'attuale presidente della Commisione Europea Jean-Claude Juncker nel 2014.

In Italia il cardinale Angelo Scola teorizza da anni la bontà del "meticciato culturale", concetto caro all'ex ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge. Ebbene a noi italiani che non ci rassegniamo ad avere culle vuote e frontiere spalancate, che non rinunciamo alle nostre radici, fede, identità, valori e civiltà, non ci rimane che rimboccarci le maniche per riscattarci da questa diabolica strategia di annientamento etnico e culturale e salvaguardare il nostro diritto ad essere pienamente noi stessi a casa nostra.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 42984.html

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

21/06/2015, 23:02

.. mentre i nostri .... [8)]



"Addio, mia pessima Italia. Porto l'azienda in Austria"

L'imprenditore Francesco Biasion, ex fabbro, ora ha 6 stabilimenti. Costretto a dirottare altrove il maglio più grande del mondo: "In Carinzia mi hanno accolto con banda e majorettes. Il Belpaese è perduto"

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Ce l'aveva messa tutta, l'imprenditore veneto Francesco Biasion, 76 anni, per farsi piacere l'Italia. Bastonalo oggi, bastonalo domani, alla fine s'è stufato e ha preferito traslocare in Austria. Prima, però, ha reagito con un micidiale colpo di maglio, che ha spiaccicato Stato, Regione, Provincia di Vicenza, Comune di Mussolente e, discendendo per li rami, un po' tutte le autorità e le burocrazie costituite: magistratura, Agenzia delle entrate, Asl, carabinieri, vigili urbani, Confindustria, sindacati.

Immagine per nulla figurata, giacché per mandare in mona - come usa dire da queste parti - tanta bella gente, il Biasion, ex fabbro con la quinta elementare che oggi stipendia 1.000 dipendenti («ma ero arrivato a mantenerne 1.200») e fattura ogni anno 157 milioni di euro in Europa e 100 milioni di dollari negli Stati Uniti, ha usato per davvero un maglio. Il più grande esistente al mondo. Un mostro del peso di 1.500 tonnellate che, quando cala sul pezzo di metallo incandescente, esercita una pressione pari a 55 milioni di chili. «Dovevo installarlo qui a Mussolente, invece l'ho dirottato alla Boltex di Houston, uno dei due stabilimenti che ho nel Texas. Risultato: persi 500 posti di lavoro che il maglio poteva creare in Veneto, più un migliaio nell'indotto. I politici? Non hanno fatto una piega. Manco una telefonata per dirmi: “Ma Biasion, cosa fa? È impazzito?”».

Fosse vera questa ipotesi, si tratterebbe di un caso di lucida follia, visto che, subito dopo, il nostro ha spostato a Lincoln, in Inghilterra, anche una pressa a vite da 32.000 tonnellate di potenza per lo stampaggio a caldo dell'acciaio, alta 14 metri e pesante 17.500 quintali, il primo impianto del genere nel Regno Unito, un investimento da 100 milioni di euro. E non è finita: nello stabilimento di Mussolente tiene ferme altre due presse da 8.000 tonnellate ciascuna, prodotte dalla Sumitomo e giunte cinque anni fa dal Giappone, 17 milioni di euro chiusi nel cellofan coperto di polvere. «Dice che così ci rimetto? Me ne ciavo! Sono pieno di robe che non adopero. Se avessi comprato azioni della Banca popolare di Vicenza, ci smenavo di più. Intanto le due presse restano lì. Da qualche parte le manderò. Ma qui non le monto di sicuro. Basta! Con questo Paese ho chiuso. Mi trattano come un delinquente? E io smetto d'investire in Italia».

Coerente con l'enunciato, Biasion è andato a costruire una fabbrica ad Althofen, pittoresca cittadina di 4.600 anime nel cuore della Carinzia, 345 chilometri da Mussolente, «tre ore e mezzo di auto», dov'è stato accolto con fanfara, majorettes e jodler cantati a squarciagola. «L'abbiamo tirata su in meno di 10 mesi. Da dicembre è in produzione, per il momento con 50 operai, tutti austriaci. A breve conto di arrivare almeno a 300. Invece a Mussolente, dove ne ho 450, scenderò a 200. Ma senza spargimenti di sangue. A mano a mano che i dipendenti vanno in pensione, non li rimpiazzo. Ribadisco il concetto: con il Belpaese, anzi brutto, ho chiuso per sempre»

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 42967.html

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

22/06/2015, 16:43

Mentre la Polizia ..... [:246]


La polizia non ha più divise, ora per rivestire gli agenti c'è la lotteria di beneficenza

A Padova i commercianti mettono in palio prodotti e servizi pur di raccogliere soldi per consentire alla polizia di operare

La Polizia resta in mutande e i cittadini padovani si tassano per rivestirla.

È una storia dal sapore dolceamaro quella che arriva dal capoluogo euganeo: dolce, perché mostra l'attaccamento della cittadinanza alle forze dell'ordine. Amaro perché svela una verità ormai tristemente nota: lo stato di cronica necessità in cui versano gli agenti della Polizia di Stato. Con l'adozione delle nuove divise operative, scrive il Mattino di Padova, il Viminale ne ha inviata solo una per ogni agente: decisamente troppo poco.

Per sopperire a questa mancanza, la sezione provinciale del sindacato Ugl polizia ha organizzato così un'inedita iniziantiva: "Considerata la misera distribuzione delle magliette estive da indossare insieme alle divise di servizio (una per operatore, per tutta la stagione) abbiamo deciso di indire una lotteria di beneficenza al fine di reperire fondi per l’acquisto delle polo", spiega il consigliere regionale Luca Capalbo.

Di fronte al varo della lotteria, diversi commercianti padovani hanno deciso di mettere in palio alcuni prodotti dei propri negozi come premi per i vincitori. Altri sono arrivati ad offrire servizi speciali, come la pulizia dei denti offerta da un noto medico. L'obiettivo è quello di raccogliere i 2100 euro necessari all'acquisto delle 150 polo da comprare. E in segno di solidarietà comprerà un biglietto anche il sindaco Massimo Bitonci. Nella speranza che qualcuno, nel palazzo, si accorga dell'emergenza.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 43366.html
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