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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 04/03/2018, 20:04 
[^] [:264]


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Roma, 4 mar – Tutte le vestali del liberoscambismo si stanno stracciando le vesti: ma come, Donald Trump, il leader della nazione che della globalizzazione dei mercati ha fatto un mantra rivelato a tutto il mondo, sta continuando nella sua folle corsa al protezionismo? Proprio così, il presidente Usa non cede e rilancia: dopo l’annuncio dei dazi sull’acciaio gli Stati Uniti si dichiarano pronti addirittura alla guerra commerciale.

Il problema, in caso di guerra, è capire le parti in causa. Una è Washington, che dopo la prima tranche di dazi su pannelli solari e lavatrici ha deciso adesso di tassare alla dogana anche i prodotti siderurgici (con tariffe del 25%) e l’alluminio (con tariffe più basse: al 10%). L’altra? L’altra non è dato sapersi, visto che l’Unione Europea, per bocca del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha minacciato ritorsioni: “Tasseremo Harley-Davidson, Bourbon e Levis”. Blu jeans e whiskey (ogni battuta sulle preferenze alcoliche dell’ex premier lussemburghese sarebbero fin troppo facile) contro acciaio.

Un conflitto, insomma, che ci apprestiamo a perdere già dall’inizio. Quel che nel vecchio continente non si riesce infatti ad afferrare è la ragione per la quale Trump sta procedendo in senso protezionista. Il presidente Usa non lo fa per partito preso nei confronti dell’Europa (che fino a prova contraria non ha fatto nulla di male per “meritarsi” questo trattamento) ma ha ben chiara la politica economica per il suo paese. Gli Stati Uniti vogliono tornare ad essere una potenza manifatturiera? Per farlo è necessario che, senza scendere nell’assistenzialismo, le produzioni nazionali vengano tutelate.

I dazi doganali, in questo senso, sono una necessità nonché un imprescindibile strumento d’ordine: il mercato non funziona senza regole e correttivi, lasciato in balìa di sé stesso produce distorsioni come, per restare nell’ambito della siderurgia, l’esempio cinese insegna. Dalle parti di Pechino i colossi siderurgici sono sussidiati dallo Stato, di fatto producono sotto costo e spiazzano in questo modo la concorrenza. La quale diventa a tutti gli effetti concorrenza sleale, nemica di ogni scambio che possa portare vantaggio ad entrambi i partecipanti allo stesso.

La Cina è preoccupata, ma fino ad un certo punto. Il suo acciaio, se non potrà finire negli Usa, si riverserà da altre parti. Magari proprio in Europa, dove abbiamo detto addio al settore vista la cronica incapacità dell’Ue (alla quale abbiamo ceduto la competenza esclusiva sulla politica commerciale) di approntare adeguate contromisure. Se non quelle contro gli Stati Uniti, come se la posta in gioco sulla politica dei dazi si potesse ridurre ad una questione di ripicche.

http://www.ilprimatonazionale.it/econom ... pio-80775/



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 04/03/2018, 20:30 
Un Trump "comunista"?


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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 07/03/2018, 14:04 
Il "recupero" delle FFAA di Trump ... [^]


Piani segreti per l’aviazione Usa

Quali sono le ipotesi sul tavolo

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Nella nuova National Defense Strategy di Washington, presentata lo scorso gennaio, sono stati individuati i punti fondamentali delle criticità internazionali a cui dovranno far fronte gli Stati Uniti dettati dai cambiamenti geopolitici in atto ad opera del nuovo protagonismo di potenze globali come la Cina e la Russia.

Ruolo fondamentale avrà, oltre alle forze nucleari tattiche e strategiche revisionate nella nuova Nuclear Posture, l’aeronautica militare e pertanto l’Usaf ha presentato una richiesta di fondi per l’anno fiscale 2019 pari a circa 156,3 miliardi di dollari con un aumento del 6,6% rispetto all’anno precedente. Quella che è la più grande e potente aviazione del mondo vedrà aumentare i propri stormi da 55 a 58 e in particolare saranno acquistati 48 F-35A oltre quelli previsti, 15 nuove aerocisterne KC-46A ed un MC-130J. Parte di questi fondi per un ammontare di 2 miliardi di dollari andranno nel programma di ricerca e sviluppo del nuovo bombardiere strategico stealth B-21 “Raider” che dovrà finalmente sostituire i vecchi B-52 e B-1B, di cui l’Usaf ha dato l’annuncio ufficiale del loro imminente ritiro dal servizio attivo che comunque non comincerà prima del 2020 e che, data la richiesta di finanziamenti per una nuova motorizzazione per il B-52, si prevede terminerà entro il 2050, facendo così del vecchio bombardiere strategico il più longevo in assoluto della storia.


Un’altra fetta, pari a circa 1,9 miliardi di dollari, è invece destinata a programmi segreti che vengono distinti in 4 aree maggiori: sistemi classificati, sistemi spaziali, sistemi Nc3 (Nuclear command control and communications) e costruzioni militari.
Per quanto riguarda le necessità nucleari si parla di 289 milioni di dollari in totale, parte dei quali andranno per lo sviluppo del Ground Based Strategic Deterrent con il nuovo missile balistico intercontinentale e per il Long Range Stand-off Weapon, ovvero per il nuovo missile da crociera aviolanciabile che avrà capacità nucleare e convenzionale.

Altri 351 milioni di dollari saranno destinati per la tecnologia miliare spaziale e anche qui un pesante velo di segretezza è stato imposto dall’Usaf: quello che si sa sin’ora è solo che i fondi andranno per implementare la capacità di resilienza dei sistemi spaziali e per lo sviluppo di nuovi sistemi di lancio.

Quale potrebbe essere la destinazione dei restanti fondi?

Proviamo a fare qualche ipotesi. Oltre allo sviluppo del già sopracitato B-21 e dei suoi sistemi, una parte consistente potrebbe andare verso i programmi per un caccia di sesta generazione. L’Usaf ha già stabilito nel 2017 i requisiti preliminari per il nuovo caccia e ha già iniziato a vagliare le prime proposte che andranno a confluire nel programma Ngad (Next Generation Air Dominance) detto anche Pca (Penetrating Counter Air).

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Il nuovo caccia dovrà essere disponibile – almeno nei suoi esemplari di preserie – già a partire dalla fine del prossimo decennio. Secondo il Gen. Grynkewich già a partire dal 2028 e dovrà essere una macchina multiruolo con una serie di sistemi integrati che gli permetteranno di avere capacità di penetrazione nello spazio aereo nemico, di lanciare tutta la suite di armi stand-off di nuova generazione e soprattutto essere dotato di nuovi assetti cibernetici ed elettronici di ultima generazione per farne una macchina atta al cyber warfare. Una macchina poliedrica quindi, nonostante la Defense Science Board abbia fortemente sconsigliato il Pentagono di optare per una macchina “joint” come l’F-35.
Si parla anche di avere a bordo armi ad energia diretta (laser) ma al momento la tecnologia di raffreddamento per le alte potenze erogate ne fanno ancora una opzione valida solo per la Marina e l’Esercito, ma chissà cosa ci riserverà il futuro.
Novità ci saranno anche nell’ambito della propulsione: oltre alla capacità “supercruise” – ovvero la capacità di mantenere velocità di crociera supersoniche – si vedranno motori con propulsione a ciclo variabile che permetterà ai nuovi aviogetti di essere più performanti a ogni regime di funzionamento e soprattutto di razionalizzare i consumi in funzione della spinta erogata variando il rapporto di diluizione in volo: verso l’alto per una maggiore efficienza durante il volo di crociera e verso il basso per garantirla durante le fasi di accelerazione e spinta alle velocità di attacco e disimpegno.

Già qualche disegno preliminare è sul tavolo dell’Usaf da parte dei maggiori progettisti: Northrop- Grumman e Boeing hanno optato per una soluzione “senza coda” tipo ala volante mentre Lockheed- Martin ha tenuto una configurazione più classica a due impennaggi con una sezione anteriore che ricorda molto quelle dell’F-22 “Raptor”.

Altri fondi potrebbero essere destinati alla nascita di missili da crociera ipersonici. Dopo l’annuncio di Putin in merito al successo del test di un nuovo missile di questo tipo, il Pentagono ha fatto sapere che gli Stati Uniti hanno in programma una serie di valutazioni nei prossimi anni di vari prototipi di missili ipersonici, proprio grazie ai fondi messi a bilancio per l’anno fiscale 2019. Un missile ipersonico – ovvero capace di velocità superiori a Mach 5, cinque volte la velocità del suono – sarebbe l’arma ideale per penetrare le difese aeree avversarie riuscendo, grazie alla sua velocità e mobilità, a eludere i sistemi missilistici di difesa. Le dichiarazioni di Putin in merito al nuovo missile russo, che sarebbe capace di raggiungere la vertiginosa velocità di Mach 10 e di trasportare una testata convenzionale e nucleare su una distanza di 2 mila km, hanno preoccupato non poco Washington anche al netto della palese propaganda del Cremlino: Steven Warner, direttore del Darpa presso il Pentagono, ha avvisato che è giunto il momento per gli Usa di spingere la ricerca in questo campo se, come detto anche dal Gen. Paul Selva, non si vuole perdere la battaglia per il raggiungimento della superiorità nel volo ipersonico.

E’ ragionevole pensare che i maggiori fondi richiesti saranno assegnati e che quindi presto vedremo fugare ogni dubbio su quali siano i programmi segreti dell’Usaf, intanto però sembra altrettanto plausibile che caccia di sesta generazione e missili ipersonici facciano parte di tali programmi.

http://www.occhidellaguerra.it/piani-av ... americana/



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 07/03/2018, 14:17 
Ufologo 555 ha scritto:

Sembra la navicella d'attacco dei Klingon!



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 07/03/2018, 14:59 
Bello! Ma magari è solo bello ed in realtà è un bidone come l'f15 -.-



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 07/03/2018, 15:20 
disponibile dal 2028, è capace che non ci sia neanche più la terra, oppure sarà già completo l'nwo tutti uniti e felici ahah


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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 08/03/2018, 13:00 
[;)]



L’America schiera navi militari a Cipro per mandare un segnale a Erdogan

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La nave Saipem dell’Eni è oramai andata via, per adesso la diplomazia lavora per risolvere la controversia sorta dall’intervento delle navi militari turche che hanno, di fatto, impedito alla nostra azienda degli idrocarburi di effettuare le ispezioni, ma la questione non sembra di facile risoluzione; in queste acque, dove si sospetta un “tesoretto” fatto di gas e petrolio nel fondale, si sta scatenando una corsa che, se da un lato sembrava favorire l’Italia con l’Eni, dall’altro Ankara ha certamente contribuito a renderla alla stregua di un grande braccio di ferro per il controllo del Mediterraneo orientale. Queste acque, è bene ricordarlo, fanno parte della Zee di Cipro, soltanto Nicosia dunque può gestire le risorse ivi presenti e, in tal senso, l’Eni dal 2013 ha dal governo cipriota regolari licenze per poter sondare i giacimenti; che il problema non riguardi soltanto l’Italia, lo si era già capito dopo l’intervento di Macron, il quale ha esortato Erdogan a rispettare la sovranità cipriota, ma adesso dalla stampa greca si apprende che navi militari Usa sono dirette proprio all’interno della Zee di Nicosia.
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E adesso Xi Jinping ordina la svolta
Gli interessi degli Stati Uniti legati alla Exxon Mobil

Se l’Italia è rimasta invischiata con l’Eni, con il governo cipriota che ha espressamente affermato come la reazione turca sulla nostra azienda sia imputabile al fatto di considerare Roma come “anello debole” della catena, la Francia teme che la scure di Ankara possa abbattersi sulla Total mentre, da oltreoceano, si punta dritti a difendere i giacimenti in cui la Exxon Mobil a breve inizierà a fare le sue perlustrazioni. La Turchia ha giocato la mossa con la nave Saipem per rimarcare quello che rivendica come un proprio diritto, ossia considerare il Mediterraneo orientale come proprio “giardino di casa”; i mezzi militari turchi, con la motivazione secondo cui la nave dell’Eni stava entrando in una zona dove erano previste esercitazioni da parte di Ankara, hanno bloccato il mezzo impedendo alla Saipem di svolgere il proprio lavoro. Uno “sgambetto” che forse la diplomazia riuscirà a risolvere, ma che non sarebbe affatto digerito presso i palazzi del potere di Washington, dove già vige preoccupazione su altri fronti circa i comportamenti di Erdogan.
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Erdogan inizia a dare fastidio a tutti
La navi Usa in zona per delle esercitazioni

Come si apprende da AgenziaNova, che si avvale di fonti di stampa greche e cipriote, nella Zee in questione sono arrivate dall’inizio di questa settimana le navi Uss Iwo Jima (LHD-7), Uss New York e Uss Oak Hill; i mezzi in questione, a partire dal prossimo 18 marzo, saranno impegnati in un’esercitazione che durerà una settimana esatta. Da Nicosia e da Atene, sia le fonti di stampa locali che le fonti diplomatiche dei due paesi, fanno notare che la Exxon Mobil ha le concessioni adatte per poter iniziare, dalla prossima domenica, le esplorazioni nella Zee cipriota e quindi vicini allo specchio d’acqua dove doveva operare la Saipem; in poche parole, le esercitazioni dei mezzi americani nel Mediterraneo orientale coincidono temporalmente con l’avvio delle attività di uno dei principali colossi degli idrocarburi, segno di come da Washington la pretesa di Erdogan di dar fastidio agli interessi non turchi nella zona non venga presa sottogamba, tanto da “blindare” in qualche modo i mezzi Exxon prossimi ad avviare il proprio lavoro.

Con le navi Usa in zona, da Ankara sarà impossibile bloccare i mezzi del colosso americano nella Zee cipriota; forse, come per la francese Total, la Turchia in realtà non ha mai pensato di “punzecchiare” anche gli interessi della Exxon ma i fatti recenti stanno imponendo prudenza sia a Parigi che a Washington e se Macron, dal canto suo, al momento si è limitato a lanciare segnali verbali in un colloquio telefonico con Erdogan, gli Stati Uniti intendono invece sfruttare le esercitazioni in zona per dissuadere la marina di Ankara dal tenere, con le proprie aziende, analogo comportamento riservato all’Eni. Le acque del Mediterraneo orientale dunque, diventano giorno dopo giorno sempre più teatro di una corsa alle risorse che vede nelle ambizioni turche la principale fonte di destabilizzazione; il dato politico però, per quel che riguarda l’Italia, è che alla fine sia la Totale che la Exxon continuano a lavorare mentre l’Eni, dopo un tira e molla durato diversi giorni, al momento è stata costretta a fare dietrofront.

http://www.occhidellaguerra.it/lamerica ... e-erdogan/



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 09/03/2018, 10:18 
Trump e Kim si incontreranno: storico vertice entro maggio


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Segnali di distensione con la Corea del Nord: Kim chiede un incontro, Trump accetta. Storico vertice entro maggio. E le Borse festeggiano

A chiedere un vertice è stato nella notte italiana il dittatore nordcoreano e a stretto giro è arrivato l'ok del presidente Usa.

Un summit che ha lo scopo di "arrivare alla denuclearizzazione definitiva", come ha annunciato il consigliere nazionale sudcoreano alla Sicurezza, Chung Eui-yong, che nei giorni scorsi era volato a Pyongyang per i primi colloqui distensivi tra le due Coree dopo la decisione di mandare i propri delegati a Seul nelle Olimpiadi invernali in cui gli atleti coreani hanno marciato sotto la stessa bandiera.

La svolta odierna arriva dopo due decenni di tensione contraddistinta da un pericoloso stallo sul nucleare. La strategia di Trump è stata di rafforzare le sanzioni, le dispute diplomatiche e minacciare regolarmente di usare la forza militare. La Casa Bianca ha fatto sapere in una nota che la strategia della "massima pressione" resterà in vigore, per ora: "Guardiamo alla denuclearizzazione della Corea del nord", precisano, "Nel frattempo tutte le sanzioni e la massima pressione rimangono".

Un'annuncio che ha fatto chiudere in postivo la Borsa di Tokyo: ulteriore rassicurazione per gli investitori già sollevati dal fatto che i dazi sull'import in Usa di acciaio e alluminio potrebbero essere meno pesanti del previsto. L'indice Nikkei, che raccoglie i 225 titoli-guida del mercato nipponico, è arrivato a guadagnare il 2,4% nel corso delle contrattazioni, subito dopo l'annuncio del prossimo faccia-a-faccia tra Kim e Trump, chiudendo la seduta con un guadagno complessivo dello 0,47 per cento, pari a 101.13 punti, a 21,469.20.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/tru ... 03047.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 09/03/2018, 13:40 
Uno dei due morirà prima o non sarà più presidente ^_^



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 09/03/2018, 14:15 
Ufologo 555 ha scritto:
Segnali di distensione con la Corea del Nord: Kim chiede un incontro, Trump accetta. Storico vertice entro maggio.

Ottimo. Speriamo che il grassone comprenda che ciuffo ossigenato è il primo a non volere una guerra ma il grassone mangiatore a sbafo di caviale e champagne in barba al suo popolo denutrito deve comprendere che deve smetterla coi petardi nucleari. Sembra che lo abbia capito ed è cosa buona e giusta.

Ps: e poi dicono che gli Usa non servono. Se non era per gli Usa Kim avrebbe già invaso la Corea del Sud così come Saddam invase il Kuwait.



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 09/03/2018, 15:22 
sottovento ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
Segnali di distensione con la Corea del Nord: Kim chiede un incontro, Trump accetta. Storico vertice entro maggio.

Ottimo. Speriamo che il grassone comprenda che ciuffo ossigenato è il primo a non volere una guerra ma il grassone mangiatore a sbafo di caviale e champagne in barba al suo popolo denutrito deve comprendere che deve smetterla coi petardi nucleari. Sembra che lo abbia capito ed è cosa buona e giusta.

Ps: e poi dicono che gli Usa non servono. Se non era per gli Usa Kim avrebbe già invaso la Corea del Sud così come Saddam invase il Kuwait.

Mi porti la prova che la Corea del Nord stava per invadere quella del Sud,prima dell'""Intervento"" di Strump?. [:305]
Non è per caso il contrario? e che Strump si è cag.to addosso ed ha accettato di sedersi al Tavolo con Kim per trattare?. [:246]


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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 09/03/2018, 16:01 
bleffort ha scritto:
Mi porti la prova che la Corea del Nord stava per invadere quella del Sud,prima dell'""Intervento"" di Strump?. [:305] Non è per caso il contrario? e che Strump si è cag.to addosso ed ha accettato di sedersi al Tavolo con Kim per trattare?. [:246]

Non ho detto che la Nordcorea avrebbe categoricamente invaso quella del Sud, ho solo detto che se non era per la presenza Usa in Corea del Sud al 99% Kim avrebbe provato a riprendersela e sono certo che l'avrebbe fatto. Fortuna vuole che ci sono gli Usa e ciò non è accaduto ne accadrà. Del resto se sei un dittatore, hai armi atomiche e nessuno ti ostacola è logico che provi ad allargarti.

Ps: di cosa doveva farsela addosso Trump? Se vuole cancella la Nordcorea dalla faccia della terra il tempo che io e te scriviamo un post.



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 09/03/2018, 20:06 
[:296] ... bleffort, ma ci sei o ci fai ...? (Me sa che ce sei ...) [:291]



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 09/03/2018, 21:19 
Devo dire che Trump mi sta iniziando a piacere. Ha fatto ripartire l'economia e l'occupazione in Usa e ha messo il ciccione nordcoreano alle corde senza sparare un colpo. Dopo tocca agli iraniani e alle loro smanie nucleari.

C'è un nuovo sceriffo in città [:297]



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 09/03/2018, 21:35 
Sottovento,non sono iraniani,non sono nord coreani:sono russi,lo vuoi capire?


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