Penso alla retorica anti-comunista.
Se ci penso, tutto questo "pompare" sull'argomento nei decenni, è servito a creare un'illusione, che è la dicotomia capitalismo-comunismo = bene-male.
Ma il punto non era tanto affermare che una parte fosse il bene e l'altra fosse il male, questo è il piano dell'illusione, il velo di Maya.
Tutto questo secondo me serviva soltanto a inculcare nella mente delle persone, che non esiste alcuna alternativa, che oltre capitalismo e comunismo non ci fosse nulla... ora uso il termino capitalismo e comunismo per semplificare, è ovvio che ci sono variazioni all'interno dei due.
Se ad una persona dici che si può vivere senza il denaro, ti prende per matto, è una cosa che nessuno concepisce, così come il concetto di assenza di mercato o di competizione.
Capitalismo e comunismo, in realtà sono due facce della stessa medaglia, non ci sono sostanziali differenze per il SISTEMA.
Quindi essere da una "parte" o dall'altra non ha mai fatto una reale differenza, dato che in ogni caso il mondo veniva definito per gerarchie, stratificazioni sociale, mercato, denaro-profitto.
Secondo me oggi la scienza e la tecnologia, non più asservite al profitto, possono veramente consentire all'uomo di liberarsi di due cose: denaro e lavoro.
L'indignazione serve comunque, perché aiuta a prendere coscienza del fatto che esiste un problema, però se questa si indirizza sempre nello stesso modo non aiuta a prendere coscienza del tutto.
In questo mondo tutto è business: la malattia, le guerre, anche la paura è business. Da quando invece si può creare profitto dalla pace e dalla prosperità? Se tutto il mondo fosse in pace e prospero, in che modo potresti creare le condizioni per creare un mercato competitivo? Senza debiti, senza sfruttamento del lavoro e della natura, senza rivendicazioni nazionaliste, SENZA PAURA. In queste condizioni che senso avrebbe il denaro, le leggi, gli avvocati, le banche, gli eserciti, le bombe...
Dite che non è possibile?
Lo è secondo me.
Perché continuare a tenere in vita un sistema che produce INEVITABILMENTE miseria, guerre, diseguaglianze, sfruttamento, inquinamento, estinzione delle risorse etc... E' questa la domanda che nessuno si pone, perdendosi a coltivare nuovi nazionalismi, nuovi ISMI il cui ultimo denominatore è sempre la divisione, la distinzione, la separazione tra ciò che sono io e ciò che sei tu.
Certo siamo tutti diversi, ma tutti abbiamo gli stessi bisogni primari.
Ok... ho fatto il mio comizio
![Davvero Felice [:D]](./images/smilies/UF/icon_smile_big.gif)
scusate l'OT... io lancio il seme poi chi vuole ci rifletta