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lunedì 11 marzo 2013

ITALIA ALL’OSCURO. IL CASO DEL GIUDICE FERRARO

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di Gianni Lannes

L'Italia non è come ce la raccontano da 151 anni, dai tempi dell'annessione violenta dello Stivale (non certo la retorica "Unità").

Come aveva ammonito il presidente Dwigt David Eisenhower, al momento di lasciare la Casa Bianca: "Attenzione al complesso militar-industriale". L'avvertimento pronunciato da un glorioso generale suona calzante.

Eppure, In Italia, grazie ad un'impunità che dura da troppo tempo, l'èlite militare gode di un potere di ricatto nei confronti della casta politica, in ragione della conoscenza di innumerevoli segreti "indicibili". Qualcosa che per un comune cittadino è semplice fantascienza. E di armadi della vergogna ce ne sono parecchi da spalancare al più presto.

Nei tempi bui correnti per distruggere qualcuno gli apparati deviati possono utilizzare diversi metodi di “intelligence”: intimidazioni, minacce, attentati, eliminazione fisica, denigrazione e trattamenti sanitari obbligatori. Insomma, alla fine ti fanno passare per pazzo e così ti rendono innocuo.

Perché i terminali italiani del sistema di potere hanno deciso di annichilire il magistrato Paolo Ferraro?

Il giudice ha dichiarato: «Per il 14 marzo 2013 sono stato convocato in udienza dinanzi al giudice tutelare di Roma ( presidente della sezione Tribunale ) per la "nomina di " amministratore di sostegno " non alla mia anziana madre o alla signora terminale in ospedale .. ma a me . Chi sa capisce quanto grave sia questa iniziativa e comunque spiego per gli altri che significa togliere a un soggetto autonomia capacità di agire ed in crescendo intrappolarlo rapidamente ... nella direzione finale che è stata evidentemente tracciata dall'odio di chi credeva di poter mettere tutto a tacere Farlo a Paolo Ferraro significa esattamente quello che intuite e non servono parole».

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A mio avviso, invece le parole servono eccome. Infatti, lo stesso Ferraro ha detto pubblicamente, quello che ho scritto già qualche anno fa. Altro che trattativa Stato & Mafia.

Argomenta Ferraro: «Noi siamo un Paese di confine. Stragi, eversione, uccisione di magistrati per bene hanno caratterizzato gli ultimi 20-30 anni, ma nessuno ci ha mai detto il vero perché. Bene, adesso lo dice chiaramente un magistrato che ha pagato un prezzo scontrandosi contro i poteri forti. Falcone e Borsellino sono morti perché partendo dalla ricostruzione della cupola mafiosa, attraverso dati internazionali, meccanismi di analisi finanziaria, attraverso le dichiarazioni orali ma non registrate di Buscetta, attraverso un’analisi complessa erano arrivati a individuare un grumo deviato, una grande organizzazione criminale, internazionale, una realtà associativa sovranazionale… Furono uccisi perché quel livello di contrapposizione dello Stato a queste derive ed oligarchie sovranazionali non era compatibile con il progetto che doveva controllare gli Stati mediterranei e l’Italia. Ma questo non ve l’hanno detto. Ancora oggi vi raccontano della trattativa Stato- mafia».

Dichiarazioni esplosive non vi pare? Sappiate che le condivido appieno non su mere basi emotive, ma in base a riscontri oggettivi, assolutamente inequivocabili. Ripeto: le organizzazioni criminali propriamente dette, a partire da Cosa Nostra - messa in sella dal Governo USA nel 1943 (presso l'archivio Casarubbea ci sono i documenti declassificati) a partire dallo sbarco in Sicilia alla strage di Portella della Ginestra - sono entità statali, ovviamente non riconosciute con un decreto. E ci mancherebbe. Detto in termini semplici: fanno il lavoro sporco per conto dello Stato. I terminali di collegamento diretto sono notoriamente i servizi segreti: attualmente Aisi edAise (ex Sismi & Sisde). Qualche anno fa, un generale ha dichiarato in audizione parlamentare (sottoposta a segreto) che lo Stato italiano ha pagato la 'Ndrangheta per le navi dei veleni". Ed è ormai noto che dietro la strage di via D'Amelio (19 luglio 1992) c'è la zampa del Sisde. Apero una parentesi: per la cronaca racolto prove sull'affondamento di scorie nucleari da parte dello Stato Italiano già a partire dal 1968. A tutt'oggi non c'è un editore in Italia che abbia il coraggio di pubblicare un libro di inchiesta sul campo, frutto del lavoro di 4 anni a caccia dei navi dei veleni nel Mediterraneo.

Allora, per quale ragione sia il Governo Berlusconi che l'Esecutivo Monti non hanno fornito una risposta all’interrogazione parlamentare del senatore Elio Lannutti numero 4-06272, presentata il 17 novembre 2011? Forse, ai piani alti del potere tricolore, comesempre c’è qualcosa di oscuramente torbido da nascondere all’opinione pubblica?

Per l’omicidio di Melania Rea, il giudice Marina Tommolini ed il suo collaboratore, il maresciallo dei carabinieri Spartaco De Cicco, hanno subito a Teramo un attentato a testa ed avvertimenti particolari, tipici dell’intelligence dilettantistica del Belpaese. Più di tutto inquieta l'impunità garantita dallo Stato a chi delinque per conto delle alte sfere, a protezione di sette segrete, pedofili ed efebofili insospettabili, sadici e fanatici tutto compreso che infestano anche il webIn passato numerosi magistrati sono stati eliminati spietatamente. Altri hanno subito attentati come nel caso diCarlo Palermo costretto a lasciare la toga e e Ferdinando Imposimato a cui hanno ammazzato un fratello. Perché con Ferraro hano usato un 'altra tattica? Forse perché il giudice ha diffuso e condiviso certe sue scoperte denunciate all'Autorità Giudiziaria, e forse, frettolosamnente archiviate dalla Procura del Repubblica di Roma? Per esempio, cosa accade da troppi decenni alla Cecchignola, e in decine di altre enclaves militari del Belpaese? Ne vogliamo discutere pubblicamente del massiccio traffico di droga nelle basi USA e NATO presenti in Italia. Vogliamo spalancare il vaso di Pandora tricolore?

C'è qualche giudice serio e determinato a scandagliare fino in fondo la stituazione senza guardare in faccia a nessuno?
Purtroppo in Italia, attualmente, non esiste una vera opinione pubblica che abbia la forza di incidere e farsi sentire, ma masse più o meno manovrabili. Mi auguro di essere smentito presto dai fatti in controtendenza.

Nel frattempo, non dimentichiamo che il silenzio assordante è mafia!

riferimenti:

Parola di Paolo Ferraro:

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=ad8OYnDvMjE[/BBvideo]

Omicidi e impunità militare in Italia:

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/02/omicidi-e-impunita-militare.html

sito online di Ferraro:

http://paoloferrarocdd.blogspot.it/

atti parlamentari:

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=45678&stile=6&highLight=1

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=31918&stile=6&highLight=1

http://parlamento.openpolis.it/singolo_atto/47973

http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/53586

gli attentati:
http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2011/11/20/news/teramo-attentato-incendiario-contro-il-giudicedelle-inchieste-sui-rom-e-sull-omicidio-di-melania-1.4986734

speciale fiamme gialle:

http://www.grnet.it/index.php?option=com_content&task=view&id=189&Itemid=9

Pubblicato da Gianni Lannes

Source: Ipnosi di massa: ITALIA ALL’...O. IL CASO DEL GIUDICE FERRARO



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MessaggioInviato: 22/04/2013, 19:51 
martedì 1 maggio 2012

Un filmato impressionante per le nostre menti. SATANISMO E ORGANI DEL POTERE DEVIATI.
Noi tutti, umili e semplici, ECCO CHI ABBIAMO DI FRONTE


Noi tutti poveri idioti, noi umani, umili e semplici continuiamo a ragionare con il nostro buon senso e nella nostra ignoranza non riuscivamo nemmeno ad immaginare certi eventi!

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=yScffoLr8dk[/BBvideo]

<<La mia conferenza relativa ai ‘bambini scomparsi’ documenta che i Finders (Scopritori, ndt) di Washington, DC, sono un’organizzazione di facciata della CIA; si tratta di un’operazione coperta coinvolta nel traffico internazionale di bambini>><< che è un affare interno della CIA>>




Stamani pubblicavo questoarticolo su Paolo Ferraro. Nel video in fondo pagina il magistrato descrive un guazzabuglio di organi del potere deviati, quest'uomo, un magistrato che ha fatto 110 mila procedimenti penali, che all’improvviso gli viene tappata la bocca o almeno cercano di farlo indicandolo come pazzo, ammattito all'improvviso. Leggete le righe sotto e capirete perché, ascoltatevi poi il video, scaricatevelo, è a forte rischio censura, i fatti da lui raccontati si possono descrivere solamente con questa frase: "L'individuo è handicappato da trovarsi faccia a faccia con una cospirazione così mostruosa che non può credere che esista" J. Edgar Hoover, personaggio questo che ha infatti lavorato per l'FBI per oltre mezzo secolo, la maggior parte dei quali trascorsi come suo direttore (1924-1972) sotto otto presidenti statunitensi.wikipedia

Questa frase è realista più che interessante. Noi tutti poveri idioti, compreso io, anzi io per primo visto che sino a qualche anno fa non ho aperto gli occhi, noi umani e semplici continuavamo a ragionare con il nostro buon senso e nella nostra ignoranza non riuscivamo nemmeno ad immaginare che la distribuzione della droga alle masse è gestito dall’esercito, non immaginiamo neppure che si abbiamo stupri seriali, film snuff dove un neonato viene violentato e sventrato, e muore mentre viene ripreso da una telecamera. Bambini delle scuole materne accompagnati dalle sacerdotesse del sesso e iniziati all’arte di automi sessuali. L’esercito non è questo, ma senza dubbio lo è la parte deviata delle forze armate.

Qui si parla di Prgetto Mk Ultra, e non per gli articoli che lo descrivono in rete, ma depositato agli atti in procura, esecutivo da oltre mezzo secolo in Italia, non solo nella Germania nazista o negli USA, nel nostro paese iniziando dalla Campania, leggete e informatevi, nel video ne parla di questo. Un esempio di potere deviato è Marc Dutroux - "Il Mostro di Marcinelle", fonte, che venne alla luce in questo modo: […] loro figlie di appena otto anni, Julie e Melissa, scomparvero all'improvviso e solo dopo 14 mesi d'angoscia e solitudine (alleviate dalla solidarietà del mondo intero) vennero ritrovate morte grazie alle indicazioni dello stesso Dutroux, un pedofilo già condannato per questo reato e inspiegabilmente graziato. (Era coperto da nomi molto importanti del potere!) Venne così scoperta un organizzazione criminale per lo sfruttamento sessuale dei minori, che vede probabilmente coinvolti politici, poliziotti e magistrati […] ... Nuovo Ordine Mondiale, di, MK ULTRA, Controllo mentale Monarch: le sue origini e le tecniche di manipolazione, si parla poi dei Cavalieri di Malta, della pedofilia a livello sistematico, nessuno ci dice dove finiscono quei mille ed oltre minori che spariscono in Italia ogni anno, nessuno spiega come mai nel nostro paese avvengono così tanti omicidi di donne belle … abbiamo uno spirito umile, siamo buoni e innocenti come bambini spesso nella nostra vita e nemmeno immaginiamo che alle redini della nostra vita ci sono personaggi tanto depravati e senza più sentimenti umani: “Ci stupiamo poi se commettono certi atti deplorevoli?” . Nemmeno riusciamo a immaginare quello di cui sono capaci questi ricconi che vogliono possedere il mondo, questi psicopatici diciamo … PROGETTO MONARCH, Massoneria,Vertici Militari, Politici, Magistratura, AltaFinanza, questi sono i vertici!

Aprite i vostri occhi, usate tutta la malizia ed il cattivo senso che avete se volete avvicinarvi almeno un pochino a questa realtà sotterranea che scorre accanto alle vostre vite ogni giorno, rendetevi conto che le persone che vi chiedono sacrifici, quellia cui donate i vostri soldi guadagnati con fatica sono questi: NON sono brave persone che si sono fatte una vita lavorando e che tornano a casa alla sera con la famiglia, sono viziosi, prepotenti, hanno il senso di onnipotenza … avete mai conosciuto persone con caratteristiche simili? Io SI, e vi giuro che di bello non ci si può aspettare proprio nulla! Allora pensateci a questo, perché siamo ad un punto di svolta, la massa inizia a vedere che il sistema è malato gravemente, in metastasi … anche di questo parla il magistrato Ferraro da minuti 5 e 40 secondi, la capacità di costruire un modello con al centro l’uomo sapendo cosa ci hanno propinato negli ultmi cinquantanni e perché le cose stanno rapidamente peggiorando … ascoltatelo tutto, un documento molto interessante esposto da una persona eticamente corretta, una brava persona che crede in quello che fa, che ha quei valori antichi che tutti dobbiamo risvegliare se vogliamo davvero quello in cui crediamo!!!
Qui la sua letteraai magistrati che trovate sul blog in data 11 Maggio

Source: Ipnosi di massa: Un filmato im...ci, ECCO CHI ABBIAMO DI FRONTE


Paolo Ferraro e La Punizione TSO.
[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=IWnRaILM4XM[/BBvideo]


Ultima modifica di Wolframio il 22/04/2013, 19:55, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/05/2013, 20:15 
venerdì 17 maggio 2013

Ecco perché vogliono mettere a tacere il PM Paolo Ferraro


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Paradossalmente il Dott. Mario Rosario Ciancio – Presidente della I Sezione bis dell’Ufficio del Giudice Tutelare del Tribunale Civile di Roma – che ovviamente sa tutto (sono cose di dominio pubblico), e che ha dichiarato che si pronunzierà entro un mese circa, potrebbe decidere di dichiarare pazzo il pur sanissimo PM Paolo Ferraro per salvargli la vita.
Ciò in relazione all’udienza di ieri, 16.5.2013, per la conclusione dell’incredibile procedimento per la nomina di un amministratore di sostegno per Paolo Ferraro, difeso dall’avv. Antonella M. Rustico, dall’avv. Salvatore Frattallone, e da me (da parte mia soprattutto per gli aspetti socio-politici e ‘dietrologici’, perché – salvo a sapere, perché lo frequento, che Paolo è sano come un pesce – non avevo seguito fin qui gli aspetti formali della questione, anche se ora lo difendo dinanzi al Consiglio di Stato contro il provvedimento del CSM con il quale lo hanno destituito).
L’eventuale tentativo di Ciancio di salvargli la vita dichiarandolo pazzo sarebbe però inutile: lo uccideranno lo stesso.
È vero infatti che se venisse riconosciuta la sua d’altra parte palese sanità e venisse ripristinato nel suo ruolo di PM causerebbe un maxi processo in seguito al quale moltissimi magistrati e uomini di punta delle istituzioni italiane ed europee, del Governo, dell’esercito, dei media eccetera sarebbero travolti, e che i fatti, una volta sfondati i muri del silenzio della cosca mediatica, trasformerebbero la collettività in un’univoca moltitudine ruggente che li spazzerebbe via tutti.
Ma è vero anche che ormai non c’è più niente da fare: le cose sono state dette e troppi sono intenzionati a portarle avanti, a partite da me, e non possono ucciderci tutti.
Senza contare che l’uccisione di Paolo è inevitabile solo perché sono degli idioti e perderanno il controllo, ma, non solo non servirà a niente neanch’essa, ma anzi la vista del suo cadavere renderà ancora più furiosa la società, sempre più inviperita a causa del silenzio della cosca mediatica.

Una complessa situazione in cui bisognerà poi vedere che ruolo ha il fatto che il PM e il giudice Ciancio sono stati scelti, perché manca in Italia una legge sulle assegnazioni delle cause.
Mancanza di una legge che – ho scritto una trentina di anni fa – è uno strumento per la predeterminazione dell’esito dei giudizi, nel senso che, per la scelta dei giudici e dei PM, si seguono di solito criteri automatici (prefissati, ma non per legge), salvo nei casi in cui qualcuno che vi ha interesse e ne ha il potere decide di fare diversamente.
Cose che non posso dire se siano avvenute nel caso specifico perché non lo so (se lo sapessi lo direi) potendo però dire che sussistono le condizioni normative perché in questo come in altri casi il PM e il giudice possano essere stati concordati o magari anche solo scelti per il tipo di cultura, gli orientamenti, le posizioni psicologiche, le inclinazioni, i trascorsi, le appartenenze, e insomma per fare in modo che l’esito del giudizio sia in un modo o nell’altro segnato a priori.
In ogni caso una cosa è certa: la magistratura non può permettersi il lusso che Paolo sia sano di mente.
Anch’io, infatti, sostengo che la magistratura, l’esercito, le istituzioni, i governi, sono pieni di criminali deviati che è inesatto finanche definire massoneria, perché sono solo una cosca internazionale (bilderberg e altro) che decide le sorti delle democrazie e nello stesso tempo è persino dedita a follie tipo i riti satanici, le violenze sessuali, il condizionamento subliminale del pensiero, e che tutta questa gentaglia è dietro la strategia della tensione, le stragi, l’abbattimento delle torri gemelle, la finta uccisione di Bin Laden, morto dieci anni prima di essere stato ‘ucciso’ da Obama, eccetera eccetera.
Solo che Paolo su queste cose ha fatto delle indagini come PM, ed ha in mano prove, fatti e cose che possono dimostrarle in un processo, ed era lì lì per presentare le richieste di arresti e rinvii a giudizio.
Un processo che, se lo ripristinassero nel ruolo, non sarebbe più possibile insabbiare, come si è sempre fatto, perché ormai sono troppi quelli che sanno e dicono in ogni dove che politica, istituzioni e media sono una cosca criminale che opera ai danni della collettività e che la magistratura è globalmente collusa culturalmente e in buona parte anche materialmente corrotta.
Ciò detto, caro Ciancio, poiché ieri ho capito che sei un uomo di buona volontà, posso farti una richiesta non proprio rituale, ma giustificata dalla gravità della situazione?
Una ritualità che d’altra parte, lo sai bene, è ormai solo nelle forme e nelle rappresentazioni che ne dà la cosca mediatica, ma non esiste nei fatti perché, dietro il sipario, accade di tutto e c’è una lotta bestiale su come dovranno essere decise le cause che contano.
Insomma la mia proposta è: vogliamo incontrarci tu, Antonella Rustico, Salvatore Frattallone e io, e cercare di trovare una soluzione concordata per evitare di dover dichiarare pazzo Paolo Ferraro come unica soluzione per evitare che lo uccidano?
Anche perché – lo mando a dire a coloro che tremano per la diffusione delle notizie dei crimini in grembiulino che hanno commesso – in fondo non è un problema: siete così tanti che non vi si può far niente: siete un partito, siete un esercito..

Come vi si potrebbe punire tutti?
Non sono infatti collusi – per aver taciuto in un silenzio che è assenso – l’intera magistratura, l’intera politica, le intere istituzioni e i media?
Insomma, miei cari, carissimi criminali mediatici e Istituzionali, non preoccupatevi, sono un ‘immoralista’, perché i moralisti mi fanno schifo, e vi assicuro: non potrà che esserci una generale amnistia, e alla fine sono anche certo che diverremo tutti amici, rideremo insieme e magari una volta, per farvi piacere, vi accompagnerò anche a prostitute, perché sappiate che, e badate che non scherzo, se siete così stronzi è solo a causa dell’errata concezione di sessualità che avete voi stessi istituito per poter realizzare il tipo di potere di cui siete espressione.
E se non mi credete leggete il mio Dialogo tra l’uomo generico e il potere, di cui a La storia di Giovanni e Margherita, e vedrete che ve lo sto dicendo dal 1985.

Alfonso Luigi Marra

Ecco perché vogliono mettere a tacere il PM Paolo Ferraro
Fonte

Ieri a Roma si è tenuta l’udienza che vede come protagonista l’ormai ex giudice PAOLO FERRARO; che da mesi è sotto attacco. Vogliono nominargli un ”amministratore” di sostegno, come ai “pazzi”, pur essendo non solo “sanissimo”, ma anche LUCIDISSIMO e ACCULTURATO COME POCHI… una vergogna, una cosa inconcepibile, l’ennesima pagina NERA per questa nazione.
Una pagina nera, non solo per quello che sta accadendo al giudice Ferraro: ma per l’indifferenza generale con la quale il tutto sta accadendo.
Tutti si lamentano della situazione, tutti giudicano e sputano sentenze, è facile e sopratutto comodo dar fiato alle corde vocali o premere con i ditini la tastiera del pc per esprimere indignazione fine a se stessa, ma NESSUNO muove il culo quando è il caso di farlo.
Il fatto che ieri ci fosse l’udienza, è stato pubblicato da NUMEROSISSIMI blog, pagine Facebook, con MIGLIAIA E MIGLIAIA di persone; oltretutto si tratta in quasi tutti i casi di blog di “contro-informazione” quindi si presume che siano letti da persone con un certo grado di consapevolezza circa quello che sta accadendo in questo paese.
MA DINNANZI AL TRIBUNALE, COMPLICI ANCHE QUALCHE GOCCIA D’ACQUA, C’ERANO POCHISSIME PERSONE. C’erano i militanti di “ALBA MEDITERRANEA” e due esponenti di una associazione che sono scesi da TRIESTE per porgere la solidarietà a Paolo Ferraro.
Dell’udienza erano stati informati numerosi esponenti di “movimenti” che dicono di volere cambiare le cose: li avevo informati PERSONALMENTE: persone che in molti casi vengono a leccarci il c**o per avere un po’ di visibilità per le loro iniziative, sempre le stesse, utili solo a ritagliare ai “Presidenti” 5 minuti di celebrità, ma certo non a cambiare le cose…
Ebbene, nonostante qualcuno abbia colto l’occasione per riempirsi la bocca di belle parole, nessuno di questi era presente ieri davanti al tribunale di Roma; nessuno ha mosso un dito… NONOSTANTE LA QUESTIONE-FERRARO NON SI RIDUCA SOLO ALLA VICENDA DI UN UOMO, PAOLO FERRARO, CHE SI VEDE CALPESTATO NEI PROPRI DIRITTI FONDAMENTALI E PERSINO NELLA PROPRIA DIGNITA’ DI UOMO: lo hanno lasciato senza lavoro, senza stipendio, e ora vogliono persino togliergli la facoltà di “decidere per se stesso”; vogliono affidarlo ad un amministratore che dovrebbe decidere per lui, un tizio che dovrebbe decidere cosa Paolo Ferraro deve fare e cosa non fare; se è il caso che assuma psicofarmaci oppure no, etc. etc.
UNA MOSTRUOSITA’.

MA DIETRO A QUESTA AZIONE, C’è MOLTO DI PIU’: un vecchio adagio recita “colpirne uno per educarne cento”, ed è proprio questo probabilmente l’intento di qualcuno…
QUALE GIUDICE AVRA’ MAI IL CORAGGIO DI PORSI CONTRO CERTI POTERI FORTI, SE L’UNICO COLLEGA CHE LO HA FATTO, è STATO PESANTEMENTE PURGATO NELL’INDIFFERENZA GENERALE DEI CITTADINI CHE AVREBBERO DOVUTO DIFENDERLO A SPADA TRATTA?
Forse se ieri dinnanzi al tribunale si fossero ritrovate centinaia, se non migliaia di persone, al grido NESSUNO TOCCHI PAOLO FERRARO, anche altri avrebbero trovato il coraggio di FARE IL PROPRIO DOVERE, mentre invece visto come vanno le cose, fanno bene a CONTINUARE A FAR FINTA DI NIENTE; FANNO BENE A FAR FINTA DI NON SENTIRE LE PAROLE DI FERDINANDO IMPOSIMATO, CHE IN DIRETTA A “LA ZANZARA” HA DICHIARATO CHE DIETRO ALLE STRAGI DI STATO E ALLA “STRATEGIA DELLA TENSIONE” C’è IL GRUPPO BILDERBERG: AL QUALE SONO RICONDUCIBILI NUMEROSI ESPONENTI DEL GOVERNO E DEI PARTITI. (VEDI:http://www.nocensura.com/2013/04/imposimato-la-zanzara-dietro-strategia.html)
FANNO BENE A FAR FINTA DI VIVERE IN UN PAESE “NORMALE”,
ANCHE SE EVIDENTEMENTE NON è COSI…
MENTRE I GIUDICI CHE “FANNO IL LORO LAVORO” CONDANNANDO ALLE PATRIE GALERE 20ENNI TROVATI IN POSSESSO DI QUALCHE SPINELLO SI SONO VISTI RECENTEMENTE AUMENTARE LO STIPENDIO DI 8.000€ ALL’ANNO, IL GIUDICE CHE HA PROVATO A OPPORSI AI POTERI FORTI STA PER ESSERE AFFIDATO AD UN AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO… W LA DEMOCRAZIA !!!
MA SOPRATUTTO, GRAZIE ITALIANI… GRAZIE PER LA VOSTRA INDIFFERENZA, AL LIMITE DELLA COMPLICITA’ CON I VOSTRI STESSI CARNEFICI, ALMENO NEL CASO DI COLORO CHE SONO COSCIENTI DELLA SITUAZIONE. Perché se da chi continua a credere che il gruppo Bilderberg sia una “allegra combriccola di vecchietti” che si ritrova per giocare a briscola, o meglio ancora per fare il bene dell’umanità, è accettabile che disertino occasioni come quella di ieri, DA COLORO CHE SANNO… COLORO CHE SONO CONSAPEVOLI DELLA SITUAZIONE, NO: NON è ACCETTABILE…
I capi di quei “movimenti” che si riempono la bocca di belle parole, facilissime da pronunciare, e poi fanno “orecchie da mercante” dinnanzi a casi come questi, dimostrano che l’unica cosa che vogliono cambiare, è la propria posizione personale: hanno creato partiti e movimenti NON PER CAMBIARE LA SITUAZIONE, MA SOLO PER CERCARE DI RAGGIUNGERE UNA POSIZIONE CHE GLI PERMETTA DI BENEFICIARNE: MAGARI FARSI ELEGGERE PER POTER PARTECIPARE AL GRANDE BANCHETTO…
Con tanta, tanta rabbia e indignazione…
AR

Source: Soltanto chi non ha approfondi...e a tacere il PM Paolo Ferraro



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MessaggioInviato: 17/08/2013, 18:03 
Si continua a tessere trame: un altro capitolo dell’assurda vicenda del giudice Paolo Ferraro.



di LUCIANO GAROFOLI

articolo pubblicato sulla rivista on line EFFFEDIEFFE


Il 15 luglio 2013, il dottor Rosario Maria Ciancio, presidente della Prima Sezione bis, Tutele e Minori del Tribunale Civile di Roma, ha rigettato l’istanza che chiedeva che il giudice Paolo Ferraro fosse sottoposto ad amministrazione di sostegno da parte dell’Autorità giudiziaria.

In pratica Ferraro avrebbe dovuto, su istanza della medesima Procura i cui membri deviati aveva denunciato, essere riconosciuto incapace di poter svolgere gli atti della propria vita in maniera autonoma, ed essere affiancato da una sorta di tutore ed il giudice ha risposto picche.

E questa sarebbe una buona notizia se il giudice, chiamato a pronunciarsi , non avesse assunto il classico atteggiamento pilatesco di chi se ne lava le mani: secondo lui al soggetto in causa, non si può imporre come a qualsiasi malato, d’ufficio, la cura, mentre in assenza di pericolosità ed eccessiva prodigalità non sarebbe possibile affiancargli un tutore nominato d’ufficio dalla Magistratura. Principio in astratto giusto, ma che c'entra con Paolo Ferraro ?!?!

Il magistrato tutelare chiamato ad esprimersi sulla vicenda, si lancia, in maniera davvero avventata, in una valutazione dei fatti alla base di tutta la vicenda stessa, (la scoperta da Parte di Paolo Ferraro di una struttura massonica e deviata che coinvolge magistrati, psichiatri, alti gradi dell’esercito ed alti funzionari dello Stato) affermando e scrivendo nel testo della sentenza:“Non possono non rilevarsi le inverosimili affermazioni, relative all'operato di una setta satanica massonica, in ambiente militare, con estensioni nel campo della magistratura, che il medesimo afferma di aver colto all'opera”. Quindi quanto affermato dal giudicando costituirebbe una massa di assurde farneticanti fandonie.

E poco oltre rincara la dose accettando per buona la congiunta affermazione dei consulente e perito Francesco Bruno e Tonino Cantelmi, la quale contrasta persino la valutazione psichica sul soggetto eseguita presso l’Ospedale Sant’Andrea nel quale era stato ricoverato Paolo Ferraro dopo essere stato sottoposto ad un sequestro di persona illegale; in pratica i due “esperti” riscrivevano in maniera del tutto arbitraria un nuovo profilo adattandolo alle esigenze di far passare davvero da soggetto quantomeno “disturbato” una persona del tutto sana di mente. E ciò hanno fatto semplicemente inventandosi un vaglio scientifico, perchè addirittura la diagnosi inventata e concordata non derivava de test od attività di vaglio scientifico da loro svolte !!! Leggere per credere i documenti e le memorie ed articolo del giudice Paolo Ferraro!

Questi sono i miracoli “scientifici” e laici cui un normale cittadino onesto e coscienzioso può andare incontro incappando in una magistratura che ormai segue indirizzi e logiche estranee al dettato costituzionale ed alle funzioni che essa dovrebbe svolgere.

Quindi due psichiatri ( di apparato e legati a poteri e ruoli , il primo funzionario per decenni del SISDE ) , cosa assurda e scandalosa, rimodellano a loro insindacabile piacimento ipotesi e giudizi per stilare in accordo, un rapporto il quale porti alla sicura eliminazione del presunto “avversario” e lo rendano incapace di svolgere persino attività economico professionale che gli permetta di provvedere, in maniera onesta, alla sopravvivenza sia sua sia dei propri figli. Questo tipo di comportamento è di natura assolutamente criminale: ma la cosa più assurda è che il magistrato giudicante cita questo comportamento come base di prova per dimostrare stati disturbati del giudice Ferraro. Siamo di fronte alla finzione logico formale più ipocrita e depistante che si possa concepire, contraddetta da una montagna di prove dirette e dati allegate a faldoni di memorie difensive.

Il magistrato valuta fatti e prove, non esterna giudizi socio antropologici o logico aprioristici. Il passo del giudice tutelare sopra riportato è una vergogna per il diritto, per la scienza, sia giuridica che per quella della investigazione.

Ma non dimentichiamo di essere in Italia dove tutto è possibile che accada e dove, diceva, ridendo sornione, il Divo Giulio Andreotti: “tutto si aggiusta”.

Il giudice Ciancio non tiene in alcuna considerazione persino la testimonianza chiave di Patrizia Foiani, compagna convivente nascosta e posta nel limbo appositamente: seguendo il più trito dei rituali, la vita reale di Paolo Ferraro non deve esistere perchè il quadro e profilo di Paolo Ferraro voluto inventare da poteri forti non è compatibile con una vita sociale, affettiva , e pubblica anche, della vittima designata . Spariscono quindi, nella valutazione bifida del giudice, centinaia di conferenze, interviste, convegni articoli, candidature quale capolista in varie regioni nelle ultime elezioni e ovviamente la vera identità di Paolo Ferraro.

Infine, ciliegina sulla torta, e colmo dell’equilibrismo più inane e deleterio, Rosario Ciancio da una parte rigetta l’istanza di nominare “amministratore di sostegno”, dall’altra accetta e fa suo quanto affermato dal CSM, che sulla base di queste prove pervertite e squallidamente false, ha sollevato ( infine e come da progetto ) Paolo Ferraro dal suo incarico di magistrato esercitato per anni con valentia e competenza, persino nei momenti successivamente contigui al suo sequestro e ricovero in una struttura psichiatrica pubblica, per sua fortuna l’ospedale Sant’Andrea dove ebbe un trattamento che lo salvò dalla sua evizione mentale totale che avrebbero invece voluto ottenere, gli autori e mandanti del sequetro, attraverso farmaci in dosi e tipologie destinate a distruggergli la mente.

Il nostro Paolo Ferraro ha comunque adito la Procura della Repubblica di Firenze per poter avere un giudizio, si spera sereno, su tutta la vicenda. Quella di competenza naturale di Perugia non si sa come né in che modo ha perduto qualsiasi traccia del dossier che i difensori di Ferraro avevano presentato: ancora miracoli di questa tanto decantato e osannato Ordine Giudiziario.

Ma dobbiamo ancora registrare una serie di altri avvenimenti poco chiari in merito alla vicenda. Tutta una serie di esternazioni private di colleghi nei confronti di Paolo Ferraro, con alcuni che lo esortavano a lasciar perdere tutto e di rientrare nei ranghi per continuare da dentro le linee la sua battaglia. Una serie di intrighi portati avanti attraverso amicizie collaterali da suoi parenti strettissimi e da una sua ex moglie, la strumentale sottrazione delle figlie minori e il tentativo di fargliele vedere sotto incontro protetto ( un metodo che consente di annichilire ed incastrare padri “attenzionati” , e ovviamente anche madri ) .

A tutto ciò si aggiunge anche una serie di informazioni e di scenari che collocano questo campione della lotta per la Verità, al centro d oscure manovre cominciate ben prima delle sue clamorose scoperte su quanto avveniva dentro le mura ovattate della parte “civile”della Cecchignola , città-caserma di Roma.

Ad oggi , con molta discrezione e dimostrando comprensione ed amicizia, qualcuno, non si sa legato a cosa ed a chi, lo approccia e lo fa riflettere su scenari più complessi e gli apre orizzonti nuovi e inquietanti. In maniera che la situazione kafkiana in cui è costretto a vivere, assuma una colorazione ed una dimensione più inquietanti: in buona sostanza ben da prima che tutto scoppiasse, il medesimo magistrato era nel mirino di questa cricca di deviati, satanisti ( coperti) e paramassonici individui che cercavano in tutti i modi di eliminarlo dalla scena o di cooptarlo, con lusinghe ed onori, all’interno del disegno criminale.

Lo stesso Ferraro così si esprime:

“Quando uno dei tanti più stimati amici, psicologo, persona impegnata, esperto conoscitore di vicende nazionali e criminali irrisolte, quasi criminologo ad honorem, mi ha suggerito al mare, in una serata calda dopo una cena lauta e felice insieme ad altri, la chiave di lettura che ora indico come la “progettata costruzione di un profilo artificiale psicopatico”, risalente nel tempo, finalizzata a distruggere le mie prospettive professionali e umane, ma anche a coprire e depistare anche fatti commessi da terze persone, ho avuto in sequenza rapida vari atteggiamenti interiori. Prima scettico ed incredulo ho ridacchiato, poi rimasi attonito e quasi imbarazzato, non riuscendo ad accettare l'idea che si fosse voluto programmaticamente distruggere da lunga data una persona e un magistrato, sia pure del livello che attestano gli stessi atti della magistratura e la sua storia. Indi sono rimasto agghiacciato rielencando con lui quanto raccontato nel memoriale al CSM del 3 novembre 2012 ( NOTA 2 ) , la figura di una avvocatessa romana che era piombata per un trimestre nella mia vita da single tra il Febbraio e il Maggio del 1995, e che era penetrata secondo i suoi medesimi racconti dai 23 anni in poi, ancora”bambola” laureanda, nei circuiti magistratuali della Suprema Cassazione, e presentatasi nel 1995 con il buon movente che ero bello e l'innamorato di tutte le ragazze della scuola liceo che avevamo frequentato insieme. E poi varie e varie e da ultimo l’irrompere come un ciclone nella mia vita della mia ex moglie Silvia Canali che si ricollegava ad esperienze molto “off limits” mai interamente confessate e contigue, per collocazione sua nel contesto, con oscure vicende di casi giudiziari risolti e non.

Infine sono rimasto attonito considerando la surrealità della circostanza che psichiatri legati a doppio filo ad apparati e servizi, i Magistrati deviati della Procura Romana , in cordata, con la speciale collaborazione di una ex moglie certamente legata a giri anche a me non noti, avessero potuto in qualche modo progettare un percorso a mio danno, più volte sfuggitogli di mano ( tra l'altro con le investigazioni sulla ex moglie, ad esito positivo, e da ultimo con le registrazioni-intercettazioni nella casa della Cecchignola) non solo è attendibile e verosimile ma logicamente ipotizzabile, con riscontri agevoli, da eventualmente acquisire a corredo.”

ImmaginePurtroppo la lotta continua per estirpare il bubbone purulento di chi senza paura e con costanza e perseveranza lotta incessantemente per la risoluzione e la condanna definitiva, “ex lege”, di tutto questo mondo oscuro, ctonico e decisamente, sulfureamente, satanico.

di LUCIANO GAROFOLI

[align=right]Source: Si continua a tessere trame: u...nda del giudice Paolo Ferraro. [/align]



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Wednesday 21 august 2013 3 21 /08 /Ago /201316:02

IL CASO PAOLO FERRARO TRASCRITTO DA DUE STUPENDI ARTICOLI A FIRMA ENRICA PERUCCHIETTI

Una penna sublime, una conoscenza profonda, uno studio attento ed una giornalista intellettuale di primissimo ordine per un articolo in due parti eccezionale

Immagine

Di Enrica Perucchietti

Loro? Chi sono Loro, Raymond?” chiede con angoscia il vecchio giornalista a Raymond Shaw un attimo prima che questi lo uccida, nel film del 1962 The Manchurian Candidate.

Potete chiamarli Loro, o rubando l’espressione più prosaica a Webster Tarpley, “compagnia bella”. Non saprete mai chi sono. Coperti da corporazioni, lobby e governi, di destra e di sinistra, manipolano l’opinione pubblica e condizionano le menti di reclute, politici, malati psichici, giovani donne e bambini per poter avere il controllo sull’agenda mondiale e sulla storia.

Controllo mentale

In senso più stretto per controllo mentale si intenda una metodologia psichiatrica elaborata negli anni ’50 e ’60 da alcuni programmi sperimentali della CIA (come il noto Progetto MK ULTRA) o inglesi (come il TAVISTOCK) che avevano lo scopo di contrastare la più avanzata ricerca scientifica di Cina, Russia e Corea sul controllo mentale. Da quel che emerge almeno dagli oltre 22 mila documenti statunitensi declassificati e riportati alla luce nel 1977, gli esperimenti facevano ricorso a droghe come LSD, abusi fisici e psichici, radiazioni, elettroshock, e ipnosi. Numerose testimonianze da parte di ex vittime parlano anche di un risvolto “occulto” con abusi sessuali sulle vittime quali stupri e addirittura pedofilia a sfondo satanico per manipolare i bambini. Questo genere di torture non sarebbe però finito nei “mitici” anni ’70 ma si sarebbe raffinato e continuerebbe ancora oggi seguendo un protocollo specifico.

Progetto MONARCH

L’eredità del MK ULTRA sarebbe la programmazione Monarch: una tecnica di controllo mentale che comprende elementi del Satanic Ritual Abuse (SRA) e del disturbo di personalità multipla (MPD). Come nei programmi di controllo mentale elaborati dalla CIA, psichiatri e ricercatori di neuroscienze avrebbero continuato i progetti degli anni ’70 elaborando una combinazione di psicologia, neuroscienze e rituali occulti per creare all’interno degli schiavi un alter ego che possa essere attivato e programmato dietro semplici comandi. Gli schiavi della programmazione Monarch vengono oggi utilizzati da varie organizzazioni collegate con l’élite mondiale – in particolare massoneria e Illuminati – in settori come: l’esercito, la schiavitù sessuale e l’industria dell’intrattenimento che comprende soubrette, escort, etc.

In questo senso il magistrato italiano Paolo Ferraro avrebbe scoperto a sue spese l’esistenza di una setta di carattere occulto legata al Corpo Militare SMOM (Sovrano Militare Ordine di Malta), che coinvolgerebbe alcuni vertici militari, e avente legami con magistratura, psichiatria, politica e, infine, massoneria deviata.

I Loro in questione sarebbero coloro che si nascondono dietro la piramide di silenzio e torture volta ancor oggi a manipolare la mente di reclute, persone scomode, gente comune, pazienti psichiatrici, bambini…

The Manchurian Candidate

Tratto da romanzo The Manchurian Candidate di Richard Condon l’omonima pellicola del 1962 di John Frankenheimer – a metà tra Hitchcock e Welles – ebbe un destino infelice: snobbato dai critici nonostante la potenza visionaria e la presenza di un cast di prim’ordine (Frank Sinatra, Angela Lansbury, Janet Leigh), anticipava di poco la dinamica ancor misteriosa della morte di John F. Kennedy l’anno successivo. Si racconta che per le straordinarie analogie con l’assassinio di JFK, Sinatra – proprio colui che aveva aiutato l’ambasciatore Joseph Kennedy a stringere un’alleanza con la Mafia di Chicago durante la campagna elettorale del figlio – ordinò il ritiro del film dalle sale cinematografiche. Non aiutava neppure la somiglianza del co-protagonista del film, Raymond Shaw, con il Presidente democratico: l’eroismo dimostrato da JFK in guerra, quando, nonostante il morbo di Addison, portò in salvo i compagni marines nuotando per oltre 5 km in un mare impestato di squali risuonava nelle gesta cinematografiche del giovane Shaw – costruite ad hocdai medici russi e coreani affinché tornasse in patria accolto come eroe di guerra.

Il film venne ripreso nel 2004 da Jonathan Demme che ne trasse il più notoremake con Denzel Washington – nei panni di Ben Marco, che furono di Frank Sinatra – Liev Shrieber, Meryl Streep e John Voight.

Cathy O’ Brien

La storia di Paolo Ferraro invece è vera ma è una di quelle destinate a farvi venire le vertigini. L’unico paragone possibile è quello con Cathy O’ Brien, il cui racconto appare ancora ad anni di distanza della pubblicazione diTranceFormation of America e Access Denied come un pugno nello stomaco. Nel caso della O’ Brien mancano però le prove inconfutabili a sua testimonianza, mentre nel caso del PM romano esistono file audio, video e centinaia di pagine di documenti. Basta avere il coraggio e la pazienza di aprire il vaso di Pandora.

Ringraziando la fiducia e la disponibilità di Ferraro, io l’ho fatto.

Questa è la sua storia.

Chi è Paolo Ferraro

Come il Maggiore Ben Marco, il Procuratore Paolo Ferraro è stato sospeso dal suo incarico e per lungo tempo bollato come pazzo da chi non poteva capire ma soprattutto doveva scoraggiarlo nelle sue indagini.

Se la paranoia del personaggio interpretato da Frank Sinatra trae origine da sogni che gli ricordavano un’altra realtà rispetto a quella che coscientemente ricordava di aver vissuto in Corea, il comportamento del magistrato trae origine dall’intuizione che la donna che aveva a fianco non fosse realmente ciò che sembrava e da prove indi raccolte minuziosamente. Entrambi hanno avuto però il coraggio di seguire il proprio istinto e di verificare se i dubbi riguardanti Raymond Shaw e la compagna del PM, tale S. R. fossero veri. Anche le iniziali dei nomi sono le stesse, quasi che la Cabala abbia lasciato un indizio o un Trickster il proprio zampino…

Ci si potrebbe chiedere perché il PM abbia messo a repentaglio la propria vita e carriera per scoprire che cosa si nascondesse tra le quattro mura di casa sua quando usciva lasciando la compagna Sabrina da sola. Sarebbe bastato andarsene e interrompere quella relazione per certi versi “inquietante”. Abbandonare quello stabile abitato soltanto da militari e dalle loro mogli dalla dubbia moralità e con figli più simili ad automi che a bambini. Forse l’affetto nei confronti della donna e la presenza del figlio di lei all’epoca solo dodicenne lo hanno spinto ad andare fino in fondo. Forse una parziale inconsapevolezza del pericolo in cui si stava deliberatamente cacciando. Il suo comportamento temerario più che coraggioso è indice infatti di un’eccessiva fiducia nella Giustizia italiana che urta contro la conoscenza che un PM dovrebbe avere del sistema giudiziario e dei suoi inganni. Per certi versi, nella discesa agli inferi e ritorno, il magistrato sembra indossare i panni di un novello Don Chisciotte che si ostina a lottare contro i mulini a vento piuttosto che accettare l’ineluttabile e salvarsi la pelle. La sua ostinazione nel percorrere la sua missione – o catabasi? – fino in fondo lascia spiazzati e non può che far riflettere sul problema del secolo scorso e del suo incancrenimento in quello in corso: la paura e l’indifferenza prima come uomini, poi come cittadini che ci fanno finire il più delle volte – citando Giovanni Papini – col divenire complici silenziosi delle offensive diaboliche. Chiamatela banalità del male, chiamatela a-morale indifferenza, pochi al posto del magistrato sarebbero andati fino in fondo per sete di giustizia o di verità. La maggior parte di noi se la sarebbe data a gambe, lasciandosi il passato alle spalle. Eppure alcuni strani comportamenti della compagna, delle sibilline rivelazioni da parte del figlio di lei, il comportamento dei vicini di casa che sembravano sgusciati fuori da un romanzo di Ira Levin, hanno spinto Ferraro a oltrepassare la soglia per la verità.

Sabrina

Mi sono scervellata su questo per settimane, fino a dovermi confrontarmi con lui. Gli ho chiesto quali effettivamente fossero questi indizi che lo avevano messo in allerta e perché non avesse preferito affidarsi a un investigatore privato. O andarsene e basta. Le sue risposte sono state sincere e mi hanno convinto.

Le ammissioni della compagna Sabrina di aver preso parte a uno strano gruppo – simile a una setta – il suo coinvolgimento giovanile nell’estrema sinistra e la frequentazione con ambigui personaggi appartenenti ai servizi segreti, l’uso nel passato di cocaina e hashis, l’ammissione di aver lavorato come hostess ed estetista in ambienti in cui era dedita la prostituzione, incubi e strani sogni ricorrenti, infine il rapporto conflittuale, a volte persino violento con il figlio dietro l’immagine da “bambolina” acqua e sapone che voleva trasmettere sarebbero bastati a chiunque per dubitare di lei. Bella da mozzare il fiato, ma scostante e dal carattere boderline. Ex moglie di un sottoufficiale circondata da personaggi ambigui legati a filo doppio. Insomma, una donna fragile ma con troppi segreti.

La vicenda dai toni fantapolitici sembra infatti sgusciata fuori dalla penna di Kafka, o, per gli scenari di reticenza e di complotto che ne hanno accompagnato la genesi, da un racconto di Tiziano Sclavi. Ciò che sconcerta tutt’ora è la complicità del sistema al comportamento criminale scoperto e denunciato dal PM. Connivenza, disinformazione, inganni, tradimenti, menzogne. A tutti i livelli: dai vertici militari, giudiziari, fino alla famiglia e ad alcuni colleghi della Procura.

Ci sono davvero tutti gli elementi per un noir o per finire dritti al manicomio. Cosa che è successa al PM che dopo un tentativo di Trattamento Sanitario Obbligatorio assolutamente illegale, è stato sottoposto per mesi a terapia farmacologica in modo da “sedare” ogni possibile volontà di continuare sulla strada intrapresa. Ma il tentato sequestro da parte delle autorità sanitarie, la somministrazione di psicofarmaci e la seguente sospensione dall’incarico – mentre le perizie dimostravano la sua sanità mentale! – non hanno messo a tacere la sua sete di verità. Anzi, credo che abbiano alimentato il suo bisogno di risposte per uscire dall’incubo in cui era precipitato.

Ma che cosa non doveva scoprire e soprattutto rivelare Paolo Ferraro?

La presenza di una setta, o meglio, di un’organizzazione settaria, sotterranea, all’interno dell’esercito, con ramificazioni nel mondo della psichiatria e della Procura, che praticherebbe riti occulti a base di sesso e droga, ipnosi e manipolazione mentale in stile MK ULTRA. A rendere la vicenda ancora più inquietante la presenza di minori testimoniata da intercettazioni ambientali raccolte seppur in modo illegittimo dal PM.

Le prove

A chi conosce il nome di Paolo Ferraro è senz’altro nota la storia. Eppure su internet la vicenda è stata ripresa in modo distorto. Stampa cartacea e TV, come spesso accade, hanno scelto di insabbiare la vicenda. Questa deliberata reticenza a trattare il caso o almeno a diffondere la notizia della sospensione del magistrato dal suo ruolo – condannata dallo stesso in un’apposita conferenza stampa – è stato uno dei motivi che mi ha spinto a interessarmi della storia. Il secondo motivo è stato un dettaglio confidatomi dall’amico Gianluca Marletta che, avendo avuto modo di parlare brevemente con il PM, aveva scoperto che tra le tante minacce ricevute, a Ferraro era stato intimato di sospendere le indagini e di non parlarne per almeno due anni – ovvero fino a fine 2012 – inizio 2013. Questo periodo mi ha incuriosito: accantonata la pista che conduce alla “fine del mondo” del 21 dicembre 2012, è pur vero che nel mondo della controinformazione stanno filtrando da alcuni mesi delle indiscrezioni su un ipotetico Golpe nazionale o addirittura internazionale che dovrebbe avvenire in quella data.

Non potendo scartare l’ipotesi di una psicosi di massa o meglio, di una follia collettiva che starebbe colpendo taluni giornalisti, ricercatori, ora anche avvocati e magistrati, uniti da un’irrazionale convinzione nella fine del mondo, ho deciso di sentire direttamente Ferraro. Se non si confermano le fonti all’origine si rischia soltanto di farsi un’idea distorta o di credere “per fede” a una testimonianza solo perché essa ci aggrada o ci stimola l’immaginazione. Il che, ovviamente, dal punto di vista giornalistico, è assurdo. Ho avuto così modo di conoscere il protagonista di questa intricata vicenda e ricostruire, dati alla mano, la sua versione dei fatti: Ferraro mi ha infatti messo a disposizione 38 file audio di intercettazioni ambientali da lui stesso effettuate, due registrazioni di telefonate, diversi memoriali, tutti i documenti della Procura di Roma e Perugia e le perizie sul suo stato mentale, mail e sms scambiati con la sua ex compagna.

Ora, quanto segue è un breve resoconto della storia vista e vissuta da Paolo Ferraro, senza aver avuto modo di interrogare anche gli altri protagonisti della vicenda, compito che spetta alla Procura di Perugina dove il Pm ha depositato denuncia. L’aspetto che più colpisce di questa vicenda è l’ostinata rete di alleanze volte a persuadere il magistrato ad abbandonare le ricerche e, una volta appurata la mancata efficacia del metodo, la manovra di discredito dell’uomo sino a un tentativo reiterato di un trattamento sanitario obbligatorio.

Parte seconda

Di Enrica Perucchietti

Per trovare un precedente del caso del magistrato Paolo Ferraro, che sia confermato da documenti altrettanto ufficiali e attendibili, bisogna risalire nel passato. Correva il 1950 e la vicenda passò alla storia come il caso “Dot Jones”. Poco dopo la pubblicazione di Dianetics, il ricercatore e scrittore Ron Hubbard, ricevette a Washington la visita di una giovane donna visibilmente alterata che manifestava evidenti sintomi compulsivi alternati a frasi senza senso ripetute come un mantra. La donna era la moglie di un ufficiale del servizio segreto dell’Esercito che, in seguito si sarebbe scoperto, era stata drogata, sottoposta a elettroshock e ipnotizzata nel deliberato tentativo di controllarne il comportamento. Fu uno dei primi casi di manipolazione mentale su un civile che venne reso pubblico e che permise al futuro fondatore della religione di Scientology, di smascherare gli effetti distruttivi del meccanismo psichiatrico di dolore-droga-ipnosi volto a condizionare la mente umana e a installare comandi sub-ipnotici: «Questa forma di ipnosi – scriveva Hubbard nel libro Scienza della Sopravvivenza del 1951 – ha costituito un segreto gelosamente custodito da determinate organizzazioni militari e spionistiche. È un’arma da guerra insidiosa e, per conquistare una società, può essere notevolmente più utile della bomba atomica. Questa non è una esagerazione. La diffusione di questa forma di ipnosi nel campo dello spionaggio è talmente vasta oggigiorno che la gente avrebbe dovuto iniziare a preoccuparsene da un bel pezzo».

MK-ULTRA

Ciò che allora poteva sembrava ancora come fantascienza, venne svelato solamente a metà degli anni Settanta quando i documenti della CIA sul progetto MK-ULTRA vennero resi pubblici, sfuggiti per errore alla loro distruzione ordinata nel 1973 dall’allora direttore della CIA Richard Helms. I documenti testimoniavano che il programma MK-ULTRA: «…riguardava la ricerca e lo sviluppo di materiale chimico, biologico e radiologico da potersi utilizzare in operazioni clandestine per controllare il comportamento umano [...] furono tracciate ulteriori strade per il controllo del comportamento umano, da investigarsi sotto l’ombrello protettivo dell’MKULTRA, incluso radiazioni, elettroshock, vari campi della psicologia, sociologia e antropologia, grafologia, sostanze molestanti, materiali e dispositivi paramilitari».

Le tecniche di controllo mentale avevano infatti subito un’impennata grazie a un protocollo segreto che aveva permesso a eminenti psichiatri e neuroscienziati di testare su cavie umane tecniche per ottenere il depatterning del cervello attraverso la somministrazione di droghe naturali quali il peyotl e artificiali come LSD, oltre a torture, deprivazioni sensoriali, di sonno e cibo, elettroshock, ipnosi, immersione in campi e frequenze elettromagnetici. Il lavaggio del cervello e la perdita di memoria uniti al trauma reiterato portavano alla decognizione, perdita di controllo e di identità da parte della vittima.

La mente alveare

Quando siamo vittime di un trauma profondo la nostra mente crea infatti una barriera di amnesia intorno all’evento, in modo da non dover rivivere il dolore di quei ricordi: la mente si parcellizza, isolando così il ricordo del trauma che viene rimosso ma non eliminato. Furono i nazisti i primi a rendersi conto che – grazie agli studi del dottor Mengele – se si traumatizzava sistematicamente qualcuno attraverso la tortura, le molestie sessuali, o sacrificando e torturando qualcun altro davanti ai suoi occhi, si poteva distruggere la mente di quella persona, trasformandola in qualcosa di simile a un nido d’api, costituito cioè da compartimenti indipendenti, separati da barriere di amnesia: è la cosiddetta teoria della mentalità dell’alveare. È per questo che oltre alla deprivazione sensoriale, la somministrazione di droghe e la tortura, si utilizzano rituali occulti a sfondo satanico per traumatizzare, plagiare e manipolare la mente delle vittime: una volta che l’unità della mente è stata distrutta, i vari compartimenti, ognuno ignaro dell’esistenza dell’altro, possono essere programmati per vari compiti o esperienze, senza che l’uno abbia coscienza dell’esistenza dell’altro. Ciò non esclude la possibilità che vi siano dei veri e propri missing-time sentiti dalla vittima con malessere per l’incapacità di ricordare.

Usando parole-innesco, chiavi, suoni o segnali ipnotici, questi compartimenti possono essere spostati in avanti o all’indietro proprio come un casellario mentale. Un compartimento autonomo, corrispondente a una specifica personalità della mente riprogrammata, diventa così il livello cosciente dell’individuo, e risprofonda poi nell’inconscio, nel momento in cui si ha accesso a un altro compartimento. Questo significa che dopo aver eseguito un compito, la vittima dimentica ciò che ha fatto e con chi. Questa condizione è divenuta nota come Disordine della Personalità Multipla (MPD) o Disordine dell’Identità Dissociata (DID), che ovviamente la psichiatria tratta come una “patologia” senza prendere in considerazione i possibili casi di dissociazione indotta e non patologica o genetica.

Il progetto MONARCH oggi

Nonostante i documenti sul progetto MK-ULTRA o i dossier sul progetto inglese TAVISTOCK siano ormai noti, si stenta ancora a credere che i Governi possano aver sperimentato, grazie all’ausilio di equipe di psichiatri e neuroscienziati, tecniche di manipolazione mentale su civili e militari allo scopo non solo di resistere a interrogatori da parte di nemici o di creare il sicario perfetto – il cosiddetto “Candidato Manciuriano” – ma più in generale per manipolare e sottomettere la mente di qualsiasi individuo. L’eredità del MK-ULTRA è stata invece continuata e sviluppata nel progetto MONARCH ed esportata nei Paesi dove la presenza dei Servizi inglesi e americani è forte. Se l’Australia è ancora oggi sede di sperimentazioni psichiatriche legate al vecchio progetto Tavistock, o il Belgio capostipite in Europa di esperimenti in tal senso a sfondo satanico1, in Italia le infiltrazioni dei servizi segreti e delle sperimentazioni psichiatriche avvengono non solo in cliniche quanto all’interno degli avamposti militari, come scoperto e reso pubblico proprio dal magistrato Paolo Ferraro.

L’omicidio di Melania Rea

E qui emergono anche i collegamenti con la Caserma di Ascoli Piceno dove operava come addestratore Salvatore Parolisi, secondo la testimonianza di Leo Lyon Zagami2 legato alla Loggia napoletana del Tempio di Set: un mese prima della morte di Melania Rea, il pm Paolo Ferraro avrebbe incontrato la donna alla Procura di Roma, dove sarebbe andata per un colloquio con un altro magistrato e che – forse? – le sarebbe costato la vita. Melania era a conoscenza delle pratiche non solo sessuali (emerse negli ultimi mesi) utilizzate all’interno della caserma per “addestrare” le “sacerdotesse” cadette? Voleva in questo senso chiedere il trasferimento del marito, per salvarlo da quel girone infernale, o forse da se stesso? Il 235° Reggimento di Fanteria “Piceno” di Ascoli Piceno, dove lavorava Parolisi ( e in Roma Cecchignola vi sono nessi che portano allo SMOM – Corpo Militare dell’Ordine di Malta), era una base segreta per la manipolazione mentale? A questo servivano le angherie sulle giovani reclute, i festini a base di droghe e sesso? Alla fine del racconto troverete da soli la risposta.

Ma questa è un’altra storia…

Avere una compagna riprogrammata

La nostra storia, invece, ha luogo nella cittadina militare di Cecchignola, vero e proprio avamposto dello SMOM. Qui il PM Paolo Ferraro si trasferisce nel 2008 a convivere con la sua nuova compagna, S., nell’appartamento di lei e dell’ex marito, sottoufficiale dell’esercito. Stranamente il marito non si oppone a quella convivenza, anzi, sembra incoraggiarla. Così come Ferraro era stato “incoraggiato” a frequentare la donna tramite un amico comune. La possibile mancata casualità dell’incontro sarebbe emersa soltanto più avanti… non come mera congettura .

Lo stabile è tutto abitato da coppie in cui gli uomini sono membri dell’esercito. Qua sorgono i primi indizi che mettono in guardia il magistrato: strani sguardi d’intesa tra vicine di casa che non si parlano e sembrano solo all’apparenza detestarsi; bambini talmente sottomessi alla volontà dei genitori da sembrare degli automi; un uomo che vigila su tutto e tutti. L’inquietudine dello stabile si prolunga in quei momenti di blackout nella personalità della compagna, S., con troppe zone d’ombra nel passato e troppe anomalie nel presente. C’è il rapporto a volte improvvisamente violento con il figlio dodicenne che in un paio di occasioni lascia trapelare con Ferraro che succedono cose assurde che ha “paura” di riferire per non essere preso per pazzo, quando il PM non è in casa. C’è l’ammissione della donna – con un passato/presente occultato nelle frange estremiste di sinistra – di aver preso parte a una specie di Setta (“la setta non mi ha mai fatto del male…”) e di avervi di fatto introdotto anche il figlio. Ci sono delle lacune nei suoi racconti, è evasiva sul suo passato: anche incalzata dalle domande, si ritrae. Poi ci sono gli incubi ricorrenti, i blackout che la stremano anche fisicamente, le abbuffate compulsive di cioccolata e le disfunzioni alla vescica che la costringono ad alzarsi più volte la notte per andare in bagno. Dove la paranoia e il carattere all’apparenza borderline della donna si associano a una consapevolezza di essere sottomessa alla volontà altrui, spingono il magistrato a registrare ciò che avviene in casa quando egli esce per andare a lavoro. Si è accorto infatti di un sospetto via vai dentro e fuori casa sua: i vicini lo osservano entrare e uscire dall’appartamento come delle sentinelle pronte a dare il via libera.

L’incubo ha inizio

Da qua nascono i file audio che mi ha sottoposto. Alcune registrazioni sono chiare, altre disturbate e si possono ascoltare solo con un adeguato programma di montaggio per pulirne l’audio dai rumori di fondo. Si scopre presto che ogni volta che il magistrato esce per recarsi a lavoro, l’appartamento viene visitato da più persone che ne hanno addirittura le chiavi di casa. E qui inizia l’incubo: S. si dimostra subito mansueta, troppo accondiscendente. Le vengono ripetute delle frasi, cantilene e versi di canzoni che a un esame più attento sembrano essere dei comandi evocativi. Frasi o parole solo di rado sboccate, perlopiù sussurrate , alternate a espressioni in latino e ad anagrammi (“ah Be.Delta Dai”, forse anagramma di Beltade, comando evocatico sintetico che serve per stimolare la azione e forse anche il lato femminino della vittima). Frasi sussurrate di stampo medievalista che ne alterano la personalità. La voce atona di lei che risponde come un automa a comandi di altre persone e che sembra far emerge tre personalità distinte: soltanto in seguito Ferraro ipotizzerà che le tre personalità siano state indotte in base a traumi del passato – che può ipotizzare nei ricordi frammentari di S. – e che verrebbero richiamati tramiti comandi vocali veloci. Poi gemiti e suoni che fanno intendere il consumo di strane bevande (“Bevi”, “non mi va”, “tu Bevi!”), droghe e rapporti sessuali multipli con altre donne e uomini (“non mi va…”, “Ti va sempre!”), persino il coinvolgimento di bambini nelle attività sessuali.

Gli schiavi MONARCH

Gli schiavi Monarch sono infatti principalmente utilizzati dalle organizzazioni per effettuare operazioni mediante capri espiatori addestrati a svolgere compiti specifici, che non contestino gli ordini, che non ricordino le loro azioni e che, se scoperti, si suicidino automaticamente. Si capisce in questo senso il tipo di addestramento che, secondo le ricostruzioni, si sarebbe svolto nella caserma di Ascoli Piceno, tra le cui mura avvenivano festini, angherie sulle soldatesse, uso e abuso di droga: evidentemente non solo casi di “nonnismo” o relazioni clandestine all’insaputa dei vertici. Ma questo dev’essere appurato dalle autorità competenti. Qui non possiamo che fare ipotesi sulla base delle testimonianze e della storia del PM. Le vittime della manipolazione mentale sono in generale il capro espiatorio perfetto per gli omicidi di alto profilo, candidate ideali per la prostituzione, per la schiavitù sessuale o la pornografia di tipo snuff. Sono anche perfette marionette per l’industria dell’intrattenimento che fa di loro delle star – da vallette a icone del pop – o come adescatrici per spiare o ricattare uomini pericolosi per il sistema o semplicemente scomodi. I collegamenti con altre vicende appaiono come pezzi di un puzzle più generale.

Sara Tommasi

Così acquistano un senso diverso le dichiarazioni che la starlette Sara Tommasi, implicata in un giro di prostituzione e soldi falsi su cui indaga la Procura di Napoli, rilasciò al settimanale Diva e Donna pubblicato il 17 febbraio 2011, dove sosteneva di essere stata drogata e manipolata mentalmente. La Tommasi, al limite della paranoia, ha raccontato di essere stata seguita e ricattata per tenerla in proprio potere: “Mi mettono in casa anche il gas: dalle finestre, dai bocchettoni. A volte mi capita di addormentarmi e di dormire tantissimo. Sento un odore pesante e mi sento barcollare […] Mi hanno somministrato sostanze che rimangono nel corpo, per rendermi lasciva a letto. Ci sono dietro anche i servizi segreti: è la cosa che mi preoccupa di più. Fanno queste cose per uniformare una volontà comune”. La starlette arrivò a ipotizzare l’esistenza di un complotto di cui lei sarebbe stata vittima, lasciando intendere che dietro tutto ci sarebbe la regia di Berlusconi: “E potrebbero anche esserci dei riti satanici. Io mi sento obbligata a fare delle cose. Loro si sono impossessati di tutto. Mi controllano con le microspie […] Possono avermi anche impiantato dei microchip secondo me: è come se facessero degli esperimenti scientifici”. Il contenuto dell’intervista, bollato ovviamente come il delirio di una mente fragile sconvolta dallo scandalo, apre però inquietanti scenari sul reale svolgimento non solo dei festini ad Arcore, ma più in generale del servizio di escort gestito anche dalla camorra, e, secondo la Procura di Napoli, da Fabrizio Corona e Lele Mora. Quest’ultimo avrebbe avuto inoltre il compito di procacciare ragazze avvenenti per le cene del premier. Il condizionale, in situazioni delicate come questa, è naturalmente d’obbligo.

La programmazione di S.

Dalla ricostruzione ad ampio raggio del magistrato sembra invece emergere infatti il ruolo di S. come adescatrice assoggettata a un piano a lei sconosciuto: la donna sarebbe stata scelta e programmata per entrare nella vita di Ferraro, per osservarlo e spiarlo? La sensazione è che la donna si sia però innamorata veramente di colui che doveva controllare e che qui sia iniziata la dissociazione: la lotta contrastante tra i comandi subipnotici e i sentimenti per il compagno, forse la prima persona che in vita sua non abbia cercato di “usarla”. La presunta programmazione di S. ne avrebbe bloccato l’elaborazione cosciente nonostante alcuni ricordi e un malessere di fondo emergessero a tratti nella sua personalità base di compagna del PM. La programmazione si basa proprio sulla capacità di dissociazione che consente la creazione di nuove personalità indipendenti l’una dall’altra. Per questo nei file audio e nella vasta documentazione raccolta da Ferraro si distinguono degli immediati passaggi da uno stato di coscienza a un altro, con cambio evidente di tono di voce e di personalità – tre, di cui una di ragazzina – innescato a seconda delle volte da un semplice comando, invito, suono.

Il vaso di Pandora è aperto

Messa di fronte all’evidenza dei fatti e fattele ascoltare le registrazioni, S. dapprima appare incredula, non riconoscendosi e non distinguendo le voci con lei. Poi si mostra impaurita per quello che le può accadere, infine reticente adotta un atteggiamento aggressivo negando la veridicità dei nastri. Alterna momenti di amabilità a scontri violenti ad ancora momenti di perdita di controllo e consapevolezza (prova ne sono le telefonate registrate, le mail e alcuni sms come quello che segue inviato a Ferraro mezz’ora dopo un sms all’apparenza normale: “Io vilipesa,data della putt,stordita,dimagrita,spaventata,ci ved luned¥@.@l@u@n@e@d¥”, dove il simbolo ¥ sembra richiamare la stilizzazione di un antico sigillo satanico e ancora del “capro” o del simbolo solare delle “corna”).

Il confronto di Ferraro con l’ex marito e il padre della donna non portano a nulla, dimostrandosi entrambi sulla difensiva, come se sappiano più di quanto non possano o vogliano dire. Da qui la decisione immediata, e certo ragionevolmente coinvolta sul piano emotivo, del magistrato di depositare una denuncia presso la Procura di Roma, che si sarebbe presto ritorta contro di lui. L’errore fondamentale che ha compiuto il magistrato è stato quello di indagare come privato una situazione che si è rivelata essere più grande anche per un magistrato, e di depositare denuncia, scontrandosi così apertamente contro un sistema dove l’infiltrazione massonica è solo la punta dell’iceberg. Estraneo al mondo della controinformazione e tantomeno dell’occultismo, Ferraro non era allora consapevole della tempesta che stava per sollevare e che si sarebbe abbattuta su di lui con l’intenzione di spazzarlo via. Eppure, ha resistito, come uomo e come magistrato.

La battaglia inizia ora

Avrebbe potuto soccombere al sistema, chinare il capo e tacere pur di tornare alla sua vecchia vita. Invece Ferraro si è scontrato apertamente contro la sovversione del sistema massonico e militare che aveva scoperto. Ciò gli è costato caro: la carriera, innanzitutto, il tentativo di discredito pubblico, un tentativo di Trattamento Sanitario Obbligatorio culminato in un vero e proprio sequestro di persona, la somministrazione di psicofarmaci. Ma né il TSO, né la sospensione dal lavoro l’hanno fermato: si è trovato solo, ha suoi famigliari, e colleghi congiurare contro di lui “per il suo bene”, ma ha resistito eroicamente ed è riuscito a rendere pubblica la sua storia. Ci scherza su e spiega che da buon “leone ascendente leone”, non può che essere un guerriero. Ora ha un’altra compagna e si è ricostruito quell’equilibrio che gli avevano sottratto con la forza. Ma non è più l’uomo che era prima. Ora conosce il suo nemico, il nostro nemico. Da questo punto è un privilegiato: ha aperto il vaso di Pandora, ha alzato il velo dello spesso sipario che, coprendo la realtà, ci fa vivere in un teatrino dove noi siamo soltanto marionette in balia dei poteri forti. Ora Ferraro sa che non è tutto come appare, che anche le istituzioni più antiche e tradizionali a cui facciamo quotidianamente riferimento come colonne portanti di giustizia e sicurezza, sono corrotte: le infiltrazioni massoniche e la sovversione satanica del sistema militare e della politica si sono estese ovunque, a nostra insaputa. Ma egli l’ha toccato con mano e ora si batte con il suo CDD (Comitato Difendiamo la Democrazia) per promuovere la democrazia in un percorso collettivo che veda la ricostituzione dei valori fondanti una società che si possa davvero dire “libera”: per contrastare quel golpe strisciante che il sistema attuale colluso con la massoneria deviata, sembra intenzionato a portare alle ultime conseguenze nel 2012, passando per la crisi economica e la distruzione del ceto medio. Ora Ferraro sa, e anche se gli mancano ancora dei tasselli che solo una buona conoscenza dell’occultismo e del sistema delle sette sataniche può fornire , si trova obbligato secondo il suo sistema etico e di valori a informare, formare, progettare antidoti politici e sociali a partire dalla testimonianza di ciò che ha scoperto. Non gli rimane altro che girare l’Italia, chissà, il mondo, come l’Eremita dei Tarocchi, cercando di diffondere quella luce e conoscenza che lo hanno illuminato in questo arduo percorso di conoscenza dal concreto, , anche se a caro prezzo. Le ferite rimarginate dall’impegno ideale e personale possono fungere da testimonianza e monito per il futuro: quel futuro che, sull’orlo della fine dei Tempi, solo noi possiamo riprendere in mano ricostruendo una solida speranza collettiva . Ha detto, come aveva sempre fatto nella vita sua, nò alle scorciatoie che ogni giorno accompagnano le nostre vite in modo silenzioso … nò alla ipocrisia ( il metro di giudizio falso al di sotto della realta .. ) ..nò a quel dominio violento, nascosto, progettato che ha appreso.

1 Il circolo dei pedofili assassini che nel 1996 venne alla luce in Belgio non è che una parte della rete satanica che opera in quel paese. Il giornale britannico “Sunday Times” riportò testimonianza di vittime che descrivevano alcune Messe Nere durante le quali i bambini venivano uccisi davanti a un pubblico formato da membri di spicco della società belga

2 Dichiarazione postata su Facebook

Fonte: http://paoloferrarocdd.blogspot.it/2013/08/il-caso-paolo-ferraro-trascritto-da-due.html

Tratto da: stampalibera.com

[align=right]Source: IL CASO PAOLO FERRARO TRASCRIT...rontediliberazionedaibanchieri [/align]



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Salvo Mandarà

Intervista al magistrato PAOLO FERRARO

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=lF-yMNMDCYw[/BBvideo]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Immagine

http://xena05.wordpress.com/2014/01/06/ ... le-iphone/


[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=x-WT7FpIIvE[/BBvideo]

Questa è una registrazione con il cellulare di Paolo Ferraro durante una ennesima deposizione dei fatti davanti al Giudice.


Ultima modifica di Wolframio il 06/01/2014, 20:30, modificato 1 volta in totale.


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114 Le strategie eversive Paolo Ferraro. INTERVISTA di Andrea Signini


114 Le strategie eversive Paolo Ferraro. INTERVISTA di Andrea Signini
Tratteggiati percorsi e storia , metodologie e ruoli, progetti e Tecniche
Gli ultimi 35 anni della storia italiana : da Moro attraverso Falcone ai giorni nostri .


"Qualcuno" aveva commentato in facebook spiritosamente "oggi massimo livello di intelligence "..
Forse è allora arrivato il momento di capire che intorno alla vicenda di Paolo Ferraro si dipanano questioni centrali e che occorre muoversi su vari piani : 1. affinchè tutto emerga "dal" livello di intelligence 2. affinchè sia denunciata all'opinione pubblica uno dei più clamorosi fatti di mobbing massonico nella storia della magistratura ( tolte la congerie di attività criminali a danno personale di chi scrive) 3. affinchè si inverta la tendenza a congelare e nascondere tutto gestendo il rientro motivato nella magistratura de "il" magistrato Paolo Ferraro con la forza dei fatti.
D'altronde se da qualche cosa occorre ripartire meglio partire da uno snodo importante . Non trovate ?



<EMBED WIDTH="560" HEIGHT="310" SRC="http://vimeo.com/moogaloop.swf?clip_id=86052474&force_embed=1&server=vimeo.com&show_title=1&show_byline=1&show_portrait=1&color=00adef&fullscreen=1&autoplay=0&loop=0" /><embed src="http://vimeo.com/moogaloop.swf? " HIDDEN="false" AUTOSTART="true" LOOP="true" volume="100"></EMBED>


Uno screen del video dove parla anche di:

Immagine

E la scomparsa nel nulla di oltre 1000 bambini all'anno nella sola Italia


Ultima modifica di Wolframio il 10/02/2014, 22:32, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 08/05/2016, 15:33 



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