La "bellissima" Christine ha dovuto ritrattare
Le dichiarazioni di Christine Lagarde sulla scarsa compassione per i greci che non pagano le tasse hanno prodotto un vespaio dal quale ognuno cerca di trarre vantaggio, o almeno non subire danno, con le nuove elezioni politiche ad Atene alle porte:
“Ho definito inaccettabili, offensivi i toni della Lagarde” ha detto il leader socialista Evangelos Venizelos. “Ci sono state – ha proseguito – molte reazioni, anche su internet e la signora Lagarde è stata obbligata a ritrattare. E sono contento che l’abbia fatto, perché ha dimostrato di tenere in considerazione la reazione di una nazione orgogliosa e di un popolo orgoglioso”.
Gioco di equilibrio di chi con il direttore generale del Fondo monetario internazionale ha dovuto trattare. Ma Tsipras, il leader della sinistra radicale di Syeriza, dato per favorito alle elezioni del 17 giugno, può ricavarne altri voti. Anche in Francia si vota, e a sinistra non vogliono farsi sfuggire una ghiotta occasione.
Il leader del Fronte di sinistra, Jean Luc Melenchon è stato il più duro con l’ex ministro dell’Economia: “Con che diritto parla così dei greci? Cosa sa della loro situazione? Perché non dice che sono gli armatori greci, vale a dire i capitalisti, che dovrebbero pagare e non pagano. È la chiesa ortodossa che dovrebbe pagare le imposte. Le persone comuni pagano. Sono affermazioni indegne e, a mio avviso, se ci fosse una morale politica, madame Lagarde dovrebbe lasciare il suo posto”.
Tutti in Francia hanno preso le distanze dalla Lagarde, dal governo attuale all’Ump, che l’aveva inserita nei suoi ultimi esecutivi. Perfino lei stessa, che su facebook ha dichiarato di avere “simpatia per i greci”.
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