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MessaggioInviato: 11/01/2013, 12:05 
Il 2012 è trascorso e la UE è ancora in piedi... forse non più così forte e coesa come prima considerando le ultime notizie provenienti da Bruxelles.

Le prossime tornate elettorali nei vari paesi d'Europa, prima di tutte in Italia a Febbraio, possono rappresentare una sorta di valutazione ANCHE nei confronti delle politiche economiche della UE.

Nel senso che un eventuale (e per me auspicato) exploit del M5S in Italia può essere letto oltre che certamente una presa di coscienza da parte dell'elettorato italiano di un modo sporco di concepire la politica ANCHE come una condanna delle politiche di governance europee di austerità, rigore, controllo dittatoriali.

In Italia si voterà come sappiamo nel Febbraio 2013
In Germania se non erro si voterà nel 2014
In Spagna si è appena votato (2011), ma bisognerà vedere se il governo terrà fino a fine legislatura visto la crisi profonda nella quale è caduto il paese

Più interessante ancora sarà vedere i risultati delle votazioni nei paesi dell'est, che stanno diventando sempre più euroscettici oggi, dopo il grande entusiasmo registrato negli anni passati.

Incrocio le dita, nella speranza che il 2012 appena trascorso abbia davvero segnato l'inizio del crollo di questa UE di stampo dittatoriale fascista-bancario.



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MessaggioInviato: 11/01/2013, 12:31 
ciao atlanticus,x avere una vera svolta l'm5s dovrebbe agguantare oltre il 40%dei votanti,cosa difficile purtroppo,..............ed alla fine nulla cambiera'saranno i soliti leccapiedi a dettare legge e imposizioni fiscali........purtroppo [:(!]


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MessaggioInviato: 11/01/2013, 12:50 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Il 2012 è trascorso e la UE è ancora in piedi... forse non più così forte e coesa come prima considerando le ultime notizie provenienti da Bruxelles.

Le prossime tornate elettorali nei vari paesi d'Europa, prima di tutte in Italia a Febbraio, possono rappresentare una sorta di valutazione ANCHE nei confronti delle politiche economiche della UE.

Nel senso che un eventuale (e per me auspicato) exploit del M5S in Italia può essere letto oltre che certamente una presa di coscienza da parte dell'elettorato italiano di un modo sporco di concepire la politica ANCHE come una condanna delle politiche di governance europee di austerità, rigore, controllo dittatoriali.

In Italia si voterà come sappiamo nel Febbraio 2013
In Germania se non erro si voterà nel 2014
In Spagna si è appena votato (2011), ma bisognerà vedere se il governo terrà fino a fine legislatura visto la crisi profonda nella quale è caduto il paese

Più interessante ancora sarà vedere i risultati delle votazioni nei paesi dell'est, che stanno diventando sempre più euroscettici oggi, dopo il grande entusiasmo registrato negli anni passati.

Incrocio le dita, nella speranza che il 2012 appena trascorso abbia davvero segnato l'inizio del crollo di questa UE di stampo dittatoriale fascista-bancario.


Emhm........

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=yJA1AprkOco[/BBvideo]



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MessaggioInviato: 04/03/2013, 23:39 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

La Francia chiede un Referendum per uscire dall'Euro.
04 Marzo 2013
http://www.mentereale.com/articoli/la-f ... -dall-euro

http://www.ufoforum.it/topic.asp?rand=7 ... 816#271032



Che spettacolo signori! A questo punto può davvero accadere di tutto!



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MessaggioInviato: 13/03/2013, 23:48 
Grillo: «L'Italia de facto già fuori dall'euro»
Secondo il leader del M5S i governi dei Paesi del Nord Europa «ci lasceranno andare come una patata bollente»

FRANCOFORTE– Incertezza nei mercati a Francoforte per un’intervista di Beppe Grillo al quotidiano economico Handelsblatt, nella quale sostiene che «l’Italia è già di fatto fuori dall’euro», e che è «già a terra”, e “gli Stati del Nord Europa ci tengono (dentro l’euro) soltanto fino a quando avranno recuperato gli investimenti delle loro banche in titoli di Stato italiano. Allora”, ha sentenziato Grillo, “ci faranno cadere come una patata bollente”.

IL REFERENDUM - Nel giro di un’ora, gli online tedeschi e le maggiori emittenti televisive hanno riportato le parole del politico italiano, il quale fra l’altro, si legge nel sito del quotidiano, ha ventilato un referendum sull’euro. Perché non può decidere da solo un’uscita dalla moneta unica, bensì attraverso «un referendum online», come si dovrebbe votare anche per il Trattato di Lisbona o per le leggi approvate dal Parlamento, «tutti temi»» per i quali si ignorerebbe la Costituzione italiana. Ma questo è «rivoluzionario», secondo la corrispondente dello Handelsblatt a Milano (Katharina Kort), alla quale Grillo ha risposto che «siamo la Rivoluzione francese – senza ghigliottina».

E ha proseguito dicendo che «i vecchi partiti sono alla fine, e dovrebbero ridare quello che hanno rubato e poi andarsene». E ha fatto l’esempio di Berlusconi, giudicato «alla fine. E di Bersani fra 15 giorni non parlerà più nessuno. Siamo all’inizio di una nuova era». Ma non risparmia nemmeno i tedeschi, chiedendosi «perché si è arricchita soltanto la Germania», anche se «rimane per noi un modello. In quanto il suo prodotto interno lordo negli ultimi decenni è aumentato dodici volte». Ma «i tedeschi nel complesso non lavorano più ore di quanto facessero prima, con una popolazione raddoppiata» rispetto a prima. E questo, ha proseguito con ammirazione Grillo, «è dovuto alla produttività. Che è importante. Anche noi dobbiamo aumentarla. Perché (il futuro) si costruisce soltanto con lo sviluppo», ha concluso l’unica intervista mai concessa a un giornale tedesco, dando comunque ancora chance all’Italia, attraverso «un nuovo inizio», reputato «ancora possibile».

http://www.corriere.it/politica/13_marz ... 21b1.shtml



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MessaggioInviato: 13/03/2013, 23:50 
Grillo: «Online referendum sull'Euro»
Il leader del M5S alla Bild: «Sono un convinto europeo» - Poi l'attacco: «Se premier, ricompro i bond italiani»

«Sono un convinto europeo. Sono per una votazione on-line sull'euro, voglio un'Europa unita che sia moderna, parli una lingua comune e non undici diverse come nel Parlamento europeo». Parola di Beppe Grillo che, intervistato dalla Bild am Sonntag, ribadisce la volontà di chiedere ai cittadini che cosa fare per quel che riguarda l'Europa.

I BOND - «Di una cosa è certo: «Se fossi premier farei ricomprare all'Italia i suoi titoli di Stato da Paesi come Francia e Germania e contratterei nuovamente il tasso d'interesse». Grillo vuole «portare onesti ai vertici del Paese. Com'è in Europa, ma non in Italia». Poi passa all'attacco: «Monti non ha fatto vere politiche di risparmio. Invece di togliere ai privilegiati, per primi ai politici, si è servito coi risparmi delle famiglie che ora non sanno più come andare avanti senza soldi. Una cosa simile può essere per il bene dell'Italia? E dell'Europa?».

LA CRISI -Il leader non ha dubbi: «In verità l'Italia è persa da tempo. In un anno non avremo più soldi per pagare le pensioni e gli stipendi dei dipendenti pubblici. Non c'è più molto da salvare».

http://www.corriere.it/politica/13_marz ... 96bb.shtml


Ultima modifica di Atlanticus81 il 13/03/2013, 23:52, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/04/2013, 17:04 
Forse non ci sarà bisogno del referendum per mettere fine all'esperimento monetario chiamato EURO. [;)]

Per motivi paradossalmente antitetici a quelli dei paesi del sud dell'europa ecco che anche in Germania (già! Proprio in Germania!) va nascendo un nuovo movimento politico che raccoglie il consenso di quella parte di popolazione che si dissocia dal "Progetto Europa" portato avanti dall'oligarchia bancaria.

Il nuovo partito anti euro della Germania

Ieri a Berlino si è svolto ufficialmente il primo congresso di Alternativa per la Germania, la nuova formazione politica fondata da un gruppo di economisti, accademici ed intellettuali di ispirazione conservatrice. AfD, l’acronimo del partito, è il primo partito tedesco ad avere come primo punto programmatico l’addio all’euro ed il ritorno all’amato marco. Il populismo contro la moneta unica tocca una corda profonda anche nell’opinione pubblica tedesca, tanto che alcuni sondaggi condotti sull’elettorato potenziale della formazione hanno rilevato un possibile consenso pari a circa un quarto della popolazione. Un dato molto significativo, anche se va rimarcato il carattere potenziale, ovvero di interesse, e non di chiara indicazione di una preferenza politica.

Alternativa per la Germania ha ribadito ieri la sua intenzione di presentarsi alle prossime federali tedesche, che si svolgeranno il 22 settembre 2013, con l’obiettivo di perseguire un’ordinata dissoluzione dell’unione monetaria. Bernd Lucke, l’economista iscritto per 33 anni alla Cdu della Merkel e nuovo presidente di AfD, ha sottolineato come la Germania non abbia bisogno dell’euro, mentre la moneta unica danneggi numerosi paesi. ”Se l’euro fallirà, non fallisce l’Europa. La Ue si sta disgregando per colpa dell’unione monetaria, che la divide in un Sud sempre più impoverito ed un Nord con un’economia solida e competitiva.” In questo modo rinascono antichi risentimenti anti tedeschi, e sotto questa prospettiva la rottura dell’eurozona potrebbe mitigare le tensioni all’interno dell’Ue, invece che accrescerle come sta facendo la crisi dei debiti sovrani.

Alternativa per la Germania è un partito dalla chiara impostazione conservatrice, che però ha cercato, sin dai suoi primi vagiti, di smarcarsi dal fronte populista o dal radicalismo di destra che viene condannato dalla grande maggioranza dell’opinione pubblica tedesca. AfD è stata comunque attaccata da tutti i partiti, “borghesi” come viene definito il centrodestra in Germania oppure progressisti, perché l’impopolarità dell’euro rischia di modificare i consolidati legami elettorali tra cittadini e formazioni politiche. In Germania i tre principali partiti del Bundestag, Cdu, Spd e Fdp, sono formazioni nate nel secondo dopoguerra, e solo a sinistra, con i Verdi prima e la Linke poi, sono nati nuovi movimenti che hanno parzialmente modificato il bipolarismo tedesco, incardinato sulla competizione tra i conservatori democristiani ed i socialdemocratici.

Alternativa per la Germania è un’ombra che si staglia sulla rielezione della Merkel, sopratutto sulla conferma della maggioranza liberalconservatrice che la sostiene dal 2009. La frustrazione per l’infinita crisi dell’euro, che obbliga il Nord a continui salvataggi del Sud “spendaccione”, ha provocato anche in Germania un sentimento di distacco dal progetto comunitario, particolarmente acuto nell’elettorato conservatore. La minaccia della protesta anti euro colpisce però anche la sinistra, come rimarca il principale quotidiano finanziario del paese, Handelsblatt. In questo momento il populismo anti moneta unica è un tema molto più sentito della giustizia sociale, come evidenziato dall’enorme attenzione mediatica del congresso di Alternativa per la Germania, che ha decisamente oscurato quello della Spd, svoltosi ieri a Norimberga. Negli ultimi anni le formazioni politiche che hanno tuonato contro l’attuale politica salva euro hanno quasi sempre ottenuto brillanti risultati elettorali: da Syriza e i neonazisti di Alba Dorata in Grecia, a Marine Le Pen in Francia, fino al MoVimento 5 Stelle in Italia. Alternativa per la Germania sarà la cartina di tornasole per capire che anche il paese leader della Ue si è ormai stancato del progetto europeo.

http://www.gadlerner.it/2013/04/15/il-n ... a-germania

Cita:
... AfD è stata comunque attaccata da tutti i partiti, “borghesi” come viene definito il centrodestra in Germania oppure progressisti, perché l’impopolarità dell’euro rischia di modificare i consolidati legami elettorali tra cittadini e formazioni politiche...


Non vi sembra la stessa cosa che accade qui in Italia nei confronti del M5S? [^]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 16/04/2013, 17:05, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 18/04/2013, 06:38 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

LA CRISI -Il leader non ha dubbi: «In verità l'Italia è persa da tempo. In un anno non avremo più soldi per pagare le pensioni e gli stipendi dei dipendenti pubblici. Non c'è più molto da salvare».

http://www.corriere.it/politica/13_marz ... 96bb.shtml

Triste verità....... [|)]



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MessaggioInviato: 04/05/2013, 11:04 
Lafontaine, leader sinistra Germania: "Basta euro"
http://www.wallstreetitalia.com/article ... -euro.aspx

Gran Bretagna: gli euroscettici fanno il pieno dei voti
http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=20704

Credo che la fine dell'Euro sia inevitabile. La domanda da porsi non è se... ma quando.

E soprattutto COME? Nel senso che ritengo che gli eurocrati non saranno ben disposti a vedere crollare la loro 'perfetta creatura' su cui hanno speso tutta la loro vita e potrebbero essere pronti a strategie fortemente distruttive per cercare di salvare il salvabile.

Qui si parla proprio di "Come uscire dall'Euro" in senso 'positivo'... [;)]
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=12895



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MessaggioInviato: 04/05/2013, 12:46 
Se se ne esce tutti non dovrebbero esserci ripercussioni.



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MessaggioInviato: 04/05/2013, 12:59 
Cita:
greenwarrior ha scritto:

Se se ne esce tutti non dovrebbero esserci ripercussioni.


..cmq l'importante sarebbe che uno facesse il primo passo,.......poi l'illusione crollerebbe come un castello di sabbia.................[;)]


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Il referendum anti-euro è in parlamento. Grillo? No, a volerlo è la Lega

Mercoledì, 8 maggio 2013 - 08:30:00

@paolofiore

Per molti cittadini sarebbe una liberazione. Per molti economisti una catastrofe. Grillo ne ha parlato ma non ha avanzato proposte concrete. E' il referendum sull'euro. Se il Movimento 5 Stelle ne ha fatto uno slogan, la Lega Nord ne ha fatto una proposta di legge. Spulciando tra i ddl del Senato, ci s'imbatte nel numero 545, depositato a Palazzo Madama lo scorso 11 aprile e annunciato in aula il 16 aprile.

Si tratta di due sole righe che mirano a modificare un articolo della Costituzione: "All'articolo 75, sostituire il comma 2 con il seguente: 'Non è ammesso il referendum per le leggi di bilancio, di amnistia e di indulto". Cosa c'entra con l'euro? Rispetto all'articolo attualmente in vigore, scompare un solo passaggio: il divieto di indire referendum per la "ratifica di trattati internazionali". Come l'accordo che ha dato vita all'euro e, in generale, gli accordi con l'Europa. Senza l'approvazione delle due magiche righe del ddl 545, il referendum sulla moneta unica è, semplicemente, incostituzionale. Il documento è frutto di iniziativa popolare: servono almeno 50 mila firme per presentare una proposta come questa. Non si può negare quindi che abbia una certo seguito popolare. Ma i numeri in parlamento restano striminziti: ha il sicuro appoggio della Lega e, con tutta probabilità, anche del Movimento 5 Stelle. Ma per modificare la Costituzione servono una maggioranza dei due terzi e almeno 18 mesi di tempo.
Se si vuole pensare di portare i cittadini a decidere sull'euro, però, è l'unica strada possibile. La sola che darebbe la stura a un referendum. Una parola, referendum, che non compare nel ddl 545. Compare in un disegno di legge firmato dal parlamentare leghista Giancarlo Giorgetti e depositato appena 5 giorni dopo la registrazione del progetto di revisione costituzionale. Il testo chiede all'Ue di andare oltre una mera "area monetaria" e di limitare "la permanenza nell'euro ai territori che hanno conseguito l'equilibrio tra entrate e spese del proprio bilancio". Un sogno alla tedesca. Ma il referendum chiede soprattutto ai cittadini di dire sì o no alla modifica costituzionale che aprirebbe a un referendum sull'euro. Insomma, una sorta di referendum sul referendum.

L'iniziativa popolare numero 545 e la proposta di legge Giorgetti, quindi, sono due strade che portano allo stesso obiettivo: permettere direttamente ai cittadini di bocciare, di volta in volta, quanto imposto da Bruxelles. Moneta unica compresa.

http://www.affaritaliani.it/economia/re ... 80513.html


...dovrebbe essere il popolo decidere se delegare ad altri la ns sovranita',ma purtroppo questo proposta di legge difficilmente partorira',in quanto i ns politicanti sono nella grandissima parte degli eurofanatici sulla pelle italica......[:(!]


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MessaggioInviato: 09/05/2013, 23:09 
Referendum consultivo su Europa ed euro

L’Unione europea è oggi caratterizzata da un profondo deficit di democrazia che la allontana dai cittadini. Per rendere più democratica l’intera architettura comunitaria, occorre far partecipare attivamente i cittadini alla costruzione della futura Europa.

L’Euro, la moneta unica che dal 2002 regola la vita dei cittadini europei, è sostanzialmente un freddo progetto monetario e finanziario distante dall’economia reale.

La Lega Nord sostiene che un referendum consultivo sul mantenimento della moneta unica (sistema monetario integrato) sia la strada più corretta per rendere più democratica la costruzione dell’integrazione comunitaria e, soprattutto, per far decidere in prima persona
ai popoli che tipo di moneta vogliono.

http://www.leganord.org/index.php/le-id ... pa-ed-euro

Di certo non è l'area politica che mi rappresenta, ma non ho alcun problema a riconoscere in questo articolo un principio in cui mi riconosco.

Ed essendo io sempre coerente con le mie idee...

[;)]

(oltre che infinitamente modesto...)

[:o)]



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PAROLE DEI SUOI ARCHITETTI di Daniele Della Bona

3 maggio 2013. C'è chi ancora pensa che la moneta sia uno strumento neutrale e non invece un mezzo fondamentale di politica economica. E c'è chi ancora pensa che l'euro, nelle intenzioni di chi l'ha imposto, era un'idea "nobile". Niente di più sbagliato.



LE RADICI ANTIDEMOCRATICHE DELL’EURO NELLE PAROLE DEI SUOI STESSI PADRI FONDATORI*

L’Euro è diventato oggi l’incarnazione di un vero e proprio strumento di governo ("means of structural transformation”, un mezzo di trasformazione strutturale lo definì Mario Monti nel 2011) con cui si stanno imponendo a interi popoli —sotto l’egida dell’emergenza, dello stato di necessità e con la mannaia dello spread pronta ad abbattere i governi poco graditi ai mercati— decisioni altrimenti improponibili e inaccettabili da parte dei cittadini.

Questo fatto, lungi dall’essere una mia idea o una mia opinione, è stato placidamente ammesso dai padri nobili della moneta unica a più riprese. Pertanto, faccio qui una breve rassegna per gli smemorati, utile a mostrare a quelli che parlano di “Unione politica europea”, di “Stati Uniti d’Europa”, di “Sogno europeo” e in generale di uno sforzo politico per un’Europa più democratica, che la natura politica di fondo dei tecnocrati europei è incompatibile con qualsiasi disegno di matrice veramente democratica.

Ecco le prove (con tutte le fonti liberamente consultabili), nelle parole dei padri fondatori dell’Euro e dell’Eurozona:

1) Mario Monti, 1998, dal libro Intervista sull’Italia in Europa di Federico Rampini (p. 40 e 50-51):

Federico Rampini: «Perché la Commissione europea ha accettato di diventare il capro espiatorio su cui scaricare l’impopolarità dei sacrifici?».

Risposta di Monti: «Perché, tutto sommato, alle istituzioni europee interessava che i Paesi facessero politiche di risanamento. E hanno accettato l’onere dell’impopolarità ESSENDO PIU’ LONTANE, PIU’ AL RIPARO, DAL PROCESSO ELETTORALE. Solo che questo un po’ per volta ha reso grigia e poi nera l’immagine dell’Europa presso i cittadini».

Federico Rampini: «Con uno sguardo storico all’integrazione dal 1957 in poi, si è spesso sostenuto che la Comunità europea ha fatto progressi prodigiosi perché era cementata dalla paura di un aggressore esterno, cioè l’impero sovietico. Si può andare avanti verso l’Europa unita […] senza una minaccia esterna?»

Risposta di Monti: «Ma secondo me il peso delle minacce esterne è ancora uno dei motori dell’integrazione europea. Anche se la minaccia cambia natura: la minaccia esterna di oggi si chiama concorrenza. Questo è un fattore potente di spinta per l’integrazione, anche se l’Europa reagisce troppo lentamente a questa minaccia. […] Un altro fenomeno che viene percepito come minaccia esterna, e che sta spingendo l’Europa verso una maggiore integrazione, è la “minaccia immigrazione”. […] QUINDI LE PAURE SONO STATE ALL’ORIGINE DELL’INTEGRAZIONE, LE PAURE HANNO CAMBIATO NATURA, PERÒ RIMANGONO TRA I MOTORI DELL’INTEGRAZIONE».

2) Jean Claude Juncker (ex presidente dell’Eurogruppo), 21 dicembre 1999, Der Spiegel, sul modus operandi della Commissione Europea:

«Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere cosa succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché LA MAGGIOR PARTE DELLA GENTE NON CAPISCE NIENTE DI COSA E’ STATO DECISO, andiamo avanti passo dopo passo fino al PUNTO DI NON RITORNO».

Nota: si tratta dello stesso Juncker che ha detto questa cosa qui lo scorso gennaio. Proseguiamo:

3) Tommaso Padoa Schioppa, autunno 1999, Commenataire n. 27 (estratto qui), sulla nascita dell’Unione Europea:

«La costruzione europea è una rivoluzione, anche se i rivoluzionari non sono dei cospiratori pallidi e magri, ma degli impiegati, dei funzionari, dei banchieri e dei professori. […] L’EUROPA NON NASCE DA UN MOVIMENTO DEMOCRATICO. […] Tra il polo del consenso popolare e quello della leadership di alcuni governanti, l’Europa è nata seguendo un metodo che potremmo definire con il termine di DISPOTISMO ILLUMINATO».

4) Romano Prodi, 4 dicembre 2001, Financial Times (citato qui), sui futuri problemi che l’Euro avrebbe causato:

«Sono sicuro che l’Euro ci costringerà a introdurre un nuovo insieme di strumenti di politica economica. Proporli adesso è politicamente impossibile. MA UN BEL GIORNO CI SARÀ UNA CRISI e si creeranno i nuovi strumenti».

5) Giuliano Amato, 12 luglio 2007, EuObserver, sulle modalità con cui fu scritto il Trattato Lisbona:

«Essi [i leader Europei] hanno deciso che il documento avrebbe dovuto essere illeggibile. Essendo illeggibile allora non sarebbe stato costituzionale […] Se fosse stato comprensibile, ci sarebbero state ragioni per sottoporlo a referendum, perché avrebbe significato che c’era qualcosa di nuovo [il riferimento qui è alla Costituzione Europea bocciata nel 2005, nda]. I primi ministri non produrranno niente direttamente perché si sentono più al sicuro con la cosa illeggibile. Essi possono presentarla meglio, in modo da EVITARE PERICOLOSI REFERENDUM».

6) Jacques Attali (uno dei padri fondatori dell’Unione europea e dei Trattati europei), 24 gennaio 2011, all’Università partecipativa:
«Abbiamo minuziosamente “dimenticato” di includere l’articolo per uscire da Maastricht.. In primo luogo, tutti coloro, e io ho il privilegio di averne fatto parte, che hanno partecipato alla stesura delle prime bozze del Trattato di Maastricht, hanno…o meglio ci siamo incoraggiati a fare in modo che uscirne … sia impossibile. Abbiamo attentamente “dimenticato” di scrivere l’articolo che permetta di uscirne. NON È STATO MOLTO DEMOCRATICO, naturalmente, ma è stata un’ottima garanzia per rendere le cose più difficili, per costringerci ad andare avanti».

7) Mario Monti, 22 febbraio 2011, convegno Finanza: comportamenti, regole istituzioni, Università Liuss Guido Carli, sul bisogno crisi come strumento di governo. Intervista video disponibile qui (dal minuto 5 e 16 secondi):

«Non dobbiamo sorprenderci che L’EUROPA ABBIA BISOGNO DI CRISI E DI GRAVI CRISI PER FARE PASSI AVANTI. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario. È chiaro che il potere politico ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle perché c’è una crisi in atto visibile, conclamata».

8) Helmuth Kohl, 9 aprile 2013, Telegraph (traduzione qui) sull’ingresso nell’Euro da parte della Germania:

«Sapevo che non avrei mai potuto vincere un referendum in Germania. Avremmo perso il referendum sull’introduzione dell’euro. Questo è abbastanza chiaro. Avrei perso sette a tre. […] NEL CASO DELL’EURO, SONO STATO COME UN DITTATORE».


http://sollevazione.blogspot.it/2013/05 ... e-dei.html

nonostante fossero coscienti dei disastri che andavano a combinare,i cosidetti "padri"dell'europa hanno continuato nel perseverare nella distruzione economica e politica europea.....[:(!]


Ultima modifica di ubatuba il 12/05/2013, 11:07, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 12/05/2013, 11:14 
Cita:
ubatuba ha scritto:

http://sollevazione.blogspot.it/2013/05 ... e-dei.html

nonostante fossero coscienti dei disastri che andavano a combinare,i cosidetti "padri"dell'europa hanno continuato nel perseverare nella distruzione economica e politica europea..... [:(!]



E per questo verranno PROCESSATI..... [:o)]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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