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Re: Un Monolite in acqua, in Sicilia?

10/08/2015, 21:09

Atlanticus81 ha scritto:Nota di colore.

La datazione del monolito sembra essere coerente con il ritrovamento del sito sommerso di Atlit Yam

ATLIT YAM: L’INSEDIAMENTO MEGALITICO SOMMERSO DI 10 MILA ANNI FA

Al largo della costa del villaggio di Atlit, a circa 12 metri di profondità nel Mare Mediterraneo, si trovano diversi insediamenti neolitici risalenti tra il 9° e il 8° millennio a.C. Il sito più importante è certamente quello di Atlim Yam, uno dei pochi centri megalitici sommersi del mondo.

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/ ... a-anni-fa/


Condivido anche alcune informazioni ricavate dal "Salotto"

... Il sito megalitico di Atlit Yam in Israele, sommerso a una profondità di 8-12 metri, risale a circa 9.200 anni fa e fu abbandonato intorno a 8.400 anni fa. Davanti alle coste israeliane ci sono molti circoli di pietre sommersi, come del resto sulla terraferma. Carahunge in Armenia risale a 9.600-6.500 anni fa.

Purtroppo mancano all'appello i territori sommersi dal Mar Nero nel corso del VI millennio a.C. Il circolo megalitico di Nabta Playa in Egitto è stimato tra 6.800 e 5.700 anni fa. I megaliti della Bretagna sono stati eretti tra 6.500 e 4.000 anni fa. Ci sono megaliti sul fondo del Canale della Manica e davanti alle coste atlantiche, nell'area ex Doggerland, ciò significa che sono stati costruiti prima del crollo della Laurentide (6000 a.C.).

Le strutture megalitiche di Malta e Gozo sono datate tra 6.000 e 4.500 anni fa, ma al largo di Sliema, a circa 2,5 chilometri dalla costa, c'è un tempio megalitico a 7,5 metri sotto il livello del mare, così come davanti alle coste di Linosa nel Canale di Sicilia sono stati individuati dei megaliti sommersi...


Ritengo che il monolite scoperto recentemente debba essere contestualizzato con questi. Dovremmo sforzarci anche di realizzare uno schema grafico delle variazioni del livello del mare registrato nei millenni. Una sorta di mappa come questa

Immagine
http://www.ngdc.noaa.gov/mgg/topo/pictu ... op110m.jpg

Però "dinamica", ovvero che mostri il presunto livello costiero nel corso del passare dei secoli, magari anche con l'ubicazione dei siti megalitici scoperti dall'archeologia...

Ok... sto chiedendo la luna...

[:D]


In realtà non è "difficilissimo" il problema è reperire i dati. bisognerebbe capire quanto velocemente è avvenuto l'aumento\diminuzione del livello del mare e trovare una cartina che mostri il pianeta SENZA ACQUA per poterla poi disegnare a mano magari un layer ogni 10 anni inoltre bisognerebbe avere una cartina abbastanza buona in modo dap oter disegnare in scala altrimenti serve a poco :)

Re: Un Monolite in acqua, in Sicilia?

10/08/2015, 22:00

Perché non ci proviamo noi del forum a creare uno strumento simile?

[8D]

Re: Un Monolite in acqua, in Sicilia?

10/08/2015, 22:06

serve:

1. studi sull'aumento del livello dei mari e soprattutto sulla velocità con cui i ghiacciai sciogliendosi ne hanno aumentato il livello

2. una mappa della terra SENZA acqua, cioè con i fondali in vista

stop :)

Re: Un Monolite in acqua, in Sicilia?

10/08/2015, 22:11

L’altezza del mare non è quindi costante nel tempo?
No. Essa varia su scala globale in funzione dell'aumentare o del diminuire del volume di acqua disponibile negli oceani: questa variabilità dipende essenzialmente dalle oscillazioni climatiche indotte dalle periodiche variazioni dei parametri orbitali del pianeta. A una diminuzione della temperatura media sulla Terra corrisponde una contrazione del volume delle acque oceaniche e un aumento di quello dei ghiacci "perenni", le cosiddette fasi glaciali; nei periodi con temperature medie più alte, le fasi interglaciali, parte della calotta glaciale fonde originando un conseguente aumento dei volumi d'acqua disponibili. Siamo a conoscenza delle variazioni del clima e del livello del mare in epoche geologiche grazie alle tracce rinvenute su forme e organismi fossili, ad esempio sulle conchiglie. Le oscillazioni climatiche avvenute nel corso del Quaternario - ultimi 2 milioni di anni circa della storia della Terra - sono "registrate" con buona risoluzione nel guscio dei foraminiferi planctonici accumulati nei fondali oceanici, secondo le informazioni dedotte dall'andamento dei rapporti isotopici dell'ossigeno che compone il guscio, ben correlabili, almeno per gli ultimi 600.000 anni, con i cicli astronomici proposti da Milankovich, già agli inizi del novecento. Sedimenti di spiaggia, solchi di battente e speleotemi, stalattiti e stalagmiti, presenti in grotte sommerse, hanno permesso di ricostruire, con una certa accuratezza, la curva di oscillazione del livello marino a partire dall'ultimo interglaciale, corrispondente a circa 125.000 anni fa.
Il livello del mare 125.000 anni fa com’era rispetto ad oggi?
A quel tempo, il livello medio del mare era a circa +7 metri rispetto all'attuale. Poi è sceso rapidamente durante le successive fasi fredde, fino a portarsi a -140 metri durante l'ultimo picco freddo, intorno a 20.000 anni fa. Il riscaldamento climatico iniziato circa 15.000 anni fa ha determinato una veloce risalita del mare, particolarmente brusca all'inizio dell'Olocene, 10.000 anni da oggi, fino a portarsi a livelli prossimi agli attuali intorno a 3.000 anni fa. A tale risalita è tra l'altro da attribuirsi lo sviluppo del mito del diluvio, così diffuso tra i popoli agli albori della civiltà, secondo quanto descritto per esempio nella Bibbia e saga di Gilgamesh. Dall'epoca greco-romana a oggi, la risalita residua, 80/140 cm, è proseguita con tassi sempre più decrescenti, fino all’accelerazione odierna dovuta all’effetto serra: 15 centimetri in 100 anni. Senza entrare qui nell'acceso dibattito sull'attendibilità scientifica delle previsioni a breve-medio termine inerenti l'evoluzione climatica a scala globale, va sottolineato che in tale evoluzione l'influenza antropica interagisce con fattori naturali, come evidenziato dalle oscillazioni climatiche sopra citate. Le previsioni sulla risalita del livello del mare, nel coro dei prossimi decenni, sono condizionate dalle obiettive difficoltà di interpretare adeguatamente un sistema così complesso.
[...]

Immagine

Nel grafico: La curva globale di variazione del livello del mare negli ultimi
450.000 anni. In rosso sono indicati gli stadi interglaciali caldi e in azzurro
gli stadi glaciali freddi. I numeri indicano il periodo esaminato dello stadio 7,
penultimo periodo interglaciale occorso sulla Terra tra 190 e 245 mila anni fa,
oggetto dello studio pubblicato su “Nature”


fonte: http://titano.sede.enea.it/Stampa/skin2 ... gli&id=149


questo link sembra molto interessante ma va letto con calma:

http://www.socgeol.it/files/download/Quaderni/quaderno2.pdf

vedi la mappa dell'Italia a pagina 9!

Re: Un Monolite in acqua, in Sicilia?

10/08/2015, 23:44

MaxpoweR ha scritto:una mappa della terra SENZA acqua, cioè con i fondali in vista


Io credo basti una cartina con le isobate. Poi basta colorare di azzurro o di marrone sulla base della quota.

Re: Un Monolite in acqua, in Sicilia?

10/08/2015, 23:48

Una cosa tipo questa:


Immagine

Re: Un Monolite in acqua, in Sicilia?

10/08/2015, 23:59

si infatti :) io mi riferivo ad alcune mappe in falso 3d in cui si notano i rilievi marini a colpo d'occhio :)

Re: Un Monolite in acqua, in Sicilia?

12/08/2015, 10:00

UN MONOLITE NEL MARE DI SICILIA, RISCRIVE LA STORIA?

Un enorme blocco di pietra lavorato, con tre fori regolari, sicuramente opera dell’uomo. Lo ha scoperto un’equipe di geologi in fondo al mare, nel Canale di Sicilia (foto sopra), dove una volta si trovava un’isola poi sommersa dall’acqua. I ricercatori ipotizzano che risalga a circa 10 mila anni fa e che sia il prodotto di una civiltà sconosciuta.“Non esiste nessun fenomeno naturale a noi noto capace di produrre queste caratteristiche”, hanno scritto Zvi Ben Avraham, del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Tel Aviv, ed Emanuele Lodolo, dell’Istituto di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste, nell’articolo pubblicato dalla rivista Archeological Science. Il monolite è stato trovato a 40 metri di profondità.

In quel punto, sorgeva l’area della cosiddetta “Pantelleria Vecchia“, un’isola che si trovava a 24 miglia a nord dell’attuale Pantelleria e che venne ricoperta dal mare circa 9500 anni fa. L’intero bacino del Mediterraneo fu radicalmente modificato dall’improvviso aumento del livello del mare provocato dalla fine dell’ultima glaciazione. “Il Canale di Sicilia è una delle zone del Mediterraneo centrale nelle quali le conseguenze del mutamento del livello del mare furono più drammatiche ed intense”, dicono i due studiosi.

Immagine

Durante l’Ultimo Massimo Glaciale, il settore nord occidentale – quello più superficiale – del Plateau mediterraneo era collegato alla Sicilia e formava una penisola separata dalla costa africana da un tratto di mare ampio solo 30 miglia. L’incremento del livello dell’ acqua provocò l’inondazione di gran parte della penisola ad eccezione di alcune alture che, almeno fino al Primo Olocene, formavano un arcipelago con isolette separate da bassi bracci di mare. Una di queste terre emerse era Pantelleria Vecchia.

È qui che un tempo si ergeva quel monolite alto 12 metri ora scoperto sui fondali siciliani. A crearlo, forse quella stessa civiltà che aveva colonizzato l’arcipelago, attratta dal clima e dalla posizione così prossima alle coste africane. Tutto finì in modo drastico verso il 7500 a.C., stando ai modelli relativi al livello del mare post glaciazione elaborati per l’Italia, quando l’acqua sommerse queste piccole isole

Immagine

“La scoperta rivela l’innovazione tecnologica e lo sviluppo raggiunti dagli abitanti della regione del Canale di Sicilia in età Mesolitica” , ha spiegato Lodola a Discovery News. Quella grande pietra, pesante circa 15 tonnellate e adesso spezzata in due tronconi, era stata ricavata da un unico blocco ed aveva richiesto molta perizia per il taglio, l’estrazione, il trasporto e l’istallazione. Uno sforzo che, per il ricercatore italiano, denota importanti competenze tecniche e capacità ingegneristiche.

Resta da capire a cosa mai sia servito e se fosse un pezzo unico oppure parte di una struttura più complessa, al pari del Cerchio di pietre di Stonehenge. Gli studiosi pensano che avesse un qualche legame con la vita quotidiana del misterioso popolo dell’isola, probabilmente formato da mercanti e pescatori, e che fosse funzionale ad uno scopo ben preciso. “Forse era una specie di faro per i marinai oppure serviva come sistema di ancoraggio”, ipotizza Lodolo.

Questa nuova scoperta induce a retrodatare, con sempre maggior certezza, l’origine della civiltà umana. ”Tutto quello che sappiamo della cultura preistorica deriva dagli insediamenti che si trovano sulla terra ferma. Tuttavia, un’ampia documentazione archeologica dei primi insediamenti umani giace sui fondali delle piattaforme continentali. Se vogliamo tracciare l’origine della civiltà umana, dovremmo concentrarci sulle aree ora sommerse“, ha sottolineato lo studioso di Trieste.

Un concetto condiviso da Graham Hancock, il noto giornalista scozzese che da anni, con i suoi libri venduti in tutto il mondo, sostiene che in epoche remote doveva esistere una civiltà molto sviluppata a livello tecnologico, distrutta dalle inondazioni che cambiarono l’aspetto del pianeta. Il lontano ricordo di questi popoli sconosciuti avrebbe poi generato il mito di Atlantide o dell’Età dell’Oro, leggende diffuse in tante culture diverse.

Immagine

Sul suo blog, Hancock ha commentato così la notizia che arriva dal mare siciliano: “Crash! Bang! Rumble! Sentite questi suoni? Vagamente? A grande distanza? Appena percepibili tra le grida indignate e gli ululati di protesta? Questi sono i suoni della Casa della Storia che sta collassando e le urla furibonde sono quelle dell’establishment archeologico che sta cercando di soffocare la verità con quegli strepiti”.

A detta dello scrittore britannico, la scoperta nel Canale di Sicilia è solo l’ ultimo indizio dell’inganno perpetrato dagli archeologi in merito alle origini della civiltà e dimostra che la “loro” Casa della Storia ha fondamenta costruite sulla sabbia.
Con toni sicuramente meno polemici, gli autori dell’articolo publicato da Archeological Science hanno espresso un punto di vista molto simile, affermando: “La convinzione che i nostri antenati fossero privi di conoscenza, competenza e tecnologia per sfruttare le risorse marine o per solcare i mari deve essere progressivamente abbandonata.” Insomma, il nostro passato sembra ancora tutto da riscrivere.

http://www.extremamente.it/2015/08/08/un-monolite-nel-mare-di-sicilia-riscrive-la-storia/

Re: Un Monolite in acqua, in Sicilia?

12/08/2015, 13:43

alcar ha scritto:Una cosa tipo questa:


Immagine


Esatto! Il problema è recuperarne una con tale dettaglio di tutto il globo.

Non esiste una cosa simile come applicazione google maps? o sul sito del NOAA o altrove?!

[:291]

Sarebbe una fi*ata poter disporre di uno strumento simile su cui collocare tutti i siti archeologici megalitici e non solo...

[^]

Re: Un Monolite in acqua, in Sicilia?

14/08/2015, 17:18

..interessante

Re: Un Monolite in acqua, in Sicilia?

16/08/2015, 14:09

Attraverso l'analisi dei dati raccolti (batimetria ad alta risoluzione, campionamenti, osservazioni fotografiche e video) e il confronto con l'andamento della variazione del livello del mare abbiamo potuto ricostruire la storia dell'abbandono di questo sito, avvenuta intorno a 9.500 anni fa", spiega Emanuele Lodolo, ricercatore Ogs e coordinatore dello studio. "Le prime osservazioni - aggiunge - risalgono alle attività di ricerca nel Canale di Sicilia che abbiamo iniziato nel 2009 con la nave Ogs-Explora, ma solo oggi siamo riusciti a ricostruirne la storia".

Il sito identificato nel Canale di Sicilia è uno dei siti sommersi più antichi finora conosciuti, di età Mesolitica. L’arcipelago, che un tempo si estendeva tra le coste della Sicilia e l’Isola di Pantelleria, fu progressivamente inghiottito dall’innalzamento del mare seguito dallo scioglimento della calotta di ghiaccio che copriva buona parte dell’odierna Europa settentrionale, durante l’Ultimo Massimo Glaciale (circa 18.000 anni fa)"Antenati" con grandi competenze tecniche - Il blocco di pietra presenta fori regolari su alcuni lati e uno che lo attraversa per intero in una estremità. Ha richiesto taglio, estrazione, trasporto e installazione che rivelano importanti competenze tecniche e ingegneristiche, tali da dover abbandonare la convinzione che i nostri antenati non avessero le conoscenze, l'abilità e la tecnologia per sfruttare le risorse naturali e fare traversate marittime. "Quasi tutto ciò che sappiamo delle culture preistoriche - sottolinea Lodolo - deriva principalmente dagli studi condotti sugli insediamenti a terra. Per trovare le radici della civiltà nella regione del Mediterraneo, è necessario concentrare la ricerca nelle aree di mare basso ora sommerse: questa sarà la sfida della moderna archeologia". -
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