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MessaggioInviato: 10/09/2010, 10:15 
Ehm... potrebbe essere interessante unire la discussione a quella sui barbari terroristi comunisti islamici talebani! [8D]

Potremmo bombardare il loro paesino per rappresaglia, oppure invadere l'Oregon (se da lì vengono) preventivamente.

Insomma, niente di particolarmente strano, sarebbe prassi comune al giorno d'oggi! [:p]


Ultima modifica di superpippo il 10/09/2010, 10:19, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/09/2010, 10:27 
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bleffort ha scritto:

I militari non sono lavoratori [:0],lo scopo del lavoro è produrre e rendere la vita migliore e felice,la guerra fa tutto il contrario. [;)]

I Militari aiutano le ricostruzioni di paesi dopo catastrofi naturali,assicurano difesa a persone che non possono averla etc.


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MessaggioInviato: 10/09/2010, 10:55 
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Blissenobiarella ha scritto:

Robs, è vero quello che dici. Ho un cugino nell'esercito che ha fatto molte missioni di pace all'estero ed è vero che non tutti sono uguali. MA c'è differenza tra chi viene mandato in zona di guerra e chi invece viene destinato alle missioni di pace.

MA prova a pensarci: sei in una terra da invasore, dove ogni persona che incontri a buona ragione ti conficcherebbe un pugnale in petto. Tutti sono potenziali nemici che possono darti la morte. Ti faresti scrupolo di sparargli, quando più o meno consciamente sai che stai togliendo di mezzo un tuo potenziale assassino?


Quoto assolutamente il tuo pensiero....

In merito al discorso "missioni di pace" mi viene spesso in mente un mio conoscente militare, pilota di elicotteri, il quale, dopo diverse missioni in Iraq e Afghanistan, mi disse: "il concetto di 'missione di pace' è stato coniato per i media internazionali.... un concetto che serve per giustificare le invasioni di territorio che non ci appartengono. Sfido chiunque a considerare come 'missioni di pace' le operazioni che andavamo a svolgere......."



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 10/09/2010, 11:21 
MA c'è missione di pace e missione di pace. Per distinguerle basta una sola osservazione: i ragazzi partiti in missione di pace tornano con nuove amicizie nate sul territorio su cui erano dislocati? Se si, si è trattato davvero di missione di pace.[;)]



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MessaggioInviato: 10/09/2010, 13:29 
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BlitzKrieg ha scritto:

Uccidere civili per sport, non e`avallato dal Pentagono, infatti rischiano il capestro.

Non e` corretto, gettare fango su tutti, per colpa di pochi.


Bingo! Ora dovresti rileggere i tuoi post contro le popolazioni mediorentali.. [:)]

Cita:
robs79 ha scritto:

I Militari sono lavoratori come altri,poi come in tutti i lavori ci sono quelli che lo fanno male o proprio non lo fanno.


Mah, mica tanto.
Quelli che vanno volontariamente in zone di guerra sono sicuramente persone con una mentalità e condizione psicologica diversa da quella dell'uomo comune. Sono e devono essere pronti ad ammazzare chiunque a sangue freddo, e questa "capacità" (che non augurerei a nessuno.. dovrebbe scaturire solo da situazioni di sopravvivenza) spesso comporta assuefazione e "piacere" nell'uccidere.


Ultima modifica di Lawliet il 10/09/2010, 13:33, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/09/2010, 13:36 
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robs79 ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:

I militari non sono lavoratori [:0],lo scopo del lavoro è produrre e rendere la vita migliore e felice,la guerra fa tutto il contrario. [;)]

I Militari aiutano le ricostruzioni di paesi dopo catastrofi naturali,assicurano difesa a persone che non possono averla etc.


Difatti dopo che i militari Italiani sono andati in Iraq e ora in Afganistan,questi Paesi sono già rappacificati e ricostruiti come nuovi,il Terrorismo non c'è più e ora vivono in pace. [:o)]


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MessaggioInviato: 10/09/2010, 13:47 
Cita:
bleffort ha scritto:
Difatti dopo che i militari Italiani sono andati in Iraq e ora in Afganistan,questi Paesi sono già rappacificati e ricostruiti come nuovi,il Terrorismo non c'è più e ora vivono in pace.[:o)]

Qualcosa che non avevano gliel'hanno costruito,qualche bambino e qualche anziato sono stati curati etc.
La guerra ai fondamentalisti non é facile e non finira' mai.
Ti ricordo(anche se adesso mi dirai il contrario)che devi sempre comunque,ringraziare che qualche decina di anni fa',"militari" sono sbarcati nella tua regione per liberarci da un dittatore,pensa se non fossero intervenuti,dove saremmo ora.


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MessaggioInviato: 10/09/2010, 13:56 
Afghanistan, esercito Usa: più morti suicidi che nei combattimenti
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-m ... ti-327370/

I soldati statunitensi morti combattendo in Afghanistan sono meno di quelli che si sono suicidati. Dall’invasione dell’Afghanistan sino all’estate scorsa, l’esercito americano ha avuto 761 uomini caduti in combattimento. Nello stesso periodo, 817 militari hanno perso la vita suicidandosi.

Il fenomeno dei casi di militari che la fanno finita, in costante aumento negli ultimi cinque anni, è diventato il problema più grave che si trovano ad affrontare i vertici delle Forze Armate Usa. Le cifre dimostrano che una soluzione ancora non è stata trovata, nonostante abbiano investito milioni di dollari e assunto centinaia di esperti di salute mentale, psicologi e psichiatri.

Secondo il Time, che ha pubblicato la notizia, al di là degli sforzi sul piano medico, il problema è legato all’impiego dei soldati in combattimento. Nuove ricerche hanno infatti dimostrato il nesso molto forte tra il numero delle missioni svolte dal singolo soldati e il numero dei suicidi. Combattimenti ripetuti nel tempo fanno aumentare il rischio di crisi che possono portare a decisioni drammatiche.

L’unico modo per mettere a freno questo fenomeno sembra essere quindi quello di aumentare le licenze, i giorni passati a casa lontano dal fronte. Ma il solo modo per ottenere questo risultato è aumentare il numero dei soldati da inviare al fronte o ridurre il numero delle missioni di guerra.

Decisioni che ovviamente prevedono cambi di strategia dell’intero sforzo bellico in Afghanistan, difficili da immaginare, soprattutto alla vigilia dell’annunciata offensiva estiva nella provincia dell’Helmand.



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MessaggioInviato: 10/09/2010, 14:06 
14/02/2010
Afghanistan, i marines impediscono l'evacuazione dei civili feriti a Marjah
http://it.peacereporter.net/articolo/20 ... i+a+Marjah


Emergency accusa il Nobel per la pace Obama di crimini di guerra e chiede l'immediata apertura di un corridoio umanitario
Le truppe Usa che circondano Marjah impediscono l'evacuazione dei civili feriti, causandone la morte per mancanza di cure adeguate. La denuncia arriva dall'ospedale di Emergency a Lashkargah, che si trova a soli 40 chilometri dall'epicentro dell'offensiva alleata in corso da venerdì notte, e da dove si sentono distintamente i rumori della battaglia in lontananza: i boati sordi delle esplosioni, gli echi continui delle raffiche di mitra e i rumori degli elicotteri e dei caccia che volano senza sosta.

"Sabato mattina ci hanno contattati alcuni operatori sanitari in loco - riferiscono dal centro chirurgico dell'ong italiana - dicendoci che nel loro pronto soccorso di Marjah avevano 28 civili gravemente feriti nelle prime fasi dell'attacco, ma che non riuscivano a portarli al nostro ospedale perché i marines non concedevano loro il permesso di oltrepassare i checkpoint fuori città. Così, 6 dei 28 feriti sono deceduti per mancanza di cure adeguate".

"Siamo a domenica sera e i militari Usa continuano a impedire l'uscita dei mezzi per il trasposto dei feriti civili. Ora stanno provando a far arrivare a Marjah un convoglio partito da Kandahar, nella speranza di poter rompere il blocco imposto dalle truppe Usa. Nel caso in cui l'evacuazione riuscisse, i feriti verranno portati qui all'ospedale di Emergency, il più vicino all'area dei combattimenti: solo 40 chilometri che però in questo momento richiedono 5 o 6 ore di viaggio a causa delle decine di checkpoint militari lungo la strada".

Solo pochi civili feriti nell'operazione alleata 'Moshtarak' sono giunti finora all'ospedale di Emergency a Lashkargah riuscendo ad aggirare il blocco imposto dalle truppe Usa. "Abbiamo ricevuto finora cinque feriti dalla zona di Marjah: tra di loro un bimbo di sette anni con una pallottola in pieno petto", spiegano dal centro chirurgico.

Durissima la presa di posizione di Emergency, che in un comunicato dal titolo 'Nobel per la pace e criminali di guerra' denuncia i "gravissimi crimini di guerra perpetrati dalle forze della coalizione internazionale guidate dagli Stati Uniti e chiede che venga aperto un corridoio umanitario per garantire una pronta assistenza ai feriti".



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MessaggioInviato: 10/09/2010, 14:15 
Iraq e Afghanistan: contractors Usa coinvolti nel traffico del sessohttp://www.giornalettismo.com/archives/73153/esportatori-democrazia-contractors/

Un rapporto shock del Washington Post evidenzia come, nei teatri bellici dove sono impegnati le truppe dello “Zio Sam”, sia cresciuta la tratta degli esseri umani a fine della prostituzione.
La politica degli Stati Uniti contro la tratta sessuale nelle zone di guerra? “Una tigre di carta“. Parola di Nick Schwellenbach and Carol Leonnig giornalisti dell’autorevole quotidiano della capitale statunitense che, in collaborazione con il Centro per l’integrità pubblica, hanno condotto un’inchiesta molto approfondita sullo sfruttamento sessuale nelle zone di guerra dove sono impegnate le truppe americane. Nonostante che le leggi tutt’ora in vigore, varate otto anni fa dall’allora presidente George W. Bush, prevedono serie condanne e sanzioni specie quando si tratta del perseguimento dei pubblici dipendenti (tra cui i militari) e dei privati che dovessero avviare “attività” legate allo sfruttamento e al commercio sessuale, in molti paesi dove sono impegnate direttamente le truppe americane, questo genere di crimini risulta in repentino aumento. E non solo. I governi locali – spesso, più o meno etero-diretti dagli stessi americani, vedi Iraq ed Afghanistan - tendono a chiudere un occhio (se non tutti e due) su questo genere di reati, onde non urtare la suscettibilità del potente alleato “stelle e strisce”.

LA LEGGE NON È UGUALE PER TUTTI – Del resto, nemmeno gli americani fanno più di tanto. Le risorse investigative “in loco” sono spesso limitate, inoltre, specie quando è comprovata la complicità di criminali indigeni, la “regola d’oro” vuole che sia meglio non impelagarsi in complicate questioni di competenza giurisdizionale. “Azioni penali Zero”, ha ribadito Martina Vandenberg, un avvocato ed ex investigatore per l’associazione a difesa dei diritti umani, Human Rights Watch, “nessuno si sforza di far rispettare la legge“. Il Dipartimento di Stato ha recentemente riferito che, effettivamente, ci sono state delle denunce su questo genere di reati, ma in attesa di successive e non meglio precisate indagini approfondite nessuno è stato formalmente accusato. Il deputato repubblicano del New Jersey, Christopher H. Smith, autore nel 2000 di una legge contro la tratta e lo sfruttamento sessuale, si domanda se le agenzie nazionali stanno perseguitando risolutamente questi crimini? Smith ritiene che “se le autorità hanno veramente a cuore la sorte delle donne sfruttate, non avrebbero distogliere lo sguardo e voltarsi dall’altra parte perché chi opera in questo genere di loschi traffici è un amico che stiamo pagando per fare lavori per noi“. Il portavoce del Dipartimento di Giustizia, Alejandro Miyar ha detto, a sua volta, che l’agenzia “indaga tutte le accuse credibili“.

UN RAPPORTO DELL’ESERCITO - Quasi un decennio dopo lo scandalo Dyncorp e dei suoi dipendenti accusati della compravendita di donne provenienti da tutta l’Europa orientale – i quali, peraltro, non furono poi perseguiti – il Dipartimento di Stato ha finalmente allertato l’esercito americano. In base a quanto dichiarato da un giornalista freelance, oggi, molte donne detenute in Iraq per “prostituzione” sono finite in questo tipo di “commercio” per necessità, vittime dei debiti contratti con i loro stessi aguzzini. Un rapporto del febbraio di quest’anno, pubblicato on-line come parte di una presentazione PowerPoint dell’esercito americano, ha riportato come alcuni contractors di un subappaltatore dell’esercito in Iraq, avessero violentato diverse donne. “Le donne sono state reclutate dalle loro nazioni d’origine con promesse di un lavoro ben retribuito come estetiste a Dubai“, afferma il rapporto, “ma sono state invece costrette a consegnare i loro passaporti, trasportate contro la loro volontà in Iraq, e gli è stato impedito di lasciare quel paese se non avessero prima pagato una “tassa” di 1.100 dollari“. Per trovare i soldi necessari a “scappare”, le donne si sono prostituite. L’organizzazione, sembra, fosse gestita dagli stessi contractors. I subappaltatori lavoravano per l’Esercito e la Air Force Exchange Service, che gestisce i ristoranti e le altre operazioni commerciali nelle basi militari. Un portavoce dell’esercito del Criminal Investigation Command, che ha rifiutato di entrare nello specifico, tuttavia ha dichiarato che le accuse “sono state studiate ma non appaiono motivate“.

UNO SCANDALO CON LE STELLETTE - In un’altra intervista, un ex vigilantes della società di sicurezza Blackwater ha detto di aver visto suoi colleghi e molti soldati americani che pagavano le ragazze irachene per consumare atti sessuali. Le accuse sono emerse in una causa federale, intentata da diverse famigliari delle vittime irachene, presentata l’estate scorsa nel distretto orientale della Virginia, per il presunto omicidio colposo di una donna ed i maltrattamenti subiti da diverse altre. Ma le dichiarazioni, per lo più anonime e poco dettagliate, sono presto cadute a seguito del ritiro delle accuse da parte delle stesse famiglie irachene. L’ex guardia, che però non ha voluto svelare la sua identità, ha detto che nel 2005, ha visto i ragazzi più grandi raccogliere banconote da un dollaro, mentre le ragazze irachene, alcune di soli 12 o 13, eseguivano atti sessuali. A poi riferito di aver denunciato il fatto ai suoi superiori della Blackwater, ma che non è stata intrapresa alcuna iniziativa da parte loro. “E mi fa star male a parlarne ancora adesso,” ha chiosato. Infine, sempre l’ex vigilantes della Blackwater, ha anche detto che ha fornito tutte le informazioni in suo possesso ad un grand jury, ma il Dipartimento di Giustizia non ha voluto confermare o negare l’esistenza di un’indagine. Stacy DeLuke, portavoce di Blackwater, ora noto come Xe Services, ha smentito le affermazioni del suo ex collega. “La nostra società – ha dichiarato – nega con veemenza queste accuse anonime e prive di fondamento. Le politiche di Xe proibiscono nel modo più assoluto il traffico di esseri umani“.

I LOSCHI AFFARI DEI BORDELLI AFGANI - In Afghanistan, la prova della tratta è venuta alla luce quando 90 donne cinesi furono liberate dopo alcuni raid in un bordello tra il 2006 e il 2007. Secondo un rapporto del 2008, le donne hanno dichiarato all”Organizzazione Internazionale per le Migrazioni che erano state prese per l’Afghanistan a fini di sfruttamento sessuale. Nigina Mamadjonova, capo dell’unità anti-tratta degli esseri umani, IOM in Afghanistan, ha confermato che i clienti di questo bordello erano per lo più uomini occidentali. Alla fine del 2007, dei funzionari di Armour Group, società che fornisce la security all’Ambasciata americana di Kabul, hanno fatto sapere che alcuni dei loro dipendenti hanno frequentato questi bordelli – peraltro pubblicizzati come da ristoranti cinesi – e sono stati accusati di essere implicati nella tratta umana. Un portavoce della società ha poi affermato che è in corso una causa legale con questi poiché una norma vieta esplicitamente all’impresa la divulgazione di notizie riservate che riguardano direttamente il governo degli Stati Uniti.

UNA PRASSI COMUNE A TANTI – James Gordon, per un certo periodo di tempo supervisore di Armour Group, ha sostenuto che un manager “si vantava apertamente di “possedere” prostitute a Kabul“, e che un tirocinante della società sperava di fare “soldi veri” nei bordelli, ed aveva già programmato di acquistare una donna per 20.000 dollari. Gordon ha poi detto che aveva avvertito i suoi superiori e anche Heidi McMichael, del Dipartimento di Stato ufficiale. “Mesi dopo – ha dichiarato sempre Gordon – ho chiesto alla McMichael perché nessuna azione fossestata presa?” Lei gli disse che la questione era stata deferita al FBI. Oggi la McMichael si è rifiutata di commentare, così come l’ufficio di presidenza. Gordon ha poi ancora detto che “il tirocinante è stato licenziato, ma che nessun’altra azione è stata presa“. Susan Pitcher, portavoce della società madre della Armour Group, la Wackenhut, ha riferito in una e-mail al WP che la sua società non avrebbe risposto alle accuse di Gordon. Anche in questo caso, poi, si è “lavata la coscienza” sottolineando che le politiche di Armour Group vietano questo triste genere di traffico e bla, bla, bla. Un’indagine aziendale interna nel novembre 2007, ha rilevato che un “program manager” a Kabul sapeva che alcuni dei suoi dipendenti avevano violato quelle politiche aziendali che vietano espressamente il commercio a fine sessuale. Il rapporto ha contestato le accuse che il manager abbia mai frequentato bordelli, ma ha concluso che era a conoscenza delle attività “che potrebbero portare discredito sia l’azienda sia ai clienti“. Solo una semplice lettera di rimprovero fu posta nel suo fascicolo.

UN MANDATO DIFFICILE – Alcuni procuratori del Dipartimento di Giustizia, privatamente lamentano che la politica di tolleranza zero è quasi inapplicabile – in parte perché fa poca distinzione tra schiavitù sessuale organizzata e la prostituzione volontaria. “Siamo interessati a perseguire ogni nostro connazionale che sfrutta la prostituzione spendendo ingenti risorse per poi trovarci di fronte a casi di semplice prostituzione volontaria?” Si chiede un procuratore federale che vuole restare anonimo. “Molte sventurate non hanno il coraggio o semplicemente i mezzi per denunciare il loro stato. E se pure una lo facesse, basta che qualcuno le dia un “bigliettone” per farla tacere e ridimensionare il tutto a “semplice” prostituzione volontaria e non organizzata“. Laura Dickinson, una professoressa di diritto ad Arizona State University, ha detto che “le autorità incaricate dell’applicazione della legge devono affrontare due sfide principali nel perseguire tali crimini: la raccolta della prova e la giurisdizione legale”. L’FBI ha 35-40 agenti nelle zone di guerra, ma sono concentrati per lo più sullo studio delle frodi e della corruzione. Gli organici preposti all’applicazione della legge militare sono formati da circa 150 agenti in Afghanistan, Iraq e Kuwait e devono gestire tutti i tipi di crimini, di ogni livello. Gordon, l’ex manager Armour Group, ha chiesto alle agenzie del governo di prendere sul serio le accuse. “Se è così grave”, ha detto, “se avete una politica di tolleranza zero, perché non state facendo niente?”. Già, perché?
http://www.giornalettismo.com/archives/ ... ntractors/



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robs79 ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:
Difatti dopo che i militari Italiani sono andati in Iraq e ora in Afganistan,questi Paesi sono già rappacificati e ricostruiti come nuovi,il Terrorismo non c'è più e ora vivono in pace.[:o)]

Qualcosa che non avevano gliel'hanno costruito,qualche bambino e qualche anziato sono stati curati etc.
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Ti ricordo(anche se adesso mi dirai il contrario)che devi sempre comunque,ringraziare che qualche decina di anni fa',"militari" sono sbarcati nella tua regione per liberarci da un dittatore,pensa se non fossero intervenuti,dove saremmo ora.

Non te la prendere se ti dico che sei un ingenuo.[:D]


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Cita:
robs79 ha scritto:

Qualcosa che non avevano gliel'hanno costruito,qualche bambino e qualche anziato sono stati curati etc.

La guerra ai fondamentalisti non é facile e non finira' mai.






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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Thethirdeye ha scritto:


Non ho mai negato che ci siano mele marce che fanno orribile azioni.


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bleffort ha scritto:
Non te la prendere se ti dico che sei un ingenuo.[:D]

Per il peso e l'importanza che do' alle tue parole potresti dirmi ben di peggio.


Ultima modifica di robs79 il 10/09/2010, 14:37, modificato 1 volta in totale.

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robs79 ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:
Non te la prendere se ti dico che sei un ingenuo.[:D]

Per il peso e l'importanza che do' alle tue parole potresti dirmi ben di peggio.

Tu alludi all'operazione Vespri siciliani vero?,l'invasione da parte dei militari Italiani della Sicilia,poteva durare secoli senza mai arrestare un latitante,è stato il frutto di Intelligens di Polizia e dell'operosità dei Magistrati che si è potuto arrivare al risultato di decapitare la Cupola Mafiosa.
La cosa buona che hanno fatto i militari è di poter liberare da certi compiti di pattugliamento le forze di Polizia,per dedicare molto più tempo alle indagini.[;)]


Ultima modifica di bleffort il 10/09/2010, 18:49, modificato 1 volta in totale.

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