Governo a pezzi: Fini rompe con Berlusconi. Clima da basso imperoIl presidente della Camera: "Silvio e' il mandante" dello stillicidio di news sulla casa di Tulliani a Montecarlo, non e' il cognato. "Porcate, falsi e dossieraggio da 007 contro di me". 23 settembre 2010 Fonte: http://www.wallstreetitalia.com/article ... ge=1008431Si sono bruscamente interrotti i colloqui tra gli ambasciatori di Berlusconi e Fini sui temi della giustizia. Negli ultimi giorni, infatti, il ministro Angelino Alfano e Italo Bocchino sul versante politico, Niccolò Ghedini e Giulia Bongiorno sul versante tecnico, avevano avviato colloqui e approfondimenti per definire un'intesa per mettere al riparo Berlusconi dalle vicende giudiziarie cui è interessato. Secondo i finiani, a fronte della disponibilità ad armonizzare i rapporti all'interno del centrodestra si registra un'escalation della campagna mediatica contro il presidente della Camera da parte della stampa vicina al presidente del Consiglio. L'orientamento dei finiani, dunque, porta ad uno stop al dialogo sulla giustizia, in particolare sullo scudo giudiziario. Il tutto, a pochi giorni dall'intervento alla Camera del premier, che il 29 settembre illustrerà i 5 punti del programma di governo. Con un dubbio ancora irrisolto per quato riguarda l'opportunità di porre la fiducia.
Fli chiede l'intervento del Copasir. In ambienti vicini a Fini - riferiscono fonti di Fli - si sarebbe venuti in possesso di «elementi che evidenziano una vera e propria attività di dossieraggio, con utilizzo di ingenti risorse di denaro in Italia e all'estero al fine di produrre e diffondere documentazione falsa». Il tutto allo scopo, si sostiene, di indurre Fini alle dimissioni prima del 29 settembre, quando è previsto il discorso alla Camera da parte del premier. Non a caso, oggi il finiano Carmelo Briguglio, componente del Copasir, ha chiesto al presidente Massimo D'Alema che il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica «assuma una decisa iniziativa in relazione alla pubblicazione di atti di dubbia autenticità, se non addirittura falsi, formalmente intestati ad autorità di Stati stranieri, con lo scopo di alimentare la campagna scandalistica contro la terza carica dello Stato italiano». Se non cesserà questa campagna contro Fini, il Fli non sarà disponibile a discutere di nessuno scudo di nessun tipo.
Fini: quel documento è una porcata. «Quel documento è una porcata, un falso», talmente fatto bene da pensare che dietro ci siano i servizi. Gianfranco Fini - prima ancora che cominciasse la riunione mattutina di Futuro e Libertà per decidere il sì dei finiani sull'utilizzo delle intercettazioni a Cosentino - aveva già avuto modo di esprimere in modo chiaro ed inequivoco a diversi dei suoi la chiusura di ogni spazio di dialogo con Berlusconi, dopo la pubblicazione da parte dei quotidiani di famiglia del Cavaliere dell'atto che attribuirebbe al cognato di Fini, Giancarlo Tulliani, la proprietà della società off shore proprietaria della casa di Montecarlo.
«Pronti a rimettersi l'elmetto in testa». Con il deposito della mozione dei finiani contro Minzolini, direttore del Tg1, e Mauro Masi, direttore della Rai, (sebbene questa fosse già annunciata da giorni), il sì su Cosentino e l'annuncio della rottura di ogni trattativa sulla giustizia e sullo scudo processuale per il premier, è stata la risposta strategica pensata nel consueto pranzo al gruppo dei finiani del mercoledì, durante il quale l'invito è stato quello di «rimettersi l'elmetto in testa» e prepararsi all'ok corral. «Chi ci sta ci sta. E se qualcuno tentenna è bene che cambi strada ora» è la rotta indicata dai falchi alle colombe.
«Il voto di fiducia non è in discussione». «Il dossieraggio va avanti da agosto - dice un dirigente di Fli - ma l'escalation alla vigilia del discorso di Berlusconi alla Camera è sospetta». Fine del dialogo e delle trattative, perciò, anche di fronte alla convinzione che nell'operazione mediatica di «dossieraggio» contro Fini sarebbero coinvolti addirittura servizi deviati e ci sarebbe «l'utilizzo di ingenti risorse di denaro in Italia e all'estero al fine di produrre e diffondere documentazione falsa». Falchi e colombe, comunque, sono d'accordo su una cosa: non è in discussione il voto di fiducia ai 5 punti di programma che Berlusconi presenterà il 29 alla Camera. «Chi ha interesse a rompere, e non siamo certo noi, deve assumersi le sue responsabilità - dice un dirigente Fli - e non cercare di provocare incidenti, facendoci saltare i nervi per ridarci il cerino in mano».
Urso: il governo non cadrà, c'è un programma condiviso. «Restano il patto con gli elettori, che vogliamo assolvere nell'arco dell'intera legislatura, e il patto di coalizione che abbiamo stretto con Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, che consideriamo vincolante. Ma il Pdl che abbiamo contribuito a fondare non c'è più». Lo dice Adolfo Urso in una lunga intervista pubblicata sul numero di ottobre del magazine free press Pocket. Tuttavia Urso ritiene che «non si arriverà a una crisi di governo: ci siamo impegnati a rispettare un programma condiviso e faremo in modo che lo si attui in maniera responsabile».
Berlusconi riceve Alfano e Ghedini. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ricevuto a Palazzo Grazioli, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e Niccolò Ghedini, avvocato del Cavaliere e deputato del Pdl. All'incontro era presente anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. All'uscita da Palazzo Grazioli, Ghedini non ha risposto alle domande dei cronisti, e a chi gli chiedeva notizie sulla rottura delle trattative sul Lodo Alfano con gli esponenti di Futuro e libertà, l'avvocato si è limitato a rispondere: «Non ne so nulla».
Berlusconi parlerà alla Camera il 29 settembre, nel giorno del suo 74° compleanno. Il presidente del Consiglio parlerà alle 11 per illustrare il documento con i cinque punti per l'attività di governo. Alla fine del suo discorso si terrà un dibattito. La replica di Berlusconi è prevista intorno alle 18 e, a seguire ci saranno le dichiarazioni di voto sulle mozioni, che verranno votate in serata. Il premier non ha ancora deciso se porre la fiducia «Al momento - ha detto il capogruppo della Lega, Marco Reguzzoni - l'ipotesi di porre la fiducia sui "cinque punti" che saranno illustrati da Berlusconi non è ancora sul tavolo. Se non ci fosse la fiducia, la votazione sarà normale mediante il procedimento elettronico; ove, invece, ci fosse la fiducia il calendario dovrà essere rivisto nella tempistica».
La Russa: l'unico dossieraggio è stato fatto contro Berlusconi. «Dossieraggio? Non mi sembra di pregio per i finiani. Se qualcuno lo pensa, vada dalla magistratura - dice il ministro Ignazio La Russa - L'unico dossieraggio è durato mesi ed è quello delle presunte fidanzate di Berlusconi. Per mesi è stato portato avanti su Repubblica e nessuno ha tirato in ballo i servizi segreti. Potrà non piacere, ma sono campagne giornalistiche. Queste accuse mi ricordano come era solita fare negli anni '60-'70 la sinistra quando diceva che tutto era colpa della Cia. Non sappiamo come mettere i bavagli ai giornali e siccome non è più soltanto Il Giornale del fratello di Berlusconi ad occuparsene non saprei proprio come fare. E' una vicenda che non può essere spenta da nessuno».
Pdl: «Imparzialità? Fli pensi a quella di Fini». «La mozione Fli sulla Rai è infondata nei fatti, strumentale negli obiettivi, paradossale visto chi la presenta - dice il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone - Infondata, perché nessun italiano dotato di telecomando può credere alla favoletta dei finiani discriminati, nel momento in cui, dall'alba a notte fonda, esponenti Fli intervengono su tutte le reti e in tutti i tg. Strumentale negli obiettivi, perché è evidente che il Fli vuole partecipare alla campagna di una parte della sinistra contro Augusto Minzolini, "colpevole" di avere rotto una cappa di conformismo, e contro il direttore generale Mauro Masi, che ha agito in modo ineccepibile nell'interesse dell'azienda che è chiamato a gestire. A entrambi va la mia solidarietà per questi attacchi ingiusti e faziosi. Ma la mozione dei finiani è soprattutto paradossale quando evoca l'imparzialità. Un problema enorme di imparzialità si pone in questo momento, semmai, rispetto al ruolo del presidente della Camera, che ogni giorno interviene nel dibattito politico e perfino nel merito delle questioni all'esame del Parlamento, dividendo anziché unire, attaccando forze politiche e parlamentari, trasformando la terza carica dello Stato nel palco di un permanente comizio di parte, superando limiti mai varcati in passato dai suoi predecessori. Chiunque sia intellettualmente onesto dovrebbe porre proprio a Gianfranco Fini il tema della imparzialità».
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_________________ "…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo
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