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La Torre di Babele e il Sistema Debito

Quindi avete sempre pensato che il mito della Torre di Babele fosse il resoconto della costruzione di un antico grattacielo. Chi abbia letto il capitolo XI della Genesi, avrà imparato che la Torre di Babele fosse un ambizioso tentativo di costruire una sorta di ponte fino al cielo.

Immagine

Si parla di mattoni e malta, di progettazione, di marketing, e di un'entità residente nei cieli molto arrabbiata, che accoglie il tutto come uno sgradito tentativo di intrusione.

Dal punto di vista degli abusi edilizi oggigiorno le cose non sono nemmeno molto cambiate. Ma è evidente che se ci si affidi all'interpretazione letterale, l'idea di costruire una torre fino al cielo usando mattoni d terracotta e fango non fosse poi una pensata così geniale.

Un'altra nozione convenzionale in merito a questa storia è che ad un certo punto i lavori si arrestarono a causa della criptazione con cui il linguaggio del genere umano sarebbe stato frazionato in numerosi linguaggi diversi. Si trattò, ci viene detto, di una misura precauzionale assunta dal residente (residenti?) dei cieli che evidentemente teneva molto alla privacy. La mescolanza delle lingue avrebbe messo fine all'unità d'intenti che stava producendo quella costruzione così intrusiva.

Ma l'interpretazione superficiale non sempre è la più corretta. E' necessaria una lettura più attenta del mito per poterlo collocare nell'ambito delle depravazioni del secolare Culto di Saturno. Operazione importante perché elemento centrale nella comprensione del modus operandi del Culto. L'approccio migliore per interpretare il mito della Torre di Babele e la sua attinenza con l'elite occulta è quello adottato nelle investigazioni reali, cioè seguire la pista del denaro.

Babylon's Banksters di Joseph P. Farrell è forse la migliore fonte di informazioni sulle antiche origini del sistema finanziario odierno.

Interpretazioni del Mito di Babele

Naturalmente si trovano diverse teorie popolari su ciò che accadde realmente a Babele. Si va dalla interpretazione cristiana, metafora della presunzione umana di elevarsi fino a Dio, in un momento in cui l'umanità stava iniziando a sperimentare nuove tecnologie rivoluzionarie. Vi è di certo qualcosa di corretto in queste interpretazioni, tuttavia a modesto avviso di chi scrive tendono tutte a mancare il punto della questione.

Chiunque abbia letto qualcosa sul Culto di Saturno saprà che il nome Babilonia in molti ambiti sia inteso come sinonimo di sistema finanziario corrotto che persegue la schiavitù basata sul debito, a beneficio di una ristretta élite. I lettori di questo sito sapranno anche che tale sistema finanziario è stato fatto risalire agli eventi della cosiddetta Torre di Babele, i quali non sono che la narrazione simbolica del primo tentativo di dominio attraverso il debito.

Quanto segue è la spiegazione logica di tali affermazioni.

Babele, Babele, Fatica e Difficoltà.

La maggior parte dei biblisti concordano che il nome Babele sia una versione precedente del nome Babilonia, impero che governò la Mesopotamia nel 6° e 7° secolo a.C. Entrambe i nomi derivano dal termine ebraico: BAW-bel, che significa essenzialmente 'confusione' e si presta all'idea di un dio che si dà a confondere tutte le lingue del genere umano. Sia Babele che Babilonia sono situate nella pianura di Scinear, possibile corruzione linguistica del nome dell'antica terra mesopotamica di Sumer.

La principale fonte documentale del mito della Torre di Babele è il libro biblico della Genesi, tuttavia esiste anche una fonte extra-biblica, cioè il Libro dei Giubilei. Per il bene di questa discussione vado a riportare il testo della Genesi dedicato alla Torre. E' tratto dalla versione inquinata di King James, fonte di tante idee sbagliate riguardo questa strana storia. Il lettore è invitato a prestare particolare attenzione ai versetti 4, 5 e 8:

Cita:
1- E tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole.
2- E avvenne che mentre viaggiavano da est trovarono una pianura nel paese di Sennaar; e vi si stanziarono.
3- Ed essi si dissero l'un l'altro, andiamo, costruiamo mattoni di terra e cuociamoli. I mattoni faranno da pietra, ed il fango farà da malta.
4- E dissero: Andiamo, costruiamo una città e una torre la cui cima tocchi il cielo; e diamoci un nome per non disperderci sulla faccia di tutta la terra.
5- E il SIGNORE scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo.
6- E il SIGNORE disse: Ecco, il popolo è uno, e hanno tutti una lingua sola; e cominciano a fare ciò: e adesso nulla li tratterrà da ciò che hanno immaginato di fare.
7- Andiamo, scendiamo e confondiamo la loro lingua, così che non comprendano più l'uno la lingua dell'altro.
8- Il SIGNORE li disperse sulla faccia di tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città.
9- Per questo la chiamò Babele; perché il SIGNORE confuse la lingua di tutta quella terra e da quel giorno il SIGNORE li disperse sulla faccia di tutta la terra.

Genesi, capitolo 11: 1 - 9
King James Version (KJV, Diodati)


Analizzando il racconto ci accorgiamo che il primo errore in cui incorre la maggior parte della gente è pensare che la storia narri solo di una torre. Dai passi appena citati si evince chiaramente che il progetto fosse quello di costruire una città, di cui la torre sarebbe stata un elemento.

Il Signore li disperse di là sulla faccia di tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città.

Quindi la celebre Torre di Babele era un singolo elemento del più vasto progetto di una città. Il che è storicamente coerente, dal momento che all'epoca la città-stato era la più alta forma di organizzazione governativa degli affari umani. Nel contesto del mondo antico la torre, ovvero il punto più alto di qualsiasi città-stato, era il tempio, ed i sacerdoti del tempio erano anche gli amministratori della città-stato. In altre parole, la Torre di Babele sarebbe dovuta essere la sede del governo della grande città di Babele.

Ora, la domanda è: perché la gente progettò la costruzione di una città?

La risposta superficiale a tale domanda è che le città siano un posto dove vivere. Di certo nessuno si metterebbe a costruire una città fatta di strutture inutilizzabili. La risposta corretta è che le città sono luoghi finalizzati all'esercizio di un'attività. Le persone si riuniscono nelle città per lavorare e guadagnare mediante il rapporto diretto con altre persone. Ed infatti, il motivo per cui fu progettata Babele era proprio questo: imbastire un'economia.

Le economie funzionano solo quando le persone possono fidarsi del sistema di commercio esistente alla loro base. Ciò richiede un sistema condiviso di pesi e misure per determinare il valore delle merci scambiate. Si richiede anche la capacità degli amministratori della città di far rispettare l'equità del proprio sistema di pesi e misure. Ed è qui che entra in gioco il riferimento alla Torre di Babele. La 'torre' sarebbe stata responsabile della creazione e regolazione del sistema commerciale di Babele. La Torre di Babele simboleggiava, in effetti, la legge di Babele.

I Maestri Massoni di Babele.

Quando le persone decidono di formare un'economia hanno bisogno di luoghi di incontro in cui possa aver luogo il commercio. Il progresso di una civiltà è la diretta conseguenza della crescita degli scambi tra le persone di cui è formata, che a propria volta è indissolubilmente legata alla crescita delle infrastrutture e delle tecniche di costruzione.

Per sostenere un'economia di mercato è fondamentale la costruzione di strutture le quali siano in grado di ospitare eccedenze di merci, e persone. Mentre l'agricoltura fornisce l'eccedenza che si trasforma in beni da commerciare, gli edifici forniscono le sedi 'neutrali' in cui fare il commercio. Il che significa che i servizi offerti da chi possedesse le cognizioni per costruire edifici erano di grande importanza in qualsiasi economia emergente. Nel mondo antico i costruttori erano una componente vitale per il progresso di una civiltà.

Ciò che il racconto biblico ci fa notare in modo succinto nella terza strofa è che la civiltà moderna ebbe inizio proprio a Babele, allorquando la gente scoprì la tecnica di costruzione dei mattoni e della malta in luogo dei blocchi di pietra difficilmente scavati e sagomati.

Appresa tale tecnica di costruzione i cittadini furono in grado di espandere le loro economie. Per cui decisero di costruire una città e una torre la cui cima tocchi il cielo. E' a questo punto che l'elemento cospirativo si incrocia con il mito.

Racconto di Molte Città.

Nella Bibbia si fa riferimento a molte città dai nomi fortemente simbolici. La prima di esse è proprio Gerusalemme, il cui nome è stato tradotto come 'città della pace'. Il fatto che la città di Gerusalemme fosse diventata corrotta e quindi dovesse essere sostituita con una nuova Gerusalemme è un tema centrale nella Bibbia. Gerusalemme, o Sion, è costantemente utilizzata dalla Bibbia per indicare le intenzioni di Dio nei confronti dell'intero mondo.

La stessa logica si applica a Babilonia, successiva incarnazione di Babele e nemesi di Gerusalemme. Babilonia è ritratta come lo strumento dell'ira di Dio contro il disobbediente regno di Giuda, che aveva la sua sede in Gerusalemme. Eppure, nella cattività di Babilonia, la giustizia e la saggezza divina espresse dal popolo di Giuda si contrappongono alla cultura babilonese. Babilonia diventa il simbolo di tutto ciò che non è la cultura di Gerusalemme e di Dio. Addirittura, dopo la sua caduta, il sistema babilonese diventa una parte molto sinistra delle profezie bibliche con il nome della Meretrice di Babilonia.

Dietro l'allegoria dualistica di Gerusalemme e Babilonia e della Nuova Gerusalemme e la Meretrice di Babilonia si celano simboli letterari che esprimono il contrasto tra due distinti sistemi di governo. Il fatto che il nome Babele sia un chiaro precursore linguistico del nome Babilonia implica che Babele sia legata al bagaglio simbolico di Babilonia, ossia un sistema di governo in contrasto con il sistema di Gerusalemme ispirato da Dio.

Il punto chiave della contesa tra i due sistemi si evince nel modo in cui Gerusalemme crolli sotto il 'marchio di Babilonia', segnando la fine del regno di Giuda. Giuda non riuscì a celebrare il giubileo che avrebbe annullato ogni forma di debito e schiavitù, tipica ricorrenza del sistema economico biblico. Schiavitù e debito sono condizioni che la Bibbia ascrive al peccato, e uno dei principali peccati vietati dalla Bibbia è il prestito di denaro a interesse. In una famosa citazione dei principi biblici le conseguenze del prestito a interesse sono riassunte nei termini seguenti: "il debitore resta per sempre schiavo del creditore." Babilonia promuoveva un sistema in cui il denaro fosse prestato a interesse.

Ciò che risalta è che i due sistemi fossero in disaccordo circa la questione della creazione del denaro. Gerusalemme propugnava un sistema privo di debiti che gravassero sulla capacità produttiva della popolazione, mentre Babilonia sosteneva il sistema del denaro in cambio di titoli di debito pubblico. (Per approfondire leggere questa discussione)

Diverse altre città sono citate nella Bibbia come esempi di questo sistema inviso a Dio. Ad esempio Ninive, Gerico, Tiro e l'intera nazione d'Egitto incarnano tutte i sistemi in contrasto con Gerusalemme. Il punto qui è che la città di Babele non fa eccezione e il suo chiaro legame con Babilonia la pone nella schiera dei sistemi illegali secondo la legge biblica.

La Confusione del 'Linguaggio.'

Molto è stato scritto in riferimento alla storia secondo cui il linguaggio degli uomini fu confuso per impedire il loro tentativo di costruire questa torre verso il cielo. In questo caso, tuttavia, la confusione delle lingue non va confusa con la diversificazione degli usi. La chiave per comprendere il fallimento del progetto di Babele sta tutta nella comprensione della parola ebraica che viene utilizzata per 'linguaggio' come si trova nel 7° verso.

7- Andiamo, scendiamo e confondiamo la loro lingua, così che non comprendano più l'uno la lingua dell'altro.

In quasi tutti i casi in cui nella Bibbia ci si riferisca ad una lingua parlata o una lingua nativa, viene utilizzata la parola ebraica 'lashon.' Tuttavia non è questa la parola usata nel racconto su Babele nella Genesi. Qui la parola è 'caphah', che ha una connotazione molto diversa da 'lashon.'

Ci sono solo altri tre altri passi della Bibbia in cui 'caphah' viene tradotta come 'linguaggio' e offrono una più precisa panoramica sul concetto che viene espresso con la parola 'caphah.'

Da Sofonia 3: 9

9- Per allora rivolgerò alla gente un 'linguaggio' puro, così che tutti potranno invocare il nome del Signore, per servirlo con un unico consenso.

Da Isaiah 19: 18:

18- In quel giorno, cinque città del paese d'Egitto parlavano il 'linguaggio' di Canaan, e adoravano il Signore degli eserciti; una di esse si chiamava La città della Distruzione.

Dai Salmi 81: 5:

5- Questo ordinò a Giuseppe per una testimonianza, quando viaggiò nel paese d'Egitto, dove ho udito un 'linguaggio' che non comprendo.

In tutti i casi in cui il termine 'caphah' viene tradotto come 'linguaggio', il contesto è sempre quello in cui qualcuno faccia le cose in modo diverso. Ciò spiega l'uso del termine 'caphah' nei versetti dedicati a Babele.

Le persone che avevano aderito al progetto di Babele avevano un modo di fare le cose, un sistema che minacciava gli occupanti del cielo (coloro che avevano l'autorità). Il concetto di lingua parlata viene espresso nello stesso 7° verso con la parola ebraica 'debar' e si riferisce ai mezzi verbali con cui quel 'caphah', o 'modo di fare le cose', era coordinato. Altrimenti perché nello stesso verso lo scrittore avrebbe usato sia il termine 'caphah' che il termine 'debar' se in entrambe i casi intendeva riferirsi alla lingua parlata?

Babele, dunque, simboleggiava degli 'usi' diversi da quelli tradizionale dell'autorità. Poiché Babele è linguisticamente assimilabile a Babilonia, e dato che il nome Babilonia indica un sistema finanziario inviso alle leggi del Dio biblico, possiamo tranquillamente assumere che Babele fosse soprattutto un sistema finanziario creato per restare sotto il controllo di chi risiedeva nella 'Torre.' La torre, come abbiamo visto, era il tempio centrale ed equivaleva a ciò che al giorno d'oggi sono le banche centrali.

Una migliore lettura del mito della Torre di Babele.

La seguente è una parafrasi dei versi della Genesi 11: 1-9, che include le osservazioni di cui sopra:

(1) C'era un unico sistema economico e un solo modo per commerciare all'interno di tale sistema.
(2) Durante un viaggio da est trovarono una pianura nel paese di Sennaar e si stabilirono lì.
(3) E si dissero: fabbrichiamo solidi mattoni ben cotti invece di tagliare blocchi di pietra, e usiamo fango come malta per tenere uniti i mattoni e costruire i nostri edifici.
(4) Poi decisero di fondare la loro economia e creare una nuova autorità centrale per il controllo del sistema finanziario e dell'economia. Fu deciso che tale nuova autorità centrale sostituisse l'autorità esistente, comprese le leggi con cui essa aveva governato. La nuova autorità avrebbe imposto il nuovo modo di fare le cose, ovunque fossero andati a fare affari.
(5) Ma l'autorità originale non vide di buon occhio questo nuovo sistema economico e il crescente potere che la sua autorità centrale stava sottraendo ai discendenti di Adamo.
(6) Perciò disse: "Queste persone hanno aderito al nuovo sistema economico e pensano di poter fare ciò che vogliono secondo le loro nuove idee e regole.
(7) "Sarà meglio stroncare questa assurdità usando il nostro potere per incasinare il nuovo sistema finanziario."
(8) L'autorità disperse la gente così che non avesse potuto continuare a coltivare il nuovo sistema economico.
(9) Quel sistema fu chiamato Babele perché è lì che l'autorità si assicurò che il sistema finanziario rivale crollasse, dopo essere stato gettato in confusione.

Speriamo che quanto sopra possa rendere il mito della torre di Babele un pò più logico.

Qualcuno ha detto Sionismo?

http://www.anticorpi.info/2015/01/la-to ... ebito.html


Ultima modifica di Atlanticus81 il 20/01/2015, 14:08, modificato 1 volta in totale.


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''PERCHE' L'EURO CHE SI E' SVALUTATO DEL 26% SULL'USD E DEL 20% SUL CHF VA BENE, E SE TORNASSE LA LIRA SVALUTATA, NO?''


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Inoltre, pensate a quali immense speculazioni si prestano queste svalutazioni, a beneficio degli speculatori che oggi convertono 100 milioni di euro in dollari, ricavandone 126 milioni e il giorno successivo, dopo la svalutazione del 26% cambiano i 126 milioni di dollari (ottenuti con 100 milioni di euro) ricavandone 126 milioni di euro; un guadagno di 26 milioni ogni 100 in pochi click. E noi che per 12.000€ all'anno siamo costretti a fare i salti mortali...


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forse perchè così a guadagnarci sono il solito manipolo
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MaxpoweR ha scritto:

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Risposta:
il debitore attinge ai suo fondo occulto


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Ultima modifica di Wolframio il 25/01/2015, 12:26, modificato 1 volta in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il grande inganno: la moneta e il prestito
MessaggioInviato: 03/02/2015, 18:33 
Da dove viene il debito greco
di Eric Toussaint

Un primo balzo avviene subito dopo l'entrata della Grecia nella zona euro, nel 2001 mentre una seconda esplosione del debito si produce a partire dal 2007.

Il debito pubblico greco è stato in primo piano sulla scena pubblica nel momento in cui i dirigenti di questo paese hanno accettato la cura di austerità richiesta dal Fmi e dall'Ue, che ha provocato lotte sociali molto importanti durante tutto il 2010 . Ma da dove viene il debito greco? Dal lato del debito in carico al settore privato l'aumento è recente: un primo balzo avviene subito dopo l'entrata della Grecia nella zona euro, nel 2001 mentre una seconda esplosione del debito si produce a partire dal 2007 quando gli aiuti finanziari concessi alle banche dalla Federal Reserve negli Stati Uniti, dai governi europei e dalla Banca centrale europea (Bce) viene in parte riciclato dai banchieri in direzione della Grecia e di altri paesi come la Spagna e il Portogallo.

Dal lato dell'indebitamento pubblico, invece, la crescita è più antica. Dopo il debito ereditato dalla dittatura dei colonnelli, il ricorso al prestito è servito dagli anni 90 in poi a riempire il buco creato nelle finanze pubbliche dalla riduzione delle imposte sulle società e sui redditi più elevati. Peraltro, da diversi decenni, i numerosi prestiti hanno permesso di finanziare l'acquisto di materiale militare principalmente da Francia, Germania e Stati Uniti. Inoltre, non bisogna dimenticare nemmeno l'indebitamento dei poteri pubblici per l'organizzazione dei Giochi olimpici nel 2004. L'ingranaggio del debito è stato oliato con consistenti mazzette da parte delle grandi compagnie transnazionali con lo scopo di ottenere dei contratti: Siemens è un esempio emblematico (...)

Elementi evidenti di illegittimità del debito pubblico

Innanzitutto c'è il debito contratto dalla dittatura dei colonnelli, che è quadruplicato tra il 1967 e il 1974. Con tutta evidenza questo rientra nella definizione di debito odioso.

Andando avanti, poi, troviamo lo scandalo dei Giochi olimpici del 2004. Secondo Dave Zirin, quando il governo ha annunciato orgogliosamente nel 1997 ai cittadini greci che la Grecia avrebbe avuto l'onore di accogliere, sette anni più tardi, i Giochi olimpici, le autorità di Atene e il Comitato olimpico internazionale prevedevano una spesa di 1,3 miliardi di dollari. Qualche anno più tardi, il costo era stato moltiplicato per quattro e raggiungeva 5,3 miliardi di dollari. Appena dopo i Giochi, il costo ufficiale aveva raggiunto i 14,2 miliardi di dollari. Oggi, secondo differente fonti, il costo reale supera i 20 miliardi di dollari.

Numerosi contratti siglati tra le autorità greche e grandi imprese private straniere stanno destando scandalo da diversi anni. Quei contratti hanno comportato un aumento del debito. Citiamo diversi esempi che hanno scandito le cronache greche:

Cita:
- diversi contratti sono stati firmati con la multinazionale Siemens accusata - sia dalla giustizia tedesca che da quella greca - di aver versato commissioni e mazzette al personale politico, militare e amministrativo greco per un valore complessivo che si avvicina al miliardo di euro. I principali dirigenti della Siemens-Hellas , che ha riconosciuto di aver "finanziato" i due grandi partiti greci, è fuggita nel 2010 in Germania e la giustizia tedesca ha rigettato la richiesta di estradizione avanzata dalla Grecia. Gli scandali includono la vendita, fatta da Siemens e dalle sue associate internazionali, del sistema antimissile Patriot (1999, 10 milioni di euro in mazzette), la digitalizzazione dei centri telefonici dell'Ote, l'Organismo greco di telecomunicazioni (mazzette per 100 milioni di euro), il sistema di sicurezza "C41", acquistato in occasione dei Giochi del 2004 e che non ha mai funzionato, la vendita di materiale alle ferrovie greche (Sek), del sistema di telecomunicazioni Hermes all'esercito, dell'equipaggiamento molto costoso venduto agli ospedali; - lo scandalo dei sottomarini tedeschi (prodotti da Hdw, assorbita dalla Thyssen) per un valore globale di 5 miliardi di euro, sottomarini che avevano fin dall'inizio il piccolo difetto di pendere pericolosamente..a sinistra (!) e di essere dotati di un equipaggiamento elettronico difettoso. Un'inchiesta giudiziaria su eventuali responsabilità (corruzione) degli ex ministri della Difesa è in corso.


E' del tutto normale presumere che debiti contratti per realizzare simili contratti siano viziati da illegittimità o da illegalità. Per questo devono essere annullati. Accanto a simili casi, però, è necessario comprendere l'evoluzione recente del debito greco.

La montatura dell'indebitamento nel corso dell'ultimo decennio

Il debito del settore privato si è largamente sviluppato nel corso degli anni 2000. Le famiglie, per le quali le banche ma anche tutto il settore commerciale privato (grande distribuzione, automobile, costruzioni) proponevano condizioni allettanti, hanno fatto ricorso all'indebitamento massiccio, così come le imprese non finanziarie e le banche che potevano attingere a prestiti a basso costo (tassi di interesse bassi e inflazione più forte dei paesi più industrializzati del'Unione come Germania, Francia, Benelux o Gran Bretagna). Questo indebitamento privato è stato il motore dell'economia greca. Le sue banche (alle quali occorre aggiungere le filiali greche delle banche straniere), grazie a un euro forte, potevano estendere le loro attività internazionali e finanziare a minor costo le loro attività nazionali. Hanno fatto ricorso al prestito a tutta forza (...)

Con le enormi liquidità messe a loro disposizione dalle banche centrali nel 2007-2009, le banche dell'Europa occidentale (soprattutto le banche tedesche e francesi ma anche quelle belghe, olandesi, britanniche, luxemburghesi, irlandesi) hanno prestato massicciamente alla Grecia (al settore privato e ai poteri pubblici). Bisogna tenere in conto il fatto che l'adesione della Grecia all'euro le è valsa la fiducia dei banchieri dei paesi dell'ovest europeo, ritenendo che i grandi paesi sarebbero corsi in soccorso in caso di problemi. Non si sono invece preoccupati della capacità della Grecia a rimborsare il capitale a medio termine. I banchieri ritenevano di poter assumere rischi molto elevati. La storia ha dato loro ragione, almeno finora, la Commissione europea e, in particolare, i governi francese e tedesco hanno dato un sostegno illimitato ai banchieri privati dell'Europa occidentale. Per questo, i governi europei hanno messo le finanze pubbliche in uno stato pietoso (...) I cittadini greci hanno tutto il diritto di aspettarsi che il preso del debito sia radicalmente ridotto e questo implica che i banchieri devono essere costretti a cancellare dei crediti dai loro libri contabili.

Il comportamento odioso della Commissione europea

Dopo lo scoppio della crisi, la lobby militar-industriale appoggiata dai governi tedesco, francese e dalla Commissione europea è riuscita a ottenere che il bilancio della difesa fosse appena intaccato mentre, allo stesso tempo, il governo del Pasok (partito socialista) ha effettuato tagli alle spese sociali. Ad esempio, in piena crisi greca, all'inizio del 2010, Recep Tayyip, primo ministro della Turchia, paese che mantiene delle relazioni tese con il suo vicino greco, si è recato ad Atene e ha proposto una riduzione del 20 per cento del bilancio militare dei due paesi. Il governo greco non ha raccolto la mano che gli è stata tesa. E' stato invece messo sotto pressione dalle autorità francese e tedesca che volevano garantire le proprie esportazioni di armi. In proporzione, la Grecia spende in armamenti molto che gli altri paesi dell'Unione europea. Le spese militari rappresentano il 4 per cento del Pil contro il 2,4 della Francia, il 2,7 della Gran Bretagna, il 2 per cento del Portogallo, l'1,4 della Germania, l'1,3 della Spagna, l'1,1 del Belgio. Nel 2010 la Grecia ha acquistato dalla Francia sei fregate di guerra (2,5 miliardi di euro) e degli elicotteri da guerra (400 milioni). Dalla Germania ha acquistato 6 sottomarini per 5 miliardi di euro. La Grecia è stata uno dei cinque più importanti importatori di armi in Europa tra il 2005 e il 2009. L'acquisto di aerei da combattimento rappresenta, da solo, il 38 per cento del volume delle sue importazioni, in particolare con l'acquisto di 26 F-16 (Stati Uniti) e di 25 Mirages 2000 (Francia), quest'ultimo contratto dal valore di 1,6 miliardi di euro. La lista dell'equipaggiamento francese venduto alla Grecia non si ferma qui: ci sono anche veicoli blindati (70 Vbl), elicottoeri NH90, missili Mica, Exocet, Scalp, e droni Sperwer. Gli acquisti della Grecia ne hanno fatto il terzo cliente dell'industria della difesa francese nel corso del decennio trascorso.

A partire dal 2010, i tassi di interesse sempre più elevati, imposti dai banchieri e dagli altri attori dei mercati finanziari con l'appoggio della Commissione europea e del Fmi, hanno prodotto un classico effetto "palla di neve": il debito greco prosegue una curva al rialzo poiché le autorità ricorrono al prestito per rimborsare gli interessi (e una frazione del capitale precedentemente preso in prestito). I prestiti concessi a partire dal 2010 alla Grecia dai paesi membri dell'Unione europea e dal Fmi non puntano affatto a soddisfare gli interessi della popolazione, al contrario i piani di austerità messi in atto comportano molteplici attacchi ai diritti sociali. E' a questo titolo che la nozione di "debito illegittimo" dovrebbe essere loro applicata e contestato il loro rimborso (...)

http://www.globalist.it/Detail_News_Dis ... bito-greco



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 Oggetto del messaggio: Re: Il grande inganno: la moneta e il prestito
MessaggioInviato: 09/02/2015, 21:06 
Grecia e Bce: avete capito o no chi governa davvero?

Non chiamatele pressioni, sono ricatti. Non parlate di separazione di poteri, al vertice dell’Unione europea non esistono. Sto parlando, ovviamente, del trattamento che l’”Europa” sta riservando alla Grecia.

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Quando la Banca centrale europea annuncia che da martedì non accetterà più i titoli pubblici greci a garanzia dei prestiti bancari, compie un gesto politico, dalla forza dirompente, paragonabile a un atto militare. Di fatto priva le banche di liquidità, ed come se si riducesse l’ossigeno a un paziente reduce da una lunga malattia. Gli spin doctor della Bce hanno presentato la decisione alla stregua di “pressioni” sul governo greco; in realtà è una forma di ricatto, che dimostra, ancora una volta, come in questa Europa la democrazia sia più formale che sostanziale e come la volontà popolare non abbia possibilità di affermazione non appena contrasta con gli interessi e i piani delle élite europee.

Fuor di metafora: Draghi ha messo Tsipras con le spalle al muro: se persiste sulla strada della rinegoziazione del debito, le banche greche, nel giro di poche settimane o forse di pochi giorni, si troveranno senza fondi, alcune chiuderanno, la gente assalirà, inutilmente, bancomat e sportelli, l’economia si fermerà. A quel punto Tsipras avrà di fronte a sé due alternative: rompere definitivamente e uscire dall’euro o chinare la testa.

Secondo voi come finirà?

L’effetto, se questo scenario dovesse realizzarsi, sarebbe disastroso per la nostra democrazia: dimostrerebbe che i vari Syriza, Podemos, eccetera non hanno alcuna possibilità di realizzare le proprie promesse elettorali e che ai popoli europei non resta in realtà che una scelta: applicare i diktat della Troika con un premier di centrosinistra o applicare i diktat della Troika con un premier di centrodestra. Cambia l’etichetta, non la sostanza.

Nell’Europa di oggi, chi controlla la moneta, ovvero l’euro, di fatto rappresenta il potere più forte, condizionante in quanto ostativo, di tutte le istituzioni nazionali ed europee.

Un potere che è assoluto. A chi risponde la Bce? A nessuno. Qual è il contropotere della Bce? Non esiste. Chi può giudicare la Bce? Nessun Tribunale, la Banca centrale beneficia di fatto di un’immunità assoluta.

Ma, vien da pensare, concetti che pensavamo sacri come la tripartizione dei poteri, la sovranità popolare? Spariti in un colpo. Non contano più, perché con la pretesa di proteggere la banca dalle interferenze dei politici, si è di fatto creato un feudo senza precedenti che ha potere di vita, di sofferenza (tanta sofferenza) e di morte su tutti i cittadini europei.

Con la consueta dose di ipocrisia: all’indomani del voto in Grecia il presidente della Bce Mario Draghi, della Commissione Ue Jean Claude Juncker, del Consiglio Danald Tusk e dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem si sono riuniti per esaminare la situazione e coordinare la risposta.

Scusate sarò un po’ tonto: ma se la Banca centrale europea deve essere immune dall’influenza dei politici, perché deve coordinarsi con istituzioni politiche? Draghi non dovrebbe immischiarsi di questioni politiche e men che meno partecipare a decisioni che, in una vera democrazia, spetterebbero ai rappresentanti del popolo. E invece l’indipendenza vale solo verso i politici nazionali, non ai vertici dell’Unione europea e non solo perché essi non hanno piena legittimità popolare. I leader politici, economici, monetari dell’Unione europea condividono un disegno, un progetto, un metodo di gestione del potere.

A quei livelli le barriere non contano. Bisogna mantenere la rotta. E dimostrare a tutti i cittadini europei che il destino è segnato.

http://blog.ilgiornale.it/foa/2015/02/0 ... a-davvero/



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 Oggetto del messaggio: Re: Il grande inganno: la moneta e il prestito
MessaggioInviato: 10/02/2015, 10:00 
Il vaso di Pandora è aperto! Siano ora condannati i traditori dei popoli d'Occidente

Cita:
Hsbc, Falciani: dietro ai conti «un banchiere e clienti vicini ai politici»
Sarkozy e la lista per imporre la troika ad Atene. C’era la madre di Papandreou con mezzo miliardo

«Pur avendo migliaia di depositi, la Hsbc di Ginevra realizzava il suo vero guadagno grazie a una sessantina di clienti — imprese, imprenditori, fondi d’investimento — che avevano un potere enorme: in cambio di soldi che lasciavano in gestione potevano ottenere tutto ciò che volevano».

Sono loro i sessanta uomini d’oro di SwissLeaks. Parola di Hervé Falciani. È lui che ha dato origine allo scandalo che coinvolge il colosso bancario, l’ex impiegato, i cui file sui titolari di 100 mila conti segreti utilizzati per evadere il Fisco, per riciclare denaro del traffico di armi e droga e per finanziare il terrorismo (a cominciare da Al Qaeda e Osama Bin Laden), sono riportati da domenica in tutto il mondo grazie al Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (Icij). Falciani ha scritto un libro in Italia, «La cassaforte degli evasori», che esce la settimana prossima. Insieme ad Angelo Mincuzzi, giornalista del Sole 24Ore, racconta come ha svelato il caso, il ruolo dei vari Stati, le vicissitudini personali. Un libro che il Corriere può anticipare.

Sostiene Falciani che «il potere della banca è legato ai suoi più importanti clienti e al controllo che può esercitare grazie a queste enormi fortune e all’intreccio di interessi di clienti, manager e politici». Per Falciani, i cittadini italiani sono «diecimila», e, secondo quanto hanno potuto vedere gli investigatori italiani, ci sarebbero anche clienti «vicini a politici di centrodestra e al Vaticano, tra cui un banchiere». Oltre ai vari personaggi del jet set , i cui nomi sono stati pubblicati domenica scorsa da Le Monde e dalle altre testate internazionali. E poi «mafiosi», interessavano molto agli investigatori italiani, «e li hanno trovati». Il «valore» dei clienti italiani sarebbe pari a 8 miliardi di euro.

Tra i clienti d’oro, Falciani nel libro fa i nomi di due persone, eminenti esponenti di due Paesi del «fronte Sud» della Ue: Spagna e Grecia. Dice: «L’uomo più ricco della Spagna, Emilio Botin del Banco Santander (di cui è stato proprietario fino alla morte, avvenuta il 10 settembre 2014), era uno dei clienti della Hsbc di Ginevra». Poi aggiunge un altro cognome e un altro conto importante, quello della madre dell’ex primo ministro greco George Papandreou, che «aveva un conto di 500 milioni di euro».

Il fatto è che la lista degli «uomini d’oro» della Hsbc — in possesso di alcuni Paesi già da alcuni anni — sarebbe stata usata, secondo l’ex impiegato Falciani, per imporre politiche di austerity ad altri Paesi. Questo, secondo lui, almeno il caso della Grecia. Falciani ricorda Papandreou e parla di «pressione e di ricatto». Rivelazioni destinate a deflagrare a poche ore dall’Eurogruppo che domani deciderà il destino del Paese guidato da Alexis Tsipras. «Nel 2011 la guida delle negoziazioni con la troika sul salvataggio della Grecia fu affidata a Sarkozy (l’ex presidente francese, ndr), che aveva quella lista e, conoscendone i nomi, poteva fare pressione su Papandreou», scrive Falciani.

E ancora: «Come era avvenuto negli Stati Uniti, la lista della Hsbc fu usata come arma di ricatto e merce di scambio. In Grecia l’elenco scomparve... In Grecia, come altrove, non è mai stata avviata formalmente alcuna indagine». Falciani si occupa anche del ruolo che ebbe in Francia nel gestire il caso della lista degli evasori, da ministro delle Finanze, l’attuale direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi) Christine Lagarde. Mentre la vittoria del socialista François Hollande sarebbe servita ad imprimere una svolta alle indagini.

Lui, Falciani, in fuga dalla Svizzera, con i file nascosti nel deep web, fu ascoltato già molti anni fa e messo sotto protezione dagli uomini del Fisco americano, l’Irs (gli «Untouchables» che portarono alla sbarra Al Capone), ben prima della tutela avuta sul territorio spagnolo. L’interesse degli americani in questa storia si riassume, secondo Falciani, in una guerra delle valute (dollari contro franchi svizzeri) e nella necessità della lotta al finanziamento del terrorismo.

Il libro (edito da Chiarelettere) si chiude con la pubblicazione di un documento importante: l’accordo standard che l’Hsbc firmava con gli intermediari che presentavano nuovi clienti, cui veniva riconosciuto il 25% delle commissioni.

http://www.corriere.it/economia/15_febb ... 55e9.shtml



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 Oggetto del messaggio: Re: Il grande inganno: la moneta e il prestito
MessaggioInviato: 11/02/2015, 00:28 
Cita:

Breve storia della nascita della Federal Reserve

Nel 1907 il sistema bancario americano fallì. Per salvare il sistema, il governo degli Stati Uniti vendette il controllo dell’economia ad un gruppo di banchieri privati.

di Alex Gorale

Il sistema della Federal Reserve degli Stati Uniti d’America è una società privata per azioni. La frase non è in contraddizione: il sistema è un ibrido pubblico/privato. Reso legge da Woodrow Wilson nel 1913, il congresso riconosce quella banca privata, conosciuta come la Federal Reserve, come la banca centrale che controlla il sistema bancario americano. Venne istituita per realizzare tre obiettivi: massimizzare l’impiego, stabilizzare i prezzi, e mantenere moderati i tassi d’interesse a lungo termine. Da allora il suo potere si è espanso notevolmente. Oggi controlla la politica monetaria degli Stati Uniti e cura gli interessi del dollaro. Supervisiona e regola le istituzioni bancarie e fornisce servizi bancari al proprio governo e ad altri.

La Fed è la padrona dell’universo.

L’imperialismo Americano è un effetto collaterale dell’egemonia del dollaro. Il potere degli Stati Uniti non è legato al suo complesso militare, al numero di bombe che possiede, al suo sistema democratico, ai suoi sindacati o ad un sogno. Il vero potere è il fatto che il Dollaro Americano è usato come riserva monetaria mondiale. Fintantochè una nazione od un popolo useranno il dollaro, la Federal Reserve sarà in grado di appropriarsi della loro ricchezza a volontà.



Il raggiro a lungo termine: truffare una nazione intera

L’attività bancaria centrale è solo un termine che identifica un moderno processo che converte il denaro in potere. La Federal Reserve non è gli Illuminati. Questo articolo non vuole denunciare una cospirazione o fare speculazioni politiche. Non sono un cospirazionista (a volte forse…). C’è un resoconto storico, ed è la storia di come siamo arrivati a questo punto. La storia della Federal Reserve è tanto furtiva quanto il suo nome.

La Federal Reserve che conosciamo è la terza incarnazione nel processo dell’istituzione di una banca centrale negli Stati Uniti. La First Bank degli USA fu costituita nel 1791. Il politico di supporto che promosse l’espansione del potere federale nel reame fiscale e monetario fu Alexander Hamilton. Di base in Philadelphia (Pennsylvania), Thomas Jefferson, James Madison, e George Clinton si opposero alla First Bank degli USA. Dopo un mandato durato vent’anni, il supporto necessario per il rinnovo non fu votato dal Congresso, con un pareggio che fu rotto da Clinton.



Alexander Hamilton era un lacchè degli interessi corporativi. Anzi, Hamilton era un lacchè delle multinazionali alla ricerca della propria azienda. Trovò la sua casa nel governo degli Stati Uniti. Divenuto orfano all’età di 11 anni, un istituto privato di beneficienza lo mandò al college. Ripagò i loro sforzi promuovendo il nazionalismo, un forte governo centrale e creando la base necessaria al Congresso perchè potesse accumulare un debito pubblico. La verà eredità di Hamilton è quel liquame che ricopre il cuore di ogni moderno politico e lobbista.



Quando non c’era ancora una banca centrale che emettesse una moneta per conto del governo federale, le banche private, gli stati e le organizzazioni emettevano la propria moneta. Anche i singoli individui avevano la possibilità di creare la loro moneta. Come ogni altra merce, la moneta competeva per il favore dei consumatori. Se non valutavo un dollaro texano quanto una sterlina della Pennsylvania non ero obbligato ad accettarlo. Può sembrare chaos, ma era meglio delle alternative. Come minimo, questo sistema a diverse valute forzava i singoli stati ed organizzazioni a competere gli uni con gli altri. La nazionalizzazione delle banche con il sistema Hamiltoniano le unì invece tutte assieme... contro di noi.

Dopo la guerra del 1812 l’economia americana stava soffrendo. Durante la seconda guerra per l’indipendenza, le forze britanniche si erano inoltrate fino a Washington D.C. e diedero fuoco alla Casa Bianca. Nel 1816, cinque anni dopo la dissoluzione della First National Bank, la Second National Bank fu costituita da James Madison. Come direbbero dei cospirazionisti, un anno dopo essere stata dissolta la prima banca nazionale che faceva gli interessi principalmente dei banchieri oltreoceano, l’impero britannico estende le guerre napoleoniche negli Stati Uniti per fermare l’economia. Ma come ho già detto, qui non stiamo sostenendo questo complotto.


Andrew Jackson: l’americano tosto e bigotto


Il settimo presidente degli Stati Uniti fu catturato e torturato da soldati britannici all’età di 13 anni. Dopo aver aiutato a liberare gli Stati Uniti, cofondò il Tennesse, vinse le elezioni del senato USA ed il suo seguito nel tempo fondò il partito democratico. Condusse una illustre carriera militare, spingendo gli indiani fuori dalle proprie terre durante la conquista del West, e fu proprietario di centinaia di schiavi. Uccise un uomo a duello per difendere l’onore di sua moglie, ed a seguito di quell’evento un proiettile nel pettò lo accompagnò fino alla fine dei suoi giorni, molti anni dopo.

A Murray Rothbard viene solitamente accreditata la frase “l’odio è la mia musa”, ma l’intensità e la freddezza dell’odio che Jackson nutriva nei confronti delle banche centrali in confronto rende il sentimento di Rothbard uno scherzo. Jackson sosteneva l’idea che il governo potesse avere reali poteri, ma sapeva che le banche centrali servivano gli interessi dei ricchi e degli investitori esteri. La sua corsa verso la presidenza fu alimentata da giuste critiche al vetriolo verso quelle azioni politiche nascoste che i suoi contendenti per primi usarono per sconfiggerlo nella prima elezione presidenziale a cui partecipò. Quando la Second Bank degli Stati Uniti ripropose il suo atto costitutivo al congresso nel 1832 ottenne il supporto dal Congresso. Ma Jackson si oppose con un veto.

Quell’uomo non era certo un buon modello di essere umano. Era vendicativo, perfido, e chiaramente bigotto. Ma anche uno ******* del genere non era disponibile a far soggiogare una intera nazione ad una banca nazionale. Era un uomo brutale per tempi brutali. Era noto per il suo carattere rabbioso, che terrorizzava i suoi oppositori. Era alto quasi un metro e novanta, capelli rossi e profondi occhi azzurri, e soffriva di dolori cronici.

La pallottola che alloggiava nel suo petto gli portava violenti colpi di tosse che gli scuotevano il corpo intero e che gli facevano sputare sangue. Alcuni sostengono che le sue ultime parole sul letto di morte furono “Ho ucciso le banche”. Non ho mai trovato prove a sostegno di questa tesi, o su quello che è scritto sulla sua lapide. Forse non è una citazione corretta. La citazione “La banca, signor Mr. Van Buren, sta cercando di uccidermi, ma io la ucciderò.” compare però nell’autobiografia di Martin Van Buren.

Per vendicarsi, il presidente della Second Bank Nicholas Biddle, creò una crisi finanziaria. Conosciuta come la Guerra Della Banche, fu una lotta tra i democratici Jacksoniani ed i nazionalisti Repubblicani per decidere il fato della banca centrale. Jackson, per paura che Biddle si rendesse vani i suoi sforzi, decentralizzò i depositi federali della National Band in più organizzazioni private. Nel 1834 il secondo tentativo di istituzione di una banca centrale quindi fallì.


Il Sistema della Nostra Schiavitù

Nel 1907 gli Stati Uniti erano l'unica potenza finanziaria al mondo senza una banca centrale. La Knickerbocker Trust Company era una banca americana a New York fondata nel 1884 dall'amico di J.P. Morgan, Frederick Eldrige. Nel 1907 usò i suoi fondi per tentare di monopolizzare il mercato del rame – comprandone la fornitura e aspettando che la domanda salisse per poi rivenderlo... lentamente. Il tentativo fallì quando organizzazioni indipendenti incanalarono milioni di dollari nel mercato... il libero mercato schiaffeggiò il cattivo attore. Quando la notizia divenne pubblica, venne innescata una corsa agli sportelli bancari e le banche cominciarono a rifiutare il credito della Knickerbocker. Le azioni di Wall Street crollarono, scendendo del 50%. Le banche iniziarono a ritirare le riserve dalle banche di New York.

Poiché Wall Street e le grandi banche stavano guadagnando potere, Woodrow Wilson si rivolse a loro affinché il sistema bancario statunitense non crollasse. Si rivolse al famoso imprenditore J.P. Morgan affinchè salvasse le banche. Se avesse iniettato il loro capitale privato nel sistema bancario degli Stati Uniti, in cambio sarebbe stata formata una terza banca centrale.– La Federal Reserve.

Morgan effettuò enormi prestiti col sistema bancario centrale britannico. Nelson Aldrich, un senatore repubblicano, venne inviato in Europa. In un primo momento si oppose alle banche centrali ma dopo aver visto il sistema monetario della Germania, ne divenne sostenitore. Aldrich incontrò diversi banchieri di New York e abbozzarono un disegno di legge. Il Piano Aldrich, come era conosciuto, trovò opposizione al Congresso proprio poiché egli aveva stretti legami con J.P. Morgan e John Rockefeller Jr. (genero di Aldrich). I democratici progressisti sostenevano il Piano di Aldrich mentre i democratici conservatori si battevano per un sistema decentralizzato e libero da Wall Street.

Woodrow Wilson supportò il Piano e lo utilizzò come base per il Federal Reserve Act. Venne approvato nel 1913.
Gli affari andavano bene per la terza banca centrale. Dopo la prima guerra mondiale, gli Stati impararono che la guerra era costosa. Le richieste iniziali di ripagamento dopo la resa tedesca ammontavano a 226 miliardi di marchi d'oro. Sulla Germania gravavano 30 miliardi. In precedenza la Germania aveva pagato 20 miliardi in oro, materie prime, navi e titoli azionari. Aveva un grande debito nei confronti degli Stati Uniti.

Alla fine della seconda guerra mondiale, i paesi europei erano devastati. Le loro industrie, la loro produzione e le loro economie erano state convertite per servire l'esercito. Ironia della sorte, il 100% di occupazione non è una cosa salutare quando tutti sono impiegati per combattere una guerra. Era necessario un sistema per formalizzare il mezzo attraverso il quale sarebbe stato rimborsato il debito. Prima di andare avanti, le nazioni sovrane del mondo avrebbero dovuto concordare su un sistema monetario. Settecentotrenta rappresentanti di quarantaquattro nazioni alleate si riunirono a Bretton Woods in New Hampshire. I delegati crearono l'accordo di Bretton Woods, che istituì il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Il sistema richiedeva che ogni nazione adottasse una banca centrale e un tasso di cambio valutario sostenuto dall'oro.

All'epoca gli Stati Uniti controllavano due terzi dell'offerta d'oro mondiale. I delegati degli Stati Uniti chiesero che i debiti potessero essere pagati solo in oro e dollari. Le rappresentazioni sovietiche rifiutarono di ratificare l'accordo. Sostenevano che le istituzioni erano rami di Wall Street.

Scienza Keynesiana


Citazione:


"Si dice che Lenin abbia dichiarato che il modo migliore per distruggere il sistema capitalista fosse quello di svilire la moneta. Con un continuo processo di inflazione, i governi possono confiscare, segretamente e inosservati, una parte importante della ricchezza dei loro cittadini. Con questo metodo non solo confiscano, ma lo fanno arbitrariamente; e mentre il processo impoverisce i molti, arricchisce i pochi. La vista di questo riarrangiamento arbitrario di ricchezza non solo colpisce la sicurezza, ma anche la fiducia nella distribuzione della ricchezza. Coloro ai quali il sistema porta guadagni inattesi, persino al di là delle loro aspettative o desideri, diventano i "profittatori", l'oggetto dell'odio della borghesia, che l'inflazionismo ha impoverito, e del proletariato. Con il procedere dell'inflazionismo e l'oscillazione selvaggia del valore della moneta di mese in mese, tutti i rapporti tra debitori e creditori, che costituiscono il fondamento ultimo del capitalismo, diventano così disordinati da divenire quasi privi di significato; e il processo di confisca della ricchezza degenera in un gioco d'azzardo ed una lotteria.

Citazione:

Lenin aveva certamente ragione. Non vi è mezzo più sicuro e subdolo per rovesciare l'attuale base della società rispetto a quello di svilire la valuta. Il processo coinvolge tutte le forze nascoste della legge economica sul lato della distruzione, e avviene in un modo che nemmeno un uomo su un milione può diagnosticarlo."

-- John Maynard Keynes, Le Conseguenze Economiche della Pace

Di primo acchito John Keynes potrebbe non sembrare un alleato. Keynes scrisse il manuale di istruzioni per defraudare nazioni di persone. Era comunque un uomo brillante, e gli effetti del suo lavoro non devono essere fonte di rancore.
Nel 1971 Nixon terminò la convertibilità dei dollari in oro. Dichiarò finito il sistema di Bretton Woods e il dollaro passò dall’essere cartamoneta come controvalore per l'oro a cartamoneta fiat, cioè solo carta.

Se scavo un buco nella terra e trovo un'oncia d'oro, sono fortunato. L'oro ha un certo valore e applicazioni nella vita reale. É ricercato per i gioielli, per essere una risorsa limitata, per essere difficile da trovare e per le sue proprietà uniche nel campo della scienza. Perché vendere la mia fortuna in un banco dei pegni se posso stampare la mia cartamoneta?

Potrei stampare 1000 pezzi di carta e renderne ognuno riscattabile a 1/1000 di un'oncia d'oro. Potrei verificare le mie riserve mostrando l'oro, o depositandolo presso un fornitore affidabile e ricevendo una documentazione che garantisce la sua integrità. Coloro che accetterebbero la mia cartamoneta potrebbero venire da me, o andare dal mio titolare di deposito, e scambiarla per 1/1000 d’oncia d'oro.

La cartamoneta risolve tanti problemi. Innanzitutto l'oro è pesante ed è difficile da trasportare. In secondo luogo, spendere 0.00001 once d'oro per una caramella è impraticabile. Inoltre il processo di separazione di una piccola quantità come la suddetta sarebbe impraticabile e probabilmente molto costoso. In questo esempio, la cartamoneta funge da "astrazione" della mia capacità di spesa e da certificato di riscatto per qualcosa di valore tangibile.

Supponendo che la domanda d'oro rimanga coerente, ho il controllo completo sul valore della cartamoneta. Se, nell'esempio precedente, spendessi tutti i miei soldi di carta, ma volessi far continuare la festa potrei stampare altri 1000 pezzi di carta, creando un sistema a riserva frazionaria. Non potrei onorare una conversione a 1/1000 di un'oncia d'oro per banconota perché ora in circolazione ci sarebbero 2000 banconote. Il mio sistema crollerebbe o chiunque lo stesse usando perderebbe metà dei suoi risparmi.

Ma non finisce qui.

Potrei continuare a stampare e stampare. Se stampassi altre 99,000 banconote, le 1000 iniziali avrebbero perso 100 volte il loro potere d'acquisto. Se per esempio prima un dollaro di carta acquistava una caramella, ora bisognerebbe spenderne 100. Questa è l'inflazione.

Il punto cruciale del potere della Federal Reserve sta nella centralizzazione. Non ha concorrenti, e il suo dominio è assicurato dall'esercito al servizio del governo degli Stati Uniti. Poiché molti paesi e persone accettano dollari, la Federal Reserve ha la capacità di estrarre ricchezza da loro attraverso la stampa di denaro (proprio come facevo io nel mio esempio precedente). Se volete fermarla... beh, buona fortuna perché dovreste negoziare col complesso militare/industriale. Ah, e non dimenticate che i dollari hanno valore solo perché lo dice il governo.


Scommettere sul futuro dei nostri figli

Tassare il lavoro è il potere di un governo. La moneta fiat non è l’abilità di un governo di dire “Un pezzo di carta compra una tavoletta di cioccolato”. La moneta fiat è la capacità del governo di arrivare nelle tue tasche senza che tu possa scegliere altrimenti. Quando il governo estende il credito o stampa nuova moneta, la sua fedeltà dipende dalla capacità di tassarti. La rendita netta dipende da quanta ricchezza riesce a togliere da un sistema economico. Non importa se requisisce la proprietà od il danaro guadagnato, quello che conta è la sua capacità nel farlo. Questa capacità si ferma alla misura in cui il governo è disposto a utilizzare la paura, la minaccia, la coercizione e la violenza.

Dal 1998 al 2009, Liberty Services ha scambiato banconote della Federal Reserve (Dollari), per Liberty Dollars. Liberty Services dichiarò che la Federal Reserve era incostituzionale. I Liberty Dollars erano monete coniate in argento e oro. Il governo federale arrestò e perseguitò Bernard von NotHaus, l’inventore2. Un raid dell’FBI negli uffici della Liberty Dollar terminò con il sequestro di oltre due tonnellate di monete, computer e conti LD. NotHaus fu incriminato per “cospirazione di possesso e vendita di monete simili e con sembianza di monete con una denominazione di più di 5 centesimi e monete d’argento assomiglianti a vere monete degli Stati Uniti di valore di 5 dollari o più, [...] con l’intento di defraudare [...]”
NotHaus fu giudicato colpevole e incarcerato per 15 anni, con una multa di 250.000 mila dollari e forzato a restituire 16.000 sterline di metalli preziosi al governo federale.



FBI.gov riportò nella propria accusa “Imputato condannato per aver coniato la sua moneta”: “Tentativi di delegittimare la valuta di questo paese sono semplicemente una forma di terrorismo interno” -- l’avvocatessa statunitense Tompkins annunciando il suo verdetto -- “Mentre queste attività contro il governo non coinvolgono violenze, sono altrettanto insidiose e rappresentano un chiaro e presente pericolo per la stabilità economica di questo paese”. Aggiunse: “Siamo determinati a contrastare queste minacce tramite infiltrazione, interruzione e smantellamento di organizzazioni che abbiano l’obiettivo di modificare la legittimità della nostra forma di governo.”

Cosa c’è di democratico nell’aver fornito a politici del passato la possibilità di appoggiare disperati e falliti uomini d’affari, vendendo loro la possibilità di controllare i due terzi dei risparmi del mondo intero? Non ricordo di aver dato il mio consenso a questi termini. Quando mai nell’intera storia del sistema bancario centralizzato degli Stati Uniti c’è stato un processo democratico?

Bitcoin è una strada pacifica e non-violenta per tirarsi fuori da un sistema che trasforma i dollari in mezzi per combattere guerre che servono a mantere una obsoleta e fallimentare politica monetaria. Bitcoin mantiene la tua ricchezza in un posto che soldati e spie non possono raggiungere. Mette in sicurezza la tua ricchezza dalla cattiva gestione di altre persone che non hai mai incontrato, a cui non interessa nulla di te e che non sanno nulla di te.

Queste persone prendono decisioni sulla tua vita che hanno un peso più rilevante rispetto a quelle che potresti prendere tu. Partecipare a Bitcoin vuol dire rendersi volontari a fare da cavia per un sistema che speri possa portare a noi ed ai nostri figli un futuro migliore e più trasparente, con molta meno violenza.

Un buon software, decentralizzato e autonomo, che mantiene una risorsa digitale scarsa e limitata, senza nessuna copertura, ma supportato da una rete di potenza di calcolo imparziale non è l’incarnazione della moneta perfetta. Ma che sicuramente è infinitamente migliore di una moneta finanziata e tenuta in piedi da bombe e guerre.

Fonte: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4647



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 Oggetto del messaggio: Re: Il grande inganno: la moneta e il prestito
MessaggioInviato: 11/02/2015, 08:33 
Gran bel pezzo max! Credo che lo userò anche sul blog!

La citazione della frase di Lenin sulla moneta e la medesima considerazione di keynes valgono oro...

Grazie!

[;)]



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 Oggetto del messaggio: Re: Il grande inganno: la moneta e il prestito
MessaggioInviato: 01/03/2015, 17:57 
Cita:
Quei dubbi su Morgan Stanley che controlla l'agenzia S&P: così specularono sull'Italia

Nel 2011, in seguito al downgrade, Italia costretta a pagare 2,5 miliardi di euro alla Morgan Stanley. Peccato che la banca sia tra gli azionisti di S&P che ci aveva declassato. La maxi multa venne liquidata nel decreto Salva Italia voluto da Monti


Qualcosa, anzi molto, non torna nei fatti che si susseguirino in quei mesi che portarono Mario Monti a Palazzo Chigi

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Si è parlato a lungo del golpe bianco che obbligò l'allora premier Silvio Berlusconi a fare un passo indietro. Adesso la procura di Trani aggiunge un tassello molto importante all'inchiesta legando gli strani rapporti tra la Morgan Stanley e Standard & Poor's. Nel 2011 il governo italiano fu costretto a pagare alla banca statunitense 2,5 miliardi di euro dopo il downgrade subito da Standard & Poor’s. Come spiega il Corriere della Sera, la multa è regolamente prevista, in caso di declassamento, da una clausola di un contratto di finanziamento. Peccato che Morgan Stanley risulti tra gli azionisti di Mc Graw Hill, gigante dell’informazione che controlla proprio Standard Poor’s.

Giovedì prossimo, a Trani, riaprirà il processo contro le agenzie di rating Standard & Poor's e Fitch che nel 2011 contribuirono a spingere l'Italia a un passo dal default. Le due agenzie di rating sono, infatti, accusate di aver manipolato il mercato generando il panico e alimentando speculazioni ai danni del Belpaese. Nel mirino i report dell'8 e dell'11 luglio 2011 che, declassando il sistema Italia, causarono un ribasso senza precedenti a Piazza Affari e portarono lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi ai massimi di sempre. Proprio in seguito al downgrade Morgan Stanley, che possiede parte di Standard & Poor's, ha deciso di far valere la clausola che obbligava l'Italia declassat a sborsare 2,5 miliardi di euro. Il capo della direzione debito pubblico del ministero dell'Economia, Maria Cannata, ha spiegato ai pm che il dicastero non provò a rinegoziare la clausola per evitare che il mercato non gli si rivoltasse contro. Dal momento che non c'erano nemmeno iu etmpi tecnici per consultare l'Avvocatura dello Stato, il ministero si limitò a chiedere che non tutta la somma dovuta venisse liquidata subito.

Sul banco dei testimoni è finito anche l'ex premier Mario Monti che, secondo un retroscena mai smentito, definì il declassamento "un attacco all’Europa". Davanti ai pm, però, il Professore ha ridimensionato il giudizio: "Non ero in grado allora, e non sono in grado oggi, di dire se è giudizio corretto o no. E anche se lo avessi detto allora sarebbe stato un giudizio viziato da parzialità". "Il rating è materia opinabile - ha aggiunto davanti ai pm - scelsi di non criticare S&P perché anche se portava a una conseguenza negativa per l’Italia, quella tripla B, le motivazioni dell’analisi mi davano molto conforto. Perchè sottolineavano come fattore positivo, il caso italiano e la politica che, al governo da due mesi, avevamo messo in atto". Peccato che, come fanno notare i pm, a Morgan Stanley vennero liquidati nel decreto Salva Italia.


http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 00458.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Il grande inganno: la moneta e il prestito
MessaggioInviato: 01/03/2015, 18:13 
vimana131 ha scritto:
Quei dubbi su Morgan Stanley che controlla l'agenzia S&P: così specularono sull'Italia

http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 00458.html


Dubbi? Quali dubbi?! ... ORMAI SONO CERTEZZE!

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 Oggetto del messaggio: Re: Il grande inganno: la moneta e il prestito
MessaggioInviato: 01/03/2015, 22:18 
Cita:
Proprio in seguito al downgrade Morgan Stanley, che possiede parte di Standard & Poor's, ha deciso di far valere la clausola che obbligava l'Italia declassat a sborsare 2,5 miliardi di euro.


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