Nocover è la resurrezione del corpo ^_^...alla fine dei tempi dopo il giorno del giudizio chi lo avrà meritato risorgerà della morte con un nuovo corpo incorruttibile e vivrà in eterno
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Di nuovo si tratta di rinascere ad una nuova vita e non della perpetuazione della morte in vita.
La risurrezione del corpo.
Con la morte che noi conosciamo è solo il corpo che cessa di vivere, ma non per sempre e questo ci è attestato dalla Scrittura che dice:
"...e se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi" (Romani 8:11); ed ancora:
"...infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo (Gesù) è venuta la risurrezione dei morti" (1° Corinzi 15:21).
Ricordiamoci le parole che Gesù disse a Marta, prima della risurrezione di Lazzaro: "Gesù le disse: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia, vivrà" (Giovanni 11:25).
Per questa viva speranza di risurrezione, il credente non teme la morte e non considera la vita del proprio corpo più di tanto.
Gesù disse: "...ma a voi che siete miei amici, io dico: Non temete coloro che uccidono il corpo, e che dopo ciò, non possono far nulla di più" (Luca 12:4).
Le membra, o tutto l'intero corpo non valgono più dell'anima.
Per questo ci viene detto: "Ora, se l'occhio tuo destro ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; poiché vale meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, e non sia gettato l'intero tuo corpo nella geenna" (Matteo 5:29).
Circa questa speranza dei cristiani, la risurrezione del corpo, ci parla bene San Paolo nella sua prima lettera ai Corinzi: "Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati, in un momento, in un batter d'occhio, al suon dell'ultima tromba. Perché la tromba suonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati.
Poiché bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità, e che questo mortale rivesta immortalità.
E quando questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità, e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: La morte è stata sommersa nella vittoria. O morte, dov'è la tua vittoria? O morte, dov'è il tuo dardo?" (1° Corinzi 5:51-55)
Questo mutamento del corpo di carne corruttibile in un corpo incorruttibile è la redenzione o glorificazione del nostro corpo.
La Scrittura, parlando dei credenti dice: "…ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, anche noi stessi gemiamo in noi medesimi, aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo" (Romani 8:23).
Nella prima lettera ai Tessalonicesi San Paolo introduce un altro concetto su cosa sia la morte dicendo: "Or, fratelli, non vogliamo che siate in ignoranza circa quelli che dormono, affinché non siate contristati come gli altri che non hanno speranza.
Poiché, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, così pure, quelli che si sono addormentati, Iddio, per mezzo di Gesù, li ricondurrà con esso lui.
Poiché questo vi diciamo per parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con potente grido, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo insieme con loro rapiti sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre col Signore" (1° Tessalonicesi 4:13-17).
Il radunamento dei santi con il Signore, come abbiamo letto, avverrà senza che alcuno preceda gli altri.
Per inciso, come abbiamo potuto leggere, consideriamo anche che San Paolo, riferendosi a quelli che comunemente ed erroneamente chiamiamo "morti" li definisce come "quelli che dormono", confermando il mistero della risurrezione con la stessa espressione usata da Gesù nel definire la "morte" del corpo di Lazzaro.
A tal proposito Gesù disse: "… Il nostro amico Lazzaro si è addormentato; ma io vado a svegliarlo" (Giovanni 11:11).
La vera morte è considerata nella Scrittura quella dell'anima e non quella del corpo, per questo Gesù disse in altra occasione: "…lascia i morti seppellire i loro morti; ma tu và ad annunziare il regno di Dio" (Luca 9:60).
Antonio Strigari
http://www.incontraregesu.it/studi/risurrezione.htm