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MessaggioInviato: 22/12/2010, 13:06 
STUDENTI IN PIAZZA, SCONTRI A PALERMO. A ROMA CORTEO VERSO L'ATAC -DIRETTA/VIDEO
http://www.leggo.it/articolo.php?id=97862


Blindatura soft e traffico sotto controllo, con la speranza che il voto del ddl Gelmini non provochi le stesse reazioni catastrofiche del voto alla Fiducia di martedì scorso. Per ora non sono state disposte chiusure particolari delle strade per il centro, anche se molti negozianti, per paura di incorrere in saccheggiamenti e atti di violenza hanno deciso di rimanere chiusi. I blindati delle forze dell'ordine stazionano solo in prossimità dei palazzi delle istituzioni, in particolare vicino ai ministeri dell'Istruzione, dell'Economia e a Palazzo Madama. Mini pattuglie di uomini delle forze dell'ordine sono dislocate per il centro di Roma. I tre cortei annunciati dagli studenti partiranno da Piazzale Aldo Moro, nei pressi dell'Università La Sapienza, da Piazzale Ostiense e da Piazza Trilussa. Itinerario 'a sorpresà ma sono annunciati flash mob, azioni estemporanee e 'incursionì creative anche al di là della zona rossa centrale. Dunque, secondo le intenzioni degli studenti, oggi sarà una sorta di protesta «a macchia di leopardo» fatta di happening anche decentrati. Per ora comunque ai tre concentramenti da dove dovrebbero partire le manifestazioni si contano pochissimi manifestanti. Non essendoci stata richiesta di preavviso alla Questura da parte dei manifestanti i tre cortei sono di fatto non autorizzati e dunque illegali.

LA DIRETTA DELLA GIORNATA

Ore 12.27 Studenti verso sede dell'Atac Gli studenti dopo avere attraversato il quartiere San Lorenzo stanno andando verso la via Prenestina dunque in direzione dei quartieri periferici della capitale. L'intenzione degli studenti è quella di dirigersi verso la sede dell'Atac, l'azienda di trasporto pubblico capitolino al centro della vicenda Parentopoli.

Ore 12.25 Protesta in tempo reale Aggiornamenti in tempo reale sulla protesta degli studenti, foto e video mandati con BlackBerry, e mail inviate dall'ufficio informazioni centrale alle redazioni. Questo il lavoro - che va avanti dall'inizio dell'occupazione, a Palermo, dalla facoltà di Lettere - dell'ufficio stampa ufficiale delle manifestazioni studentesche contro la riforma Gelmini che raccoglie il coordinamento universitario (facoltà di Lettere, Agraria, Architettura, Scienze Matematiche, Economia) e il movimento degli Studenti medi. Cinque le persone che collaborano con l'ufficio stampa, coordinato da Giuliana, della facoltà di Lettere. «Abbiamo capito subito - spiega la ragazza - quanto sia importante la comunicazione. Noi studiamo anche questo ed è il momento di mettere in pratica quello che è scritto sui libri. Sappiamo che per diffondere le ragioni della protesta è necessario avere una redazione che si occupa dell'informazione e del rapporto con i giornalisti. Abbiamo visto che anche nelle altre facoltà occupate era avvertita questa esigenza e così ci siamo coordinati». Mela, sempre della facoltà di Lettere, si occupa delle radio. «Siamo in linea - spiega - con radio Blackout di Torino, Onda Rossa di Roma e Onda d'urto di Brescia. È importante utilizzare tutti i mezzi di comunicazione per sfruttare al massimo le potenzialità dell'informazione». «Diventare giornalisti? Perchè no. Ci piacerebbe molto - ammette Giuliana - L'esperienza della redazione è bellissima, siamo molto affiatati e coordinati. La nostra linea è sempre orizzontale. Sarebbe bello poter proseguire e farlo diventare un mestiere a tutti gli effetti. Per ora lo facciamo per aiutare la protesta, in futuro chissà che non possa diventare il nostro lavoro».

Ore 12.23 Ricercatori 'appesi' a Pisa Blitz nella piazza antistante il Comune stamani a Pisa da parte di dottorandi e ricercatori precari dell'Università che hanno issato una corda sul balcone di un edificio pubblico e poi una di loro, imbracata alla fune, è rimasta sospesa nel vuoto, per denunciare che con la «riforma Gelmini la ricerca è appesa ad un filo». Nella piazza anche alcune decine di studenti universitari - tra loro anche i 10 giovani in sciopero della fame -, che hanno scandito slogan contro il Governo, il Ddl Gelmini e hanno chiesto a gran voce lo sciopero generale.

Ore 12.21 Ancona, studenti occupano Comune e si spogliano Alcuni studenti delle medie superiori hanno occupato la sala consiliare del Comune di Ancona e si sarebbero denudati, in concomitanza con le proteste contro il decreto Gelmini. La manifestazione è durata alcuni minuti, poi i ragazzi hanno incontrato il sindaco Fiorello Gramillano e l'assessore all'istruzione Andrea Nobili.

Ore 12.15 Napoli, studenti su banchina Beverello Si trovano sulla banchina del molo Beverello, nel porto di Napoli, i manifestanti del corteo contro la riforma Gelmini. Alcuni dei partecipanti hanno anche tentato di occupare un aliscafo diretto alle isole del golfo, senza però riuscirvi.

Ore 12.12 Roma, sfottò al premier Il corteo degli studenti delle scuole superiori di Roma, partito da piazza Trilussa, sta percorrendo viale Trastevere verso il ministero dell'Istruzione per protestare contro il ddl Gelmini. Gli studenti marciano impugnando palloncini colorati ed intonano cori di sfottò al premier: «Se c'hai i capelli è grazie alla ricerca».

Ore 12.05 Roma, cortei contro i giornalisti Sono i giornalisti e le forze dell'ordine i bersagli degli slogan urlati dai manifestanti del corteo partito da Piramide. «Giornalisti primo nemico», «giornalisti terroristi» queste alcune delle frasi gridate che non hanno risparmiato neanche gli agenti e i militari presenti, in particolare i carabinieri; per la protesta contro il ddl Gelmini, motivo per cui gli studenti sono scesi in piazza oggi, c'è solo un coro «non abbiamo governi amici». Gli studenti e i lavoratori, ora arrivati a Porta Portese, stanno facendo esplodere alcuni petardi.

Ore 11.58 Palermo, corteo verso l'Ateneo Gli studenti che protestano contro la riforma dell'Università e il ministro Gelmini, dopo gli scontri in piazza Indipendenza, hanno percorso corso Vittorio Emanuele e ora si sono riuniti in un corteo che sta sfilando per via Maqueda diretto alla cittadella universitaria di viale delle Scienze. Lungo il percorso un gruppo di giovani ha preso a calci una camionetta della polizia di Stato e ha lanciato alcuni fumogeni. In una nota gli universitari dicono che «gli studenti avevano annunciato pubblicamente di volere occupare la presidenza della Regione Sicilia in seguito all'annunciato taglio di 8 milioni di euro all'università da parte del governo Regionale». «Una protesta forte - aggiunge - dunque contro tutta la classe politica, ricordiamo che nella Regione Sicilia, la maggioranza è formata da Udc,Pd,Mpa,Fli tutti partiti che stanno all'opposizione del governo berlusconi ma che mantengono le stesse sue politiche anche nel territorio regionale».

Ore 11.47 Milano, sfondato cordone Circa 300 studenti sono partiti dall'università Statale di Milano per un corteo improvvisato diretto verso via Padova. Attimi di concitazione quando un drappello di agenti in tenuta antisommossa ha tentato di bloccare il corteo sul nascere nel vicolo di Santa Caterina. I ragazzi sono riusciti a sfondare il cordone di poliziotti e a raggiungere la circonvallazione interna, all'interno di via Francesco Sforza, dove è stato nuovamente bloccato dalle forze dell'ordine grazie all'arrivo di rinforzi. La decisione di scendere in piazza da parte degli studenti è arrivata in un'assemblea che si è svolta in una delle aule della sede centrale della statale, durante la quale il numero dei ragazzi è aumentato con l'arrivo degli studenti di altri atenei come il Politecnico. Obiettivo della manifestazione è quella di «bloccare la città», percorrendo una parte della circonvallazione interna e di quella esterna per raggiungere via Padova alla periferia nord del capoluogo lombardo. Dopo una lunga fase di stallo, il corte di universitari di Milano ha ripreso la marcia e, nelle trattative con i responsabili dell'ordine pubblico, è stato deciso di cambiare l'obiettivo della manifestazione che si dovrebbe concludere alla sede distaccata di Scienze Politiche dell'Università Statale in via Conservatorio. In precedenza, quando i manifestanti avevano sfondato il cordone delle forze dell'ordine, gli agenti hanno cercato di bloccarli usando i manganelli.

Ore 11.45 Napoli, petardi alla Provincia Alcuni petardi sono stati fatti esplodere al passaggio della coda del corteo dei manifestanti che sta sfilando a Napoli contro la riforma Gelmini. Le esplosioni sono avvenute nei pressi della sede della Provincia e della Questura. Dai manifestanti anche lanci di uova.

Ore 11.40 Lanciate pietre contro la Questura Un gruppo di giovani, che faceva parte del corteo di protesta contro la riforma dell'Università, ha lasciato palazzo d'Orleans e si è diretto in piazza della Vittoria, dove ha lanciato sassi e bottiglie contro il portone della Questura di Palermo. Davanti gli uffici della polizia vi sono alcuni agenti. Palazzo d'Orleans, palazzo dei Normanni, la Questura di Palermo e la Cattedrale sono edifici che si trovano a poche decine di metri di distanza l'uno dall'altro. La zona è riempita da oltre un migliaio di studenti che ora si stanno spostando verso il Municipio di Palermo che dista poco più di cinquecento metri dalla Questura.

Ore 11.34 Pacco regalo al Policlinico Un pacco regalo gigante è stato donato simbolicamente dagli studenti al policlinico Umberto I durante il passaggio del corteo a Roma. I manifestanti hanno regalato ironicamente «i tagli della alla sanità ed alla ricerca di questo governo» a ricercatori e medici, chiedendo a loro di unirsi al corteo. La manifestazione è diretta verso la zona di San Lorenzo.

Ore 11.32 Corteo a L'Aquila Una delegazione di 50 studenti dell'università, delle scuole superiori e dei movimenti citatdini sta manifestando all'Aquila nel polo universitario di Coppito. Uno striscione dice «No all'aziendalizzazione», un altro, esposto dal «comitato 3.32», ricorda che «Il futuro dell'università è il futuro della città». Il corteo si è diretto verso la Prefettura, dove i manifestanti consegneranno un documento al prefetto. Nel testo, gli universitari manifestano la loro contrarietà alla trasformazione in legge del Ddl Gelmini e sottolineano gli effetti dei tagli attivati dalla legge 133, che gravano sull'ateneo aquilano già segnato dalle conseguenze del terremoto del 6 aprile 2009. Il corteo non sta provocando problemi al traffico.

Ore 11.31 Partito corteo da Piramide È partito con destinazione ministero dell'Istruzione il corteo degli studenti che questa mattina si erano dati appuntamento davanti alla stazione della metro Piramide a Roma. Sono poco meno di un centinaio i manifestanti che stanno camminando su via Marmorata dietro lo striscione «Contro il capitale, autorganizzazione»; tra loro anche una delegazione di lavoratori di Aci informatica. Tra i cartelli portati in mano dagli studenti si leggono articoli della Costituzione: «I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e di manifestare liberamente». «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca». Per ora nessuna bandiera alzata se non una rossa del Partito internazionale comunista, mentre sono tanti gli ombrelli aperti a causa della pioggia.

Ore 11.29 Pietre a Palermo, colpita giornalista Gli studenti che protestano davanti palazzo d'Orleans sede della presidenza della Regione stanno lanciando grosse pietre verso la polizia. Un sasso ha colpito anche una giornalista ad un braccio. I giovani hanno incendiato al centro della carreggiata in piazza Indipendenza un cassonetto e si stanno spostando a piccoli gruppi verso palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale siciliana, che dista poche decine di metri da palazzo d'Orleans. La giornalista colpita da un grosso sasso al braccio sinistro è Simona Licandro che sta seguendo le manifestazioni degli studenti per l'ANSA. Negli scontri anche alcuni giovani sarebbero rimasti feriti, secondo quanto loro stessi hanno raccontato, dalle manganellate delle forze di polizia. In particolare uno di loro ha affermato di essere stato colpito al capo, mentre alcuni studenti dicono che un altro ragazzo ha riportato la rottura della mascella.

Ore 11.27 Napoli, vernice rossa contro Provincia Lanci di uova piene di vernice rossa contro il portone della Provincia di Napoli. Il gesto da parte di alcuni manifestanti alla testa del corteo contro la riforma Gelmini in corso a Napoli. Accesi numerosi fumogeni.

Ore 11.25 Al via corteo della Sapienza 'Voi soli nella zona rossa, noi liberi per la citta«. Dietro questo striscione è partito il corteo degli studenti dall'Università La Sapienza contro il ddl Gelmini. I manifestanti hanno anche esposto dal tetto del colonnato della città universitaria uno striscione con la scritta »Zona rossa per il Ddl«. In testa al corteo, formato da studenti universitari e dei licei, alcuni ragazzi espongono dei pacchi dono di Natale con dei cartelli dove si legge »Diritto al dissenso, sciopero generale ora«, »Basta veline in Parlamento«.

Ore 11.22 Colorata l'acqua al fontanone del Gianicolo Alcuni studenti hanno colorato l'acqua del fontanone del Gianicolo. L'azione di colorare l'acqua di alcune fontane nelle varie città era una delle iniziative annunciate.

Ore 11.20 Napoli, petardi sui rifiuti Dal corteo dei manifestanti che sta attraversando via Toledo, dopo essere partito da piazza dal Gesù, sono stati lanciati diversi petardi sui cumuli di rifiuti che si trovano nelle zone limitrofe, soprattutto in via Sant'Anna dei Lombardi. Proteste da parte di alcuni residenti che denunciavano il rischio di incendio dei rifiuti stessi. «Vogliamo che questa sia una manifestazione pacifica - spiega Roberto, del liceo Mercalli - perchè solo così si sentiranno le ragioni della nostra protesta, altrimenti si parlerà solo di eventuali scontri». Antonio, del Convitto Nazionale, sostiene: «da lunedì ci stiamo organizzando per questa manifestazione. Abbiamo visto quello che è successo ieri in Senato e siamo scandalizzati. Non ci sentiamo rappresentati da queste persone che a causa di questa legge elettorale non ci sentiamo rappresentati».

Ore 11.19 Strade bloccate a Torino Manifestazioni di studenti hanno bloccato a Torino alcune vie principali della città. Alcune centinaia di universitari, vicini all'ala di Autonomia, sono scesi in piazza per protestare contro l'approvazione della riforma Gelmini. Il corteo, aperto da uno striscione bianco con lo slogan «Voi in Senato, noi nelle piazze», è partito da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche. Poco prima un altro gruppo di studenti, in questo caso del Conservatorio di musica, aveva bloccato via Pò e sventolato uno striscione con la scritta «Stavolta ve le suoniamo noi».

Ore 11.17 Napoli, corteo con disoccupati Un corteo di studenti universitari e medi, disoccupati del progetto Bros, Cobas e Centri sociali è partito poco fa da Piazza del Gesù, nel centro storico di Napoli. I manifestanti - «migliaia», secondo gli organizzatori, poco più di mille secondo le forze dell' ordine - dovrebbero raggiungere il centro della città, ma il percorso non è stato concordato. Il corteo è aperto da uno striscione «Il casco ti salva la vita», in polemica con lo scrittore Roberto Saviano, che aveva criticato l' atteggiamento violento dei manifestanti che sfilano indossando i caschi. Partecipano alla manifestazione docenti delle Università Federico II ed Orientale e gruppi di genitori. A Benevento un presidio di protesta è stato organizzato dall' Università del Sannio.

Ore 11.16 Studenti incontreranno Camusso Fischiettano jingle bell, hanno i cappellini di Babbo Natale in testa e aprono un grande striscione all'ingresso della Cgil a Roma: «Non c'è niente da festeggiare, subito sciopero generale». Gli studenti sono arrivati alla sede nazionale del sindacato, dove una delegazione sarà ricevuta dal segretario generale Susanna Camusso.

Ore 11.15 Scontri a Palermo Circa un migliaio di studenti con caschi e book block, pannelli di polisterolo con disegnate le copertine di libri famosi, si sono scontrati con i poliziotti in tenuta anti sommossa cercando di entrare a palazzo d'Orleans sede della presidenza della Regione. I giovani hanno tentato di superare più volte il cordone di protezione fatto dagli agenti di polizia davanti la Presidenza della Regione senza riuscirvi. Gli studenti stanno lanciando pietre, uova e arance e gridando slogan contro il governo e la riforma Gelmini. I poliziotti finora hanno impedito l'ingresso usando anche i manganelli. Gli studenti che protestano a Palermo hanno lanciato anche petardi contro la polizia che cercava d' impedire il loro ingresso nella presidenza della Regione. Gli agenti hanno invece lanciato lacrimogeni. I petardi sono stati scagliati da giovani che indossavano caschi e si coprivano il volto con sciarpe. Sono circa una trentina gli agenti davanti palazzo dei Normanni cui ora si sono aggiunti alcuni militari della Guardia di finanza.

Ore 11.14 Partiti cortei a Roma Con le mani alzate dipinte di bianco, qualche centinaio di studenti delle scuole superiore sono partiti in corteo da piazza Trilussa a Roma, per protestare contro il ddl Gelmini. Un'immagine che ricorda il corteo della Rete Lilliput durante il G8 di Genova. «La vostra cultura è la forza, la nostra forza è la cultura», recita lo striscione di apertura del corteo non autorizzato che ha bloccato il traffico del Lungotevere. «Abbiamo dipinto le mani di bianco come simbolo di pace, contro le violenze della scorsa manifestazione che non ci appartengono» spiegano gli studenti mentre intonano cori di protesta. «Vorremmo arrivare davanti al ministero - spiega uno studente del Mamiani - ma non sappiamo se ci riusciremo perchè ci sono camionette ovunque, comunque la nostra protesta si farà sentire».

Ore 11.13 Pacco a Cgil con lettera a Babbo Natale «Caro Babbo Natale, dato che quest'anno abbiamo compiuto buone azioni, per Natale, vorremmo che la Cgil convocasse lo sciopero generale. La Sapienza in mobilitazione». È questo il testo della letterina di Natale che gli studenti del primo ateneo di Roma consegneranno alla Cgil. La lettera si trova all'interno del pacco dono che i ragazzi stanno portando in corteo al sindacato.

Ore 11.07 Marche, assemblee e occupazioni Mondo studentesco in agitazione nelle Marche, in concomitanza con la discussione della legge Gelmini in Senato. Ad Ancona i militanti di Lotta Studentesca, formazione collegata al movimento di estrema destra Forza Nuova, hanno reso noto di avere colorato di rosso la Fontana dei Cavalli di piazza Roma, nell'ambito di una manifestazione in corso in 100 città italiane. «Oggi le nostre fontane si tingono di rosso - è detto in una nota - come le casse dell'istruzione pubblica». A poche decine di metri di distanza, nell'aula magna del Rettorato, sta cominciando un'assemblea delle componenti del mondo accademico dell'Università Politecnica delle Marche per rilanciare la protesta contro la riforma: in corso anche una diretta web dei lavori a Palazzo Madama. La protesta «non è finita» - spiegano gli organizzatori (tra cui ci sono le Rsu, i sindacati, gli studenti dell'associazione Gulliver Udu e Rete 29 Aprile) - anche in considerazione degli «oltre 270 decreti attuativi che il ministro dovrà firmare per l'applicazione della legge, quindi la strada Š ancora lunga e piena di ostacoli per il Governo». Intanto a Fabriano (Ancona) una ventina di studenti del collettivo studentesco 70C ha occupato l'ufficio dell'assessorato alla cultura del Comune. Hanno appeso uno striscione con scritto «No alla Gelmini...Que se vayan todos», cioè - informa una nota - «che vadano tutti a casa Berlusconi e il suo governo, la Gelmini e la sua legge, Gasparri e le sue dichiarazioni fasciste sugli arresti preventivi...noi la fiducia continuiamo a non darvela!».

Ore 11.01 Waka Waka diventa inno anti-Gelmini «Brutta giornata oggi al Senato, c'è un ddl che verrà approvato, e noi qui fuori manifestiamo, perchè il privato dalla Sapienza fuori vogliamo». È questa la prima strofa dell'inno composto dagli studenti della Sapienza sulle note del 'Waka-wakà. Nel testo si ironizza sui contenuti della riforma e si contesta il ministro dell'Istruzione: «Mò non per fare i conti in tasca, ma se il privato ci mette le mani si alza la tassa - prosegue il testo - a lui non piace questa cultura, Dante, Boccaccio, Pitagora e Euclide gli fanno paura. Lui pensa solo al guadagno, mi spieghi io che magno?». Una stoccatina in versi colpisce anche i colleghi che non hanno aderito alla mobilitazione: «Gli studenti più bravi non sono qua in mezzo. 'Ma che stai a dì, c'ho la media del 29 e mezzò». Immaginando un dialogo fra loro, gli studenti concludono: «Basta con questa manifestazione, 'manco pè gniente, datte 'na letta alla Costituzione»

Ore 10.55 Corteo liceali a Roma: Non siamo black bloc «Noi non siamo black bloc». Questo è uno dei cartelli esposti da oltre duecento studenti delle scuole superiori di Roma riuniti a Piazza Trilussa e che si preparano a muoversi verso il centro per protestare contro il ddl Gelmini. «Non vogliamo che passi questa riforma e siamo al fianco degli universitari - spiega Carlotta una studentessa del Virgilio - ma ci dissociamo totalmente da qualsiasi forma di violenza e da coloro che martedì scorso hanno spaccato le vetrine. Ieri abbiamo ricominciato la nostra mobilitazione in maniera pacifica, con flash mob, margherite e travestimenti e oggi intendiamo proseguire così». «Speriamo che non vada come martedì scorso - aggiunge Federico, 17 anni - noi siamo contro la violenza e vogliamo una protesta pacifica».

Ore 10.52 Studenti verso la Cgil Un pacco dono piuttosto grande, lo trasportano in quattro, per la Cgil: è questa la prima iniziativa degli studenti, che con un piccolo corteo distaccato da quello che partirà da Piazzale Aldo Moro, a Roma, vogliono raggiungere la sede del sindacato, per chiedere lo sciopero generale. «Dentro questo pacco c'è una lettera - spiega Matteo, uno dei ragazzi che porta il dono - nella quale chiediamo alla Cgil lo sciopero generale. Questo dimostra che la nostra mobilitazione va ben oltre il ddl Gelmini». «Noi vogliamo bloccare il Paese - dice Andrea, 20 studente di lettere e appassionato di greco antico - nei prossimi mesi le manifestazioni continueranno, perchè noi vogliamo riuscire in quello che il Parlamento non è riuscito a fare: mandare a casa Silvio Berlusconi». La costola del corteo della Sapienza si dirige quindi verso Corso Italia, dove un sindacalista riceverà i ragazzi e il dono.

Ore 10.50 Pochi in piazza a Milano All'appuntamento degli studenti di fronte agli ingressi dell'Università Statale di Milano per protestare contro il Ddl Gelmini, oggi al vaglio del Senato, si sono ritrovati, stamani, in un centinaio. Sotto una leggera pioggia, i ragazzi attendono notizie da Palazzo Madama e annunciano «azioni dimostrative diffuse per la città». Intanto, in largo Cairoli, per il corteo organizzato dal Sindacato indipendente Scuola e ambiente, si sono presentati in circa 50 e, nonostante l'esiguità del numero, hanno deciso di incamminarsi lo stesso. Il gruppetto, diretto in Piazza Fontana e al momento in via Molino delle Armi, sta quindi creando disagi al traffico, bloccando gli incroci per brevi letture degli articoli della Costituzione.

Ore 10.44 Lucchetti a Venezia Dalle dieci alle venti porte di sedi universitarie chiuse con lucchetti: il movimento studentesco veneziano ha aperto con una «operazione» in grande stile la giornata in cui il decreto del ministro dell'istruzione sta per essere approvato dal Senato. Lo scacco, che ha dato molto da fare ai vigili del fuoco i quali hanno dovuto aprire le sedi ad una ad una, ha scherzosamente simulato un maxisequestro dell'Università da parte delle forze dell'ordine a causa del comportamento dei rettori veneziani. «L'accusa è grave», spiega una email spedita all'Ansa di Venezia da una certa Nera Clarisi , che parla di una ventina di sedi universitarie sbarrate da ignoti. «L'ipotesi degli investigatori - prosegue lo scherzo - è che nella volontà di anticipare l'applicazione della riforma Gelmini ed i tagli del ministro all'economia Tremonti, il rettore di Cà Foscari Carraro e dello Iuav Restucci abbiano trascinato l'università pubblica veneziana al fallimento». Finora gli interventi dei vigili del fuoco sono otto: le porte erano chiuse con lucchetti e le serrature riempite di colla potente. Il nome Nera Clarisi è l'anagramma di 'la crisi nerà: lo pseudonimo è stato attivato tre anni fa da una ventina di studenti che aveva prenotato e consumato una finta cena di laurea scappando poi senza pagare.

Ore 10.36 Uds: blitz studenti in scuole private Blitz dell'Unione degli studenti (Uds) in oltre 100 scuole private da Nord a Sud (Milano, Firenze, Bologna, Cagliari, Napoli, Bari, Cosenza e altre): gli istituti, si legge in una nota dell'Uds, oggi sono stati sigillati con nastro da cantiere «per porre l'accento sul processo di privatizzazione messo in campo da governi di ogni schieramento negli ultimi 15 anni, per demarcare la qualità dell'istruzione pubblica rispetto a un'idea di formazione di elite, finanziata con moneta sonante dal ministero all'ultima Finanziaria». «Oggi - afferma Tito Russo, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti - è l'ennesima mobilitazione di questi ultimi tre mesi che hanno scaldato il cuore a un'Italia ripiegata nel berlusconismo in decomposizione. L'Italia dei conflitti ha ripreso parola anche grazie al fiato che il movimento studentesco le ha dato». Oggi, aggiunge, «in molte città la politica istituzionale segnerà un'ennesima distanza dalla società reale, trincerandosi dietro camionette blindate. Oggi noi ci riprendiamo le nostre città, continuando a manifestare fin quando in questo Paese non ci saranno politiche attive per il welfare, la formazione e il lavoro». Russo assicura che «le vacanze non fermeranno la protesta: costruiremo azioni comunicative quanto più collettive possibili anche nei giorni clou delle festività natalizie, proprio per segnalare che le nostre mobilitazioni vanno oltre l'approvazione del singolo provvedimento e sono caratterizzate dal contrasto a una condizione più generale di precarietà materiale ed esistenziale».

Ore 10.35 Coisp: solidali con gli studenti «Non fatevi ingannare dalle provocazioni dei politicanti di questo governo che vogliono deviare l'attenzione dell'opinione pubblica dai reali problemi del Paese a ipotetici scontri di piazza». Lo afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP, il Sindacato Indipendente di Polizia, rivolgendosi agli studenti di tutt'Italia che protestano contro la riforma Gelmini e le politiche dell'esecutivo. «Si tratta di una vera e propria 'strategia della tensionè - continua Maccari - il terrore degli scontri di piazza torna utile ad un Governo che vede crollare giorno dopo giorno la propria credibilità. La politica sta scientificamente e strumentalmente dirigendo contro le Forze dell'Ordine una situazione di disagio sociale che ha prima creato e poi fatto esplodere. Agli studenti chiediamo di non cadere nella trappola tesa dai vari Gasparri e La Russa: le Forze di Polizia non sono il nemico da combattere. Noi siamo solidali con le battaglie degli studenti. Alle manifestazioni partecipano i nostri figli, i nostri fratelli e le nostre sorelle. Questo governo prima ha pugnalato alle spalle le Forze dell'Ordine, ora vuole manganellare gli studenti e tutti coloro che esprimono il proprio dissenso. Protestare è un diritto sacrosanto. La violenza è inutile e soprattutto non ha senso la battaglia contro le Forze dell'Ordine, che sono in piazza non per proteggere i 'palazzì, ma per tutelare innanzitutto l'incolumità dei manifestanti. Soprattutto è inutile la presenza nello scenario politico di fomentatori d'odio come Gasparri e La Russa: sono loro i veri attentatori della democrazia e i traditori delle Istituzioni».

Ore 10.34 Cortei a Cagliari Centinaia di studenti universitari e delle superiori si sono ritrovati questa mattina in piazza Garibaldi a Cagliari per protestare contro la riforma Gelmini. Moltissimi striscioni contro il ddl del Governo, trombette e fischietti. Dopo una mini assemblea i ragazzi della Rete hanno deciso di sfilare in corteo per le strade della città. Ancora non è stato stabilito il percorso: la manifestazione è controllata a vista da polizia, carabinieri e vigili urbani. Nel serpentone molti degli studenti che stanno occupando o autogestendo le scuole della città. Naturalmente è folta anche la rappresentanza degli universitari. Ieri sera c'è stata l'occupazione del Rettorato: gli studenti hanno trascorso dentro la struttura di via Università l'intera notte. «I politici si sono arroccati a Roma - ha spiegato Enrico Lallai, uno dei rappresentanti degli universitari - noi scegliamo le strade e le piazze della nostra città come luogo di confronto e dialogo».

Ore 10.32 Partiti i cortei a Palermo È partito il «Blocchiamo tutto day», atto quarto. La protesta di studenti delle scuole superiori e universitari contro il ddl Gelmini che è in discussione in Senato non ha però i numeri delle scorse manifestazioni. Sono circa duecento, infatti, i ragazzi che si sono incontrati davanti alla facoltà di Lettere. Al corteo partecipano oltre che i ragazzi di Lettere, anche quelli di Architettura, Economia, Agraria, Scienze matematiche. Mentre Scienze politiche, Giurisprudenza e l'accademia di Belle arti scenderanno in piazza nel pomeriggio (concentramento al Politeama) con la rete dei collettivi. Gli studenti sono pronti a tentare l'occupazione delle sedi della Regione siciliana. Le loro «armi» sono i book block, pannelli di polistirolo e legno con disegnate le copertine di libri famosi, che rappresentano gli «scudi» degli studenti, e palloncini pieni di vernice. Prima della partenza i professori hanno raccomandato agli studenti di «sorprendere non usando la violenza».

Ore 10.30 Rete studenti: in piazza senza violenza «Blocchiamo il ddl, salviamo la scuola l'università e il futuro!»: con questo slogan la Rete degli studenti sarà oggi in piazza a Roma e in molte altre città. «Siamo esasperati - spiega l'associazione studentesca in una nota - da un governo che continua a giocare con le nostre vite, tagliando il presente e il futuro, distruggendo scuola, università e ricerca e condannandoci a un futuro precario. La nostra esasperazione oggi scenderà in piazza, con forme di protesta creative e non violente: cortei, manifestazioni, flash mob, lezioni in piazza, occupazioni di stazioni e monumenti, sono solo alcune delle iniziative previste per oggi». Per la Rete «quello che succede nei Palazzi lascia basiti». «Un governo che non c'è più - spiega - ha deciso di rendere definitivamente inaccessibile il futuro per una generazione a cui hanno già tolto tutto. Questo non è accettabile, chiediamo risposte immediate, chiediamo di bloccare questo ddl e di rifinanziare tutto il settore dell'istruzione pubblica, chiediamo di cambiare la scuola e l'università partendo dalle proposte che portiamo in piazza da mesi, e che continueremo a portare». E gli studenti annunciano che anche se il ddl dovesse passare continueranno a mobilitarsi.

Ore 10.25 Corteo Sapienza, Babbi Natale e Waka Waka «Ministro Gelmini, non siamo mica cretini. Noi vogliamo studiare, vogliamo ricercare, per una cultura libera e pubblica. Viva l'università libera e pubblica». Il ritmo e la melodia del Waka-waka, l'inno composto dagli studenti della Sapienza che stanno per dare inizio al corteo romano contro il ddl Gelmini. Con i cappelli di Babbo Natale in testa, i ragazzi hanno improvvisato un coro accompagnato dalla chitarra.

Ore 10.21 Sapienza: andremo in quartieri popolari Attraverseranno anche i quartieri popolari della città gli studenti che oggi manifestano a Roma contro il ddl Gelmini. Da piazzale Aldo Moro gli studenti annunciano che si sposteranno verso il Pigneto e San Lorenzo, quartieri popolari storici della capitale abitati da molti studenti universitari. I ragazzi di ieri avevano annunciato l'intenzione di procedere con cortei spontanei, senza dichiarare preventivamente alle forze dell'ordine il percorso. «Andiamo nei quartieri di Roma, fra la gente - affermano alcuni - in direzione Pigneto e San Lorenzo»


Ore 9.57 Polizia davanti a sedi sindacati In caso di necessità oggi nel corso delle manifestazioni studentesche contingenti delle forze dell'ordine sono pronti per sostituire i militari davanti le sedi romane di Cgil-Cisl e Uil. È quanto è stato disposto dal Questore di Roma ieri nel corso del tavolo tecnico in accordo con i rappresentanti dei militari. Ora davanti le sedi sindacali sono presenti i militari ma in caso di necessità uomini delle forze dell'ordine sono pronti ad intervenire per la gestione dell'ordine pubblico.

Ore 9.36 Tre cortei a Palermo Studenti in piazza anche a Palermo, nel giorno della mobilitazione nazionale indetta contro il disegno di legge sull'università. Da piazza Politeama, dove è cominciato il raduno, partirà il corteo degli studenti medi, mentre dalle facoltà di Scienze in via Archirafi e di Lettere in viale delle Scienze si muoveranno quelli organizzati dagli studenti universitari del coordinamento «indisponibili» dell'ateneo palermitano.Tutti e tre sfileranno per le vie del centro cittadino per poi congiungersi. Ad aprire il corteo degli studenti medi sarà uno striscione con scritto «Blocchiamo la città per bloccare il governo e il ddl».

Ore 9.22 Fontane 'rosse' L'acqua di un centinaio di fontane di piazze italiane colorate di rosso: è l'iniziativa annunciata per oggi da Lotta studentesca per protestare contro la riforma Gelmini. Lo rende noto il responsabile provinciale di Catania del movimento giovanile di Forza Nuova, Gatano Bonanno. «La nostra iniziativa - spiega - vuole stigmatizzare ciò che sta succedendo in questi istanti nelle stanze del potere italiano: verranno tagliati fondi alla scuola pubblica, un miliardo di euro solo per quest'anno, verrà distrutto il libero sapere e la ricerca delle università per metterle in mano ad enti privati». A Catania sono tre le piazza interessate: quella della stazione centrale, quella davanti il Palazzo di giustizia e quella dello storico rione Fortino. Nel Catanese sono previste iniziative a Militello, Scordia e Caltagirone.

Ore 9.20 Sterco in villa La Russa, anzi no Il movimento di studenti Onda-anomala ha reso noto di avere compiuto la notte scorsa un'azione dimostrativa contro «la violenza repressiva del governo nazionale» versando dello sterco, accompagnato da un biglietto dai contenuti offensivi, davanti uno dei cancelli d'ingresso della villa del ministro alla Difesa, Ignazio La Russa, a Ragalna, paese del Catanese alle pendici dell'Etna. L'azione, che è stata rivendicata con un'e-mail alle redazioni di diverse testate giornalistiche accompagnate da tre foto, non ha però trovato riscontro dagli accertamenti compiuti sul posto dai carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Ragalna, che la smentiscono in maniera ufficiale. Dalle indagini avviate da militari dell'Arma è emerso che le immagini allegate al messaggio di posta elettronica non corrispondono all'esterno della villa del ministro La Russa, e sono state scattate in un altro posto. Il letame e un biglietto bianco con la scritta «scorretto, l'unico vigliacco sei tu... fascista di **********» con disegnata una stella rossa in alto a destra, sono stati trovati da carabinieri davanti l'ingresso di una villa di Ragalna, residenza estiva di un commerciante in pensione di Paternò, lontana da quella di proprietà del ministro La Russa. L'uomo, contattato da militari dell'Arma, ha detto di non avere rapporti di parentela nè di conoscere il ministro della Difesa, la cui famiglia è originaria della zona. Indagini sono in corso sull'azione dimostrativa rivendicata, con un'e-mail, dal movimento.

Ore 9.18 Istituzioni 'sorvegliate' Traffico scorrevole e blindatura soft e solo dove necessario. Si presenta così il centro di Roma in attesa dei tre cortei di studenti in occasione del voto al senato del ddl Gelmini. Per ora non sono state disposte chiusure al traffico nè blindature speciali di strade e vie di accesso al centro: per questo la circolazione è molto scorrevole aiutata anche dal fatto che alcuni negozianti del centro storico per timore di danneggiamenti hanno scelto oggi di non aprire. I blindati delle forze dell'ordine stazionano solo in prossimità dei palazzi delle istituzioni, in particolare vicino ai ministeri dell'Istruzione, dell'Economia e a Palazzo Madama. Mini pattuglie di uomini delle forze dell'ordine sono dislocate per il centro di Roma. I tre cortei annunciati dagli studenti partiranno da Piazzale Aldo Moro, nei pressi dell'Università La Sapienza, da Piazzale Ostiense e da Piazza Trilussa. Itinerario 'a sorpresà ma sono annunciati flash mob, azioni estemporanee e 'incursionì creative anche al di là della zona rossa centrale. Dunque, secondo le intenzioni degli studenti, oggi sarà una sorta di protesta «a macchia di leopardo» fatta di happening anche decentrati. Per ora comunque ai tre concentramenti da dove dovrebbero partire le manifestazioni si contano pochissimi manifestanti. Non essendoci stata richiesta di preavviso alla Questura da parte dei manifestanti i tre cortei sono di fatto non autorizzati e dunque illegali.



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MessaggioInviato: 22/12/2010, 13:13 
Anche oggi si sta ripetendo quello che é successo a Roma,si parte con delle manifestazioni pacifiche e si finisce con dei dementi che lanciano pietre e imbrattano di vernice le porte e i muri.Perche' gli stessi ragazzi non fermano questi teppisti??


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MessaggioInviato: 22/12/2010, 13:46 
Le manifestazioni sono state prevalentemente pacifiche, a dispetto di episodi circoscritti. Gli episodi di violenza a Palermo sono stati osteggiati stessi studenti, che stanno cercando di bloccarli.



LA DIRETTA DELLA GIORNATA
http://www.leggo.it/articolo.php?id=97862

Ore 13.05 Massa, fontana colorata di rosso È stata tinta di rosso l'acqua delle fontane di Piazza Liberazione e di Piazza del mercato, in pieno centro storico a Massa, durante la manifestazione di protesta di Lotta Studentesca, contro la riforma Gelmini, così come sta avvenendo in altre città d'Italia. «Abbiamo tinto l'acqua di rosso perchè è il colore del declino della scuola italiana - spiega Francesco Mangiaracina segretario provinciale di Forza Nuova - e perchè rosso è il sangue dei soldati che muoiono in Afghanistan, perchè i soldi per la guerra ci sono, quelli per la scuola no».

Ore 13.03 Domani incontro studenti-polizia a Venezia Domani Sindacati di Polizia e studenti si incontreranno a Cà Farsetti, sede del Comune di Venezia. L'assessore comunale alle Politiche educative, Andrea Ferrazzi, presiederà una conferenza stampa per relazionare sull'incontro organizzato dal suo assessorato tra i sindacati della Polizia di Stato e una rappresentanza di studenti delle scuole superiori e dell'Università. All'incontro a porte chiuse parteciperà lo stesso Ferrazzi, spiega una nota del Comune. Si parlerà «con l'obiettivo di comprendere le ragioni di tutti, di abbassare i livelli di tensione e di proporre forme di protesta che restino negli ambiti dei diritti sanciti dalla Costituzione».

Ore 13.00 Studenti sui binari a Cagliari Miniblitz degli studenti universitari e delle superiori alla Stazione ferroviaria di Cagliari con una pacifica invasione dei binari, ma solo per pochi minuti. Poi il corteo partito questa mattina da piazza Garibaldi si è diretto verso piazza del Carmine, ormai rituale tappa finale delle mobilitazioni di questi ultimi mesi. Nella piazza si è conclusa poco prima delle 13 senza tensioni e violenze, la manifestazione svolta in concomitanza con la discussione del ddl sulla riforma universitaria al Senato. Un'azione a sorpresa, decisa ieri sera, per testimoniare il no degli studenti cagliaritani alla riforma degli atenei. Il serpentone composto da oltre cinquecento partecipanti ha attraversato via Sonnino, via XX Settembre e via Roma. Poi l'incursione alla stazione, già «testata» in una analoga manifestazione di qualche settimana fa quando sul tetto della struttura c'erano ancora gli operai della Geas. Infine l'assemblea in piazza del Carmine per fare il punto della situazione. Gli universitari proprio ieri hanno occupato il Rettorato come segnale sostegno alla protesta romana. Assemblee, autogestioni e occupazioni continuano anche in molte scuole superiori della città.

Ore 12.58 Traffico in tilt a Milano Il corteo degli studenti universitari milanesi, che protestano contro il ddl Gelmini, non si è fermato alla sede della facoltà di Scienze politiche, come era previsto, ma ha deciso di proseguire il suo tragitto. I circa 300 manifestanti hanno quindi bloccato per diversi minuti piazza del Tricolore, mandando in tilt il traffico lungo viale Bianca Maria e scatenando la furia degli automobilisti bloccati in lunghe code.

Ore 12.57 Palermo, sassi contro agenti in borghese Alcuni studenti che protestano contro la riforma Gelmini a Palermo hanno lanciato sassi contro agenti di polizia in borghese che sono fuggiti ma che sono stati inseguiti da giovani che indossavano caschi da motociclista. Gli studenti hanno creato diversi blocchi stradali rovesciando cassonetti davanti all'Università in via Ernesto Basile e in corso Tukory. Molti contenitori dei rifiuti sono stati dati alle fiamme.

Ore 12.54 Applausi da finestre ministero Finanze Gli studenti hanno raggiunto anche una sede del ministero delle Finanze nel percorso del corteo contro il ddl Gelmini, diretto alla sede dell'Atac. Dalle finestre della struttura i dipendenti hanno applaudito e salutato il corteo. Qualcuno ha anche sventolato una bandiera della Cgil.

Ore 12.53 Udu chiede incontro a Napolitano L'Unione degli universitari chiede un incontro al presidente Napolitano. «Caro Presidente, ancora una volta in tutta Italia gli studenti universitari e medi stanno manifestando contro l'approvazione del ddl Gelmini al Senato. Da anni chiediamo che l'università cambi, siamo i primi che denunciamo che l'università che viviamo non funziona. La riforma proposta dal Ministro Gelmini a nostro avviso - scrivono gli studenti in una lettera indirizzata al Capo dello Stato - non risolve nessuno dei problemi che noi poniamo, anzi li aumenta con tagli indiscriminati e la cancellazione del diritto allo studio. Da due anni chiediamo al Governo di fermare l'iter della riforma e ascoltare le nostre richieste aprendo una grande discussione con il mondo accademico per costruire una riforma che metta l'università e la ricerca al centro della agenda politica economica e sociale nostro paese. L'unica risposta che abbiamo avuto è il silenzio da parte del Governo, se non addirittura insulti. Chiediamo a Lei Presidente, massima carica della nostra Repubblica di riceverci per ascoltare le nostre ragioni. Ci dimostri signor Presidente - concludono gli studenti - che la più alta carica dello stato vuole mantenere un dialogo aperto con una generazione che ha un futuro incerto».

Ore 12.51 Studenti: noi solidali con lavoratori Atac «I lavoratori dell'Atac collegano la città, noi invece vogliamo bloccarla. Oggi però siamo qui, a consegnare anche a loro un dono per Natale, per manifestare la nostra solidarietà a chi subisce i danni di una classe dirigente inadeguata». Andrea, 21 anni, studente di architettura, consegna uno dei pacchi simbolici del corteo degli universitari in mobilitazione, nel deposito dei tram dell'Atac. «Vogliamo ribadire ancora una volta con questo gesto - ha continuato - che la nostra è una protesta pacifica, e che intendiamo far sentire la nostra voce su tutti gli scandali che colpiscono il nostro Paese, come quello recentemente esploso sul caso di parentopoli».

Ore 12.50 Dono ad autisti Atac Un pacco dono per gli autisti dell'Atac. Lo hanno dato gli studenti della Sapienza ad alcuni dipendenti dell'Azienda di trasporto pubblico capitolina perchè «sono loro le vittime di Parentopoli e dei raccomandati». Il pacco, bianco con fiocco rosso, è stato consegnato con un invito: «scendete con noi in piazza a manifestare».

Ore 12.49 Studenti litigano a Palermo Studenti contro studenti davanti alla cittadella universitaria. Alcuni gruppi violenti rovesciano cassonetti mentre altri dicono «basta atti di teppismo» e rialzano i contenitori rimettendoli a posto. Ma i primi riportano i cassonetti al centro della carreggiata incendiandoli. La discussione si accende e alcuni giovani stanno passando dalle parole alle mani. Gandolfo Albanese e Fausto Melluso di «Unipa block» dicono: «Abbiamo marciato, come sempre, in modo non violento per protestare contro questa riforma. Condanniamo ogni episodio di violenza verificatosi stamattina a Palermo.» «Questo clima - continuano - di tensione non agevola la partecipazione e rischia di incrinare il rapporto di solidarietà che si è sviluppato con tutta la società. Noi abbiamo proseguito col corteo fino a viale delle Scienze e oggi pomeriggio saremo di nuovo in piazza per riaffermare, sempre pacificamente, la nostra contrarietà a questo governo e a questa riforma».

Ore 12.46 Napoli, traffico bloccato I manifestanti che stanno partecipando a Napoli al corteo contro la riforma Gelmini, dopo aver lasciato il molo Beverello si sono spostati in via Marina, dove stanno sfilando provocando il blocco della circolazione. Il corteo è in questo momento all'altezza di una delle sedi dell'Università di Napoli Federico II. I manifestanti in piazza oggi a Napoli si sono successivamente spostati da via Marina all'interno del porto, entrando dal varco Pisacane e posizionandosi all'altezza dell'Autorità portuale con conseguenze sulla circolazione stradale.

Ore 12.43 Liceali verso il Gianicolo Non più il ministero della Pubblica istruzione ma il Gianicolo. Il corteo degli studenti delle scuole superiori di Roma, giunto a piazza San Cosimato, ha improvvisamente deviato il percorso dirigendosi verso il Gianicolo. «Non ci interessa la vostra zona rossa - gridano al megafono i manifestanti - noi abbiamo la nostra zona blu». La manifestazione, a cui stanno partecipando centinaia di ragazzi, è scandita da cori contro il ministro Mariastella Gelmini e il premier Silvio Berlusconi. «Scendiamo in piazza disarmati, vogliamo solo essere ascoltati - gridano i ragazzi - siamo tutti a volto scoperto». Il corteo non autorizzato al momento sta percorrendo via Garibaldi bloccando il traffico.

Ore 12.40 Palermo, cassonetti incendiati Alcuni studenti che protestano contro il ministro Gelmini mentre seguono il corteo diretto all'ateneo palermitano si fermano rivoltando i cassonetti dell'immondizia che incontrano lungo il cammino. Alcuni contenitori sono anche stati incendiati.

Ore 12.35 Torino, assalto alla Mondadori Hanno assaltato il negozio della Mondadori, nella centralissima via Viotti a Torino, le centinaia di studenti che hanno promosso la manifestazione contro la legge Gelmini. Il corteo, a cui si sono annessi gli universitaria che hanno occupato Palazzo Campana,sede delle facoltà scientifiche, ha tentato di forzare l'ingresso della libreria, ha acceso alcuni fumogeni e ha affisso uno striscione sulla vetrina riportante la scritta «Questo Governo è fumo negli occhi». Poi ha ripreso la sua marcia in strada. Proseguendo nel chiaro obiettivo di voler colpire i luoghi legati al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, gli studenti universitari torinesi hanno poi raggiunto la sede della banca Mediolanum, in corso Galileo Ferraris. Contro l'edificio sono stati lanciati di numerosi oggetti, tra cui uova di farina e di vernice, fumogeni, petardi e pietre. I dipendenti della banca sono stati costretti a barricarsi nell'edificio abbassando tutte le serrande. Il corteo è poi ripartito fermandosi all'incrocio tra corso Galileo Ferraris e corso Einaudi dove il traffico è stato completamente paralizzato. Evitata, invece, la sede regionale del ministero Istruzione Università e Ricerca che era stata presa d'assalto la scorsa settimana e che, per l'occasione, era presidiata da decine di agenti chiusi nel cortile.



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MessaggioInviato: 22/12/2010, 14:12 
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[color=blue]PIU' RISORSE SOLO A CHI LE MERITA
Voti (severi) agli atenei


http://www.corriere.it/editoriali/10_dicembre_22/voti-severi-atene-editoriale-francesco-giavazzi_e46bf2e0-0d92-11e0-8558-00144f02aabc.shtml

La legge sull'Università dovrebbe essere approvata fra oggi e domani. A Mariastella Gelmini va il merito dell'unica riforma varata in due anni e mezzo di governo. Ma l'esecutivo ha perso un'occasione. Il dibattito sulla legge era un'opportunità. Per smascherare chi si è opposto in nome dell'autonomia della ricerca e dell'insegnamento, quando in realtà proteggeva la sua piccola rendita. Per convincere gli studenti che un'Università più aperta è innanzitutto nel loro interesse: difendere chi nell'Università ha avuto la fortuna di entrare, tenendo fuori chi non ha potuto godere di sorte analoga, danneggia prima di tutti i giovani. Per incalzare infine l'opposizione e vedere se il Pd è pronto a tutelare il merito anche quando questo entra in collisione con i sindacati dei docenti.

Invece il governo ha ridotto la discussione a un problema di ordine pubblico. Non ha capito che il movimento degli studenti ha ragioni profonde: è il sintomo preoccupante di una generazione che si sente sempre più abbandonata. Ragazzi allibiti dalla politica che raccontano i giornali, angosciati dalla prospettiva del lavoro che non c'è, delusi da un governo che non ha fatto nulla per loro. Se lo ha fatto, questa era l'occasione per spiegarlo. Accettando il dialogo, non invitando i giovani a restare a casa come ha fatto ieri il capogruppo pdl al Senato Maurizio Gasparri. Gli studenti non rimarranno a casa perché è l'Università la loro casa, ma non cadranno neppure nella trappola di chi vuole farli passare per violenti teppisti.

Ciò premesso, la legge Gelmini non è certo una riforma perfetta, soprattutto per una maggioranza che si dichiara «liberale»: Luigi Einaudi avrebbe redatto un testo molto diverso. Ma, come ho già scritto Corriere, 30 novembre, è la migliore che possiamo attenderci da questa classe politica. In due anni di discussione le proposte avanzate dal Pd sono state o variazioni marginali sul testo del governo, o modifiche più sostanziali, ma nella direzione di una maggiore protezione di chi nell'Università già c'è. La legge è un canovaccio tutto da riempire: se sarà una buona riforma, dipende da come saranno redatti, e in che tempi, i regolamenti attuativi. Tenere accesa l'attenzione è responsabilità dell'opposizione che nei prossimi mesi non dovrà dimenticarsene.

Se la parziale liberalizzazione avrà risultati positivi, sarà effetto degli incentivi che gli atenei percepiranno, cioè dell'efficacia della valutazione, che è il vero cardine della legge. Anche aver trasformato le università telematiche in normali università private non è necessariamente uno scandalo. L'open university inglese è un'istituzione seria e utile. Le nostre telematiche sono per lo più delle truffe: promuovere un insegnamento a distanza qualificato sarà uno dei compiti della valutazione.

L'Anvur, l'Agenzia nazionale per la valutazione dell'Università e della ricerca, nasce oggi con la designazione dei membri del suo consiglio direttivo. Essi dovranno essere molto ambiziosi, avere come propri riferimenti la Banca d'Italia e la Consob perché la formazione del capitale umano è più importante sia delle banche sia della Borsa. Per farlo l'Anvur dovrà avere risorse adeguate. La credibilità del ministro si giocherà anche sui fondi di cui riuscirà a dotarla: se questi verranno lesinati, la riforma sarà stata un esercizio inutile.

Francesco Giavazzi
22 dicembre 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA
[/color]



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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MessaggioInviato: 22/12/2010, 14:57 
Ddl Gelmini, il giorno della protesta
Napolitano disponibile a vedere gli studenti


22 dicembre, 14:49

Immagine

Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 39754.html

ROMA - E'cominciata la protesta contro il ddl di riforma delle università che oggi dovrebbe essere definitivamente approvato in Senato anche se gli emendamenti da votare sono diverse centinaia ed il voto finale potrebbe slittare. A Roma tre gli appuntamenti contro il ddl di riforma. Itinerario 'a sorpresa' con flash mob, azionie stemporanee e 'incursioni' creative in una protesta che -hanno detto gli studenti- sarà 'pacifica, colorata, creativa'.Leggere per ora le misure di sicurezza nella Capitale. Numerose le manifestazioni in molte altre città d'Italia. Blitz dell'Unione degli studenti in oltre 100 scuole private da Nord a Sud dove gli istituti sono stati sigillati con nastro da cantiere. Lucchetti ai cancelli dell'università a Venezia. Cortei a Palermo, Cagliari e Milano.

QUIRINALE DISPONIBILE A INCONTRO STUDENTI - L'incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non è stato ancora ufficialmente chiesto dagli studenti che protestano contro la riforma Gelmini, ma fonti del Quirinale fanno sapere che quando ci sarà la richiesta, il presidente è disponibile all'incontro.

SCONTRI STUDENTI-POLIZIA A PALERMO - Circa un migliaio di studenti con caschi e book block, pannelli di polisterolo con disegnate le copertine di libri famosi, si sono scontrati con i poliziotti in tenuta anti sommossa cercando di entrare a palazzo d'Orleans sede della presidenza della Regione.
I giovani hanno tentato di superare più volte il cordone di protezione fatto dagli agenti di polizia davanti la Presidenza della Regione senza riuscirvi. Gli studenti stanno lanciando pietre, uova e arance e gridando slogan contro il governo e la riforma Gelmini. I poliziotti finora hanno impedito l'ingresso usando anche i manganelli. Gli studenti che protestano a Palermo hanno lanciato anche petardi contro la polizia che cercava d' impedire il loro ingresso nella presidenza della Regione. Gli agenti hanno invece lanciato lacrimogeni. I petardi sono stati scagliati da giovani che indossavano caschi e si coprivano il volto con sciarpe. Sono circa una trentina gli agenti davanti palazzo dei Normanni cui ora si sono aggiunti alcuni militari della Guardia di finanza.

PALERMO: STUDENTI LANCIANO PIETRE,COLPITA GIORNALISTA - Gli studenti che protestano davanti palazzo d'Orleans sede della presidenza della Regione stanno lanciando grosse pietre verso la polizia. Un sasso ha colpito anche una giornalista ad un braccio. I giovani hanno incendiato al centro della carreggiata in piazza Indipendenza un cassonetto e si stanno spostando a piccoli gruppi verso palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale siciliana, che dista poche decine di metri da palazzo d'Orleans. La giornalista colpita da un grosso sasso al braccio sinistro è Simona Licandro che sta seguendo le manifestazioni degli studenti per l'ANSA. Negli scontri anche alcuni giovani sarebbero rimasti feriti, secondo quanto loro stessi hanno raccontato, dalle manganellate delle forze di polizia. In particolare uno di loro ha affermato di essere stato colpito al capo, mentre alcuni studenti dicono che un altro ragazzo ha riportato la rottura della mascella.

NAPOLI: LANCIO PETARDI SU CUMULI RIFIUTI - Dal corteo dei manifestanti che sta attraversando via Toledo, dopo essere partito da piazza dal Gesù, sono stati lanciati diversi petardi sui cumuli di rifiuti che si trovano nelle zone limitrofe, soprattutto in via Sant'Anna dei Lombardi. Proteste da parte di alcuni residenti che denunciavano il rischio di incendio dei rifiuti stessi. "Vogliamo che questa sia una manifestazione pacifica - spiega Roberto, del liceo Mercalli - perché solo così si sentiranno le ragioni della nostra protesta, altrimenti si parlerà solo di eventuali scontri". Antonio, del Convitto Nazionale, sostiene: "da lunedì ci stiamo organizzando per questa manifestazione. Abbiamo visto quello che è successo ieri in Senato e siamo scandalizzati. Non ci sentiamo rappresentati da queste persone che a causa di questa legge elettorale non ci sentiamo rappresentati".

A SALERNO BANANE COME PISTOLE, NOI SIAMO PACIFICI - Impugnano banane, "le nostre pistole che non sparano", e offrono fiori. Sono i ricercatori e gli studenti che da questa mattina stanno effettuando un presidio davanti alla sede della Provincia di Salerno. "La nostra è - spiega Stefania Leone, una delle ricercatrici che sta effettuando il presidio - una protesta pacifica mentre si sta per approvare quella riforma che sarebbe la condanna per migliaia di persone".

ROMA, STUDENTI BLOCCANO TANGENZIALE - Gli studenti della Sapienza stanno bloccando l'imbocco della Tangenziale dalla via Prenestina a Roma. I manifestanti proseguiranno il loro corteo in periferia. Diverse migliaia di studenti hanno stanno sfilando in corteo sulla tangenziale in direzione del centro. Il tratto della tangenziale al momento è stato chiuso.

TORINO, STUDENTI BLOCCANO STRADE DEL CENTRO - Manifestazioni di studenti hanno bloccato a Torino alcune vie principali della città. Alcune centinaia di universitari, vicini all'ala di Autonomia, sono scesi in piazza per protestare contro l'approvazione della riforma Gelmini. Il corteo, aperto da uno striscione bianco con lo slogan "Voi in Senato, noi nelle piazze", è partito da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche. Poco prima un altro gruppo di studenti, in questo caso del Conservatorio di musica, aveva bloccato via Pò e sventolato uno striscione con la scritta "Stavolta ve le suoniamo noi". Hanno assaltato il negozio della Mondadori, nella centralissima via Viotti a Torino, le centinaia di studenti che hanno promosso la manifestazione contro la legge Gelmini. Il corteo, a cui si sono annessi gli universitaria che hanno occupato Palazzo Campana,sede delle facoltà scientifiche, ha tentato di forzare l'ingresso della libreria, ha acceso alcuni fumogeni e ha affisso uno striscione sulla vetrina riportante la scritta "Questo Governo è fumo negli occhi". Poi ha ripreso la sua marcia in strada.

MILANO: CORTEO NON AUTORIZZATO, SFONDATO CORDONE - Dopo una lunga fase di stallo, il corte di universitari di Milano ha ripreso la marcia e, nelle trattative con i responsabili dell'ordine pubblico, è stato deciso di cambiare l'obiettivo della manifestazione che si dovrebbe concludere alla sede distaccata di Scienze Politiche dell'Università Statale in via Conservatorio. In precedenza, quando i manifestanti avevano sfondato il cordone delle forze dell'ordine, gli agenti hanno cercato di bloccarli usando i manganelli.

LOTTA STUDENTESCA, COLORIAMO ROSSO ACQUA FONTANE - L'acqua di un centinaio di fontane di piazze italiane colorate di rosso: è l'iniziativa annunciata per oggi da Lotta studentesca per protestare contro la riforma Gelmini. Lo rende noto il responsabile provinciale di Catania del movimento giovanile di Forza Nuova, Gatano Bonanno. "La nostra iniziativa - spiega - vuole stigmatizzare ciò che sta succedendo in questi istanti nelle stanze del potere italiano: verranno tagliati fondi alla scuola pubblica, un miliardo di euro solo per quest'anno, verrà distrutto il libero sapere e la ricerca delle università per metterle in mano ad enti privati". A Catania sono tre le piazza interessate: quella della stazione centrale, quella davanti il Palazzo di giustizia e quella dello storico rione Fortino. Nel Catanese sono previste iniziative a Militello, Scordia e Caltagirone.

CORTEO SAPIENZA, BABBI NATALE E WAKA WAKA: ANDREMO IN ZONE POPOLARI - "Ministro Gelmini, non siamo mica cretini. Noi vogliamo studiare, vogliamo ricercare, per una cultura libera e pubblica. Viva l'università libera e pubblica". Il ritmo e la melodia del Waka-waka, l'inno composto dagli studenti della Sapienza che stanno per dare inizio al corteo romano contro il ddl Gelmini. Con i cappelli di Babbo Natale in testa, i ragazzi hanno improvvisato un coro accompagnato dalla chitarra. Attraverseranno anche i quartieri popolari della città gli studenti che oggi manifestano a Roma contro il ddl Gelmini. Da piazzale Aldo Moro gli studenti annunciano che si sposteranno verso il Pigneto e San Lorenzo, quartieri popolari storici della capitale abitati da molti studenti universitari. I ragazzi di ieri avevano annunciato l'intenzione di procedere con cortei spontanei, senza dichiarare preventivamente alle forze dell'ordine il percorso. "Andiamo nei quartieri di Roma, fra la gente - affermano alcuni - in direzione Pigneto e San Lorenzo"

CAGLIARI, STUDENTI VOGLIONO DIALOGO - Centinaia di studenti universitari e delle superiori si sono ritrovati questa mattina in piazza Garibaldi a Cagliari per protestare contro la riforma Gelmini. Moltissimi striscioni contro il ddl del Governo, trombette e fischietti. Dopo una mini assemblea i ragazzi della Rete hanno deciso di sfilare in corteo per le strade della città. Ancora non è stato stabilito il percorso: la manifestazione é controllata a vista da polizia, carabinieri e vigili urbani. Nel serpentone molti degli studenti che stanno occupando o autogestendo le scuole della città. Naturalmente è folta anche la rappresentanza degli universitari. Ieri sera c'é stata l'occupazione del Rettorato: gli studenti hanno trascorso dentro la struttura di via Università l'intera notte. "I politici si sono arroccati a Roma - ha spiegato Enrico Lallai, uno dei rappresentanti degli universitari - noi scegliamo le strade e le piazze della nostra città come luogo di confronto e dialogo".



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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LA DIRETTA DELLA GIORNATA
http://www.leggo.it/articolo.php?id=97862

Ore 15.18 Corteo torna alla Sapienza Il corteo degli studenti e dei lavoratori partito questa mattina da Piramide è terminato intorno alle 14,30, nello stesso punto da dove era cominciato. al corteo hanno partecipato alcune centinaia di persone. Dopo aver 'sfioratò il ministero dell'Istruzione, i manifestanti sono ritornati in piazza Risorgimento senza creare nessun problema di ordine pubblico. «Purtroppo oggi è morto un operaio alla Sapienza - ha detto uno degli organizzatori al megafono - per questo ora ci dirigeremo verso l'università per portare la nostra solidarietà. L'appuntamento è sotto la statua della Minerva». Gli studenti e i lavoratori sono poi entrati in piccoli gruppi nella stazione Piramide per prendere la metro che li porterà all'università Sapienza.

Ore 15.10 Studenti sfilano sul tronchetto Il corteo degli studenti ha invaso la corsia del tronchetto che da Portonaccio porta verso il raccordo anulare e collega la tangenziale est alla A24 Roma-L'Aquila. Molti manifestanti sfilano tra le auto bloccate nel traffico esplodendo alcuni petardi. Alcuni automobilisti escono dalle auto sorpresi dalla scena. Al passaggio del corteo sotto una galleria gli studenti hanno urlato lo slogan «Vedi che succede a votare Silvio». Nella galleria è stata anche scritta con lo spray nero la frase: «La prossima volta assaltiamo il cielo», con affianco il simbolo dell'anarchia. Tra i manifestanti ci sono anche una trentina di studenti dell'Università «D'Annunzio» di Pescara e Chieti. ridano in coro «tutti all'Aquila!».

Ore 15.04 Napoli, occupanti restano sui binari «Eravamo pronti a lasciare la Stazione ma poi abbiamo visto arrivare da lontano la polizia e allora abbiamo deciso di rimanere ancora qui per un poco». Lo dicono gli studenti che stanno bloccando i binari della Stazione centrale di Napoli con pesanti conseguenze sul traffico ferroviario. Gli studenti non vogliono che sia «imposto» loro di allontanarsi. La polizia controlla a distanza i manifestanti.

Ore 15.00 Comitato Anti-Gelmini ad Ancona Continua la protesta contro il ddl Gelmini all'Università Politecnica delle Marche, dove sarà costituito un «comitato di resistenza» con tutte le componenti del mondo accademico.ÿLo hanno deciso i partecipanti all'assemblea che si è svolta al Rettorato. Studenti, personale tecnico amministrativo, ricercatori «denunciano ancora una volta le problematiche relative al ddl Gelmini», che sono state analizzate durante il dibattito durato più di due ore e che «appaiono evidenti nel momento in cui l'Università, a seguito dei tagli dei fondi per il funzionamento ordinario, è costretta ad innalzare le tasse degli studenti, ad attuare il numero chiuso e disattivare i corsi di laurea esclusivamente per esigenze di bilancio e non per motivazioni didattiche». Il tutto, «aggiunto al taglio ai fondi per le borse di Studio - sostiene un documento dell'assemblea -, rende di fatto inattuato l'art.34 della Costituzione Italiana che sancisce l'accesso a tutti i gradi dell'istruzione pubblica».L'assemblea è inoltre contraria alla «privatizzazione e precarizzazione strutturale della ricerca che dovrà 'piegarsì agli interessi dei privati, che porabnno entrare nei cda e diventarne presidenti, »rendondo l'Università meno libera«.

Ore 14.55 Assedio in barca a Venezia Una decina di studenti hanno assediato la Prefettura di Venezia in barca, stazionando in Canal Grande, per manifestare contro la riforma dell'Università. Il blitz è scattato nella tarda mattinata quando gli studenti, un trentina, hanno tentato di entrare in Prefettura. Scattate le misure di sicurezza i giovani sono rimasti però alla porta dove hanno appeso uno striscione con scritto «i parlamentari si comprano gli studenti no». Quindi hanno recuperato una barca e, in una decina, hanno tentato di entrare via acqua nel palazzo. Dopo un 'duellò con i motoscafi delle forze dell'ordine gli studenti hanno desistito, ma una loro delegazione è stata comunque fatta entrare per portare le ragioni della protesta al Prefetto.

Ore 14.51 Napoli, binari occupati Continua l'occupazione dei binari della Stazione centrale di Napoli. Dagli altoparlanti vengono annunciati ritardi nell'arrivo e nella partenza dei convogli. I manifestanti hanno annunciato che intendono rimanere sui binari e che comunque si ritroveranno alle ore 14 a Palazzo Giusso, sede dell'Università di Napoli L'Orientale, per un presidio.

Ore 14.48 Immigrati applaudono studenti Il corteo degli universitari milanesi è arrivato in via Padova dove è stato accolto dagli applausi di alcuni immigrati che si sono affacciati alle finestre. Il gruppo di manifestanti, che ha a lungo intonato il coro «siamo tutti clandestini», si è poi spostato in viale Monza, provocando disagi al traffico già congestionato della zona. Gli studenti stanno ora imboccando l'entrata della metropolitana in Pasteur per fare così ritorno in via Festa del Perdono dove, assicurano, sono previste nuove iniziative nel pomeriggio.

Ore 14.47 Padova, pacchi contro riforma Come dei babbo natale hanno sfilato per Padova consegnando pacchi dono completamente vuoti ma un regalo, per un equivoco, ha pure fatto scattare un falso allarme bomba. Una cinquantina di studenti e ricercatori, dietro lo striscione con scritto «Noi a piazza del Popolo c'eravamo» hanno dato vita ad un corteo pacifico lungo le vie di Padova per protestare contro il disegno di legge Gelmini di riforma dell'universitàconsegnando dei pacchi vuoti. I manifestanti hanno lasciato dei pacchi anche davanti al rettorato dell'Università, al municipio ed anche di fronte all'entrata della sede di una banca. Un passante, ignaro della protesta, ha scambiato il pacco per una bomba chiamando i carabinieri. Per prassi tutti i dipendenti dell'istituto di credito sono stati fatti uscire dall'edificio. L'allarme è rientrato nel giro di una decina di minuti.

Ore 14.45 Studenti occupano Mole Antonelliana Un gruppo di alcune centinaia di studenti, appartenenti al gruppo degli «indipendenti», ha occupato per circa mezz'ora la Mole Antonelliana, edificio simbolo di Torino. Si tratta dei manifestanti che questa mattina avevano inscenato una simbolica occupazione di Palazzo Carignano, prima sede del Parlamento italiano, dove avevano «approvato» una sorta di controriforma da opporre al disegno di legge Gelmini. I giovani hanno fatto poi fatto irruzione nella Sala del Tempio dove si sono intrattenuti scandendo slogan contro la riforma. L'ala più estrema degli studenti, invece, ha concluso la sua manifestazione occupando il cortile del rettorato dell'università. Precedentemente si erano avuti attimi di tensione con le forze dell'ordine davanti alla sede provinciale del Popolo delle Libertà, dove si era verificato un lancio di ortaggi, pietre, petardi e bottiglie da cui gli agenti hanno dovuto ripararsi con gli scudi protettivi.

Ore 14.31 A Palermo finanziere ferito Negli scontri tra gli studenti e le forze dell'ordine di questa mattina a Palermo è rimasto ferito un militare della Guardia di Finanza. Il militare è all'ospedale Civico per farsi refertare. Ha una frattura alla mano. Non ci sarebbero feriti tra la polizia.

Ore 14.20 Studenti su tangenziale: ci scusiamo per il disagio «Ci scusiamo per il disagio» è questo lo slogan scandito al ritmo di battito delle mani dal corte degli studenti che sta attraversando la tangenziale, prima all'imbocco dell'A24. I manifestanti stanno camminando fra le auto bloccate. Qualche autista solidarizza, applaudendo al passaggio.

Ore 14.08 Studenti sfilano sulla A24 Il corteo degli studenti della Sapienza sta sfilando sulla A24, la Roma-L'Aquila. I manifestanti sono diretti all'Università ma hanno fatto una deviazione del percorso 'immettendosì sull'autostrada. Probabilmente percorreranno circa 300 metri per poi uscire a Casalbertone e andare verso La Sapienza.

Ore 14.05 Manifestanti in stazione Napoli I manifestanti anti riforma Gelmini, dopo essere entrati nella Stazione centrale di Napoli, stanno ora camminando sui binari, diretti allo snodo di accesso dei treni alla sede ferroviaria.

Ore 14.01 'Sfiorato' ministero Istruzione I manifestanti partiti in corteo da Piramide hanno 'sfioratò il ministero dell'Istruzione gridando «Non ci sono riforme buone l'unica soluzione è la rivoluzione». Gli studenti e i lavoratori che stanno protestando per le vie di Trastevere hanno infatti girato all'altezza di largo Bernardino da Feltre e si stanno ora dirigendo di nuovo verso Piramide. Il ministero si presenta blindato e presidiato da camionette della Guardia di Finanza e della Polizia, diverse decine di agenti in tenuta antisommossa si sono posti sulla scalinata del dicastero mentre altri controllano viale Trastevere e il perimetro dell'edificio.

Ore 13.59 Corteo si ferma a piazza Trilussa Si è concluso a piazza Trilussa, laddove era partito, il corteo degli studenti delle scuole di Roma in protesta contro il ddl Gelmini. Dopo aver attraversato il Gianicolo, gli studenti sono scesi lungo il Tevere, bloccando per un tratto la circolazione e sono ritornati a piazza Trilussa dove si sono dispersi. Alcuni di loro raggiungeranno altri manifestanti nella capitale.

Ore 13.58 Corteo si ferma per lutto «Avevamo progettato altre iniziative di protesta contro il ddl Gelmini, ma a causa della morte dell'operaio all'interno della stessa città universitaria abbiamo deciso di tornare alla Sapienza». Lo hanno riferito gli studenti che stanno sfilando sulla tangenziale a Roma, contro il ddl Gelmini.

Ore 13.57 Traffico rallentato in periferia Un'altra giornata di passione per i romani, soprattutto per gli automobilisti, intrappolati nel traffico da stamani a causa del passaggio del corteo degli studenti che protestano contro la riforma Gelmini. I rallentamenti per il momento non riguardano il centro mai lambito dai cortei di stamani. Se verso le 9 i problemi si sono avuti intorno alla stazione Ostiense e sul Lungotevere fino alle 12, verso le 13.30 il traffico si è intensificato a Porta Maggiore e Piazzale Prenestino. Traffico a rilento anche sulla Tangenziale bloccata dagli studenti.

Ore 13.55 Corteo Piramide, solidarietà da cittadini «Scendi giù, scendi giù, manifesta pure tu». Così gli studenti e i lavoratori partiti in corteo da Piramide hanno risposto ai diversi cittadini che dai balconi di via Ippolito Nievo, a Trastevere, hanno gridato «bravi»; alcuni di loro hanno appeso a una ringhiera un cartello con su scritto 'Con gli studentì. I manifestanti, urlando 'è ora di cambiarè, hanno acceso due fumogeni rossi mentre un commerciante ha chiuso rapidamente la serranda del suo negozio prima del loro arrivo.

Ore 13.49 Liceali al Gianicolo - Sono giunti al Gianicolo gli studenti dei licei romani che questa mattina sono partiti in corteo contro il ddl Gelmini da piazza Trilussa. Qui hanno esposto un grande striscione con su scritto: 'Il futuro è nostro e ce lo riprendiamò. I manifestanti che si sono ridotti a poco più di un centinaio di persone si stanno dirigendo verso piazza della Rovere scortati da alcune macchine della polizia municipale.

Ore 13.47 Operaio morto, studenti indignati Un lungo applauso: il corteo si ferma sulla via Prenestina nella tangenziale per esprimere solidarietà alla famiglia dell'operaio morto oggi in un incidente sul lavoro nella facolta di Scienze politiche, alla Sapienza. Al megafono uno dei ragazzi urla: «Vergogna! Basta morti bianche! Solidarietà alla famiglia dell'operaio morto oggi su un'impalcatura della nostra facoltà». «È veramente molto triste - dice Luca Casagna - sapere che un lavoratore sia morto in un incidente proprio nella nostra università. È successo proprio nella mia facoltà, Scienze politiche. Non possiamo far altro che indignarci, soprattutto in un momento come questo, in cui stiamo andando nei quartieri popolari, per incontrare la città e tutte le persone che vivono situazioni di disagio sociale».

Ore 13.27 Operaio muore alla Sapienza Un operaio è morto durante alcuni lavori edili all'università La Sapienza di Roma. L'uomo, secondo quanto si apprende da fonti dei vigili del fuoco, stava lavorando in un cantiere in viale dell'Università quando è rimasto schiacciato da una ruspa.

Ore 13.26 Blocco al porto di Napoli Alcune centinaia di studenti, dopo aver bloccato l' accesso al varco Pisacane del Porto di Napoli si stanno dirigendo in corteo lungo via Marina. Dal corteo di studenti e Centri sociali si sono staccati circa 600 disoccupati del progetto Bros, che stano effettuando un presidio davanti alla Prefettura. Una cinquantina si sono recati in via Santa Santa Lucia, sede della giunta regionale.

Ore 13.25 Studenti abruzzesi in corteo a Roma Sono una trentina gli studenti dell'Università «D'Annunzio» di Chieti e Pescara che oggi sono a Roma a manifestare contro la riforma Gelmini. Il numero dei partecipanti è inferiore a quello previsto a causa di problemi nell'organizzazione del trasporto in pullman, che hanno costretto i ragazzi a muoversi con mezzi propri. «Siamo all'interno del corteo - spiega all'Ansa Antonio Mancini, del comitato Aula 26 -, siamo partiti dall'università e non so dove stiamo andando. Essendo un corteo non autorizzato, il percorso non è stato comunicato. Tutto si sta svolgendo, comunque, in modo pacifico». Sempre per oggi, a partire dalle 14, è prevista la «mail bombing» verso le caselle di posta elettronica dei senatori abruzzesi del Pdl, Andrea Pastore, Paolo Tancredi, Fabrizio Di Stefano e Filippo Piccone. Gli studenti invieranno ai quattro politici una lettera, appositamente scritta, in cui si chiede, tra l'altro, di poter discutere pubblicamente la questione. Sono stati invitate a partecipare all'iniziativa, che è stata promossa su Facebook, circa 4.500 persone.

Ore 13.22 Salerno, banane come pistole Impugnano banane, «le nostre pistole che non sparano», e offrono fiori. Sono i ricercatori e gli studenti che da questa mattina stanno effettuando un presidio davanti alla sede della Provincia di Salerno. «La nostra è - spiega Stefania Leone, una delle ricercatrici che sta effettuando il presidio - una protesta pacifica mentre si sta per approvare quella riforma che sarebbe la condanna per migliaia di persone».

Ore 13.21 Studenti bloccano tangenziale a Roma Gli studenti della Sapienza stanno bloccando l'imbocco della Tangenziale dalla via Prenestina a Roma. I manifestanti proseguiranno il loro corteo in periferia. Diverse migliaia di studenti hanno stanno sfilando in corteo sulla tangenziale in direzione del centro. Il tratto della tangenziale al momento è stato chiuso.

Ore 13.15 Studenti in piazza a Bari Alcune decine di studenti si sono radunate stamani in piazza Umberto I, davanti all'ateneo barese, manifestando il proprio dissenso contro il disegno di legge Gelmini sulla riforma dell'Università. Successivamente gli studenti hanno attuato un presidio nei corridoi del rettorato.

Ore 13.13 Napoli, tensione con gli automobilisti Momenti di tensione nella coda del corteo degli studenti in via Marina, a pochi metri dal varco Pisacane del Porto. Alcuni automobilisti stavano cercando di oltrepassare il cordolo che divide la carreggiata per evitare il corteo, uno scooter ha però urtato alcuni manifestanti ed è nato un parapiglia. Sono intervenuti alcuni agenti della polizia municipale per dividere manifestanti ed automobilisti.

Ore 13.11 Studenti a Roma: siamo ventimila «Siamo ventimila». Lo dicono gli studenti della Sapienza che stanno dando vita ad un corteo 'perifericò lontano dalla zona rossa del centro. Un corteo goliardico caratterizzato dai pacchi dono per ora recapitati a Cgil e Atac. Proprio sotto l'Atac agli studenti si sono uniti alcuni immigrati di Rosarno. E si son sentiti slogan contro il sindaco di Roma Alemanno. Dall'edificio che ospita l'Atac diverse persone si sono affacciate a guardare il corteo dalle finestre, sul terrazzo e tra le scale antincendio.



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MessaggioInviato: 22/12/2010, 16:23 



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LA DIRETTA DELLA GIORNATA
http://www.leggo.it/articolo.php?id=97862


Ore 17.50 Pisa, studenti si incatenano a Prefettura Si sono legati ai cancelli della Prefettura e hanno esposto il cartello con la scritta «Incatenati al nostro futuro». È la protesta portata di nuovo in piazza, nel pomeriggio, da una trentina di studenti dell' università di Pisa; tra loro anche i giovani che da tre giorni sono in sciopero della fame per dire no alla riforma Gelmini. Gli universitari hanno raggiunto la Prefettura dopo un breve corteo sul Lungarno. Per oltre un'ora gli studenti sono rimasti legati davanti al Palazzo del Governo, controllati a distanza dalle forze dell'ordine. Poi, due di loro sono stati ricevuti dal prefetto, Antonio De Bonis, al quale hanno consegnato un documento con le ragioni della protesta da inoltrare al Governo. «Conoscenza critica, ricerca e diritto allo studio - si legge nel documento - sono beni comuni, di cui nessun governo e nessuna maggioranza ha la disponibilità. Lo ribadiamo, a maggior ragione, dopo l'indecoroso spettacolo offerto ieri durante la seduta del Senato».

Ore 17.40 Proteste per operaio morto Un gruppo di una cinquantina di studenti si è radunato davanti a un'entrata laterale del rettorato della Sapienza urlando 'vergogna' e protestando «per capire di chi siano le responsabilità riguardo all'operario morto oggi all'interno della città universitaria». Le porte dell'entrata laterale del rettorato sono state chiuse dagli uscieri.

Ore 17.33 Palermo, al via nuovo corteo È pronto il nuovo corteo di studenti palermitani che tra breve partiranno dalla piazza Massimo per raggiungere, in un corteo non autorizzato, le vie cittadine «per bloccare il traffico». Sono poche centinaia gli studenti presenti in piazza, molti dei collettivi studenteschi, ma è polemica tra di loro dopo le violenze e gli scontri di questa mattina alla presidenza della Regione dove un gruppo di giovani ha tentato di superare la 'linea rossà della polizia. Inevitabili gli scontri e momenti di tensione tra polizia e manifestanti. Se Vincenzo Ponzini del collettivo 'Carlo Giulianì sostiene che «la rabbia di oggi è legittima» perchè «sono due anni che facciamo cortei e finora non abbiamo avuto alcuna risposta» un altro studente, Federico La Mattina che non si riconosce in un nessun movimento, sostiene che «la violenza di oggi non è assolutamente giustificabile. In questo modo si rischia addirittura di strumentalizzare la nostra protesta. Alla fine diventa solo un problema di ordine pubblico».
Ore 17.30 Studenti milanesi in assemblea Gli studenti universitari milanesi, rimasti in poco più di una cinquantina, sono stati completamente bloccati dalle forze dell'ordine che hanno impedito loro di proseguire in corteo e quindi si sono ritirati all'interno della sede di via Festa del Perdono dell'Università Statale per un'assemblea.

Ore 17.00 Napoli, liberata stazione centrale Hanno liberato la stazione centrale di Napoli gli studenti che da qualche ora occupavano i binari provocando notevoli disagi alla circolazione ferroviaria con diversi convogli bloccati in entrata e in uscita. I manifestanti in corteo si sono diretti verso corso Umberto.

Ore 16.20 Corteo rientra alla Sapienza Dopo sette ore di marcia attraverso le periferie della città e i blitz in tangenziale e in autostrada, gli studenti sono tornati al punto di partenza, piazzale Aldo Moro, all'ingresso della Sapienza di Roma. Sono stanchi, ma hanno ancora la forza di bloccare il traffico: alcuni di loro si seggono a terra, per impedire a chi tenta di uscire dalla cittadella dell'ateneo il passaggio. Cantano «spegni il motore» e ottenuto il risultato, applaudono. A questo punto, dopo una manifestazione pacifica, in linea con quanto annunciato nei giorni scorsi, tenendosi lontani dalla zona rossa, i ragazzi aspettano di essere convocati dal Quirinale. Hanno inviato un messaggio al Presidente della Repubblica e stanno organizzando una delegazione per poterlo incontrare nelle prossime ore.

Ore 16.17 Milano, corteo cerca di seminare polizia Dopo la pausa in via Festa del Perdono a Milano, sede centrale dell'Università Statale, gli studenti universitari si sono riorganizzati e hanno dato vita a due piccoli cortei improvvisati e non autorizzati. Mentre il primo, in cui si voleva consegnare tre doni simbolici a tre istituzioni cittadine (Comune, Prefettura e Camera del lavoro), è stato immediatamente bloccato, il secondo ha cercato di seminare gli agenti della polizia cambiando continuamente direzione nelle vie adiacenti all'ateneo. La piccola manifestazione ha quindi bloccato il traffico in via Francesco Sforza infilandosi tra le auto in coda, ma è stato intercettato dalle forze dell'ordine ed è al momento anch'esso bloccato

Ore 16.00 Firenze, in corteo truccati da clown Facce truccate da clown, abiti colorati, ritmo di tamburi al corteo che, alcune decine di studenti della Facoltà fiorentina di architettura nonostante la pioggia, ha cominciato a sfilare nelle vie del centro storico per manifestare contro la riforma Gelmini. L'iniziativa, preannunciata ed autorizzata dalla questura, ha preso il via da piazza Santa Croce. «Questo ddl è la ciliegina sulla torta di una politica di gestione della crisi economico-sociale totalmente fallimentare portata avanti dal governo», ha commentato Marco Fabri, uno degli organizzatori della protesta. Volto imbiancato dal cerone e orecchie da coniglio di pezza in testa. «Noi siamo vestiti da clown, provocatoriamente, per testimoniare come, ancora una volta questi parlamentari abbiano confermato di essere niente più che una manica di pagliacci: oggi in piazza portiamo i colori del malcontento». Tra i giovani, alcuni espongono cartelli con scritte come «Colori contro la crisi» e «Perchè ogni mese ho l'impressione di essere io che pago la cassa integrazioni di un operaio?».

Ore 15.50 Cosenza, lanci uova a banche Lanci di uova contro la sede della prefettura e di alcune banche e palloncini colorati lanciati in aria in segno di festa: sono le iniziative intraprese dagli studenti delle Università di Arcavacata e di Reggio Calabria durante il corteo organizzato a Cosenza in segno di protesta contro la riforma universitaria. Gli studenti hanno scandito slogan contro il Ministro Gelmini ed il Governo. Un lancio di uova è stato fatto anche contro la sede di Cepu.

Ore 15.40 Roma, scuse ad automobilisti «Ci scusiamo per il disagio, ci scusiamo per il disagio». Intonando questo slogan e rivolgendosi agli automobilisti in coda gli studenti che manifestano a Roma contro il ddl Gelmini hanno attraversato il ponte Tiburtino in direzione dell'università 'La Sapienzà. Durante il corteo per le vie della capitale, dalla tangenziale al tratto urbano della A24 fino a Casalbertone, sono stati molti gli automobilisti che bloccati nel traffico in coda hanno espresso solidarietà agli studenti suonando il clacson. Da un pullman sul ponte Tiburtino alcuni ragazzi hanno esposto un cartello con su scritto «Daje regà». Tra i tanti cori che gli studenti intonano mentre percorrono via Tiburtina: «Lo vedi che succede a votà Silvio».

Ore 15.35 Protesta a Terni con fiocchi neri Nessuna manifestazione in piazza ma tanti fiocchi neri per le strade della città «in segno di lutto per morte dell'istruzione pubblica»: è così che a Terni il Collettivo studentesco «La crepa nel muro» ha voluto aderire alle proteste organizzate in tutta Italia contro la riforma dell'università. I fiocchi sono stati collocati davanti alla sede della prefettura e alle scuole superiori, ed intorno a due monumenti simbolo della città, la pressa della stazione e l'obelisco di Pomodoro. Uno striscione con scritto «Oggi muore l'istruzione pubblica» è stato invece posizionato sul ponte della superstrada in viale Eroi dell'aria. «Abbiamo deciso di non scendere in piazza come controprotesta - spiega Luca Proietti, portavoce del Collettivo - ma abbiamo voluto partecipare attraverso un gesto simbolico che vuole rendere partecipe tutta la città di quello che sta succedendo».

Ore 15.30 Studenti quasi alla Sapienza Gli studenti che hanno sfilato in corteo sulla tangenziale di Roma e per circa 500 metri sul tronchetto che collega questa all'autostrada A24 sono rientrati in città attraverso l'uscita di via di Portonaccio. Proseguendo lungo le strade cittadine, hanno annunciato di aver intenzione di raggiungere l'Università La Sapienza. I manifestanti, in migliaia hanno bloccato il traffico in via di Portonaccio.



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MessaggioInviato: 23/12/2010, 18:02 
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Riforma Gelmini, ecco cosa cambia
Lotta agli sprechi e alla parentopoli, soldi solo in base alla qualità e nuova governance

http://www.corriere.it/politica/10_dicembre_23/riforma-gelmini-scheda_5a91750c-0eac-11e0-bfcf-00144f02aabc.shtml

Lotta agli sprechi e a parentopoli; stop ai rettori a vita; autonomia delle università coniugata con una forte responsabilità finanziaria, scientifica, didattica; soldi solo in base alla qualità (gli atenei gestiti male ne riceveranno meno) e fine dei finanziamenti a pioggia; reclutamento e governance secondo criteri meritocratici e di trasparenza. Sono queste le principali novità della riforma dell'università approvata dal Senato in via definitiva.

ADOZIONE DI UN CODICE ETICO per evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele. A questo proposito viene anche stabilito che per partecipare ai concorsi non si dovranno avere, all'interno dell'ateneo, parentele fino al quarto grado. Alle università che assumeranno o gestiranno le risorse in maniera non trasparente saranno ridotti i finanziamenti del Ministero.

LIMITE MASSIMO AL MANDATO DEI RETTORI di complessivi 6 anni, inclusi quelli già trascorsi prima della riforma. Un rettore potrà rimanere in carica un solo mandato e sarà sfiduciabile.

DISTINZIONE NETTA DI FUNZIONI TRA SENATO E CDA: il Senato avanzerà proposte di carattere scientifico, ma sarà il CdA ad avere la responsabilità chiara delle assunzioni e delle spese. Il Cda vrà almeno 3 membri esterni su 11. Il presidente potrà essere esterno. Presenza qualificata degli studenti negli organi di governo.

DIRETTORE GENERALE AL POSTO DEL DIRETTORE AMMINISTRATIVO: il direttore generale avrà compiti di grande responsabilità e dovrà rispondere delle sue scelte, come un vero e proprio manager dell'ateneo.

NUCLEO DI VALUTAZIONE D'ATENEO A MAGGIORANZA ESTERNA per garantire una valutazione oggettiva e imparziale.

GLI STUDENTI VALUTERANNO I PROFESSORI e questa valutazione sarà determinante per l'attribuzione dei fondi dal Ministero.

FUSIONE ATENEI: ci sarà la possibilità di unire o federare università vicine, anche in relazione a singoli settori di attività, di norma in ambito regionale, per abbattere costi e aumentare la qualità di didattica e ricerca.

RIDUZIONE DEI SETTORI scientifico-disciplinari, dagli attuali 370 alla metà (consistenza minima di 50 ordinari per settore). No a micro-settori che danneggiano la circolazione delle idee e danno troppo potere a cordate ristrette.

RIORGANIZZAZIONE INTERNA DEGLI ATENEI: riduzione molto forte delle facoltà che potranno essere al massimo 12 per ateneo.

RECLUTAMENTO DI GIOVANI STUDIOSI: introdotta l'abilitazione nazionale come condizione per l'accesso all'associazione e all' ordinariato. L'abilitazione è attribuita da una commissione nazionale sulla base di specifici parametri di qualità. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università, cui potranno accedere solo gli abilitati. Tra i punti salienti: Commissioni di abilitazione nazionale autorevoli con membri italiani e, per la prima volta, anche stranieri; cadenza regolare annuale dell'abilitazione a professore, al fine di evitare lunghe attese e incertezze; distinzione tra reclutamento e progressione di carriera.

ACCESSO DI GIOVANI STUDIOSI: Il ddl introduce interventi volti a favorire la formazione e l'accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica. Tra i punti salienti: revisione e semplificazione della struttura stipendiale del personale accademico per eliminare le penalizzazioni a danno dei docenti più giovani; revisione degli assegni di ricerca per introdurre maggiori tutele, con aumento degli importi; abolizione delle borse post-dottorali, sottopagate e senza diritti; nuova normativa sulla docenza a contratto: riforma del reclutamento.

GESTIONE FINANZIARIA: Introduzione della contabilità economico-patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra Istruzione e Tesoro: i bilanci dovranno rispondere a criteri di maggiore trasparenza. Commissariamento e tolleranza zero per gli atenei in dissesto finanziario. VALUTAZIONE DEGLI ATENEI: Le risorse saranno trasferite dal ministero in base alla qualità della ricerca e della didattica. Fine della distribuzione dei fondi a pioggia. Obbligo di accreditamento, quindi di verifica da parte del ministero di tutti i corsi e sedi distaccate per evitare quelli non necessari e valutazione dell'efficienza dei risultati da parte dell'Anvur.

OBBLIGO PRESENZA DOCENTI A LEZIONE: avranno l'obbligo di certificare la loro presenza a lezione. Questo per evitare che si riproponga senza una soluzione il problema delle assenze dei professori negli atenei. Viene per la prima volta stabilito inoltre un riferimento uniforme per l'impegno dei professori a tempo pieno per il complesso delle attività didattiche, di ricerca e di gestione, fissato in 1500 ore annue di cui almeno 350 destinate ad attività di docenza e servizio.

SCATTI STIPENDIALI SOLO AI PROFESSORI MIGLIORI. Si rafforzano le misure annunciate nel DM 180 in tema di valutazione dell'attività di ricerca dei docenti. In caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi.

DIRITTO ALLO STUDIO E AIUTI AGLI STUDENTI MERITEVOLI - Delega al governo per riformare organicamente la legge 390/1991, in accordo con le Regioni per spostare il sostegno direttamente agli studenti per favorire accesso agli studi universitari e mobilità. Inoltre sarà costituito un fondo nazionale per il merito al fine di erogare borse di merito e di gestire su base uniforme, con tassi bassissimi, i prestiti d'onore.

MOBILITÀ DEL PERSONALE - Sarà favorita la mobilità tra gli atenei, perchè un sistema senza mobilità interna non è un sistema moderno e dinamico. Possibilità per chi lavora in università di prendere 5 anni di aspettativa per andare nel privato senza perdere il posto. (Fonte Ansa)



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
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MessaggioInviato: 23/12/2010, 18:54 

Riforma Gelmini è legge, ok del Senato

Hanno votato a favore 161, 98 contro
e 6 sono stati i voti di astensione


23 dicembre, 18:47

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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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Thethirdeye ha scritto:


Riforma Gelmini è legge, ok del Senato

Hanno votato a favore 161, 98 contro
e 6 sono stati i voti di astensione


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Riforma Gelmini approvata,alla faccia degli studenti.Il bello e' che anche Napolitano li ha ricevuti per sentire le loro ragioni,peccato pero' che si e' risolto tutto con una presa per i fondelli.
Gli studenti continuassero a cantare waka waka e intanto la Gelmini se la ride [:D]



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Scuola pubblica, requiescat in pace. [:(]


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Thethirdeye ha scritto:

Napolitano disponibile a vedere gli studenti

22 dicembre, 14:49

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'Senza futuro per giovani, scacco alla democrazia'
Napolitano nel suo messaggio: preoccupazione per il loro malessere,
non cedano alla violenza


01 gennaio, 18:06

Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 09740.html

SENZA FUTURO GIOVANI, IN SCACCO LA DEMOCRAZIA
di Alberto Spampinato
E' quasi interamente dedicato ai giovani, in modo non formale, il quinto discorso di fine anno del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si dice ''preoccupato '' dal loro ''malessere'' e chiede a tutti di prendere in considerazione i problemi che indicano perche' sono i problemi di tutti, gli stessi dell'Italia e del suo futuro. ''Se non apriamo a questi ragazzi nuove possibilita' di occupazione e di vita dignitosa, nuove opportunità di affermazione sociale - dice -, la partita del futuro e' persa non solo per loro, ma per tutti, per l'Italia : ed è in scacco la democrazia''.

Napolitano, che nei giorni della contestazione alla riforma Gelmini ha ricevuto al Quirinale una delegazione di studenti, ha ricevuto numerose lettere di giovani e di genitori che si immedesimano nel malessere dei figli. Ne e' rimasto colpito, e da qui e' nato il taglio del suo discorso che contiene richiami crudi, realistici, veritieri, un invito a guardare la realta' per trovare in essa la molla per reagire. Il capo dello Stato non tralascia di parlare delle spine della politica quotidiana, ma le tiene sullo sfondo. Ricorda, ad esempio, di avere gia' sollecitato un salto di qualita' della politica, affinche' esprima ''uno spirito di condivisione delle sfide'', poiche' e' ''in giuoco la dignita', la moralita' la capacita' di offrire un riferimento e una guida''.

Sollecita i cittadini che lo hanno ascoltano per venti minuti a partecipare. Dice: ''la politica siete anche voi, potete animarla e rinnovarla''. La politica e' la via per affrontare i grandi problemi, a cominciare dalla riduzione del debito pubblico, un peso che ''non possiamo lasciare sulle spalle delle generazioni future'', sarebbe ''una vera e propria colpa storica e morale''. Occorre una ''profonda riforma fiscale'', per avere le risorse bisogna fare pagare le imposte a chi non le paga. Per affrontare questi e altri problemi, occorre ''un confronto serio, costruttivo responsabile fra le forze politiche e sociali, fuori dall'abituale frastuono e da ogni calcolo tattico''. Occorre individuare ''priorita''' della spesa pubblica, avere una strategia finalizzata ad una crescita economica e sociale ''piu' sostenuta'', senza la quale rischiamo ''il declino'' anche in seno all'Unione Europea. Naturalmente, le scelte concrete, precisa, non competono a me, ma al governo e al parlamento. Ma io ho il dovere di indicare le strategie e richiamare responsabilita' dello Stato e anche dei privati che, ad esempio, devono investire di piu' nella ricerca''.

Un grande problema e' ''l'indispensabile elevamento della produttivita''', dice augurandosi (senza citare la Fiat) che il difficile confronto in atto evolva in modo costruttivo''. Il problema e' la competitivita' del sistema-paese. Rafforzarla richiede ''il superamento di molti ritardi, di evidenti fragilita', comporta lo scioglimento di molti nodi riconducibili a riforme finora mancate''. Ci vuole ''coraggio politico e sociale'' per fare queste cose, per dare risposte al malessere e alle disuguaglianze sociali, all'impoverimento degli operai e dei ceti medi ''specie nelle famiglie con piu' figli e un solo reddito'', e soprattutto di fonte alla piaga della disoccupazione che da tre anni cresce ''sotto l'urto della crisi globale''. Quindi rilancia sulla riforma fiscale. Il capo dello Stato cita poi impietosamente i dati record della disoccupazione: due milioni di senza lavoro, la meta' nel Mezzogiorno; il 24,7% giovani, un tasso che nel Sud tocca la punta ''drammatica'' del 35,2%, e per le donne e' ancora piu' alta. Possiamo farcela, dice Napolitano, perche' ''speriamo e crediamo nell'Italia''. Per trovare ''le energie e la volonta' non dobbiamo nasconderci nessun problema'', anzi i problemi dobbiamo guardarli in faccia, e renderci conto del mondo in cui viviamo. Dobbiamo capire la crisi e le sue origini, senza farci ''paralizzare dall'ansia''. Non dobbiamo rinunciare a sognare benessere e crescita. Ma dobbiamo sapere che viviamo un processo di globalizzazione ''tutt'ora ambiguo'', e che noi facciamo ''strettamente'' parte dell'Europa, lo scenario in cui dobbiamo fare la nostra parte, superando ''l'illusione dell'autosufficienza'', accentandone i vincoli e cogliendone le opportunita', cercando una nuova prospettiva di sviluppo. Ci vuole piu' integrazione europea anche per difendere l'Euro dagli attacchi e superare una ''insidiosa crisi finanziaria''. Bisogna aprire questa nuova strada, dice il presidente, senza sognare, come sanno bene i giovani, ''un futuro di certezze, magari garantite dallo Stato''.

Napolitano ricorda il valore dell'unita' nazionale e delle celebrazioni del 150.mo anniversario dell'unificazione, di una storia che ''e' patrimonio vivo'' che si riflette nella Costituzione ''animata da luminosi principi''. Lo Stato unitario si sta rinnovando con il federalismo fiscale che dovra' essere attuato ''in piena aderenza ai principi di solidarieta' e coesione sociale''. Deve rinnovarsi anche ''sanando la ferita del divario Nord-Sud, che si va aggravando''. Il futuro da costruire richiede un impegno generalizzato e deve guardare soprattutto ai giovani, che Napolitano ''mette in guardia contro ogni cedimento alla tentazione fuorviante e perdente del ricorso alla violenza'', e invita ad impegnarsi negli studi e nel rinnovamento dell'universita'.''Dobbiamo investire sui giovani, scommettere su di loro. Possiamo ben aprici la strada verso un futuro degno. Facciano tutti la loro parte: quanti hanno maggiori responsabilita' ed ogni comunita' ed ogni cittadino. Anche a Napoli - conclude Napolitano - ognuno faccia la sua parte, nello spirito di un impegno comune, senza cedere al fatalismo e senza tirarsi indietro. Sentire l'Italia, volerla più unita e migliore, significa anche questo, sentire come proprio il travaglio di ogni sua parte



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