17/01/2014, 15:59
17/01/2014, 19:13
20/01/2014, 16:59
Le Olimpiadi di Sochi e la “Syria connection” degli attentati in Russia
L'ombra delle monarchie del Golfo – finanziatrici di al Qaeda in Siria – dietro la nuova ondata di attentati nel sud della Russia
Il 17 gennaio un nuovo attentato ha causato il ferimento di 14 persone a Makhachkala, in Russia, nella repubblica meridionale del Dagestan, una delle roccaforti degli insorti islamici caucasici insieme all’Inguscezia e alla Cecenia. L’attacco fa seguito alla doppia esplosione di Volgograd (29-30 dicembre), che ha causato la morte di 33 persone e 85 feriti. Il tutto a ridosso dei giochi olimpici invernali in programma a Sochi dal 7 febbraio.
La maggioranza degli analisti riconducono gli attentati alla posizione della Russia sul conflitto in corso in Siria: in particolare, i sospetti puntano in direzione di un coinvolgimento saudita, sulla base degli incontri avvenuti tra agosto e dicembre tra Vladimir Putin e il capo dell’intelligence saudita Bandar Bin Sultan. Secondo quanto è stato rivelato al quotidiano libanese As-Safir il 21 agosto scorso, i tentativi del principe Bandar di porre fine al sostegno russo del regime di Bashar al Assad sarebbero infatti falliti, nonostante le offerte economiche, militari e politiche comprendessero la neutralizzazione di una rete di ribelli ceceni finanziata dalla petromonarchia.
Gli attentati di Volgograd sembrerebbero pertanto il colpo di coda di un’Arabia Saudita isolata, tradita dall’alleato storico statunitense, venuto meno alle sue promesse d’intervento militare in Siria a seguito dell’uso di armamenti chimici in agosto e riconciliatosi con l’arcinemico di Riyad, l’Iran, tramite l’accordo sul nucleare siglato a novembre.
Tuttavia, gli attentati di Volgograd e del Dagestan giocano paradossalmente a vantaggio di Mosca e Damasco. Sebbene alla Russia non fosse dispiaciuto “delocalizzare” il conflitto caucasico in Siria, divenuta catalizzatore di centinaia di mujahidin russi unitisi alle file dei ribelli, il Cremlino aveva di certo tenuto in conto il ritorno in patria dei combattenti.
In un editoriale del caporedattore del quotidiano panarabo Al-Quds al-Arabi, Abdul-Bari al ‘Atwan, pubblicato il 2 gennaio sul sito Ra’i al-Yawm (L’Opinione del Giorno), si sottolinea come l’opposizione siriana esca indebolita dagli attentati di Volgograd: la priorità degli imminenti negoziati di Ginevra II (22 gennaio) è infatti diventata la guerra al “terrorismo” piuttosto che la deposizione di Bashar al Assad, in un contesto regionale dominato dagli attentati di matrice qaedista in Libano, dalla persistente influenza dei qaedisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis l’acronimo inglese) nel nord della Siria e dalla loro recente conquista della città di Fallujah, nell’Iraq occidentale.
Ciò significa che la visione di Mosca e Damasco sulla rivoluzione siriana, ridotta a destabilizzazione della sicurezza regionale finanziata da varie potenze internazionali, potrebbe avere la meglio al tavolo dei negoziati. Come suggerito da ‘Atwan, lasciando supporre un coinvolgimento di forze alleate al regime siriano, «chi ha pianificato la realizzazione degli attentati potrebbe aver tenuto questo [danno inflitto all'opposizione siriana] in considerazione».
Al di là dell’identità dei perpetratori, nota esclusivamente alle sfere dell’intelligence internazionale, gli attacchi verificatisi in Russia ricordano la stretta connessione tra il separatismo caucasico e la posizione del Cremlino sulla Siria. Come già osservato dalla studiosa Fiona Hill della Brookings Institution, in un articolo pubblicato da Foreign Affairs a marzo del 2013, Putin guidò la repressione della seconda insurrezione cecena (1999-2009) spinto dalla convinzione di lottare contro la balcanizzazione della Russia. Ai suoi occhi, la Siria non è poi così diversa: necessita il sostegno di Mosca per preservare l’integrità territoriale e reprimere una rivolta guidata da “terroristi” islamici.
Il 29 febbraio 2012, a Istanbul, Europa aveva appreso da ‘Ammar al Qurabi, uno dei volti televisivi più noti dell’opposizione siriana, come la Georgia – e quindi il Caucaso in generale – fossero cruciali ai fini di un cambiamento della posizione russa sulla Siria già dal 2011: nel corso di un incontro con Qurabi del novembre 2011, la delegazione della Duma aveva infatti posto tra le condizioni la fine delle interferenze statunitensi in Georgia.
Tra Cecenia e Siria, non sfuggono poi le somiglianze nella radicalizzazione religiosa dei ribelli. L’ortodossia wahhabita – corrente ultraconservatrice dell’islam nata in Arabia saudita – non era affatto diffusa nella repubblica caucasica finché le monarchie del Golfo non hanno iniziato a sostenere la causa dei mujahidin: la Siria e la Cecenia erano al contrario terreni fertili di numerose correnti moderate di sufismo.
Attualmente, stando a quanto riportato da uno dei massimi esperti di Siria, il professor Joshua Landis, il principale comandante ceceno attivo in Siria, l’emiro dell’Isis Abu ‘Omar al Shishani, viene finanziato dal predicatore salafita kuwaitiano Hajaj bin Fahad al ‘Ajmi. Il regime siriano sembra poi aver trovato una fonte d’ispirazione anche nelle tecniche repressive adoperate da Mosca: alle famiglie cecene veniva infatti impedito di seppellire i familiari uccisi dall’esercito russo, pena la morte incombente dai cecchini appollaiati sui tetti.
Il 16 giugno 2012, il regista siriano Haytham al Haqqi ha scritto in un articolo pubblicato dal quotidiano panarabo Al-Hayat che basterebbe sostituire il termine “siriano” con “ceceno” nelle dichiarazioni sulla Siria del ministro degli esteri russo Sergej Lavrov per accorgersi di come si tratti dello stesso vecchio discorso: «L’esercito è legittimato a intervenire per salvare i civili dai terroristi».
http://www.europaquotidiano.it/2014/01/ ... in-russia/
Il principe saudita avrebbe anche promesso di salvaguardare la base navale russa in Siria, qualora il regime di Assad fosse stato rovesciato, ma avrebbe anche insinuato possibili attacchi di terroristi ceceni alle Olimpiadi invernali di Sochi in mancanza di un accordo: “Posso garantirvi di proteggere le Olimpiadi invernali del prossimo anno – avrebbe detto Bandar – i gruppi ceceni che minacciano la sicurezza dei giochi sono controllati da noi”
Russia, jihadisti minacciano attentati alle Olimpiadi di Sochi. Gli Usa: "Pericolo reale"
I terroristi hanno rivendicato gli attentati di Volgograd e hanno promesso "un regalo per tutti i turisti che verranno ai Giochi in nome del sangue musulmano versato nel mondo". Gli Stati Uniti: "Molto preoccupati, stiamo intensificando la collaborazione con Mosca"
Un fermo immagine del video dei due jihadisti, autori degli attentati di Volgograd in Russia (reuters)
ROMA - A due settimane dall'inizio delle Olimpiadi di Sochi, è stato pubblicato un video indirizzato a Vladimir Putin in cui alcuni jihadisti del Caucaso del nord si sono filmati mentre ammettono di essere i kamikaze che hanno colpito Volgograd a fine dicembre in due attentati, causando 34 morti.
Gli Stati Uniti si sono detti "molto preoccupati" di questa minaccia che hanno classificato come "reale". Micheal Mccaul, presidente della commissione di sicurezza Usa, ha comunicato che al momento "si stanno intensificando gli sforzi di collaborazione con la russia, tanto che due dozzine di agenti dell'fbi sono stati inviati al servizio di sicurezza delle olimpiadi".
A fargli eco il presidente della commissione Intelligence, Mike Rogers: "c'è una certa riluttanza dei russi a condividere informazioni con l'intelligence americana. C'è pertanto un gap, che si spera i russi colmino, prima che succeda qualcosa durante un evento così importante come i giochi olimpici".
http://www.repubblica.it/esteri/2014/01 ... -76445351/
20/01/2014, 17:15
GIANLUCA1989 ha scritto:
La maggioranza degli analisti riconducono gli attentati alla posizione della Russia sul conflitto in corso in Siria: in particolare, i sospetti puntano in direzione di un coinvolgimento saudita, sulla base degli incontri avvenuti tra agosto e dicembre tra Vladimir Putin e il capo dell’intelligence saudita Bandar Bin Sultan. Secondo quanto è stato rivelato al quotidiano libanese As-Safir il 21 agosto scorso, i tentativi del principe Bandar di porre fine al sostegno russo del regime di Bashar al Assad sarebbero infatti falliti, nonostante le offerte economiche, militari e politiche comprendessero la neutralizzazione di una rete di ribelli ceceni finanziata dalla petromonarchia.
20/01/2014, 17:20
Thethirdeye ha scritto:GIANLUCA1989 ha scritto:
La maggioranza degli analisti riconducono gli attentati alla posizione della Russia sul conflitto in corso in Siria: in particolare, i sospetti puntano in direzione di un coinvolgimento saudita, sulla base degli incontri avvenuti tra agosto e dicembre tra Vladimir Putin e il capo dell’intelligence saudita Bandar Bin Sultan. Secondo quanto è stato rivelato al quotidiano libanese As-Safir il 21 agosto scorso, i tentativi del principe Bandar di porre fine al sostegno russo del regime di Bashar al Assad sarebbero infatti falliti, nonostante le offerte economiche, militari e politiche comprendessero la neutralizzazione di una rete di ribelli ceceni finanziata dalla petromonarchia.
Il teatrino è sempre lo stesso.
Lo sanno gli USA e lo sa Putin......
E tutto scritto qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=298207
20/01/2014, 19:10
21/01/2014, 10:18
GIANLUCA1989 ha scritto:Thethirdeye ha scritto:GIANLUCA1989 ha scritto:
La maggioranza degli analisti riconducono gli attentati alla posizione della Russia sul conflitto in corso in Siria: in particolare, i sospetti puntano in direzione di un coinvolgimento saudita, sulla base degli incontri avvenuti tra agosto e dicembre tra Vladimir Putin e il capo dell’intelligence saudita Bandar Bin Sultan. Secondo quanto è stato rivelato al quotidiano libanese As-Safir il 21 agosto scorso, i tentativi del principe Bandar di porre fine al sostegno russo del regime di Bashar al Assad sarebbero infatti falliti, nonostante le offerte economiche, militari e politiche comprendessero la neutralizzazione di una rete di ribelli ceceni finanziata dalla petromonarchia.
Il teatrino è sempre lo stesso.
Lo sanno gli USA e lo sa Putin......
E tutto scritto qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=298207
Si infatti
Se veramente i "terroristi ceceni" oseranno macchiare di rosso le olimpiadi Russe.... prepariamoci ad una nuova crisi, RUSSIA-ARABIA SAUDITA? umm
la storia , si ripete sempre, e i motivi sono sempre gli stessi
21/01/2014, 10:25
21/01/2014, 11:24
21/01/2014, 13:00
Russia, a Sochi è caccia a tre "vedove nere". Usa, navi da guerra per evacuare americani in caso di attacco
Distribuiti negli alberghi di Sochi volantini con le immagini di tre donne velate. Una, la 22enne Ruzanna Ibragimova, vedova di un militante della ribellione islamica, sarebbe già nella località sul Mar Nero. "Sono tra noi e sono addestrate per compiere atti di terrorismo"
Russia, a Sochi è caccia a tre "vedove nere". Usa, navi da guerra per evacuare americani in caso di attacco
SOCHI - In Russia le forze di sicurezza sono sulle tracce di tre donne definite "potenziali kamikaze". Una, in particolare, si ritiene che sia già a Sochi, la località sul Mar Nero dove dal 7 al 22 febbraio si svolgeranno le Olimpiadi invernali. I reporter della Assciated Press presenti in un albergo del centro di Sochi hanno potuto prendere visione di un volantino in cui la polizia avvisa della minaccia: tre donne pronte a farsi esplodere, con la 22enne Ruzanna Ibragimova, vedova di un militante della ribellione islamica del caucaso, data come molto, molto vicina.
Il materiale distribuito dalla polizia allo staff degli alberghi include anche le fotografie delle altre due ricercate, col capo coperto dal velo: la 26enne Zaira Aliyeva e la 34enne Dzhannet Tsakhayeva, "addestrate per portare a termine atti di terrorismo", si legge nel volantino. "Sono probabilmente tra noi" prosegue il testo, ma a differenza della Ibragimova, non si afferma che siano a Sochi.
Proprio alle cosiddette "vedove nere" le autorità russe hanno attribuito gli ultimi attacchi terroristici che stanno alzando al massimo livello l'allarme sicurezza attorno ai Giochi. La città meridionale di Volgograd a fine dicembre è stata sconvolta dall'azione di due kamikaze, conclusa con la morte di 34 persone. Un gruppo di militanti islamici del Daghestan lunedì ha diffuso sul web un video in cui ha rivendicato l'attacco terroristico e ha lanciato nuove minacce contro la sicurezza alle Olimpiadi di Sochi, 500 chilometri a ovest del Daghestan.
Il presidente russo Vladimir Putin, intervistato la scorsa settimana dalle tv straniere, ha affermato che la Russia farà "di tutto" per garantire il regolare svolgimento dei Giochi di Sochi, dove è in corso una intensa attività di controllo da parte delle forze di sicurezza. Ma persiste il timore che a essere presi di mira dai terroristi siano obiettivi esterni alla sede dei Giochi, come gli autobus o altre strutture turistiche.
Per garantire la sicurezza della loro delegazione, gli Stati Uniti stanno intensificando la collaborazione con la Russia, dove è stata inviata una task force di una ventina di agenti dell'Fbi. E, secondo quanto riporta la Cnn, gli Usa dirigeranno nel Mar Nero navi da guerra e aerei nel caso in cui gli americani debbano essere evacuati in massa dalle Olimpiadi. Il piano d'emergenza scatterebbe in caso di "[size=175]un grande attacco terroristico", ha svelato un funzionario di Stato alla Cnn, assicurando anche che gli Stati Uniti non agirebbero senza il permesso della Russia.
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http://www.repubblica.it/esteri/2014/01 ... -76533401/
21/01/2014, 13:03
21/01/2014, 13:15
GIANLUCA1989 ha scritto:
Di male in peggio... qualcosa di grosso bolle in pentola!!!![]()
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Se ci sarà qualche attentato grande in Russia sarà la fine dell'Arabia Saudita!
21/01/2014, 13:24
Atlanticus81 ha scritto:GIANLUCA1989 ha scritto:
Di male in peggio... qualcosa di grosso bolle in pentola!!!![]()
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Se ci sarà qualche attentato grande in Russia sarà la fine dell'Arabia Saudita!
E non solo dell'Arabia Saudita temo...
21/01/2014, 16:23
Ufologo 555 ha scritto:
Ho sentito ad un Tg che l'America mette adisposizione del governo russo alcune navi da guerra per prevenire ...
Certo è che se la Russia "tocca" l'Arabia saudita, alleata degli USA ....
21/01/2014, 19:10