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17/01/2014, 15:59

DI ERIC MARGOLIS

Lewrockwell.com

Dove si trovano i posti più pericolosi del mondo nel 2014 ?

* Il Kashmir sotto controllo indiano, regione altamente pericolosa e perlopiù dimenticata.

La rivolta della maggioranza musulmana del Kashmir contro il dominio indiano è ancora una volta in ebollizione. Sul terreno si confrontano oltre 1,6 milioni di truppe indiane e pachistane, supportate da armi nucleari, e sono frequenti scaramucce lungo la linea di controllo del Kashmir.

India e Pakistan, due potenze nucleari, sono giunte ad un punto in cui bastano circa 3 minuti di preavviso di un attacco nemico al fine di far scattare l'arsenale nucleare.

Basterebbe la minaccia fantasma di un missile o di un aereo da guerra in arrivo, uno scontro al confine, o una grande offensiva indiana esasperata dagli attacchi guerriglieri che arrivano dal Pakistan, a far scoppiare un conflitto che ucciderebbe milioni di persone ed inquinerebbe di polvere radioattiva l'intero pianeta.




Al di là di India e Pakistan, quasi nessuno pensa a questo bellissimo, remoto e pericoloso Kashmir.

* Zona Demilitarizzata della Corea.

Il secondo posto più pericoloso del pianeta, dove si confrontano 1,5 milioni di truppe nordcoreane e sudcoreane, oltre a 28mila soldati USA.

La tensione corre lungo la zona dove circa 11mila razzi e missili sono puntati sulla capitale del sud, Seul. Si valuta che la Corea del Nord possegga tra 4 e 6 rozze testate nucleari in grado di colpire la Corea del Sud ed il Giappone.

Lo scorso dicembre il nuovo leader Kim Jong-un ha arrestato e successivamente ucciso il potente zio, un altro segno dell'instabilità del regime di Pyongyang e del comportamento pericolosamente inaffidabile del suo giovane e instabile leader.

Una guerra potrebbe scoppiare in ogni momento lungo la frontiera. Altrettanto probabile, la Corea del Nord potrebbe collassare da un momento all'altro, provocando l'esodo di 25 milioni di affamati coreani del nord che cercherebbero rifugio in Corea del Sud. Uno scenario che Seul teme.

* Il caro vecchio Medio Oriente.

La Siria potrebbe continuare a disintegrarsi in mini-stati perennemente in lotta tra loro. Gli USA, l'Arabia Saudita, Israele e la Turchia hanno dato il via alla ribellione contro il regime di Assad in modo da punire l'Iran, causando milioni di rifugiati che stanno inondando la regione. Tutto ciò dopo che l'invasione americana dell'Iraq aveva già causato 3 milioni di rifugiati. L'Iran e l'Arabia Saudita (segretamente appoggiata da Israele) combatteranno sul cadavere sanguinante della Siria mentre questo bel paese che fu viene inesorabilmente distrutto.

Lo Yemen continuerà a bruciare.

I neoconservatori americani e i loro prezzolati al Congresso stanno facendo forti pressioni in modo che gli USA attacchino l'Iran, o perlomeno che le truppe americane vadano in guerra a fianco di Israele se questi comincia un conflitto. Nel frattempo, Israele si prepara ad un’altra invasione del Libano finalizzata alla distruzione di Hezbollah, e potrebbe anche intervenire in Siria. L'Egitto, governato adesso da una giunta militare fascista, sta collaborando attivamente con Israele e Arabia Saudita. Il cosiddetto accordo di pace Israelo-Palestinese è uno scherzo di cattivo gusto, una danza Kabuki mediorientale a cui nessuno più crede.

* Africa Orientale – Un nuovo calderone di problemi.

Gli sforzi di Washington al fine di creare un protettorato africano guidato dagli USA su Sudan del Sud, Uganda, Ruanda, Kenya, Somalia – paese dominato dall'Etiopia, alleato americano – sono finiti in un mare di guai. Tutti questi paesi sono governati da dittature lacerate da problemi regionali, etnici e tribali. Tutto da vedere sarà il nuovo Comando USA in Africa che rimarrà invischiato sempre di più in conflitti in Africa del Nord, Africa Centrale ed Orientale, tutte regioni che, guarda caso, posseggono petrolio.

* Mar Cinese

La Cina ha commesso un errore nello scontro aperto con Giappone, Taiwan, Vietnam e le Filippine riguardo alle sue rivendicazioni sugli isolotti nel Mar Cinese Orientale. La conseguenza di ciò è stata che gli USA hanno aumentato la loro presenza e le loro forze nel Pacifico. Aerei da guerra e navi cinesi e giapponesi giocano quotidianamente il gioco del pollo attorno alle isole contese Senkaku/Diaoyu.

L'aggressiva presa di posizione Cinese sta provocando un aumento della spesa militare in Giappone e potrebbe, assieme alle minacce nordcoreane, spingere il Giappone a schierare armamenti nucleari. Il Giappone ha bisogno di soli 90 giorni per produrne.

I Cinesi, di solito cauti e abili diplomatici, hanno allarmato la maggior parte dell'Asia Orientale per niente.
Il governo cinese, inoltre, ha scioccamente alimentato la fiamma del nazionalismo tra i giovani e tutto suona come lo stesso tipo di comportamento idiota e primitivo che ha causato la Prima guerra mondiale. L'orologio ticchetta sempre più velocemente verso la fine.

* Un’ altra polveriera è l'Ucraina, dilaniata dalle lotte.

La sua metà occidentale vuole unirsi all'Europa, la sua metà orientale, russofona, vuole ri-unirsi alla Russia. L'Occidente è impegnato a girare la frittata a Kiev. Mosca è furiosa e vede i piani occidentali come nefasti e che iniziano a squarciare la Federazione Russa, assediata dalla ribellione nel Caucaso. Tutto contribuisce alla minaccia di un conflitto tra Russia e Nato. La diplomazia, e non la sovversione, è urgentemente desiderata.

Eric Margolis

Fonte: http://www.lewrockwell.com

Link: http://www.lewrockwell.com/2014/01/eric ... s-in-2014/

4.1.2014

Traduzione per http://www.comedonchisciotte.org a cura di NUNZIO PERNA

speriamo nella buona sorte,e nell'intelligenza????umana [;)]

17/01/2014, 19:13

Allora siamo ... a posto! [8)]

20/01/2014, 16:59

PRIMA DI LEGGERE L'ARTICOLO CHE SEGUE VI INVITO ALLA LETTURA DI QUESTO [8D]

Le Olimpiadi di Sochi e la “Syria connection” degli attentati in Russia

L'ombra delle monarchie del Golfo – finanziatrici di al Qaeda in Siria – dietro la nuova ondata di attentati nel sud della Russia

Il 17 gennaio un nuovo attentato ha causato il ferimento di 14 persone a Makhachkala, in Russia, nella repubblica meridionale del Dagestan, una delle roccaforti degli insorti islamici caucasici insieme all’Inguscezia e alla Cecenia. L’attacco fa seguito alla doppia esplosione di Volgograd (29-30 dicembre), che ha causato la morte di 33 persone e 85 feriti. Il tutto a ridosso dei giochi olimpici invernali in programma a Sochi dal 7 febbraio.

La maggioranza degli analisti riconducono gli attentati alla posizione della Russia sul conflitto in corso in Siria: in particolare, i sospetti puntano in direzione di un coinvolgimento saudita, sulla base degli incontri avvenuti tra agosto e dicembre tra Vladimir Putin e il capo dell’intelligence saudita Bandar Bin Sultan. Secondo quanto è stato rivelato al quotidiano libanese As-Safir il 21 agosto scorso, i tentativi del principe Bandar di porre fine al sostegno russo del regime di Bashar al Assad sarebbero infatti falliti, nonostante le offerte economiche, militari e politiche comprendessero la neutralizzazione di una rete di ribelli ceceni finanziata dalla petromonarchia.

Gli attentati di Volgograd sembrerebbero pertanto il colpo di coda di un’Arabia Saudita isolata, tradita dall’alleato storico statunitense, venuto meno alle sue promesse d’intervento militare in Siria a seguito dell’uso di armamenti chimici in agosto e riconciliatosi con l’arcinemico di Riyad, l’Iran, tramite l’accordo sul nucleare siglato a novembre.

Tuttavia, gli attentati di Volgograd e del Dagestan giocano paradossalmente a vantaggio di Mosca e Damasco. Sebbene alla Russia non fosse dispiaciuto “delocalizzare” il conflitto caucasico in Siria, divenuta catalizzatore di centinaia di mujahidin russi unitisi alle file dei ribelli, il Cremlino aveva di certo tenuto in conto il ritorno in patria dei combattenti.

In un editoriale del caporedattore del quotidiano panarabo Al-Quds al-Arabi, Abdul-Bari al ‘Atwan, pubblicato il 2 gennaio sul sito Ra’i al-Yawm (L’Opinione del Giorno), si sottolinea come l’opposizione siriana esca indebolita dagli attentati di Volgograd: la priorità degli imminenti negoziati di Ginevra II (22 gennaio) è infatti diventata la guerra al “terrorismo” piuttosto che la deposizione di Bashar al Assad, in un contesto regionale dominato dagli attentati di matrice qaedista in Libano, dalla persistente influenza dei qaedisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis l’acronimo inglese) nel nord della Siria e dalla loro recente conquista della città di Fallujah, nell’Iraq occidentale.

Ciò significa che la visione di Mosca e Damasco sulla rivoluzione siriana, ridotta a destabilizzazione della sicurezza regionale finanziata da varie potenze internazionali, potrebbe avere la meglio al tavolo dei negoziati. Come suggerito da ‘Atwan, lasciando supporre un coinvolgimento di forze alleate al regime siriano, «chi ha pianificato la realizzazione degli attentati potrebbe aver tenuto questo [danno inflitto all'opposizione siriana] in considerazione».

Al di là dell’identità dei perpetratori, nota esclusivamente alle sfere dell’intelligence internazionale, gli attacchi verificatisi in Russia ricordano la stretta connessione tra il separatismo caucasico e la posizione del Cremlino sulla Siria. Come già osservato dalla studiosa Fiona Hill della Brookings Institution, in un articolo pubblicato da Foreign Affairs a marzo del 2013, Putin guidò la repressione della seconda insurrezione cecena (1999-2009) spinto dalla convinzione di lottare contro la balcanizzazione della Russia. Ai suoi occhi, la Siria non è poi così diversa: necessita il sostegno di Mosca per preservare l’integrità territoriale e reprimere una rivolta guidata da “terroristi” islamici.

Il 29 febbraio 2012, a Istanbul, Europa aveva appreso da ‘Ammar al Qurabi, uno dei volti televisivi più noti dell’opposizione siriana, come la Georgia – e quindi il Caucaso in generale – fossero cruciali ai fini di un cambiamento della posizione russa sulla Siria già dal 2011: nel corso di un incontro con Qurabi del novembre 2011, la delegazione della Duma aveva infatti posto tra le condizioni la fine delle interferenze statunitensi in Georgia.

Tra Cecenia e Siria, non sfuggono poi le somiglianze nella radicalizzazione religiosa dei ribelli. L’ortodossia wahhabita – corrente ultraconservatrice dell’islam nata in Arabia saudita – non era affatto diffusa nella repubblica caucasica finché le monarchie del Golfo non hanno iniziato a sostenere la causa dei mujahidin: la Siria e la Cecenia erano al contrario terreni fertili di numerose correnti moderate di sufismo.

Attualmente, stando a quanto riportato da uno dei massimi esperti di Siria, il professor Joshua Landis, il principale comandante ceceno attivo in Siria, l’emiro dell’Isis Abu ‘Omar al Shishani, viene finanziato dal predicatore salafita kuwaitiano Hajaj bin Fahad al ‘Ajmi. Il regime siriano sembra poi aver trovato una fonte d’ispirazione anche nelle tecniche repressive adoperate da Mosca: alle famiglie cecene veniva infatti impedito di seppellire i familiari uccisi dall’esercito russo, pena la morte incombente dai cecchini appollaiati sui tetti.

Il 16 giugno 2012, il regista siriano Haytham al Haqqi ha scritto in un articolo pubblicato dal quotidiano panarabo Al-Hayat che basterebbe sostituire il termine “siriano” con “ceceno” nelle dichiarazioni sulla Siria del ministro degli esteri russo Sergej Lavrov per accorgersi di come si tratti dello stesso vecchio discorso: «L’esercito è legittimato a intervenire per salvare i civili dai terroristi».

http://www.europaquotidiano.it/2014/01/ ... in-russia/





Quindi è scontato che dietro tutto questo ci sia l'Arabia Saudita!

Il principe saudita Bandar Bin Sultan disse (ad Agosto, durante la crisi Siriana):
Il principe saudita avrebbe anche promesso di salvaguardare la base navale russa in Siria, qualora il regime di Assad fosse stato rovesciato, ma avrebbe anche insinuato possibili attacchi di terroristi ceceni alle Olimpiadi invernali di Sochi in mancanza di un accordo: “Posso garantirvi di proteggere le Olimpiadi invernali del prossimo anno – avrebbe detto Bandar – i gruppi ceceni che minacciano la sicurezza dei giochi sono controllati da noi”


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Russia, jihadisti minacciano attentati alle Olimpiadi di Sochi. Gli Usa: "Pericolo reale"

I terroristi hanno rivendicato gli attentati di Volgograd e hanno promesso "un regalo per tutti i turisti che verranno ai Giochi in nome del sangue musulmano versato nel mondo". Gli Stati Uniti: "Molto preoccupati, stiamo intensificando la collaborazione con Mosca"

Immagine
Un fermo immagine del video dei due jihadisti, autori degli attentati di Volgograd in Russia (reuters)


ROMA - A due settimane dall'inizio delle Olimpiadi di Sochi, è stato pubblicato un video indirizzato a Vladimir Putin in cui alcuni jihadisti del Caucaso del nord si sono filmati mentre ammettono di essere i kamikaze che hanno colpito Volgograd a fine dicembre in due attentati, causando 34 morti.

Gli Stati Uniti si sono detti "molto preoccupati" di questa minaccia che hanno classificato come "reale". Micheal Mccaul, presidente della commissione di sicurezza Usa, ha comunicato che al momento "si stanno intensificando gli sforzi di collaborazione con la russia, tanto che due dozzine di agenti dell'fbi sono stati inviati al servizio di sicurezza delle olimpiadi".

A fargli eco il presidente della commissione Intelligence, Mike Rogers: "c'è una certa riluttanza dei russi a condividere informazioni con l'intelligence americana. C'è pertanto un gap, che si spera i russi colmino, prima che succeda qualcosa durante un evento così importante come i giochi olimpici".

http://www.repubblica.it/esteri/2014/01 ... -76445351/
Ultima modifica di GIANLUCA1989 il 20/01/2014, 17:01, modificato 1 volta in totale.

20/01/2014, 17:15

GIANLUCA1989 ha scritto:

La maggioranza degli analisti riconducono gli attentati alla posizione della Russia sul conflitto in corso in Siria: in particolare, i sospetti puntano in direzione di un coinvolgimento saudita, sulla base degli incontri avvenuti tra agosto e dicembre tra Vladimir Putin e il capo dell’intelligence saudita Bandar Bin Sultan. Secondo quanto è stato rivelato al quotidiano libanese As-Safir il 21 agosto scorso, i tentativi del principe Bandar di porre fine al sostegno russo del regime di Bashar al Assad sarebbero infatti falliti, nonostante le offerte economiche, militari e politiche comprendessero la neutralizzazione di una rete di ribelli ceceni finanziata dalla petromonarchia.



Il teatrino è sempre lo stesso.
Lo sanno gli USA e lo sa Putin...... [:o)]

E tutto scritto qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=298207

20/01/2014, 17:20

Thethirdeye ha scritto:

GIANLUCA1989 ha scritto:

La maggioranza degli analisti riconducono gli attentati alla posizione della Russia sul conflitto in corso in Siria: in particolare, i sospetti puntano in direzione di un coinvolgimento saudita, sulla base degli incontri avvenuti tra agosto e dicembre tra Vladimir Putin e il capo dell’intelligence saudita Bandar Bin Sultan. Secondo quanto è stato rivelato al quotidiano libanese As-Safir il 21 agosto scorso, i tentativi del principe Bandar di porre fine al sostegno russo del regime di Bashar al Assad sarebbero infatti falliti, nonostante le offerte economiche, militari e politiche comprendessero la neutralizzazione di una rete di ribelli ceceni finanziata dalla petromonarchia.



Il teatrino è sempre lo stesso.
Lo sanno gli USA e lo sa Putin...... [:o)]

E tutto scritto qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=298207

Si infatti [;)]
Se veramente i "terroristi ceceni" oseranno macchiare di rosso le olimpiadi Russe.... prepariamoci ad una nuova crisi, RUSSIA-ARABIA SAUDITA? umm
la storia , si ripete sempre, e i motivi sono sempre gli stessi [:(]
Ultima modifica di GIANLUCA1989 il 20/01/2014, 17:21, modificato 1 volta in totale.

20/01/2014, 19:10

... come gli uomini, sono sempre gli stessi! [8D]

21/01/2014, 10:18

GIANLUCA1989 ha scritto:

Thethirdeye ha scritto:

GIANLUCA1989 ha scritto:

La maggioranza degli analisti riconducono gli attentati alla posizione della Russia sul conflitto in corso in Siria: in particolare, i sospetti puntano in direzione di un coinvolgimento saudita, sulla base degli incontri avvenuti tra agosto e dicembre tra Vladimir Putin e il capo dell’intelligence saudita Bandar Bin Sultan. Secondo quanto è stato rivelato al quotidiano libanese As-Safir il 21 agosto scorso, i tentativi del principe Bandar di porre fine al sostegno russo del regime di Bashar al Assad sarebbero infatti falliti, nonostante le offerte economiche, militari e politiche comprendessero la neutralizzazione di una rete di ribelli ceceni finanziata dalla petromonarchia.



Il teatrino è sempre lo stesso.
Lo sanno gli USA e lo sa Putin...... [:o)]

E tutto scritto qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=298207

Si infatti [;)]
Se veramente i "terroristi ceceni" oseranno macchiare di rosso le olimpiadi Russe.... prepariamoci ad una nuova crisi, RUSSIA-ARABIA SAUDITA? umm
la storia , si ripete sempre, e i motivi sono sempre gli stessi [:(]



Ecco appunto....

L’Arabia Saudita rischia la rappresaglia durissima della Russia.

-Angelo Iervolino- 08 gennaio 2014 – MOSCA – Si riscalda la situazione in Medioriente. Le minacce ricevute da Putin nel mese di luglio 2013 da parte del principe saudita Bandar bin Sultan, e riportate nel mio articolo “Putin ha ordinato un massiccio attacco contro l’Arabia Saudita se l’occidentale attacca la Siria“, con gli attentati terroristici avvenuti a Volgograd, che hanno provocato 34 morti e più di 100 feriti, sono diventate realtà. Putin non si lascia intimidire dall’Arabia Saudita, anzi passa al contrattacco. Tutti sanno che l’Arabia Saudita fornisce armi ai ribelli in Siria. Come riportato in un altro mio articolo di agosto 2013 “I ribelli ammettono: le armi chimiche le abbiamo usate noi” in base alle dichiarazioni del corrispondente americano Dale Gavlak che lavora anche per Associated Press, sembrerebbe che a consegnare le armi chimiche ai ribelli siriani, quindi responsabile anche della morte di tante persone in Siria sia sempre la stessa persona il principe saudita Bandar bin Sultan, capo dell’intelligence saudita. In un presa di posizione dura e senza precedenti, il presidente russo ha definito “terrorista” il regime saudita. Putin ha promesso di “vendicarsi” rispetto agli attacchi di Volgograd. Il presidente russo Vladimir Putin ha detto: “La nostra sarà una risposta dolorosa ai terroristi che sono sotto il comando dell’Arabia Saudita“. Ha detto Putin: “Non c’è bisogno di indagini per sapere chi è stato dietro a quei brutali attacchi”, ha proseguito: “gli attacchi suicidi di Volgograd sono simili a quelli che hanno avuto luogo in Libano, Siria e Iraq“. Il presidente russo ha quindi promesso al suo popolo: “Nessuna pietà per gli assassini. La nostra risposta farà cambiare la mappa del Medioriente“. Queste dichiarazioni di Putin senza precedenti si svolgono in un momento in cui gli attacchi terroristici di Volgograd sono stati attribuiti a Bandar bin Sultan, capo dell’intelligence saudita. La Russia ha predisposto un testo scritto per una risoluzione in cui qualifica l’Arabia Saudita come: “stato terrorista” e potrebbe presentarla al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. I controlli in Russia si intensificano, la polizia di Volgograd nei giorni scorsi ha fermato più di 700 persone per ”una serie di violazioni amministrative nell’ambito delle operazioni antiterrorismo”, dopo il doppio attentato del 29 e 30 dicembre scorso. Lo riferisce l’agenzia Interfax, precisando che: ”sono state rastrellate 2.500 abitazioni, controllate 6.000 zone a rischio, 37 capolinea degli autobus e la stazione ferroviaria”, tra i fermati dalla polizia di Volgograd, ”almeno 356 persone erano in possesso di fucili e altre armi da fuoco”. Secondo quanto dichiarato da un portavoce del Comitato investigativo russo, e fonti vicine agli inquirenti hanno riferito all’agenzia Interfax che gli attentatori suicidi ”sono stati addestrati nel Caucaso settentrionale e sono arrivati poi a Volgograd evitando i controlli di polizia, probabilmente utilizzando sentieri e percorsi fuoristrada”.


Fonti:
http://www.manartv.com.lb/spanish/adeta ... id=43&s1=1
http://www.imolaoggi.it/2014/01/02/russ ... 0-fermati/


Per ulteriori approfondimenti leggere qui:
http://lenewsdiangeloiervolino.altervista.org/blog/2135

Autore: Angelo Iervolino

21/01/2014, 10:25

Caspita... ammetto di non aver pensato a questo inquietante collegamento.

E noi a breve ci tiriamo in casa le armi chimiche (presunte) siriane, con la possibilità di avere al seguito una scorta armata nel porto di Gioia Tauro...

[8)]

21/01/2014, 11:24

E ... la Russia non scherza! Non deve dar conto a nessuno (come m ha sempre fatto ...)! [8D]

21/01/2014, 13:00

Di male in peggio... qualcosa di grosso bolle in pentola!!! [8)] [:(] [xx(]
Se ci sarà qualche attentato grande in Russia sarà la fine dell'Arabia Saudita!
Russia, a Sochi è caccia a tre "vedove nere". Usa, navi da guerra per evacuare americani in caso di attacco

Distribuiti negli alberghi di Sochi volantini con le immagini di tre donne velate. Una, la 22enne Ruzanna Ibragimova, vedova di un militante della ribellione islamica, sarebbe già nella località sul Mar Nero. "Sono tra noi e sono addestrate per compiere atti di terrorismo"


Russia, a Sochi è caccia a tre "vedove nere". Usa, navi da guerra per evacuare americani in caso di attacco

SOCHI - In Russia le forze di sicurezza sono sulle tracce di tre donne definite "potenziali kamikaze". Una, in particolare, si ritiene che sia già a Sochi, la località sul Mar Nero dove dal 7 al 22 febbraio si svolgeranno le Olimpiadi invernali. I reporter della Assciated Press presenti in un albergo del centro di Sochi hanno potuto prendere visione di un volantino in cui la polizia avvisa della minaccia: tre donne pronte a farsi esplodere, con la 22enne Ruzanna Ibragimova, vedova di un militante della ribellione islamica del caucaso, data come molto, molto vicina.

Il materiale distribuito dalla polizia allo staff degli alberghi include anche le fotografie delle altre due ricercate, col capo coperto dal velo: la 26enne Zaira Aliyeva e la 34enne Dzhannet Tsakhayeva, "addestrate per portare a termine atti di terrorismo", si legge nel volantino. "Sono probabilmente tra noi" prosegue il testo, ma a differenza della Ibragimova, non si afferma che siano a Sochi.


Proprio alle cosiddette "vedove nere" le autorità russe hanno attribuito gli ultimi attacchi terroristici che stanno alzando al massimo livello l'allarme sicurezza attorno ai Giochi. La città meridionale di Volgograd a fine dicembre è stata sconvolta dall'azione di due kamikaze, conclusa con la morte di 34 persone. Un gruppo di militanti islamici del Daghestan lunedì ha diffuso sul web un video in cui ha rivendicato l'attacco terroristico e ha lanciato nuove minacce contro la sicurezza alle Olimpiadi di Sochi, 500 chilometri a ovest del Daghestan.

Il presidente russo Vladimir Putin, intervistato la scorsa settimana dalle tv straniere, ha affermato che la Russia farà "di tutto" per garantire il regolare svolgimento dei Giochi di Sochi, dove è in corso una intensa attività di controllo da parte delle forze di sicurezza. Ma persiste il timore che a essere presi di mira dai terroristi siano obiettivi esterni alla sede dei Giochi, come gli autobus o altre strutture turistiche.

Per garantire la sicurezza della loro delegazione, gli Stati Uniti stanno intensificando la collaborazione con la Russia, dove è stata inviata una task force di una ventina di agenti dell'Fbi. E, secondo quanto riporta la Cnn, gli Usa dirigeranno nel Mar Nero navi da guerra e aerei nel caso in cui gli americani debbano essere evacuati in massa dalle Olimpiadi. Il piano d'emergenza scatterebbe in caso di "[size=175]un grande attacco terroristico", ha svelato un funzionario di Stato alla Cnn, assicurando anche che gli Stati Uniti non agirebbero senza il permesso della Russia.
[/size]

http://www.repubblica.it/esteri/2014/01 ... -76533401/
Ultima modifica di GIANLUCA1989 il 21/01/2014, 13:02, modificato 1 volta in totale.

21/01/2014, 13:03

Ho sentito ad un Tg che l'America mette adisposizione del governo russo alcune navi da guerra per prevenire ...
Certo è che se la Russia "tocca" l'Arabia saudita, alleata degli USA ....[:107]

21/01/2014, 13:15

GIANLUCA1989 ha scritto:

Di male in peggio... qualcosa di grosso bolle in pentola!!! [8)] [:(] [xx(]
Se ci sarà qualche attentato grande in Russia sarà la fine dell'Arabia Saudita!



E non solo dell'Arabia Saudita temo...

[xx(]

21/01/2014, 13:24

Atlanticus81 ha scritto:

GIANLUCA1989 ha scritto:

Di male in peggio... qualcosa di grosso bolle in pentola!!! [8)] [:(] [xx(]
Se ci sarà qualche attentato grande in Russia sarà la fine dell'Arabia Saudita!



E non solo dell'Arabia Saudita temo...

[xx(]


Aggiungo che Ban Ki-moon ha ritirato (dopo la pressione USA)
LA CONVOCAZIONE ALL'IRAN, relativamente alla conferenza
di pace Ginevra 2.... [8]

http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2014/ ... vito.shtml

L'ANSA, su questo punto tace....

21/01/2014, 16:23

Ufologo 555 ha scritto:

Ho sentito ad un Tg che l'America mette adisposizione del governo russo alcune navi da guerra per prevenire ...
Certo è che se la Russia "tocca" l'Arabia saudita, alleata degli USA ....[:107]

Gia...il bello è che hanno capito che Putin non scherza per niente e ora devono richiamare dei cani che hanno gia sguinzagliato...è pazzesco a chi è in mano il mondo...[xx(]

21/01/2014, 19:10

Come sempre: a chi mostra i "muscoli" ....[^]
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