éer toprnare a parlare di cose serie e non delle farneticaizoni di un allucinato come Ufologo:
Coronavirus. L'aereo.
Coronavirus: in mezzo all'esagerata mole di informazioni, notizie e pareri, molta gente (comprensibilmente) non sta capendo più nulla.
Inizialmente tutti minimizzavano, qualcuno parlava di tragedia in corso. Poi l'allarme è diventato panico ora quasi caos totale.
Questo non serve, non fa bene a nessuno e non aiuta né chi deve lavorare né il cittadino.
Una delle conseguenze è che si passa dall'indifferenza totale, all'estremo opposto, il panico incontrollato. Quello che non conosciamo ci spaventa. Sempre.
Allora oggi non voglio scrivere l'ennesimo post pieno di dati, di notizie sul Coronavirus, sull'epidemia ma su un aspetto che tanti cominciano a non avere chiaro.
Qual è il problema?
Perché questa epidemia sembra mettere in ginocchio le nostre abitudini, sicurezze, normalità?
Aziende chiuse, vita ferma, nessuno per strada: cosa sta succedendo? Questa malattia è così terribile, tanto terribile da obbligarci a stare a casa? Ma se è così terribile, perché non ce lo dicono?
Ecco, quanti di voi sicuramente si siano fatte queste domande. Io mi limiterò a rispondere a una, una di quelle più frequenti.
Perché tanto allarme?
La malattia (Covid-19) causata da questo virus (SARS-Cov-2) è una malattia in linea di massima non grave. Causa sintomi simil influenzali (rinite, febbre, sintomi gastrointestinali, sintomi respiratori) che però possono diventare molto gravi fino a complicarsi con una polmonite che è sicuramente impegnativa potendo risultare anche letale. Un'altra caratteristica abbastanza abituale in molte infezioni da virus è che queste risultano molto più aggressive e rischiose nelle persone con problematiche di salute e a rischio. Le persone anziane quindi, come coloro che hanno una o più malattie (ipertensione, diabete, cardiopatie, tumori e altro) sono molto più soggette a complicanze anche gravissime.Queste, se fate caso, sono le stesse preoccupazioni di tante altre malattie infettive, con alcune differenze fondamentali. Per la maggioranza delle malattie infettive non ci sono molte cure efficaci (fanno eccezione l'AIDS e l'epatite C, per la quale oggi c'è una nuova cura efficacissima). Tutta la medicina si basa sulla prevenzione. Malattie come l'influenza o il morbillo quindi sono prevenibili perché abbiamo dei vaccini che ci consentono non solo di proteggere la singola persona ma anche la comunità (meno persone infette meno contagi). Questo non vale per Covid-19. È già un problema.
Il secondo problema è che questa malattia non la conoscevamo e non la conosciamo. È arrivata perché un virus che colpiva gli animali ha fatto un "salto" e ha iniziato a colpire l'uomo. Questo lo rende subdolo. Non sapevamo cosa causasse (ora lo sappiamo un po' meglio), che caratteristiche avesse, come si propagasse e così via. Un nemico sconosciuto non è mai un nemico semplice da battere e questo ha, nei confronti di quelli che conosciamo, molte differenze.
Una tra tutte è la contagiosità (la capacità di contagiare gli altri, quante persone ne contagia una con la malattia) che, in epidemiologia, si indica con un valore R0 (erre zero). Ogni malattia infettiva ha un suo R0. L'influenza stagionale, ad esempio, ha una contagiosità di 1,3 (una persona ne contagia 1,3). Il Coronavirus ne ha una di 3 (un infetto ne contagia 3). Poca differenza, vero?
No. Questo significa che in poco tempo l'influenza farà pochi contagiati (ne farà tanti nel tempo se non limitata), il Coronavirus ne farà tantissimi subito. Per capirci ancora meglio:
Se una persona con l'influenza contagia 1,3 persone, dopo 10 passaggi (quindi le 1,3 persone ne contagiano altre 1,3 e così via...ovvero 1,3^10) avremo 14 contagiati.
Se un persona con Covid-19 contagia 3 persone, dopo 10 passaggi avremo 59.000 contagiati.
Così forse è più chiaro.Il terzo problema, forse il più grave, è che tutto questo è successo in pochissimi giorni. L'influenza stagionale, che è sempre molto subdola e rischiosa (e in certe stagioni fa letteralmente strage di persone) si "spalma" in un periodo variabile ma che in genere dura 5-6 mesi. Nel 2019-20 ha causato circa 7 milioni di contagi con 8000 morti diretti e indiretti. Non male.
Ma questi casi, anche nella peggiore delle ipotesi, sono curati, ricoverati, rianimati, in quel periodo di sei mesi già ricordato.
In questo caso abbiamo avuto invece un numero più basso di contagi (solo per questioni di tempo) e complicanze, tutte concentrate in due mesi e improvvisi.
Capisco che si tratti di un dato difficile da visualizzare. Qualcuno infatti, quando l'ho spiegato, mi ha chiesto cosa cambiasse avere 2000 casi in un mese o in tre mesi. Non è facile spiegarlo. Ci provo con un esempio, quello dell'aereo.
Lo prendete l'aereo per viaggiare? Quando lo prendete, non avete mai un po' di paura o dubbio? Mai mai?
Ammettiamo di averne un po', pochissima, solo perché "volare" è certamente innaturale, non normale. Non dico terrore o paura di volare, proprio quel leggero brivido prima di salire, che dura un attimo. Poi sparisce.
Perché?
Perché pensandoci, razionalizzando, si capisce che l'aereo è un mezzo sicurissimo, tra i più sicuri tra i mezzi di spostamento. Cadono gli aerei, ci sono gli incidenti ma sono già pochissimi e, soprattutto in relazione al numero di voli aerei, sono davvero l'assoluta minoranza. Certo, quando c'è un incidente aereo è terribile, tante persone morte in un unico istante, immaginiamo la loro paura, non avere grandi possibilità di salvezza ma meno male, succede proprio pochissime volte, possiamo dire "quasi mai".
Avere paura dell'aereo è irrazionale, non è giustificato e per questo lo usiamo e con tanta tranquillità.
Nel 2019 sono avvenuti solo 9 (!) incidenti aerei. Su più di 35.000.000 di voli. Praticamente un'inezia. Niente paura quindi, se oggi partisse il vostro volo aereo potete stare tranquilli, molto ma molto probabilmente non cadrà, anzi possiamo dire con sicurezza che quasi sicuramente non cadrà.
Mettiamo che, per una sconosciuta (come il nostro virus) e strana combinazione, tutti gli incidenti aerei di un anno avvenissero nell'ora di partenza del nostro. Un incredibile evento imprevedibile, inaspettato, concentrerà i 9 incidenti aerei che normalmente avvengono nell'anno (nel mondo!), proprio in quel momento nel quale saremo in volo noi e proprio tra quelli che partiranno dal nostro aeroporto di partenza. Ma forse anche se ipotizzassi che questo strano avvenimento non riguardasse solo l'aeroporto di partenza ma la nostra intera nazione.
Avremmo la stessa tranquillità? No.
Si potrebbe dire "è molto difficile che l'aereo cadrà"? No, non è più molto difficile, è sempre raro succeda (circa 8000 voli al giorno in Italia con 9 incidenti) ma succede spesso e potrebbe succedere proprio a noi. Ho fatto un conto (molto vago, veloce, tanto per rendere l'idea) e ogni 74 aerei uno cadrà, uccidendo tutti. E succederà per 9 volte.
Che dite? Lo prendiamo questo aereo in quell'ora?
Forse non precipiteremo, non è così facile ma quel giorno sarà meglio stare a casa: a casa.
Ecco, con questa epidemia è successa una cosa simile. In senso relativo (perché anche un morto è già un dramma) pochi casi, pochi morti, poche complicanze ma tutte in uno stesso momento, poco ampio che rende i casi tantissimi e difficili da gestire e se non fermassimo il contagio, la malattia continuerà a mietere vittime in abbondanza.
Questo ha causato saturazione delle strutture di cura, dell'organizzazione sanitaria che si è trovata in difficoltà per curare chi è stato colpito dalla malattia (e praticamente senza cure), delle strutture di ricovero e organizzative. Insomma un duro colpo.
Questo non ha solo creato problemi per curare i malati di Covid-19 ma anche gli altri.
Perché per uno strano meccanismo mediatico, ci siamo dimenticati di tutti gli altri, dei malati cronici, dei pazienti in rianimazione da mesi, di quelli colpiti da malattie acute, infarti, degli incidenti stradali, ictus. Un vero disastro. Ecco perché è grave quello che sta succedendo e dobbiamo fermarlo, ecco perché è un problema serio e preoccupante, ecco perché stiamo a casa. Volere uscire, volere continuare a fare la vita di prima, equivarrebbe a voler prendere un aereo che unico tra 74 cadrà, non per forza sarà il nostro ma c'è una buona possibilità possa esserlo, meglio andare a piedi.
Non so se mi sono spiegato ma il dramma, fondamentalmente, è tutto qui.
L'aereo cade sempre ma stavolta ne sono caduti tanti nello stesso giorno, meglio stare a casa.
Alla prossima.
https://www.medbunker.it/2020/03/corona ... o.html?m=1Articolo ben fatto che rende evidenti i limiti della sanità lombarda nell'approccio al contagio che ha causato il disastro delle provincie di bergamo e brescia più che in altre aree dove il contagio bene o male lo si sta limitando nel possibile, come ampiamente documentato dagli addetti ai lavori. Perchè il problema non è il virus in se ma la disorganizzazione ad affrontare un patogeno non molto pericoloso in via generale ma con un indice di contagio R più elevato.