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20/11/2011, 14:46

E' quello che ho detto.

20/11/2011, 17:59

Angeldark ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

Aggiungo che ha anche una notevole riserva aurea.

2500 tonnellate, siamo al terzo posto al mondo!!...


Se non lo vendiamo ai cinesi, ce la caviamo. [:o)]
A parte gli scherzi, se l' economia fosse ancora legata alle riserve auree, non saremo qui a parlare di NWO e di default.
Non lo devono mollare assolutamente.

21/11/2011, 23:05

I costruttori del Nuovo Ordine Mondiale salutano
i popoli con una bella stretta di mano…. tra confratelli…


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Link: http://www.marcovuyet.com/ALARMA-strett ... 20mano.htm




21/11/2011, 23:28

Ci vogliono togliere le ricchezze e farci diventare schiavi adatti come "carne di cannone" obbligati a fare le guerre ad ogni volta che dà un'ordine l'America o il "Nuovo Ordine Mondiale".
Credeteci il loro fine è questo!!.[}:)]

22/11/2011, 02:14

Mi chiedo dove stanno andando tutti i soldi che vengono disinvestiti dal mercato mobiliare e finanziario.
Tutte le borse stanno perdendo, anzi bruciando miliardi di investimenti ogni giorno, imprese e banche lamenttano liquidità.
Ma dove vanno a finire i soldi?
Se ci fossero pari investimenti in altri settori riusciremmo a capire cosa sta accadendo ... più o meno.
Direi che non stanno investendo ne in immobili ne nell'oro altrimenti i prezzi sarebbero schizzati alle stelle, ma allora dove?
Sarebbe piuttosto strano che tutti questi capitali restino fermi poichè presto l'inflazione salirà alle stelle a causa dei provvedimenti dei governi di tutto il mondo mirati a rastrellare soldi.
Ultima modifica di gippo il 22/11/2011, 02:24, modificato 1 volta in totale.

22/11/2011, 02:36

gippo ha scritto:

Mi chiedo dove stanno andando tutti i soldi che vengono disinvestiti dal mercato mobiliare e finanziario.
Tutte le borse stanno perdendo, anzi bruciando miliardi di investimenti ogni giorno, imprese e banche lamenttano liquidità.
Ma dove vanno a finire i soldi?
Se ci fossero pari investimenti in altri settori riusciremmo a capire cosa sta accadendo ... più o meno.
Direi che non stanno investendo ne in immobili ne nell'oro altrimenti i prezzi sarebbero schizzati alle stelle, ma allora dove?
Sarebbe piuttosto strano che tutti questi capitali restino fermi poichè presto l'inflazione salirà alle stelle a causa dei provvedimenti dei governi di tutto il mondo mirati a rastrellare soldi.




Bella domanda......

In effetti però, l'oro è alle sempre alle stelle.
E rappresenta ancora il bene rifugio per eccellenza.....

http://www.valoreoro.it/

22/11/2011, 03:06

[b]Ricercatori mettono in luce il controllo mondiale delle aziende[/b]

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http://cordis.europa.eu/fetch?CALLER=IT ... &RCN=34039

La rete di controllo delle società multinazionali influenza la concorrenza del mercato oltre alla stabilità finanziaria a livello globale. Ricercatori in Svizzera hanno studiato l'architettura della rete internazionale di proprietà e l'ammontare del controllo detenuto da ciascuna azienda mondiale. I risultati, pubblicati sulla rivista PLoS ONE, mostrano che le aziende multinazionali fanno parte di un enorme struttura "a cravatta" e che una grande parte del controllo è mantenuta da un piccolo ma solido "nucleo" di istituzioni finanziarie. I ricercatori chiamano questo nucleo una "superentità" economica. Lo studio è stato in parte finanziato dal progetto FOC-II ("Forecasting financial crises") che ha ricevuto quasi 1,9 milioni di euro nell'ambito del tema "Tecnologie dell'informazione e della comunicazione" (TIC) del Settimo programma quadro (7° PQ).

Sebbene molte persone credano da tempo che una manciata di società domina l'economia globale, nessuno studio è stato in grado di confermare o confutare questa teoria. Raccogliere le informazioni quantitative non è un compito facile, le aziende potrebbero infatti controllare altre aziende direttamente o indirettamente.
Per trovare la struttura di controllo e le sue implicazioni, in particolare come influenzano l'economia globale, i ricercatori della Cattedra di progettazione di sistemi dell'Istituto federale svizzero di tecnologia a Zurigo (ETH Zurich) hanno identificato un piccolo gruppo di aziende che hanno un potere sproporzionato sull'economia mondiale. Il team ha ottenuto questo risultato studiando la relazione tra 43.000 compagnie multinazionali.

"Partiamo da una lista di 43.060 società transnazionali identificate sulla base della definizione dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), presa da un campione di circa 30 milioni di enti economici contenuti nel database Orbis 2007", scrivono gli autori. "Effettuiamo poi una ricerca ricorsiva che identifica, per la prima volta a quanto ci risulta, la rete di tutti i percorsi di proprietà che partono da e arrivano a società transnazionali. La rete che ne risulta comprende 600.508 nodi e 1,1 milioni di legami di proprietà."
Nello studio, i ricercatori hanno scoperto un nucleo di 1.318 società con proprietà concatenate. Ognuna delle 1.318 società aveva collegamenti con almeno 2 società o più. In media, ogni società era legata a 20 altre.

Il team sottolinea che sebbene il nucleo rappresenti il 20% dei ricavi di esercizio del mondo, le 1.318 sembrano possedere, attraverso le loro partecipazioni, la maggior parte delle grandi aziende di capitalizzazione e manifatturiere del mondo. Queste ultime sono da molti considerate la "vera economia" e rappresentano un altro 60% dei redditi mondiali. Hanno anche scoperto che appena 147 società controllano il 40% della ricchezza della rete, quello che molte persone conoscono come l'"1%".

"Questa eccezionale scoperta solleva almeno due interrogativi che sono fondamentali per capire il funzionamento dell'economia globale," scrivono gli autori dello studio. "Prima di tutto, quali sono le implicazioni per la stabilità finanziaria mondiale? Si sa che le istituzioni finanziarie costituiscono contratti finanziari, come strumenti derivati di prestito o credito, con diverse altre istituzioni. Questo permette loro di diversificare il rischio, ma, allo stesso tempo, li espone al contagio. Sfortunatamente, le informazioni su questi contratti spesso non sono divulgate per motivi strategici. In vari paesi però l'esistenza di tali legami finanziari è collegata all'esistenza di relazioni di proprietà. Così, nell'ipotesi che la struttura della rete di proprietà sia una buona rappresentazione di quella della rete finanziaria, questo implica che la rete finanziaria globale è anch'essa molto intricata."

I ricercatori dicono che la loro metodologia si può usare per identificare nodi significativi in qualsiasi rete reale nella quale una quantità scalare, come le risorse, scorre lungo legami diretti e ponderati.

Per maggiori informazioni, visitare:


PLoS ONE:
http://www.plosone.org/home.action

FOC-II:
http://www.focproject.net/

ETH Zurich:
http://www.ethz.ch/index_EN

Categoria: Risultati dei progetti
Fonte: ETH Zurich
Documenti di Riferimento: Vitali, S. et al. (2011) "The Network of Global Corporate Control". PLoS ONE 6(10): e25995. DOI:10.1371/journal.pone.0025995
Codici di Classificazione per Materia: Aspetti commerciali; Coordinamento, cooperazione; Ricerca scientifica; Aspetti sociali

Fonte:

http://cordis.europa.eu/fetch?CALLER=IT ... &RCN=34039

22/11/2011, 19:40

Tratto da "20 minuti" quotidiano ticinese.

marchi tedeschi? No, ticinesi.
Berlino. E' riportata ieri da il Caffè la notizia secondo la quale una tipografia svizzera, forse ticinese, avrebbe un contratto con la Germania per coniare dei marchi.
la notizia, che spaventa la zona euro, se confermata sarebbe di portata globale. Lascerebbe infatti ntendere che la germania abbia un piano di fuga dall' euro, già traballante per la crisi del debito.

22/11/2011, 19:55

greenwarrior ha scritto:

Tratto da "20 minuti" quotidiano ticinese.

marchi tedeschi? No, ticinesi.
Berlino. E' riportata ieri da il Caffè la notizia secondo la quale una tipografia svizzera, forse ticinese, avrebbe un contratto con la Germania per coniare dei marchi.
la notizia, che spaventa la zona euro, se confermata sarebbe di portata globale. Lascerebbe infatti ntendere che la germania abbia un piano di fuga dall' euro, già traballante per la crisi del debito.


Ecco appunto.
Come dicevo nella discussione di "MARIO", gli Illuminati stanno
per dare il colpo finale prima della "meravigliosa proposta" [:263]

22/11/2011, 20:09

Thethirdeye ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

Tratto da "20 minuti" quotidiano ticinese.

marchi tedeschi? No, ticinesi.
Berlino. E' riportata ieri da il Caffè la notizia secondo la quale una tipografia svizzera, forse ticinese, avrebbe un contratto con la Germania per coniare dei marchi.
la notizia, che spaventa la zona euro, se confermata sarebbe di portata globale. Lascerebbe infatti ntendere che la germania abbia un piano di fuga dall' euro, già traballante per la crisi del debito.


Ecco appunto.
Come dicevo nella discussione di "MARIO", gli Illuminati stanno
per dare il colpo finale prima della "meravigliosa proposta" [:263]


Dici che dobbiamo far scorta di vaselina? [:o)]

22/11/2011, 20:15

Thethirdeye ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

Tratto da "20 minuti" quotidiano ticinese.

marchi tedeschi? No, ticinesi.
Berlino. E' riportata ieri da il Caffè la notizia secondo la quale una tipografia svizzera, forse ticinese, avrebbe un contratto con la Germania per coniare dei marchi.
la notizia, che spaventa la zona euro, se confermata sarebbe di portata globale. Lascerebbe infatti ntendere che la germania abbia un piano di fuga dall' euro, già traballante per la crisi del debito.


Ecco appunto.
Come dicevo nella discussione di "MARIO", gli Illuminati stanno
per dare il colpo finale prima della "meravigliosa proposta" [:263]



Inutile tirare fuori la 'spectra'.
Se siamo in questa situazione dobbiamo ringraziare la Grecia per aver falsificato i conti e l'Italia per la sua politica consociativa ('magnamagna') di questi 'ultimi' 70 anni...
La Germania fa solo i suoi interessi e perchè non dovrebbe farlo?

Noi invece di cosa ci preoccupiamo in un momento di crisi? Di Roma capitale (si atto dovuto, ma aspetta da 30 anni , poteva aspettare ancora un po') e di dare cittadinanza e quindi voto agli immigrati.

Mi chiedo se Napolitano ci è o ci fa.... [8D]...prima si ingegna per creare il governo del presidente in un'atmosfera di 'grosse koalition' e poi subito dopo crea il parapiglia con la storia degli immigrati e polarizzando nuovamente il parlamento una parte contro l'altra. pdl+lega da una parte contro udc+idv+fli+pd dall'altra.

Complimenti al vecchietto.
Ultima modifica di rmnd il 22/11/2011, 20:34, modificato 1 volta in totale.

23/11/2011, 02:27

rmnd ha scritto:

Thethirdeye ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

Tratto da "20 minuti" quotidiano ticinese.

marchi tedeschi? No, ticinesi.
Berlino. E' riportata ieri da il Caffè la notizia secondo la quale una tipografia svizzera, forse ticinese, avrebbe un contratto con la Germania per coniare dei marchi.
la notizia, che spaventa la zona euro, se confermata sarebbe di portata globale. Lascerebbe infatti ntendere che la germania abbia un piano di fuga dall' euro, già traballante per la crisi del debito.


Ecco appunto.
Come dicevo nella discussione di "MARIO", gli Illuminati stanno
per dare il colpo finale prima della "meravigliosa proposta" [:263]



Inutile tirare fuori la 'spectra'.
Se siamo in questa situazione dobbiamo ringraziare la Grecia per aver falsificato i conti e l'Italia per la sua politica consociativa ('magnamagna') di questi 'ultimi' 70 anni...
La Germania fa solo i suoi interessi e perchè non dovrebbe farlo?



Questa è una partita a scacchi rmnd... altro che spectra.
E sarà proprio la Germania a portare l'Europa in scacco matto.




Debiti: come derubare l'Italia delle sue riserve d'oro

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di: WSI Pubblicato il 22 novembre 2011| Ora 16:33

http://www.wallstreetitalia.com/article ... d-oro.aspx

Roma - Con la Germania che continua a dire ripetutamente no sia alla possibilità di investire la Bce del potere di essere prestatore di ultima istanza, sia al ricorso agli eurobond, economisti ed esperti di tutto il mondo si interrogano sulle altre opzioni che potrebbero evitare il disastro.

Una di queste, ripresa dal Financial Times, è attingere alle riserve d'oro delle banche centrali dell'Eurozona, e utilizzarle come collaterale, dunque a titolo di garanzia, per gli stessi eurobond che la Germania vuole tanto evitare. La proposta, afferma il quotidiano britannico, è contenuta in una stessa bozza di uno studio della Commissione europea.

Al fine di "rafforzare" le garanzie sugli eurobond - che tra l'altro i tedeschi rifiutano a priori - i governi potrebbero per l'appunto includere "le riserve di oro che sono in eccesso rispetto ai bisogni della maggior parte dei paesi Ue", si legge nella bozza. E, nel proporre la questione, il Financial Times fa riferimento al problema della stessa Italia, scrivendo: "se i politici europei ritengono davvero che i problemi dei paesi più grandi dell'eurozona come l'Italia siano basati più sulla liquidità che non sulla solvibilità, allora l'utilizzo dell'oro come collaterale potrebbe essere un modo giusto per ripristinare la fiducia sui mercati dei bond".

Nel caso specifico dell'Italia, "Bankitalia ha a disposizione per esempio 2.451 tonnellate di oro, che hanno un valore circa di 100 miliardi di euro. Sebbene la cifra sia niente rispetto al debito totale, di quasi 2 trillioni di euro, (l'uso dell'oro) potrebbe alleviare alcune pressioni sui finanziamenti di breve periodo.

23/11/2011, 02:41

Lo scenario complessivo e' in grave peggioramento e ormai la credibilita' Europea e' fortemente minata anche in confronto a titoli decisamente piu' emergenti (Asian Development e African Development). Si vedano ad esempio le difficolta' di trattazione in Australia http://www.smh.com.au/business/markets/yields-on-kangaroo-bonds-blow-out-20111122-1nsaz.html.

Per illustrare la cosa, vi riporto qui questo articolo che sintetizza abbastanza bene lo stato delle cose:

La “Tempesta perfetta” e' lo scenario piu' probabile. L'Europa si appresta a dichiarare un “Chapter 11” per gli inizi del 2012?

Il panico si sta diffondendo, afferma Steen Jakobsen, capo economista della Saxo Bank. Steen vede la tempesta perfetta e un potenziale "Chapter 11" per le banche europee.
Questa mattina ci sono troppo cattive notizie. Negli Usa il “super comitato” non è riuscito a trovare i 1.200 miliardi dollari necessari per fermare i tagli di spesa in fase di avvio automatico dal 2012, ma i problemi più gravi sono la scadenza dell'imposta sui salari e le prestazioni di emergenza entro la fine dell'anno 2011. Sembra ora meno probabile che un accordo possa essere raggiunto dato che il Congresso ha ora ancora meno incentivi a trovare una base comune prima delle elezioni dell'anno prossimo negli Stati Uniti. L'impatto immediato potrebbe essere una crescita dell'uno per cento più lenta negli Stati Uniti - Goldman Sachs ha previsto, con un eccellente grafico di dettaglio, il potenziale impatto negativo: questo numero potrebbe essere tra il -2,0% e il -0,5% nei primi due quadrimestri del 2012 – e questo evidenzia maggiormente la nostra convinzione che una tempesta economica perfetta sia lo scenario più probabile.


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La crisi del debito sta prendendo una nuova piega negativa e come si è visto dopo l'iniziale crisi di liquidità ora l'intero blocco EMG Europeo è sotto attacco e questa mattina ci sono altre due notizie estremamente preoccupanti:

  • L'Ungheria ha presentato formale richiesta di aiuti alla UE a all'FMI. L'Ungheria ritiene che questo sia necessario per assicurare una crescita senza rischi per l'economia - i colloqui dovrebbero concludersi nei primi mesi del 2012.
  • Le banche austriache hanno gia' detto di limitare il prestito ad est: fondamentalmente, vogliono proteggere i loro rating AAA e sembrano credere, piuttosto ingenuamente, che il modo migliore sia quello di tagliare i prestiti all'EEC. Anche in questo caso la torta del credito si sta riducendo.
Infine un'altro paese chiave, il Belgio, e' senza un governo eletto dal giugno 2010 e potrebbe perdere il proprio primo ministro. L'intero scenario politico europeo si sta' rapidamente deteriorando:

  • Grecia: governo tecnico non eletto
  • Italia: governo tecnico non eletto
  • Spagna: nuova maggioranza di governo eletta, ma sulla base del largo dissenso alle misure di austerita' varate dal precedente governo, non sembra esserci una volonta' per il rigore fiscale
  • Francia: elezioni il prossimo anno. Marine Le Pen sta facendo una forte campagna anti europeista e potrebbe sorprendere nei sondaggi: non dimentichiamo che il sistema e' a doppio turno.
  • Belgio: il capo negoziatore del governo belga vuole lasciare.
Tenete d'occhio il Belgio: i tassi sono aumentati dal 3,6% di inizio ottobre ai magici tassi odierni del 5,00% e questo ci dice che ci può essere un problema con la P maiuscola.

Fonte



PS: Non me ne vogliate per eventuali errori di traduzione. [;)]

23/11/2011, 09:01

Alert spread: attaccati Italia, Spagna e Francia

Continuano a salire gli spread nelle prime contrattazioni sui mercati finanziari europei. Gli spread tra i Btp e i Bund tedeschi tornano a sfondare la soglia dei 500 punti. Il differenziale ha toccato i 504,7 punti con un rendimento del 6,92%., Lo spread sui Bonos spagnoli sale a 468,6 e quello sui titoli francesi a 161,5.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... ancia.aspx
Ultima modifica di Sirius il 23/11/2011, 09:02, modificato 1 volta in totale.

23/11/2011, 12:07

CHE PREZZO HA LA NUOVA DEMOCRAZIA?
GOLDMAN SACHS CONQUISTA L’EUROPA


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Mentre le persone comuni sono in agitazione per l’austerità e il lavoro,
il palazzo dell’eurozona si sta sottoponendo a una trasformazione radicale


Fonte: http://www.independent.co.uk/news/busin ... 64091.html

La nomina di Mario Monti alla carica di primo ministro è importante per una quantità incommensurabile di motivi. Sostituendo lo schivatore di scandali Silvio Berlusconi, l’Italia ha smosso l’inamovibile. Mettendo al potere i tecnocrati non eletti, ha sospeso le normali regole della democrazia e forse la democrazia stessa. E ponendo un esperto consulente di Goldman Sachs al comando di una nazione occidentale, ha portato a nuove vette la potenza politica di una banca di investimento che si poteva pensare che invece fosse politicamente tossica.
La cosa più clamorosa: un passo da gigante, o persino l’apice del successo, per il progetto di Goldman Sachs.

E non si parla solo di Monti. La Banca Centrale Europea, un altro attore cruciale nel dramma del debito sovrano, è sotto la gestione di un ex di Goldman, e gli allievi della banca di investimento hanno una grande influenza nei luoghi di potere di quasi tutte le nazioni europee, così come avvenuto negli USA nel corso della crisi finanziaria. Fino a mercoledì, anche la divisione europea del Fondo Monetario Internazionale era capeggiata da un uomo di Goldman, Antonio Borges, che si è dimesso per motivi personali.

Anche prima dello scompiglio occorso in Italia, non c’era alcun segnale che Goldman Sachs desiderasse scrollarsi di dosso il soprannome di "Calamaro Vampiro” e, ora che i suoi tentacoli hanno raggiunto la cima dell’eurozona, gli scettici stanno mettendo all’indice la sua influenza. Le decisioni politiche che verranno prese nelle prossime settimane determineranno se l’eurozona potrà pagare i propri debiti, e gli interessi di Goldman sono intimamente collegati alla risposta da fornire a questa domanda.

Simon Johnson, ex economista del Fondo Monetario Internazionale, nel libro “13 Bankers” ha affermato che Goldman Sachs e le altre maggiori banche sono diventate così sodali ai governi nell’aggravarsi della crisi finanziaria che gli Stati Uniti sono effettivamente da considerarsi un’oligarchia. Almeno i politici europei non sono "comprati e stipendiati" dalle grandi aziende come negli Stati Uniti: "Invece, quello che avete in Europa è un approccio comune tra l’élite politica e i banchieri, un insieme condiviso di obbiettivi e un mutuo rafforzamento di illusioni."

Questo è il progetto Goldman Sachs. In parole povere, si tratta di portare a sé i governi. Ogni impresa vuole rafforzare i propri interessi con i controllori che potrebbero mettersi di traverso e con i politici che possono fornire vantaggi fiscali, ma questo non è la solita iniziativa di lobby. Goldman in questo caso vuole fornire consulenze ai governi e concedere finanziamenti, collocare i propri uomini ai posti di comando per poi riservare posti di lavoro remunerativi alle persone che escono dai governi. Il Progetto vuole creare un cambiamento profondo riguardo le persone, le idee e il denaro, in modo che sia impossibile scovare la differenza tra l’interesse pubblico e quello di Goldman Sachs.

Il signor Monti è uno dei più eminenti economisti italiani, e ha trascorso gran parte della carriera nell’accademia e nei think tank, ma fu quando Berlusconi lo nominò nel 1995 alla Commissione Europea che Goldman Sachs iniziò a interessarsi a lui. Prima come commissario per il mercato interno, poi in modo particolare sulla concorrenza, prese decisioni che potevano influire sulle acquisizioni o le fusioni su cui i banchieri di Goldman stavano lavorando o a cui stavano fornendo finanziamenti. Monti più tardi prese posto nella commissione sul sistema bancario e finanziario del Tesoro italiano, che formò le politiche finanziarie della nazione.

Date queste premesse, era naturale che Goldman lo invitasse a unirsi al suo tavolo di consulenti internazionali. I venti e più consiglieri internazionali della banca si muovono come lobbisti informali con i politici che regolano il loro lavoro. Tra i consulenti c’è anche Otmar Issing che, come membro del consiglio della tedesca Bundesbank e poi della Banca Centrale Europea, è stato uno degli architetti dell’euro.

Forse il più importante ex politico al momento nella banca è Peter Sutherland, Procuratore Generale dell’Irlanda negli anni ’80 e anche lui ex Commissario alla Concorrenza dell’UE. Ora è direttore non esecutivo della divisione britannica, Goldman Sachs International, e fino al suo collasso e alla nazionalizzazione era anche direttore non esecutivo di Royal Bank of Scotland. È stato una voce importante in Irlanda sul salvataggio da parte dell’UE, e affermò che i termini dei prestiti di emergenza dovevano essere edulcorati, in modo da non esacerbare le sofferenze finanziarie della nazione. L’UE ha acconsentito quest’estate a tagliare i tassi di interesse concessi all’Irlanda.

Prendere in carico i politici con buone conoscenze quando escono dai governi è solo metà del Progetto, far arrivare gli allievi di Goldman negli esecutivi è l’altra. Come Monti, Mario Draghi, che è diventato Presidente della BCE il 1° novembre, non ha fatto altro che entrare e uscire dai governi e da Goldman. Era membro della Banca Mondiale e direttore di gestione del Tesoro italiano prima di trascorrere tre anni come dirigente esecutivo di Goldman Sachs International tra il 2002 e il 2005, per poi tornare al governo come presidente della banca centrale italiana.

Draghi è stato molto criticato per i suoi trucchi contabili suggeriti all’Italia e alle altre nazioni della periferia dell’eurozona quando un decennio fa cercarono di stringersi in una moneta unica. Usando complessi derivati, l’Italia e la Grecia furono in grado di far dimagrire le dimensioni apparenti del proprio debito pubblico, che le regole dell’euro sancivano che non dovesse essere superiore al 60 per cento del PIL. E i cervelloni dietro molti di questi derivati erano uomini e donne di Goldman Sachs.

I trader della banca crearono una quantità di accordi finanziari che consentirono alla Grecia di reperire soldi per coprire immediatamente il passivo di bilancio, in cambio di pagamenti da versare nel corso degli anni. In un accordo del 2002, Goldman veicolò 1 miliardo di dollari di finanziamenti al governo greco in una transazione chiamata cross-currency swap. All’altro lato del tavolo dell’accordo, al lavoro alla Banca Nazionale della Grecia, c’era Petros Christodoulou, che aveva iniziato la carriera proprio a Goldman, e che era stato promosso a guidare l’ufficio che gestiva il debito greco. Lucas Papademos, ora nominato Primo Ministro nel governo di unità nazionale, era un tecnocrate che dirigeva al tempo la Banca Centrale della Grecia.

Goldman dice che la riduzione del debito collegata a questi swap era trascurabile per le regole dell’euro, ma espresse anche qualche rimpianto per l’affare. Gerald Corrigan, un collaboratore di Goldman che entrò nella banca dopo aver guidato la filiale di New York della Federal Reserve, lo scorso anno disse nel corso di un’audizione parlamentare nel Regno Unito: "Col senno di poi, è evidente che gli standard di trasparenza potevano e probabilmente dovevano essere più alti."

Quando la questione fu sollevata nelle udienze di conferma al Parlamento Europeo per il suo incarico alla BCE, Draghi disse che non era coinvolto nelle trattative degli swap né al Tesoro, né a Goldman.

Per la Grecia è oramai diventato impossibile mantenersi in sella e, seguendo le ultime proposte dell’UE, ha davvero sofferto un default sul suo debito chiedendo ai creditori un taglio "volontario" del 50 per cento sulle obbligazioni, ma al momento nell’eurozona c’è un consenso sul fatto che i creditori di nazioni più grandi come Italia e Spagna debbano essere rimborsati in toto. Questi creditori, naturalmente, sono le grandi banche del continente, e la loro ricchezza è la prima preoccupazione dei politici. La contemporaneità delle misure di austerità imposte dai nuovi governi tecnocratici ad Atene e a Roma e dai dirigenti delle altre nazioni dell’eurozona, come Irlanda, e i fondi di salvataggio dal FMI e dalla struttura fondamentalmente sulle spalle della Germania, l’European Financial Stability Facility possono essere motivati da questo consenso.

"I miei ex colleghi al FMI stanno facendo l’impossibile per cercare di giustificare salvataggi tra 1,5 e i 4 trilioni di euro, ma cosa significa tutto questo?", afferma Simon Johnson. "Significa salvare i creditori al 100 per cento. È un altro bailout bancario, come nel 2008: il meccanismo è differente, dato che in questo caso avviene al livello sovrano e non bancario, ma i motivi sono gli stessi."

Le élite finanziarie sono così certe che le banche verranno salvate, che alcuni stanno facendo scommesse su un tale esito. Jon Corzine, ex direttore esecutivo di Goldman Sachs, è tornato lo scorso anno a Wall Street dopo dieci anni trascorsi in politica e ha preso il controllo di un’azienda storica, chiamata MF Global. Ha piazzato una scommessa da 6 miliardi di dollari con i soldi della propria ditta, sul fatto che il governo italiano non andrà in default.

Quando lo scorso mese la scommessa venne rivelata, i clienti e i collaboratori di trading decisero che fosse troppo rischioso fare affari con MF Global e l’azienda collassò in pochi giorni. È stata una delle dieci più grandi bancarotte della storia degli Stati Uniti.

Il grave pericolo è che, se l’Italia smettesse di pagare i propri debiti, le banche creditrici potrebbero diventare insolventi. Goldman Sachs, che ha contratto più di due trilioni di dollari in assicurazioni, incluso un ammontare non rivelato sul debito dei paesi dell’eurozona, non ne uscirà senza danni, specialmente se una parte dei due trilioni di assicurazioni acquistate provenissero da una banca che è andata sotto. Non c’è banca – e certamente non il Calamaro Vampiro – che possa facilmente districare i propri tentacoli dalle spire dei propri simili. Questa è la ragione per i salvataggi e per le austerità, il motivo per cui c’è sempre più di mezzo Goldman, e mai meno. L’alternativa è la seconda crisi finanziaria, un secondo collasso economico.

Illusioni condivise, forse? Chi si azzarda a testarle?



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Fonte: What price the new democracy? Goldman Sachs conquers Europe
http://www.independent.co.uk/news/busin ... 64091.html

Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE
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