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MessaggioInviato: 03/09/2014, 14:35 
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Aztlan ha scritto:

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Ufologo 555 ha scritto:

Oh! Questo è convinto di restare ancora 1000 giorni! (Ma non morirà nel frattempo "l'Imperatore"?) [^] [:(!]



Potrebbe avere una brutta sorpresa alle prossime elezioni, con tutte le tasse che ha messo.... forse è la volta buona che gli italiani provano i 5 stelle...

A proposito, ma quando si vota? Sono 3 governi senza essere eletti e ancora non hanno fatto la legge elettorale...


Non si voterà più per il governo nazionale secondo me :)

Almeno finché non crepa il referente del bilndemberg\trilaterale\monadialisti\banchieri -chiamateli come vi pare- nonché reggente della colonia italiana: Giorgione Napolitano ^_^

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Ufologo 555 ha scritto:

Vedi, Aztlan, qui, la maggioranza sta ancora "bene" ... Ed è vero: i ristoranti sono ancora pieni ... [^]


Forse sono ancora pieni da te, o forse è la solita frase banale buttata lì tanto per. Ma dalle mie parti + stata una delle estati più povere di sempre in fatto di presenze turistiche e quindi di riempimento di locali\ristoranti. 3\4 anni fa per molti grazie alla stagione estiva si tirava avanti bene anche in inverno, quest'anno chi lavora di turismo o ha una attività stagionale si morirà di fame!


Ultima modifica di MaxpoweR il 03/09/2014, 14:40, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 03/09/2014, 15:49 
Domenica sono andato al ristorante (miracolo!), per festeggiare con mia moglie un anniversario: oh! non sapevano dove metterci ...!!!!!
Vedete un po voi ....[^] E quanto magnavano ... Noi ci guardavamo in faccia ...[:107]



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MessaggioInviato: 03/09/2014, 22:48 
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Ufologo 555 ha scritto:

Domenica sono andato al ristorante (miracolo!), per festeggiare con mia moglie un anniversario: oh! non sapevano dove metterci ...!!!!!
Vedete un po voi .... [^] E quanto magnavano ... Noi ci guardavamo in faccia ... [:107]


Eh già... [b]"i ristoranti sono tutti pieni....."[/b] [:246]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 03/09/2014, 22:49 
[wbf]"Ricordiamoci che lo Stato continua a prelevare dall’economia reale più di quanto eroghi, al netto degli interessi. La politica rimane di austerity. E finché rimane di austerity saranno guai». Parola di Emiliano Brancaccio, economista dell’università del Sannio. Renzi e Padoan, in realtà, recitano: sanno benissimo quale sarà il finale, e lavorano esattamente per quell’obiettivo, la fine dell’Italia così come l’abbiamo conosciuta"

http://www.libreidee.org/2014/08/padoan ... olo-tagli/
[/wbf]



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MessaggioInviato: 03/09/2014, 22:54 
Renzi, tecniche di manipolazione. Così seduce e inganna gli italiani



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Matteo Renzi è un giocoliere delle parole e non è certo un caso sei da ragazzo era soprannominato “il bomba” ovvero colui che la spara grosse. Il “physique du rôle” d’altronde ce l’ha: tutto guizzi, smorfie, moine. Il premier è dotato di un ego così ipertrofico da impedirgli di capire quando non è il caso ovvero quando la sua naturale teatralità sfocia nel grottesco e, sovente, nel ridicolo.

Ognuno di noi arrosirrebbe se venisse fotografato in pose che evocano più le gag di Mr Bean che la postura consona a un primo ministro. Lui no.
Ed è permaloso, tenace, combattiero, replica colpo su colpo, come ha dimostrato con la scenetta del gelato in risposta agli sberleffi dell’Economist.

L’uomo è fatto così. Ma se fosse solo un istrione di strada oggi non sarebbe Primo Ministro. L’istinto – per far carriera a questi livelli – non basta. Ci vuole anche del metodo. Che non è certo farina del suo sacco.

Per giudicare Renzi non basta esaminarlo con i parametri della politica italiana, bisogna ricorrere a quelli dello spin ovvero delle tecniche che da oltre un ventennio consentono a leader politici anglosassoni ma non solo, di brillare sulla scena politica, dissimulando i loro veri obiettivi politici (ed economici) con una strategia di comunicazione volta a sedurre e a distrarre il pubblico. Da Tony Blair a Bill Clinton a Barack Obama, passando per il primo Nicolas Sarkozy, per l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder e persino per l’ex presidente americano George Bush, inetto nella comunicazione, ma che grazie alle alchimie del suo “stregone” Karl Rove è riuscito a farsi eleggere due volte.

Matteo Renzi è il primo politico italiano che ha raggiunto il potere usando le stesse tecniche e non a caso – a quanto si deduce dalle biografie più autentiche, quelle non agiografiche – ha frequentato gli stessi referenti internazionali, soprattutto anglosassoni.

Discorso lungo, questo che non posso liquidare in un post. Qui mi limito a rilevare due tecniche tipiche dello spin.

Nella fase di creazione del consenso, Renzi ricorreva sistematicamente agli ossimori ovvero alla capacità di accostare termini o concetti in contrastro tra loro. Esempi:
Io sono contro la disoccupazione, però non si può negare che di fronte a certi comportamenti il licenziamento è giusto.
Io da uomo di sinistra riconosco i diritti dei lavoratori, però non possiamo dimenticare quelli degli imprenditori.
Io, da cattolico, sono per la famiglia tradizionale, però non posso non essere solidale con i gay.

In questa maniera Renzi è riuscito a piacere quasi a tutti: a cattolici e atei, alla sinistra chic e alla destra borghese perchè attraverso l’ossimoro ogni ascoltatore si sentiva rassicurato nelle sue convinzioni più profonde e ognuno pensava: Renzi è uno dei nostri.

Poi, una volta al governo, ha applicato la teoria dell’annuncio, sul modello di Tony Blair e del suo bravissimo e spregiudicato spin doctor Alistair Campbell, i quali dovendo “nutrire” la stampa e sapendo che pubblico e giornalisti hanno la memoria corta, si inventarono letteralmente le notizie, prediligendo quelle di facile comprensione, familiari al grande pubblico e sensazionaliste. Quasi tutte naturalmente risultarono dei bluff, però servivano a Blair per passare come un innovatore, movimentista, uno che “cambiava le cose”.

Sia chiaro: in 10 anni a Downing Street Blair ha comunque lasciato il segno, ma se non avesse fatto ampio uso dello spin non sarebbe passato alla storia come un grande comunicatore e probabilmente sarebbe finito rosolato dalla stampa.

Avete capito a chi si ispira Matteo Renzi?

Dubito fortemente che abbia la capacità innovativa di Tony Blair – anche perchè se anche volesse cambiare davvero, le ganasce dell’Unione europea e di Maastricht scatterebbero immediatamente, impedendoglielo – ma sul fronte dello spin può considerarsi il suo italico erede.

Ricordate i primi mesi a Palazzo Chigi? Era una sequenza di annunci roboanti: “una riforma al mese”, prometteva (“A marzo facciamo la riforma del lavoro, ad aprile della Pubblica amministrazione, a maggio del fisco…” e così via). Roboanti quanto alla luce dei fatti inconsistenti. Non ha concluso nulla, però le rifome le ha vestite bene, consapevole della forza degli slogan. Decreto Slocca Italia, Bonus 80 euro, Rivoluzione Giustizia, Miliardi per le Grandi Opere, condite con frasi del tipo:

“Non lasceremo il futuro ai gufi e a chi scommette sul fallimento. Siamo al lavoro”.
“Se l’Italia deve cambiare, nessuno può chiamarsi fuori. Nessuno può tirarsi indietro. Vale per tutti i settori”.
“Dobbiamo giocare all’attacco, non in difesa. Scegliere il coraggio, non la paura”

Così irresistibilmente generiche e volte a suscitare un consenso esclusivamente emotivo. Chi vuole essere dalla parte dei gufi? Chi non vuole cambiare? Chi non ha coraggio?

Nella conferenza stampa odierna il velocista Matteo ha scoperto improvvisamente le virtù del mezzofondo e ha presentato il decreto “Passo Dopo Passo”. L’uomo che voleva cambiare l’Italia in cento giorni ora ne chiede mille, per essere giudicato, udite, udite, nel maggio 2017. Ma naturalmente la colpa non è sua: è dei gufi, dei disfattisti, dei paurosi.

Lui è il pifferaio senza paura. Il dramma è che, a quanto pare, incanta ancora gran parte degli italiani. Per ora.

http://blog.ilgiornale.it/foa/2014/09/0 ... nza-paura/



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MessaggioInviato: 03/09/2014, 23:07 
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Thethirdeye ha scritto:

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Ufologo 555 ha scritto:

Domenica sono andato al ristorante (miracolo!), per festeggiare con mia moglie un anniversario: oh! non sapevano dove metterci ...!!!!!
Vedete un po voi .... [^] E quanto magnavano ... Noi ci guardavamo in faccia ... [:107]


Eh già... [b]"i ristoranti sono tutti pieni....."[/b] [:246]



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Ufologo sai perchè adesso trovi ancora i ristoranti pieni?
Leggi qui sotto [:)]

Dinamica della crisi che sale dal basso. Una lucida analisi di Uriel Fanelli

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Ho ricevuto una richiesta, ovvero una domanda, che recita più o meno così: “ma se c’é la crisi e se ci sono 2.8 milioni di disoccupati in Italia, perché vedo ancora ristoranti pieni e belle auto in giro?”.
La domanda sotto sotto è meno stupida di quanto non sembri a prima vista, e la risposta è che… le grandi crisi arrivano dal basso.


di Uriel Fanelli

Provate ad immaginare una ipotetica catena alimentare. C’é l’erba che nutre la gazzella, la gazzella che nutre il leone, il leone che fa arrivare i turisti che pagano il parco naturale per mantenere tutto questo intatto.

Avuta l’immagine? Mettetela da parte e andiamo a ragionare, la ritroveremo in seguito.

Partiamo dal presupposto che i 7/8 del paese vivano di rendita.

Che cos’è una rendita? La rendita è una posizione tale per cui , una volta raggiunta, non occorra alcuno sforzo competitivo per essere mantenuta. Facciamo alcuni esempi:

1. Ho comprato due appartamenti e li affitto. In tal caso, vivo perché ho comprato due case. Posizione di rendita classica.

2. Una legge dice che ogni azienda debba avere una contabilità certificata e quindi io faccio il commercialista oppure sono CNA, Conf* e offro servizi di contabilità.

3. Una legge dice che la scuola è obbligatoria e io vendo/stampo libri scolastici che le famiglie sono costrette a comprare, perché la legge impone anche il titolo dei libri senza dare scelta.

4. Una legge impone che tutti i negozi abbiano una certificazione X sugli impianti elettrici e io devo andare per forza da un elettricista abilitato a tali certificazioni.

5. Una legge impone che le auto debbano essere collaudate e testate ogno tot anni e io ho un’officina automobilistica.

6. Per essere ascoltati da una assicurazione dopo un incidente occorre che scriva un avvocato, e io faccio proprio l’avvocato e il mio lavoro è per cospicua percentuale di fare lettere alle assicurazioni.

Potremmo continuare all’infinito.

Ebbene, se il mondo del lavoro in sé è l’erba, questo è il primo strato di rendite, diciamo che la gazzella mangia l’erba.

Sulla gazzella poi ci sono le aziende di servizi terziari, diciamo ditte di software per commercialisti, case editrici, corsi di qualificazione per elettricisti, corsi di qualificazione per meccanici, tirocinii poco pagati di giovani avvocati.

Sopra tutto c’è l’industria dei consumi di lusso, come vacanze, ristoranti, macchine costose, e tutti gli indicatori coi quali voi leggete che “non vedete la crisi”. E’ il leone che mangia la gazzella.

Tutto questo va a vantaggio di chi mantiene il parco, il turista, che in cambio di tutta questa scena mette in atto le tutele che servono (leggi, tribunali, ospedali, strade, etc) al parco per funzionare.

Ora, adesso andiamo al punto: questa crisi sta colpendo il mondo del lavoro. Si sta, cioè, seccando l’erba. Ma attenzione: siamo ancora in una prima fase.

La famiglia continua a svenarsi per pagare i collaudi all’auto – cui non può rinunciare -, a pagare i libri ai figli – ssò pezz’e core -, i negozi pagano le certificazioni agli elettricisti, i negozi pagano i commercialisti per i bilanci, e così via.

Quindi l’erba è un pochino giallina, insomma non è più un bel prato verde, ma ancora le gazzelle non muoiono di fame.

Così, voi siete come turisti che vanno al parco e si trovano i leoni, le gazzelle, e un’erba che si, è gialla e secca. Poiché loro badano ai leoni e alle gazzelle (semmai volessero vedere erba potrebbero scegliere altre mete), nessuno nota che l’erba è secca. Ci sono i leoni e ci sono le gazzelle: il parco è OK.

Allo stesso modo, quando dite che i ristoranti sembrano ancora pieni e che ci sono le code sulle autostrade per andare al mare e vedete un sacco di macchinoni, state osservando solo leoni e gazzelle. Che ancora vivono.

E se guardaste anche l’erba, notereste che è gialla.

In realtà neanche le gazzelle sono quelle di prima: la verità è che voi come turisti non notate se in un giorno incontrate 100 gazzelle o ne incontrate 80. Per voi ce ne sono già abbastanza.

Così quando dite: i ristoranti sono pieni, mi viene da chiedere se avete contato i ristoranti. Forse non sono più cento, ma 80. E cambia, perché fa già -20%.

Così il ristorante e la gazzella hanno una cosa in comune: quando hanno abbastanza cibo, li vedete in buona salute. Se non hanno abbastanza cibo, muoiono e non le vedete più. Così vedete ancora 80 ristoranti pieni, ma non vedete i 20 che hanno chiuso.


La crisi, cioè, viene dal basso, e quando potrete finalmente notarla perché i ristoranti da 100 sono diventati 30, ormai sarà troppo tardi.

In Italia il mondo delle rendite è enorme, e spesso si basa su consumi di base: libri scolastici, affitti, automobili, riscaldamento, casa, vestiti. Nelle aziende si basa su servizi di base, contabili, burocratici, eccetera.

E se le rendite in Italia sono i 7/8 della ricchezza, significa che anche distruggendo il 50% del lavoro, i pochi sopravvissuti si troveranno a mantenere la stessa catena alimentare.

Se ci pensate, immaginate che da domani l’erba sia la metà.

Le gazzelle inizieranno a correre qui e là per mangiarla tutta, e non mangeranno di meno. Ma in percentuale, mangeranno molta più erba. A quel punto, l’erba non si riprodurrà più, e dopo qualche tempo, quando tutto sarà deserto e non ci sarà un filo d’erba, solo in quel momento le gazzelle cominceranno a morire.

Ma, e qui viene il bello, il parco rimarrà in piedi. Rimarrà in piedi perché quando ci saranno più gazzelle deboli per la fame, ai leoni sarà più facile la caccia. Così, inizialmente vedrete una drastica diminuzione di erba, una grossa diminuzione di gazzelle, ma il turista vedrà un bel sacco di leoni! Che bel parco!

Questa è la fase che si ottiene quando si inizia a parlare di “industria del lusso vincente” nel mezzo di una crisi. Le poche aziende forti fagocitano il mercato avendo agio di distruggere quelle deboli, che agonizzano. In questo stato, si nota un aumento di dimensione delle aziende, e persino una crescita di stipendio (perché le grandi aziende hanno i dirigenti che alzano la media).

In un paese come l’Italia, ove le rendite sono i 7/8 della ricchezza, occorreranno ancora ANNI prima che vediate i ristoranti vuoti.

A questo si aggiunge il fatto curioso che i turisti danno da mangiare ai leoni: lo stato, cioé, paga 3.600.000 stipendi ogni mese. I quali finiscono anche a sfamare i leoni ed annaffiare l’erba del parco, sfamando così le gazzelle. In questa situazione, cioè, si aggiunge un fattore di inerzia, per il quale lo statale spende ancora quanto prima, e continua ad alimentare il ciclo economico.

3.600.000 famiglie che comprano libri scolastici costosissimi, che pagano automobili, eccetera, sono un bell’aiutino. Che non risolve la situazione, certo, ma se sfamano i leoni, possiamo rivendere il parco come “parco dei leoni”, e alla fine dei conti chissenefrega di gazzelle ed erba? Siamo il parco dei leoni! O meglio, la nazione del cibo biologico, del vestire bene, insomma la nazione del lusso. Così, avete ancora dei leoni in giro, e dite “ehi, ma dov’é questa siccità? A me senbra che il parco sia bellissimo! E’ pieno di leoni!”.

Non vi accorgete di tutto questo perché alla fine l’erba non l’avete mai guardata, e anche le gazzelle sono belle ma insomma, voi siete al parco per vedere i leoni.

Allora voi guardate i ristoranti pieni e le code in autostrada, ma quelli non sono i disoccupati o il mondo del lavoro: quello sono gli strati superiori della catena alimentare.

Com’è una crisi che arriva ai livelli alti della catena alimentare?

Allora, una crisi che ha quasi ammazzato tutta l’erba e molte le gazzelle è la crisi passata dall’Irlanda. Lavoro a pezzi, privati e PMI nella **********, indebitati sino al collo. Ma i leoni ancora forti e il parco ancora attraente.

Se osservate la Spagna, notate che crepano di fame anche i leoni, cioè Banche, assicurazioni, immobiliare e terziario, e i turisti stanno calando sempre di più perché lo stato è in bancarotta.

Se osservate la Grecia, non è rimasto nulla e i turisti non vanno più a sostenere il parco perché lo stato è a pezzi (1). Erba, gazzelle e leoni sono morti.

L’Italia in questo momento [ottobre 2012, N.d.R.] sta per entrare in quella che io definirei “fase irlandese”, quella ove si sgonfiano i debiti e le aziende si piegano su se stesse. Il governo irlandese ha reagito detassando le aziende e sistemando i debiti, il governo italiano ha reagito tassando ancora le aziende e sostenendo i debiti, cioè seminando ancora più crisi.

La terza fase, quella spagnola, è ancora in incubazione, con le banche italiane in difficoltà e l’immobiliare che comincia a mostrare il fiatone. Per ora lo stato ha prestato soldi ad MPS (nel decreto spending review! Ah! ah! ah!), e sull’immobiliare ha piazzato un IMU, cioè ha seminato ancora più crisi.

L’ultima fase è quella greca, in cui lo stato smetterà di essere il turista che sfama i leoni, ovvero smetterà di dare soldi. Tagli, tagli e ancora tagli, licenziamento di statali e tagli alle retribuzioni. Qui sarete nella fase greca, che si sta preannunciando con l’indebolimento dei contratti di lavoro statali.

In questa fase l’italia è ancora nella fase pre-irlandese, con due differenze:

1. I rimedi applicati sono peggiori del male.

2. Si notano tutti i sintomi delle fasi successive, già presenti e distinti.

Quindi no, ancora per il 2012 e forse il 2013 non vedrete, sulle strade, sintomi evidentissimi di crisi. Vedrete meno gazzelle, meno erba, ma ancora molti leoni. A voler cercare potreste notare erba secca e gazzelle molto magre, ma preferite guardare i leoni.

Ma questo è dovuto ad una crisi che sale dal mondo del lavoro, ovvero dalla sua precarizzazione. Sale dal basso, e siccome i consumi che misurate non sono MAI stati tipici della working class, notate poco il loro calo.

Ma questo non significa che non ci sia crisi. Significa che voi non guardate l’erba perché misurate la ricchezza di un parco dal numero di leoni. Voi misurate la ricchezza in macchine di lusso, ristoranti costosi pieni, vestiti firmati, e questi non sono i consumi della working class. Così non potete notare il crollo dei consumi che avviene alla base dell’economia.

Se misuraste parrucchieri economici avreste notato che la working class si taglia i capelli metà volte di prima in un anno, anche meno. Se misuraste i mercatini rionali notereste che le sciure hanno una sporta dove prima ne avevano due. Se misuraste i consumi tipici notereste, anziché il numero uguale di macchine di lusso, un numero sempre più esiguo di utilitarie (un 30% in meno di immatricolazioni non si fa coi SUV, sapete? Non pesano il 30% del mercato, quelli).

Quindi il parco è in piena siccità. Per ora non lo notate quando guardate i leoni, potreste notarlo sulle gazzelle, e lo notereste di sicuro se guardaste l’erba.

Per ora, non noterete nulla.

Le fasi successive sono veloci, scoppiano in fretta (avete visto la Spagna?) e colpiscono durissimo in pochissime settimane.

Continuerete così per un pochino, convinti che siete stabili, così come dicevano spagnoli e greci.

Poi, improvvisamente, il botto: le banche hanno bisogno urgente di aiuto. Sono i leoni che non trovano più gazzelle. E quando andrete a vedere, scoprirete che le gazzelle sono estinte da tempo, e che l’erba non si vede più da anni.

Prima direte, come gli spagnoli, che bastano 14 miliardi. Poi 40. Poi 100. Adesso siamo già a 300. Perché mano a mano che andate a cercare di salvare i leoni, prima contate quante poche gazzelle siano rimaste, e poi andate a misurare quanta erba ci sia ancora a terra. E mano a mano che risalite la catena, scoprite danni sempre più grandi.

Sono crisi che si preparano per molti anni, ma poi scoppiano in poche settimane.

E le vedete solo se guardate l’erba. I leoni, fino all’ultimo, vi sembreranno sani.

http://guardforangels.altervista.org/bl ... l-fanelli/


Ultima modifica di Wolframio il 03/09/2014, 23:14, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/09/2014, 02:20 
spiegazione davvero stupenda



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Wolframio ha scritto:

martedì 2 settembre 2014




Ipse dixit.






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di Sergio Di Cori Modigliani

Matteo Renzi ha dichiarato in data 29 agosto 2014: "Abbiamo creato, grazie all'azione di governo, ben 100mila nuovi posti di lavoro". Non ha specificato dove e come.
48 ore dopo l'Istat ha comunicato che la disoccupazione ha raggiunto il livello di 12,6% ed è aumentata nel mese di Luglio del 3,8%, toccando il livello più alto mai raggiunto dal 1954.

Sempre lo stesso giorno ha dichiarato: "Grazie agli incentivi del governo sono nate in questi ultimi mesi nuove startup di giovani che si lanciano con ottimismo nel mercato".
L'ufficio statistico del Ministero del Lavoro ha annunciato, il giorno dopo, che da quando Renzi si è insediato si perdono 1000 posti di lavoro al giorno. Finora ha provocato la perdita di lavoro per ben 212.000 unità lavorative. La disoccupazione giovanile ha raggiunto il 48%.

In data 1 settembre 2014 ha dichiarato che "anche se di poco, ma non posso non sottolineare la buona notizia che ci giunge dagli esperti del settore e che ci comunicano che i consumi nel mese di agosto sono aumentati di poco, di una piccola frazione, di appena un +0,2%. Ma ciò che conta è rubricare la ripresa dell'economia italiana e dell'ottimismo da parte dell'industria. Saremo noi, l'Italia paese, a essere la locomotiva d'Europa". Neppure sei ore dopo, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, dichiarava "Stiamo in una situazione davvero drammatica, forse il governo non si rende conto che il paese sta affondando". Dopo dodici ore l'ufficio statistico della Confcommercio ha annunciato che i consumi interni nel mese di agosto sono diminuiti di un -3,8% raggiungendo il livello del 1959 e provocando l'effetto deflazione.



http://sergiodicorimodiglianji.blogspot ... +patria%29



Ahhhhh.... ho capito come funziona..... quando Renzi annuncerà la bancarotta e che la disoccupazione è al 100%, l'Italia sarà in piena ripresa.

Lui parla al contrario, se dice che piove è perchè c'è il sole, se dice che è sazio è perchè ha fame. [:p] [:p] [:p] [:p]


Ma questo quando parla
Fu fa al cubo..
Il niente centrifugato..
Fatti zero..
Mi viene il vomito..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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Ufologo 555 ha scritto:

Domenica sono andato al ristorante (miracolo!), per festeggiare con mia moglie un anniversario: oh! non sapevano dove metterci ...!!!!!
Vedete un po voi ....[^] E quanto magnavano ... Noi ci guardavamo in faccia ...[:107]


Ma può essere anche il canto del cigno..
Uno dice "se devo morì
Me vojo fa' l'ultima magnata.."



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 04/09/2014, 13:31 
Eccellente articolo, Wolf. [;)]



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 04/09/2014, 15:21 
Mah ...[8)]



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MessaggioInviato: 04/09/2014, 15:24 
Cita:
Wolframio ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Domenica sono andato al ristorante (miracolo!), per festeggiare con mia moglie un anniversario: oh! non sapevano dove metterci ...!!!!!
Vedete un po voi .... [^] E quanto magnavano ... Noi ci guardavamo in faccia ... [:107]


Eh già... [b]"i ristoranti sono tutti pieni....."[/b] [:246]



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Ufologo sai perchè adesso trovi ancora i ristoranti pieni?
Leggi qui sotto [:)]

Dinamica della crisi che sale dal basso. Una lucida analisi di Uriel Fanelli

Immagine


Ho ricevuto una richiesta, ovvero una domanda, che recita più o meno così: “ma se c’é la crisi e se ci sono 2.8 milioni di disoccupati in Italia, perché vedo ancora ristoranti pieni e belle auto in giro?”.
La domanda sotto sotto è meno stupida di quanto non sembri a prima vista, e la risposta è che… le grandi crisi arrivano dal basso.


di Uriel Fanelli

Provate ad immaginare una ipotetica catena alimentare. C’é l’erba che nutre la gazzella, la gazzella che nutre il leone, il leone che fa arrivare i turisti che pagano il parco naturale per mantenere tutto questo intatto.

Avuta l’immagine? Mettetela da parte e andiamo a ragionare, la ritroveremo in seguito.

Partiamo dal presupposto che i 7/8 del paese vivano di rendita.

Che cos’è una rendita? La rendita è una posizione tale per cui , una volta raggiunta, non occorra alcuno sforzo competitivo per essere mantenuta. Facciamo alcuni esempi:

1. Ho comprato due appartamenti e li affitto. In tal caso, vivo perché ho comprato due case. Posizione di rendita classica.

2. Una legge dice che ogni azienda debba avere una contabilità certificata e quindi io faccio il commercialista oppure sono CNA, Conf* e offro servizi di contabilità.

3. Una legge dice che la scuola è obbligatoria e io vendo/stampo libri scolastici che le famiglie sono costrette a comprare, perché la legge impone anche il titolo dei libri senza dare scelta.

4. Una legge impone che tutti i negozi abbiano una certificazione X sugli impianti elettrici e io devo andare per forza da un elettricista abilitato a tali certificazioni.

5. Una legge impone che le auto debbano essere collaudate e testate ogno tot anni e io ho un’officina automobilistica.

6. Per essere ascoltati da una assicurazione dopo un incidente occorre che scriva un avvocato, e io faccio proprio l’avvocato e il mio lavoro è per cospicua percentuale di fare lettere alle assicurazioni.

Potremmo continuare all’infinito.

Ebbene, se il mondo del lavoro in sé è l’erba, questo è il primo strato di rendite, diciamo che la gazzella mangia l’erba.

Sulla gazzella poi ci sono le aziende di servizi terziari, diciamo ditte di software per commercialisti, case editrici, corsi di qualificazione per elettricisti, corsi di qualificazione per meccanici, tirocinii poco pagati di giovani avvocati.

Sopra tutto c’è l’industria dei consumi di lusso, come vacanze, ristoranti, macchine costose, e tutti gli indicatori coi quali voi leggete che “non vedete la crisi”. E’ il leone che mangia la gazzella.

Tutto questo va a vantaggio di chi mantiene il parco, il turista, che in cambio di tutta questa scena mette in atto le tutele che servono (leggi, tribunali, ospedali, strade, etc) al parco per funzionare.

Ora, adesso andiamo al punto: questa crisi sta colpendo il mondo del lavoro. Si sta, cioè, seccando l’erba. Ma attenzione: siamo ancora in una prima fase.

La famiglia continua a svenarsi per pagare i collaudi all’auto – cui non può rinunciare -, a pagare i libri ai figli – ssò pezz’e core -, i negozi pagano le certificazioni agli elettricisti, i negozi pagano i commercialisti per i bilanci, e così via.

Quindi l’erba è un pochino giallina, insomma non è più un bel prato verde, ma ancora le gazzelle non muoiono di fame.

Così, voi siete come turisti che vanno al parco e si trovano i leoni, le gazzelle, e un’erba che si, è gialla e secca. Poiché loro badano ai leoni e alle gazzelle (semmai volessero vedere erba potrebbero scegliere altre mete), nessuno nota che l’erba è secca. Ci sono i leoni e ci sono le gazzelle: il parco è OK.

Allo stesso modo, quando dite che i ristoranti sembrano ancora pieni e che ci sono le code sulle autostrade per andare al mare e vedete un sacco di macchinoni, state osservando solo leoni e gazzelle. Che ancora vivono.

E se guardaste anche l’erba, notereste che è gialla.

In realtà neanche le gazzelle sono quelle di prima: la verità è che voi come turisti non notate se in un giorno incontrate 100 gazzelle o ne incontrate 80. Per voi ce ne sono già abbastanza.

Così quando dite: i ristoranti sono pieni, mi viene da chiedere se avete contato i ristoranti. Forse non sono più cento, ma 80. E cambia, perché fa già -20%.

Così il ristorante e la gazzella hanno una cosa in comune: quando hanno abbastanza cibo, li vedete in buona salute. Se non hanno abbastanza cibo, muoiono e non le vedete più. Così vedete ancora 80 ristoranti pieni, ma non vedete i 20 che hanno chiuso.


La crisi, cioè, viene dal basso, e quando potrete finalmente notarla perché i ristoranti da 100 sono diventati 30, ormai sarà troppo tardi.

In Italia il mondo delle rendite è enorme, e spesso si basa su consumi di base: libri scolastici, affitti, automobili, riscaldamento, casa, vestiti. Nelle aziende si basa su servizi di base, contabili, burocratici, eccetera.

E se le rendite in Italia sono i 7/8 della ricchezza, significa che anche distruggendo il 50% del lavoro, i pochi sopravvissuti si troveranno a mantenere la stessa catena alimentare.

Se ci pensate, immaginate che da domani l’erba sia la metà.

Le gazzelle inizieranno a correre qui e là per mangiarla tutta, e non mangeranno di meno. Ma in percentuale, mangeranno molta più erba. A quel punto, l’erba non si riprodurrà più, e dopo qualche tempo, quando tutto sarà deserto e non ci sarà un filo d’erba, solo in quel momento le gazzelle cominceranno a morire.

Ma, e qui viene il bello, il parco rimarrà in piedi. Rimarrà in piedi perché quando ci saranno più gazzelle deboli per la fame, ai leoni sarà più facile la caccia. Così, inizialmente vedrete una drastica diminuzione di erba, una grossa diminuzione di gazzelle, ma il turista vedrà un bel sacco di leoni! Che bel parco!

Questa è la fase che si ottiene quando si inizia a parlare di “industria del lusso vincente” nel mezzo di una crisi. Le poche aziende forti fagocitano il mercato avendo agio di distruggere quelle deboli, che agonizzano. In questo stato, si nota un aumento di dimensione delle aziende, e persino una crescita di stipendio (perché le grandi aziende hanno i dirigenti che alzano la media).

In un paese come l’Italia, ove le rendite sono i 7/8 della ricchezza, occorreranno ancora ANNI prima che vediate i ristoranti vuoti.

A questo si aggiunge il fatto curioso che i turisti danno da mangiare ai leoni: lo stato, cioé, paga 3.600.000 stipendi ogni mese. I quali finiscono anche a sfamare i leoni ed annaffiare l’erba del parco, sfamando così le gazzelle. In questa situazione, cioè, si aggiunge un fattore di inerzia, per il quale lo statale spende ancora quanto prima, e continua ad alimentare il ciclo economico.

3.600.000 famiglie che comprano libri scolastici costosissimi, che pagano automobili, eccetera, sono un bell’aiutino. Che non risolve la situazione, certo, ma se sfamano i leoni, possiamo rivendere il parco come “parco dei leoni”, e alla fine dei conti chissenefrega di gazzelle ed erba? Siamo il parco dei leoni! O meglio, la nazione del cibo biologico, del vestire bene, insomma la nazione del lusso. Così, avete ancora dei leoni in giro, e dite “ehi, ma dov’é questa siccità? A me senbra che il parco sia bellissimo! E’ pieno di leoni!”.

Non vi accorgete di tutto questo perché alla fine l’erba non l’avete mai guardata, e anche le gazzelle sono belle ma insomma, voi siete al parco per vedere i leoni.

Allora voi guardate i ristoranti pieni e le code in autostrada, ma quelli non sono i disoccupati o il mondo del lavoro: quello sono gli strati superiori della catena alimentare.

Com’è una crisi che arriva ai livelli alti della catena alimentare?

Allora, una crisi che ha quasi ammazzato tutta l’erba e molte le gazzelle è la crisi passata dall’Irlanda. Lavoro a pezzi, privati e PMI nella **********, indebitati sino al collo. Ma i leoni ancora forti e il parco ancora attraente.

Se osservate la Spagna, notate che crepano di fame anche i leoni, cioè Banche, assicurazioni, immobiliare e terziario, e i turisti stanno calando sempre di più perché lo stato è in bancarotta.

Se osservate la Grecia, non è rimasto nulla e i turisti non vanno più a sostenere il parco perché lo stato è a pezzi (1). Erba, gazzelle e leoni sono morti.

L’Italia in questo momento [ottobre 2012, N.d.R.] sta per entrare in quella che io definirei “fase irlandese”, quella ove si sgonfiano i debiti e le aziende si piegano su se stesse. Il governo irlandese ha reagito detassando le aziende e sistemando i debiti, il governo italiano ha reagito tassando ancora le aziende e sostenendo i debiti, cioè seminando ancora più crisi.

La terza fase, quella spagnola, è ancora in incubazione, con le banche italiane in difficoltà e l’immobiliare che comincia a mostrare il fiatone. Per ora lo stato ha prestato soldi ad MPS (nel decreto spending review! Ah! ah! ah!), e sull’immobiliare ha piazzato un IMU, cioè ha seminato ancora più crisi.

L’ultima fase è quella greca, in cui lo stato smetterà di essere il turista che sfama i leoni, ovvero smetterà di dare soldi. Tagli, tagli e ancora tagli, licenziamento di statali e tagli alle retribuzioni. Qui sarete nella fase greca, che si sta preannunciando con l’indebolimento dei contratti di lavoro statali.

In questa fase l’italia è ancora nella fase pre-irlandese, con due differenze:

1. I rimedi applicati sono peggiori del male.

2. Si notano tutti i sintomi delle fasi successive, già presenti e distinti.

Quindi no, ancora per il 2012 e forse il 2013 non vedrete, sulle strade, sintomi evidentissimi di crisi. Vedrete meno gazzelle, meno erba, ma ancora molti leoni. A voler cercare potreste notare erba secca e gazzelle molto magre, ma preferite guardare i leoni.

Ma questo è dovuto ad una crisi che sale dal mondo del lavoro, ovvero dalla sua precarizzazione. Sale dal basso, e siccome i consumi che misurate non sono MAI stati tipici della working class, notate poco il loro calo.

Ma questo non significa che non ci sia crisi. Significa che voi non guardate l’erba perché misurate la ricchezza di un parco dal numero di leoni. Voi misurate la ricchezza in macchine di lusso, ristoranti costosi pieni, vestiti firmati, e questi non sono i consumi della working class. Così non potete notare il crollo dei consumi che avviene alla base dell’economia.

Se misuraste parrucchieri economici avreste notato che la working class si taglia i capelli metà volte di prima in un anno, anche meno. Se misuraste i mercatini rionali notereste che le sciure hanno una sporta dove prima ne avevano due. Se misuraste i consumi tipici notereste, anziché il numero uguale di macchine di lusso, un numero sempre più esiguo di utilitarie (un 30% in meno di immatricolazioni non si fa coi SUV, sapete? Non pesano il 30% del mercato, quelli).

Quindi il parco è in piena siccità. Per ora non lo notate quando guardate i leoni, potreste notarlo sulle gazzelle, e lo notereste di sicuro se guardaste l’erba.

Per ora, non noterete nulla.

Le fasi successive sono veloci, scoppiano in fretta (avete visto la Spagna?) e colpiscono durissimo in pochissime settimane.

Continuerete così per un pochino, convinti che siete stabili, così come dicevano spagnoli e greci.

Poi, improvvisamente, il botto: le banche hanno bisogno urgente di aiuto. Sono i leoni che non trovano più gazzelle. E quando andrete a vedere, scoprirete che le gazzelle sono estinte da tempo, e che l’erba non si vede più da anni.

Prima direte, come gli spagnoli, che bastano 14 miliardi. Poi 40. Poi 100. Adesso siamo già a 300. Perché mano a mano che andate a cercare di salvare i leoni, prima contate quante poche gazzelle siano rimaste, e poi andate a misurare quanta erba ci sia ancora a terra. E mano a mano che risalite la catena, scoprite danni sempre più grandi.

Sono crisi che si preparano per molti anni, ma poi scoppiano in poche settimane.

E le vedete solo se guardate l’erba. I leoni, fino all’ultimo, vi sembreranno sani.

http://guardforangels.altervista.org/bl ... l-fanelli/




Magnifica analisi dei fatti!!! [^]
bravo wolf grazie! [:X]



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MessaggioInviato: 04/09/2014, 18:19 
cmq in questi 1000 giorni che don matteo si e' ritagliato ha un denso programma x risollevare gli italiani,poche parole ma chiare......[;)]


.........<h2>tv,sorrisi,e canzoni</h2> ...............




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Ultima modifica di ubatuba il 04/09/2014, 18:20, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 04/09/2014, 19:46 
un'altra perla di don matteo,con il blocco degli stipendi statali,pure le forze dell'ordine,finanza vigili del fuoco etc minacciano lo sciopero,di certo a don matteo i sermoni riescono male [;)]


Ultima modifica di ubatuba il 04/09/2014, 19:47, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 04/09/2014, 20:10 
Sono contento! In Aeroporto la metà circa si lamentava del berlusca (che pure aveva dato qualche aumento ..); ora si arrangiassero! [:(!] GODO! [^]
Io dicevo : "vedrete .. quando andranno al governo "loro" ....!" [8D]



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