Vediamo Ufologo come prende questa cosa...
Berlusconi in campo per le unioni civili: «Traguardo ragionevole»Dopo l’iscrizione di Pascale all’Arcigay Il confronto La compagna dell’ex premier dice sì anche alle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso. ROMA - Finora si era esposto poco. Qualche battuta poco felice sui gay, qualche mezza frase di sostegno rispetto all’ipotesi di varare in tempi brevi una legge sulle unioni civili. Ma ieri Silvio Berlusconi ha messo nero su bianco, in maniera formale, la sua posizione: «Quella per i diritti civili degli omosessuali è una battaglia che in un Paese davvero moderno e democratico dovrebbe essere un impegno di tutti. Da liberale, ritengo che attraverso un confronto ampio e approfondito si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà».
Un’uscita imprevista, ma che - racconta chi gli è vicino - esprime in pieno il suo pensiero maturato anche recentemente in tante discussioni che lo appassionano, ben più di quelle su riforme e dintorni alle quali «dedica molto meno tempo di quanto si pensi...». Discussioni con le persone che gli sono vicine in ogni momento, e alle quali tiene molto. Come Francesca Pascale.
Non è affatto un caso, infatti, che la nota ufficiale dell’ex premier arrivi il giorno dopo l’iscrizione all’Arcigay della sua fidanzata e di Vittorio Feltri, annunciata con un comunicato congiunto. E dopo che la stessa Pascale abbia spiegato, anche dalle colonne del Giornale , quanto il tema le stia a cuore: parlando da «cristiana che spesso viene guardata con pregiudizio severo perché al fianco di un uomo che non solo ha cinquant’anni più di me ma è anche pluridivorziato», la compagna del leader azzurro si dice favorevole anche alle «adozioni riguardo alle coppie dello stesso sesso», oltre che a quelle di fatto eterosessuali.
Parole che hanno creato un certo malumore fra le file forziste, tanto che c’è chi spiega l’uscita di Berlusconi come una messa a punto della linea di Arcore: va bene aprire il confronto, è giusto affrontare una volta per tutte il tema di una legge sui diritti civili, ma il traguardo deve essere «ragionevole». Insomma, niente matrimonio e niente adozioni, come peraltro tuona già Maurizio Gasparri: «Bisogna rispettare i diritti e evitare discriminazioni. Ma resto convinto che matrimoni gay e adozioni da parte di coppie gay siano una scelta sbagliata che non condivido. Oggi, come ieri».
E però, altri - vicini a Berlusconi - danno un’interpretazione diversa della nota del Cavaliere: voleva sostenere la sua compagna, voleva far sapere a tutti che le sue idee sono condivise, e non fuori linea. Voleva, insomma, far sapere che chi attacca lei su questo punto attacca lui. Lei che, raccontano, era pronta perfino a partecipare a Napoli alla manifestazione dell’Onda Pride che si è svolta sabato. Alla fine non c’è stata la possibilità, per disguidi organizzativi con l’amministrazione cittadina, ma è arrivata l’adesione all’Arcigay, che peraltro dà il benvenuto alla Pascale e a Feltri sperando - dice Flavio Romani - che con questo si dia «una scossa» ad una destra ferma su posizioni conservatrici, e magari - auspica Vladimir Luxuria - una mano potrebbe darla anche Marina Berlusconi, che «invitiamo al Gay Village».
Ci si chiedeva se Berlusconi avrebbe preso le distanze, o se avrebbe avallato. E lui non si è nascosto. Nella battaglia ci sarà, come si vedrà. A settembre Renzi ha già annunciato che si lavorerà ad una legge sui diritti civili, e in Forza Italia la componente liberal favorevole a un accordo sul modello dei Dico già proposti da Brunetta è consistente, e oggi rispetto a qualche anno fa anche i cattolici azzurri ammettono che «l’aria è cambiata, c’è più apertura». Probabilmente sarà tema da libertà di coscienza, ma Berlusconi ha spalancato le porte. E non era affatto scontato.ROMA - Finora si era esposto poco. Qualche battuta poco felice sui gay, qualche mezza frase di sostegno rispetto all’ipotesi di varare in tempi brevi una legge sulle unioni civili. Ma ieri Silvio Berlusconi ha messo nero su bianco, in maniera formale, la sua posizione: «Quella per i diritti civili degli omosessuali è una battaglia che in un Paese davvero moderno e democratico dovrebbe essere un impegno di tutti. Da liberale, ritengo che attraverso un confronto ampio e approfondito si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà».
Un’uscita imprevista, ma che - racconta chi gli è vicino - esprime in pieno il suo pensiero maturato anche recentemente in tante discussioni che lo appassionano, ben più di quelle su riforme e dintorni alle quali «dedica molto meno tempo di quanto si pensi...». Discussioni con le persone che gli sono vicine in ogni momento, e alle quali tiene molto. Come Francesca Pascale.
Non è affatto un caso, infatti, che la nota ufficiale dell’ex premier arrivi il giorno dopo l’iscrizione all’Arcigay della sua fidanzata e di Vittorio Feltri, annunciata con un comunicato congiunto. E dopo che la stessa Pascale abbia spiegato, anche dalle colonne del Giornale , quanto il tema le stia a cuore: parlando da «cristiana che spesso viene guardata con pregiudizio severo perché al fianco di un uomo che non solo ha cinquant’anni più di me ma è anche pluridivorziato», la compagna del leader azzurro si dice favorevole anche alle «adozioni riguardo alle coppie dello stesso sesso», oltre che a quelle di fatto eterosessuali.
Parole che hanno creato un certo malumore fra le file forziste, tanto che c’è chi spiega l’uscita di Berlusconi come una messa a punto della linea di Arcore: va bene aprire il confronto, è giusto affrontare una volta per tutte il tema di una legge sui diritti civili, ma il traguardo deve essere «ragionevole». Insomma, niente matrimonio e niente adozioni, come peraltro tuona già Maurizio Gasparri: «Bisogna rispettare i diritti e evitare discriminazioni. Ma resto convinto che matrimoni gay e adozioni da parte di coppie gay siano una scelta sbagliata che non condivido. Oggi, come ieri».
E però, altri - vicini a Berlusconi - danno un’interpretazione diversa della nota del Cavaliere: voleva sostenere la sua compagna, voleva far sapere a tutti che le sue idee sono condivise, e non fuori linea. Voleva, insomma, far sapere che chi attacca lei su questo punto attacca lui. Lei che, raccontano, era pronta perfino a partecipare a Napoli alla manifestazione dell’Onda Pride che si è svolta sabato. Alla fine non c’è stata la possibilità, per disguidi organizzativi con l’amministrazione cittadina, ma è arrivata l’adesione all’Arcigay, che peraltro dà il benvenuto alla Pascale e a Feltri sperando - dice Flavio Romani - che con questo si dia «una scossa» ad una destra ferma su posizioni conservatrici, e magari - auspica Vladimir Luxuria - una mano potrebbe darla anche Marina Berlusconi, che «invitiamo al Gay Village».
Ci si chiedeva se Berlusconi avrebbe preso le distanze, o se avrebbe avallato. E lui non si è nascosto. Nella battaglia ci sarà, come si vedrà. A settembre Renzi ha già annunciato che si lavorerà ad una legge sui diritti civili, e in Forza Italia la componente liberal favorevole a un accordo sul modello dei Dico già proposti da Brunetta è consistente, e oggi rispetto a qualche anno fa anche i cattolici azzurri ammettono che «l’aria è cambiata, c’è più apertura». Probabilmente sarà tema da libertà di coscienza, ma Berlusconi ha spalancato le porte. E non era affatto scontato.
http://www.corriere.it/cronache/14_giug ... e1bf.shtml Evidentemente la Pascale ha delle argomentazioni moooolto convincenti. Se si dovesse iscrivere al Partito Comunista fidatevi che anche Silvio inizierà a cantare "... Bandiera Rossa la trionferà!.."
Tira più un pelo di... che un carro di buoi!