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MessaggioInviato: 09/02/2011, 15:18 
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bleffort ha scritto:

L'importante è farla pagare hai poveri cittadini del Sud, morendo nulle corsie di Ospedali fatiscenti (quando vi sono),perchè è questo l'andazzo,in quanto la colpa è proprio loro che non hanno saputo costruire una classe dirigente onesta.[:o)]


Con questo la Lega non centra amico mio.
Non è facile sradicare anni di malcostume e poi scusa, ma lo sai quanti fondi sono stati inviati alle sanità regionali per coprire gli sprechi? Un enormità e se fossero stati utilizzati bene, forse non ci sarebbero quelle situazioni. Comunque esistono realtà efficaci anche al sud.
Sono daccordo sulla classe dirigente poco onesta.
I cittadini del nord e quelli del sud, pagano in egual misura l' inneficenza dello stato.



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MessaggioInviato: 09/02/2011, 16:17 
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Federalismo: «Fiducia alla Camera»
Bossi: «Napolitano ci farà da sponda»
«Siamo assolutamente tranquilli di avere una maggioranza che ci consente di governare»



...BOSSI - Il presidente della Repubblica «farà da sponda» alla Lega su federalismo e riforme. Lo ha detto il leader del Carroccio, Umberto Bossi, rispondendo ad una domanda dei giornalisti alla Camera, a poche ore dall'incontro con Giorgio Napolitano al Quirinale previsto alle 17.30. E poi ha aggiunto: «Entro marzo lo portiamo a casa»...

l

http://www.corriere.it/politica/11_febb ... 6ba6.shtml



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MessaggioInviato: 10/02/2011, 18:02 
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«bisognava fare il viaggio per rendersene conto»

[color=blue]«Al Sud più veloci i moscerini dei treni»

Tremonti ironizza dopo essere appena tornato da un viaggio in treno da Reggio Calabria fino a Roma

MILANO - «I treni che vengono dal Nord hanno i moscerini spiaccicati sui finestrini. Quelli che vengono dal sud no. Al sud sono più veloci i moscerini dei treni». Con una battuta il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sintetizza la sua esperienza di viaggio nel Mezzogiorno, dopo essere arrivato a Roma con il treno.

IL VIAGGIO - Sulle lentezza dei treni, il ministro aggiunge: «Il viaggio da Milano a Roma si fa in tre ore, invece da Roma a Reggio Calabria siamo partiti ieri alle 12.00 e siamo arrivati alle 19.00». Al cronista che gli chiede se occorreva un viaggio per rendersi conto di questa situazione, Tremonti risponde: «Sì».[/color]


http://www.corriere.it/economia/11_febbraio_10/tremonti-treni-moscerini_b4f7a73a-3528-11e0-b824-00144f486ba6.shtml

[:o)]


Ultima modifica di rmnd il 10/02/2011, 18:03, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/02/2011, 18:06 
Questo ovviamente grazie ai fondi investiti al sud...



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MessaggioInviato: 10/02/2011, 18:09 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Questo ovviamente grazie ai fondi investiti al sud...


Che serve investire al sud? visto i risultati di questi 150 anni ?

Meglio investire al nord almeno qualcosa rende in termini di servizi e impiego.



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MessaggioInviato: 10/02/2011, 18:15 
A che è servito far finta di investire vuoi dire per 150 anni? Trova una risposta.
Investire per lo sviluppo delle regioni di una nazione, significa investire nel mercato, nello sviluppo e nell'economia.



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MessaggioInviato: 10/02/2011, 20:59 
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Blissenobiarella ha scritto:

A che è servito far finta di investire vuoi dire per 150 anni? Trova una risposta.
Investire per lo sviluppo delle regioni di una nazione, significa investire nel mercato, nello sviluppo e nell'economia.




Far finta di investire??????

Mio Nonno, mio Padre ed io e tanti altri, in tutti questi con le nostre tasse abbiamo mandato una marea di soldi al sud.
Se poi la politica, la mafia e l' incapacità di orientare i fondi non hanno permesso benefici, non devi accusare il nord.
Il nord fà bene a ribellarsi e a non voler mandare giù più soldi, visto che non è servito a niente. Tocca a voi fare qualcosa, non si può sempre chiedere alla politica. La politica và bene quando manda soldi a go go, non và più bene quando decide che è ora che il sud cresca.



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MessaggioInviato: 10/02/2011, 21:30 
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greenwarrior ha scritto:

Mio Nonno, mio Padre ed io e tanti altri, in tutti questi con le nostre tasse abbiamo mandato una marea di soldi al sud.


Forse non ti rendi conto che MIO nonno e MIO padre han pagato molto più tasse dei tuoi, per una qualità civile INFINITAMENTE inferiore.
Quelli che dovrebbero lamentarsi non sono mica le persone del nord, ma quelli del sud che pagano e poi devono andare al nord per qualsiasi servizio.
Ed i colpevoli son due: la criminalità e la politica che invece di cercar soluzioni crea un nemico comune per guadagnar voti. Sveglia.. [8)]


Ultima modifica di Lawliet il 10/02/2011, 21:32, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/02/2011, 21:35 
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Lawliet ha scritto:

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greenwarrior ha scritto:

Mio Nonno, mio Padre ed io e tanti altri, in tutti questi con le nostre tasse abbiamo mandato una marea di soldi al sud.


Forse non ti rendi conto che MIO nonno e MIO padre han pagato molto più tasse dei tuoi, per una qualità civile INFINITAMENTE inferiore.
Quelli che dovrebbero lamentarsi non sono mica le persone del nord, ma quelli del sud che pagano e poi devono andare al nord per qualsiasi servizio.
Ed i colpevoli son due: la criminalità e la politica che invece di cercar soluzioni crea un nemico comune per guadagnar voti. Sveglia.. [8)]


Guarda che su questo siamo daccordo, non fraintendere. Il nemico è comune. Sto semplicemente spiegando lo stato d' animo della gente del nord.


Ultima modifica di greenwarrior il 10/02/2011, 21:37, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/02/2011, 23:59 
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greenwarrior ha scritto:

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Lawliet ha scritto:

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greenwarrior ha scritto:

Mio Nonno, mio Padre ed io e tanti altri, in tutti questi con le nostre tasse abbiamo mandato una marea di soldi al sud.


Forse non ti rendi conto che MIO nonno e MIO padre han pagato molto più tasse dei tuoi, per una qualità civile INFINITAMENTE inferiore.
Quelli che dovrebbero lamentarsi non sono mica le persone del nord, ma quelli del sud che pagano e poi devono andare al nord per qualsiasi servizio.
Ed i colpevoli son due: la criminalità e la politica che invece di cercar soluzioni crea un nemico comune per guadagnar voti. Sveglia.. [8)]


Guarda che su questo siamo daccordo, non fraintendere. Il nemico è comune. Sto semplicemente spiegando lo stato d' animo della gente del nord.

Vedi caro green,se la gente del nord è arrabbiata,quella del sud è furiosa,almeno voi fino a ieri sguazzavate nel benessere ,ma il sud il benessere non lo hà mai visto.


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MessaggioInviato: 11/02/2011, 00:20 
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bleffort ha scritto:

Cita:
greenwarrior ha scritto:

Cita:
Lawliet ha scritto:

[quote]greenwarrior ha scritto:

Mio Nonno, mio Padre ed io e tanti altri, in tutti questi con le nostre tasse abbiamo mandato una marea di soldi al sud.


Forse non ti rendi conto che MIO nonno e MIO padre han pagato molto più tasse dei tuoi, per una qualità civile INFINITAMENTE inferiore.
Quelli che dovrebbero lamentarsi non sono mica le persone del nord, ma quelli del sud che pagano e poi devono andare al nord per qualsiasi servizio.
Ed i colpevoli son due: la criminalità e la politica che invece di cercar soluzioni crea un nemico comune per guadagnar voti. Sveglia.. [8)]


Guarda che su questo siamo daccordo, non fraintendere. Il nemico è comune. Sto semplicemente spiegando lo stato d' animo della gente del nord.

Vedi caro green,se la gente del nord è arrabbiata,quella del sud è furiosa,almeno voi fino a ieri sguazzavate nel benessere ,ma il sud il benessere non lo hà mai visto.
[/quote]

allora facciamola questa separazione consensuale.. [;)]



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bleffort ha scritto:

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greenwarrior ha scritto:

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Lawliet ha scritto:

[quote]greenwarrior ha scritto:

Mio Nonno, mio Padre ed io e tanti altri, in tutti questi con le nostre tasse abbiamo mandato una marea di soldi al sud.


Forse non ti rendi conto che MIO nonno e MIO padre han pagato molto più tasse dei tuoi, per una qualità civile INFINITAMENTE inferiore.
Quelli che dovrebbero lamentarsi non sono mica le persone del nord, ma quelli del sud che pagano e poi devono andare al nord per qualsiasi servizio.
Ed i colpevoli son due: la criminalità e la politica che invece di cercar soluzioni crea un nemico comune per guadagnar voti. Sveglia.. [8)]


Guarda che su questo siamo daccordo, non fraintendere. Il nemico è comune. Sto semplicemente spiegando lo stato d' animo della gente del nord.

Vedi caro green,se la gente del nord è arrabbiata,quella del sud è furiosa,almeno voi fino a ieri sguazzavate nel benessere ,ma il sud il benessere non lo hà mai visto.
[/quote]

Sguazzavate nel benessere è una parola grossa Bleff, diciamo piuttosto che esiste una diversa mentalità che ci permette di affrontare diversamente le difficoltà.
Il nemico è comune e le battaglie vanno combattute con intelligenza e non con la contrapposizione tra noi e voi.
Sono contento che la gente del sud sia furiosa, perchè è segno di risveglio.
Spesso però la furia viene mitigata con l' assistenzialismo sfrenato ed è questo il male che vi attanaglia. I politici sono furbi e sanno come tenere a bada i loro sottoposti.
E come dicevano i romani, "Pane e circensis" tengono a bada il popolo.


Ultima modifica di greenwarrior il 11/02/2011, 10:59, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 11/02/2011, 23:27 
Nel grande litigatoio nazionale s’è inserita ultimamente anche la polemica per la celebrazione, il 17 marzo, dei centocinquant’anni dall’Unità. Nostalgici del regno borbonico, militanti del Carroccio, sudtirolesi prestati all’Italia sono coalizzati nel voler privare d’ogni aureola solenne la ricorrenza. Sul contrasto di base s’è poi innestato un contrasto occasionale, ma non marginale, tra chi vorrebbe che il 17 marzo la vita pubblica italiana si fermasse come atto di rispetto verso il Risorgimento, e chi invece suggerisce che la giornata sia lavorativa. Autorevoli fautori di questa seconda tesi sono sollecitati non da motivazioni storiche o politiche, ma dal buon senso.

Emma Marcegaglia, che vorrebbe un’Italia magari pensosa di antichi destini ma anche operosa, ha spiegato che sarebbe insensato, in tempi economicamente calamitosi, buttare al vento tante ore di lavoro, ossia tanta produzione di ricchezza. La querelle s’è insinuata anche nei ranghi della maggioranza: dove gli ex di An - a cominciare dal ministro della Difesa Ignazio La Russa - sono per la vacanza, e Umberto Bossi è invece per il lavoro. Mi sembra che per il momento, in attesa di valutare gli umori popolari, i berlusconiani scelgano una tattica attendista. In favore del riposo sono invece le sinistre non estremiste, d’improvviso gratificate da pulsioni patriottiche e - per il «caso Ruby» - moralistiche.

Si discute adesso d’una festa sporadica e un po’ improvvisata mentre l’Italia è tuttora in cerca d’una giornata che dia espressione ai sentimenti del Paese, alla memoria dei suoi momenti fausti e dei suoi momenti infausti, alla consapevolezza che tutti dovremmo avere d’appartenere a una stessa tradizione, a una stessa cultura, allo stesso percorso storico. Tra abolizioni e ripristini, s’è proceduto a zig zag per le feste nazionali, gli «impegnati» e i puri e duri dell’antifascismo vorrebbero che venisse privilegiato il 25 aprile, e si affannano a dargli una cornice di comizi e discorsi. Ma il Paese resta sordo: non per rimpianti della camicia nera, ma perché coglie in quelle adunate una ripetitiva recita da pseudo-vincitori.

Invece fummo vinti. Il 4 novembre, quando il bollettino firmato Diaz suggellò la vittoria dell’Italia nella Grande Guerra, è una data sacra: per convincersene basta vedere, anche nei paesi più piccoli, i monumenti ai caduti con il loro elenco impressionante, ma la sconfitta nella seconda guerra mondiale, sommandosi a un revisionismo storico che vede nella carneficina del ’15-18 la premessa alla conquista fascista del potere, ha appannato il 4 novembre.

Resta il 2 giugno, anniversario di quando fu proclamata la Repubblica. Le polemiche sulla legittimità del referendum mi pare si siano ormai spente, la monarchia finì non con il voto degli italiani, ma con la fuga dell’8 settembre. Manca tuttavia agli squilli di trombe del 2 giugno - con tanto di parata militare meritoriamente ristabilita da Ciampi - l’empito vero del calore popolare. È un rito, non un moto di passione collettiva. Altri Paesi - come la Francia con il 14 luglio - hanno la fortuna di poter fare assegnamento su una data non dico unanimemente condivisa - non la condividono di certo i vandeani - ma di forte presa sull’immaginario della gente comune.

Il centocinquantesimo dell’Unità dovrebbe essere un’occasione per sentirci davvero, come vuole l’inno, fratelli d’Italia. Ma è una data che cade, lo sappiamo, nel colmo di dispute aspre, con un meridionalismo aggressivo che riduce la nascita dello Stato italiano a un seguito di sopraffazioni, ammazzamenti, intrighi e viltà. Personalmente sono un risorgimentalista convinto. Mi dispiacerebbe tuttavia che la proclamazione del giorno di festa fosse auspicata solo perché si può andare in gita, tempo permettendo. Dopodiché ricomincerebbero le querimonie e le accuse. Penso che, tutto sommato, la Marcegaglia abbia ragione. In questa Italia senza una vera festa nazionale, evitiamo d’inventarne una fasulla, e tutto sommato poco sentita. Forse amareggio, così scrivendo, tanti italiani a cominciare dal presidente Napolitano. Ma quando si è alle prese con temi così alti nulla mette a disagio più dell’ipocrisia. Se il 17 marzo serve soltanto a bigiare, meglio rinunciarci


http://www.ilgiornale.it/interni/inutil ... comments=1


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greenwarrior ha scritto:

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[quote]Lawliet ha scritto:

[quote]greenwarrior ha scritto:

Mio Nonno, mio Padre ed io e tanti altri, in tutti questi con le nostre tasse abbiamo mandato una marea di soldi al sud.


Forse non ti rendi conto che MIO nonno e MIO padre han pagato molto più tasse dei tuoi, per una qualità civile INFINITAMENTE inferiore.
Quelli che dovrebbero lamentarsi non sono mica le persone del nord, ma quelli del sud che pagano e poi devono andare al nord per qualsiasi servizio.
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Vedi caro green,se la gente del nord è arrabbiata,quella del sud è furiosa,almeno voi fino a ieri sguazzavate nel benessere ,ma il sud il benessere non lo hà mai visto.
[/quote]

Sguazzavate nel benessere è una parola grossa Bleff, diciamo piuttosto che esiste una diversa mentalità che ci permette di affrontare diversamente le difficoltà.
Il nemico è comune e le battaglie vanno combattute con intelligenza e non con la contrapposizione tra noi e voi.
Sono contento che la gente del sud sia furiosa, perchè è segno di risveglio.
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E come dicevano i romani, "Pane e circensis" tengono a bada il popolo.
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Il nemico non è stato comune ,fin'quanto era il "nostro nemico" tutto poteva andare,al momento che questo è diventato anche il vostro a causa della vera unione di tutti gli Italiani,allora per tappare la bocca al Sud,eravate coscienti ad elargire fondi " perduti " pur sapendo che questi non andavano per il vero bene del popolo,ora non ci state più.
Tutto questo è scaturito e rilanciato dagli USA,dopo che a fine guerra il famoso Piano Marshall è stato indirizzato esclusivamente solo per aiutare il Nord escludento tutto il Sud,dunque non è farina del vostro sacco e del vostro operare che siete arrivati ad una industrializzazione d'avanguardia.
Ora che i nodi son venuti al pettine,credete che separandovi economicamente,potreste risolvere i vostri problemi,pura illusione!. [:D]


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MessaggioInviato: 12/02/2011, 12:45 
Il federalismo diventa una tassa, stangata sui contribuenti del Lazio

Secondo uno studio Cisl, la Regione sarà costretta a coprire il disavanzo della sanità. Il sindacato chiede di ridurre invece l'evasione fiscale: in 500mila non pagano il bollo

di GIOVANNA VITALE

Ma quanto ci costa il federalismo? A giudicare dalle cifre e dalle proiezioni elaborate dall'ufficio studi della Cisl, che ha tradotto gli effetti della riforma sul territorio, per i contribuenti di Roma e Lazio sarà una mazzata senza precedenti. Destinata a colpire soprattutto lavoratori dipendenti e pensionati, quelli cioè che hanno la trattenuta alla fonte e pagano le tasse per intero, senza minimamente scalfire le crescenti sacche di evasione fiscale. Che nella nostra regione hanno ormai raggiunto livelli preoccupanti: tra i 21 e i 23 miliardi ha calcolato il sindacato, parametrando i dati nazionali sugli indici del Lazio. Secondo l'organizzazione guidata da Raffaele Bonanni, che ieri ha celebrato in tutta Italia il Fisco day per denunciare i rischi del federalismo, potenzialmente devastante per le Regioni gravate da un forte debito sanitario, il pericolo maggiore arriverebbe dal decreto sui costi standard. "Se verrà approvato così come è stato licenziato dal consiglio dei ministri", spiega infatti il segretario regionale Franco Simeoni, "il Lazio sarà obbligato a coprire l'intero disavanzo della Sanità, pari a 1,5 miliardi, attraverso un ulteriore incremento della fiscalità aggiuntiva. E poiché da noi l'85% dell'Irpef regionale la pagano i lavoratori dipendenti (per il 51%) e i pensionati (per il restante 34), è evidente che saranno soprattutto loro a farsi carico dell'ennesimo aumento delle addizionali".

Già adesso fra le più alte d'Italia, pari all'1,7%, e tuttavia destinate a crescere ancora a partire dal 2013: a debito sostanzialmente invariato saliranno infatti dell'1,1% nel 2014 e addirittura del 2,1 nel 2015, che per i laziali significherà versare alla Regione addirittura il 3,8% del reddito percepito. Per esempio, un insegnante che guadagna in media 25mila euro lordi l'anno passerà dai 350 euro sborsati nel 2010 (425 nel 2011) ai 950 euro del 2014; un dirigente o funzionario pubblico da 75 mila euro l'anno sborserà all'ente guidato da Renata Polverini la bellezza di 2.850 euro, 1.850 in più rispetto al 2010.

"Ecco perché è assolutamente necessario pervenire ad una riforma strutturale del sistema sanitario regionale, che però al momento non mi pare sia una priorità della giunta Polverini", lancia l'affondo Simeoni. "E avviare una seria lotta all'evasione, a cominciare dal bollo e dal ticket sanitario".

Sono i numeri a fornire il quadro di una debacle: "Nel Lazio si stima che ben 500 mila veicoli si sottraggono ogni anno al pagamento del tributo regionale, pari a circa 70 milioni, recuperabili con l'intensificazione delle azioni di accertamento. Peccato che il bilancio regionale non abbia previsto un solo euro di entrate aggiuntive relative a questo tributo", incalza il leader della Cisl. Non solo. "Sulla base dei redditi 2009 è emerso che circa 500mila cittadini evadono i ticket (farmaci e specialistica ambulatoriale) per oltre 60 milioni. Eppure nei suoi programmi operativi la giunta Polverini ha previsto di incassare appena 10 milioni/anno. Una maggiore coerenza ed un maggior coraggio consentirebbero invece di recuperare realisticamente almeno 60 milioni (50% evasione stimata)". Se a questo si aggiungono che le attuali società e consorzi partecipati della Regione comportano un impegno finanziario per oltre 500 milioni l'anno, con una spesa per i circa 80 amministratori-consiglieri di 2,5 milioni, "si capisce quanto ancora ci sia da fare, anziché scegliere sempre la via più facile: mettere le mani nelle tasche dei contribuenti".

http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/ ... -12362724/



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