Cita:
Frontiere? No, porte girevoli
Marocchino autore di 21 reati espulso più volte dall'Italia. Ma è già tornato dalle nostre parti...
Fausto Biloslavo, su Il Giornale di stamattina, la descrive come “una normale storia di ordinaria immigrazione”. Ciò non toglie che indigni. Come ne è rimasti indignato il giudice di pace di Gemona nel Friuli, che ha preso atto della totale incapacità dello Stato italiano di farri spettare le proprie leggi ai cittadini stranieri.
Il cittadino in questione è un marocchino, che ha commesso 21 reati ma ha scontato solo nove giorni di galera. Meno di dieci ore a delitto… Il suo nome è Achraf Hadif (anche se persino sull’identità sfidiamo qualcuno a giurare) e ha 28 anni. Ha una lunga storia in Italia: “Nel 2012 viene fermato dalla Polizia ferroviaria in Friuli-Venezia Giulia e denunciato in quanto clandestino, nonostante tre decreti di espulsione dal prefetto di Belluno e Bologna nel 2007 e di Udine nel 2011. La Questura di Torino nel 2010 aveva respinto la richiesta di permesso di soggiorno”, è una prima ricostruzione della sua storia. Chissà quanti biglietti ferroviari avrà pagato per tutti questi spostamenti…
Ma passiamo oltre. Perché a maggio del 2013 viene intercettato in Friuli e il tribunale di Gemona, appunto, “ordina di sbatterlo fuori dall'Italia per la quarta volta. E il 23 luglio finalmente lo rimandano in Marocco. Ma il clandestino sarebbe tornato in Italia per venir di nuovo pizzicato a Tirano, in provincia di Sondrio, dove si becca una condanna di un anno per false generalità”. Il giudice di pace di Gemona ne ricostruisce quindi le gesta italiane. “Il certificato penale di Hadif Achraf riporta ben 21 reati, commessi dal 13.11.2002 al 26.02.2008 in Torino, Genova, Tortona, Biella, Imperia” con tutta una serie di reati: appropriazione indebita, furto, rapina, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale.
E quanto ha pagato? Scrive sempre Vincenzo Zappalà, giudice a Gemona, “fra attenuanti generiche (ripetutamente concesse, malgrado le recidive), sospensione dell'esecuzione, indulto, cumulo delle pene, eccetera ha scontato soltanto 9 giorni di pena detentiva”. E rincara la dose, registrando la resa dello Stato: “Evidentemente, il soggetto è stato indotto a pensare che il sistema giuridico-penale italiano è impotente e quindi nessun freno è stato posto alle sue scorrerie e nessun deterrente hanno rappresentato le molteplici condanne inflittegli”.
Zappalà lamenta pure che in passato il decreto di espulsione non è stato eseguito perché, disse nel 2012 il questore di Udine, “non è immediatamente disponibile vettore aereo o altro mezzo di trasporto”. Alla fine riescono a cacciarlo via, da Torino, ma dopo poco è di nuovo segnalato in Italia (dove si spaccia per il fratello) e condannato a un anno. Sarà in Marocco, ora? Sarà… Biloslavo segnala che “su Google plus un Hadif Achraf, che viveva a Torino, come il clandestino che l'ha fatta quasi sempre franca, sostiene di trovarsi dal 24 marzo nella Repubblica di San Marino”, con l’eloquente motto “vivo e lascio vivere”. Alle brutte, se lo espelleranno dal Titano (sempre che sia lì: ma chi ci crede?), ci sarà pur sempre una nave pronta a raccattare questa nostra risorsa.
http://www.ilgiornaleditalia.org/news/c ... Q.facebookAvrei voluto citare altra fonte, ma di alcuni fatti parlano solo certi "giornalacci"...
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