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greenwarrior ha scritto:

Mi chiedo perchè, quando è veramente utile, non siamo capaci di andare in piazza. Adesso è il momento che gli italiani si facciano sentire. Se, come afferma qualcuno, siamo una nazione, è giunto il momento di dimostrarlo e non solo a parole.


Ti quoto.... [:264]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 04/12/2011, 12:53 
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New York - JP Morgan, Bank of America, Citigroup, Wells Fargo e Ally Financial sono i cinque istituti Usa citati in causa per le pratiche illecite e di falsa documentazione condotte nel preparare le procedure di pignoramento delle abitazioni.

E' una battaglia legale che va avanti da oltre un anno, con le banche che ancora non hanno offerto alle persone coinvolte rimborsi e compensi adeguati al danno causato.


http://www.wallstreetitalia.com/article ... liare.aspx




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http://www.wallstreetitalia.com/article ... oneta.aspx



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MessaggioInviato: 04/12/2011, 17:24 
Il collasso finanziario dell'Europa
provocherà di sicuro imponenti
sommosse popolari


Tratto da: http://www.ecplanet.com/node/2872

Il Ministero degli Affari Esteri della Gran Bretagna mette in guardia tutte le Ambasciate britanniche ubicate nella zona euro. Si sollecita l'attuazione di piani di emergenza per aiutare gli espatriati britannici in seguito al fallimento della moneta unica.

La Gran Bretagna nutre forti preoccupazioni per l'andamento fallimentare di Italia e Spagna. Queste due nazioni stanno facendo sforzi per tentare di risanare le proprie posizioni, ma matematicamente gli obiettivi sono difficilmente raggiungibili. Inoltre, la morte dell'euro, un tempo quasi impensabile, oggi è sempre più probabile.

Il collasso finanziario dell'Europa provocherà di sicuro imponenti sommosse popolare e le autorità britanniche stanno organizzando dei piani d'emergenza con lo scopo di aiutare i propri connazionali che risiedono nei paesi della zona euro. Il Tesoro ha confermato all'inizio dello scorso mese di novembre (2011) che la pianificazione di un programma di emergenza per un probabile collasso è in corso. Per la Gran Bretagna il crollo dell'euro è ormai solo una questione di tempo.

La Gran Bretagna ha inviato a tutte le ambasciate e i consolati ubicati nella zona euro delle istruzioni da seguire in caso che si manifestassero gravi tensioni sociali. In Europa si sono già visti molti disordini sociali: la Grecia è un esempio emblematico, ma anche in altri paesi sono scoppiate proteste civili. Secondo i funzionari britannici, se l'euro morisse, come è probabile, simili scenari potrebbero dilagare in tutte le nazioni europee.

Un collasso finanziario di una simile portata implicherebbe alla cittadinanza il mancato accesso ai conti bancari senza permettere neppure il prelievo di contante presso gli sportelli automatici. Per questo motivo le autorità britanniche hanno anche previsto aiuti finanziari per decine di migliaia di cittadini britannici domiciliati nei paesi della zona euro e piani di rimpatrio.

I vari stati europei cercano di trovare compromessi, ma la crisi ha raggiunto livelli talmente critici che la stessa Angela Merkel asserisce ai media internazionali che l'Europa si trova ormai sopra una polveriera.

La Gran Bretagna è molto preoccupata per la situazione economica italiana che ha raggiunto un livello di allarme rosso. L'Italia dovrà vendere più di 30 miliardi di euro di nuove obbligazioni entro la fine di gennaio 2012 per rifinanziare i propri debiti. Gli analisti dicono che non c'è garanzia che gli investitori compreranno tutte quelle obbligazioni, che potrebbe costringere l'Italia a default. Alcuni dati: In Italia in 4 anni 1 milione di giovani sono stati licenziati; In Italia cresce di continuo il costo della vita ma non gli stipendi; e la lista potrebbe proseguire...

I trattati dell'Unione europea, che ha creato l'euro e le sue regole di appartenenza, non contengono alcuna disposizione per i membri di lasciare, il che significa che ogni break-up sarebbe disordinato e potenzialmente caotico. Se i governi dell'euro zona andassero in default a causa dei loro debiti, le banche europee che detengono molti dei loro titoli rischierebbero di crollare. Alcuni analisti sostengono che un evento del genere potrebbe portare al collasso dell'intero sistema finanziario, in tal scenario le banche non sarebbero più in grado di restituire il denaro ai risparmiatori e il credito bancario crollerebbe.

La Financial Services Authority questa settimana ha pubblicato un avviso pubblico per le banche britanniche per sostenere i loro piani di emergenza in vista del probabile crollo della moneta unica. Alcuni economisti ritengono che nella peggiore delle ipotesi, il crollo definitivo dell'euro potrebbe ridurre il PIL nei suoi stati membri e attivare la disoccupazione. Gli analisti di UBS, una banca d'investimento, all'inizio di quest'anno hanno avvertito che le conseguenze più estreme di un fallimento dell'euro comprendono i rischi per i diritti di proprietà di base e la minaccia di disordini civili.

Autore: James Kirkup, Deputy Political Editor / Fonte: telegraph.co.uk / Traduzione riassuntiva e adattamento linguistico: Edoardo Capuano



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Queste sono buone notizie
Da Londra
Alex
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Dopo un po di baccano tutti ritorneranno a vivere e l`euro********** scomparira`.



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Scusa, ma questa è incoscienza da delinquenti... Non si può definire una sommossa popolare PER FAME "un po' di casino".

Non sono certo vecchio, ma sono cresciuto alla vera vecchia scuola, e chi dice di non preoccuparsi in caso di "un po' di casino" è sempre e solo chi ha in mente di trarne vantaggio. Mettiamoci in testa tutti che "un po' di casino" significherà "un po' di rigore poliziesco". O non ci si rende conto di cosa vuol dire (e, mi domando: ma che cavolo ne sappiamo noi tutti di "rivoluzione"? Ma sapete cosa vuol dire avere i morti in strada? Domandatevelo, va'...), oppure si spera che "quel po' di casino" sia ben pilotato.

E, parlando in generale, i casi possono essere solo due: o c'è una regia fascista, che spera di fare il gran colpo e di rifare la marcia su Roma, oppure c'è una regia (che si crede) comunista, ma che in realtà parla solo a vanvera di rivoluzione con gli altri soci di "Cortina Incontra" (come direbbero Montezemolo e Giulia Sofia). Guardatevi bene da chi sparla di "casino'" come se fosse la salvezza, perchè, da che mondo e mondo, la violenza non ha mai risolto i problemi sociali. Coi signori rivoluzionari (di carta) ci troveremo solo con un regime autoritario. Preparatevi all'esercito che spara per difendere le panetterie, altro che "solo un po' di casino". Preparatevi alla censura totale della stampa e della tv (e di internet), al coprifuoco e alla legge marziale. Perchè solo così può reagire uno Stato alla sommossa popolare, giusta o sbagliata che sia.


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Crisi/ S&P mette sotto osservazione rating 15 Paesi Eurozona
Martedi, 6 Dicembre 2011 - 07:59
L'agenzia di rating Standard & Poor's ha messo sotto osservazione con credit watch negativo 15 dei 17 Paesi dell'Eurozona, compresa quindi l'Italia, che attualmente ha rating "A1". Esclusi Cipro, che era gia' stata messa sotto osservazione con credit watch negativo, e la Grecia, il cui rating era gia' stato abbassato a junk. L'agenzia, tra i vari fattori citati, parla di "un crescente rischio di recessione economica nell'Eurozona nel suo complesso nel 2012 (la probabilita' e' data al 40%)", con una frenata in Paesi come Spagna, Portogallo e Grecia. Il comunicato dell'agenzia cita inoltre un peggioramento delle condizioni del debito e il disaccordo tra le autorita' europee su come risolvere i problemi economici di breve e lungo termine: "gli stress sistemici dell'Eurozona sono cresciuti nelle recenti settimane" al punto da mettere sotto pressione l'Eurozona nel suo complesso. La decisione di mettere i Paesi sotto osservazione (fatto che segnala la possibilita' del 50% di un taglio della valutazione entro 90 giorni), mette a repentaglio la tripla A (il rating massimo) di Germania, Francia, Paesi bassi, Austria, Finlandia e Lussemburgo.

http://affaritaliani.libero.it/ultimiss ... 1211075914


un modo elegante x distogliere l'attenzione sul gigantesco debito pubblico usa,e cercare nell'europa in capro espiatorio,cui scaricare la crisi [;)]


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MessaggioInviato: 06/12/2011, 11:04 
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ubatuba ha scritto:

un modo elegante x distogliere l'attenzione sul gigantesco debito pubblico usa,e cercare nell'europa in capro espiatorio,cui scaricare la crisi [;)]



L'Italia fallirà grazie alla BCE

By Edoardo Capuano - 05 dicembre 2011

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http://www.ecplanet.com/node/2880

Credo fondamentalmente che l'Euro non svanirà, perché ci sono troppi interessi consolidati per mantenerlo. In primo luogo, credo che ci sia un forte interesse americano ad avere l'Euro come moneta ancillare, come moneta di sostegno, perché tutti guardano all'Euro, ma io continuo a pensare che il vero centro della crisi siano il dollaro e gli Stati Uniti d'America. Dunque questa mi sembra una cortina fumogena per nascondere il fatto che la crisi non è solo europea soltanto, ma è una crisi della finanza mondiale irrimediabile.

In questo contesto, ritengo che alla fine le forze che salvaguardano l'Euro rimarranno prevalenti, almeno per un certo periodo di tempo. Gli attori che hanno scatenato il disastro, sono in qualche maniera perfino autonomi rispetto agli Stati Uniti, è la finanza mondiale, diventata una specie di mostro che agisce anche largamente in autonomia, sono i veri padroni del mondo, quelli che ho definito i proprietari universali, che badano in modo preliminare ai loro propri interessi di gruppo, di struttura. Quindi il vero disastro è certamente targato Stati Uniti, ma non solo, perché in primo luogo c'è la cupola di cui parlò anche Scalfari e di cui ho parlato nel mio libro “Super clan”.

A questo punto, tuttavia, questo mostro dimostra di avere i piedi d'argilla, perché senza avere un sostegno europeo non sta in piedi e dovrà fronteggiare direttamente il vero dirimpettaio di questa situazione che è lo yuan cinese. Questo è il vero problema e io credo che agli stessi organizzatori di questo disastro, adesso appaia chiaro che l'Euro sia necessario a fronteggiare il rapporto con lo yuan e quindi ad avere una qualche triangolazione che alleggerisca uno scontro inevitabile”.

E poi c'è l'immobilismo del governo Monti...

“Sì, perché basta guardare la maggioranza che lo sostiene per capire che Mario Monti non può prendere una serie di decisioni che pure vorrebbe assumere, che sono sostanzialmente quelle scritte nella lettera che Trichet e Draghi mandarono al Governo italiano nell'agosto scorso. Le sue decisioni non sono misteriose, sono le decisioni cosiddette lacrime e sangue, misure impopolari come si dice di regola. Questo programma di Monti però deve essere scritto in termini di decreti e di leggi e qui viene il problema, perché questa maggioranza formata dai partiti della Casta che si sono messi d'accordo per salvare sé stessi, tuttavia non è capace neanche di realizzare questo obiettivo, per cui i contrasti lo stanno già paralizzando. In una situazione come questa quindi si va allo scontro sociale con un governo debolissimo che prenderà misure antipopolari, e con i partiti che lo dovrebbero sostenere che si azzanneranno gli uni con gli altri accusandosi reciprocamente di aver voluto prendere misure antipopolari. Siamo quindi in una condizione di estrema instabilità.

Altro che equità e rigore? Non c'è all'orizzonte nessuna equità innanzitutto perché si è subito cominciato a toccare le pensioni che è il massimo delle iniquità, inoltre non vedo quale rigore possa essere adottato da un governo sostenuto da questa maggioranza e da un governo di fatto 'etero-italiano', che detta condizioni dall'esterno.

Cito ancora una volta Eugenio Scalfari nel suo editoriale di domenica scorsa: questo governo ha due cartucce, la crescita e il rigore; ho già detto prima del rigore, quindi una di queste due cartucce già è stata sparata a salve, è una cartuccia inesistente, inoltre non ci sarà nessuna crescita e noi stiamo andando a una recessione programmata, doppia, perché sarà una recessione italiana, europea e probabilmente una recessione mondiale di tutto l'Occidente.
Quindi la prima cartuccia di Mario Monti è già stata sparata e non è servita a nulla, la seconda cartuccia non potrà spararla, quindi noi sostanzialmente andremo verso una vera e propria crisi istituzionale. Questa Repubblica così com'è non può funzionare, bisogna sentire il parere del popolo, devo dire con tutta franchezza che credo occorra un'assemblea nazionale, costituente per decidere come uscire da questo disastro”.

L'Italia fallirà?

“Non credo che fallisca. Certo, se la lasciamo nelle mani della Banca Centrale Europea l'Italia va in default, perché questi non sono più capaci di evitarci il disastro. Ritengo invece che dovremmo impugnare la questione, un vero governo che risponda agli interessi del paese dovrebbe prendere l'aereo immediatamente, andare a Francoforte e a Bruxelles e dire: noi questo debito non lo pagheremo perché è un debito iniquo, ingiusto e illegale, vogliamo rinegoziare, volete rinegoziare con noi?
Siccome l'Italia è indispensabile per il mantenimento dell'Euro e dell'Europa, se volete rinegoziare rinegoziamo e rinegoziare vuole dire fare i conti reali con quello che è possibile pagare, con quello che è giusto pagare e con un programma di risanamento che tenga conto degli interessi del paese in primo luogo.

Se l'Europa accetta la rinegoziazione, naturalmente bisogna rimettere in discussione il Trattato di Lisbona, il Trattato di Maastricht, cioè ridisegnare i confini dell'Europa, i confini istituzionali. A queste condizioni l'Italia potrebbe avviare un programma di risanamento partecipandovi, altrimenti dovremmo uscire e andare per conto nostro per un certo periodo di tempo. Non saremmo gli unici, la Gran Bretagna è fuori, la Svizzera è fuori, ci sono diversi Paesi che non hanno adottato l'Euro, non moriremmo certo se dovessimo uscire dalla moneta unica per un certo periodo e se agissimo secondo i nostri interessi”.





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sezione 9 ha scritto:
Guardatevi bene da chi sparla di "casino'" come se fosse la salvezza, perchè, da che mondo e mondo, la violenza non ha mai risolto i problemi sociali. Coi signori rivoluzionari (di carta) ci troveremo solo con un regime autoritario. Preparatevi all'esercito che spara per difendere le panetterie, altro che "solo un po' di casino". Preparatevi alla censura totale della stampa e della tv (e di internet), al coprifuoco e alla legge marziale. Perchè solo così può reagire uno Stato alla sommossa popolare, giusta o sbagliata che sia.

Sono d'accordo.
Che poi è quello che accade in Siria... solo che là è un abominio, da noi sarebbe invece una giusta lotta all'eversione e al terrorismo.
L'unica rivoluzione possibile è pacifica... non si scappa... e se ci sarà, bisognerà aspettarsi infiltrati e provocatori.
Ma non puoi manganellare in eterno milioni di persone in piazza sedute e senza armi. Prima o poi il cervello ti scoppia e dai di matto (vedi i reduci dalle "guerre al terrore", con sempre più problemi psichici e malattie dovute a tutte le porcherie che gli danno o con cui vengono in contatto).
Di solito in queste situazioni si lasciano crescere i gruppuscoli di estrema destra, xenofobi, razzisti etc... non è un caso che in gran parte dell'Europa ci sia un boom di questi movimenti, che da sempre vanno a braccetto con l'anti-democrazia e la repressione.
Di sole due cose hanno paura questa gente:
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S&P: tutta l'Europa da oggi a rischio declassamento.
Addio AAA per Germania e Francia?


Pubblicato il 05 dicembre 2011| Ora 22:12

http://www.wallstreetitalia.com/article ... ancia.aspx

Standard & Poor's ha messo sotto osservazione per un possibile downgrade le valutazioni sul debito dei 15 paesi dell'area euro. Lo riferisce Bloomberg spiegando che tale scenario e' legato al possibile taglio della tripla 'A' di Germania, Francia, Olanda, Austria, Finlandia e Lussemburgo.

Germania e Francia potrebbero dunque perdere il rating AAA, tutto dipendera' da come andra' a finire il summit dell'Unione Europea venerdi' 9 dicembre. "La volatilita' non va via dal mercato, ancora dobbiamo avere un piano chiaro e definitivo per l'Europa", ha detto Marc Pado, U.S. market strategist di Cantor Fitzgerald, a New York.

Standard & Poor’s ha inoltre annunciato di aver portato la A/A-1 dell’Italia a negativa, citando il rischio di un calo della crescita e di maggiore instabilità finanziaria, a causa di scarsa coordinazione nell’eurozona. L’Italia corre dunque il rischio di vedersi decurtare il rating di due notch, ma se i timori dovessero diminuire grazie alle misure adottate, S&P avverte che potrebbe confermare il giudizio attuale.

Merito al Premier Monti, che avrebbe mostrato grande capacità nell’introduzione di riforme pro-crescita e atte a consolidare le finanze.

Il Presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno annunciato che il loro piano prevede sanzioni automatiche contro i paesi che non riescono a mantenere il deficit sotto controllo, oltre all’introduzione anticipata di un fondo permanente che andrà in soccorso dei paesi dell’eurozona in difficoltà.

Hanno specificato di volere che i cambiamenti dei trattati venissero concordati entro marzo e ratificati dopo le elezioni in Francia, verso giugno. "Dobbiamo muoverci in fretta", ha detto Sarkozy.



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http://www.wallstreetitalia.com/article ... trofe.aspx



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O ci avviamo ... ora! [8)]



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iLGambero ha scritto:

Cita:
sezione 9 ha scritto:
Guardatevi bene da chi sparla di "casino'" come se fosse la salvezza, perchè, da che mondo e mondo, la violenza non ha mai risolto i problemi sociali. Coi signori rivoluzionari (di carta) ci troveremo solo con un regime autoritario. Preparatevi all'esercito che spara per difendere le panetterie, altro che "solo un po' di casino". Preparatevi alla censura totale della stampa e della tv (e di internet), al coprifuoco e alla legge marziale. Perchè solo così può reagire uno Stato alla sommossa popolare, giusta o sbagliata che sia.

Sono d'accordo.
Che poi è quello che accade in Siria... solo che là è un abominio, da noi sarebbe invece una giusta lotta all'eversione e al terrorismo.
L'unica rivoluzione possibile è pacifica... non si scappa... e se ci sarà, bisognerà aspettarsi infiltrati e provocatori.
Ma non puoi manganellare in eterno milioni di persone in piazza sedute e senza armi. Prima o poi il cervello ti scoppia e dai di matto (vedi i reduci dalle "guerre al terrore", con sempre più problemi psichici e malattie dovute a tutte le porcherie che gli danno o con cui vengono in contatto).
Di solito in queste situazioni si lasciano crescere i gruppuscoli di estrema destra, xenofobi, razzisti etc... non è un caso che in gran parte dell'Europa ci sia un boom di questi movimenti, che da sempre vanno a braccetto con l'anti-democrazia e la repressione.
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Bisogna essere oggettivi: tutti i gruppi estremistici avrebbero grande vantaggio da una crisi economica forte, non solo quelli di destra. E chi soffia sul fuoco, adesso, non lo fa solo da destra, anzi. Che poi i metodi e i risultati di questi animali siano identici, e che l'unica differenza tra di loro sia nella bandiera attaccata al bastone (nera o rossa), poco importa.

Secondo me, sei troppo ottimista e (prendila assolutamente come un complimento), ingenuo. La gente "comune" e "per bene", quella pacifica, in caso di agitazioni, se ne starà in casa, avrà sempre più paura, e accoglierà con grande gioia un ritorno all'ordine. Ci saranno scontri tra gruppetti ben organizzati (come abbiamo già visto, tra l'altro), che scalzeranno subito i manifestanti seri, che poi se ne staranno a casa pure loro, scontri tra estremisti e polizia, fino alla repressione, col popolo felice e beato di tornare alla normalità (anche se normalità significa esercito per le strade).

Ripeto: in Argentina è stata proclamata la legge marziale, all'epoca della crisi. Se volete questo, allora siete incoscienti. Una volta si diceva che la Rivoluzione non è un pranzo di gala... Siete pronti a mettere da parte ogni istinto umanitario e a scannare qualsiasi cosa pur di far vincere la Rivoluzione? Ne avete i mezzi? La preparazione? L'addestramento? Non venitemi a raccontare la storiella della rivoluzione pacifista, perchè, sinceramente, non è mai capitato nulla del genere. E non ditemi "Ghandi", perchè mentre lui digiunava, metà India menava le mani...


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Sezione9 tu che cos'è invece che vuoi?
Sarà ingenuità, infatti io ritengo che sia difficile, però quella che ho scritto è l'UNICA soluzione possibile, non ce ne sono altre.
Ma certo che cominceranno a manganellare, ammazzare etc... così come hanno fatto in Egitto, Libia e Siria, dato che la democrazia non esisteva là così come non esiste qua.
Ma in Egitto quasi un MILIONE di persone in piazza hanno reso impossibile la repressione. Chi si sporca le mani di sangue grondante a un certo punto si rende NUDO alla gente, e se la gente vede solo CRIMINALI, ma criminali che non esiterebbero ad ammazzare loro e i loro figli, allora il discorso cambia, quando non hai più nulla da perdere non c'è barriera che può contenere questa forza.
Il pericolo, e non a caso si lasciano crescere INDISTURBATI i tanti gruppuscoli estremisti (certo, dicevo estrema destra perché quella ha una presenza politica al contrario di altri gruppi), è che questa rabbia venga canalizzata dove a loro fa più comodo, legittimando così la repressione di massa.
In India non è stata la violenza a cacciare gli inglesi, ma ebbene sì Ghandi, perché lui era riuscito a costruire un simbolo un UNICO che comprendeva milioni di persone. Poi dopo l'indipendenza si sono allegramente scannati ma quello è un altro discorso...
Nessun regime può essere in grado di reprimere milioni di persone.
Certo tu dici... quelli tranquilli se ne staranno nelle case... guarda non so... io ho l'impressione invece che i molti casi esemplari che si stanno diffondendo di proteste pacifiche potrebbero presto raggiungere un livello tale da innescare qualcosa di più grande.
E' vero che manca un progetto unitario per il dopo, ma quello si vedrà.
Comunque non pensare che i massacri siano responsabilità dei popoli, perché per come la metti sembri quasi sottintendere questo. I massacri sono responsabilità di chi massacra (in corresponsabilità di chi manipola tra le quinte con ben altri scopi), punto, così come le guerre.


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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 07/12/2011, 18:27 
Certo che la repressione è colpa di chi reprime. Quello che dico io, è diverso.

1- essendo cresciuto a "scuola comunista", la Rivoluzione se si fa si fa, non la si subisce. La Rivoluzione è VIOLENZA, non passività. Mi spiace, ma io, se potessi, non mi prenderei mai la responsabilità di far massacrare la mia gente impedendole di rispondere. Se si decide di ribellarsi, non esiste più umanità, pietà, diritti umani e regole del normale vivere civile: si ammazza,si scanna, si spazza via fino a totale distruzione del nemico. Si picchia, non si viene picchiati

2- la Rivoluzione ha bisogno di tante cose. In Egitto quel milione di persone non sarebbe servito a nulla senza la pressione internazionale, così come non serve a nulla che la gente in Siria si faccia scannare per manifestare pacificamente. Le rivoluzioni non funzionano mai da sole, non basta il "popolo"

3- la Rivoluzione ha bisogno del clima giusto. Tu il clima rivoluzionario lo vedi? Io, francamente, no. Non c'è la gente pronta, non ci sono partiti o movimenti organizzati. E non venirmi a dire che basta il comune sentire, perchè in TUTTE le rivoluzioni chi organizzava c'era eccome. Il "popolo" da solo non dura, e anche nella "primavera araba" i partiti dietro alla gente comune c'erano.

Quando sento parlare così facilmente di rivoluzione (e, sul serio, per me "ingenuità" è un complimento, davvero, non scherzo, anch'io dico sempre di me che sono "ingenuo") capisco il sentimento che ci sta dietro, ma vedo anche il prezzo da pagare, che è sempre altissimo anche se la cosa è organizzata alla perfezione e porta alla vittoria. Tu pensi di vivere in un regime che nega a tal punto le libertà individuali e fondamentali da rendere necessaria una Rivoluzione? Io, no. Sarò imborghesito, ma proprio non mi sento di stare "sotto Mussolini". Negavo la dittatura anche con Berlusconi: la democrazia è in crisi, ma non è morta. E fare scelte avventate prima del tempo, significa aiutare chi vuole ucciderla, non salvarla.


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