Massacro a Tunisi, tre italiani tra le vittime
Isis attacca il museo, “22 morti, 50 i feriti”Cinquanta i feriti secondo la tv di Stato di cui se connazionali. Tre miliziani "pesantemente armati" hanno tentato di entrare in Parlamento poi si sono diretti al Bardo. Circa 80 torinesi erano in crociera con la Costa Fascinosa e alcuni di loro si trovavano al museo. Gentiloni: "Vittime? Non ci sono ancora certezze". Il premier Essid: "Il Paese è in pericolo". Secondo Al Jazeera gli italiani che hanno perso la vita sono 2
Attacco jihadista al Museo del Bardo a Tunisi, dove secondo fonti governative 19 persone, di cui 17 straniere, sono rimaste uccise e 22 ferite. Tra loro, spiega il premier tunisino, Habib Essid, “ci sono anche vittime italiane”. La Farnesina ha confermato che sono tre i connazionali morti e sei feriti.
“Questa sarà una guerra lunga – ha detto Essid, che ha confermato il numero di vittime, spiegando che i turisti coinvolti provengono da Italia, Germania, Polonia e Spagna – dobbiamo mobilitarci a ogni livello, tutti insieme, tutte le appartenenze politiche e sociali per lottare contro il terrorismo. Serve unità nella difesa del nostro paese che è in pericolo. Il terrorismo verrà estirpato”. La tv di Stato parla però di 22 morti e 50 feriti, mentre secondo il sito Tunisie numerique riferisce di 24 vittime. Fonti locali – non confermate – parlavano di sette vittime italiane, mentre il quotidiano online Realites riportava che Mosaïque FM avrebbe parlato di nove morti di nazionalità italiana. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta.
Tutto è cominciato in tarda mattinata, quando tre miliziani “pesantemente armati” e in uniforme militare hanno aperto il fuoco nei pressi del Parlamento, che è stato evacuato, e poi si sono rifugiati nel museo, che sorge nelle vicinanze, prendendo in ostaggio tra i 20 e i 30 turisti stranieri, tra i quali alcuni bambini. Dopo l’attacco e l’evacuazione degli ostaggi all’interno dell’edificio, è scattato il blitz della polizia nel quale sono rimasti uccisi due terroristi.: Si tratta di Jabeur Khachnaoui, originario della città di Kasserine, e Yassine Laâbidi, di Ibn Khaldoun. Jabeur Khachnaoui era scomparso da tre mesi ed aveva chiamato i suoi genitori con una scheda irachena. Un terzo attentatore è stato arrestato. Rita Katz, fondatrice di Site Group, riferisce su Twitter che profili riconducibili allo Stato Islamico plaudono all’attacco con post sullo stesso social network e chiama i tunisini a “seguire i loro fratelli”.
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