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Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

01/07/2016, 11:12

mik.300 ha scritto:questa cosa dei 5s
è una BOIATA..

non è che se è uno in svantaggio
allora non va bene
se sono in vantaggio, allora si..
se la legge elettorale è liberticida
è liberticida sempre..


dopo verdini
arriva grillo ad aiutare il traballante renzi..

http://www.corriere.it/politica/16_giug ... ce00.shtml

Italicum, 5 Stelle all’attacco:
«Renzi è un baro
che cambia le carte in tavola»
Il Movimento di Grillo fa quadrato sulle modifiche della legge elettorale a doppio turno varata un anno fa


stavolta hanno TOPPATO..
non è che UNA LEGGE ELETTORALE È ANTIDEMOCRATICA
SE VINCONO GLI ALTRI,
invece è DEMOCRATICISSIMA SE VINCONO LORO..
anche a loro il cervello latita..
grillo in primis..
renzi è PARAKULO..
mica scemo..


http://www.corriere.it/politica/16_lugl ... ce00.shtml

Renzi e l'Italicum: le accuse ai 5 Stelle
«Escono allo scoperto»
. Poi la sfida ai centristi: non usciranno dal governo
L'Italicum potrebbe essere la posta in gioco che tiene unito il partito al referendum. Le convinzioni del premier sugli «alfaniani»


Il sasso è stato lanciato nello stagno. E le acque si sono subito agitate. La previsione di Matteo Renzi, dunque, era giusta. Il presidente del Consiglio ha aperto la porta — o meglio, ha dischiuso uno spiraglio — alla possibilità di modificare l’Italicum, così come gli chiedono in tanti, e subito è partito il dibattito. Ma, soprattutto, i «5 Stelle sono usciti allo scoperto». Esattamente ciò che voleva il premier. Ora Grillo e i suoi difendono a spada tratta «quella che fino all’altro giorno definivano una legge elettorale liberticida». Così Renzi spera di sgombrare il campo dagli equivoci e di «sgonfiare la propaganda contro la riforma costituzionale che parte proprio dalla critica all’Italicum». Quanto agli attacchi dei pentastellati, che ieri sono stati pesantissimi, il premier risponde così: «Se pensano di farmi paura non mi conoscono».

Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

01/07/2016, 11:17

( ... faranno la fine del "grillo parlante": un martellata e ...)

Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

02/07/2016, 08:58

Olio extravergine: il governo rema contro il Made in Italy, ma l'Antitrust ci dà ragione!


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Ricordate l'azienda italo-spagnola Deoleo, proprietaria dei marchi Bertolli, Sasso e Carapelli e finita qualche mese fa al centro dello scandalo del falso olio extravergine d'oliva made in Italy? All'epoca dell'inchiesta giudiziaria avviata dal Pm, Raffaele Guariniello, il M5S ha più volte denunciato il disegno criminale dietro la rete d'imprese che si snodava tra Italia e Spagna e ha suggerito al Governo, in specifici atti parlamentari, la necessità di combattere i cartelli industriali internazionali, per una efficace lotta alla contraffazione, e di coinvolgere l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per far aprire un fascicolo sulla filiera dell'olio d'oliva.
Ebbene, ieri l'Antitrust è intervenuta condannando la Deoleo e altri big dell'olio d'oliva a pagare una multa di 300mila euro per frode commerciale.


L'Antitrust ci ha dato ragione. Era lo scorso 31 marzo quando in Aula alla Camera, in occasione del voto sulla Relazione della Commissione Contraffazione sull'olio d'oliva, abbiamo portato la "storia segreta dell'oro verde" insabbiata dal Pd. Tra le proposte della nostra risoluzione, oltre a quelle già citate, la creazione di una banca dati nazionale delle varietà di olii d'oliva italiani con l'indicazione d'origine geografica in grado di tracciare le materie prime utilizzate ed evitare così le miscelazioni con olii di provenienza straniera vendute poi illecitamente come made in Italy. Tutte le proposte del M5S erano perfettamente in linea con la relazione precedentemente votata all'unanimità in Commissione Contraffazione ma sono state escluse dalla risoluzione del Pd che ha invece portato in Aula una versione 'annacquata' del testo votato in commissione.


Questo dimostra ancora una volta quanto il Governo Renzi sia nemico del Made in Italy. Lo ha dimostrato in primis il ministro delle Politiche Agricole, Martina, che era informato sul caso Deoleo e non ha fatto nulla, nonostante fosse stato aperto uno specifico dossier presso la Commissione d'inchiesta sui fenomeni di Contraffazione che conteneva, tra l'altro anche alcune informative dell'Agenzia delle Dogane.


Il M5S, invece, continuerà la sua battaglia in difesa dell'oro verde e di tutte le altre eccellenze italiane.
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Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

02/07/2016, 14:24

17/02/2014, 19:48

Dalla prima pagina del thread...

greenwarrior ha scritto:Berlusconi è morto, Letta è morto, Renzi non è mai nato.



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'Renzi non è mai nato' è stupenda.

Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

02/07/2016, 22:55

Dopo aver baciato il culo al papa, questa. Inizia proprio bene la raggi...
http://roma.corriere.it/notizie/politic ... 7069.shtml

Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

03/07/2016, 00:36

Robiwankenobi ha scritto:Dopo aver baciato il culo al papa, questa. Inizia proprio bene la raggi...
http://roma.corriere.it/notizie/politic ... 7069.shtml


più che latro mi piacerebbe sapere xchè marra..

Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

03/07/2016, 15:38

Così il Governo sta distruggendo le energie rinnovabili


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di Gianni Girotto, Portavoce MoVimento 5 Stelle Senato

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Guarda su youtube.com


Ancora una volta la bolletta elettrica diventa oggetto di speculazioni in cui i costi sono scaricati su consumatori, famiglie e imprese. La certificazione arriva dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico che nel comunicato pubblicato nei giorni scorsi conferma l'aumento del 4,3% della bolletta elettrica a partire dal 1° luglio.


Un aumento attribuito alla crescita dei costi di dispacciamento, cioè dei costi sostenuti per il mantenimento in equilibrio del sistema elettrico da Terna, l’ente, a maggioranza pubblica, che realizza gli investimenti sulla rete necessari per veicolare l'energia e che gestisce il mercato e l'attivazione delle centrali sulla base delle regole fissate dall'Autorità. Parliamo di un improvviso aumento di circa 300 milioni di euro nel solo mese di aprile 2016. Costi frutto di una nuova speculazione energetica che potrebbe costare alle imprese e alle famiglie oltre il miliardo di euro, e che il M5S al Senato ha denunciato con la presentazione di un'interrogazione. Un incremento del tutto ingiustificato. A guadagnarci sono i produttori di energia appartenenti alla famiglia dei fossili già favoriti dal Governo Renzi con lo sblocca trivelle e l'emendamento Total. Tali operatori si trovano a operare in regime di oligopolio nel mercato del dispacciamento, al quale è ancora precluso in modo discriminatorio l’accesso ai produttori da fonte rinnovabile.


Sia Enel che Terna (gestori delle reti su cui è fondato l’attuale sistema centralizzato di produzione di energia) erano presenti alla conferenza stampa tenuta da Renzi per mostrare che il suo Governo è impegnato con loro nelle rinnovabili. Quello che va dimostrato dal Governo però non è che vi siano progetti di grandi operatori privati, che hanno peraltro forte interesse al mantenimento di un sistema di generazione centralizzato, ma che vi sia una politica per lo sviluppo della generazione distribuita da fonte rinnovabile e per consentire a tutti gli operatori, inclusi quelli più piccoli, di operare in tale mercato. E i fatti dimostrano che il Governo non segue affatto tale politica per lo sviluppo delle rinnovabili. Infatti, nel 2015 rispetto al 2014 abbiamo perso il 9,6% di produzione da energia rinnovabile e tale trend, dati ufficiali alla mano, continua ad oggi a peggiorare. D'altronde, un segnale chiaro è arrivato dal fatto che quest’anno, per la prima volta dopo 15 anni, non si è svolta Solarexpo, la fiera italiana delle eccellenze internazionali dei settori innovativi delle rinnovabili e dell'efficienza energetica.


La retromarcia del settore green in Italia è il frutto della politica energetica del Governo Renzi che con numerosi provvedimenti, tra cui quello della riforma degli oneri nella bolletta, avente effetti sostanzialmente retroattivi, sta pesantissimamente ostacolando la strada alla conversione/efficienza energetica.


Una posizione sostenuta anche dalle Associazioni ambientaliste, dei consumatori e delle imprese di settore che è stata espressa nei giorni scorsi quando la maggioranza e il Partito Democratico hanno persino bocciato un emendamento da loro proposto, nell'esame del ddl sulla concorrenza in Commissione Industria Senato per ridare ossigeno al settore.
Tale emendamento, che noi invece abbiamo sostenuto, riguarda la riforma degli oneri nella bolletta elettrica, oggi lasciata al libero arbitro dell'Autorità, che quindi può decidere di fatto la politica energetica spodestando la funzione legislativa del Parlamento. Infatti dal 1 gennaio 2016 ha deciso di superare il principio del costo progressivo in bolletta che stimolava il consumatore a risparmiare energia (fino allo scorso anno chi consumava poco pagava di meno mentre chi consumava di più pagava proporzionalmente di più) per istituire una tariffa che all’opposto è in parte significativa fissa e quindi penalizza chi consuma poco perché si troverà a pagare significativamente di più, e favorisce chi consuma molto che si troverà a pagare di meno. Un principio che aiuta i produttori di energia fossile, i distributori e i gestori delle reti di trasmissione, ma che penalizza la sostenibilità e chi ha già effettuato o vuole effettuare la realizzazione di interventi di risparmio di energia come la sostituzione delle lampadine, degli elettrodomestici, o chi ha installato impianti fotovoltaici per l’autoconsumo. Per questo le Associazioni hanno chiesto al Parlamento di intervenire per correggere la situazione. E noi continueremo a lottare, ripresentando in aula tale emendamento.


Spieghiamo in parole semplici che il Governo e la maggioranza giustificano tale bocciatura affermando che comporterebbe costi ulteriori a carico della bolletta, ma omettono di dire che tali costi sono comunque minimi e sarebbero ampiamente compensati dai vantaggi che la crescita di questo settore genererebbe per l'ambiente e per la salute con la conseguente riduzione dei costi “esterni” (300 miliardi di euro all'anno a livello europeo), per l'economia con l'incremento dei posti di lavoro, per lo Stato con maggiori entrate fiscali e per i consumatori e per le imprese con la riduzione reale e tangibile del costo dell'energia. La proposta di legge presentata vuole tutelare il principio che paga di meno chi risparmia più energia, mentre il Governo vuole tutelare il potere dell’Autorità per l’energia di incrementare le componenti fisse della bolletta e quindi di rendere la bolletta in parte sostanziale indipendente dai consumi dei cittadini, svuotando di significato economico i comportamenti virtuosi e l’installazione di impianti per l’autoconsumo elettrico e l'autoproduzione di energia elettrica.


Questo comportamento del Governo non è tollerabile.


Il Governo non vede quando i costi delle bollette aumentano grandemente per le speculazioni del mercato del dispacciamento, che continua ad essere ingiustificatamente riservato alle fonti fossili.


L'assenza di una politica energetica e industriale del Paese non può continuare a essere scaricata sulla collettività attraverso l'aumento dei costi della bolletta elettrica per sostenere un sistema energetico centralizzato che deve essere superato. L’Energy Union, il principale documento sull'energia dell'Unione Europea, afferma nelle sue premesse che “dobbiamo prendere le distanze da un'economia basata sui combustibili fossili, con una gestione centralizzata dell'energia incentrata sull'offerta, che si avvale di tecnologie obsolete e si fonda su modelli economici superati.” Questo è un modello di sviluppo distorto, vecchio come i fossili. Un modello che non si concilia con la salute e l'ambiente perché inquina, che non sostiene la crescita economica e la competitività perché aumenta i costi di produzione per le imprese e riduce la capacità di acquisto dei consumatori. E' il modello dell'uomo solo al comando che non si accorge che il mondo sta cambiando e che l'era dei dinosauri è terminata, che la rivoluzione per la democrazia energetica è già una realtà realizzata dalle centinaia di migliaia di produttori di energia rinnovabile che il M5S difende, a cui dà fiducia e sostiene per costruire un modello energetico innovativo, rinnovabile, efficiente e decentrato.
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Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

04/07/2016, 09:07

Ultimi sondaggi politici elettorali: M5S record storico, mai così in alto


ULTIMI SONDAGGI POLITICI ELETTORALI (3 LUGLIO 2016) – Dopo le intenzioni di voto di Demos, oggi i sondaggi elettorali di Lorien.


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Nella grafica di Lorien vengono comparati i risultati delle Europee, le preferenze di voto registrate il 26 maggio 2016 e quelle del 27 giugno, successive quindi ai ballottaggi delle scorse Amministrative.


Lega Nord tiene molto bene, aumentando di mezzo punto percentuale, mentre Forza Italia mezzo punto lo perde: stesso discorso per Fratelli d’Italia che guadagna due decimali, persi invece da NCD+UDC. Andando avanti verso i partiti maggiori, scopriamo che il Pd (Partito Democratico) perde un punto secco, mentre il M5S (MoVimento 5 Stelle) guadagna quasi un punto e mezzo, raggiungendo un livello da record.

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Ultimi sondaggi politici elettorali (3 luglio 2016): M5S mai così in alto, ma potrebbe non bastare per vincere le elezioni. Ecco gli scenari possibili dopo il referendum di ottobre


I pentastellati non sono mai stati così in alto nei sondaggi politici elettorali e si confermano come prima forza politica del Paese. Il risultato disastroso delle Amministrative ha generato un circolo virtuoso per M5S: sempre più italiani sembrano convinti che sia arrivato il momento, dopo aver provato sia centrodestra che centrosinistra, di dare una possibilità di governo anche al MoVimento 5 Stelle.


Ma attenzione: essere il partito più votato potrebbe non bastare ai grillini per prendere in mano le redini dell’Italia. I dubbi sulle possibili modifiche all’Italicum lasciano intravedere scenari poco positivi per il M5S: si parla di reintrodurre le coalizioni e addirittura di eliminare il secondo turno, entrambe eventualità che renderebbero più difficile (se non impossibile) la vittoria del M5S.


Decisivo sarà l’esito del referendum costituzionale di ottobre. In caso di vittoria del Sì, è prevedibile che Matteo Renzi si precipiterà alle urne per monetizzare l’insperato successo e vincere le elezioni con l’Italicum. In caso di vittoria del No, il nostro pronostico è il seguente: l’Italicum verrà dichiarato incostituzionale dalla Consulta, Matteo Renzi annuncerà le dimissioni ma spiegherà che non è possibile andare al voto senza prima approvare una nuova legge elettorale e ci sarà un governo di transizione che la tirerà per le lunghe, più o meno fino alla scadenza naturale della legislatura (2018). Enjoy it.
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Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

04/07/2016, 10:32

mik.300 ha scritto:
mik.300 ha scritto:questa cosa dei 5s
è una BOIATA..

non è che se è uno in svantaggio
allora non va bene
se sono in vantaggio, allora si..
se la legge elettorale è liberticida
è liberticida sempre..


dopo verdini
arriva grillo ad aiutare il traballante renzi..

http://www.corriere.it/politica/16_giug ... ce00.shtml

Italicum, 5 Stelle all’attacco:
«Renzi è un baro
che cambia le carte in tavola»
Il Movimento di Grillo fa quadrato sulle modifiche della legge elettorale a doppio turno varata un anno fa


stavolta hanno TOPPATO..
non è che UNA LEGGE ELETTORALE È ANTIDEMOCRATICA
SE VINCONO GLI ALTRI,
invece è DEMOCRATICISSIMA SE VINCONO LORO..
anche a loro il cervello latita..
grillo in primis..
renzi è PARAKULO..
mica scemo..


http://www.corriere.it/politica/16_lugl ... ce00.shtml

Renzi e l'Italicum: le accuse ai 5 Stelle
«Escono allo scoperto»
. Poi la sfida ai centristi: non usciranno dal governo
L'Italicum potrebbe essere la posta in gioco che tiene unito il partito al referendum. Le convinzioni del premier sugli «alfaniani»


Il sasso è stato lanciato nello stagno. E le acque si sono subito agitate. La previsione di Matteo Renzi, dunque, era giusta. Il presidente del Consiglio ha aperto la porta — o meglio, ha dischiuso uno spiraglio — alla possibilità di modificare l’Italicum, così come gli chiedono in tanti, e subito è partito il dibattito. Ma, soprattutto, i «5 Stelle sono usciti allo scoperto». Esattamente ciò che voleva il premier. Ora Grillo e i suoi difendono a spada tratta «quella che fino all’altro giorno definivano una legge elettorale liberticida». Così Renzi spera di sgombrare il campo dagli equivoci e di «sgonfiare la propaganda contro la riforma costituzionale che parte proprio dalla critica all’Italicum». Quanto agli attacchi dei pentastellati, che ieri sono stati pesantissimi, il premier risponde così: «Se pensano di farmi paura non mi conoscono».



renzi ringrazia..

http://www.repubblica.it/politica/2016/ ... 143336664/

Renzi: "Italicum? Non c'è maggioranza per legge alternativa.

scommetto che se poi vince il pd
queste cime dei grilini
ricominciano "legge elettorale liberticida,
antidemocratica, ecc. ecc. ecc."

a volte mi sembrano un branco di rinko..

Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

04/07/2016, 11:26

... no: di PDini contestatari ... [;)]

Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

04/07/2016, 12:56

[:291] Andate, andate a cercare pagine fa in cui diccevo che sarebbe durata dai 6 mesi ad un anno ... [^] (Non riesce a fare nemmeno la giunta) ...



Raggi choc a Grillo: "Pronta a dimettermi"

Il neo sindaco avrebbe minacciato di lasciare ancora prima dell'insediamento della giunta se il M5s romano non le garantirà sufficiente autonomia


Virginia Raggi è impantanata. Avviluppata nella ragnatela di quella politica romana su cui credeva di librarsi leggera come una farfalla.

A un mese dal primo voto che ne consacrò la trionfale ascesa al Campidoglio, la vestale della politica a Cinque Stelle ancora non ha una presentato la giunta, né sembra avere le idee troppo chiare in vista del 7 luglio, ultimo giorno utile per la presentazione della squadra.

Le lotte intestine al Movimento la avrebbero addirittura spinta a minacciare le dimissioni in una telefonata convulsa col capo supremo, Beppe Grillo. L'indiscrezione arriva dal Corriere della Sera e per ora non è ancora stata smentita. Sul piatto ci sarebbe l'autonomia della sindaca - come si fa chiamare - minacciata da un "minidirettorio" romano che farebbe capo a Paola Taverna e Roberta Lombardi, pasionarie veraci rispettivamente di Camera e Senato.
La discussione sulle nomine

Al centro della discussione ci sarebbero le nomine agli assessorati e nel gabinetto del sindaco, che la Raggi avrebbe già delineato senza il necessario giro di consultazioni. Sarebbe già saltata la nomina di Daniele Frongia, prescelto per fare il capo di gabinetto e poi dirottato verso la poltrona di vicesindaco (ma si mormora che lui ambisca anche alla delega alle Partecipate. Inoltre parrebbe sfumata anche la nomina dell'alemanniano Raffaele Marra a vice capo di gabinetto.
L'assist di Di Maio

A difendere la Raggi, sotto attacco da ogni parte, sarebbe solo Luigi di Maio, a cui la nuova inquilina del Campidoglio si sarebbe appellata nella sua qualità di responsabile Cinque Stelle per gli enti locali. Il vicepresidente della Camera, difatti, si starebbe molto spendendo per trovare una quadra sulla nuova giunta, andando in pressing sulle personalità che vorrebbe vedere nominati assessori.

La posta in gioco è assai alta, poiché Di Maio è ben cosciente che se Virginia Raggi fallisce a Roma, tutta l'immagine del Movimento, a livello nazionale, verrebbe riconsegnata allo stereotipo di una forza di lotta ma assolutamente incapace di governare. E d'un tratto la teoria di Paola Taverna del "complotto" anti-grillino volto a favorire la vittoria degli stellati a Roma per poi aspettare di vederne scorrere il cadavere sulla sponda del fiume suona all'improvviso molto più suadente...

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 78933.html


La Appendino è tutt'altra cosa: viene dalla Bocconi almeno ... Non ha fatto l'apprendistato come Raggi ... Se la "magnano"! E per primi sono proprio i ... GRILLINI! che non le lasciano fare quello che vuole! [:246] [:306]

Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

04/07/2016, 13:47

Ufologo 555 ha scritto: [:291] Andate, andate a cercare pagine fa in cui diccevo che sarebbe durata dai 6 mesi ad un anno ... [^] (Non riesce a fare nemmeno la giunta) ...



Raggi choc a Grillo: "Pronta a dimettermi"

Il neo sindaco avrebbe minacciato di lasciare ancora prima dell'insediamento della giunta se il M5s romano non le garantirà sufficiente autonomia


Virginia Raggi è impantanata. Avviluppata nella ragnatela di quella politica romana su cui credeva di librarsi leggera come una farfalla.

A un mese dal primo voto che ne consacrò la trionfale ascesa al Campidoglio, la vestale della politica a Cinque Stelle ancora non ha una presentato la giunta, né sembra avere le idee troppo chiare in vista del 7 luglio, ultimo giorno utile per la presentazione della squadra.

Le lotte intestine al Movimento la avrebbero addirittura spinta a minacciare le dimissioni in una telefonata convulsa col capo supremo, Beppe Grillo. L'indiscrezione arriva dal Corriere della Sera e per ora non è ancora stata smentita. Sul piatto ci sarebbe l'autonomia della sindaca - come si fa chiamare - minacciata da un "minidirettorio" romano che farebbe capo a Paola Taverna e Roberta Lombardi, pasionarie veraci rispettivamente di Camera e Senato.
La discussione sulle nomine

Al centro della discussione ci sarebbero le nomine agli assessorati e nel gabinetto del sindaco, che la Raggi avrebbe già delineato senza il necessario giro di consultazioni. Sarebbe già saltata la nomina di Daniele Frongia, prescelto per fare il capo di gabinetto e poi dirottato verso la poltrona di vicesindaco (ma si mormora che lui ambisca anche alla delega alle Partecipate. Inoltre parrebbe sfumata anche la nomina dell'alemanniano Raffaele Marra a vice capo di gabinetto.
L'assist di Di Maio

A difendere la Raggi, sotto attacco da ogni parte, sarebbe solo Luigi di Maio, a cui la nuova inquilina del Campidoglio si sarebbe appellata nella sua qualità di responsabile Cinque Stelle per gli enti locali. Il vicepresidente della Camera, difatti, si starebbe molto spendendo per trovare una quadra sulla nuova giunta, andando in pressing sulle personalità che vorrebbe vedere nominati assessori.

La posta in gioco è assai alta, poiché Di Maio è ben cosciente che se Virginia Raggi fallisce a Roma, tutta l'immagine del Movimento, a livello nazionale, verrebbe riconsegnata allo stereotipo di una forza di lotta ma assolutamente incapace di governare. E d'un tratto la teoria di Paola Taverna del "complotto" anti-grillino volto a favorire la vittoria degli stellati a Roma per poi aspettare di vederne scorrere il cadavere sulla sponda del fiume suona all'improvviso molto più suadente...

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 78933.html


La Appendino è tutt'altra cosa: viene dalla Bocconi almeno ... Non ha fatto l'apprendistato come Raggi ... Se la "magnano"! E per primi sono proprio i ... GRILLINI! che non le lasciano fare quello che vuole! [:246] [:306]



sembrano un branco di ragazzini
di fronte alla marmellata..
non gli pare vero..
e allora giù a bomba..

Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

04/07/2016, 15:40

... che brutto dire : "l'avevo detto ..." [8] (Questi sono come le scie "chimiche": INCONSISTENTI!) [^]

Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

04/07/2016, 16:35

Ufologo 555 ha scritto:Andate, andate a cercare pagine fa in cui diccevo
che sarebbe durata dai 6 mesi ad un anno ... [^] (Non riesce a fare nemmeno la giunta) ...

Raggi choc a Grillo: "Pronta a dimettermi"

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 78933.html


Questa notizia de "Il Giornale" è completamente priva di fondamento.
Veramente senza vergogna... (sia quelli che leggono 'sta specie de giornale,
sia quelli che riportano QUI questi articoli fuorvianti e depistanti).

Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)

04/07/2016, 19:26

Scusa, ma mi dici che tipo di giornale leggi o dove t'informi?
Se è virgolettato ....
(A me, per fesso, non mi ci prendi ...)


Roma, il M5S si gioca la faccia. La Raggi pronta a dimettersi

http://www.laprimapagina.it/2016/07/04/ ... imettersi/


Elezioni Roma, Virginia Raggi: "pronta a dimettermi qualora Grillo me lo chiedesse"

http://www.polisblog.it/post/375475/ele ... -chiedesse

Raggi: Dimissioni se lo chiedesse Grillo? Rispondo a romani
Scoppia il caso sulla candidata accusata dal Pd di essere "al guinzaglio" del comico genovese

http://www.lapresse.it/m5s-raggi-dimiss ... adini.html

Cinque Stelle
Virginia Raggi studia da Di Maio e rischia di finire come Pizzarotti
Lo stallo, le tensioni, le gaffe, le minacce di dimissioni e le cene segrete. Adesso c'è da risolvere la grana Frongia-Marra, ma in quindici giorni intorno alla neo sindaca è già accaduto di tutto. Non si sa se per sua scaltrezza o per sua ingenuità

Una partita, quella della capitale, che quanto a equilibri di potere è in realtà ancora tutta da giocare: così come ancora tutto da scrivere è il ruolo della neoeletta, oscillante per ora tra quello di un'aspirante nuova Di Maio e quello di una riedita Pizzarotti in salsa romana. Studia da leader, ma ha anche fame di autonomia, la sindaca che giovedì alle 15 e 30 ha convocato la sua prima Assemblea capitolina ma che probabilmente per allora non avrà pronta tutta la giunta. E nemmeno la soluzione alle tante tensioni di questi giorni.

http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... i-1.275982


Ma in qualche cosa sei d'accordo con me? No, non credo. (Faccio solo da ... tappezzeria)
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