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MessaggioInviato: 19/12/2011, 21:00 
Dal Portogallo: 'Il debito è l'unica arma che abbiamo'

Pedro Nuno Santos, vice presidente del partito socialista del Parlamento portoghese.


Pedro Nuno Santos, vice presidente del partito socialista del Parlamento portoghese.
Roma - I sacrifici che l'Europa, capitanata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, sta chiedendo ai singoli paesi, stanno scatenando la frustrazione di diversi popoli. Cittadini normali, che sono stanchi delle spese dei governi, delle tasse che devono pagare, delle misure di austerity che sono state loro imposte, iniziano a ribellarsi, a vedersi rappresentati da correnti politiche altrettanto agguerrite. E non parliamo solo della Francia, vista la chiara "minaccia" portoghese, ben descritta in un editoriale di Ambrose Evans-Pritchard, pubblicato nel The Telegraph.

L'esperto di euro riporta le dichiarazioni di Pedro Nuno Santos, vice-presidente del partito socialista del Parlamento portoghese. "Noi abbiamo una bomba atomica che possiamo lanciare contro la Germania e la Francia: e questa bomba atomica è semplicemente la seguente: noi non pagheremo".

Così ha continuato Nuno Santos: "il debito è la nostra sola arma che possiamo usare per imporre condizioni migliori, e questo perchè è la stessa recessione che ci sta impedendo di rispettare l'accordo raggiunto con la Troika (ovvero con gli ispettori dell'Ue, della Bce e del Fmi). Noi dovremmo far tremare le gambe dei banchieri tedeschi.

Le dichiarazioni arrivano in un momento, spiega l'editorialista inglese, in cui il "Portogallo sta scivolando in una recessione sempre più profonda, con le stime che parlano di una contrazione del Pil, nel 2012, pari al 3%. Nella giornata di ieri, diversi manifestanti hanno marciato per le strade di Lisbona, denunciando i piani del nuovo governo di matrice conservatrice, volti ad aumentare la settimana lavorativa a 42 ore. I salari stanno per essere tagliati del 16% per chi ha redditi più alti e dell'8% per i dipendenti pubblici a redditi minori".

Nuno Santos non ci sta. E invoca i paesi del sud-Europa a unire le loro forze , per resistere alle imposizioni di austerity e alle politiche recessive che i poteri centrali stanno mettendo in atto", stando a quanto riporta Evans-Pritchard. "E' incomprensibile che i paesi periferici non facciano quanto il presidente francese e la cancelliera stanno facendo, ovvero unirsi", tuona il politico.

I partiti di sinistra, spiega il commentare, si stanno lanciando in nuove sfide, accusando il potere di destra di sfruttare la macchina europea per smantellare le misure di welfare e zittire la voce dei sindacati. E il punto è che Angela Merkel, Nicolas Sarkozy, l'olandese Mark Rutte sono tutti conservatori, e presto saranno raggiunti dallo spagnolo Mariano Rajoy.

Le acque si agitano però anche in Francia: "Francois Hollande, leader dei socialisti francesi, considerato il candidato che ha maggiori possibilità di presentarsi alle elezioni presidenziali, ha già detto ai cittadini francesi che, nel caso in cui venisse eletto il prossimo maggio, tenterà di rinegoziare l'accordo raggiunto dall'Unione europea nel summit della scorsa settimana, affermando poi che tale accordo viola la sovranità fiscale del parlamento europeo, impone una austerità perpetua, e non permette ai paesi che soffrono di trovare l'uscita dalla crisi economica", riassume l'editorialista del Telegraph.

E Oskar Lafontaine, leader di Linke,partito tedesco orientato a sinistra, ha già affermato che l'euro sta percorrendo un cammino di distruzione, causa le attuali politiche messe in atto.

Insomma, in tutta Europa, scrive Ambrose Evans-Pritchard, si parla di "default nucleare", di minacce delle sinistra che attaccano le misure decise dall'Unione europea. La rabbia è manifestata soprattutto dai paesi sud-europei che sono stanchi di subire quelle che loro considerano imposizioni dei poteri del Nord. E il rischio è l'escalation delle tensioni sociali, già in forte ascesa.


http://www.wallstreetitalia.com/article ... biamo.aspx


questo sistema e' gia stato usato dall'islanda dall'argentina(ke ha rinegoziato il debito avendo in forte sconto,gli esiti sono stati piu' ke buoni,anziche essere asserviti come i politici italiani alla grande finanza.[;)]


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MessaggioInviato: 19/12/2011, 21:00 
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tommaso ha scritto:

Che popolo di pecoroni il nostro...si scendeva in piazza solo quando
c'era il berlusca e adesso invece tutti allineati e coperti...



Beh... in effetti i sondaggi, dicono altro.
Tutti 'sti allineati, io, non li vedo.

Stanno perdendo i pezzi quelli del PDL
Stanno perdendo pezzi quelli del PD.

Quando entrambe le fazioni sono proprio quelle
che appoggiano il Governo Monti.

Stesso dicasi per Lega e IDV.

E chi è che sta prendendo consensi come se piovesse?
I partitini EXTRAparlamentari...... quelli che sono incaxxati come jene.

E il movimento CRESCE [^]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 19/12/2011, 21:23 
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sezione 9 ha scritto:

L'imprenditore incassa, i cinesi incassano, e gli italiani pagano.


Appunto e bisogna porre fine a questo circolo vizioso. LA GLOBALIZZAZIONE AVVANTAGGIA SOLAMENTE I PAESI EMERGENTI CHE DRENANO CAPITALI ENTRO I PROPRI CONFINI E DRENANO RISORSE UMANE IN ECCESSO AL DI FUORI DI ESSI!! Questo a livello di stati. A livello di classi sociali invece questo identico processo avvantaggia il nostro imprenditorello brianzolo che su fuma la sigarettina guardando la tv o leggendo il giornale nel suo ufficetto, mentre di sotto i suoi operai, italiani o stranieri che siano, si stanno facendo il mazzo e magari stanno respirando robaccia!!!!

Tra l'altro questo sistema subdulo "giustifica" moralmente lo smantellamento dello stato sociale. Si dice che manca il lavoro... Benissimo, ma io il lavoro te lo do!! Vai a costruire un'impalcatura di acciaio senza tuta, senza casco, senza un cavolo di niente per 5 euro all'ora. Se muori o rimani invalido be' è un TUO problema, non mio, di me imprenditore di questa cippa, visto che io il lavoro te l'ho dato anche se a livello di sussistenza, se tu ti sei ammalato o sei morto sono caxxi tuoi e dei tuoi familiari, ma cosa pretendi pure che ti mantengo aggratis lazzarun va a laurà!! Ragionano o non ragionano così certe frange di imprenditore? e non parlo di quello che dicono nelle interviste quelle di confindustria, ma di quello ceh si dicono tra loro, nel privato. Chi può dire che non è vero lo sottoscriva e vediamo quanto ci crede lui stesso.

Smantellare questo sistema significa a livello comunitario, l'unica cosa cui servirebbe l'europa, meglio se estesa in questo al continente nordamericano di COSTRINGERE le imprese locali a non delocalizzare bloccando i capitali anziché sfruttare alcune borse come circuito intermediario, COSTRINGERE a mantenere livelli di sviluppo "umani", che ponga l'essere vivente, non solo umano, al di sopra in una ipotetica gerarchia del profitto. E mettere al bando merci e prodotti con sovratasse di tutti coloro che usano mezzi schiavili di produzione, vedi Cina, India, Indonesia, paesi africani et cetera. Ma non si farà mai, perché non conviene alla classe imprenditoriale, e alla fine questa coincide con la classe dirigente di ogni stato. E il povero disperato pagherà sempre più, per ora ancora solo e relativamente con compressione dei salari e dei consumi, poi via via dei diritti, fino a che si arriverà ai DOVERI, ossia la stessa identica condizione schiavile mascherata esistente in quei paesi.



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MessaggioInviato: 20/12/2011, 20:19 
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http://www.wallstreetitalia.com/article ... ebiti.aspx




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http://www.wallstreetitalia.com/article ... tempo.aspx



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MessaggioInviato: 21/12/2011, 14:20 
avete sentito?
la bce finanzia illimitatamente
le banche per tre anni..

così posson ospeculare a piacimento..
invece gli stati ...a stechetto..
e se falliscono le banche pagano i cittadini..

questo sistema è completamente SBALLATO.
http://www.corriere.it/economia/11_dice ... d431.shtml
BANCHE E BOND IN GARANZIA - Quattordici banche italiane hanno emesso bond con la garanzia dello Stato per un totale di 40 miliardi di euro e ottenuto l'ammissione alla quotazione al Mot (Mercato telematico delle obbligazioni), in vista dell'asta Bce di mercoledì mattina. Le obbligazioni garantite dallo Stato, secondo quanto previsto dalla manovra, sono state utilizzate come collaterale per ottenere i finanziamenti dalla Banca centrale europea. Intesa Sanpaolo ha emesso un'obbligazione per 12 miliardi, Mps per 10 miliardi, Unicredit per 7,5 miliardi, Banco Popolare per 3 miliardi, Popolare Vicenza per 1,5 miliardi, Carige per 1,3 miliardi, Dexia Crediop per 1,05 miliardi, Popolare Sondrio per 1 miliardo, Credem per 800 milioni, Bper per 750 milioni, Icrrea Bancaimpresa per 650 milioni, Creval per 500 milioni, Iccrea per 290 milioni, Banca Etruria per 100 milioni.

capito ?
se qualcona va storto,
paghiamo noi..
stiamo andando a rotta di collo
verso lo schianto,
LO SANNO TUTTI..
il problema è:
-quando?
-chi paga?


Ultima modifica di mik.300 il 21/12/2011, 14:31, modificato 1 volta in totale.


_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 21/12/2011, 14:31 
Cita:
mik.300 ha scritto:

avete sentito?
la bce finanzia illimitatamente
le banche per tre anni..

così posson ospeculare a piacimento..
invece gli stati ...a stechetto..
e se falliscono le banche pagano i cittadini..

questo sistema è completamente SBALLATO.


già sentito.. che schifo! ma a quanto pare nemmeno questo basta alle banche: le borse sono di nuovo tutte in rosso, dopo un iniziale temporaneo recupero


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MessaggioInviato: 21/12/2011, 14:42 
Cita:
mik.300 ha scritto:

avete sentito?
la bce finanzia illimitatamente
le banche per tre anni..

così posson ospeculare a piacimento..
invece gli stati ...a stechetto..
e se falliscono le banche pagano i cittadini..
?


in effetti come vedi al timone in italia hanno piantato quelli legati alle grandi banke,come pure in grecia,ed infatti a fare affari sono solo quelle,mentre ankora qualkuno considera monti il salvatore......delle banche pero' [;)] questo non e'altro che un golpe strisciante voluto dai grandi poteri finaziari,grazie pure all'incapacita dei politici italiani....non in grado di assumersi responsabilita'di sorta.... [:(!]


Ultima modifica di ubatuba il 21/12/2011, 14:43, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 21/12/2011, 16:41 
non è un sistema sballato, è perfettamente lubrificato invece, ad uso e consumo di persone ricche, che si fondano su enti cretidizi ricchissimi, ai quali sono "gentilmente" invitati a contribuire anche i poveracci. [:)]



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MessaggioInviato: 21/12/2011, 16:49 
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Sirius ha scritto:

Cita:
mik.300 ha scritto:

avete sentito?
la bce finanzia illimitatamente
le banche per tre anni..

così posson ospeculare a piacimento..
invece gli stati ...a stechetto..
e se falliscono le banche pagano i cittadini..

questo sistema è completamente SBALLATO.


già sentito.. che schifo! ma a quanto pare nemmeno questo basta alle banche: le borse sono di nuovo tutte in rosso, dopo un iniziale temporaneo recupero


gia`..
si stanno solo passando
il cerino di mano in mano..
sperando di non essere l`ultimo fesso..
(avete presente a poker
quando si bluffa al rialzo ?)
lo sanno tutti che lo schianto
e` inevitabile..
nel frattempo l`economia reale
paga per tutti..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
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http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
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Thethirdeye ha scritto: http://www.wallstreetitalia.com/article/1291039/l-attacco/dsk-ma-quale-muro-di-fuoco-all-ue-rimane-davvero-poco-tempo.aspx


Questo articolo vanta alcuni dei commenti più esilaranti che mi è mai capitato di leggere negli ultimi tempi (cliccate sull'articolo), grazie TTE [:o)]!

Si dovrebbero studiare delle leggi ad hoc per impedire a gente così babbalona di esprimere le loro (aperte virgolette) opinioni (chiuse virgolette).

[:50] [:78]



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mik.300 ha scritto:

questo sistema è completamente SBALLATO.





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MessaggioInviato: 22/12/2011, 20:03 
La Grecia e' nel caos...tra poco anche L'Italia?

“Chissà cosa ci porterà il domani?”, si chiede la gente di Atene, Salonicco e di tutta la Grecia. C’è il senso di una prigionia collettiva, di un’incertezza individuale e di una catastrofe incombente. Ma la Grecia ha avuto una storia turbolenta e i Greci si sono sempre considerati un popolo valente, forte e abituato alle avversità. “Ci sono sempre stati periodi difficili e ce la siamo sempre cavata. Ma ora, abbiamo perso tutte le speranze”, ci dice un proprietario di una piccola azienda.

Mentre le misure di austerità si susseguono una dopo l’altra, una valanga di leggi, decreti ed editti sta franando sul corpo sociale, economico e amministrativo. La realtà di ieri sta crollando. E del domani, chi ne sa qualcosa?

I cittadini greci devono subire una burocrazia kafkiana, con le sue incomprensibili e fluttuanti disposizioni. Parlando ai colleghi, un dipendente pubblico nelle Cicladi ha detto: “La gente vuole rispettare la legge, ma non sappiamo cosa dirgli, [le autorità] non ci hanno fornito dettagli di sorta.” Un uomo ha dovuto pagare 200 euro e presentare 13 prove e documenti di identità per rinnovare la sua patente di guida. I tagli salariali tra i dipendenti pubblici ha distrutto i servizi. “Se chiami la polizia per dargli un allarme, ti rispondono ‘È un vostro problema, pensateci voi’”, ha detto un ufficiale in pensione della marina mercantile. Le tensioni stanno salendo. I resoconti mostrano un forte incremento di violenze domestiche, furti e omicidi (1).

I salari stanno calando (del 35-40% in alcuni settori) mentre vengono introdotte nuove tasse, e alcune con la validità retrodatata all’inizio di quest’anno. I redditi netti sono diminuiti drasticamente, in molti casi del 50% o più. Dall’estate sono state imposte una tassa di solidarietà (1-2% dei redditi annuali) e una tassa energetica (calcolata sul consumo di petrolio e gas naturale). Altre novità includono l’abbassamento del reddito imponibile da 5.000 a 2.000 euro e una tassa di proprietà da 0,5 a 20 euro al metro quadro inserita nella bolletta dell’elettricità, pagabile in due o tre soluzioni (non pagando, viene tagliata la fornitura e ci sono penali).

Dall’inizio di novembre i pensionati e i dipendenti pubblici e privati hanno difficoltà a ricevere le retribuzioni mensili. Molti lavoratori non vengono neppure pagati. Lo stato sta riducendo la forza lavoro in modo drastico nel suo programma di ristrutturazione. Da ora al 2015 120.000 dipendenti pubblici che hanno più di 53 anni verranno assegnati alla “semi-pensione” - il preludio alla vera pensione dopo 33 anni di servizio – e in questo periodo i dipendenti saranno obbligati a rimanere a casa ricevendo solo il 60% del loro salario di base. Una volta in pensione vera e propria, molti dipendenti pubblici saranno costretti a vivere davvero con poco. Un gruppo di ex ferrovieri, che hanno 50 anni e più, ha detto che di solito guadagnavano tra i 1.800 e i 2.000 euro al mese, un salario relativamente buono in Grecia. Ora sono stati trasferiti al museo a fare i custodi nell’ambito di un pacchetto di “transizione volontaria” (2) e il loro stipendio medio mensile fluttua tra i 1.100 e i 1.300 euro; i semi-pensionati ne ricevono solo 600. A tutti è vietato di fare ore di straordinario per incrementare lo stipendio, e sono state introdotte penalità, con un taglio immediato del reddito.

"I pagamenti delle assicurazioni sono stati sospesi"

La perdita di introiti sta dilaniando la società. Le bollette non vengono pagate, il consumo va giù, i negozi chiudono e la disoccupazione cresce. In maggio il tasso ufficiale di disoccupazione era del 16,6% (10 punti più alto del 2008) e del 40% tra i giovani. Ma il tasso reale è essere ben più alto. La crisi sociale, economica e politica ha scosso il servizio sanitario nazionale. I bilanci degli ospedali e dei centri sanitari sono stati tagliati del 40% in media. Sempre più pazienti si rivolgono al pronto soccorso, altri vanni ai centri dei Medici del Mondo e molti scelgono di fare a meno delle cure mediche. La gente dice di non avere accesso ai farmaci salvavita. Un giornalista ha detto che suo padre soffre del morbo di Parkinson: “La sua terapia costa 500 euro al mese. La farmacia ci ha detto che smetterà di ordinarla, perché i pagamenti dell’assicurazione sono stati sospesi.”

I disturbi fisici (principalmente al cuore) e le malattie mentali stanno aumentando a un ritmo preoccupante. Alcuni recenti studi epidemiologici hanno evidenziato che l’incremento di stress, esacerbato dai forti debiti e dalla disoccupazione di lungo corso, sta provocando “forti disordini depressivi, disfunzioni e ansia generalizzata” (The Lancet (4) rivelano un allarmante escalation della prostituzione, così come dei tassi di infezione da HIV e da altre malattie trasmesse sessualmente (5). C’è un numero senza precedenti di persone senza casa e non sono più confinate agli alcolisti, ai tossicodipendenti e agli insani di mente. Una recente ricerca ha dimostrato che la classe media, i giovani e i moderatamente poveri hanno oggi una maggiore probabilità di finire per strada (6).

I greci lottano per vedere una via d’uscita da quella che un lavoratore del sociale ha descritto come uno stile di vita “barbarico”. Si sentono abbandonati e incapaci di farcela. I forti legami familiare stanno cedendo sotto la pressione della diminuzione dei redditi e del collasso dello stato sociale. Quelli che possono partire, lo fanno. Le opzioni per quelli che rimangono sono limitate. Alcuni si rivolgono alla Chiesa, che ha approntato mense e altri servizi sociali. A Salonicco Padre Stefanos Tolios della chiesa Ortodossa è sommerso dalla gente che cerca un lavoro. I residenti di molte città (Volos, Patras, Heraklion, Atene, Corfu, Salonicco) hanno dato vita a economie informali a livello di comunità, basate su un sistema locale di scambio. Le famiglie si stanno riprendendo i vecchi dalle case di cura, per riprendersi la retta mensile di 300-400 euro.

Nessun paese potrebbe farcela. La Grecia è peggio attrezzata per reggere le conseguenze sociali delle misure di austerità imposte con “crudeltà scientifica” (7) dalle élite nazionali e transnazionali. La Grecia post-1945, con uno stato debole e clientelare, non ha neanche avuto il tempo né i mezzi per costruire un solido sistema di protezione sociale. Le reti di sicurezza esistenti si stanno sfilacciando. “Tutto sta cadendo a pezzi”, ha detto Sotiris Lainas, psicologo e coordinatore del Programma di Promozione dell’Auto Aiuto dell’Università Aristotele di Salonicco.

Di chi è la colpa?

Il governo precedente, sotto Georgos Papandreou, si è affannato per conformarsi alle richieste della “troika” – Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea -, ad esempio tagliando 210 linee di credito al ministero della Sanità. Non ci sono state valutazioni su quanto i tagli al bilancio avrebbero potuto minare la possibilità di esercizio dei servizi essenziali (e vitali), come l’assistenza giornaliera fornita dalla Federazione Panellenica del morbo di Alzheimer. Alla fine le forze transnazionali, che per quasi trent’anni hanno lavorato per erodere lo stato sociale, hanno passato il testimone ai controllori nazionali, essi stessi da lungo tempo beneficiare di un sistema nepotismo, inefficiente e corrotto.

La responsabilità per la crisi è stata impunemente rovesciato sui greci. Accusati, ma non processati, sono già stati dichiarati colpevoli a causa dell’associazione con i loro inetti dirigenti. Alcune fasce della popolazione sono sottoposte alla furia popolare: considerati una casta privilegiata, i dipendenti pubblici vengono stigmatizzati; i medici e i commercianti sono tutti sospettati di essere degli evasori fiscali. Ma la gente sa che il sistema e i loro leader sono alla radice del marciume. Sapere, comunque, non è potere, e la nazione viene lasciata a chiedersi cosa fare.

Il clientelismo e la corruzione hanno radici storiche. La Grecia non ha mai usufruito di uno stato moderno con una burocrazia relativamente autonoma, libera dagli interessi privati, con la capacità di formare uno sviluppo economico e sociale. E neppure ha una forte identità civica. Le potenze straniere hanno imposto le proprie preferenze sin dall’indipendenza nel 1830 (8) quando la Grecia fu forzosamente integrata nell’economia capitalistica mondiale in una posizione periferica, tenuta servile e soggiogata da varie grandi potenze. La storia ha sovrimposto un modello politico artificiale su una società frammentata e tradizionalmente centrata sui legami locali, sulla famiglia estesa e i valori della comunità. Per questo il sistema politico greco è sempre stato autoritario e centralizzato, ha negato la separazione dei poteri, le autonomie locali o una democrazia vera (9): un terreno fertile per la corruzione e il clientelismo, che serve gli interessi e rafforza la dominazione delle élite. I greci si sono rassegnati a tutto questo.

Non sono ignoranti o ingenui su sé stessi o i difetti della nazione. Ma sono stati destituiti e sono privi di potere. Che speranza ci può essere per una nazione che si è dimostrata “fondamentalmente incapace di formare una comunità politica” (10)? Anche se tornassero ai giorni precedenti alla crisi, “quando vivevamo nella menzogna”, come afferma Lainas, la Grecia non ne sarebbe capace. È stata colpita troppo duramente, come evidenziano con chiarezza i ripetuti appelli all’ordine e al controllo. I sondaggi inizialmente favorevoli al nuovo governo di Lucas Papademos, l’ex governatore della Banca Centrale Greca che ha sostituito Papandreou alla carica di Primo Ministro, evidenziano l’idea di molti greci che un’amministrazione tecnocratica possa essere preferibile alla disgraziata classe politica. Ciò non implica un’adesione alle misure di austerità, quanto piuttosto una volontà di mettere le cose a posto. Per alcuni, una forte autorità straniera – citata da Mario Monti prima di diventare Primo Ministro in Italia (11) – potrebbe garantire un governo onesto e competente che agisce negli interessi del paese.

Ma tutto indica il contrario. Avendo visto scomparire i loro inetti dirigenti, i greci potrebbero non riuscire più a capire chi sia il nemico. “Non c’è un nemico da combattere”, ha detto Lainas: “Non puoi lottare contro chi non riesci a vedere. La loro forza risiede nei governi astratti. Come l’EFSF [European Financial Stability Fund]. Il nemico può essere astratto, ma la tragedia è reale. Ci stanno rubando la vita, privandoci di un futuro.”
http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... e&sid=9551


Ultima modifica di Sirius il 22/12/2011, 20:03, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 22/12/2011, 23:08 
Se vi può interessare, a proposito della Grecia porto un piccolo raggio di sole.
La situazione non è drammatica come viene falsamente riportato da più parti. E' una situazione difficile, molto difficile, ma è paragonabile per capirci, a quella di una Calabria o Sicilia qualsiasi. Per esempio, in queste due regioni, il tasso di disoccupazione è nettamente superiore a quello greco e gli episodi di disagio sociale sono alle stelle.
3 miei cari amici vivono in Grecia, 1 di essi è italiano e ci si è trasferito dal Lazio.
Da tutti e 3 (persone con un tenore di vita pari e a volte inferiore a quello di un impiegato italiano) ho ricevuto un quadro della situazione pressochè identico (per la cronaca 2 stanno ad Atene 1 a Salonicco). Stanno tirando la cinghia eccome se la tirano, questo è innegabile.
Attualmente la situazione anche a livello sociale è molto più calma anche perchè c'è un pizzico di fiducia mista ad attesa nei confronti del governo transitorio.
I casi di malnutrizione e tutto il resto sono amplificazioni notevoli di un fenomeno che comunque e purtroppo ha toccato (anche se in misura nettamente inferiore) alcuni quartieri poveri di Atene.
Perchè purtroppo gira e rigira a pagare sono sempre gli ultimi della società, quelli che invece dovrebbero essere i più tutelati, ma questo è un altro discorso.
Nonostante tutto, e Dio solo sa quanto vorrei sbagliare, non credo che il governo transitorio potrà apportare benefici. Credo sia solo una calma apparente e che quanto viene descritto in maniera molto amplificata è solo prossimo alla realizzazione tra pochi mesi.
E non solo per i greci...


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MessaggioInviato: 23/12/2011, 02:24 
Grazie Indiana Pipps per la testimonianza....[;)]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 23/12/2011, 02:25 
"Se Berlino non cambia per l'euro e' finita"

http://www.wallstreetitalia.com/article ... inita.aspx

Berlino - Il futuro dell'euro si "deciderà nei prossimi sei mesi" ma se Berlino non cambierà la propria posizione "la moneta unica è finita". L'ennesima funesta profezia sull'euro arriva da uno dei consiglieri economici di Angela Merkel, Peter Bofinger, in una intervista al settimanale finanziario tedesco Wirtschaftswoche.

Per Bofinger le misure varate dalla Ue nell'ultimo vertice di Bruxelles per cercare di risolvere la crisi "entreranno in vigore fra uno o due anni": nel frattempo, la Banca Centrale Europea potrebbe allentare la tensione "fissando un tetto ai rendimenti dei
titoli di Stato italiani e spagnoli", magari intorno al 4-5%, attraverso obbligazioni. Insomma, un "livello in grado di essere gestito da quegli Stati".

Bocciati sonmoramente dalla Merkel, gli eurobond sono invece per Bofinger un possibile aiuto alla soluzione della crisi: "Per i paesi della zona euro fortemente indebitati creare legami comuni di tutti i paesi euro sarebbe una benedizione. Se è possibile stabilire efficaci regole di bilancio nella zona euro, non si esclude una responsabilità comune". "Molti tedeschi trarrebbe beneficio da questa soluzione", dice ancora Bofinger.

La Germania, d'altra parte, ha tratto beneficio dall'euro e un ritorno al vecchio marco non sarebbe la panacea di ogni male, anzi: "Un nuovo D-Mark sarebbe immedatamente rivalutato rispetto all'euro dal 30 al 40% e causerebbe la caduta delle esportazioni. Otterremmo deflazione. Tutti i vantaggi competitivi che abbiamo faticosamente lavorato in questi ultimi anni sarebbero spazzato via in una notte".



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