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MessaggioInviato: 05/04/2014, 03:00 
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Atlanticus81 ha scritto:

bramano la guerra... La desiderano... Non so bene perchè, ma è come se pensassero che sia l'ultima carta da giocare...


Dovresti saperlo. Cosa promise il nostro comune amico YHWH ai suoi "seguaci"? Beh dopo millenni ancora non ci è riuscito, non può mica perdere la faccia così... Che figura farebbe davanti ai suoi capi? La figura del "raccomandato" [;)]



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MessaggioInviato: 05/04/2014, 08:50 
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AleBon ha scritto:

I tanto agoniati S 300 russi,non sono ancora arrivati evidentemente.


può darsi che quelli
se i tengano buoni
per un attacco massiccio in profondità..
non vogliono buttarli via per ogni incursione..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 05/04/2014, 12:58 
(Piccola riflessione "divertente" da parte mia: chissà perché, le bombe le mettono gli israeliani per incolpare gli altri, altrettanto gli americani in altre parti, dite; solo qui, da noi, tipo Piaza Fontana sono stati i fascisti ... A piazza della Loggia, a Brescia, i fascisti ... Alla stazione di Bolgna ... i fascisti! E perché non i comunsisti, se dite così per gl'israeliani e gli americani? Site davvero forti ....) [:o)]



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Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 05/04/2014, 13:39 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

(Piccola riflessione "divertente" da parte mia: chissà perché, le bombe le mettono gli israeliani per incolpare gli altri, altrettanto gli americani in altre parti, dite; solo qui, da noi, tipo Piaza Fontana sono stati i fascisti ... A piazza della Loggia, a Brescia, i fascisti ... Alla stazione di Bolgna ... i fascisti! E perché non i comunsisti, se dite così per gl'israeliani e gli americani? Site davvero forti ....) [:o)]


http://www.affaritaliani.it/cronache/al ... 10613.html


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MessaggioInviato: 05/04/2014, 14:00 
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MessaggioInviato: 09/04/2014, 09:47 
http://www.repubblica.it/esteri/2014/04 ... ef=HREC1-6


Hersh: "Non fu la Siria a usare le armi chimiche"

Su Repubblica in edicola l'inchiesta "Tutti i segreti della guerra chimica". Secondo il premio Pulitzer fu un complotto per provocare l'intervento Usa, con il probabile coinvolgimento della Turchia. Per questo Obama si fermò all'ultimo momento



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


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MessaggioInviato: 25/08/2014, 17:15 
Cita:
Siria, regime di Assad: “Pronti a collaborare con Usa e Regno Unito contro jihadisti”
Lo ha annunciato il ministero degli Esteri Walid al-Moallem: Damasco sarebbe d’accordo con azioni militari sul proprio territorio contro lo Stato Islamico, ma solo con "un pieno coordinamento con il governo siriano". Onu: Isis sta conducendo in Iraq "una pulizia etnica e religiosa". In Iraq, intanto, dove i jihadisti imperversano, si continua a morire: almeno 11 persone sono morte in un attacco kamikaze contro una moschea sciita a Baghdad
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 25 agosto 2014

Nemici fino a ieri, da oggi possibili alleati. La Siria è pronta a cooperare con la comunità internazionale, compresi gli Stati Uniti, nella lotta contro il terrorismo. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri Walid al-Moallem durante una conferenza stampa a Damasco in cui ha precisato di rispettare la risoluzione Onu che prevede sanzioni contro i gruppi jihadisti in Siria. La dichiarazione di al-Moallem segna il primo commento pubblico da parte di un alto funzionario del governo di Bashar al Assad sulla minaccia dello Stato islamico, che ha conquistato vaste aree di territorio iracheno e siriano.

Il capo della diplomazia siriana ha messo in chiaro che Damasco sarebbe d’accordo con azioni militari, “anche della Gran Bretagna e degli Usa” sul proprio territorio contro l’Isis, ma solo con “un pieno coordinamento con il governo siriano”. Attacchi aerei in Siria contro i militanti dello Stato islamico senza il consenso di Damasco “sarebbero considerati come una grave violazione della sovranità siriana e come un’aggressione”, ha dichiarato il ministro. Muallem è tornato poi sul fallito blitz delle forze speciali Usa per liberare il giornalista James Foley, poi ucciso dall’Isis: “Vi assicuro che se ci fosse stato un coordinamento tra gli Usa e il governo siriano, l’operazione non sarebbe fallita”.

E’ passato appena un anno dalla fase più acuta della crisi tra il regime di Bashar Al Assad e gli Stati Uniti. Diffusosi il sospetto che le truppe governative stessero usando armi chimiche contro i ribelli, Barack Obama il 20 agosto 2013 escludeva un intervento militare nel paese mediorientale ma avvertiva: “L’uso di armi chimiche cambierebbe la mia strategia. Se si passerà questa linea rossa le conseguenze saranno enormi”. Soltanto 11 giorno dopo, il 31 agosto, il capo della Casa Bianca si diceva pronto a chiedere al Congresso l’autorizzazione per un attacco perché “migliaia di persone sono state uccise dal gas dal loro governo e questo atto è un assalto alla dignità umana e alla nostra sicurezza nazionale”. Alla decisione di Obama di passare per il Congresso il regime esultava. E provocava: l’atteggiamento dell’amministrazione Usa “è diventato ormai oggetto di sarcasmo da parte di tutti”, ironizzava il 1° settembre il vicepremier siriano Qadri Jamil. La risposta di Assad, corredata di una non troppo velata minaccia, arrivava il giorno dopo, il 2 settembre, in un’intervista a Le ****ro: “Il Medioriente è una polveriera – spiegava Assad -, e il fuoco oggi vi sta avvicinando. Non bisogna parlare soltanto della risposta siriana, ma di quello che potrà succedere dopo il primo sparo. Nessuno può sapere cosa succederà. Tutto il mondo perderà il controllo, quando questa polveriera esploderà. Il caos e l’estremismo si diffonderanno ovunque. Esiste il rischio di una guerra in tutta la regione”.

Anche le Nazioni Unite tornano a far sentire la propria voce. Lo Stato islamico sta conducendo in Iraq “una pulizia etnica e religiosa“. La denuncia è arrivata dall’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Navi Pillay. “Gravi e orribili violazioni dei diritti dell’uomo vengono commesse ogni giorno dallo Stato islamico e dai gruppi armati associati – ha detto in una nota – colpiscono sistematicamente gli uomini, le donne ed i bambini in virtù della loro appartenenza etnica, religiosa o settaria e conducono senza pietà una pulizia etinica e religiosa nelle regioni sotto il loro controllo”.

In Iraq, intanto, dove lo Stato Islamico imperversa, si continua a morire. Almeno 11 persone sono morte in un attacco kamikaze contro una moschea sciita a Baghdad. Lo ha riferito l’emittente al Arabiya. La moschea colpita è quella dell’Imam Ali, situata nell’affollato sobborgo di Nuova Baghdad, nella parte sud-orientale della capitale. Secondo una fonte del ministero dell’Interno iracheno, citata a condizione di anonimato dall’agenzia Xinhua, l’attentatore ha azionato una cintura esplosiva facendosi saltare in area tra i fedeli riuniti per la preghiera di mezzogiorno. Inoltre alcune autobombe esplose in città sciite a sud di Baghdad hanno hanno ucciso almeno 23 persone. Lo fanno sapere fonti ufficiali del governo iracheno.
Fonte:http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/25/siria-pronti-a-collaborare-con-usa-contro-isis-onu-e-pulizia-etnica-e-religiosa/1098531/

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MessaggioInviato: 05/01/2015, 00:07 
L’Incredibile Dichiarazione di Roland Dumas,
ex Ministro degli affari Esteri Francese sulla Siria


[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=cMNdhmnJUuw[/BBvideo]


Amen



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 05/01/2015, 10:10 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


L’Incredibile Dichiarazione di Roland Dumas,
ex Ministro degli affari Esteri Francese sulla Siria


[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=cMNdhmnJUuw[/BBvideo]


Amen






la pura e semplice realtà..

faccio notare la faccia della giornalista
embedded immagino,
che loprende per matto..



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MessaggioInviato: 05/01/2015, 12:43 
Cita:
mik.300 ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:


L’Incredibile Dichiarazione di Roland Dumas,
ex Ministro degli affari Esteri Francese sulla Siria


[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=cMNdhmnJUuw[/BBvideo]


Amen






la pura e semplice realtà..

faccio notare la faccia della giornalista
embedded immagino,
che loprende per matto..


Più che prenderlo per matto... sembra che siano in imbarazzo
per la sequela di stronzate galattiche che la stessa redazione
filo occidentale avrà sfornato sino ad un minuto prima.

Come del resto tutte le altre redazioni allineate.

Che dire?

Avevano ragione, ANCORA UNA VOLTA, i "soliti complottisti".... [:246]



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MessaggioInviato: 05/01/2015, 14:31 
Cita:
mik.300 ha scritto:

http://www.repubblica.it/esteri/2014/04 ... ef=HREC1-6


Hersh: "Non fu la Siria a usare le armi chimiche"

Su Repubblica in edicola l'inchiesta "Tutti i segreti della guerra chimica". Secondo il premio Pulitzer fu un complotto per provocare l'intervento Usa, con il probabile coinvolgimento della Turchia. Per questo Obama si fermò all'ultimo momento



Finalmente qualche vera notizia approda anche su quelle pagine... incredibile. [:D]


Cita:
Siria, regime di Assad: “Pronti a collaborare con Usa e Regno Unito contro jihadisti”


Peccato che declineranno l' offerta.

A loro interessa solo rimuovere Assad, per questo hanno armato e scatenato i jihadisti, figurarsi se vanno a unire le forze per combatterli.

Più che altro è una mossa dovuta da parte di Assad per mettere in evidenza la reale posizione occidentale sulla questione, sarebbe interessante vedere le reazioni.


Ecco perchè di questo NON sentiamo parlare nei tg...



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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 17/06/2015, 10:42 
CIA, 1/15 del bilancio segreto è per rovesciare Assad

Il Washington Post rivela una costosissima 'operazione coperta': quasi un miliardo di dollari l'anno per armare 10mila miliziani in Siria. La stampa italiana tace

Il programma segreto della CIA in Siria per rovesciare il governo del presidente Bashar al-Assad costa miliardi di dollari ogni anno agli Stati Uniti. Lo ha riferito il Washington Post.

In un rapporto pubblicato sabato scorso, sulla base di documenti rilasciati dall'ex analista dell'Agenzia per la Sicurezza Nazionale (NSA) Edward Snowden, il giornale statunitense ha sottolineato che questa spesa rappresenta un quindicesimo del bilancio totale della CIA.

Il giornale aggiunge che la CIA ha addestrato ed equipaggiato circa 10.000 uomini in Siria negli ultimi anni, il che significa che l'Agenzia sta spendendo circa 100.000 dollari l'anno per ciascuno dei terroristi coinvolti nel programma.

Secondo il documento, una gran parte dei fondi che sono stati stanziati dalla CIA riguardano: i campi segreti di addestramento per i terroristi organizzati in Giordania, la raccolta di informazioni, l'assistenza e la guida delle operazioni dell'opposizione armata siriana e la gestione di una rete per l'invio di terroristi, munizioni e armi in Siria.

D'altra parte, si afferma che, poiché la CIA non è riuscita a rovesciare il governo di Damasco, il Congresso degli Stati Uniti ha deciso di ridurre fino al 20% il finanziamento di questo programma costoso.

I tagli al programma della CIA sono parte di un disegno di legge di spesa preliminare per l'intelligence che dovrà essere sottoposta a votazione la prossima settimana alla Camera dei Rappresentanti.

Tratto da: http://albainformazione.com/2015/06/14/cia-assad/.

Traduzione dal castigliano per ALBAinformazione a cura di Francesco Guadagni.

Fonte: http://hispantv.com/newsdetail/EE-UU/35 ... -a-Al-Asad



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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 17/06/2015, 14:58 
Stanno facendo lo stesso che hanno fatto in Afghanistan per cacciare Russi, le cifre sembrano essere le stesse... A sto giro spero gli si ritorca contro.

p.s.: avete mai visto il film "la guerra di charlie wilson"?



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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 20/08/2015, 00:29 
SBRICIOLARE LA SIRIA, CON MISSILI USA E MERCENARI JIHADISTI

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«Quand’è che un cambio di regime non è un cambio di regime? Quando il regime di turno resta al potere ma perde la sua capacità di governare effettivamente. Ed è questo l’obiettivo della politica estera Usa in Siria, impedire al presidente Bashar Al Assad di governare il paese senza necessità di rimuoverlo fisicamente dall’ incarico». Lo afferma un osservatore internazione come Mike Whitney. «L’idea è semplice: scatenare “jihadisti” appoggiati dietro le quinte per catturare e tenere in scacco vasti territori del paese, in modo che il governo centrale non sia in effettivo controllo del suo paese. E’così che l’amministrazione Obama vorrebbe chiudere l’affare Assad, rendendolo irrilevante». La strategia è spiegata nel dettaglio in uno scritto del Brookings Institute a firma Michael O’Hanlon intitolato: “Decostruire la Siria: una nuova strategia per la più complessa tra le guerre americane”. «L’unico modo realistico di procedere da qui in avanti – afferma O’Hanlon – sarebbe in effetti un piano per decostruire efficacemente la Siria».

La comunità internazionale, scrive l’analista Usa, dovrebbe «lavorare a creare sacche» fuori dal controllo di Damasco, per poi «espanderle nel tempo». Letteralmente: «Forze americane, saudite, turche, britanniche, giordane e di altri Stati arabi agirebbero da costante supporto, non soltanto via aria, ma anche mediante l’uso di forze speciali di terra quando necessario», al fianco degli “elementi moderati” sul terreno (“moderati” come quelli che fecero uso di armi chimiche per poi incolpare della strage il regime). «Questo approccio – continua O’Hanlon – consentirebbe di trarre vantaggio dagli ampi spazi aperti desertici siriani che consentirebbero la creazione di zone cuscinetto che si potrebbero tenere sotto costante controllo per riconoscere in tempo ogni possibile segno di attacco nemico». L’obiettivo intermedio, aggiunge lo stratega del Brookings Insitute, sarebbe «una Siria confederale, costituita da varie zone largamente autonome», cioè sottoposte a una forza occidentale «che addestri e equipaggi ulteriori reclute, in modo che le zone possano essere stabilizzate ed eventualmente espanse».

«Non è questa la strategia di fondo che vediamo in gioco in Siria già adesso?», si domanda Whitney in un post su “Counterpunch” tradotto da “Come Don Chisciotte”. «E’il caso di notare come O’Hanlon non considera mai neanche un attimo le implicazioni morali di cancellare una nazione sovrana, di uccidere decine di migliaia di civili e di sradicarne altrettanti dalle loro dimore.

Questo genere di cose sono semplicemente indifferenti per gli esperti che concepiscono queste strategie imperiali. E’ solo altra farina da macinare». Whitney fa notare inoltre che l’autore dello studio si riferisce a “zone cuscinetto” e “zone sicure”, ovvero «i medesimi termini che sono stati usati ripetutamente nell’ambito dell’accordo Usa-Turchia sull’uso da parte degli americani della base aerea di Incirlik». La Turchia ha chiesto agli Usa di assistere nella creazione di queste “zone sicure” lungo il confine Nord della Siria, in modo che fungano da “santuari” per l’addestramento delle cosiddette forze moderate da impiegare nella “guerra contro l’Isis”.

Questo è il piano di O’Hanlon per frammentare lo Stato in milioni di enclaves disconnesse tra loro, «ognuna retta da un manipolo di mercenari armati, affiliati ad Al Qaeda o signori della guerra locali».

Immagine

«Ecco il sogno di Obama di una “Siria liberata”, uno Stato fallito precipatato nell’anarchia con una bella spruzzata di basi americane sopra, così che si potranno arraffare ed estrarne tutte le risorse senza impedimenti», aggiunge Whitney. «Quello che Obama vuole evitare a tutti i costi è un altro imbarazzante flop come l’Iraq, dove la rimozione di Saddam ha lasciato un vuoto di poteree una sensazione di insicurezza che ha portato a violenta e protratta rivolta che è costata cara agli Usa in termini di sangue, finanze e credibilità internazionale».

Ecco la strategia oggi è diversa: «Gli obiettivi non sono mai cambiati, cambiano solo i metodi». Il piano, ammete lo stesso O’Hanlon, «non sarebbe diretto soltanto contro l’Isil, ma in parte anche contro Assad, senza mirare a rovesciarlo direttamente, ma piuttosto a negargli ogni possibilità di tornare a governare i territori su cui potrebbe aspirare a riottenere il controllo». Le “zone autonome” sarebbero “liberate” «con l’esplicito intendere che non torneranno mai sotto controllo di Assad o eventuale successore». E attenzione: «Se Assad continuasse a rifiutare di accordarsi per l’esilio, prima o poi si ritroverebbe vicino a costanti minacce al suo potere, se non alla sua persona».

Tutto questo, conclude Whitney, significa che «la Siria è designata come laboratorio per la gran strategia per i cambi di regime di O’Hanlon, una strategia nella quale Assad figura come porcellino d’India da esperimenti numero uno». E’ lo stesso O’Hanlon a spiegare che questo piano «scoraggerebbe chi possa pensare che Washington si accontenti di tollerare il governo Assad in quanto male minore».

In pratica, per come la vede O’Hanlon, la Casa Bianca dovrebbe «abbandonare la pretesa di stare combattendo l’Isis e ammettere esplicitamente che l’imperativo è “Assad deve sparire”», chiarisce Whitney. Secondo O’Hanlon, «questo aiuterebbe a sistemare le cose con altri membri della coalizione che hanno dubbi rispetto alle reali intenzioni di Washington».

L’uomo del Brookings Institute parla chiaro: «Squadre di supporto multilaterali, divise in forze speciali di terra e unità di difesa aerea devono essere sempre pronte al dispiegamento nelle diverse parti della Siria ogni volta che le forze di opposizione riescano a conquistare e mantenere nuove postazioni sicure. Questa chiaramente sarebbe la parte più delicata, e il dispiegare squadroni sarebbe sempre pericoloso. Non bisognerebbe mai ordinare missioni in fretta e furia, ma farlo in maniera ponderata, tuttavia è parte indispensabile dello sforzo».

Immagine

Traduzione di Whitney: «Stivali americani marceranno sul suolo della Siria, possiamo scommetterci. Va benissimo fare il miglior uso della carne da cannone jihadista per condurre la carica e indebolire il nemico, poi al momento giusto basta mandare la prima squadra e si è chiuso l’affare. Questo vuol dire invio di forze speciali, “no fly zone” su tutta la Siria, basi militari sul campo e una bella campagna di propaganda per continuare a convincere la “sheeple” (sheep+people, popolazione gregge) che per difendere la sicurezza nazionale Usa occorre necessariamente distruggere la Siria». Tutto questo, aggiunge Whitney, diventerà chiaro nella “fase due” della guerra, che è sul punto di intensificarsi. Per O’Hanlon, nonostante i rischi, il livello di coinvolgimento militare diretto degli Usa «non sarebbe particolarmente più sostanziale di quello che è stato necessario in Afghanistan durante l’ultimo anno».

Per cui, «sarebbe auspicabile che il presidente Obama non guardasse alla questione come un problema da lasciare in eredità al successore, ma piuttosto come una crisi urgente che richiede tutta la sua attenzione e la definizione di una nuova strategia al più presto». Ed ecco dunque il piano per «fare a pezzi la Siria, precipitarla in una crisi umanitaria anche peggiore di quella in cui già si trova e fare crollare Assad senza dover andare in prima persona a rimuoverlo dall’ufficio», scrive Whitney.

«Un bel po’ di massacro e distruzione», in un mini-saggio di appena 1.100 parole. «Complimenti all’autore per le doti di sintesi. A noi non resta che domandarci se questi cervelloni stretegici pensano mai a quanto dolore comportano le loro grandi strategie, se gliene freghi almeno qualcosa delle conseguenze». Il piano, peraltro, sembra già in marcia. Subito dopo l’accordo con l’Iran, Obama ha promosso la “no fly zone” sul Kurdistan siriano: prima mossa dell’atroce risiko di cui parla O’Hanlon.

http://www.sapereeundovere.it/sbriciola ... jihadisti/


Non per vantarci.. ma da quanto tempo lo diciamo?!

[:305]



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