http://www.rischiocalcolato.it/2013/10/ ... lding.htmlECHELON, IL CROLLO DELLE TORRI GEMELLE, e la scoperta DELL’ACQUA CALDA (12 ANNI DOPO) Mica tireranno giù adesso l’Empire State Building?
25 ottobre 2013
Mentre si è acceso un fuoco di paglia con indignazione suprema di trentacinque stati “sovrani” a beneficio delle rispettive “opinioni pubbliche”, con grande clamore si scopre l’acqua calda Se già Echelon faceva cosi tanto nel 2000, chissà che ponzialità avrà il nuovo Echelon 2.0 attuale nell’era di FAcebook, degli smartphone, della connettività attuale. (un caro saluto a chi ci ascolta in questo momento)
Già nel 1997 si cominciò a parlare di Echelon
Raoul Chiesa – ed Apogeo scrisse addirittura un libro dal titolo “Le reti di controllo globale”
Intercettazioni telefoniche, microspie, telecamere, sniffing, hacking, per arrivare sino ad agenti segreti e controspionaggio, sono termini ai quali siamo ormai abituati o ci stiamo abituando.
Esiste però un altro termine, un po’ inquietante, del quale talune persone sono a conoscenza, altre hanno sentito parlare capendone poco, e altre ancora – la maggior parte – non sanno assolutamente nulla.
La stampa cartacea, quella “ufficiale”, ha iniziato a parlarne in Italia il 20 marzo 1998 quando il settimanale il Mondo dedicò un primo “speciale” dal titolo eclatante: “Licenza di spiare, i segreti di Echelon: così USA e Gran Bretagna ci spiano”.
Si riferiva al caso Echelon, alla scoperta ufficiale della sua esistenza.
Questo libro è un’analisi approfondita dei casi Echelon ed Enfopol.
Nel 1997, prima del rapporto STOA, una ricerca del termine Echelon su Internet riportava meno di una decina di risultati.
Oggi quella stessa ricerca riporta 60740 pagine Web.
La stessa Wikipedia rivela il segreto di pulcinella
ECHELON Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
ECHELON (parola di origine francese, in italiano scaglione) è una denominazione utilizzata dai media e nella cultura popolare per descrivere la raccolta di signal intelligence (SIGINT) e analisi dei segnali gestita per conto dei cinque stati firmatari dell’accordo UKUSA di sicurezza (Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e gli Stati Uniti, noto come AUSCANNZUKUS o cinque occhi).[1][2] È stato anche descritto come l’unico sistema software che controlla il download e la diffusione della intercettazione di comunicazioni via satellite.[3]
Per estensione, la Rete Echelon indica il sistema mondiale d’intercettazione delle comunicazioni private e pubbliche.
Il sistema venne per la prima volta portato all’attenzione pubblica dal direttore dell’Omega Foundation, Steve Wright, quando firmò il rapporto della STOA (Scientific and Technologies Options Panel of the European Parliament) sull’argomento, dal titolo PRISON TECHNOLOGIES: An Appraisal of the Technologies of Political Control:[4] da quel momento indagini del Parlamento europeo, e non solo, approfondiranno ed estenderanno la ricerca sull’argomento.
Origine del nome
La commissione temporanea del Parlamento europeo descrive il sistema Echelon con queste parole:[5] (EN) « It seems likely, in view of the evidence and the consistent pattern of statements from a very wide range of individuals and organisations, including American sources, that its name is in fact ECHELON, although this is a relatively minor detail. » (IT) « Sembra probabile, viste le prove e le numerose dichiarazioni di molte persone e organizzazioni, tra cui anche le fonti degli Stati Uniti, che il suo nome sia, effettivamente, ECHELON, anche se questo è un dettaglio relativamente meno importante. » (On the existence of a global system for the interception of private and commercial communications)
Margaret Newsham sostiene di aver lavorato alla configurazione e all’installazione di alcuni software che rendono ECHELON impiegato alla Lockheed Martin, dove lei ha lavorato tra il 1974 e il 1984, precisamente a Sunnyvale in California e a Menwith Hill in Inghilterra.[6] In quel periodo, in accordo con Newsham, il nome in codice ECHELON era anche il nome della rete dei computer della NSA. Lockheed lo chiamò P415. I software del programma erano chiamati SILKWORTH e SIRE. Un satellite chiamato VORTEX serviva per intercettare le informazioni. Un’immagine, disponibile su internet, estrapolata da un lavoro di descrizione, mostra “Echelon” elencato insieme a molti altri nomi in codice.[7] Creazione della struttura Misawa Air Base (MSOC)
L’infrastruttura satellitare è stata insediata all’inizio degli anni sessanta (nel periodo della guerra fredda) con la messa in orbita di un gran numero di satelliti spia, ognuno dei quali prese il nome di una differente generazione tecnologica corrispondente a una cosiddetta costellazione: ne sono alcuni esempi Ferret, Canyon, Rhyolite e Aquacade Ocelot.
Responsabile di questi progetti è stata la National Security Agency (NSA), la principale agenzia di spionaggio americana che agiva in collaborazione con la CIA e il supersegreto National Reconnaissance Office (NRO).
Dopo il tramonto della guerra fredda, negli anni novanta sono stati approntati dei sistemi tecnologicamente più evoluti, ovvero i satelliti spia di classe Trumpet, Lacrosse, KH11, Mercury e Mentor.
I centri elaborazione dati terrestri si trovano a Menwith Hill (Gran Bretagna), a Pine Gap (Australia) e a Misawa Air Base (Honshu-, Giappone). Il controllo esecutivo degli insediamenti è gestito dagli Stati Uniti. A questi siti va aggiunta l’Isola di Ascensione (isola situata nell’Oceano Atlantico), che rappresenta (o rappresentava) una base strategica non citata tra i siti ufficiali del progetto ECHELON.![Palla Otto [8]](./images/smilies/UF/icon_smile_8ball.gif) Funzionamento
ECHELON utilizza le intercettazioni dei cavi sottomarini del genere Aquacade e Magnum per controllare tramite i suoi più importanti centri di invio le trasmissioni di Internet, in particolare lo smistamento di messaggi e-mail.
Data l’enorme mole di dati sorvegliata, impossibile da analizzare da parte di esseri umani, per intercettare i messaggi “sospetti” (inviati via e-mail, telefono, fax ecc.) viene utilizzato un sistema basato sull’identificazione di parole chiave e loro varianti, in grado anche di rintracciare l’impronta vocale di un individuo.
Non si sa molto su come funzioni il meccanismo e di quali coperture goda: quello che è certo è che nel 1997, in seguito al processo di due ragazze pacifiste, in alcuni documenti e testimonianze, la British Telecom ha fatto sapere che tre linee a fibre ottiche (con la capacità di centomila chiamate simultanee ciascuna), passavano per il nodo di Menwith Hill. La vicenda ha fatto capire che non si può amministrare una società di telecomunicazioni senza far parte del tavolo di ECHELON. Gli accordi telefonici ECHELON sono blindati, obbligano le compagnie telefoniche occidentali ad assegnare la sicurezza delle aziende a uomini del controspionaggio. In Italia, per esempio, Marco Bernardini, testimone chiave dell’inchiesta sui dossier illegali raccolti dalla Security Pirelli-Telecom, effettuò intercettazioni per conto di ECHELON sull’Autorità Antitrust ed ebbe accesso ai dati di Vodafone e Wind.[9]
Su ECHELON sono state sollevate, negli anni, numerose interpellanze al Parlamento europeo, il quale ha aperto una commissione temporanea sul caso.[10] Sempre il Parlamento europeo, alla vigilia degli attentati alle torri gemelle, deliberò una serie di contromisure per contrastare ECHELON.[11]
In passato si è sospettato che il sistema possa essere stato utilizzato anche per scopi illeciti, come lo spionaggio industriale, a favore delle nazioni che lo controllano, a discapito delle aziende di altri Paesi, anche se a loro volta aderenti alla NATO.
Capacità operative
Il sistema era in grado di intercettare diversi tipi di comunicazioni, a seconda del mezzo utilizzato (ad esempio via radio, via satellite, via microonde, via onde radio o fibra ottica).[12] Durante la seconda guerra mondiale e fino agli anni 50 le onde radio ad alta frequenza (HF) venivano spesso utilizzate per comunicazioni militari e diplomatiche,[13] e potevano essere intercettate a grandi distanze.[12] La crescita di comunicazioni satellitari attraverso l’utilizzo di satelliti geostazionari degli anni 60 diede un’ulteriore possibilità di intercettare le comunicazioni. Sempre il Parlamento europeo nel 2001 dichiaro’: « Se gli stati aderenti all’UKUSA operano stazioni di ascolto in regioni di rilievo della terra, in via di principio possono intercettare tutte le telefonate, i fax e il traffico dati trasmessi attraverso questi satelliti » ([12]) ECHELON in Italia
Non è stato mai confermato un coinvolgimento in ECHELON della base USA di Gioia del Colle, nota per le vicende legate alla cosiddetta strage di Ustica. Panorama dell’impianto di ECHELON a Menwith Hill nel 2005.
Recentemente si è accertato il coinvolgimento della base USAF, in collaborazione con la CIA, a San Vito dei Normanni presso Brindisi, non più operativa dal 1994.[14][15] Nella zona era visibile fino alla fine degli anni novanta la struttura dell’antenna Wullenweber installata, un’antenna di tipo AN/FLR-9, in gergo “gabbia degli elefanti”, del tutto simile a quella presente presso la base navale di Rota, in Spagna[16]. La base di San Vito era diventata operativa durante la prima metà degli anni sessanta, con un raggio utile di intercettazione delle comunicazioni radio di 2.400 km. Dieci anni dopo la chiusura della base brindisina, nel 2004, è stata chiusa la base tedesca di Bad Aibling.[17]
Apparizioni di ECHELON Nei media
Sulle vicende riguardanti ECHELON nel 2006 è stato realizzato il film The Listening – In ascolto. ECHELON è anche citato nei film Echelon Conspiracy – Il Dono (2010), Nemico pubblico (Enemy of the State, del 1998),[18] e The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo (The Bourne Ultimatum, del 2007). Il sistema viene citato diffusamente anche nelle serie televisive di spionaggio Alias, Codice Matrix e Chuck, nonché nell’undicesimo episodio della seconda stagione di Prison Break, nel ventunesimo episodio dell’ottava stagione di 24, nel settimo episodio dell’ottava stagione di NCIS e infine nel diciottesimo episodio della terza stagione di Fringe. Il sistema è inoltre citato, e diviene parte della trama, nel videogioco Deus Ex (2000) e nei diversi episodi della saga Splinter Cell. Il sistema viene citato anche nel manga Bloody Monday nel capitolo 83.
Bibliografia
Duncan Campbell. Il mondo sotto sorveglianza. Echelon e lo spionaggio elettronico globale, Eleuthera, 2003 (traduzione di Guido Lagomarsino), ISBN 88-85060-72-2 Patrick Radden Keefe. Intercettare il mondo: Echelon e il controllo globale, Einaudi, 2006 (traduzione di Piero Arlorio), ISBN 88-06-18179-3
Voci correlate
ECHELON: il Governo faccia chiarezza sulla attività della base usa di San Vito dei Normanni. 26 febbraio 2000 – Sen. Stefano Semenzato SEMENZATO/ECHELON: il Governo faccia chiarezza sulla attività della base usa di San Vito dei Normanni.
E’ il 2000 l’anno in cui comincia tuttavia a sollevarsi più di un sopracciglio (e l’Euro e quindi l’unità economica del mercato europeo non c’era ancora e le torri gemelle svettavano snelle forse su un mondo più sicuro di oggi)
Le grandi Basi continentali di Echelon
Basi Echelon nel mondo (da Wikipedia – e chissà quante altre):
Bad Aibling (Germania)
Misawa Air Base (Giappone)
Pine Gap (Australia)
RAF Menwith Hill (Inghilterra)
Rota (Spagna)
San Vito (Italia – Brindisi) *
*Sulla base in Italia già nel 2000 (Letta, si informi!) si scatena una tempesta (in un bicchier d’acqua…)
Interrogazione del Senatore Stefano Semenzato,
Vicepresidente del gruppo parlamentare dei Verdi
al Presidente del Consiglio dei Ministri
Premesso che:
uno studio preparato per il Parlamento Europeo da Duncan Campbell e reso pubblico in questi giorni fornisce nuove prove dell’esistenza e delle modalità di funzionamento del sistema “ECHELON” destinato alle intercettazioni delle comunicazioni internazionali; all’interno di tale rapporto viene citata la base di San Vito dei Normanni in Puglia come uno dei centri di spionaggio; si sostiene inoltre che da parte degli Stati Uniti i dati raccolti vengono usati anche per scopi di guerra commerciale a favore di industrie statunitensi;
in tale studio, dal titolo “The state of the art in Communications Intelligence (COMINT) of automated processing for intelligence purposes of intercepted broadband multi-language leased or common carrier systems and its applicability to COMINT targetting and selection, including speech recognition ? Interception Capabilities 2000#8243; si mette in evidenza che questo sistema altamente automatizzato, gestito principalemente dalla NSA (National Security Agency) americana e messo in piedi in seguito all’accordo UKUSA sottoscritto nel secondo dopoguerra da Stati Uniti e Gran Bretagna e firmato poi anche da Australia, Canada e Nuova Zelanda – accordo la cui esistenza è stata resa nota solo nel marzo del 1999, ha tenuto sotto controllo le comunicazioni internazionali a partire anche da una serie di installazioni all’interno di basi militari in diversi paesi;
È noto che un imponente sistema di intercettazione era stato disposto durante la guerra fredda nel Mediterraneo con il fine di controllare e monitorare le comunicazioni militari sovietiche da e per il bacino del Mediterraneo e che tale sistema aveva il suo punto centrale nella base militare americana di S. Vito dei Normanni, in Puglia. Tra le tante attrezzature spionistiche presenti nella base venne installata nel 1964 un’antenna radiogonometrica del tipo AN/FLR-9 “Elephant cage” capace di registrare milioni di comunicazioni radio e telefoniche, comprese ovviamente quelle che si svolgono in Italia. Tutti i dati raccolti nell’area del Mediterraneo dai vari sistemi di spionaggio terrestre ed aereo venivano inviati alla base di San Vito dei Normanni che li elaborava e poi trasferiva a Napoli, al comando delle forze navali statunitensi e dai qui negli Stati Uniti.
l’attività di ECHELON, lungi dall’essersi arrestata dopo la fine della guerra fredda, è anzi stata potenziata e ampliata: il sistema è oggi in grado di captare e analizzare due miliardi di comunicazioni private al giorno, comunicazioni che passano attraverso il telefono, il fax, internet, anche a scopi di spionaggio industriale e commerciale;
considerato che:
la fine della guerra fredda e la crescente integrazione degli ex nemici nel sistema di sicurezza transatlantico fa venire meno quelle esigenze di difesa nazionale che avrebbero giustificato il ricorso ad un tale sistema di spionaggio durante la guerra fredda;
l’utilizzazione di questo o altri sistemi suscettibili di controllare enormi flussi di informazione su scala globale può costituire, oltre che una grave violazione della libertà dei cittadini, un serio rischio per la democrazia;
esistono fondati sospetti che tale sistema di spionaggio possa venire utilizzato per fini difformi da quelli della sicurezza e della pace, ma invece per scopi industriali o di controllo delle vita interna dei singoli stati;
per sapere:
quale sia attualmente l’attività e la dotazione tecnologica della base di San Vito dei Normanni; se il Governo italiano abbia una qualche forma di controllo sull’attività di questa base se non intenda porre all’ alleato Usa la richiesta di un controllo italiano sull’attività della base se non intenda comunicare al Comitato parlamentare per i servizi di informazione e di sicurezza e per il segreto di Stato tutti i dati riservati relativi alla attività della base in questione
Sen. Stefano Semenzato
* Interpellanza nel 2000
Mentre scrivo invito i 35 grandi a farsi tradurre il presente umilissimo post … e leggerlo (a parte che i servizi segreti (al servizio di chi e di che?) NON POTEVANO NON SAPERE Nè AGIRE SENZA CHE IL GOVERNO NON SAPESSE (OGGI PRODI NELL’INTERVISTA RILASCIATA AL MESSAGGERO FA L’ANIMA BELLA)
Indignazione, Bolla di sapone.
E alla fine siccome la Nato ci tiene per i Cappasisi (tutti e 35 compreso quelli della Merkel) non succederà niente a parte un tremorimo sull’accordo del mercato unico libero (con grande ingfresso in europa dalla portta principale degli OGM magari) anche questa volta il ruggito del coniglio si spegnerà come nel 2001 (quando il suo volume si era fatto pericolosamente alto.
Speriamo che anche questa volta il silenziatore non venga messo per “distrazione “
Di qui in avanti Occhio alle date !
venerdì 7 settembre 2001
La UE vota: Echelon esiste, va bloccato
La decisione presa a Strasburgo mette la parola fine alle indecisioni: il sistema di intercettazione esiste ed è preoccupante. Devono partire una serie di contromisure, una task force ad hoc e nuove regole USA-UE. Ecco i dettagli
La UE vota: Echelon esiste, va bloccatoBruxelles – Per mesi hanno dovuto barcamenarsi tra lo scetticismo di molti e le bugie degli americani, che hanno sempre sostenuto che Echelon non esiste. Ora finalmente i parlamentari dell’Unione Europea sentono di essere arrivati ad un punto fermo:
Echelon in effetti esiste, la sua attività è preoccupante, in parte ancora ignota, e bisogna prendere le opportune contromisure.
Il punto fermo è costituito dall’approvazione, mercoledì scorso, di un progetto in 44 punti per contrastare le attività Echelon. E che ci siano pochi dubbi sulle attività del sistema globale di intercettazione gestito dagli Stati Uniti in collaborazione con Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Australia e Canada lo dimostra il voto stesso: 367 a favore, 159 contro e “solo” 34 astenuti.
“Ora possiamo dire con chiarezza – ha dichiarato il deputato Carlos Coelho, presidente della Commissione di inchiesta su Echelon messa in piedi dall’Unione europea nei mesi scorsi – che Echelon esiste“.
Sono stati mesi in cui si è proceduto alla raccolta informazioni, all’audizione di esperti, ufficiali e funzionari principalmente europei. Mesi in cui sono state raccolti dati di ogni genere, un dossier di 140 pagine accettato dal Parlamento europeo come prova inconfutabile dell’esistenza del network “segreto” di spionaggio. “Molti – ha dichiarato Coelho – credevano che non saremmo mai riusciti a trovare prove a sufficienza”.
Uno dei momenti chiave per comprendere l’atteggiamento ambiguo degli Stati Uniti rispetto all’inchiesta condotta in Europa si è avuto lo scorso maggio, quando una delegazione europea giunta negli USA non ha potuto incontrare né la CIA né la NSA, i due bracci dei servizi segreti americani ai quali si attribuisce, specialmente alla seconda, la gestione di Echelon. Una ambiguità che con il rapporto viene alla luce, in quanto gli Stati Uniti ancora oggi negano ufficialmente l’esistenza di un sistema del genere o che un apparato di spionaggio interferisca con le attività industriali europee.
Stando a quanto contenuto nel rapporto approvato dall’Unione europea, Echelon è nato all’inizio della Guerra Fredda, allo scopo di intercettare comunicazioni private e commerciali, e non militari come pure si potrebbe pensare. Negli anni, la sua rete di intercettazione si è estesa, coinvolgendo basi e stazioni che si trovano in molti paesi nel mondo.
Le 44 contromisure previste dalla UE sono tutte all’insegna della cooperazione tra i paesi membri per mettere in piedi al più presto un sistema di intercettazione e cifratura capace di contrastare le attività di Echelon. Una raccomandazione specifica, già formulata nei mesi scorsi, invita gli europei che trasmettano informazioni “sensibili” di ricorrere a potenti mezzi di cifratura.
Il passo successivo sarà un trattato interno alla UE che metterà al bando qualsiasi attività di spionaggio industriale all’interno del territorio comunitario e darà vita ad un approfondito esame delle attuali attività condotte dalle strutture di intelligence dei diversi paesi.
Uno degli elementi chiave del rapporto sottolinea che la quantità di comunicazioni private tra i cittadini europei raccolta da Echelon sarebbe “una porzione molto ridotta” del totale delle comunicazioni email, telefoniche o fax che verrebbero intercettate soprattutto con strumenti satellitari.
Un “buffetto” agli alleati americani arriva con la richiesta a Washington di partecipare a nuovi negoziati per rafforzare la legislazione internazionale sulla protezione dei dati e della privacy, un argomento che da sempre l’amministrazione USA, contraria a regolamentazioni in materia, non sembra digerire facilmente. D’altra parte gli estensori del rapporto non sono riusciti a trovare prove inconfutabili del fatto che Echelon venga utilizzata a scopo di spionaggio industriale dalle imprese statunitense in accordo con i servizi segreti. Il vicepresidente del Parlamento europeo, il tedesco Gerhard Schmid, ha spiegato che “quando si parla di importanti contratti internazionali, sappiamo che gli Stati Uniti ascoltano le relative comunicazioni fino nei dettagli”. Ma da qui ad affermare che le informazioni raccolte vengano utilizzate a nocumento delle imprese europee la strada è lunga, talmente lunga da aver consigliato estrema prudenza all’Europarlamento. (Da Puntoinformatico)
Naturalmente la nuova TEMPESTA IN UN BICCHIER D’ACQUA sarà utilissima per aumentare il potere contrattuale dell’Europa nell’ accordo di libero scambio che comunque si farà. E i soldi son soldi … azz!
(avete mai visto 35 pulcini far DAVVERO paura a un lupo?)
…Economicamente potrebbero…
ma l’ombra di una portaerei rimane sempre molto minacciosa.
Con la scusa delle leggi antiterrorismo (i terroristi naturalmente usano i pizzini ) Echelon ha moltiplicato per milioni di volte la sua invasività. Ma anche qui c’est l’Argent qui fait l’ecoute
Tuttavia , quattro giorni dopo, qualcosa distrarrà un pochino, per mesi, per anni l’attenzione da Echelon… (e su Enron…e sulla crisi imminente che sarà solo rimandata al 2008…)
Secondo alcune teorie del complotto fu una … “concausa” o comunque un’accellerazione…
In quegli stessi giorni….
Veniva ucciso Ahmad Sh#257;h Masso#363;d, il leone del Panjshir il capo delle tribu del nord che tenevano in scacco l’Afganistan (e le grandi imprese petrolifere e del gas americane (non volevano tuboni )
Agosto-settembre 2001: Il Dow Jones Industrial Average, l’indice della borsa newyorkese, cade di 900 punti nelle tre settimane precedenti l’attacco. Un crash dello stock market è imminente
6-7 settembre 2001: 4744 opzioni “put” (speculazioni in attesa del calo dello stock market) sono acquistate sullo stock della United Airlines. (…) Molte delle United Airlines “puts” sono acquistate attraverso la Deutschebank/AB Brown, una compagnia gestita fino al 1998 dall’attuale direttore esecutivo della CIA A.B. “Buzzy” Krongard (11)
10 settembre 2001: acquistate 4516 opzione “put” dell’American Airlines.
6-10 settembre 2001: anormali livelli di opzioni “put” vengono acquistate da Merrill Lynch, Morgan Stanley, AXA Re e Munich Re. Tutte queste compagnie sono direttamente colpite dagli attacchi dell’11 settembre. (12) (…) I titoli su cui indagano le autorità sono in realtà 28. Tra questi ci sono anche General Motors e Boeing. (…) 11 settembre 2001: il generale Mahmud dell’ISI, amico di Mohammed Atta, è a Washington per conto dei talebani (13)
Si attaccò Saddam (che nulla c’entrava)
Si attaccò l’Afganistan (e intanto Bin Laden guardava la televisione in Pakistan) ma questa è un’altra storia
E il fuoco di spaglia si spegnerà nuovamente.
Se no chi ce la porta più la cioccolata? (foto della nave da trasporto)
Speriamo che quacuno, per far prima non tiri giu’ l’EMPIRE State Building…..
Interessante la lettura completa di:
http://www.disinformazione.it/cronologia11settembre.htm
Tuttavia qualcosa sta succedendo. Via i compurter, si torna alle macchine da scrivere. E Putin, anche in questo caso, insegna
Esteri 12/07/2013 – Carte «top-secret» Effetto Datagate al Cremlino Putin ordina di tornare alle macchine per scrivere
Un modello di Triumph Adler simile a quelli acquistati dal servizio segreto del presidente Putin + Datagate, nuove accuse a Microsoft
La soluzione ritenuta più sicura per le carte “top secret” anna zafesova
Lo scrittore dissidente Vladimir Voinovich definisce Putin obsoleto «come una macchina da scrivere nell’epoca dei computer». Ma per il Cremlino le macchine da scrivere non sono affatto obsolete, come dimostra l’ordine di 20 pezzi per circa 11 mila euro. L’acquirente è il Servizio federale di protezione (Fso), la security personale agli ordini del presidente, il servizio segreto più impenetrabile. Nessun commento ufficiale, ma una fonte interna all’Fso ha riferito alle «Izvestia» che la decisione è determinata dal caso di Edward Snowden, l’ex agente americano che ha rivelato le intercettazioni degli Usa contro gli alleati europei, e che abita tuttora nella zona di transito dell’aeroporto di Mosca in attesa di un Paese che gli dia asilo: «È stato deciso di estendere il ricorso ai documenti di carta», ha detto l’anonimo ufficiale.
Nell’epoca del cyberspionaggio e di Wikileaks si torna alla vecchia affidabile carta. Che peraltro non è mai stata cestinata dal ministero della Difesa russo, dove i rapporti segreti al presidente e al ministro vengono battuti a macchina, e consegnati da impeccabili corrieri. Un modo anche per combattere la disoccupazione. Del resto, Putin da ex agente del Kgb si ricorderà che la macchina da scrivere era considerata strategica già ai tempi sovietici: i locali delle dattilografe venivano sigillati fuori dagli orari di lavoro, per impedire che qualcuno ne approfittasse per battere qualche copia clandestina dell’«Arcipelago Gulag», unico modo di diffondere la letteratura proibita del «samizdat». Ora un oggetto che sembrava ormai destinato ai musei torna di attualità, anche se nelle stanze del Cremlino non si verrà assordati dal frastuono dei tasti: i bodyguard del presidente hanno ordinato le tedesche Triumph Adler e Olympia, aggeggi elettronici sottili e silenziosi con memoria e display, praticamente un incrocio tra macchina da scrivere e stampante, «particolarmente raccomandate per produrre documenti segreti», sottolinea l’azienda importatrice.
P.s. E in Italia decine di migliaia di aziende e professionisti sono terrorizzate dalla legge della privacy e devono chiudera a chiave le spese mediche del 730 e la scelta dell’8 x 1000 mentre in un solo mese vengono intercettate 80.000.000 di comunicazioni solo nella Francia. Ma mi faccia il piacere!
Disclaimer. Non trattasi di articolo giornalistico nè necessariamente di opinione di redazione di Rc, ma semplice casuale accostamento di fatti forse semplicemente casuali… fotogrammi della nostra attualissima storia recente. Un saluto a tutti quelli che ci ascoltano durettamente e… indirettamente… E gli americani non sono tutti cattivi, solo un po’ paranoici e un po’ commercialmente furbetti con i competitors. Se no vendono solo BMW…
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