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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 15:30 
sottovento ha scritto:
Cita:
La Cina penetra nel Mediterraneo
Ma i rischi non sono da sottovalutare


http://www.occhidellaguerra.it/cina-med ... eo-rischi/

E questi, le loro "eccedenze" umane, mica le porteranno alle nostre coste con i barconi......



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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 16:26 
ma caro ORSOGRIGIO,
se siamo già "invasi" dai cinesi(negozi, ristoranti, bar...)e sembra siano sovvenzionati dallo stato [:291]

ciao
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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 16:47 
La Cina un gigante mansueto, non fa mai guerre, non alza mai la voce ma sotto sotto sta comprando mezzo mondo e sta conquistando mezza Africa. Leggere l'articolo "L'Africa è già una colonia cinese":
https://www.agi.it/blog-italia/africa/l ... 017-04-02/

Va da se quindi che prima o poi i cinesi giungeranno anche al nord Africa e quindi sul Mediterraneo. I cinesi sono furbi e non si esporranno mai direttamente in una guerra se non provocati, ma nel contempo si allargano a dismisura e un domani non troppo lontano daranno scacco matto a tutti senza sparare un colpo.

Solo allora ci sarà una possibile resa dei conti ma a quell'ora i cinesi saranno miliardi e saranno ovunque e non basterà attaccare la Cina per eliminarli dalla scena. Va da se che più i cinesi continueranno a sfruttar l'Africa più gli africani cercheranno di venire in Europa.



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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 17:12 
[:296]


Immagine

La Cina sta espandendo la sua influenza anche nel Mediterraneo. E al presenza navale cinese inizia a preoccupare le potenze che si affacciano sul Mare Nostrum, se non altro per la capacità e facilità con cui Pechino è riuscita a penetrare all’interno dei Paesi rivieraschi. Iniziata come politica esclusivamente commerciale, legata all’acquisizione di quote all’interno dei principali porti mediterranei, la presenza cinese oggi si è consolidata a tal punto da porre degli interrogativi di carattere geopolitico.

La Nuova Via della Seta e la strategia militare

La questione ha assunto nel tempo un profilo estremamente rilevante. Tutti noi abbiamo in mente l’importanza e la grande opportunità offerta dalla Nuova Via della Seta. Un progetto infrastrutturale, ma soprattutto economico e politico, che può essere un colano di crescita enorme per Paesi in crisi finanziaria o in costante ricerca di investimenti esteri. Ma se l’iniziativa cinese promossa da Xi Jinping può essere considerata una via per lo sviluppo del tessuto infrastrutturale dei singoli Stati, dall’altro lato la sfida che offre Pechino è molto più profonda.

Perché se la strategia cinese è stata da sempre quella di presentarsi come potenza in cerca di sviluppare la sua rete commerciale, l’acquisizione di porti come terminali della Via della Seta marittima e l’offerta ai Paesi di ingenti capitali e di società disposte a costruire reti stradale e ferroviarie che supportino lo sviluppo del commercio marittimo rischia di modificare radicalmente l’approccio dei Paesi nordafricani e dell’Europa meridionale verso la Cina. E offre al governo cinese strumenti per penetrare in maniera ancora più profonda non solo a livello economico e politico, ma anche a livello strategico.

Le imprese cinesi sono tutte dello Stato

Proprio per questo motivo, molti analisti, soprattutto nei Paesi più fortemente legati alla strategia degli Stati Uniti, iniziano a porsi degli interrogativi sulle reali intenzioni cinesi dietro questi investimenti. È solo commercio? I dubbi iniziano a essere molti. Interessante a questo proposito le conclusioni dell’Istituto francese delle relazioni internazionali che a febbraio di quest’anno ha pubblicato un dossier che analizza i rischi sotto il profilo economico e politico, ma anche militare, della crescita della presenza navale cinese nel Mediterraneo.

L’idea è che ci si trovi di fronte a investimenti che non sono affatto esclusivamente economici, ma che avranno forti ricadute sotto il profilo strategico e d’intelligence. Ad esempio, molti analisti sono preoccupati del fatto che le aziende cinesi stiano costruendo la rete portuale di alcuni Stati. Questo significa dare alla Cina le chiavi della conoscenza di aree strategicamente fondamentali per la Difesa dei singoli Stati. Paesi che sono, nella maggior parte, legati alla Nato.

La minaccia arriva soprattutto dal fatto che le aziende cinesi impegnate nei progetti infrastrutturali in Europa e nell’Africa settentrionale sono in larga parte o statali o a maggioranza statale. Non si tratta di imprese private: sono tutte società legato allo Stato cinese e quindi alla sua strategia. Xi Jinping ha sempre imposto come stella polare a tutte le imprese cinesi l’idea per cui esse debbano considerarsi parte degli obiettivi del Partito. La totale convergenza di queste società con gli interessi del governo fa sì che gli investimenti siano da considerare a tutti gli effetti operazioni della Cina, non di privati.

La preoccupazione di Israele

E anche dal punto di vista dell’intelligence, i rischi non sono da considerare secondari. Proprio per questo motivo, non va sottovalutato un articolo del Jerusalem Post sul possibile pericolo rappresentato dalla presenza navale cinese nei porti israeliani. Il fatto che gli analisti di Israele si interroghino sulla presenza della Cina è un segnale molto interessante. Così come è interessante il risalto dato dai media di Israele a questo workshop dell’università di Haifa.

Il governo israeliano, che da sempre è l’alleato principale degli Stati Uniti nel Mediterraneo orientale e in Medio Oriente, inizia ad avere una forte presenza di operazioni cinesi nei porti. E questo sta portando a degli interrogativi che fanno capire anche il significato politico di certe discussioni nella sfida fra Cina e Stati Uniti.

I fautori dell’asse fra Washington e Tel Aviv non vogliono che Pechino si inserisca eccessivamente nel sistema portuale israeliano. E mettono in guardia dai rischi per la sicurezza: “Non è solo qualcuno che ascolta, ma qual è la tecnologia utilizzata nei sistemi commerciali che può sfuggire ai sistemi militari. Quanto sono vulnerabili alle interferenze? Non è qualcosa di cui dovrebbero preoccuparsi solo Israele e il porto di Haifa. Cosa viene testato su una nave da guerra israeliana e con quale facilità questi segnali possono essere rilevati? Quali sono i meccanismi in atto per impedirlo?” Queste le domande dell’ammiraglio Usa Gary Roughead.
Le manovre della flotta cinese nel Mediterraneo

A conferma di quanto detto, va anche ricordato che la Cina, nel 2017 ha svolto le sue prime esercitazioni navali nel Mediterraneo e nel Baltico insieme alla marina militare russa. Notizie non secondarie, visto che si è trattata della prima operazione della marina miliare di Pechino in un mare molto lontano dalla sua tradizionale area operativa. Ma è stato anche un segnale della sfida a Washington. Così come la flotta americana e quelle occidentali operano nel Mar Cinese Meridionale, allora anche la flotta dell’Esercito popolare può interferire in un mare considerato da sempre sotto il controllo dell’Occidente.

E in quello stesso periodo ci fu anche un altro episodio molto significativo: quattro navi della Marina cinese visitarono ufficialmente la Grecia entrando le porto del Pireo, proprio quel porto in mano alla cinese Cosco. Un segnale chiaro di come non solo quel porto è perfettamente in grado di ospitare imbarcazione della marina di Pechino, ma anche dei rapporti politici e militari fra Cina e Grecia.

http://www.occhidellaguerra.it/cina-med ... eo-rischi/



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 17:53 
mauro ha scritto:
ma caro ORSOGRIGIO,
se siamo già "invasi" dai cinesi(negozi, ristoranti, bar...)e sembra siano sovvenzionati dallo stato [:291]

ciao
mauro

Via Canonica, Paolo Sarpi di Milano, erano il mio punto di ritrovo durante le serali(69/72), perciò sai quanti ne ho visti ed incontrati.
Però sono sempre stati gran lavoratori e non rompevano i cabbasisi a nessuno di noi italici.
Altra cosa saranno i 250/300 milioni che UE e Vaticano ci affibbieranno, pena Spread o purgatorio/inferno. [:292] [:292]



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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 18:08 
Non mi piace la Cina, non ho mai mangiato al ristorante cinese e non compro roba cinese ma credo che tutti possiamo dire di non aver mai sentito di un cinese stupratore, ne tantomeno di cinesi che spacciano agli angoli delle strade, ne di cinesi che rompono gli zebedei ai semafori per lavare i vetri, che chiedon l'elemosina davanti ai supermercati, che ciullano il rame dalle ferrovie o che bivaccano davanti alle stazioni o che fan risse. Non mi piace la Cina come impostazione di paese, come politica (comunismo), come sfruttamento della manodopera low-cost ma va detto che difficilmente i cinesi in Italia han fatto casini o creato problemi se non, almeno leggendo i giornali, qualche regolamento di conti tra loro.

Non per difenderli ma non lontano da casa mia si è aperto un bazar di cinesi dove mia madre talvolta va a comprar qualcosa tipo un fermacapelli, un pettine, dei bigodini o altri aggeggi che usan le donne. Mi ha sempre descritto questi cinesi come super educati, la ringraziano fin fuori la porta anche se spende 1 euro e nel quartiere non han mai creato casini, mai alzato la voce, la musica o altro. Inoltre girano solo a piedi e in bici per cui nemmeno inquinano.



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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 18:18 
Cita:
non compro roba cinese


sei sicuro? controlla le etichette anche di roba comprata nei negozi italiani [;)]
ciao
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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 18:28 
mauro ha scritto:
Cita:
non compro roba cinese


sei sicuro? controlla le etichette anche di roba comprata nei negozi italiani [;)]
ciao
mauro


In effetti per il popolino, scrivono fabbricato in Italia...... e la gente compera pensando che il prodotto sia italiano; peccato che è fatto nelle fabbriche cinesi con sede italiana [:300]



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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 18:47 
donnacinzia ha scritto:
mauro ha scritto:
Cita:
non compro roba cinese


sei sicuro? controlla le etichette anche di roba comprata nei negozi italiani [;)]
ciao
mauro


In effetti per il popolino, scrivono fabbricato in Italia...... e la gente compera pensando che il prodotto sia italiano; peccato che è fatto nelle fabbriche cinesi con sede italiana [:300]

Mi scusi, ma "popolino" mi sembra un pochino fuori luogo, o sbaglio?? [:287]


Ultima modifica di ORSOGRIGIO il 26/08/2018, 18:54, modificato 1 volta in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 18:47 
No, intendevo dire che non ho l'abitudine di andare nei negozi cinesi (supermercati, calzature, barbiere, pizzerie, bazar, ristoranti etc). Se poi alcuni prodotti made in Italy sono fabbricati in italia da cinesi mi sta anche bene, l'importante è che quei soldi vadano ad aziende italiane che pagan le tasse in Italia. Per principio sono contrario ai prodotti cinesi low-cost di importazione perché ritengo che danneggino il mercato italiano oltre al fatto che non mi fido dei coloranti e delle colle usate in certi paesi e in generale dagli alimentari alla frutta e verdura preferisco prodotti locali poiché oramai anche i prodotti alimentari, seppur non cinesi, provengono spesso da altri paesi (ieri il supermercato aveva le prugne del Sud Africa), ma in Italia le prugne si sprecano perché devo comprar quelle africane??



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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 18:54 
sottovento ha scritto:
Non mi piace la Cina, non ho mai mangiato al ristorante cinese e non compro roba cinese ma credo che tutti possiamo dire di non aver mai sentito di un cinese stupratore, ne tantomeno di cinesi che spacciano agli angoli delle strade, ne di cinesi che rompono gli zebedei ai semafori per lavare i vetri, che chiedon l'elemosina davanti ai supermercati, che ciullano il rame dalle ferrovie o che bivaccano davanti alle stazioni o che fan risse. Non mi piace la Cina come impostazione di paese, come politica (comunismo), come sfruttamento della manodopera low-cost ma va detto che difficilmente i cinesi in Italia han fatto casini o creato problemi se non, almeno leggendo i giornali, qualche regolamento di conti tra loro.

Non per difenderli ma non lontano da casa mia si è aperto un bazar di cinesi dove mia madre talvolta va a comprar qualcosa tipo un fermacapelli, un pettine, dei bigodini o altri aggeggi che usan le donne. Mi ha sempre descritto questi cinesi come super educati, la ringraziano fin fuori la porta anche se spende 1 euro e nel quartiere non han mai creato casini, mai alzato la voce, la musica o altro. Inoltre girano solo a piedi e in bici per cui nemmeno inquinano.


La civiltà tipo Cinese da noi deve ancora arrrivare,sono avanti di secoli se non da millenni rispetto a noi. [:305]


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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 18:59 
Sottovento,non ti preoccupare.A breve,anche noi italiani pagheremo la storia dei dazi del tuo amico Trump!


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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 19:00 
bleffort ha scritto:
La civiltà tipo Cinese da noi deve ancora arrrivare,sono avanti di secoli se non da millenni rispetto a noi. [:305]

Quindi fammi capire, tu vorresti anche in Italia un modello societario tipo quello cinese dove il popolo sgobba 18 ore al giorno per un piatto di riso e un pollo al mese mentre una ristretta elite se la spassa a suon di champagne e caviale negli attici di Pechino???

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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 19:05 
Cita:
scrivono fabbricato in Italia


no,no, cara Cinzia, guarda bene su molte etichette c'è proprio scritto "Made in Cina" anche di prodotti acquistati in negozi italiani, oppure ultimamente "made in R.P.C "che è lo stesso! [;)]

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 Oggetto del messaggio: Re: Venti di guerra nel mediterraneo?
MessaggioInviato: 26/08/2018, 19:12 
sottovento ha scritto:
bleffort ha scritto:
La civiltà tipo Cinese da noi deve ancora arrrivare,sono avanti di secoli se non da millenni rispetto a noi. [:305]

Quindi fammi capire, tu vorresti anche in Italia un modello societario tipo quello cinese dove il popolo sgobba 18 ore al giorno per un piatto di riso e un pollo al mese mentre una ristretta elite se la spassa a suon di champagne e caviale negli attici di Pechino???

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Si arrivederci! [:302] tu hai una fissa, il terrore del Comunismo, io se non l'hai capito parlavo di educazione ,di rapporti sociali, di rispetto del prossimo che solo in una società organizzata tipo Socialismo reale o quasi reale può nascere ,non può esistere mai se l'economia e privatizzata al massimo ed egoista per l'accumulo di denaro, in quanto in questo modo per forza deve nascere la legge della Giungla, in partica la nostra società Occidentale, che se non l'hai capito si avvia verso il baratro.


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