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Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

01/03/2019, 22:31

bleffort ha scritto:Si fa da se!, e poi bisogna averla la possibilità di darsi da fare.

Ma perché? quelli che vivevano al Belice non avevano anche loro 2 braccia e 2 gambe come quelli che han ricostruito dopo il terremoto del Friuli??

bleffort ha scritto: -Rubando tutto l'oro del Regno delle DUE SICILIE

Ancora con questa bufala che il sud venne saccheggiato???
https://www.ilprimatonazionale.it/cultu ... iii-56440/

bleffort ha scritto:Trasferendosi tutte le Industrie del Sud e della Sicilia ( a quel tempo molto più ricca) al Nord

Per curiosità, potresti citare le industrie che i nordici avrebbero trasferito dal sud e dalla Sicilia?
bleffort ha scritto:Anni 50 Industrie del Nord cresciute con il lavoro dei Meridionali.

Grazie alle industrie del nord Italia la maggioranza degli emigranti del sud hanno avuto impieghi stabili e han potuto metter su famiglia.

Nb: ma invece di continuare con questa manfrina del sud depredato, non sarebbe meglio preoccuparsi dei problemi attuali??

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

01/03/2019, 23:25

sottovento ha scritto:
bleffort ha scritto:Si fa da se!, e poi bisogna averla la possibilità di darsi da fare.

Ma perché? quelli che vivevano al Belice non avevano anche loro 2 braccia e 2 gambe come quelli che han ricostruito dopo il terremoto del Friuli??

bleffort ha scritto: -Rubando tutto l'oro del Regno delle DUE SICILIE

Ancora con questa bufala che il sud venne saccheggiato???
https://www.ilprimatonazionale.it/cultu ... iii-56440/

bleffort ha scritto:Trasferendosi tutte le Industrie del Sud e della Sicilia ( a quel tempo molto più ricca) al Nord

Per curiosità, potresti citare le industrie che i nordici avrebbero trasferito dal sud e dalla Sicilia?
bleffort ha scritto:Anni 50 Industrie del Nord cresciute con il lavoro dei Meridionali.

Grazie alle industrie del nord Italia la maggioranza degli emigranti del sud hanno avuto impieghi stabili e han potuto metter su famiglia.

Nb: ma invece di continuare con questa manfrina del sud depredato, non sarebbe meglio preoccuparsi dei problemi attuali??


Mi secca continuare ti dico solo che sei in malafede o male informato, se cerchi i Siti giusti troverai le informazioni di come è andata la Storia. I problemi li fate nascere voi del Nord per es…. per fare un buco in una montagna per il vostro eventuale Surplus di sviluppo, tralasciate tutta l'Italia intera da sistemare e che cade a pezzi.
Va bene siete i migliori,i più bravi,però nascendo e vivendo nelle fasce ricche del Nord. [^]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

02/03/2019, 00:20

Grazie alle industrie l'Italia è diventata un vero letamaio velenoso di lussuose futilità, e quando uno stato è diretto da oligarchi con camerieri in parlamento non può occuparsi dei terremoti e neanche degli italici, perchè segue la via della degenerazione sociale e politica, diventanto un covo di delinquenti.

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

02/03/2019, 10:04

sottovento ha scritto:
bleffort ha scritto:Si fa da se!, e poi bisogna averla la possibilità di darsi da fare.

Ma perché? quelli che vivevano al Belice non avevano anche loro 2 braccia e 2 gambe come quelli che han ricostruito dopo il terremoto del Friuli??

bleffort ha scritto: -Rubando tutto l'oro del Regno delle DUE SICILIE

Ancora con questa bufala che il sud venne saccheggiato???
https://www.ilprimatonazionale.it/cultu ... iii-56440/

bleffort ha scritto:Trasferendosi tutte le Industrie del Sud e della Sicilia ( a quel tempo molto più ricca) al Nord

Per curiosità, potresti citare le industrie che i nordici avrebbero trasferito dal sud e dalla Sicilia?
bleffort ha scritto:Anni 50 Industrie del Nord cresciute con il lavoro dei Meridionali.

Grazie alle industrie del nord Italia la maggioranza degli emigranti del sud hanno avuto impieghi stabili e han potuto metter su famiglia.

Nb: ma invece di continuare con questa manfrina del sud depredato, non sarebbe meglio preoccuparsi dei problemi attuali??


PURTROPPO PER RISPONDERTI MI TOCCA RIQUOTARMI: viewtopic.php?f=8&t=13309&start=150


La storia negata: prima del 1860 il Sud era più ricco del Centro Nord Italia

I Nuovi Vespri/8/Storia & Controstoria

Dimostriamo con i numeri che, prima della ‘presunta’ unificazione italiana, nel Regno delle due Sicilie si viveva molto meglio che nel Centro Nord Italia. Gli ‘storici’ prezzolati, al servizio dei vincitori, sono riusciti a falsificare la storia, raccontando solo volgari ‘verità’ di regime. Ma le nebbie della menzogna si vanno diradando e la verità, piano piano, va emergendo. Tranquilli ‘nordisti’ e ‘romanocentrici’ predoni e bari: stiamo arrivando…


di Ignazio Coppola

È ormai ricorrente, da parte di una prevalente pubblicistica che ha avviato da tempo una attenta e illuminata revisione storica, l’opinione che, prima dello sbarco dei Mille, nel Regno delle due Sicilie era in atto un vero e proprio miracolo economico. Un pubblicistica che, attraverso studi e documentate ricerche, tende a dimostrare, a differenza di quanto sinora ci hanno raccontato, che nel Sud, ancor prima dell’Unità d’Italia, era stato avviato un proficuo e significativo processo di industrializzazione.

Quando Garibaldi, prima del 1860, si incontrò in America Latina con gli emigrati, questi erano quasi tutti settentrionali. I meridionali, a quel tempo, a casa loro ci stavano bene. Il Regno delle due Sicilie possedeva la seconda flotta di Europa (9.848 bastimenti con 259.910 tonnellate di stazza totale), un debito pubblico ininfluente, una moneta forte. Il complesso siderurgico di Pietrarsa, nel Napoletano, vantava un fatturato che al Nord si sognavano.

Quella delle due Sicilie fu la prima nazione ad esportare in Russia, instaurando anche solidi rapporti commerciali con l’America. Gli armatori De Pace, con le loro navi, collegavano l’Europa con il Nuovo Mondo e i Florio avevano iniziato la loro scalata industriale e commerciale. Fu nel Regno delle due Sicilie, il 3 ottobre 1831, a essere inaugurata la prima ferrovia in Italia, la Napoli-Portici.

Una riuscita iniziativa industriale, impregnata di socialismo, fu la colonia di San Leucio, nei pressi di Caserta, chiamata Ferdinandopoli in onore del penultimo re borbonico che ne fu il fondatore. Una sorte di “Comune”. La “Città del Sole” di Tommaso Campanella non era più una utopia; una città socialista in cui gli operai, con pari diritti e doveri, autogestivano il proprio lavoro, producendo seta con tecniche avanzatissime. Quando, dopo l’Unità d’Italia, nel 1866, fu nazionalizzata, Ferdinandopoli cadde in disgrazia, fallì e fu chiusa.

Prima dell’annessione, il Regno del Sud, nel settore dell’industria, contava 2 milioni di occupati a fronte dei 400.000 della Lombardia, possedendo 443 milioni di moneta in oro, ossia l’85% delle riserve auree di tutte le province.

Ma anche in Sicilia, in quei tempi, al pari dei territori continentali del Regno di Napoli, era tutto un fiorire di iniziative economiche.

La Sicilia, alla condizione di regione depressa venne condannata non prima, ma dopo l’arrivo di Garibaldi.

La favola di una Sicilia e del Sud irrimediabilmente negati a ogni forma di sviluppo industriale faceva parte di un alibi tendente, successivamente, a giustificare una politica di asservimento del Mezzogiorno all’esclusivo ruolo di mercato e sbocco dei consumi dei prodotti agricoli e industriali del Nord.

Ancora prima dell’Unità, fioriva nelle due maggiori città dell’Isola, Palermo e Catania, l’industria della seta esportata con successo, per la qualità dei suoi prodotti, nei mercati europei e mediterranei.

L’industria del tabacco produceva migliaia di tonnellate di manufatti all’anno, occupando tra operai e indotto, diverse migliaia di Unità lavorative.

Fiorenti, a quei tempi, erano anche le attività cantieristiche, navali, metalmeccaniche, chimiche, della lavorazione del cotone e del lino, l’industria conserviera, la produzione e la commercializzazione dei vini e l’estrazione e la lavorazione dello zolfo, quest’ultima la più importante e ricca d’Europa.

Vero fiore all’occhiello, poi, dell’economia isolana era la flotta mercantile con la compagnia Florio che gareggiava con le principali marinerie del Mediterraneo.



Nel decennio che va dal 1850 al 1860 era stato varato, dal punto di vista amministrativo, un notevole numero di provvedimenti, a salvaguardia dell’economia isolana, di innegabile portata. Fu costituito un debito pubblico con un immediato risveglio nel movimento dei capitali.

Fu creato il Banco Autonomo di Sicilia, due casse di sconto e numerose casse di risparmio.

Costituita la redimibilità dei censi degli enti morali, ripristinato il libero cabotaggio tra l’Isola e il continente e istituito il fido doganale.

Istituito il Portofranco di Messina, riorganizzato e aggiornato il catasto fondiario e creato ex novo il genio civile.

Con l’Unità d’Italia di tutto questo non rimase più nulla. Il nascente sistema industriale e le risorse del Sud furono progressivamente smantellate e trasferite al Nord. E fu appunto allora che con l’Unità d’Italia sorse “La questione meridionale”.

A tal proposito Edmondo Capocelatro e Antonio Carlo due insigni scrittori d’economia che nel loro libro: “La questione meridionale – Studio sulle origini dello sviluppo capitalistico in Italia” edizioni la Nuova Sinistra del 1972, testualmente sostengono tra l’altro:

“Anche dal punto di vista sociologico politico l’arretratezza e l’ottusità della borghesia meridionale è una colossale invenzione e mistificazione storica. Resta perciò da chiarire perché, pur non essendo questa borghesia inferiore a quella del Nord per forza economica e lungimiranza politica, essa venisse praticamente distrutta o quanto meno soggiogata. Le cause del sottosviluppo del Sud e della Sicilia che, al momento dell’Unità, non era inferiore al Nord sono da individuare nell’azione dello Stato unitario dominato dalla borghesia settentrionale, attraverso il soffocamento della nascente industria meridionale, la legge sul corso forzoso e il protezionismo che si concluse con la definitiva subordinazione e la integrazione dell’economia meridionale nello sviluppo capitalistico del triangolo industriale del nuovo stato unitario”.

E fu così , con l’impoverimento e le spoliazioni del Sud e della Sicilia, che iniziarono i grandi flussi migratori dalla Sicilia verso le Americhe e verso altri Stati europei e verso altri Paesi del mondo. Prima della costituzione del nuovo Stato unitario, ossia prima del 1860, negli Stati Uniti, per esempio, si contavano molti più emigranti del Nord che del Sud. L’impoverimento e lo stravolgimento delle regioni meridionali invertirono tali tendenze.

Le rimesse e i risparmi degli emigranti meridionali finirono poi, negli anni a venire, paradossalmente, per favorire lo sviluppo delle fiorenti industrie del Nord e l’acquisto delle materie prime necessarie alla loro crescita.

Le enormi risorse drenate e rapinate, i grandi sacrifici imposti, l’impoverimento del Sud a favore del Nord, le repressioni soffocate nel sangue furono un prezzo che il Mezzogiorno e la Sicilia furono costretti a pagare, più di tutti gli altri, al processo di Unità nazionale. E nella perdurante logica economica che si instaurò allora un Paese “programmato” a due velocità con un Nord ricco e produttivo e un Sud povero, colonizzato ed assistito che ancora oggi continuiamo a pagarne le drammatiche conseguenze.

I libri di scuola dicono che il Regno delle Due Sicilie era arretrato e povero, ma non era così.

Ecco quali erano i primati del Regno, tratti da “Le industrie del Regno di Napoli” di Gennaro De Crescenzo.
I primati del Regno delle Due Sicilie.

1735. Prima Cattedra di Astronomia in Italia
1737. Costruzione S.Carlo di Napoli, il più antico teatro d’Opera al mondo ancora operante
1754. Prima Cattedra di Economia al mondo
1762. Accademia di Architettura, tra le prime in Europa
1763. Primo Cimitero Italiano per poveri (Cimitero delle 366 fosse)
1781. Primo Codice Marittimo del mondo
1782. Primo intervento in Italia di Profilassi Antitubercolare
1783. Primo Cimitero in Europa per tutte le classi sociali (Palermo)
1789. Prima assegnazione di “Case Popolari” in Italia (San Leucio a Caserta)
1789. Prima assistenza sanitaria gratuita (San Leucio)
1792. Primo Atlante Marittimo nel mondo (Atlante Due Sicilie)
1801. Primo Museo Mineralogico del mondo
1807. Primo Orto Botanico in Italia a Napoli
1812. Prima Scuola di Ballo in Italia, gestita dal San Carlo
1813. Primo Ospedale Psichiatrico in Italia (Real Morotrofio di Aversa)
1818. Prima nave a vapore nel mediterraneo “Ferdinando I”
1819. Primo Osservatorio Astronomico in Italia a Capodimonte
1832. Primo Ponte sospeso, in ferro, in Europa sul fiume Garigliano
1833. Prima Nave da crociera in Europa “Francesco I”
1835. Primo Istituto Italiano per sordomuti
1836. Prima Compagnia di Navigazione a vapore nel mediterraneo
1839. Prima Ferrovia Italiana, tratto Napoli-Portici
1839. Prima illuminazione a gas in una città città italiana, terza dopo Parigi e Londra
1840. Prima fabbrica metalmeccanica d’ Italia per numero di operai (Pietrarsa)
1841. Primo Centro Sismologico in Italia, sul Vesuvio
1841. Primo sistema a fari lenticolari a luce costante in Italia
1843. Prima Nave da guerra a vapore d’ Italia “Ercole”
1843. Primo Periodico Psichiatrico italiano, pubblicato al Reale Morotrofio di Aversa
1845. Primo Osservatorio meteorologico d’Italia
1845. Prima Locomotiva a vapore costruita in Italia a Pietrarsa
1852. Primo Bacino di Carenaggio in muratura in Italia (Napoli)
1852. Primo Telegrafo Elettrico in Italia
1852. Primo esperimento di illuminazione elettrica in Italia, a Capodimonte
1853. Primo Piroscafo nel Mediterraneo per l’America (il “Sicilia”)
1853. Prima applicazione dei pricìpi della Scuola Positiva Penale per il recupero dei malviventi
1856. Expò di Parigi, terzo paese al mondo per sviluppo industriale
1856. Primo Premio Internazionale per la produzione di Pasta
1856. Primo Premio Internazionale per la lavorazione di coralli
1856. Primo sismografo elettrico al mondo, costruito da Luigi Palmieri
1860. Prima Flotta Mercantile e Militare d’Italia
1860. Prima Nave ad elica in Italia “Monarca”
1860. La più grande industria navale d’Italia per numero di operai (Castellammare di Stabia)
1860. Primo tra gli stati italiani per numero di orfanotrofi, ospizi, collegi, conservatori e strutture di assistenza e formazione
1860. La più bassa mortalità infantile d’Italia
1860. La più alta percentuale di medici per numero di abitanti in Italia
1860. Primo piano regolatore in Italia, per la città di Napoli
1860. Prima città d’Italia per numero di Teatri (Napoli)
1860. Prima città d’Italia per numero di Tipografie (Napoli)
1860. Prima città d’Italia per di Pubblicazioni di Giornali e Riviste (Napoli)
1860. Primo Corpo dei Pompieri d’Italia
1860. Prima città d’Italia per numero di Conservatori Musicali (Napoli)
1860. Primo Stato Italiano per quantità di Lire-oro conservata nei banchi Nazionali (443 milioni, su un totale 668 milioni messi insieme da tutti gli stati italiani, compreso il Regno delle Due Sicilie)
1860. La più alta quotazione di rendita dei Titoli di Stato
1860. Il minore carico Tributario Erariale in Euro.




_________________
Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria.
Si distruggono i loro libri,la loro cultura,la loro storia.
E qualcun'altro scrive loro altri libri,li fornisce un'altra cultura,inventa per loro una storia.
Dopo di che il popolo incomincia lentamente a dimenticare quello che è stato.
E il mondo attorno a lui lo dimentica.
MILAN KUNDERA

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

02/03/2019, 13:18

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Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

02/03/2019, 13:23

... MENTRE L'ANPI DEVE SPARIRE!


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Tipo la vergognosa fandonia della foiba di Basovizza”. Quel post, apparso a gennaio scorso sulla pagina Facebook dell’Anpi Rovigo e scritto con la presunzione di chi pensa di avere la verità in tasca, alla fine si è rivelato un boomerang. Se fino a qualche anno fa, infatti, mistificare, ridurre, annacquare, quando non addirittura negare il martirio di migliaia di nostri connazionali infoibati era una pratica comune e tollerata, oggi non è più così.

E allora bisogna rispondere delle parole dette, o scritte. Non solo di fronte all’opinione pubblica, ma anche ad un giudice perché, è ora che tutti se lo mettano in testa, anche negare le foibe è un reato. Si chiama “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa”. Ecco perché il presidente della Federazione Associazioni Esuli Istriani Fiumani e Dalmanti, Antonio Ballarin, e quello dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Renzo Coderin, hanno deciso di denunciare l’autore di quel post. L’ipotesi di reato formulata nell’atto che l’avvocato Luca Tirapelle ha depositato presso la procura di Rovigo, e che IlGiornale.it ha avuto modo di visionare in esclusiva, è quella prevista dal terzo comma dell’articolo 604 bis del codice penale. La disposizione in questione, infatti, punisce chiunque si renda responsabile di atti di propaganda che si fondino in tutto o in parte sulla negazione dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra, tra cui vanno certamente annoverati gli eccidi delle foibe. “La semplice lettura del post riportato – si legge nella denuncia – appare di assoluta eloquenza poiché, da un lato, sostiene l’inesistenza delle foibe (definendo una ‘vergognosa fandonia’ la foiba di Basovizza) mentre, dall’altro, incita gli insegnati delle scuole medie alla diffusione di tali teorie tra gli studenti”.

“Il tenore negazionista” è quindi “palese”, e il pericolo che queste idee possano prendere piede è “concreto”, considerando “la rapidissima diffusione dei messaggi che vengono veicolati attraverso i social network”. C’è poi un altro ragionamento da fare, ed è quello che riguarda “la qualità della fonte del messaggio”. Non una qualsiasi, ma l’Anpi. Un’associazione alla quale è stato riconosciuto lo status di ente morale, che conta più di 120mila iscritti e, in virtù di un protocollo firmato con il Miur, promuove anche numerose iniziative nelle scuole. “La responsabilità penale – ricorda Tirapelle – è personale perciò, qualora il pubblico ministero avvalori il contenuto della denuncia, il primo passo sarà quello di identificare il responsabile del post, ma non è escluso che emergano dei profili di responsabilità civile da parte dell’associazione”.

“Quello che ci aspetterebbe da un’istituzione come l’Anpi – spiega Ballarin – è che sia partecipe alla costruzione di una memoria condivisa che trasferisca dei valori positivi all’interno della società, senza negare le nefandezze che sono state commesse da entrambi i lati”. Insomma, propone il numero uno della FederEsuli, “stemperiamo ogni violenza verbale e mettiamoci attorno ad un tavolo, assieme a storici di provata caratura, e scriviamo assieme quel periodo storico perché a noi la verità non fa paura”.

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

02/03/2019, 13:25

Ve lo immaginate, in caso di governo targato Pd&sinistri, un Belpietro con un programma in prima serata su Raiuno, che vola in Russia a intervistare Putin, o in America da Bannon con gli occhi lucidi e domande faziose preconfezionate?

Il giorno dopo ci sarebbero milioni di 'persone umane' in piazza a gridare al fashismooh!!11!! :)

A parte che non sarebbe comunque possibile vedere Belpietro con un programma tutto suo su Raiuno, i piddini si sa come diventano quando vanno al governo (peggio della Gestapo)! Sembra che siano al governo anche adesso, figuriamoci...

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

02/03/2019, 13:27

Soprattutto non sarebbe possibile vedere i milioni in piazza, sono rimasti 4 gatti i PDioti

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

02/03/2019, 13:28

TheApologist ha scritto:Ve lo immaginate, in caso di governo targato Pd&sinistri, un Belpietro con un programma in prima serata su Raiuno, che vola in Russia a intervistare Putin, o in America da Bannon con gli occhi lucidi e domande faziose preconfezionate?

Il giorno dopo ci sarebbero milioni di 'persone umane' in piazza a gridare al fashismooh!!11!! :)

A parte che non sarebbe comunque possibile vedere Belpietro con un programma tutto suo su Raiuno, i piddini si sa come diventano quando vanno al governo (peggio della Gestapo)! Sembra che siano al governo anche adesso, figuriamoci...





Prova a farlo CAPIRE ad uno come ... bleffort! [:291] [:246]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

02/03/2019, 13:32

MaxpoweR ha scritto:Soprattutto non sarebbe possibile vedere i milioni in piazza, sono rimasti 4 gatti i PDioti

Mmmmhh... Non crederci più di tanto, dal letame nascono i fiori!
Bastano un cambio di facce e quelli tornano al 30%: chi li vota è proprio tarato a livello genetico!!

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

02/03/2019, 13:46

Quando dico che chi ha la sinistrite è una ... malattia!
Io ho votato anche il berlusca ma poi ................................ [:298]
Gli altri contrariamente pagano pure per ... tenerseli! [:246] [:298]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

02/03/2019, 13:58

Ufologo 555 ha scritto:Quando dico che chi ha la sinistrite è una ... malattia!
Io ho votato anche il berlusca ma poi ................................ [:298]
Gli altri contrariamente pagano pure per ... tenerseli! [:246] [:298]

Qua in Toscana è proprio così, si tramandano il voto per via ereditaria: rosso i'nonno, rosso i'babbo, rosso i'figliolo. E poi se ti iscrivi alle varie cooperative hai vantaggi che altri non hanno, paghi meno, ecc. Come la mafia: paghi il pizzo e hai qualcosa in cambio... E per portare avanti il meccanismo votano PD! Anche se poi ci rimettono, nei fatti. Vedi scandalo banca Etruria.
Ma dimenticano presto, o chiudono gli occhi.

Salvini ne ha di lavoro da fare per prendersi l'Emilia Romagna e la Toscana.
Guarda chi si è candidata a sindaco di Firenze! http://www.055firenze.it/art/184120/Amm ... a-sinistra
Vincerà il solito piddino come sempre, ma scommetto che farà il pieno pure questa! :)
Il bello poi è che i fiorentini non fanno altro che lamentarsi che Firenze sembra Marrakech! Se voti PER FEDE e non con la testa, poi so pistolini tua...

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

02/03/2019, 14:00

bleffort ha scritto:Mi secca continuare ti dico solo che sei in malafede o male informato, se cerchi i Siti giusti troverai le informazioni di come è andata la Storia. I problemi li fate nascere voi del Nord per es…. per fare un buco in una montagna per il vostro eventuale Surplus di sviluppo, tralasciate tutta l'Italia intera da sistemare e che cade a pezzi. Va bene siete i migliori,i più bravi,però nascendo e vivendo nelle fasce ricche del Nord.

Non si tratta di essere male informati, si tratta della cosiddetta "visione revisionista" (peraltro non mia), anche perché di fatto non mi pare che ci siano prove tangibili di questo oro sottratto alla Sicilia e finito al Nord Italia.

...chissà che magari quell'oro non sia stato usato (o sperperato), dai regnanti dell'epoca (riferito al Regno delle Due Sicilie che non erano né Sabaudi ne Normanni).

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

02/03/2019, 14:02

MaxpoweR ha scritto:Soprattutto non sarebbe possibile vedere i milioni in piazza, sono rimasti 4 gatti i PDioti

Sono ansioso di vedere come andranno le "Primarie" [:297]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

02/03/2019, 14:04

Ufologo 555 ha scritto:Quando dico che chi ha la sinistrite è una ... malattia!


E' come la dollarite, una posses-sione.
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