io non sono un prete che deve farti credere, è mia premura fare affermazioni e ipotesi sulla base di fatti e gradirei che la discussione rimanesse sulla base di riscontri oggettivi, non di credenze.
all'epoca dei fatti, la risoluzione 661 dell'onu (
https://it.wikipedia.org/wiki/Risoluzio ... ioni_Unite) dava il mandato alla coalizione occidentale per la sola liberazione del kuwait e dato che saddam, in seguito alle prime sconfitte, era sceso a patti, con il ritiro delle truppe occupanti, ogni ulteriore passo in avanti della coalizione sarebbe stata vista dalle nazioni musulmane come un atto di aggressione, cosa che avrebbe scatenato nazioni come la siria (all'epoca c'era assad padre che aveva il dente avvelenato contro israele e usa), l'iran che infatti già nelle prime fasi del conflitto, avevano ammassato truppe ai rispettivi confini con l'iraq (sta cosa che l'iran era allo sbando dove sta scritta? saddam in dieci anni di guerra non riuscì a conquistare un solo metro di territorio iraniano, dovette ricorrere alle armi chimiche e azioni di guerriglia perchè niente riusciva a passare lo sbarramento aereo iraniano), preconfigurando una situazione assai pericolosa per gli occidentali, che si sarebbero ritrovati in una tenaglia con il "cappello aereo" dell'iran, dotata dei temibili mig (credo serie 27, ma anche i più nuovi 29) russi. detto in parole povere si stava profilando un secondo vietnam, che non solo avrebbe spezzato l'integrità della coalizione, ma procurato seri problemi all'amministrazione usa visti i già evidenti problemi di politica interna. infatti quando bush senior vinse le elezioni, aveva promesso niente nuove tasse, ma non mantenne la parola e la sua popolarità era ai minimi (da
https://it.wikipedia.org/wiki/George_H._W._Bush "A partire dalla primavera del 1991 Bush vide precipitare la sua popolarità a causa della crisi economica iniziata nel 1990, che non fu capace di fronteggiare (anzi aumentò le tasse, rompendo una celebre e solenne promessa elettorale); in particolare, gli venne rinfacciato di occuparsi troppo di politica estera a discapito di quella interna." condizione in cui si sarebbe rischiato l'impeachment del presidente, cosa che avrebbe messo in difficoltà le lobby petrolifere che avrebbero perso la "tempestività" dell'operazione desert storm a favore delle lobbies britanniche, che avevano grossi interessi nell'area.
ma non è tutto. come detto sia iran che siria erano in fervente attività ai confini, ma i loro servizi segreti stavano già aizzando i curdi e le frangenti sciite a ribellarsi contro il regime di saddam hussein (prettamente sunnita), cosa che lo costrinse, dopo poche settimane di battaglia contro la coalizione, a tenere il grosso dell'esercito nel nord dell'iraq, quindi a chiedere un armistizio che sicuramente conveniva a entrambe le parti.
quindi, sempre ponendo il discorso sulla realpolitik, gli americani non fecero alcun passo falso, al contrario se avrebbero insistito, si sarebbero trovati nella ********** fino al collo e avrebbero vanificato i loro progetti di egemonizzazione dell'area mediorientale.
sul discorso delle lobby, almeno voglio sperare che tu sappia che ce ne siano diverse che in effetti confluiscono in due grandi blocchi che finanziano, di soldi e idee, le due frange politiche americane, cioè quella repubblicana e quella democratica (mai un termine fu così usato male) in una sorta di guerra di "think tank" per il predominio della nazione. ovvio che quindi si possano arrivare a degli attriti interni che possono sfociare anche in fatti eclatanti, non è un caso che gli usa vantano 4 presidenti uccisi durante il loro mandato e diversi altri scampati per un soffio a diversi attentati. in questo scenario, i presidenti sono semplicemente degli esecutori degli ordini delle lobby alle quali appartengono e fanno esattamente quello che gli dicono, non a caso ci mettono personaggi prettamente senza palle, di solito ubriaconi o puttanieri (gravi difetti nella visione prettamente moralista e presbiteriana degli stati uniti), quindi gente che nel caso voglia fare di testa propria, facilmente ricattabile. obama non è da meno, serviva un fesso di colore che attirasse i voti dei neri e degli immigrati, con un programma "democratico" fondato prettamente sulla riforma sanitaria per fare man bassa dei voti dei ceti meno abbienti e che rilanciasse in qualche modo il sogno americano, con i media che lo hanno caricato di aspettative, pure un nobel già che c'erano (tanto ormai si erano sputtanati a darlo ad al gore...). e infatti ha deluso la maggior parte di queste aspettative, comportandosi esattamente come i suoi predecessori, annunciando grandi riforme, ma facendo in realtà qualche cazzatina e sempre senza mai contravvenire quanto fatto dalla precedente amministrazione, repubblicana. alla stessa maniera di come da noi renzi porta avanti il programma "berlusconiano".
ergo, cambia il re, ma non la corte.