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06/04/2011, 20:16

Io li avrei fatti venire tutti in Italia (pardon) nel continente, poi, dopo averli lasciati per conto loro, se ne sarebbero andati alla spicciola in Francia o dove avevano intenzione di andare senzache dessero nell'occhio ......

06/04/2011, 20:17

bleffort ha scritto:

ubatuba ha scritto:

dopo tanto baccano la francia frena sul permesso di soggiorno temporaneo,vuole verificare se e' in linea con il tarttato di schengen,mentre noi dobbiamo sorbirceli tutti,basterebbe come gia detto un bel blocco navale ai bordi delle coste tunisine e respingerli direttamente al porto d'origine senza tante storie [:206] [:207] [:49]

E come si fà,questa è una cosa impossibile,quelli non tornano indietro manco morti,li devi per forza affondare,è questo non si può fare. [:0]

...impossibile?molto strano ti sei mai chiesto xche'non si fermano a malta o magari virano verso la spagna del mitico ZAPATERO,non li prendono semplicemente la conseguenza e'questa' [:142] [:206] [:209]
Ultima modifica di ubatuba il 06/04/2011, 20:18, modificato 1 volta in totale.

07/04/2011, 08:33

Cagliari, arrivati i settecento tunisini
Falliscono i primi tentativi di fuga.
Hanno approfittato di un rallentamento del pullman, hanno azionato la leva dell’apertura d’emergenza e sono scappati. Otto dei 700 tunisini sbarcati a ieri Cagliari dalla nave proveniente da Lampedusa sono fuggiti prima di essere trasportati nella vecchia caserma dell’Aeronautica di viale Elmas. Sei di loro sono stati ritrovati nella notte e sono stati riportati nel centro di accoglienza. Non è iniziato nel migliore dei modi il trasferimento dei migranti da Lampedusa nel capoluogo.

Cinque minuti dopo le 18 i 700 tunisini imbarcati sulla nave Catania della Grimaldi sono arrivati al Porto canale. Neanche un bagaglio, qualcuno al massimo, ha una busta di plastica con un cambio. Sorridono. Niente a che vedere con i volti tirati che le tv hanno mostrato in questi ultimi tempi. Ordinati, sono scesi dal traghetto, fatti sfilare tra un cordone di poliziotti, carabinieri e finanzieri e trasportati da sei pullman in quella che, almeno si spera, per un po' di tempo sarà la loro sistemazione.

Le operazioni, che si sono svolte senza problemi, hanno registrato anche il fermo di un giovane, bloccato dagli agenti al momento di salire su uno degli autobus. A carico del tunisino, hanno spiegato fonti della Questura, vi era un provvedimento di carcerazione, emesso dalla Procura di Montecatini, che è emerso durante il controllo dei dati anagrafici. Il giovane deve scontare una condanna a 10 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti.

IN MANETTE - L'arresto è stato possibile grazie alle procedure di identificazione attuate proprio a Lampedusa e previste per tutti i migranti giunti in questi giorni in Italia. Procedure che, tra l'altro, prevedono l'acquisizione delle impronte digitali. Si tratta di Fathi Garnouchi, 40 anni che aveva anche un alias come Marwen Brahim di 30 anni a cui carico risultava una condanna detentiva a 8 anni e 8 mesi oltre a una multa di 58 mila euro per reati commessi alla fine degli anni novanta tra la Toscana e l'Umbria.

LA FUGA - Otto sono fuggiti azionando la leva dell'apertura di emergenza dell'autobus del Ctm che li stava trasportando dal porto canale del capoluogo sardo al centro di accoglienza. Ad agevolare la fuga sarebbe stato un rallentamento dell'autobus a causa del traffico, del quale hanno approfittato immediatamente i nordafricani. La scorta ha preferito continuare il viaggio verso la destinazione e dare l'allarme via radio alle centrali operative. Sei di loro sono stati ritrovati poco prima dell'una della notte e riaccompagnati nel centro.

IL TRASFERIMENTO - Intanto prima delle 19 si sono conclusi i preparativi nell'ex magazzino vestiario dell'Aeronautica Militare, in viale Elmas, alle porte di Cagliari, la struttura scelta per ospitare i tunisini. Nel sito scelto dalla Prefettura, e contestato da Regione e Comune perché troppo vicino alla città, per tutta la giornata c’è stato un flusso incessante di automezzi militari e delle ditte che hanno provveduto a pulire e rendere abitabili i locali. Le operazioni sono state coordinate dal prefetto di Cagliari Giovanni Balsamo, mentre tutta la zona circostante è presidiata dalle forze dell'ordine.

LA CROCE ROSSA - Anche una delegazione di osservatori della Croce Rossa Italiana ha partecipato alle operazioni di sistemazione dei profughi. La presenza della Croce Rossa è stata motivata dalla necessità di certificare il rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti umani e l'idoneità del luogo ad ospitare i profughi dal Nord Africa.

LE CRITICHE - Il centro che ospita i tunisini si trova a mille metri dal palazzo della Giunta regionale e la prossimità col centro cittadino ha suscitato le critiche e il dissenso del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, del sindaco di Cagliari, Emilio Floris, e di tutte le forze politiche senza distinzioni di schieramento. L'arrivo dei tunisini è stato seguito in silenzio da un centinaio di curiosi, che hanno manifestato più interesse alle questioni della sicurezza per la città. La vigilanza nell'ex Magazzino Vestiario, secondo quanto è stato possibile apprendere, sarà garantita da Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri con un centinaio di uomini divisi in quattro turni di servizio.

Giovedì 07 aprile 2011 07.03


http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/219207

07/04/2011, 20:08

Francia-Italia, scontro sugli immigrati
Maroni: "Il governo di Parigi è ostile".
Dopo la decisione da parte dell'Italia di concedere il permesso temporaneo a coloro che sono arrivati nelle ultime settimane, Parigi emana una circolare in cui stabilisce rigide regole di ingresso.

I permessi temporanei garantiti dal governo italiano ai tunisini già sbarcati a Lampedusa, che potrebbero così entrare liberamente in Francia, provocano la reazione di Parigi. Il ministro dell’Interno, Claude Guéant, ha emanato una circolare destinata a tutti i prefetti che chiarisce la condotta da tenere quando gli immigrati si presenteranno con il loro documento provvisorio rilasciato dall’Italia. L’obiettivo è evitare che il permesso temporaneo sia giudicato sufficiente per restare sul territorio francese. Ecco allora le cinque condizioni che devono essere soddisfatte perché un immigrato entrato in Europa da Lampedusa possa rimanere in Francia.

LA CIRCOLARE - Dovranno verificarsi cinque condizioni essenziali perché i migranti possano rimanere in territorio francese, condizioni "che i vostri servizi (delle prefetture) dovranno controllare in questo ordine": essere muniti di un titolo di viaggio valido; essere muniti di un documento di soggiorno valido; dimostrare di disporre di risorse sufficienti (62 euro al giorno a persona, 31 euro se dispongono di un alloggio); non costituire una minaccia per l'ordine pubblico; non essere entrati in Francia da oltre tre mesi".

RESPINGIMENTI - La Francia “si rallegra che la Tunisia entri in un'era di libertà e di democrazia - ha aggiunto Gueant - ma non intende subire un'ondata di immigrazione di tunisini giustificata strettamente da considerazioni economiche”.

MARONI – Non si fa attendere la replica del ministro dell’Interno Maroni che non fa troppi giri di parole per definire “ostile” l’atteggiamento del governo francese nei confronti dell’Italia sul tema dell’immigrazione.

Giovedì 07 aprile 2011 13.10


http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/219238

07/04/2011, 21:56

Lord Nerevar ha scritto:

LA CIRCOLARE - Dovranno verificarsi cinque condizioni essenziali perché i migranti possano rimanere in territorio francese, condizioni "che i vostri servizi (delle prefetture) dovranno controllare in questo ordine": essere muniti di un titolo di viaggio valido; essere muniti di un documento di soggiorno valido; dimostrare di disporre di risorse sufficienti (62 euro al giorno a persona, 31 euro se dispongono di un alloggio); non costituire una minaccia per l'ordine pubblico; non essere entrati in Francia da oltre tre mesi".

http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/219238

Quindi...
Bossi dice "fuori dalle balle"
Maroni fà il furbo dando a tutti un permesso "temporaneo" per "svuotare la vasca" (termine usato in questi giorni dalla lega) al fine di mandarli in Francia
La Francia non li farà passare e quindi ce li terremo noi per sempre!
In che mani siamo...

07/04/2011, 23:17

Maroni: "La Francia fuori da Schengen se ferma gli immigrati"
"Dirò domani al ministro francese dell'Interno, Claude Ueant, che i tunisini cui concederemo il permesso di soggiorno temporaneo hanno diritto a circolare. C'è un solo modo per impedirlo: che la Francia esca da Schengen o sospenda il trattato".

08/04/2011, 00:10

The Guardian ha scritto:
C'è un solo modo per impedirlo: che la Francia esca da Schengen o sospenda il trattato".[/b]

Gli suggerisce già cosa devono fare...[:o)]

08/04/2011, 00:26

Angeldark ha scritto:

The Guardian ha scritto:
C'è un solo modo per impedirlo: che la Francia esca da Schengen o sospenda il trattato".[/b]

Gli suggerisce già cosa devono fare...[:o)]


La Francia, assieme a Belgio, Germania, Lussemburgo e Olanda, è stata la prima firmataria del Trattato... non credo che gli gioverebbe uscirne.

08/04/2011, 00:26

"Abbiamo visto la morte in faccia, ai miei connazionali dico: rimanete in Tunisia"

Il dramma dei migranti nel racconto di Hamri Youssef ospite del centro di accoglienza di Cagliari dove martedì sono stati trasferiti da Lampedusa 700 tunisini.


http://notizie.tiscali.it/articoli/cron ... isino.html

08/04/2011, 00:42

The Guardian ha scritto:
La Francia, assieme a Belgio, Germania, Lussemburgo e Olanda, è stata la prima firmataria del Trattato... non credo che gli gioverebbe uscirne.

Gli basta applicare rigidamente le regole del trattato per non farne passare neanche uno!
E noi continueremo a fare la figura dei fessi...

08/04/2011, 01:21

Immigrati: Lampedusa, primo volo rimpatrio per 30 tunisini
Palermo, 7 apr. - (Adnkronos) - Un volo con a bordo una trentina di immigrati tunisini e' partito poco fa dall'aeroporto di Lampedusa con destinazione Tunisi. La conferma all'ADNKRONOS arriva dal sindaco della piu' grande delle Pelagie, Dino De Rubeis. Si tratta del primo rimpatrio dopo la firma dell'accordo con il governo tunisino. Stanno invece per essere imbarcati sulla nave Flaminia i 1.070 migrtanti ancora presenti sull'isola.

http://palermo.repubblica.it/dettaglio- ... 21/3949010

08/04/2011, 10:59

ECCO GLI UOMINI DI ..."VALORE"! [:o)]

VV l'Opposizione!


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Che poi era in acque maltesi!



"La Tunisia ha detto sì ai rimpatri"
Maroni alla Camera: "Da gennaio 390 sbarchi". Barcone affondato "era in acque maltesi". La provocazione di Zazzera (Idv) al ministro: "Assassino"

Dal 1 gennaio al 6 aprile ci sono stati 390 sbarchi per 25.867 persone complessive, 23.352 sulle isole Pelagie, provenienti dai porti tunisini di Djerba e Zarsis". Il ministro degli Interni Roberto Maroni riferisce alla Camera sull'emergenza immigrazione e sul drammatico naufragio nelle acque del Canale di Sicilia che ha provocato centinaia di dispersi. Sulla questione sbarchi, Maroni indica nella crisi politica di Tunisi la causa del caos: "Dal gennaio 2011 le forze militari tunisine non sono più presenti sulla costa, il sistema di controllo delle partenze è scomparso. Basta pensare che l'anno scorso, nello stesso periodo, i tunisini arrivati in Italia sono stati 25, contro i 25mila del 2011. L'accordo con la Tunisia vuole ripristinare proprio la prevenzione". Quindi, nello specifico, l'accordo ancora ufficioso col governo di Tunisi: "L'intesa sulla carta c'è, si tratta ora di farla rispettare. La Tunisia ha detto sì ai rimpatri. Da parte nostra forniremo tecnologie, sistemi elettronici e formazione per il pattugliamento delle coste".

CRITICHE ALL'EUROPA - Da Maroni anche una dura critica ai Paesi europei: "Non può continuare un sistema che vede i Paesi rivieraschi lasciati soli a gestire con i singoli Stati della sponda Sud del Mediterraneo un tema così importante come l'immigrazione". Secondo il ministro, che ha ricordato la lettera del commissario europeo Malmstrom in cui si invitano i governi a una maggiore cooperazione, "servono interventi economici e di sviluppo e l'Italia non può essere l'unico Paese che fa questa azione nei Paesi del Maghreb". "Ci vogliono - ha concluso - accordi bilaterali tra Ue e i Paesi nordafricani, lo dirò al Consiglio Gai di lunedì prossimo".

IL FUORI PROGRAMMA - Sul naufragio di martedì notte, il governo esprime "il proprio cordoglio". Secondo il ministro sul barcone c'erano "circa 200 persone a bordo (non 300, come comunicato nelle ultime ore). Le Forze armate maltesi hanno ricevuto intorno alle 2.30 del 6 aprile una richiesta soccorso in mare per l'affondamento di un natante, avvenuta nell'area Sar che dispone l'obbligo di intervento. Le autorità maltesi hanno però contattato le Capitanerie di porto di Roma perché sostenevano di non avere assetti navali disponibili. L'obbligo di intervento era per le autorità maltesi, ma c'era grave rischio e quindi da Lampedusa sono partite due motovedette e un elicottero, che provvedevano ai soccorsi in acque Sar maltesi". Maroni ha fatto riferimento anche alle forti dispute sull'obbligo di intervento scatenatesi negli anni precedenti tra Malta e Italia. "E' un problema che rimane aperto - ha ammesso il ministro - ma voglio elogiare l'intervento pronto delle nostre forze, abbiamo salvato 51 persone (tra cui una donna e un neonato), provenienti dal Centro Africa e partite dalla Libia. C'era obbligo morale di intervenire, e il soccorso italiano è stato pronto". Parole chiare che però non accontentano l'opposizione. Soprattutto certa opposizione, come quella del deputato di Italia dei Valori Zazzera, che alla fine dell'intervento del ministro ha esposto il cartello "Maroni assassino". Reazione sdegnata dell'Aula (compreso il gruppo di Idv, che ha preso le distanze) e sospensione per due turni per l'onorevole, che si è detto "pentito".

Guarda la sceneggiata di Zazzera.

EMERGENZA LIBIA - "Dalla Libia sono finora sbarcati 10 natanti, con 2.300 immigrati a bordo. Sono soprattutto somali ed eritrei e quindi certamente rifugiati. Purtroppo l'attività di partenze dalla Libia in direzione Italia si sta intensificando sensibilmente, temiamo un aumento di sbarchi nei prossimi giorni".

07/04/2011
Ultima modifica di Ufologo 555 il 08/04/2011, 11:01, modificato 1 volta in totale.

08/04/2011, 11:06

Liberté senza Fraternité

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Scontro Italia-Francia. Parigi getta la maschera sui profughi nordafricani. Nota ai prefetti per respingerli. Dura risposta del Viminale: non possono farlo.

SBARCHI Civitavecchia pronta al bis.


Il ministro degli Interni francese Claude Guealt La Francia non ci sta. E fa la voce grossa. Minaccia di respingere nel Belpaese gli immigrati che tenteranno di oltrepassare le sue frontiere. Un «pacco» indesiderato di esseri umani che verrà restituito al mittente, insomma, anche se lo Stivale è solo terra di passaggio per i migranti desiderosi di ricongiungersi con le famiglie già residenti nel nord Europa e in cerca di lavoro che da noi non c'è. «Dettagli» evidentemente insignificanti per i nostri «cugini» d'Oltralpe, che non vogliono sentire ragioni. E così, in attesa dell'incontro di oggi a Milano fra i ministri degli Interni Claude Gueant e Roberto Maroni, il primo ricorda le cinque regole d'oro per poter entrare sul territorio nazionale francese.

Le cinque regole d'oro
Le piccole ripicche della Grandeur erano state annunciate. I giornali avevano parlato di «un piano di battaglia» per scongiurare l'ondata migratoria. Fonti vicine al governo avevano spiegato che c'erano «le risorse per rispondere» all'invasione e che sarebbero stati «messi in campo i mezzi necessari». Ieri, con puntualità, la «vendetta» è stata messa in atto. Claude Gueant ha inviato a tutti i prefetti una circolare in cui ribadisce cinque condizioni molto rigide e severe per l'ingresso in Francia da «un paese terzo» membro dello spazio Schengen. Quali sono? La permanenza non può superare i tre mesi, gli immigranti devono avere un documento di soggiorno valido emesso da uno Stato membro di Shengen e del proprio passaporto, oppure «un'autorizzazione provvisoria di soggiorno valida, emessa da uno Stato membro, accompagnata da un documento di viaggio emesso dallo stesso Stato». Inoltre, questi «titoli» sono accettabili soltanto se notificati «alla Commissione europea dallo Stato che li ha emessi». Per finire, gli stranieri devono «avere risorse sufficienti» e dimostrare di «non rappresentare una minaccia per l'ordine pubblico».

La rappresaglia
Se solo una di queste condizioni verrà a mancare, gli immigrati saranno rispediti nuovamente e senza tanti complimenti da dove sono venuti, cioè in Italia. Lo ha precisato in modo molto chiaro e netto Gueant: se le regole «non saranno soddisfatte», Parigi «è assolutamente nel suo diritto di rimandare in Italia» le persone coinvolte, ha detto il ministro di Nicolas Sarkozy, assicurando che «è quello che farà». Nessuno aveva dubbi in proposito.

La beffa
Una dichiarazione di guerra a cui è seguita anche la beffa: la Francia «si rallegra che la Tunisia entri in un'era di libertà e di democrazia - ha aggiunto, infatti, Gueant - ma non intende subire un'ondata di immigrazione di tunisini giustificata strettametne da considerazioni economiche». Già il mese scorso 2.800 tunisini «irregolari» sono stati fermati sul territorio francese e «la maggior parte è stata rimandata in Italia», ha ricordato minaccioso Gueant. Per gli altri, «le procedure sono in corso».

La replica italiana
Prima di queste dichiarazioni, Maroni aveva sottolineato il comportamento «ostile» dei francesi, spiegando come, dopo la firma del permesso temporaneo che consente la libera circolazione nei Paesi europei e considerando che la maggior parte degli immigrati approdati in Sicilia e trasferiti in tendopoli e caserme vuole andare in Francia, «pensiamo che debba esserci un'iniziativa comune tra Italia e Francia per gestire il fenomeno». Un discoro guidato dal puro buonsenso. Che, però, sembra non sfiorare nemmeno i nostri vicini. Finora, ha infatti aggiunto il ministro, «da Parigi c'è stato un atteggiamento di ostilità». E ancora non sapeva della replica di Guealt. Quando lo ha appreso, il responsabile del Viminale ha promesso: «Dirò domani al ministro Gueant che i tunisini cui concederemo il permesso di soggiorno temporaneo hanno diritto a circolare. C'è un solo modo per impedirlo: che la Francia esca da Schengen o sospenda il trattato». Il ministro degli Esteri, invece, ha cercato di buttare acqua sul fuoco: «Non creerei un contenzioso bilaterale, perchè - ha spiegato Franco Frattini - è una questione europea e non bilaterale tra Italia e Francia» e propone di stringere accordi con Parigi per il controllo delle coste: «Sarebbe importante - ha suggerito - che la Francia affiancasse l'Italia nel pattugliamento comune delle coste dinanzi alla Tunisia». Anche Frattini, tuttavia, ha parlato di «atteggiamento poco amichevole». Sfumature che non cambiano di una virgola il problema. Perché, ha puntualizzato il presidente del Senato, «il problema dell'immigrazione clandestina non è un problema italiano, è un problema europeo. Chi ritiene di doverlo recintare all'interno del nostro stesso Paese si sbaglia». Renato Schifani ha rammentato giustamente che «l'Europa non si costruisce solo con parole di solidarietà, ma con gesti concreti come quelli che ci attendiamo dai francesi». Un attesa che, purtroppo, si rivelerà quasi certamente vana. Mostrando il suo consueto ottimismo, comunque, Berlusconi si sarebbe detto convinto di riuscire ad «ammorbidire» la posizione francese in occasione dell'incontro bilaterale in programma a Roma il 26 asprile.

Bossi condivide
Parole di ammirazione per la franca intolleranza, invece, sono giunte dal ministro Umberto Bossi: «Tutti i Paesi attuano una politica molto dura» nei confronti dell'immigrazione e dovrebbe farlo anche il nostro, ha fatto sapere il leader leghista, rispondendo con un «certo» alla domanda se dovevamo seguire l'esempio che arriva da oltre le Alpi.

L'Unione europea
Ma la Francia è rimasta sola con il suo egoismo. Una spinta a lavorare insieme è venuta anche dalla Ue: «Noi crediamo - ha detto Marcin Grabiec, portavoce della commissaria Cecilia Malmstrom - che sia molto importante la collaborazione e pensiamo che la riunione di domani sia una buona opportunità». Sciopero delle vacanze
Un boicottaggio turistico, infine, è la proposta avanzata da Paolo Franco: «Invito tutti i cittadini italiani - ha consigliato il senatore del Carroccio - a non recarsi in Francia per le vacanze, e a scegliere altri Paesi». France adieu


http://www.iltempo.it/interni_esteri/20 ... nite.shtml

08/04/2011, 12:21

Ufologo 555 ha scritto:


Un boicottaggio turistico, infine, è la proposta avanzata da Paolo Franco: «Invito tutti i cittadini italiani - ha consigliato il senatore del Carroccio - a non recarsi in Francia per le vacanze, e a scegliere altri Paesi». France adieu




Invece dovremmo scegliere Lampedusa,se vogliamo far capire qualcosa a questo relitto Europa.[;)]

08/04/2011, 12:27

bleffort ha scritto:

Ufologo 555 ha scritto:


Un boicottaggio turistico, infine, è la proposta avanzata da Paolo Franco: «Invito tutti i cittadini italiani - ha consigliato il senatore del Carroccio - a non recarsi in Francia per le vacanze, e a scegliere altri Paesi». France adieu


Invece dovremmo scegliere Lampedusa,se vogliamo far capire qualcosa a questo relitto Europa. [;)]


Concordo... che si tengano pure le loro baguette e ne facciano un uso improprio... [:p] [:p] [:p]
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