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MessaggioInviato: 11/04/2014, 10:13 
LA BOMBA A TEMPO DELL’UNIONE BANCARIA EUROPEA
(GLI EUROCRATI AUTORIZZANO I BAILOUTS E I BAIL-INS)


http://www.altrainformazione.it/wp/2014 ... -bail-ins/



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MessaggioInviato: 13/04/2014, 17:29 



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MessaggioInviato: 15/04/2014, 19:50 
180milioni di euro fuori dalle tasche degli italiani per “aiutare” l’Ucraina

Ce lo chiede l’Europa! L’ultima grottesca azione intrapresa dai tecnocrati burattinati dalla Bundesbank consisterebbe nell’erogazione di ingenti “aiuti” verso la popolazione ucraina, che non si trova nemmeno in una situazione di conflitto. Non parliamo di briciole, bensì di più di un miliardo e mezzo di euro, flusso di denaro pronto a entrare in un nuovo mercato per creare il solito finto “boom” economico, quello che è puntualmente seguito da ripetuti crack.

I rappresentanti di Bruxelles sanno benissimo che a fronte di tali aiuti la nuova Ucraina che uscirà fuori da questa crisi sarà ormai compromessa per entrare nell’area dell’Unione Europea, nonostante oltre metà della popolazione non sia favorevole a ciò. Questi “aiuti” non sono altro che un flusso ricattatorio di denaro a debito, perché le autorità ucraine nel poterlo utilizzare dovranno ovviamente sottostare alle richieste di chi il denaro lo concede. Quindi nessun aiuto, chiamiamoli pure investimenti di sciacalli privati, pronti ad estendere i loro tentacoli su una nuovanazione/mercato.

In tutto questo l’Italia continua a recitare imperterrita il ruolo di anonima comparsa pagante, dato che a fronte della nostra posizione di contribuenti del bilancio Ue (circa il 12%) dovremmo sborsare la bellezza di 180.000.000 milioni di euro. E tutto questo perchè? Per avere un’ulteriore apertura dei mercati e quindi un nuovo concorrente pronto a surclassare i nostri prodotti con salari da fame? Oppure per vedere le aziende operanti in Italia trasferirsi laddove ora si potranno sfruttare meglio i lavoratori con un maggiore abbattimento dei costi di produzione?

La nostra è politica di sadomaso estero, il petrolio libico e i marò sono solo due piccoli esempi di come siamo stati capci di farci soffiare le cose sotto al naso senza dire “mah”. Tra poco perderemo il gas russo in nome della sottomissione che ci lega agli States…certo esisterebbe una via di mezzo tra il “me ne frego” e tutto questo.


http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... -lucraina/


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MessaggioInviato: 16/04/2014, 19:35 
Un calcio alle rinnovabili, baci e abbracci alle fonti fossili, profondissimi ossequi e 5 miliardi di euro in regalo alle industrie siderurgiche della Germania. L’Unione Europea la settimana scorsa ha modificato radicalmente la sua politica sull’energia.

Ora, ha stabilito l’Ue, le rinnovabili devono mettersi sul mercato (il mercato è stupido, ci ha condotti al collasso ecologico, sociale ed economico ma la Ue crede fermamente nel mercato) e riceveranno aiuti ridotti. Parallelamente le industrie energivore vengono retroattivamente esentate dagli oneri relativi allo sviluppo delle rinnovabili: e dunque gli oneri restano principalmente sulle spalle dei consumatori.

La rivoluzione della politica energetica Ue è contenuta nelle nuove linee guida sugli aiuti pubblici alla protezione dell’ambiente ed alla produzione di energia, che sono state adottate dalla Commissione Europea mercoledì. Ecco il testo completo, il comunicato stampa e le risposte alle domande più comuni. Prima di leggere i ponderosi malloppi, date un occhio alla sintesi che ne fa Euronews:

Bruxelles regala uno sconto alla Germania. L’industria siderurgica tedesca continuerà ad essere ampiamente esentata dal pagare per il passaggio del paese alle energie rinnovabili. Berlino risparmierà circa 5 miliardi di euro. L’accordo con la Germania fa parte di un nuovo piano della commissione europea, per limitare gli aiuti di stato alle energie verdi.

Il succo del succo lo trovate, in italiano, sul blog di Angelo Consoli. Praticamente la Commissione Europea cancella i sussidi certi alla produzione di energia da fonti rinnovabili e li sostituisce con un meccanismo di incentivi tipo lotteria; esenta un ampio gruppo di attività industriali dai contributi alle energie rinnovabili; introduce la possibilità di aiuti di Stato per la costruzione di nuovi impianti destinati alla produzione di energia elettrica qualora esista “un rischio reale” di deficit di produzione.

Significa che le centrali (da fonti fossili) possono essere pagate semplicemente per esistere e per essere pronte ad entrare in funzione in caso di necessità.

E’ un netto dietrofront rispetto ad otto anni di politiche virtuose dell’Ue in materia di energia rinnovabile e di contenimento delle emissioni di anidride carbonica, il principale gas dell’effetto serra.

http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... -germania/

e qualkuno ancora suona sviolinate x l'europa.........................[;)]


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MessaggioInviato: 16/04/2014, 19:46 
ormai a credere nella bontà dell'europa sono rimasti quelli che non hanno il dono del cervello.

Perchè basta fare 2 più 2...



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MessaggioInviato: 16/04/2014, 20:32 
Cita:
ubatuba ha scritto:

Un calcio alle rinnovabili, baci e abbracci alle fonti fossili, profondissimi ossequi e 5 miliardi di euro in regalo alle industrie siderurgiche della Germania. L’Unione Europea la settimana scorsa ha modificato radicalmente la sua politica sull’energia.

Ora, ha stabilito l’Ue, le rinnovabili devono mettersi sul mercato (il mercato è stupido, ci ha condotti al collasso ecologico, sociale ed economico ma la Ue crede fermamente nel mercato) e riceveranno aiuti ridotti. Parallelamente le industrie energivore vengono retroattivamente esentate dagli oneri relativi allo sviluppo delle rinnovabili: e dunque gli oneri restano principalmente sulle spalle dei consumatori.

La rivoluzione della politica energetica Ue è contenuta nelle nuove linee guida sugli aiuti pubblici alla protezione dell’ambiente ed alla produzione di energia, che sono state adottate dalla Commissione Europea mercoledì. Ecco il testo completo, il comunicato stampa e le risposte alle domande più comuni. Prima di leggere i ponderosi malloppi, date un occhio alla sintesi che ne fa Euronews:

Bruxelles regala uno sconto alla Germania. L’industria siderurgica tedesca continuerà ad essere ampiamente esentata dal pagare per il passaggio del paese alle energie rinnovabili. Berlino risparmierà circa 5 miliardi di euro. L’accordo con la Germania fa parte di un nuovo piano della commissione europea, per limitare gli aiuti di stato alle energie verdi.

Il succo del succo lo trovate, in italiano, sul blog di Angelo Consoli. Praticamente la Commissione Europea cancella i sussidi certi alla produzione di energia da fonti rinnovabili e li sostituisce con un meccanismo di incentivi tipo lotteria; esenta un ampio gruppo di attività industriali dai contributi alle energie rinnovabili; introduce la possibilità di aiuti di Stato per la costruzione di nuovi impianti destinati alla produzione di energia elettrica qualora esista “un rischio reale” di deficit di produzione.

Significa che le centrali (da fonti fossili) possono essere pagate semplicemente per esistere e per essere pronte ad entrare in funzione in caso di necessità.

E’ un netto dietrofront rispetto ad otto anni di politiche virtuose dell’Ue in materia di energia rinnovabile e di contenimento delle emissioni di anidride carbonica, il principale gas dell’effetto serra.

http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... -germania/

e qualkuno ancora suona sviolinate x l'europa......................... [;)]


Ma no.... è una bufala....

NON può essere vero.... dai su.... [:(!] [}:)]



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MessaggioInviato: 16/04/2014, 20:38 
non può essere vero che qualcuno possa votare ancora a favore di questa barzelletta triste che si chiama UE...

Ma li vedete i cartelloni pubblicitari del PD per le elezioni europee?!

"l'italia che vince battendo il rigore"

Ma chi li prepara? Mr bean?!?



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MessaggioInviato: 16/04/2014, 22:37 
Sul sole 24 ore è pubblicato un articolo che spiega il funzionamento del Target2 , il sistema computerizzato cervellotico che sovraintende il funzionamento dell'euro.
In teoria poteva pure funzionare ma era ovvio che alla prima stretta creditizia sarebbe imploso creando problemi quasi irrisolvibili.
E' veramente assurdo se lo leggete, da non credere (è un po' complicato ma vale la pena)

Cercando di sintetizzare, il "cervellone" cercava di indicizzare ogni spesa fatta in Europa in modo da evidenziare le somme spese nel paese "X" per comprare beni ad esempio del paese "Y".
Nella testa di qualche folle è venuto in mente che per compensare il fatto che soldi privati uscivano dal paese "X" a favore di imprese private del paese "Y" , lo stesso "Y" si impegnava poi a comprare automaticamente titoli di stato del paese "X"!!!!
Quindi, diciamo sino al 2008 nel momento che le banche avevano i rubinetti aperti, proprio per via della moneta forte milioni di persone dei paesi meno ricchi tipo /italia spagna grecia) si sono indebitati per comprare Mercedes Bmw Bosh etc etc etc, nel frattempo la Germania accumulava automaticamente titoli di stato dei paesi ove le persone compravano molto i beni tedeschi.
Quando le banche hanno chiuso i rubinetti (volutamente in quanto era un trappolone a mio avviso) è successo un macello e lo squilibrio è scoppiato violento..

E Per attenuare lo squilibrio (e qui udite udite la "genialata") invece di smettere di far funzionare questo folle sistema che mischia concettualmente spesa pubblica e privata in maniera insensata, hanno pensato che il modo per poter attenuare nel tempo la disparità venutasi a creare, sarebbe stata quella di ridurre fortemente le capacità di spesa dei cittadini del paese "X" imponendo l'austerity!!!!
In tal modo le minori capacità di spesa di tal paese impedivano ulteriori accumuli di titoli di stato Piigs nelle pance tedesche...
Non so se vi rendete conto, è da manicomio pensare una cosa così possa funzionare... veramente basito...

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=ABI7vRBB


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MessaggioInviato: 17/04/2014, 20:53 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:



"l'italia che vince battendo il rigore"



...........dimenticano che a volte il rigore viene sbagliato.................................[:I]


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Marco Rizzo (PdCI) dice la verità sull'Europa in TV
http://www.nocensura.com/



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MessaggioInviato: 21/04/2014, 16:28 
Cita:
shighella ha scritto:

Marco Rizzo (PdCI) dice la verità sull'Europa in TV
http://www.nocensura.com/
[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=DOQxD4sHUM0[/BBvideo]



Cito a memoria [:)]

Il treno và in una sola direzione, ti lasciano decidere sul colore che deve avere e chi lo guida, ma il treno continua ad andare in quella sola direzione



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..come gia' affermato dai tecnocrati il pilota e' automatico...................[;)]


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Cita:
ubatuba ha scritto:

..come gia' affermato dai tecnocrati il pilota e' automatico................... [;)]


Guarda Uba a sto punto meglio il pilota automatico del film "l'aereo più pazzo del mondo", se non altro si contenta di poco [:o)]




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sigh,tu pensa un po,noi siamo i passeggeri......................[;)]


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Ci siamo ..

ECCO L’ULTIMO MOSTRO TARGATO UE: IL DEBT REDEMPTION FUND. MILLE EURO ALL’ANNO PER PERSONA PER VENT’ANNI

E’ in arrivo la #MaxiTassa per l’#Europa: mille euro all’anno per persona per vent’anni

L’ultimo mostro targato UE: il Debt Redemption Fund (Fondo di Redenzione del Debito – #DebtRedemptionFund )

Altro che le buffonate del berluschino fiorentino! Altro che l’altra Europa dei sinistrati dalla vista corta! E’ in arrivo sul binario n° 20 (anni) un trenino carico di tasse targate Europa. Ma come!? E le riduzioni dell’Irpef dell’emulo delBerluska? Roba per le urne, che le cose serie verranno subito dopo.

Di cosa si tratta è presto detto. Tutti avranno notato lo strano silenzio della politica italiana sul Fiscal Compact, quasi che se lo fossero scordato, magari con la nascosta speranza di un abbuono dell’ultimo minuto, un po’ come avvenne al momento dell’ingresso nell’eurozona per i famosi parametri di Maastricht.

Ma mentre i politicanti italiani fingono che le priorità siano altre, a Bruxelles c’è chi lavora alacremente per dare al Fiscal Compact una forma attuativa precisa quanto atroce. Anche in questo caso, come in quello dell’italica Spending Review, sono all’opera gli “esperti“: undici tecnocrati di provata fede liberista, guidati dall’ex governatrice della banca centrale austriaca, la signora Gertrude Trumpel-Gugerell. Entro marzo, costoro dovranno presentare al presidente della Commissione UE, Barroso, le proprie proposte operative. Poi arriverà la decisione politica, presumibilmente dopo il voto degli europei che di quel che si sta preparando niente devono sapere, specie se sono cittadini degli stati dell’Europa mediterranea.

Sul lavoro di questi undici taglieggiatori erano già uscite delle indiscrezioni. Ma ora che la scadenza si avvicina i rumors si fanno più precisi. Ed anche la stampa italiana, dopo le balle a iosa sui “successi” di Renzi a Berlino, comincia a scrivere qualcosa. Ha iniziato ieri l’altro Il Foglio, con il titolo «Dare soldi, vedere cammello. L’Ue fruga nelle nostre tasche». Ha proseguito ieri il Corriere della Sera che, quasi a voler bilanciare il trionfalismo filo-governativo, ha titolato: «I nuovi vincoli e quelle illusioni sul “fiscal compact”».

E bravo, per una volta, il titolista del Corriere: sul Fiscal Compact sembra proprio che sia arrivato il momento di abbandonare le illusioni. Naturalmente, per chi ce le aveva. Che non è il nostro caso.

Ma quale sarà la proposta degli undici, una strana squadra di calcio dove l’Italia, quasi fosse estranea al problema, non è neppure rappresentata? Stando a quanto scrivono i due giornali italiani la proposta sarà incentrata su tre punti: Debt Redemption Fund, Eurobond, Tassa per l’Europa (anche se loro, ovviamente, non la chiameranno così).

Partiamo dal nuovo Fondo che si vorrebbe istituire, Debt Redemption Fund (DRF) secondo i più, European Redemption Fund (ERF) secondo altri, ma il nome non cambia la sostanza. In questo Fondo verrebbero fatti confluire i debiti di ogni Stato che eccedono il 60% in rapporto al pil. Per l’Italia, ad oggi circa 1.100 miliardi di euro.

Oh bella! Che si sia finalmente trovato il modo di mutualizzare il debito, come sperano gli euro-entusiasti e gli euro-speranzosi di centro-sinistra-destra? A farlo credere ci sono pure gli Eurobond, che a quel punto verrebbero emessi per far fronte alla massa del debito cumulata nel nuovo Fondo. Dunque anche i tassi di interesse della quota del debito italiano andrebbero a scendere. Una vera pacchia, se non fosse per la clausola che dovrebbe garantire – in automatico - l’azzeramento del debito assorbito dal Fondo in un periodo di vent’anni.

Come funzionerebbe questa clausola? Secondo i due giornali citati, con un prelievo diretto da parte del Fondo su una quota delle entrate fiscali di ciascun stato debitore. Così, giusto per non rischiare. Leggere per credere.

Scrive ad esempio Antonio Pilati su Il Foglio: «In realtà l’idea degli esperti è a doppio taglio e la seconda lama fa molto male all’Italia: è infatti previsto che dal gettito fiscale degli stati partecipanti si attui ogni anno un prelievo automatico pari a 1/20 del debito apportato al Fondo. Nel progetto, le risorse raccolte dal fisco nazionale passano in via diretta, tagliando fuori le autorità degli stati debitori, alle casse del Fondo. Si tratta di un passaggio cruciale e drammatico tanto nella sostanza quanto – e ancora di più – nella forma».

E così pure Riccardo Puglisi sul Corriere della Sera: «L’aspetto gravoso per l’Italia è che la commissione sta anche pensando ad un prelievo automatico annuo dalle entrate fiscali di ciascuno stato per un importo pari ad un ventesimo del debito pubblico trasferito al fondo stesso. Il rientro verso il 60 percento avverrebbe in modo meccanico, forse con un eccesso di cessione di sovranità».

«Forse con un eccesso di cessione di sovranità», impagabile Corriere! Adesso non possiamo sapere con esattezza come andrà a finire, ed è probabile che la patata bollente verrà affrontata solo dopo le elezioni europee. Ma la direzione di marcia è chiara. La linea dell’austerity non solo non è cambiata, ma ci si appresta ad un suo drammatico rilancio, del resto in perfetta coerenza con i contenuti del Fiscal Compact, noti ormai da due anni.

Per l’Italia si tratterebbe di un prelievo forzoso – in automatico, appunto – di 55 miliardi di euro all’anno per vent’anni. Cioè, per parafrase lo spaccone di Palazzo Chigi, di mille euro a persona (compresi vecchi e bambini) all’anno, per vent’anni. Per una famiglia media di tre persone, 60mila euro di tasse da versare all’Europa.

Naturalmente si può dubitare che si possa arrivare a tanto. Ma sta di fatto che questa è l’ipotesi sulla quale l’Unione Europea – quella vera, non quella immaginata a forza di Spinelli - sta lavorando. Magari questa ipotesi estrema verrà limata ed abbellita, ma il punto di partenza è questo. E sinceramente non ci sembra neppure così strano, considerata sia la natura oligarchica dell’UE, che il dominio incontrastato della Germania al suo interno.

E’ la logica del sistema dell’euro e della distruzione di ogni sovranità degli stati che in questo sistema sono destinati a soccombere. Tra questi il più importante è l’Italia. E forse sarà proprio nel nostro paese che si svolgerà la battaglia decisiva.

Ma ora, per favore, che nessuno venga a dire che non si conoscono i termini del problema. Il sistema dell’euro, tanto antidemocratico quanto antipopolare, procede imperterrito per la sua strada. Le classi popolari hanno davanti 20 anni (venti) di stenti, miseria e disoccupazione. O ci si batte per il recupero della sovranità nazionale, inclusa quella monetaria, o sarà inutile – peggio, ipocrita – venire a lamentarsi della catastrofe sociale che ci attende.

Lo diciamo ormai da anni, ma il poco encomiabile lavoro degli undici esperti (vedi la scheda in fondo all’articolo per capire chi sono davvero questi taglieggiatori), ha almeno il merito di togliere ogni ragionevole dubbio. Gli eurocrati non si fidano proprio dei singoli stati, dunque basta con i vincoli da rispettare e/o sanzionare. Meglio, molto meglio, mettere direttamente le mani nel gettito fiscale di ogni stato da “redimere”. Questa è la novità. Ed è una novità che si commenta da sola.

PS - Che ieri, in questo quadro, il presidente del consiglio abbia definito anacronistico il parametro del 3% nel rapporto debito/pil può solo far sorridere. Anacronistico? Probabilmente sì, ma per l’UE esattamente nel senso opposto a quel che Renzi vorrebbe. Per lorsignori il vincolo del 3% è acqua fresca, ben presto il Fiscal Compact esigerà vincoli ben più stringenti: questa volta non semplici percentuali, sulle quali magari discutere, bensì denaro sonante attinto direttamente con una ben definita Tassa per l’Europa.

SCHEDA

Chi sono gli undici taglieggiatori:

Gertrude Tumpel-Gugerell - Ex banchiera centrale austriaca, famosa per le operazioni speculative che misero in difficoltà la banca, è ora nel CdA di Commerzbank.

Agnés Bénassy-Quéré - Economista e docente presso diverse università francesi, ha lavorato al ministero delle finanze di Parigi.

Vitor Bento - Ex banchiere centrale del Portogallo, vicino al Partito Socialdemocratico di quel paese (centrodestra).

Graham Bishop - Consulente finanziario di altissimo livello, ultraliberista della prima ora, è stato membro influente della commissione che, negli anni ’90, preparò il passaggio all’euro.

Claudia Buch - Tedesca su posizioni liberiste. Esperta di mercati finanziari.

Leonardus Lex Hoogduin - Economista olandese, è stato advisor della Banca dei Regolamenti Internazionali.

Jan Mazak - Giudice slovacco. E’ stato avvocato generale presso la Corte europea di giustizia di Lussemburgo.

Belén Romana - Ex direttore del Tesoro spagnolo, attualmente amministratore delegato della Sareb, la “bad bank” cui sono stati conferiti gli asset tossici del settore immobiliare iberico.

Ingrida Simonyte - Ex ministro delle finanze della Lituania

Vesa Vihriala - Membro dell’Associazione degli industriali finlandesi (poteva mancare la Finlandia?), ex advisor di Olli Rehn.

Beatrice Weder di Mauro - Questa economista, che ha lavorato in passato per il Fondo Monetario Internazionale, è oggi nel board della ThyssenKrupp ed in quello di Hoffman-La Roche.

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Ultima modifica di Werther il 22/04/2014, 00:07, modificato 1 volta in totale.


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